domenica 4 marzo 2012

LA BIBBIA È REALMENTE LA PAROLA DI DIO

Per sempre, SIGNORE, la tua parola è stabile nei cieli.
Apri i miei occhi e contemplerò le meraviglie della tua legge. Salmo 119:89, 18


La Bibbia è composta da 66 libri suddivisi tra l'Antico e il Nuovo Testamento, scritti nell'arco di circa 1500 anni, da una quarantina di autori. Questi uomini erano molto diversi sia per condi­zione sociale sia per cultura sia perché vissuti in epoche diverse: un condottiero (Mosè), un pasto­re (Amos), dei re (Davide, Salomone), dei sacer­doti (Esdra, Ezechiele), un esattore delle imposte (Matteo), un medico (Luca), dei pescatori (Pietro e Giovanni) e tanti altri. Eppure, benché redatta da scrittori così diversi, durante un periodo lungo e tormentato, la Bibbia presenta una straordina­ria unità, con un unico filo conduttore dalla prima all'ultima pagina.
AI centro del pensiero di Dio c'è la persona di Gesù Cristo. La sua venuta come Messia promes­so a Israele è ripetutamente annunciata nell'Anti­co Testamento. Il luogo, il tempo e le condizioni della sua nascita vi sono descritte in anticipo con precisione. Anche la sua bellezza morale, le sue sofferenze, la sua morte, la sua risurrezione e la sua gloria sono annunciate da figure di grande potere evocativo.
Parecchie centinaia di anni dopo il completa­mento dell'Antico Testamento, tutta la storia della vita di Gesù è raccontata da numerosi testi­moni oculari nel Nuovo Testamento: la sua nasci­ta miracolosa, la sua morte, la sua risurrezione e la sua elevazione in cielo. I suoi caratteri morali sono sempre stati considerati come un modello ineguagliabile.
Altra cosa meravigliosa è che l'Antico Testamento è illuminato dal Nuovo: ad esempio, i sacrifici dì animali prescritti agli Israeliti sono la figura del sacrificio di Cristo, il solo capace di togliere i pec­cati; non solo, ma anche molti oggetti del culto, i materiali di cui erano fatti, le forme e i colori stes­si, sono raffigurazioni della sua persona e della sua opera.
La Parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a dop­pio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore. Ebrei 4:12
L'insieme della Bibbia è caratterizzato dalla bellez­za morale di Colui che, Creatore dell'universo, si rivela alle proprie creature e ne ha cura. Nella natu­ra ha dato loro tutto ciò che è utile alla loro vita, e attraverso di essa mostra la propria esistenza e potenza. Ha parlato agli uomini con amore per mezzo di profeti, che purtroppo non sono stati né ascoltati né obbediti; per cui ha dovuto, a più ripre­se, mandare dei severi castighi. Lui, che "scruta il giusto ma detesta l'empio" (Salmo 11:5), ha fatto questa triste constatazione: "Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno" (Geremia 17:9).
La depravazione e la violenza degli uomini (Genesi 6:11) sono messe in contrasto con la giustizia e la bontà divine. Dio non nasconde il male perché vuole mostrarcene l'orrore, ma è sempre pronto a ricondurre e ad accogliere quelli che si sono allon­tanati. "Io non vi mostrerò un viso accigliato, poi­ché io sono misericordioso, dice il SIGNORE... Sol­tanto riconosci la tua iniquità" (Geremia 3:12, 13).
Benché le sue creature abbiano continuato a vivere seguendo "la caparbietà del loro cuore" (Geremia 9:14), Dio non le ha abbandonate. È venuto a visi­tarle, diventando uomo tra gli uomini, per recare loro "la grazia e la verità", esponendosi al loro disprezzo e al loro odio. Allora si è compiuto, riguardo a Cristo, quello che era stato annunziato mille anni prima della sua venuta: "Mi hanno reso male per bene, e odio in cambio di amore" (Salmo 109:5).
Per amore per noi, il Figlio di Dio è morto su una croce per espiare i nostri peccati. Di tutti quelli che credono in lui Egli è ora il Salvatore e il Signore.
Chi sa dire all'uomo quel che sarà dopo di lui sotto il sole? Ecclesiaste 6: 12
Lo Spirito di Cristo che era in loro... anticipatamente testimoniava delle sofferenze di Cristo e delle glorie che dovevano seguirle.      I Pietro 1:11
Dio è eterno ed è fuori dal tempo. Può dunque parlarci del futuro. La Bibbia contiene delle pro­fezie che in buona parte si sono già compiute. Il loro grande soggetto è Gesù Cristo, la sua perso­na, la sua venuta, le sue sofferenze espiatorie, il suo ritorno glorioso e il suo regno. Otto secoli prima, il profeta Michea annunciava il luogo della sua nascita: Betlemme (Michea 5:1). Il pro­feta Isaia, con un anticipo di 750 anni, ha scritto che Gesù sarebbe stato un uomo disprezzato che si sarebbe caricato dei nostri peccati (Isaia 53:2, 6). Il profeta Daniele precisa che il popolo giudeo avrebbe rigettato il suo Messia (Daniele 9:26). Con più di mille anni di anticipo, Davide descrive molti particolari sulla crocifissione di Gesù (Salmo 22:16; 69:21), e annuncia la sua risurrezio­ne e glorificazione presso Dio (Salmo 16:10, 11; 110:1) e che un giorno regnerà sulla terra (Salmo 2:6).
Altri profeti hanno annunciato con molto antici­po la distruzione di Babilonia. Hanno detto: "Non sarà mai più abitata, di epoca in epoca" (Isaia 13:19, 20), e così è stato. La seconda distruzione di Gerusalemme, avvenuta nell'anno 70, è stata predetta da Gesù stesso (Luca 19:41-44).
Siamo ancora in attesa del compimento di parec­chie altre profezie; per esempio quella che Gesù ritornerà per portare in cielo con sé quelli che credono in lui (Giovanni 14:3; 1 Tessalonicesi 4:16, 17) e che subito dopo "giudicherà il mondo con giustizia" (Atti 17:31).
È dunque oggi che bisogna ricevere la buona notizia della grazia di Dio e "aspettare dai cieli il Figlio suo... che ci libera dall'ira imminente" (1 Tessalonicesi 1:10).
Siete stati rigenerati... mediante la parola vivente e permanente di Dio 1 Pietro 1:23
Gioisco della tua parola, come chi trova un grande bottino. Salmo 119:162
A differenza di tanti altri libri, la Bibbia non lascia mai indifferenti. Quando Gesù dice: "Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede ìn luì non perisca, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16), io posso credere o non credere. Dire: "Poco importa, questo non mi riguarda, ognuno può credere ciò che vuole", equivale a non credere. È come dire che la Bibbia è falsa e dice delle cose non vere. No; "sia Dio ricono­sciuto veritiero e ogni uomo bugiardo" (Roma­ni 3:4). Chi lo contesterà?
Leggere la Bibbia e crederla è porsi alla presen­za di Dio che ci parla. La Bibbia è Verità. Gesù dice: "Chi crede nel Figlio (di Dio) ha vita eter­na, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dìo rimane su di lui" (Giovanni 3:36). Non c'è nulla da obiettare a queste parole.
Io non posso dissociare la fiducia nella veridi­cità della Bibbia dalla fede in Gesù Cristo. La Bibbia è pienamente convincente. Essa mi ha portato a scoprire sia chi è Gesù, sia quello che sono ío. Così ho realizzato che sono un pecca­tore perduto, ma che Dio mi ha conosciuto e amato quando ancora facevo parte degli uomini "ribelli, schiavi di ogni sorta di passio­ni, odiosi..." (Tito 3:3). Ho capito che Gesù ha dato se stesso per i miei peccati (Galati 2:20) e che mi ha preparato un posto nella casa del Padre (Giovanni 14:2), e ho creduto. Ora aspet­to quel momento e sono felice.
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Matteo 24:35
La mia parola, uscita dalla mia bocca, non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio. Isaia 55:11
Nella Bibbia leggiamo centinaia di volte: "Così dice il SIGNORE". E Dio che rivolge la sua parola agli uomini. Egli ci riferisce ciò che ha fatto prima di creare l'uomo, poi ci racconta la storia delle relazioni degli esseri umani con lui, dalla creazio­ne del mondo fino alla venuta sulla terra di Gesù Cristo. "Così parla il Signore che ha creato i cieli,
il Dio che ha formato la terra... Io non ho parlato in segreto... Io il SIGNORE... dichiaro le cose che sono rette" (Isaia 45:18, 19).
Gli Israeliti hanno avuto un vantaggio: "A loro furono affidate le rivelazioni di Dio" (Romani 3:2). Ma la Bibbia non è il prodotto della sapienza e della civiltà di Israele. I suoi stessi capi, a volte, hanno persino voluto distruggerne delle parti (Geremia 36:29). Tutti i suoi scrittori hanno testi­moniato della disobbedienza di questo popolo che è arrivato al punto di crocifiggere il suo Mes­sia. L'Antico Testamento, il libro sacro dei Giudei, quando denuncia l'infedeltà d'Israele la mette sempre in contrasto con la fedeltà di Dio.
Gesù Cristo si basava sulla Bibbia quando diceva "Sta scritto". E rivolgendosi a Dio Padre ha detto: "La tua parola è verità" (Giovanni 17:17). Dopo la sua risurrezione, in un incontro con alcuni suoi discepoli, "cominciando da Mosè e da tutti i pro­feti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano" (Luca 24:27).
Rifiutare il messaggio della Bibbia o mettere in dubbio che è "la verità", non è solo accusare i suoi scrittori di essere stati degli impostori, è non cre­dere a Dio, e "chi non crede a Dio, lo fa bugiardo" (1 Giovanni 5:10). Tu, lettore, oseresti fare una simile offesa al Dio vivente e vero? Come ti giusti­ficheresti quando comparirai davanti a Lui?

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

Gesù nella sinagoga di Nazaret

    Luca 4:16-30
Nazaret

 Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga. Alzatosi per leggere,
gli fu dato il libro del profeta Isaia. Aperto il libro, trovò quel passo dov'era scritto:

«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri;
mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai prigionieri,
e ai ciechi il ricupero della vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
e a proclamare l'anno accettevole del Signore».

Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si mise a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui.
Egli prese a dir loro: «Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che voi udite».
Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?»
Ed egli disse loro: «Certo, voi mi citerete questo proverbio: "Medico, cura te stesso; fa' anche qui nella tua patria tutto quello che abbiamo udito essere avvenuto in Capernaum!"»
Ma egli disse: «In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria.
Anzi, vi dico in verità che ai giorni di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e vi fu grande carestia in tutto il paese, c'erano molte vedove in Israele;
eppure a nessuna di esse fu mandato Elia, ma fu mandato a una vedova in Sarepta di Sidone.
Al tempo del profeta Eliseo, c'erano molti lebbrosi in Israele; eppure nessuno di loro fu purificato; lo fu solo Naaman, il Siro».

Udendo queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni d'ira.
Si alzarono, lo cacciarono fuori dalla città, e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale era costruita la loro città, per precipitarlo giù.
Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.