sabato 21 maggio 2022

Gesù, l'occasione da non perdere (Luca 19:1-10)

  


     

 

Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città.  Un uomo, di nome Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura.  Allora per vederlo, corse avanti, e salì sopra un sicomoro, perché egli doveva passare per quella via.  Quando Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: «Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua».  Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia. Ma Zaccheo si fece avanti e disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo».  Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figlio d'Abrahamo;  perché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto».” (Luca 19:1-10)

 Nel testo letto di Luca19:1-10, ci è raccontato la storia di un altro uomo, un certo Zaccheo, capo dei pubblicani, ricco e basso di statura. Molto odiato dai suoi connazionali, a causa del lavoro che svolgeva. I pubblicani erano esattori delle tasse alle dipendenze dell’oppressore, e nella quasi totalità frodavano e rubavano, e in più Zaccheo ne era il capo.

La scrittura ci dice che avendo desiderio di vedere Gesù, corse avanti a Gesù e salì sopra un albero di sicomoro. Qui s’incomincia a intrecciare la storia di Zaccheo con quella di Gesù, dandoci modo di fare delle riflessioni.

 

1)      L’occasione di conoscere Gesù

Zaccheo corri …, passa Gesù. Chissà quando mi si ripresenta l’occasione di conoscere Gesù in carne e ossa. Corro, questa è l’occasione giusta. Certo questo pensiero non è scritto nel nostro testo, ma possiamo pensare che verosimilmente Zaccheo sia in grado di averlo considerato. Un altro pensiero si affaccia alla sua mente è: “Sono basso e la folla non mi permetterà di vederlo, e certamente non mi faranno mettere in prima fila, anzi, come mi riconoscono, mi va bene se resto a guardare dall’ultima". Pensò bene allora di salire sull’albero di sicomoro che si trovava un po’ più avanti. “Da lassù potrò vedere Gesù indisturbato, non correrò il rischio di essere riconosciuto e certamente potrò soddisfare la mia curiosità”.

Quale grande sorpresa quando vide che il corteo di persone con Gesù al centro, si fermava proprio sotto la sua postazione e sente pronunciare il suo nome: “Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua”. L’occasione di conoscere Gesù si trasforma da formale in intima. Avrebbe avuto modo di parlare con Lui, di sentire le sue parole rivolte solo per se, di poter dire agli altri “Gesù e mio amico”.

Che occasione unica, che opportunità ghiotta, e la scrittura ci dice che non ci pensò due volte e “Egli si affrettò a scendere …”.

Caro fratello e sorella, amico e amica, Gesù è vicino a noi più di quanto immaginiamo, domandiamoci, quante volte siamo andati in chiesa senza quel desiderio e quell’attesa di vedere Gesù. Come per Zaccheo, Gesù ci chiama per nome uno per uno, vuole istaurare un rapporto intimo, desidera parlare al mio e al tuo cuore, siamo pronti a correre da Lui lestamente?

Diciamocelo sinceramente, l’odierno cristiano a volte langue, perché il desiderio di stare con Gesù si è affievolito e ha perso il primo amore, non siamo disposti ad approfittare della presenza di Gesù, ogni qual volta Egli si presenta a noi e chiama per nome. In atti 2:32 Pietro afferma “Questo Gesù, Dio l’ha risuscitato; di ciò, noi tutti siamo testimoni”. Poteva dire questo Gesù, e non un altro, perché lo aveva conosciuto bene, Pietro sapeva bene che Gesù era il Messia promesso, perché gli era stato vicino e anche dopo il rinnegamento, trova le forze per correre ai suoi piedi “Simon Pietro, udito che era il Signore, si cinse la veste, perché era nudo, e si gettò in mare” (Giovanni 21:7).

 

2)    L’occasione di ricevere Gesù a casa tua.

“… perché oggi debbo fermarmi a casa tua”, ma sta dicendo sul serio o mi prende in giro, le mie orecchie hanno sentito bene? Lui, una persona cosi importante vuole entrare a casa mia? Alloggiare da me? Quando mai si ripeterà un’altra occasione simile “… e lo accolse con gioia”. È bello sapere che Gesù ci chiama per nome, ma ancor di più, che Lui non si accontenta di una stretta di mano, Egli ha ben altro da offrirci, vuole trasformare una semplice conoscenza in un’amicizia duratura. Gesù vuole entrare nella parte più intima del tuo mondo, per condividere il suo tempo con te. Non è importante ciò che gli altri diranno o penseranno dite, è importante quella comunione inaspettata e tanto gradita. Quel poco che possiamo mettere davanti a Gesù in ospitalità c’è ritornato centuplicato in benedizioni, quel bicchiere di acqua che offriamo a Gesù ci è ricambiato con una fonte di acqua viva. Come si diceva prima molti cristiani moderni soffrono di una grave patologia spirituale, l’apatia con pesante inclinazione alla pigrizia mistica. Quando Gesù bussa, non si è disposti ad aprire l’uscio di casa per mettere ogni cosa a sua disposizione, cosi si perde quella grande occasione di poter gioire alla sua presenza. Accogliamo prontamente con gioia Gesù nel nostro cuore.

(Atti 16:30) “Poi li condusse fuori e disse: «Signori, che debbo fare per essere salvato?» ”, Cornelio ne è un esempio di prontezza.

(Atti 8:37) “E Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, lo puoi». Ed egli rispose, dicendo: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio» ”, L’eunuco di Candaci ne è un altro esempio.

 

3)     L’occasione di potersi pentire.

Nel testo letto non troviamo nessun discorso moralistico di Gesù all’indirizzo di Zaccheo che poteva far presupporre ciò che sarebbe successo di lì a poco. Il racconto ci dice che a un certo punto Zaccheo dice queste parole: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di qualcosa, gli rendo il quadruplo”. Stare con Gesù aveva avuto un grande significato per Zaccheo, che enorme soddisfazione morale e materiale, ma a un tratto, un pensiero potente s’incomincia a percorrere strada nella sua mente, non sono degno, sono un peccatore, la santità del mio Signore mi fa comprendere che la salvezza è molto lontana dalla mia vita, il mio modo di condurre la vita è contrario alle leggi di Dio, ho bisogno di ravvedermi. Oh che bella occasione di poterlo fare proprio oggi che Gesù è entrato in casa mia, non aspetterò domani, voglio e devo farlo proprio oggi. È molto interessante ciò che Gesù afferma subito dopo “Oggi la salvezza è entrata in questa casa”.

Quando Gesù ci chiama e apriamo la porta del nostro cuore, qualcosa di inaspettatamente grande succede, ciò che prima per noi era normale sfoggiare, furbizia, capacità, autorità, influenza, ricchezza e altro, ora non è altro che peccato. Questa è l’occasione giusta per essere trasformati da presunti salvati in redenti certi per grazia, da pigri spirituali in cristiani ferventi ripieni di Spirito Santo, da malati spirituali in sanati e serventi attivi “Poi Gesù, entrato nella casa di Pietro, vide che la suocera di lui era a letto con la febbre.

Ed egli le toccò la mano e la febbre la lasciò, ed ella si alzò e prese a servirli” (Matteo 8:14-15).

        Conclusione

“Perché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto”.

Il mandato di Gesù non è terminato col suo ministerio terreno, ancora oggi Gesù fa con noi come per Zaccheo, mette ripetutamente a nostra disposizione l’occasione di vivere e condividere un’esperienza di vita con Lui. Quale sarà la nostra risposta? Siamo disposti a scendere prontamente dal nostro albero di pigrizia perbenismo e falsa religiosità?