lunedì 9 aprile 2012

Il ciliegio del perdono


LA NOSTRA CASA NEL CIELO


Ho il desiderio di partire e di essere con Cristo, perché è molto meglio. Filippesi 1:23

Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli. 2 Corinzi 5:1


Il Signore Gesù ha detto che verrà a prendere i credenti, ed essi desiderano e aspettano la sua venuta. La Bibbia ci parla del cielo e di coloro che vi abitano, in modo da farci familiarizzare con il luogo in cui entreremo.
Una persona che sta per cambiare paese si informa sul nuovo paese e su ciò che vi si trova: costumi, lingua, natura, abitanti... Noí stiamo per arrivare in cielo. La Bibbia ci parla della casa del Padre (Giovanni 14:2) dove per chi ha fede è preparato un luogo, dimora del Padre e del Figlio, luogo di perenne felicità. Abbiamo la cer­tezza che vi saremo con Gesù, resi simili a Lui. Tutto questo è incomprensibile per la nostra intelligenza limitata, ma la fede cí dà la certezza che il Signore manterrà la promessa. Egli desi­dera averci accanto a sé; che prospettiva! Nel­l'attesa "gemiamo... aspettando... la redenzio­ne del nostro corpo" (Romani 8:23) quando, con la risurrezione, ciò che è mortale sarà "assorbi­to dalla vita" (2 Corinzi 5:4).
Cristiani, quale interesse abbiamo per la lettura della Bibbia che già ci rivela le benedizioni cele­sti? Viviamo in un mondo che passa (1 Giovan­ni 2:17). Aspettiamo noi il momento di vedere il Signore?
Se moriremo prima che Egli venga, raggiunge­remo la nostra vera patria, la nostra casa nel cielo. L'apostolo Paolo sí rallegrava al pensiero di "partire" da questo mondo. Per lui la morte era un guadagno ma, nell'attesa, si impegnava con zelo a piacere a Dio.

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