venerdì 27 gennaio 2012

OGNI PROMESSA E' SI E AMEN

Di tutte le buone parole che il Signore aveva dette alla casa d'Israele non una cadde a terra: tutte si compirono. (Giosuè 21:45)


Quello che Dio promette, mantiene, sempre. Tutto quello che aveva detto a Mosé si compì, dall'esodo dall'Egitto all'arrivo alla terra promessa. Ogni promessa dei Signore è una certezza che si realizza nella vita di chi crede in Lui e ha fede che la Sua paro­la è verità. Certo non è facile credere in mezzo alle difficoltà, quando sembra che il mondo ci crolli addosso. Quando tutto ci appare oscuro e privo di significato. Quando non riusciamo a dare un senso alle cose che ci avvengono attorno. Spesso a parole riusciamo a dire di avere fede e di fidarci di Dio, ma all'atto pratico veniamo meno perché non vediamo umanamente una via d'uscita alla nostra situazione. In quei momenti solo la nostra devozione al Signore può venirci incontro.
Il nostro carattere, il nostro modo di essere possono essere un ostacolo alla realizzazione delle promesse di Dio nella nostra vita. Per ricevere bisogna credere. Spesse volte Gesù, durante il suo ministero terreno, disse a chi gli chiedeva qualcosa: "Ti sia fatto secondo la tua fede..." Chiediamo a Dio di accrescerci la fede, sapendo che la fede riesce a smuovere le montagne e la fede ci conduce a Lui.

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GESÙ È VIVENTE

Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture... fu seppellito... fu risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture. 1 Corinzi 15:3, 4

Dopo che ebbe sofferto, si presentò viven­te (agli apostoli) con molte prove; facen­dosi vedere da loro per quaranta giorni, parlando delle cose relative al regno di Dio. Atti 1:3


Chi legge con attenzione la Bibbia deve ricono­scere che questa racchiude numerose e precise prove della risurrezione di Gesù. Innanzi tutto, la sua tomba era vuota. Lo confermano gli amici di Gesù, e i suoi stessi nemici non l'hanno potuto negare, tanto che si sono impegnati a far cre­dere al popolo che i suoi discepoli avevano rubato il corpo mentre le guardie dormivano. Al mattino della risurrezione, le fasce, che avevano avvolto il corpo di Gesù, e il sudario, erano rima­sti nella tomba. Erano come la crisalide ormai inutile dalla quale la farfalla era appena uscita. Questo ha convinto l'apostolo Giovanni, testi­mone oculare del fatto: egli "vide e credette" (Giovanni 20:8).
In seguito, il Signore risuscitato fu visto varie volte. Si è presentato almeno una decina dì volte ai suoi discepoli, "ai testimoni prescelti da Dio" (Atti 10:41) e ha parlato loro per quaranta giorni (Atti 1:3). E questo li ha trasformati. La sua morte li aveva lasciati impauriti, abbattuti, sconcertati, ma dopo la sua risurrezione eccoli pieni di gioia, di forza, di coraggio, per l'azione dello Spirito Santo che Gesù aveva promesso di mandare quando fosse ritornato in cielo. Né la prigione, né la tortura, né la minaccia di morte poterono influire sulla loro convinzione che il Signore era realmente risuscitato.
Ancora oggi, tutti i cristiani autentici possono attestare che Gesù è vivente. Senza averlo visto, l'hanno incontrato per fede ed Egli è diventato la forza della loro vita. Oggi ancora il Signore lo si incontra leggendo il Vangelo e credendo alle sue parole. Voi, l'avete incontrato?

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