IL MATRIMONIO




1) IL RUOLO DÌ DIO NEL MATRIMONIO
2) IL RUOLO DELLA MOGLIE NEL MATRIMONIO
3) IL RUOLO DEL MARITO NEL MATRIMONIO

1. IL RUOLO DÌ DIO NEL MATRIMONIO 2Corinzi 6:14-18.
CIÒ CHE LA BIBBIA INSEGNA.
La vita è fatta di decisioni tutti i giorni. Ci sono piccole decisioni, e grandi decisioni. Ogni decisione produce delle conseguenze. Infatti, uno degli sbagli più grandi che possiamo fare nella vita è quello di prendere delle decisioni senza considerare tutte le possibili conseguenze. Quanta sofferenza inutile ci ritroviamo a dover subire a causa di decisioni sbagliate che abbiamo preso!
Più grande è una decisione, più grandi saranno le conseguenze. Probabilmente la decisione più grande della vita, per quanto riguarda la vita sulla terra, è la decisione di chi sposare. Nessun'altra decisione cambia la vita di una persona quanto questa.
Se consideriamo quello che in sé è il matrimonio, non è difficile comprendere questa verità. Il matrimonio è diverso da ogni altro rapporto della vita. Ricordiamo che il matrimonio non è stato creato dagli uomini, ma è stato creato da Dio stesso. In Genesi, leggiamo dell'origine del matrimonio. Prima, leggiamo il perché Dio ha creato la donna, e poi, una dichiarazione della profondità del matrimonio. Genesi 2:18; Genesi 2:24
Agli occhi di Dio, il marito e la moglie sono considerati una carne sola. Il matrimonio è qualcosa di estremamente profondo e intimo, e lega i coniugi più di qualsiasi altro rapporto sulla terra.
Perciò, se uno sceglie bene, e cura il suo matrimonio, avrà immensi benefici e grandi benedizioni. Se invece uno sceglie male, o non cura bene il suo matrimonio, subirà pesantissime e dolorose conseguenze.
Essendo una decisione così importante, il nostro Padre celeste non ci ha lasciato privi di una chiara guida. Volta dopo volta nella Bibbia, Dio ci ha lasciato un chiaro insegnamento per rendere evidente il suo comandamento per quanto riguarda il matrimonio. Non solo, ma Dio ci ha spiegato il motivo per cui è così importante ubbidirGli in questa decisione.

1) IL COMANDAMENTO DI DIO
Quello che la Bibbia insegna è che un credente non dovrebbe mai sposare un non credente. Chiaramente, usando la terminologia della Bibbia, quando parliamo di credenti, non intendiamo solo chi dice di credere nell'esistenza di Dio, perché anche Satana e i demoni credono nell'esistenza di Dio. Stiamo parlando del fatto che uno crede in Gesù Cristo come il suo personale Salvatore e Signore.
Ci sono tantissimi brani nella Bibbia che insegnano che un credente non deve sposarsi con un non credente, e li troviamo sia in forma di comandamenti diretti, sia in forma di insegnamenti.
Per capire la Bibbia correttamente, ricordiamo che nell'Antico Testamento, i Giudei erano il popolo di Dio, mentre i pagani erano senza Dio. Quindi, i comandamenti che riguardano i Giudei sono i comandamenti che riguardano i credenti.

a) Brani dall'Antico Testamento
Leggiamo alcuni brani dall'Antico Testamento, per capire il chiaro insegnamento di Dio.
Quando Abraamo decise di mandare il suo servo a trovare una moglie per suo figlio Isacco, gli comandò di andarla a cercare a casa sua, lontano da Canan, perché le donne locali non credevano in Dio, mentre i suoi parenti sì. Leggiamo l'ordine che Abraamo diede al suo servo: Genesi 24:3
Vediamo la stessa posizione quando Isacco diede lo stesso comandamento a suo figlio Giacobbe: Genesi 28:1
In Levitico 20, il SIGNORE spiegò al suo popolo il comportamento che Egli richiedeva da loro, affinché potesse benedirli. Levitico 20:22-24
In Deuteronomio 7, Dio comandò al suo popolo di non sposare chi non apparteneva al popolo di Dio, cioè, i credenti non dovevano sposare i non credenti, perché tali matrimoni li avrebbero portati ad allontanarsi da Dio. Deuteronomio 7:1-4
Dio ha ripetuto questo comandamento tante volte. Per esempio, dopo che Giosuè ebbe guidato i Giudei ad entrare nella terra promessa, Dio gli parlò, e diede a tutto il popolo dei comandamenti da ubbidire: Giosuè 23:11-13
Questo è un forte avvertimento contro il peccato di sposare dei non credenti. Dio spiegò loro le dure conseguenze che Lui avrebbe mandato su di loro se avessero disobbedito. Notiamo anche che Dio lega il fatto di amare Dio con il non sposare non credenti.
In 1Re, troviamo una descrizione del grave peccato di Salomone, e di come Dio lo aveva specificatamente vietato ai Giudei, che erano il suo popolo. 1Re 11:1-2
Dopo il ritorno dall'esilio, Esdra, guidato da Dio, parlò ai Giudei, il popolo di Dio, spiegando il comandamento che Dio aveva dato loro per quanto riguarda la possibilità di sposare i non credenti che abitavano vicini a loro. Queste persone, che sappiamo dalla storia che furono gli antenati di coloro che al tempo di Gesù furono chiamati samaritani, dicevano di credere in Dio, ma non erano veri credenti. Esdra 9:12
In Esdra leggiamo che stava pregando e confessando i gravi peccati dei Giudei a Dio. Un gruppo di Giudei venne da lui, confessandogli qual era stato il loro grave peccato:quello di sposare donne non giudee. Esdra 10:1-3
Ancora Neemia, guidato da Dio, dovette rimproverare duramente alcuni Giudei, perché avevano sposato delle donne non credenti. Neemia 13:23-27
D notare il punto centrale di Neemia, nonostante Salomone fosse stato un grande uomo di Dio, la scelta di sposare quelle donne non credenti lo portò a peccare gravemente contro Dio. Infatti, se ricordate, Salomone arrivò perfino ad adorare gli idoli delle sue mogli.
In Malachia 2:11, Dio dichiarò che Israele peccò, perché aveva sposato donne non credenti. Agli occhi di Dio, questo peccato equivaleva all'essere infedele, ed il fatto che un credente sposi un non credente è considerato un'abominazione a Dio.
Ci sono tantissimi altri brani nell'Antico Testamento che insegnano che è assolutamente vietato ad un credente sposare un non credente. I brani che abbiamo visto rendono chiaro questo insegnamento.

b) Brani dal Nuovo Testamento
Quello che fu sempre stato il comandamento di Dio nell'Antico Testamento, è rimasto ugualmente il comandamento di Dio anche nel Nuovo Testamento. Un credente non deve assolutamente sposare un non credente.
Uno dei brani più chiari al riguardo inizia in 2Corinzi 6. Questo brano è il comandamento di non essere sotto un giogo con un non credente. Non solo è un comandamento, ma è anche una spiegazione perché quel giogo è totalmente impensabile per un credente. Leggiamo, 2Corinzi dal 6:14 a 7:1
Questo brano ci comanda di non metterci sotto un giogo con chi non è un credente. Non è difficile capire il senso di questo comandamento. Basti pensare a quello che fa un giogo su due buoi. Quando due buoi sono sotto lo stesso giogo, le decisioni di uno influiscono grandemente sulle decisioni dell'altro. Non sono liberi nelle loro decisioni. Se uno vuole andare a destra, e l'altro vuole andare a sinistra, faranno male l'uno all'altro, e nessuno dei due arriverà dove avrebbe voluto. È impossibile che uno, che è sotto un giogo con un altro, riesca a camminare nella direzione che vuole, se l'altro vuole andare in una direzione diversa. Inoltre, quando quei due vogliono andare in due direzioni diverse, il giogo diventa pesante e duro. Diventa una forma di schiavitù.
Quanto è diversa la situazione quando entrambi vogliono camminare nella stessa direzione. Allora, il giogo diventa leggero e dolce, e i due faranno molto strada, e saranno di enorme aiuto l'uno all'altro.
Perciò, in base a tutti gli altri insegnamenti biblici, e considerando ciò che è il matrimonio e ciò che è un giogo, è chiaro che il matrimonio è il giogo che lega di più di qualsiasi altro rapporto nella vita. Un marito e una moglie sono legati, sia per legge, sia dai sentimenti, sia da eventuali figli, sia dal fatto che quasi ogni decisione deve essere presa insieme. Se uno vuole seguire Gesù Cristo, e l'altro non è credente, e quindi, non vuole seguire Gesù, è inevitabile che i due tireranno in due direzioni diverse.
Questo farebbe male ad entrambi, e anziché produrre un matrimonio di gioia, produrrà un rapporto pesante e che porterà tanta sofferenza ad entrambi e anche ad eventuali figli.
Chiaramente, parlando di figli, quando uno dei coniugi è credente e l'altro no, questa situazione creerà grossissimi problemi per quanto riguarda la loro educazione. Un vero credente assolutamente vuole influenzare i propri figli il più possibile verso il Signore. Però quei figli, parlando con altri credenti, si renderanno presto conto che uno dei due genitori è senza Dio. Questa situazione creerà molta tensione nel matrimonio e nella famiglia, e i figli inevitabilmente saranno costretti a scegliere con quale genitore rimanere più stretti. È una situazione molto brutta.
Il nostro Dio misericordioso vuole darci una vita di gioia e di pace, e perciò, comanda a chi è credente di non mettersi sotto un giogo con un non credente, perché quel giogo lo porterebbe inevitabilmente a soffrire.
Chiaramente, mentre il matrimonio è il giogo più stretto, ci sono anche altri gioghi. Per esempio, essere un socio con uno o più non credente equivale ad essere sotto un giogo. Quando c'è una società, un socio non può decidere per conto suo come vuole lui. Anche una stretta amicizia è anch'essa un giogo da evitare. Un credente deve evitare qualsiasi giogo con un non credente.

2) ALTRI ESEMPI NEL NUOVO TESTAMENTO
Ci sono vari altri brani nel Nuovo Testamento che rendono chiaro che il comandamento di Dio resta lo stesso di quello che era nell'Antico Testamento.
In 1Corinzi 9:5, Paolo parla dei diritti che lui e Barnaba avevano.
Egli aveva diritto di sposarsi, come tutti gli altri, a patto che si trattasse di una sorella in fede. In altre parole, se volevano sposarsi, dovevano sposare una donna credente.

a) Il dolore di un matrimonio misto
Vorrei elencare alcuni dei problemi che ci sono in un matrimonio misto.
I. La coppia non potrebbe essere d'accordo sulla cosa più importante della vita: glorificare Dio nella loro vita insieme.
II. Il credente che sposa un non credente dimostra al non credente che non è importante ubbidire a Dio. Quindi, la sua testimonianza assumerebbe poco valore.
III. Il legame con un non credente sarebbe un terribile ostacolo a quanto un credente potrebbe vivere alla gloria di Dio. Quel credente sarebbe ostacolato dall'avere comunione con altri credente, perché il non credente vorrebbe avere comunione con i suoi amici non credenti. Quel credente sarebbe ostacolato a partecipare liberalmente alla vita di chiesa, perché il non credente lo considererebbe come uno spreco di tempo. Il credente non avrebbe la benedizione dell'edificazione reciproca con la persona più importante nella sua vita. Non potrebbe parlare di cuore delle cose di Dio, perché per l'uomo naturale, le cose di Dio sono pazzia.
IV. Un matrimonio con un non credente diventerebbe un terribile ostacolo alla crescita spirituale. Il legame di un matrimonio è estremamente stretto. Perciò, il credente sarà inevitabilmente molto influenzato dal coniuge non credente. La Bibbia è molto chiara, in 1Corinzi 15:33 Più la compagnia è stretta, più avrà un'influenza negativa. Perciò, quando la compagnia è il proprio coniuge, l'influenza negativa diventerà estremamente forte, e il danno sarà grande.
Il fatto che Dio comanda ai credenti di non sposarsi con non credenti non è per limitare la gioia dei credenti, ma piuttosto per permettere a loro di avere la vera gioia che viene da una vita di fede in Dio. Se vogliamo le benedizioni di Dio, dobbiamo camminare per fede.

b) Se c'è già una promessa di matrimonio
Prima di lasciare questo argomento, è importante capire qualche caso particolare.
Il comandamento di Dio è estremamente chiaro: un credente non deve assolutamente sposare un non credente.
Però, che cosa bisogna fare nel caso che un credente pecca, fidanzandosi con un non credente, oppure, cosa bisogna fare nel caso che Dio salva una persona già fidanzata? In effetti in questi casi il credente ha già promesso all'altra persona di sposarla. Questo significa che quel credente dovrebbe andare avanti e sposare la persona non credente?
Questa è una situazione molto importante da capire, perché riguarda anche altre situazioni che possono succedere nella vita.
Né in questa situazione, né in qualsiasi altra situazione, bisogna mantenere una promessa, se mantenerla significa peccare contro un chiaro comandamento di Dio. In questi casi, sarebbe peccato mantenere quella promessa.
Questo principio è palese perché non abbiamo mai da Dio il permesso di promettere qualcosa che va contro la sua volontà. Se promettiamo qualcosa che Dio però vieta, stiamo peccando facendo quella promessa, e dobbiamo ravvederci da quel peccato.
Vi faccio un esempio molto palese, per aiutarvi a capire questo principio. Un ragazzo non credente chiede all'amico, che è un credente, di mentire ai suoi genitori per nascondere qualcosa che quel non credente ha fatto. Il credente, non valutando bene la volontà di Dio, gli promette di aiutarlo e quindi gli promette che mentirà ai suoi genitori.
Agli occhi di Dio, quella promessa non è valida, perché non si può promettere di peccare. Quindi, il credente dovrebbe dire la verità ai genitori dell'amico, e chiedere perdono all'amico per avergli fatto una promessa sbagliata.
Un altro esempio: un credente ha una compagnia sbagliata. Questi amici gli chiedono di aiutarli a commettere una rapina. In un momento di debolezza, il credente promette ed acconsente ad aiutarli. Dopo però, si rende conto che la rapina è un grave peccato. Quel credente assolutamente non dovrebbe mantenere la promessa che ha fatto ai suoi amici, ma dovrebbe piuttosto chiedere perdono a Dio per aver fatto una promessa che era peccato.
Similmente, se un credente si fidanza con una ragazza non credente, che significa che le promette di sposarla, visto che tale matrimonio sarebbe un peccato, egli non dovrebbe assolutamente mantenere quella promessa, ma dovrebbe rompere il fidanzamento, chiedendo perdono alla ragazza per aver fatto una promessa sbagliata. Molto probabilmente, la ragazza, non essendo credente, non capirà, e resterà molto amareggiata e molto furiosa. Però, lei soffrirà molto meno in questa situazione di quanto soffrirebbe se dovessero andare avanti e sposarsi.
Similmente, nel caso in cui una coppia fosse già fidanzata, e poi Dio salva uno dei due, anche in questo caso, visto che ora uno di loro è salvato, quel credente ha da Dio il comandamento di non sposare un non credente.
Sarebbe come se un non credente fosse in una banda. Organizzano un furto insieme. Dio salva uno di loro. Da quel punto, quella persona appartiene a Dio, e non può più restare sotto quel giogo. È ovvio che quel nuovo credente assolutamente non dovrebbe continuare a rimanere nella banda e fare quella rapina! Similmente nel caso di un fidanzamento, una volta che uno dei due viene salvato, quel credente dovrebbe rompere quel giogo, anche se aveva promesso all'altro di continuare a stare insieme.

c) Nel caso che uno è già sposato?
Resta ancora un altro tipo di situazione da considerare. Cosa bisogna fare nel caso che Dio salva una persona dopo il matrimonio, e perciò, un credente si ritrova ad essere già sposato con un non credente? In questo caso, il credente non ha peccato, perché era già sposato quando Dio lo ha salvato. In un caso così, come si deve comportare il credente?
Chiaramente, questo caso non c'entra con il comandamento che un credente non deve sposare un non credente, perché in questa situazione entrambi erano non credenti quando si sposarono. Però in seguito, uno dei due coniugi diventa credente.
La Bibbia insegna che in questi casi, il credente non deve lasciare il non credente. Infatti, solitamente, i problemi fra un coniuge credente e un coniuge non credente sono così profondi che spesso, il credente è tentato di voler rompere il matrimonio. Però, Dio comanda al credente di non farlo! Leggiamo 1Corinzi 7:12-15
In un matrimonio misto, il credente spesso soffre così tanto che vorrebbe mandare via il coniuge non credente. Nei vv.12,13 Dio comanda al credente di non mandare via il coniuge non credente.
Solamente nel caso che il coniuge non credente voglia andarsene, allora sì che il credente può lasciarlo andare.

RIEPILOGHIAMO -
Perciò, abbiamo visto che la Bibbia insegna, in modo molto categorico, che un credente non deve assolutamente sposare un non credente. Sarebbe un grave peccato. Una coppia così non potrebbe minimamente chiedere la benedizione di Dio sul loro matrimonio, perché sarebbe un matrimonio impuro. Infatti, per questo, i pastori che temono Dio rifiutano categoricamente di celebrare questo tipo di matrimonio. Come ogni altro comandamento di Dio, questo comandamento non è stato dato per togliere qualche bene al credente, ma per permettere al credente di godere le stupende benedizioni di Dio. Qualunque volta che pecchiamo, perdiamo le benedizioni di Dio. Certamente, a volte è difficile ubbidire, perché la carne non si arrende facilmente. Però, l'unica vera benedizione è quando camminiamo per fede, ubbidendo a Dio.
Che benedizione, quando camminiamo per fede, e chi è già salvato che benedizione avrà se saprà aspettare la giusta persona salvata che il Signore ha preparata per lui. Oh che possiamo onorare il rapporto del matrimonio!

2. IL RUOLO DELLA MOGLIE NEL MATRIMONIO Efesini 5:22-24
A volte, qualcosa che ci fa tanto bene può sembrare pesante e negativo, perché capiamo male e non comprendiamo ciò che in realtà è. Per esempio, un bambino potrebbe non voler aiuto nell'imparare qualcosa, ma è una di quelle cose che non si può imparare da solo. Quindi, accettare la guida è la via che porta a belle cose, e la guida stessa è una forma di amore.
A volte, un comandamento di Dio può sembrare gravoso. Questo può essere perché la nostra carne non vuole ubbidire. Ma, in tanti casi, il motivo per cui un comandamento ci sembra gravoso è perché lo stiamo vedendo in modo sbagliato.
In realtà, i comandamenti, ovvero i precetti di Dio, sono preziosi, e di immenso valore. Ci guidano nella via delle benedizioni di Dio.
Una verità importantissima da ricordare sempre è che Dio ha creato il matrimonio per rispecchiare il rapporto fra Cristo e la Chiesa. Però, è un rapporto in cui il marito è capo della famiglia, e la moglie è sottomessa a lui. Come risalta dai versetti letti, il marito ha il ruolo e la responsabilità di amare, curare e proteggere la moglie, e provvedere per lei e per eventuali figli. Egli deve rispecchiare il ruolo che Cristo ha con la Chiesa.
Il ruolo principale della moglie è di essere sottomessa al marito, così rispecchiando il ruolo della chiesa con Cristo. Oggi consideriamo questo ruolo della moglie.
Il matrimonio fu creato con questi ruoli ben definiti. Però, con l’introduzione del peccato, come leggiamo in Genesi 3, tutto è cambiato. Il piano di Dio per il matrimonio non è stato cambiato, però, da quando l'uomo e la donna hanno scelto di peccare, la carne spinge l'uomo e la donna a non seguire il piano di Dio nel matrimonio.
In Genesi 3, impariamo che dopo che Adamo ed Eva scelsero di peccare contro Dio, Dio annunciò le conseguenze per la razza umana. Leggiamo Genesi 3:16.
Da quando il peccato è entrato nel mondo, uomini e donne non vogliono vivere i ruoli che Dio ha dato loro. La donna non vuole essere sottomessa, piuttosto vuole dominare sul suo marito. Similmente, il marito non vuole sacrificarsi per amare e curare la moglie, vuole dominare su di lei per il proprio beneficio.
Prima del peccato, il marito era il capo di sua moglie senza dominarla, e la moglie era contenta di sottomettersi a suo marito, e così, il matrimonio era perfetto e portava gloria a Dio e gioia alla coppia. Adesso, di natura né lui né lei vivono secondo il piano perfetto di Dio. E perciò spesso il matrimonio è una fonte di tensione anziché di benedizione.
Consideriamo ciò che questo brano insegna per quanto riguarda il ruolo della moglie. Notate che Dio fa uno stretto paragone fra il rapporto marito e moglie e quello chiesa e Cristo. Questo brano si riferisce specificamente alla moglie, però i principi rispecchiano altri brani che parlano a ogni donna. Quindi, teniamo questo in mente.

1. CHIAMATA ALLA SOTTOMISSIONE
Il comandamento alla moglie è di essere sottomessa al marito. In Efesini 5:22-24, ci spiega in modo molto semplice e molto chiaro il ruolo che Dio ha stabilito per la moglie.
Sia qua che in altri brani, la parola più usata per descrivere il ruolo della moglie è “sottomessa” o “sottomissione”. Dio comanda alla moglie di essere sottomessa a suo marito.
Affinché una moglie possa ubbidire a questo comandamento e vivere come Dio intende per avere le benedizioni di Dio, deve capire cosa intende Dio per sottomissione, e come vivere questo ruolo in pratica.
Purtroppo oggi, spesso il concetto della sottomissione è tanto diverso da quello che Dio intende. E per questo, tante donne non vogliono essere sottomesse, perché stanno reagendo contro un concetto sbagliato della sottomissione. Inoltre, come Genesi 3 dimostra, nella carne una donna non vuole accettare il concetto giusto di sottomissione.
Perciò, è importante capire quello che è la vera sottomissione. Quando una donna rinnega la sua carne, e cammina per fede in Dio, e si sottomette veramente a suo marito, quella donna sarà grandemente benedetta, indipendentemente da come cammina suo marito. Perciò, cerchiamo di capire cosa intende Dio quando comanda alla moglie di essere sottomessa al marito.

A. LA SOTTOMISSIONE LIBERA
Prima di tutto, consideriamo la sottomissione in sé. Il fatto di essere sottomesso ti limita, oppure ti libera? Una persona sottomessa è una persona con una vita più soddisfacente o meno soddisfacente di una persona non sottomessa? Pensateci bene.
A volte, consideriamo la sottomissione come se fosse una forma di schiavitù. Ma lo è veramente? Un contadino che si sottomette alle leggi della natura, che cura i suoi campi e i suoi animali sottomettendosi pienamente alla legge della natura che Dio ha stabilito, è uno schiavo? Il fatto che si sottomette ad ogni aspetto della legge è un peso negativo? Non è piuttosto l'unico modo che può vivere per essere benedetto?
Pensate ad un atleta. Se si sottomette pienamente al suo allenatore, e poi durante la gara si sottomette alle regole, quell'atleta è uno schiavo? È meno libero e meno benedetto di un atleta che non si sottomette al suo allenatore, né alle regole della gara? Assolutamente no. Piuttosto, è più libero, è libero di fare il suo meglio per vincere il premio.
Pensate ad un pianista: quando le sue mani e le sue dita sono sottomesse al suo cervello, e fanno esattamente quello che il cervello dice, producendo della bella musica, è una cosa brutta o una cosa bella?
Se tu devi essere operata in ospedale, preferisci un'equipe di dottori e infermieri in sala operatoria in cui ognuno si sottomette al ruolo che gli è stato assegnato, o vuoi una squadra composta da membri in cui ognuno fa quello che gli pare al momento?
Come vediamo in ogni campo della vita, sottomettersi porta buoni benefici, che non si ottengono quando non si è sottomesso. Quindi sottomettersi in un ruolo stabilito da Dio non è una schiavitù, piuttosto è agire con vera saggezza e vera libertà, per ottenere le benedizioni di Dio. Sottometterci ai comandamenti di Dio in ogni campo della vita è la via per avere una vita benedetta.

B. QUELLO CHE LA SOTTOMISSIONE NON È:
Nonostante che solo sottomettendoci a ciò che Dio ha stabilito porta ad una vita benedetta, a causa del nostro peccato tendiamo a ritenere la sottomissione come una cosa negativa. Perciò, a causa del nostro modo storto di vedere le cose, spesso, quando una donna pensa al comandamento di dover essere sottomessa al marito, facilmente lo considera come una cosa negativa e pesante.
Però, non è solo perché non vogliamo sottometterci a Dio. A volte non vogliamo ubbidire a Dio perché abbiamo capito male un comandamento, e immaginiamo che sia quello che non è.
Prima di capire ciò che è la vera sottomissione, consideriamo alcune delle cose che la vera sottomissione NON è.

I. Non è solo per le donne
Prima di tutto, non solo la moglie deve essere sottomessa.
Abbiamo visto nel sermone su Efesini 5:21 che ogni credente è chiamato ad essere sottomesso. “sottomettetevi gli uni agli altri nel timore di Cristo.”
Tutti i credenti, sia uomini che donne, sono comandati ad essere sottomessi in varie situazioni della vita.
Per esempio, Dio ci comanda di essere sottomessi gli uni agli altri. Comanda ai membri della chiesa di essere sottomessi ai responsabili. Comanda ai cittadini di essere sottomessi al governo. Poi, il marito è comandato di sacrificare i propri desideri per curare meglio la moglie, e anche questa è una forma di sottomissione: sottomettere i propri desideri per poter curare bene sua moglie. Leggiamo alcuni esempi di brani che ci comandano di essere sottomessi. Romani 13:1; Ebrei 13:17; 1Pietro 5:5.
Quindi, vediamo che la sottomissione non è solo per le mogli, ma è per tutti, nei vari ruoli della vita.

II. Non è essere una schiava
La seconda cosa da capire è che la sottomissione non è una forma di schiavitù. Abbiamo già menzionato questo poco prima. L'agricoltore che è sottomesso alle leggi di Dio sulla natura che riguardano i suoi campi non è uno schiavo, piuttosto è un saggio, che desidera le benedizioni di Dio.
Similmente, la moglie veramente sottomessa a suo marito, come intende Dio, non è minimamente una schiava, piuttosto è saggia, perché si fida di Dio, e vuole godere le benedizioni di Dio che arrivano su chi cammina in ubbidienza per fede.
La vera schiavitù non è l'essere sottomessa secondo il piano di Dio, piuttosto, la vera schiavitù è essere schiavo del peccato. La vera libertà sta nel fidarsi totalmente di Dio e ubbidirGli. Perciò, quando la moglie si sottomette al marito perché lei si fida di Dio, quella moglie sarà veramente libera. Sarà curata da Dio, e sarà veramente benedetta. La sottomissione secondo i comandamenti di Dio non è schiavitù.

III. Non vuol dire non poter parlare
Essere sottomessa secondo il piano di Dio non vuol dire che la donna non può parlare. Anzi, una moglie può essere pienamente sottomessa, ma allo stesso tempo avere ottimi consigli per suo marito, e tanto da dire anche ad altri.
Ci sono tanti esempi di questo nella Bibbia che ci dimostrano quanto la moglie saggia ha da dire. Proverbi 31:26 questa moglie eccellente, che è quindi una moglie sottomessa, apre la sua bocca con sapienza. La sapienza della moglie sottomessa è un grande beneficio e aiuto per suo marito, e per altri.; in Atti 18:26 leggiamo di una coppia che insieme aiutavano Apollo a conoscere meglio le verità di Dio. Vediamo che anche la moglie era coinvolta
Quindi, il fatto che una moglie è sottomessa non vuol dire che non ha niente da dire. Anzi, una moglie abbastanza saggia da essere veramente sottomessa probabilmente avrà tanta saggezza da condividere con suo marito e con altri. Sarà mansueta nel modo di parlare, ma avrà buone cose da dire.
Al contrario, una moglie così stolta da rifiutare di essere sottomessa non avrà saggezza in ciò che dice.

IV. Non vuol dire essere incapace di fare cose
Per quarto, la vera sottomissione non vuol dire che la moglie sarà senza la capacità di compiere cose di vero valore. Anzi, nella Bibbia leggiamo di donne che sono state grandemente usate da Dio. Leggiamo la descrizione di una moglie eccellente in Proverbi 31:10-29. Da notare che è una donna con grandi capacità.
Sia qua che in tanti brani troviamo che una donna timorata di Dio, e perciò sottomessa a suo marito, non sarà una donna senza valore o capacità. Anzi, una moglie così è una gran donna, capace di fare tanto, e sarà molto stimata da suo marito e dagli altri. Sarà una donna molta usata da Dio.

V. Non vuol dire che la moglie è inferiore al marito
Una quinta cosa che la sottomissione NON è, è che non vuol dire che la moglie è inferiore in alcun modo al marito. La vera sottomissione non vuol dire inferiorità.
Vediamo questo nella vita di Gesù. Gesù era sottomesso ai suoi genitori, ma non era in alcun modo inferiore a loro. In Luca 2:51 leggiamo di Gesù quando era ragazzo e del suo rapporto con Giuseppe e Maria dopo che erano andati a cercarlo a Gerusalemme e come fece Gesù quando tornò a casa con loro.
Gesù fu sottomesso a Giuseppe e Maria, ma chiaramente non era inferiore a loro. Similmente, Gesù il Figlio, essendo Dio, non è inferiore a Dio Padre, ma la Bibbia insegna che si sottometteva alla volontà del Padre quando era sulla terra. Leggiamo Giovanni 6.38.
Gesù era sottomesso al Padre, ma Gesù, essendo pienamente Dio, non è inferiore al Padre. La sottomissione non implica in alcun modo inferiorità, ma piuttosto un ruolo diverso.
Quindi, quando una moglie è veramente sottomessa a suo marito, questo non vuol dire che è inferiore a lui. È solo una questione di vivere i ruoli che Dio ha stabilito per avere ordine e divisione di responsabilità nel matrimonio. In realtà, una sottomissione al marito è una sottomissione a Dio, visto che è il comandamento di Dio.
Ogni credente ha tanti ruoli, in famiglia, in chiesa, nella società, al lavoro, e in altri campi. Dobbiamo tutti essere sottomessi a Dio, e vivere i nostri ruoli nel modo che Dio ha stabilito.
Ci sono ruoli diversi nella chiesa, ma esiste una salvezza sola, ed è per mezzo della fede in Gesù Cristo. Non esiste superiorità o inferiorità, siamo tutti salvati per mezzo di Cristo, e perciò, come dice, siamo tutti “in Cristo”. Galati 3:28.

C. QUELLO CHE LA SOTTOMISSIONE INVECE È:
Ora vogliamo considerare com'è la sottomissione della moglie che Dio intende. Come ogni altro comandamento di Dio, l'ubbidienza porta ad essere grandemente benedetti.
Il comandamento principale di Dio alla moglie per quanto riguarda il matrimonio è di essere sottomessa a suo marito, in ogni cosa, come al Signore. Se una moglie non ubbidisce in questo, è in forte ribellione contro ciò che Dio ha stabilito per il suo rapporto con suo marito.
Quanto è importante per noi tutti di tenere in mente che l'unica via per essere benedetti è di confidare in Dio, e perciò, di camminare in ubbidienza ad ogni suo comandamento in ogni aspetto della vita! Vogliamo ora considerare questo comandamento per le mogli di essere sottomesse ai loro mariti.
Per fare questo, consideriamo vari aspetti della vera sottomissione, ricordando che è parte del buono e perfetto piano di Dio.

I. La sottomissione è la responsabilità della moglie
La prima cosa da notare è che la sottomissione della moglie è la responsabilità della moglie. Il comandamento è indirizzato alla moglie, non al marito.
Non esiste alcun brano in cui il marito è chiamato a forzare la moglie ad essere sottomessa. Invece, tutti i brani della Bibbia che trattano questo argomento sono indirizzati alla moglie. La parola stessa indica che è un atto della persona. Quando Gesù ci chiama a sé, ci chiama a mettere il suo giogo. Matteo 11:28-29
Come ogni credente deve sottomettersi a Cristo, così è la responsabilità della moglie di sottomettersi al marito. Il marito non è chiamato a forzare la sottomissione.
Infatti, un marito che si impegna ad amare la moglie come Cristo ama la Chiesa, che sarà l'argomento del prossimo studio, Dio volendo, dovrà impegnarsi tanto per svolgere bene il proprio ruolo.
Quindi, ad ogni moglie dico: cara sorella, è la TUA responsabilità davanti a Dio di sottometterti a tuo marito. Se tu chiami Gesù Cristo il tuo Signore e Salvatore, non mancare in questo aspetto centrale del tuo cammino cristiano di sottomissione a Cristo se vuoi le benedizioni di Dio.

II. La sottomissione è un comandamento, non un’opzione.
Un secondo punto estremamente importante da capire è che la sottomissione della moglie nel matrimonio è un comandamento da parte di Dio. Non è un'opzione, né un suggerimento. Dio non dà suggerimenti.
Nel testo biblico, il verbo usato “siate sottomesse” è un imperativo. Non dipende dal fatto di avere un marito buono, né dal fatto che il marito abbia o non abbia ragione in una certa decisione. Questo comandamento non è condizionato dal comportamento del marito, né dallo stato spirituale o intellettuale del marito. Il comandamento è un comandamento diretto alla moglie. Perciò, se una moglie non è sottomessa a suo marito, sta peccando contro Dio. Ogni volta che scegliamo di non ubbidire a qualsiasi comandamento, non stiamo dimorando in Cristo, non siamo riempiti di Spirito, e così, non possiamo avere il frutto dello Spirito. Quindi, la sottomissione della moglie al marito, come ogni comandamento di Dio per ogni credente, è un comandamento, non un'opzione.

III. Essere sottomessa al marito è un atto spirituale.
Un altro aspetto importante della sottomissione della moglie al marito è che essa è un atto spirituale. Riguarda il rapporto di quella moglie con Dio. Leggiamo ancora una volta Efesini 5:22.
Notate che Dio lega la sottomissione della moglie al marito alla sottomissione al Signore. Infatti, Dio comanda alla donna di sottomettersi al marito come si sottomette al Signore.
Quando una moglie si sottomette al marito, in realtà, si sta sottomettendo a Cristo, e non solamente al marito.
Gesù disse: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.” Visto che Egli comanda alle mogli: “siate sottomesse ai vostri mariti”, la sottomissione al marito è necessaria per potere veramente amare Cristo. Quindi, la sottomissione al marito è un atto spirituale, strettamente legato al rapporto di quella moglie con Cristo.
C'è un altro aspetto per cui la sottomissione è un atto spirituale: è impossibile ubbidire di cuore ai comandamenti di Dio, compreso l'essere sottomessa al marito, senza essere in Cristo e avere quindi lo Spirito Santo che fortifica. Solo chi è in Cristo può camminare in ubbidienza ai comandamenti di Dio. Perciò, anche la sottomissione della moglie al marito deve essere un atto spirituale. Grazie a Dio che Egli è con noi!

IV. La sottomissione è una cosa positiva (essere una squadra)
C'è un altro aspetto della sottomissione molto importante da capire. La sottomissione, come Dio la intende, è molto positiva. In realtà, non è minimamente negativa, è una cosa bellissima, creata da Dio.
Quando i nostri ragionamenti sono carnali, anziché guidati da Dio, giudicheremo la sottomissione come qualcosa di negativo e pesante. Però, questo è un pensiero falso.
Tutto ciò che Dio fa è buono. La Bibbia ci mostra che una moglie sottomessa è una moglie eccellente, come leggiamo in Proverbi 31:10-31.
Nessuno dei comandamenti di Dio è gravoso. Essere sottomessa non fa essere la moglie una schiava. Ciò che ci fa schiavi è il nostro peccato, come Gesù dichiara in Giovanni 8:34-36.
Quindi, camminare in ubbidienza non è una cosa brutta, è la via delle benedizioni che porta ad avere la gioia di Dio.
Non c'è niente più bello di quando una coppia vive come Dio comanda, quando il marito ama la moglie e la cura teneramente, e la moglie si sottomette al marito in ogni cosa. Allora potranno collaborare insieme per gli stessi traguardi, con ruoli diversi. Quando si vive seguendo i comandamenti di Dio, il matrimonio sarà una fonte di benedizione e di gioia. La sottomissione porta grandi benedizioni, perché è la via della fede.
E anche se il marito non è credente, e non vive come dovrebbe, comunque la moglie sarà benedetta se lei confida in Dio e cammina in ubbidienza, sottomettendosi a suo marito.
Se una moglie non vuole ubbidire a Dio, e perciò, rifiuta di essere sottomessa, sarà in ribellione contro Dio. Non avrà pace nella sua vita e la sua via non porterà buon frutto. Anziché una benedizione, il matrimonio sarà una fonte di tensione e di stress. Tutto questo perché quella moglie ritiene essere negativo ciò che è veramente una benedizione da Dio, cioè, vivere i ruoli che Dio ci ha dato.
Quando una moglie si fida di Dio, sottomettendosi a suo marito, allora sarà libera di impegnarsi totalmente con le sue capacità, con la sua intelligenza e con le sue forze per curare e aiutare suo marito e la sua famiglia, per il bene della famiglia e per la gloria di Dio. Nel piano di Dio, il marito e la moglie sono un'unica squadra, che cercano di arrivare agli stessi traguardi. Il marito guida, ma corrono insieme verso lo stesso traguardo.
Ricordate che Dio ha creato la donna specificatamente per essere un aiuto adatto e conveniente al marito. Genesi 2:18. Nel piano perfetto di Dio, la moglie è un aiuto conveniente al marito. Cioè, la moglie completa il marito, perché senza di lei, egli non è completo. Si potrebbe paragonare il matrimonio ad una squadra: c’è chi guida, ma tutti i membri sono essenziali per vincere. Nel matrimonio, c'è bisogno di chi guida, e nel piano di Dio è il marito, ma ci serve anche la moglie con le sue capacità, la sua intelligenza e le sue forze, per aggiungerle a quelle del marito, in modo che insieme possano compiere ciò che non sarebbe possibile individualmente.
Quando la moglie cerca di tirare in una direzione diversa da quella del marito, nessuno dei due avrà la piena benedizione di Dio. Il matrimonio sarà un peso, e Dio non sarà glorificato.
Quando invece la moglie sostiene, segue e aiuta il marito, ci sarà armonia, e insieme potranno compiere molto per la gloria di Dio.
Quindi, la sottomissione della moglie al marito è qualcosa di buono e positivo e benedetto.

V. La sottomissione riguarda l’atteggiamento, e non solo le azioni.
Un altro aspetto fondamentale della sottomissione è che riguarda l’atteggiamento del cuore, e non solo le azioni. Avete mai visto una situazione in cui un bambino viene costretto dal genitore a chiedere scusa per qualcosa che ha fatto a qualcuno, e lo fa, ma non di cuore?
La vera sottomissione non è così. La vera sottomissione è un atteggiamento di cuore che si manifesta poi nelle nostre azioni.
Vediamo questo nell'esempio di Gesù. Gesù è stato completamente sottomesso al Padre, non solo con le sue azioni, ma con tutto il suo cuore. Per Cristo, fare la volontà di Dio era il suo cibo, come dichiara ai discepoli in Giovanni 4:34.
Quindi, una sottomissione fatta con un atteggiamento di rassegnazione, pesantezza, o dispiacere non è una vera sottomissione. La vera sottomissione è fatta con grande gioia e con tutto il cuore. Questo è come dobbiamo sottometterci tutti nei vari campi in cui Dio ci comanda la sottomissione. Ed è così che la moglie deve sottomettersi, non solo con le sue azioni, ma anche con il suo atteggiamento.
Proverbi 31:13, dichiara della moglie eccellente: “lavora con piacere con le proprie mani”. Cioè, non solo lavora con le mani, ma lo fa con piacere, perché sa che a quello è stata chiamata. Anziché ritenerlo come un peso, è consapevole che è un privilegio e una benedizione.
In Efesini 5:33 la moglie è comandata a rispettare il marito, che è principalmente un atteggiamento. Così vediamo che la vera sottomissione deve essere un atteggiamento di cuore, e non solo un'azione esterna.

VI. La sottomissione è in ogni cosa.
Un'altra qualità della sottomissione della moglie è che deve essere in ogni cosa. Rileggiamo Efesini 5:22-24.
La Parola di Dio insegna che la moglie deve essere sottomessa al marito come al Signore, cioè, nello stesso modo in cui la vera Chiesa, cioè i veri cristiani, devono essere sottomessi a Cristo. Perciò, la moglie è comandata da Dio ad essere sottomessa al marito in ogni cosa. Consideriamo alcuni aspetti di questo comando.
Prima, considerate che la vera chiesa, non un'istituzione bensì l'insieme dai veri credenti, deve essere sottomessa a Cristo. Parlando di veri credenti, Gesù Cristo dichiara, Giovanni 10:27 “le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono;”. Come pratica, le vere pecore seguono, ovvero, ubbidiscono, a Gesù in ogni cosa. Nello stesso modo, Dio comanda alla moglie di essere sottomessa al marito in ogni cosa, in ogni campo della vita, in ogni decisione.
Perciò, moglie, sappi che la tua sottomissione non può essere saltuaria, non può essere solo quando ti va, o solo nelle cose in cui sei d’accordo con tuo marito, perché quel modo di fare non è la vera sottomissione. La vera sottomissione è un ruolo che la moglie assume, che riguarda come vive tutti i giorni e in ogni cosa, come dice il comandamento: “in ogni cosa ”.
Mi fermo un attimo per fare un commento ai mariti. Un buon marito guida in modo che la sottomissione non è pesante. Un buon marito non pretende che la moglie faccia secondo le preferenze di lui. In realtà, se un marito è un buon marito, raramente la moglie dovrà essere sottomessa, perché saranno d'accordo.
Comunque, il comandamento di Dio per la moglie si applica sia quando il marito è un buon marito sia quando è un marito cattivo. E nei casi in cui lui non è un buon marito, ma lei, per fede in Dio gli è sottomessa in ogni cosa, quella moglie sarà grandemente sostenuta e benedetta da Dio.

2. ECCEZIONE
Nel mondo si dice che l'eccezione conferma la regola e anche in questo caso possiamo e dobbiamo fare risaltare quell'eccezione importante da menzionare al comandamento di essere sottomessa al marito in ogni cosa.
a) Eccezione vera (per qualcosa vietato da Dio)
Nel caso in cui il marito chiedesse alla moglie di fare qualcosa di vietato da Dio, oppure se dovesse vietarle di fare qualcosa specificatamente comandato da Dio, la moglie dovrebbe ubbidire a Dio, e non al marito. Per esempio, se il marito dovesse dire alla moglie di mentire, o di rubare, lei deve ubbidire a Dio e non al marito. Oppure, se il marito dovesse comandarle di non pregare più, o di non leggere più la Bibbia, o di non avere contatto con altri credenti, in queste cose lei dovrebbe ubbidire a Dio anziché al marito, ma sempre con uno spirito di umiltà.
Se la coppia non è d'accordo su quale chiesa frequentare, solitamente la moglie dovrebbe sottomettersi alla guida del marito. Ma se lui le vietasse di andare in chiesa, allora quella moglie dovrebbe ubbidire a Dio e non al marito.
La ragione di questo è perché l’autorità del marito è un'autorità delegata, che lui riceve da Dio. Finché il marito non va contro un chiaro comandamento di Dio, la moglie deve essergli sottomessa in ogni cosa come Dio comanda. Se lei rifiuta di essere sottomessa al marito,quella moglie non si sta ribellando contro di lui, ma in realtà, si sta ribellando contro Dio. Però, nel caso in cui il marito va proprio contro un comandamento di Dio, la moglie dovrebbe ubbidire a Dio, e non al marito. Una moglie non deve mai disubbidire a Dio per ubbidire al marito.
Questi casi sono estremamente rari. Se una moglie è incerta, sarebbe buona cosa chiedere consiglio ad una guida di chiesa se possibile. Voglio ripetere, è raro che ciò che il marito chiede faccia peccare la moglie. Salvo in quei casi, la moglie è chiamata ad essere sottomessa al marito in ogni cosa, come al Signore.
Un'altra cosa importante da sapere è che se un marito dovesse fare del male alla moglie, o ai figli, sarebbe giusto che quella moglie cercasse aiuto, sia dalla polizia, sia dalla chiesa. Questo è un discorso che non tocca la maggioranza delle mogli, ma se è il caso, la moglie non è chiamata a subire violenza o abuso psicologico.
b) Eccezione falsa (quando il marito sta sbagliando)
Come si deve comportare una moglie quando ciò che il marito richiede dalla moglie non è peccato per sé, però è chiaro a lei che il marito sta agendo con orgoglio, o con egoismo? Cosa deve fare? Oppure, se lei capisce la situazione meglio di lui, e lui insiste su una scelta che lei sa creerà problemi? Cosa deve fare? La moglie deve comunque essere sottomessa?
Tenete conto che la Bibbia dà per scontato che il marito non sarà mai perfetto. In 1Giovanni 1:8 leggiamo che tutti pecchiamo, anche se siamo credenti. Quindi, la sottomissione della moglie non dipende da quanto il marito sia un buon marito, né dal fatto che egli abbia un cuore puro in ogni decisione, né che lui abbia ragione. Come pratica, lei deve essergli sottomessa in ogni cosa.
Notate che in 1Pietro 3:1, leggiamo che anche quando un marito non è salvato, e quindi, non segue Dio, la moglie è chiamata ad essergli sottomessa.
Leggendo questo, è chiaro che il comandamento alla moglie di essere sottomessa a suo marito non è condizionato dal comportamento del marito.
Infatti, quando il marito sta peccando, la sottomissione della moglie a lui è un atto di fede da parte della moglie nei confronti di Dio. Similmente, come vedremo quando considereremo il ruolo del marito, egli deve amare e curare la moglie, a prescindere da come lei si comporta. I comandamenti di Dio non dipendono dalle altre persone.
Quando una moglie cammina per fede, sottomettendosi ad un marito difficile, e lei lo fa perché ha fede in Dio, sarà Dio a curarla e a benedirla. Certamente, ci saranno momenti pesanti, però, Dio cura coloro che camminano per fede, e quindi, in ubbidienza.

3. ESEMPI DELLA SOTTOMISSIONE
Ora, prima di concludere, è importante sottolineare come la sottomissione della moglie si manifesta nella vita di tutti i giorni. Com'è la sottomissione in pratica? Come cambia la vita di famiglia?
Quando la moglie è veramente sottomessa, lei porterà avanti bene tutti i campi che il marito le ha delegato. Per esempio, se uno dei campi che il marito le ha delegato è di curare la casa e preparare i pasti, lei lo farà con eccellenza, gestendo quel piccolo regno al bene della famiglia e alla gloria di Dio. Certamente, comunicherà con il marito, in modo che possono valutare insieme le decisioni, ma lei avrà i suoi campi che gestisce.
Quando si tratta di un campo che fanno insieme, come per esempio il modo di educare e allevare i figli, la moglie si informerà attentamente dal marito come dovrebbe fare. Così, lei sarà una preziosa collaboratrice al marito in quell'impegno importante, per il bene della famiglie e per la gloria di Dio.
È importante che la moglie non prenda impegni che ostacolano il marito di guidare. Per esempio, se il marito non ha delegato un campo alla moglie, la moglie non dovrebbe prendere impegni senza averne parlato con il marito e aver ricevuto il suo pieno consenso.
Come esempio, la moglie non dovrebbe prendere impegni senza chiedere al marito, perché poi, avrebbe obblighi, e non sarebbe disponibile ad essere un aiuto conveniente. Vediamo una chiaro esempio di questo principio in Numeri 30:10-15. Se una moglie prendeva un impegno, o perfino faceva un voto, il marito aveva il potere di annullarlo. Anche se sbagliava, sarebbe stato lui ad averne la responsabilità davanti a Dio, non la moglie. La moglie doveva essere sottomessa al marito.
Quindi, una moglie non dovrebbe prendere impegni senza aver sentito ciò che ne dice il marito. Questo è un esempio della vera sottomissione. Certamente, se il marito dice che lei può prendere certi tipi di impegni senza dirglielo, lei sarà pienamente sottomessa prendendo quegli impegni. Ma se non c'è quell'accordo, dovrebbe confermare i suoi impegni con il marito.
Per quanto riguarda come prendere le decisioni, il marito dovrebbe chiedere il parere della moglie. Parleremo di questo argomento nei prossimi studi. Beata la famiglia in cui il marito riconosce il valore dei pensieri della moglie, e la moglie condivide con sottomissione. Però, anche se il marito non ascolta la moglie, la moglie è chiamata ad essere sottomessa.
Quando una moglie condivide i suoi pensieri con il marito, dovrebbe farlo in modo non insistente, e mostrando la sua sottomissione.
Per esempio, non dovrebbe dire le cose in modo tale che comanda lei. Perciò, anziché dire: “La lavatrice non funziona. Dobbiamo comprare una nuova lavatrice”, piuttosto, direbbe qualcosa come: “La lavatrice non sta funzionando bene. Potrebbe sembrare utile cambiarla. Però, non so quello che pensi tu. Secondo te, è qualcosa che potremmo valutare, o non è il momento?”
Notate la grande differenza? Nel primo esempio, lei dichiara che serve cambiare la lavatrice. Ha deciso lei da sola, e comunica la sua decisione al marito, quasi come se lui le dovesse ubbidire. Nel secondo esempio, lei condivide con il marito i suoi pensieri, però, lascia a lui la decisione. Fa capire che ciò che egli decide andrà bene.
Una moglie sottomessa non solo accetta le decisioni del marito, ma si impegna di cuore a portarle avanti. Se la moglie vuole andare in vacanza, e il marito decide che non è il caso quest'anno, la moglie sottomessa avrà un ottimo atteggiamento, mentre cerca di rendere il tempo a casa più speciale possibile. Sarà grata a Dio per ciò che ha.
Questa è la vera sottomissione, e questo glorifica Dio! Così dobbiamo tutti vivere in ogni campo in cui Dio ci comanda di essere sottomessi.

RIEPILOGHIAMO -
Quando una moglie veramente si fida di Dio, e perciò è veramente sottomessa, quella moglie conoscerà la pace e la gioia di Dio, perché sarà ripiena del frutto dello Spirito. Quella moglie sarà una luce in questo mondo di tenebre. La presenza di Dio sarà con lei, e sarà visibile tramite lei.
Beata quella donna, e beato ogni credente, che cammina per fede, ubbidendo a Dio in ogni campo della vita!
Quando una moglie è sottomessa, ci sarà tanta più pace in casa, e la coppia sarà più unita, perché tirano nella stessa direzione. La sottomissione della moglie aiuterà la coppia ad essere più unita, e così, ad essere più benedetta.
Perciò, quando una moglie cammina per fede in Dio, sottomettendosi a suo marito in ogni cosa, sarà una donna benedetta.
Ricordate che l'opera di Dio in noi è di conformarci all'immagine di Gesù Cristo. Cristo fu sottomesso al Padre in ogni cosa. Oh che possiamo noi sottometterci a Dio in ogni campo della vita! Così Dio sarà glorificato in noi.
Quindi ad ogni moglie dico: non dare spazio alla tua carne, e non fidarti dei tuoi ragionamenti. Fidati di Dio, in ogni cosa, sottomettendoti a tuo marito. Allora tu sarai ripiena di Spirito Santo, la tua vita traboccherà con il frutto dello Spirito, e sarai uno strumento nelle mani di Dio.
Ringraziamo Dio per il suo piano perfetto per noi. Camminiamo per fede, mentre aspettiamo di entrare nella sua presenza per tutta l'eternità. Sottomettiamoci a Dio in ogni cosa, con tutto il cuore, e saremo un popolo benedetto, e Dio sarà glorificato in noi.

3. IL RUOLO DEL MARITO NEL MATRIMONIO Efesini 5:25-27
Ora è il momento di parlare dei e ai mariti, attuali e futuri. Come credenti ed uomini, abbiamo tanti ruoli nella vita, ma quello di essere marito è estremamente importante. Esso, infatti, determina molto del nostro cammino cristiano e sarà fonte di gioia o di dolore.
Qual è la responsabilità più grande di un marito nei confronti di sua moglie, secondo il piano perfetto di Dio? La risposta non dipende da noi, cioè, da quello che noi pensiamo in merito a tale quesito, ma dipende esclusivamente da quello che Dio afferma a riguardo nella Bibbia.
Nel mondo, si pensa che il ruolo principale del marito è di provvedere alle necessità della famiglia ed è vero che, secondo Dio, questo fa parte delle sue responsabilità.
Oggi, continuando il nostro studio, scopriamo, però, che questa non è la sua responsabilità principale. Piuttosto, Dio ha dato all'uomo una responsabilità immensa e di eterna importanza.
Nell'ultimo studio abbiamo considerato l'insegnamento che riguarda il ruolo della moglie. Abbiamo visto che la moglie è chiamata ad essere sottomessa a suo marito, come a Cristo. In realtà, essere veramente sottomessa al marito è, per la moglie, un atto di fede in Cristo e di sottomissione a Cristo. Una moglie che veramente ha fede in Cristo vivrà secondo il ruolo che Cristo le ha stabilito, sapendo che è il ruolo perfetto per lei.
Similmente, per un marito, fidarsi di Cristo e sottomettersi a Lui, significa vivere come Dio comanda ai mariti in questo capitolo. Solo così il matrimonio sarà benedetto.

1) IL COMANDAMENTO - mariti amate le vostre mogli.
Abbiamo visto che, per la moglie, l'insegnamento principale è che deve sottomettersi a suo marito. Notate che, per il marito, il comandamento principale è che deve amare sua moglie. Il marito ha tante responsabilità nei confronti di sua moglie, ma possiamo riassumerle tutte con il comandamento di amarla. Questa è la responsabilità più grande del marito! Il marito deve amare sua moglie.
Se ricordate, in Greco ci sono tre parole che vengono tradotte con “amore” in Italiano. La parola usata in questo brano è “agapao”, che è la parola che esprime la forma più grande e potente dell'amore. Questo è, infatti, il termine designato per descrivere l'amore che Dio ha per noi. È un amore profondo, un amore che va molto oltre l'essere un mero sentimento ed infatti descrive un immenso impegno per il bene dell'altro. Questo amore è un amore che non si fonda su alcun merito insito in chi lo riceve e, quindi, non viene meno se il comportamento dell'altro è mancante.
L'agape è una tipologia d'amore che non si adopera per se stesso, ma piuttosto si impegna per il vero e più profondo bene dell'altro.
Come Paolo fa spesso in questa epistola, prima di tutto, egli dà un comandamento e poi ci spiega più a fondo quel comandamento stesso. Ed anche qui avviene così: prima comanda ai mariti di amare le loro mogli e poi, nel resto del brano, spiega questo amore, descrivendo i suoi vari aspetti. Quindi, tenete a mente che il resto del brano è una descrizione dell'amore che un marito deve avere per sua moglie.
Questo comandamento di amare la propria moglie viene spiegato con due grande paragoni. Prima di tutto, nei versetti 25-27, troviamo il paragone con l'amore di Cristo per la Chiesa. Poi, nei versetti 28-30, vediamo il paragone con l'amore per il proprio corpo, cioè con l'amore per se stesso. Infine, nei versetti 31-33, Paolo conclude il suo discorso.
Iniziamo ad analizzare i versetti 25-27 e consideriamo come il marito dovrebbe amare la propria moglie nello stesso modo in cui Cristo ama la Chiesa. In questo sermone vedremo solo questo aspetto della questione e prego che ogni marito possa riflettere molto sull'amore che deve avere per la proprio moglie. Prego che saremo tutti pronti a crescere e a cambiare per avere sempre più di questo amore.
Prego che ogni uomo non sposato valuterà se sta crescendo, in modo da poter amare un'eventuale moglie in questo modo. E prego che possiamo vedere sempre di più l'amore di Cristo per noi.

A. COME AMARE LA PROPRIA MOGLIE in relazione all'amore di Cristo Efesini 5:25-27

I. Amore come quello di Cristo verso la Chiesa
Consideriamo più a fondo l'amore con il quale il marito deve amare sua moglie. Il brano ci spiega con parole semplici che il marito deve amare sua moglie come Gesù Cristo ama la Chiesa (v.25)
Il marito deve amare sua moglie come Gesù Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei!
Pertanto, per caratterizzare e quantificare l'amore che il marito deve avere, il metro che Dio usa è l'amore di Gesù Cristo stesso!
Prima ancora di considerare l'amore di Gesù Cristo per la Chiesa, possiamo già dire, senza ombra di dubbio, che quello qui raffigurato è un metro di paragone altissimo. Ed è, quindi, un metro che nessun uomo potrebbe mai raggiungere con le proprie forze.
Eppure, non dobbiamo vedere questo come un comandamento gravoso, perché nessun comandamento di Dio è gravoso. Piuttosto, dobbiamo ricordare che la potenza di Dio è all'opera in noi e, perciò, grazie a Dio, è possibile ubbidire a questo comandamento! Se tu sei un vero credente, puoi veramente amare tua moglie così, per mezzo della potenza di Dio all'opera in te.
L'ubbidienza a questo comandamento porterà del buon frutto nei nostri matrimoni e nelle nostre vite e porterà gloria a Dio. Perciò, impegniamoci a capire bene il modo in cui Cristo ama la Chiesa, affinché possiamo amare in ugual maniera le nostre mogli.
Quindi, consideriamo com'è l'amore di Cristo per la Chiesa poiché esso è, per noi, l'esempio da imitare.

II. Come Cristo ha dato se stesso
Dobbiamo, dunque, comprendere com'era e com'è tuttora l'amore di Gesù Cristo per la Chiesa, per Colei, cioè, che la Bibbia chiama la Sua Sposa. Il versetto 25 ci aiuta a capire quanto profondo sia questo amore.
Il versetto dichiara, quindi, che Cristo ha amato la Chiesa e ha dato Se stesso per lei. L'amore di Cristo per la Chiesa è un amore totale, così immenso che Lo ha spinto a dare Se stesso per Lei. Più che un sentimento, quello di Cristo si è manifestato come un impegno totale per il bene della Chiesa.
In altre parole, l'amore di Cristo è un amore di sacrificio. È un amore in cui si dà tutto per il vero bene dell'altro, senza tener conto del costo. Non è principalmente un sentimento. Certo, un amore così crea un forte sentimento, però, nella sua essenza più profonda, non è un sentimento, ma è un profondo desiderio di adoperarsi per il vero bene di qualcuno che, di conseguenza, crea un impegno conforme per realizzare quel bene.
Di natura, noi non amiamo così. Di solito, quando diciamo di amare qualcuno, abbiamo un sentimento per quella persona, perché ci fa star bene. Magari ci impegniamo fino ad un certo punto per il bene di quella persona, però, effettivamente, stiamo cercando di stare bene noi. Spesso facciamo quello che ci crea meno problemi, anziché quello che porta un maggiore e vero bene alla persona amata. È per questo che i genitori viziano i loro figli ed è per questo che non parliamo con altri dei loro peccati, perché vogliamo evitare situazioni difficili per noi.
Di natura, cerchiamo quello che porta al nostro bene e quello che ci fa evitare problemi. Questo non è il vero amore.
L'amore di Cristo per la Chiesa non era così e non è così. Cristo non pensa e non pensava a Sé. Quando diede Se stesso, Cristo non tenne conto del costo del Suo amore. Cristo si impegna totalmente per il vero bene della Chiesa e questo lo si può vedere, sia prima della croce, che poi, quando è andato alla croce per salvare dei peccatori e, come se non bastasse, anche tuttora che è in cielo alla destra del Padre, intercedendo per la Chiesa.
Vorrei sottolineare il fatto che, quando parliamo della Chiesa, intendiamo tutti i veri salvati in tutta la storia. La Chiesa non è un'istituzione umana, ma è l'insieme dei veri credenti. Quindi, se tu sei un vero credente, allora l'amore di Cristo per la Chiesa è anche una amore per te.
Vari brani ci aiutano a capire che Cristo ha dato Se stesso per gli altri durante tutto il tempo del Suo ministero terreno. Matteo 8:20; Matteo 20:28.
Nonostante il fatto che Gesù Cristo è il Signore e merita di essere servito da tutti, il Suo amore Lo ha spinto a venire al mondo per servire gli altri. L'amore di Cristo per la Chiesa è così grande che Egli si è sempre dato per il bene della Chiesa.
O fratelli, voi che siete mariti e voi che un domani diventerete mariti, alla luce di quanto stiamo vedendo, tenete viva nella vostra mente l'idea che questo è il modello che Dio ci dà da imitare!
L'Eterno ci chiama a dare noi stessi, a sacrificarci per il vero bene delle nostre mogli. Questo modo di amare è radicale, non è naturale e non è possibile amare così con la sola nostra forza umana. Però, come gli altri comandamenti, è possibile vivere così, per chi è un figlio di Dio, per mezzo della potenza di Dio stesso che opera in noi. Ubbidire a Dio per fede porta grandi benedizioni!

III. Come Cristo santifica la Chiesa
L'amore di Cristo per la Chiesa Lo ha spinto a sacrificarSi per Lei, a darSi completamente per Lei. Mariti, noi dobbiamo amare le nostre mogli così! Però, per poterlo fare, è fondamentale capire lo scopo dell'amore di Cristo per la Chiesa. Cosa voleva compiere Gesù sacrificandoSi per Essa?
Ricordate che il vero amore ha sempre uno scopo chiaro. L'amore vero è quello che promuove il bene dell'altro ed il vero amore ha sempre ben in mente qual è quel bene. Il vero amore sa qual è lo scopo per cui si impegna.
Qual era, e qual è, lo scopo dell'amore di Cristo per la Chiesa? Troviamo la risposta nei versetti 26-27.
Lo scopo di Cristo per la Chiesa non era quello di provvedere per i credenti una vita comoda e facile sulla terra. Piuttosto, lo scopo di Cristo per la Chiesa era, e rimane tuttora, qualcosa di molto più grande. È uno scopo eterno, immenso e meraviglioso. Cristo vuole dare alla Chiesa il più grande dono possibile e vuole per Lei il più grande bene.
Lo scopo di Cristo è di santificare la Chiesa per poi farla comparire davanti a Sé, ovvero, in cielo, gloriosa, senza macchia e ruga, ma piuttosto santa e irreprensibile. Questo è uno scopo immenso, uno scopo che porterà vero bene alla Chiesa, ovvero ai credenti, per tutta l'eternità.
Cristo non può presentare la Chiesa davanti a Sé in cielo se la Chiesa non è santa. Dio è santissimo e non può permetterci di entrare nella Sua presenza se siamo ancora con i nostri peccati.
I vv. 26 e 27 ci spiegano che, per poter rendere la Chiesa idonea a stare nella presenza di Dio per tutta l'eternità, Cristo deve santificarLa, per mezzo della Parola, per renderLa gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma piuttosto santa ed irreprensibile. Efesini 1:3-4
E allora, dal nostro brano in Efesini 5, ed anche da questo brano in Efesini 1, comprendiamo che l'amore di Cristo per la Chiesa ha lo scopo di produrre il più grande bene possibile per i credenti, quello di prepararli ad essere in grado di poter passare l'eternità in cielo, coperti con l'amore di Dio.
L'amore di Cristo per la Chiesa ha come scopo quello di portare la Chiesa con Sé, in cielo, per tutta l'eternità, come sposa, affinché la Chiesa possa gioire nella Sua presenza, glorificarLo per tutta l'eternità e godere del Suo amore per Lei. Però, affinché questo sia possibile, Gesù Cristo deve purificarLa e santificarLa. Per amore, Cristo si impegna a fare questo.
Per santificare la Chiesa, Cristo deve santificare ogni credente individualmente, perché la Chiesa è l'insieme dei credenti. Cristo santifica con il lavacro dell'acqua per mezzo della Parola.
Quest'opera di santificazione è il cuore dell'amore di Cristo per la Chiesa. L'amore di Cristo Lo spinge ad impegnarSi per santificare i credenti, affinché possiamo stare nella Sua presenza per sempre, santi ed immacolati.
Quindi, l'amore di Cristo non si soddisfa con nulla di meno che darci la benedizione più grande, quella di prepararci per l'eternità in cielo con Lui.
Se noi pensiamo alle richieste che facciamo nelle nostre preghiere, quanto spesso noi cerchiamo benedizioni che sono molto piccole in confronto alla benedizione più grande. Grazie a Dio che Cristo ci ama così tanto da impegnarSi per il bene più grande per noi!

IV. Lo scopo dell'amore di un marito
Allora, avendo compreso meglio lo scopo dell'amore di Cristo per la Chiesa, possiamo adesso capire meglio come un marito deve amare la propria moglie.
Il vero amore di un marito verso sua moglie è un suo profondo impegno, un impegno che lo spinge a dare se stesso, anche al punto di sacrificarsi per lei, con uno scopo ben chiaro, quello di aiutare sua moglie a conoscere sempre di più Cristo e poi di crescere in santità.
Questo è il vero amore che Dio comanda ad ogni marito di avere per la proprio moglie.
Infatti, un marito che veramente ama sua moglie si impegnerà per aiutarla ad arrivare alla salvezza e poi a crescere sempre di più in santità e ad essere sempre più conformata all'immagine di Cristo.

V. Questo, nonostante il fatto che siamo deboli
Mariti, avere la responsabilità di aiutare vostra moglie a crescere in santità non vuol dire necessariamente che voi siete avanti a loro nel vostro cammino verso il cielo!
Anzi, spesso accade che noi mariti non siamo avanti rispetto alle nostre mogli. E, in ogni caso e a prescindere da ciò, anche tutti noi abbiamo molto in cui crescere. Nonostante, però, il fatto che noi stessi siamo deboli, nonostante che noi stessi abbiamo molto bisogno di crescere, nonostante che manchiamo, nonostante che, spesso, le nostre mogli possono assomigliare a Cristo più di noi, Gesù Cristo ci chiama, come mariti, ad impegnarci nella santificazione delle nostre mogli!
Questo è il vero amore che un marito deve avere per sua moglie! Qualunque altro amore è un amore mancante e non rispecchia il piano di Dio per noi mariti.
Prego che ogni marito possa capire meglio l'immensità della sua chiamata, ma anche il privilegio di impegnarsi in qualcosa che porterà frutto per tutta l'eternità! Dio vuole che amiamo le nostre mogli al punto da impegnarci con grande zelo e costanza per il loro bene eterno.
Chiaramente, questo tipo di amore non può coesistere con il nostro egoismo. Questo tipo di amore non può coesistere con il nostro orgoglio. Questo tipo di amore non può coesistere con una mente tutta presa alle cose della terra.
Voglio ripetere quest'ultimo punto. Se riempiamo i nostri pensieri con le cose di questa terra, non possiamo veramente amare le nostre mogli Colossesi 3:1-2.
Mariti, l'unico modo di poter amare la propria moglie come Cristo ama la Chiesa è se fissiamo i nostri pensieri ed i nostri cuori sulle cose di lassù, sulle cose di Dio, anziché sulle cose del mondo.
Mariti, per poter amare la nostra propria moglie così, dobbiamo anche confessare i nostri peccati. Solamente se confessiamo il nostro orgoglio, il nostro egoismo ed ogni altro peccato, giorno dopo giorno, possiamo veramente amare le nostre mogli come Cristo ama la Chiesa!
Solo così possiamo essere strumenti nelle mani del nostro Dio per portare del vero bene nella vita delle nostre mogli.
Beato quell'uomo che riconosce la chiamata di amare la propria moglie come Gesù Cristo ama la Chiesa e, perciò, vive guardando a Gesù Cristo, vive confessando i propri peccati e non vive più per se stesso.
Beato quell'uomo che, per amore della moglie, si dedica ad aiutare la moglie a crescere in Cristo, impegnandosi a crescere anche lui!

VI. Solo questo tipo di amore porta gioia.
Prima che vada avanti, vorrei prendere qualche momento per menzionare un falso ragionamento che facilmente entra nella mente di un marito che ascolta questo insegnamento. Nella nostra carne, potremmo pensare che, l'impegnarsi così tanto per il bene delle nostre mogli, sacrificandoci per loro in questo modo, dando noi stessi per produrre questo bene in loro, ci porterebbe ad avere una vita arida, una vita di sacrifici senza gioia. Nella carne, un marito potrebbe immaginare che, l'amare la moglie così tanto da darsi a lei in questo modo, lo porterebbe a sacrificare delle cose importanti e, così, avere meno per sé.
Si potrebbe, in parole povere, pensare che amare la moglie così sia un giogo pesante, un giogo che, per come si presenta, fa rinunciare, di conseguenza, ad una vita bella e gioiosa.
Sappiate che tale ragionamento è totalmente falso! Infatti, basta guardare alla vita di Gesù Cristo e vediamo che Egli aveva la più grande gioia che si possa provare. Giovanni 15:11
Gesù ci insegna come vivere affinché la Sua gioia dimori in noi e, così, la nostra gioia possa essere veramente piena. Il fatto che Gesù Cristo ha dato Se stesso per la Chiesa, il fatto che Gesù si è sacrificato totalmente per amore della Chiesa, non Lo portava a mancare di avere gioia. Al contrario, l'amore di Cristo per la Chiesa, ovvero per noi, che è un amore dedito al sacrificio, Lo portò ad avere una gioia completa.
È Gesù stesso che ci insegna come vivere in modo che anche noi possiamo avere una gioia completa. Quindi, a ciascun marito dico: “Se a te sembra che amare tua moglie come Cristo ama la Chiesa ti porterà a perdere o a dover rinunciare alle cose più buone della vita, sappi che il tuo ragionamento è falso! Sappi che la realtà delle cose è esattamente quella contraria. Sappi che solamente imitando Cristo, cioè, sacrificandoti per amare veramente tua moglie, puoi avere la gioia completa di Gesù Cristo”.
Nella preghiera di Gesù al Padre che innalzò poco prima della croce, vediamo che Gesù vuole che abbiamo la Sua gioia Giovanni 17:13. Questa preghiera era per i credenti di allora ed è valida anche per noi.
Gesù prega che la Sua gioia possa giungere a compimento in noi che siamo credenti. Gesù prega che possiamo avere la Sua gioia, che è una gioia completa. L'unico modo di avere questa gioia è di dimorare in Cristo, camminando in ubbidienza ai Suoi comandamenti per fede. Perciò, voi che siete mariti, sappiate che amare la propria moglie come Cristo ama la Chiesa, sacrificandosi per Lei, non vi ostacola dall'avere la vera gioia, piuttosto, è la via che porta ad avere la vera gioia.
Perciò, riassumendo questo primo punto, vediamo che un marito deve amare sua moglie come Cristo ama la Chiesa, il che vuol dire che ogni marito deve porsi come preciso impegno quello d'aiutare la propria moglie a crescere nella santità.

- RIEPILOGHIAMO -
Quindi, la domanda: “Qual è la più grande responsabilità del marito nei confronti della moglie?”, ha come risposta la seguente affermazione: “La più grande responsabilità di un marito verso sua moglie consiste nell'amarLa come Cristo ama la Chiesa, il che vuol dire che ogni marito deve aiutare la propria moglie a crescere in santità”.
A livello pratico, questo cambia il come viviamo giorno per giorno.
Cambia la vita, perché il primo passo fondamentale, che è necessario per aiutare la moglie a crescere in santità, è, per il marito, di crescere egli stesso in santità nella propria vita.
Pertanto, ogni giorno, noi mariti dobbiamo, per primi, guardare a Cristo, riconoscere i nostri peccati ed essere pronti ad ascoltare esortazioni ed ammonimenti. Dobbiamo, noi per primi, essere un esempio di quello che le nostre mogli dovrebbero essere.
Il più grande amore che un marito può avere per sua moglie consiste nell'impegnarsi in prima persona a crescere nella santità. Solo così un marito può veramente aiutare sua moglie a crescere in santità, che è poi il vero amore che può nutrire per lei.
Mariti, impegniamoci in quello che è più importante e più duraturo! Non lasciamoci prendere dagli impegni quotidiani. Certamente il lavoro è importante, certamente bisogna curare la casa, il giardino, l'orto e la macchina. Certamente bisogna guadagnare abbastanza per vivere.
Però, tutto questo non è la cosa più importante. La cosa più importante è di amare la propria moglie come Cristo ama la Chiesa, dandosi per il suo vero bene, che è quello di aiutarla a crescere in santità.

B. COME AMARE LA PROPRIA MOGLIE in relazione al proprio corpo. Efesini 5:28-30
Avendo visto, nei versetti 25-27, il paragone usato da Paolo per far comprendere ai mariti come devono amare la propria moglie, ossia di amarla come Cristo ama la Chiesa, nei versetti 28-30 troviamo un altro paragone, quello di amare la moglie come essi amano il loro proprio corpo. Questo è un paragone che ogni persona può facilmente capire. Ogni marito è chiamato ad amare la propria moglie come ama il proprio corpo, il comandamento dato a noi mariti di amare la nostra propria moglie come amiamo il nostro proprio corpo, ci fa capire, in maniera semplice e diretta, come dobbiamo amarla.
Consideriamo più a fondo questi versetti. Questo brano dichiara che Cristo ama il Suo corpo, che è la Chiesa. Il marito deve imitare l’amore che Cristo ha per la Chiesa, Suo corpo, amando la proprio moglie come il proprio corpo.
Per poter amare le nostre mogli così, dobbiamo considerare come Cristo ama il proprio corpo e come noi amiamo i nostri corpi e, una volta fatto questo, dobbiamo amare la nostra propria moglie allo stesso modo!
È estremamente importante per il marito ricordare che, quando si sposa, diventa una sola carne con la moglie. Amare la moglie è amare se stesso, trascurare la moglie è trascurare se stesso.
Certamente, questo brano non sta dicendo che la cura della moglie dovrà essere identico alla cura del corpo, ma sta parlando del tipo di impegno che questo amore richiede e quanto esso debba essere profondo e costante.
Il punto da capire in questo brano è che, di natura, un uomo è molto attento a riconoscere i bisogni del suo corpo e, una volta individuati, è altrettanto premuroso impegnarsi per provvedere al soddisfacimento di quei bisogni.
Marito, è importante che tu capisca che tua moglie fa parte di te e tu sei un'unica carne con lei. Allora, considera il fatto che, amando lei, come dice il versetto, stai amando te stesso!
E, perciò, amare la propria moglie vuol dire avere lo stesso impegno e premura nel curarla che si ha nel curare se stessi. Infatti, il versetto dichiara: “Chi ama la propria moglie ama se stesso.”
Quanti meno problemi avremmo nel matrimonio se ogni marito comprendesse e ricordasse sempre che sua moglie fa parte di lui!
Marito, quando ti agiti con tua moglie, ricordati che lei fa parte di te. Non farle del male con le tue parole o con il tuo atteggiamento, ne tanto meno fisicamente perché, facendo così, stai peccando contro di Dio, oltre che contro di lei e stai facendo del male pure a te stesso!

I. Amare come si ama se stessi.
Per aiutarci a capire come deve essere l'amore del marito per la propria moglie, nel v.29, Paolo ci ricorda il tipo di cura che un uomo ha per il proprio corpo.
È totalmente contro natura odiare la propria carne, cioè, il corpo fisico. Non facciamo mai male di proposito alla nostra carne. Piuttosto, ognuno nutre il proprio corpo, ovvero, si impegna a provvedere per i propri bisogni e più che per i soli bisogni. Inoltre, ognuno cura la sua carne teneramente. Per esempio, se hai una ferita, la curi con grande tenerezza.
Pensando al fatto che nessuno odia la propria carne, è anche vero che nessuno ha mai in fastidio la propria carne. Se tu hai un mal di testa, non hai in odio la tua testa perché sta male, piuttosto manifesti una notevole premura per essa e ti adoperi affinché essa non dolga più. Se hai male al tuo piede, non diventi mai impaziente con esso, se si è fatto male. Piuttosto, hai tutta la pazienza del mondo nel cercare di farlo stare meglio. Se hai mal di pancia, non ti agiti con la tua pancia perché ha rovinato la tua serata. Piuttosto, sei paziente con essa e cerchi di curarla e farla stare meglio. Noi cerchiamo sempre di curare il nostro corpo, con ogni dovizia, premura, pazienza e meticolosità, e non ci agitiamo mai contro una parte di esso quando sta male. Siamo, infatti, estremamente pazienti con il nostro corpo in tutte le sue debolezze.
Non solo, quindi, non si odia la propria carne, ma la si nutre e la si cura teneramente. Questo descrive sia quello che si fa, sia il modo in cui si fa ciò. Si nutre la propria carne e ci si impegna a provvedere per tutti i suoi bisogni. È un impegno immenso, un impegno costante, un impegno che viene dal profondo del cuore.
Nutrire descrive il provvedere ai bisogni del corpo. Per esempio, il corpo ha bisogno di cibo. Perciò, ognuno prende, giorno per giorno, un serio impegno nel nutrire il proprio corpo. Ci impegniamo con grande perseveranza, anche quando il farlo ci porta a faticare ed è difficile da compiere. Così, facciamo tutto il necessario per poter nutrire il nostro corpo e siamo costanti e zelanti nel farlo. Mariti, così dobbiamo impegnarci per provvedere per i bisogni delle nostre mogli, non solo i bisogni materiali, ma, ancora di più, i bisogni spirituali ed anche quelli del cuore.
Oltre a nutrire il proprio corpo, ogni uomo cura il proprio corpo. Il nutrire descrive il provvedere il cibo che serve al corpo, mentre il curare descrive il provvedere a tutto il resto. Mi curo quando mi vesto più caldo se sento freddo. Mi curo lavandomi quando mi sento sporco. Mi curo riposandomi quando sono stanco. Mi curo cercando sollievo o prendendo le giuste medicine quando sto male. Se mi sento solo, cerco compagnia. Mi curo provvedendo per ogni mio bisogno e, spesso, lo faccio in modo da provvedermi molto più del minimo necessario. Ogni uomo esercita giornalmente un grandissimo impegno nel curare il proprio corpo e, spesso, tale cura va molto oltre il solo provvedere per i bisogni strettamente necessari, arrivando a provvedere anche per i propri desideri e le proprie preferenze. Quindi, un marito si impegna a nutrire il proprio corpo ed anche a curarlo in tantissimi modi, in ogni maniera in cui c'è bisogno e lo si desidera. Non solo, quindi, ogni uomo nutre e cura il proprio corpo, ma, altresì, lo fa teneramente. Quando io ho una scheggia, cerco di toglierla con grande tenerezza, per farmi il meno male possibile. Quando mi procuro un taglio, cerco di curarlo con tenerezza. Infatti, ognuno cura se stesso con grande tenerezza, in ogni campo della vita.
Allora, il punto da cogliere in tutto questo è che l’amore che Dio comanda al marito di avere per sua moglie comprende il curarla e il provvedere per lei, con lo stesso impegno e cuore che ha nel curare se stesso. Perciò, il comandamento di Dio per ogni marito consiste nell'impegnarsi immensamente nel curare sua moglie in ogni cosa e nel farlo con grande tenerezza.
Tenete ben in mente che la cura deve essere fatta con tenerezza e senza inasprirsi, Colossesi 3:19. In questo versetto, Dio comanda al marito di non inasprirsi contro la propria moglie. Questo comandamento, qui riportato come un divieto, esprime lo stesso concetto del curare teneramente che abbiamo visto in Efesini. Quando un marito curerà la propria moglie con tenerezza, non si inasprirà contro di lei.
Alla luce di tutto questo, comprendiamo che l'amore che il marito deve avere per sua moglie sarà un amore paziente, sarà un amore che non trova fastidio nelle debolezze della moglie, né nelle sue cadute. Al contrario, sarà una cura caratterizzata da immensa pazienza, perché è così che il marito cura il proprio corpo.
Ho detto prima che un marito non si arrabbia mai con una delle membra del suo corpo. Se un piede calpestasse un chiodo, il marito non sgriderebbe mai il piede. Piuttosto, lo curerebbe teneramente. Poi, senza mai lamentarsi, prenderebbe il peso che il piede doveva portare e lo caricherebbe sull'altro piede ed, eventualmente, all'occorrenza, si servirebbe anche di un paio di stampelle.
Similmente, quando un marito comprende la realtà del fatto che è una carne sola con sua moglie e che amare e curare la propria moglie è amare se stesso, avrà la stessa tenerezza e premura per la moglie che ha per qualunque parte del suo corpo.

II. Amare come si cura perfettamente se stessi
Leggendo ancora Efesini 5:28,29, notiamo che Cristo fa così con la Chiesa. Cristo è attento a notare ogni bisogno ed a provvedere nel modo migliore per la Chiesa, che è il Suo corpo.
Notate la frase: “come anche il Signore fa con la chiesa”. Cristo cura la Chiesa perfettamente. Egli è sempre attento ad ogni Suo bisogno e Le provvede sempre la cura giusta.
La cura giusta non è sempre piacevole nel momento in cui viene somministrata. Quando il tuo corpo viene ferito, a volte, la cura che occorre applicare per una sua corretta guarigione non è piacevole, almeno non lo è sul momento. Certe cure sono dolorose, talvolta lo sono anche molto. Ma, allora, perché uno farebbe qualcosa al proprio corpo quando tale cosa crea del dolore? Ovviamente lo fa se sa che, in realtà, nonostante all'inizio rechi dolore, essa porta del bene.
Similmente, Gesù Cristo cura la Chiesa perfettamente. Sa sempre qual è il vero bisogno e si impegna a provvedere sempre la cosa giusta, che porta al vero bene della Chiesa. Così Egli fa con ogni individuo credente.

III. Per poter amare, Bisogna Conoscere
Mariti, per poter curare le nostre mogli così, oltre ad un cuore pronto, ci serve qualcos'altro. Ci serve conoscere bene le nostre mogli. Ma di questo ne parleremo più dettagliatamente più avanti.

IV. Amare vuol dire non scoraggiarsi.
Se tu, come marito, consideri tutto questo onestamente, potresti facilmente esserne scoraggiato, realizzando la tua inadeguatezza nel curare la tua propria moglie così come dovresti. Potresti pure riconoscere che tu stesso lotti contro il tuo proprio peccato, che cadi spesso e che anche tu hai tanto bisogno di crescere.
Ma tutto questo non dovrebbe scoraggiarti, piuttosto, dovrebbe spingerti a riconoscere il tuo bisogno costante di camminare umilmente davanti a Dio, per ricevere da Lui l'aiuto e la forza che ti servono per essere il marito che Dio ti chiama ad essere.
Infatti, Dio non ci lascia mai soli. Quando ci comanda come vivere, Egli stesso è con noi e sta operando in noi con la Sua potenza, per darci la capacità di camminare in ubbidienza ai Suoi comandamenti. Quindi, non scoraggiarti, o marito, piuttosto riconosci la potenza di Dio che opera in te per permetterti di camminare in ubbidienza a quello che Egli ti comanda! Non sei solo. In Cristo Gesù, tu puoi essere questo tipo di marito.
Quindi, guarda a Cristo. Poi, impegnati! Quando cadi, confessa il tuo peccato, senza mezzi termini, e accogli il perdono di Dio. Poi, rialzati e riprendi la strada! Questo porterà alla tua crescita e costituirà anche un esempio per tua moglie, cioè, la tua umiltà e la tua prontezza nel confessare i tuoi peccati è anche un aspetto centrale del curare tua moglie, fornendole un esempio concreto di come bisogna essere per piacere a Dio.

V. Amare vuol dire curare intimamente, perfettamente e teneramente con amore.
Consideriamo più a fondo le verità che troviamo nel versetto 30 dove troviamo scritto:
Poiché noi siamo membra del suo corpo (della sua carne e delle sue ossa).”(Efesini 5:30)
Prego che ogni vero credente possa soffermarsi per riflettere sulla profondità di questa dichiarazione. Noi, noi credenti che siamo nati nel peccato e cresciuti peccatori, noi che siamo stati perdonati dai nostri peccati, ora, per la grazia e la misericordia di Dio, siamo stati uniti a Cristo nel battesimo spirituale al momento della salvezza e ora siamo membra del corpo di Gesù Cristo, della Sua carne e delle Sue ossa.
Chiaramente, quando questo brano parla della cura che Cristo ha per il Suo corpo e per la Sua carne, il senso di carne e corpo è spirituale. Paolo usa questa immagine così ricca per farci capire quanto siamo realmente legati a Gesù Cristo! Spesso, la religione presenta Cristo come una figura un po' lontana e distante dall'uomo. Al contrario, la Bibbia ci mostra che Gesù è in un rapporto intimo e molto stretto con i veri credenti e che, in quanto tali, siamo realmente parte di Lui.
Gesù ci considera il Suo corpo, la Sua carne. Perciò, la Sua cura di noi è una cura intima, una cura perfetta, una cura tenera. Gesù non verrà mai meno nella Sua cura di noi. È una cura perfetta, una cura costante, una cura potente, una cura giusta. Ed è una cura fatta sempre con amore. Gesù ci conosce a fondo e sa sempre qual è la cura che ci serve.
Dio chiama noi mariti a considerare la cura di Cristo per i credenti come modello da seguire nel come amare la propria moglie. Però, giorno per giorno, prima ancora di considerare i nostri doveri, è giusto meditare sull'immensità di questa benedizione e gioire profondamente per chi siamo per Gesù Cristo. Essendo noi il corpo di Cristo, essendo membra della Sua carne e delle Sue ossa, possiamo essere tranquilli che Gesù Cristo non ci abbandonerà e non ci trascurerà mai, ma, piuttosto, ci curerà sempre in modo perfetto, finché non ci porterà nella Sua presenza in cielo. Certamente, è giusto pregare per la cura di Dio, ma, allo stesso tempo, è giusto anche ringraziarLo per tale cura.
E, quindi, voglio incoraggiare ogni marito che è in Cristo Gesù a meditare molto sulla cura che riceve da Cristo. Il comandamento di amare la propria moglie è una conseguenza dell'amore che Cristo ha per il Suo popolo, e quindi, per TE, marito che sei in Cristo. Pertanto, quello di amare la propria moglie non è e non deve essere visto come un comandamento gravoso!

RIEPILOGHIAMO -
Uomini, per valutare come stiamo andando nell'amare le nostre mogli, ricordiamoci, prima di tutto, la cura che abbiamo per i nostri corpi, una cura costante, una cura premurosa, una cura secondo il bisogno, una cura fatta con tenerezza! Teniamo in mente la grande pazienza che abbiamo nei confronti dei nostri corpi.
Ricordiamo anche che una base da cui bisogna partire per poter curare la nostra propria moglie è di conoscerla. Tu, marito, devi impegnarti per conoscere bene tua moglie e solo allora potrai curarla con l’amore che Dio ci comanda ad avere.
Ricordiamo che una parte fondamentale della nostra cura per le nostre mogli è di aiutarla a crescere nella santità. Perciò, dobbiamo impegnarci a crescere nella santità noi, riconoscendo e confessando il peccato, ascoltando lo Spirito Santo quando ci parla, sia tramite la lettura, che tramite un insegnamento o l’ammonimento di altri credenti.
Quando viviamo così, allora vedremo Dio all’opera in noi, permettendoci di amare veramente le nostre mogli.
Ricordiamo tutto questo, perché è così che dobbiamo amare e curare le nostre mogli.
Ogni marito si ricordati che sua moglie è parte di se. Dal giorno che ci si è sposati, DIO stesso ci ha uniti. Siamo una carne. Quindi, amare tua moglie è amare te stesso!”
Inoltre, ricordiamoci che i veri credenti, uomo o donna che siano, marito o moglie che siano, sono il corpo di Cristo. Siamo amati da Lui, curati da Lui ed Egli ci sta preparando per stare nella Sua presenza per sempre!

2) ESEMPI PRATICI DÌ COME AMARE LA MOGLIE. Efesini 5:28-33

A. DEVE CONOSCERLA
Per poter amare la moglie, un marito deve conoscerla bene e sempre di più, anno per anno. Solo così può veramente amarla. Abbiamo letto in Efesini 5:31 "Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diverranno una carne sola", ma leggiamo anche 1Pietro 3:7 traducendo più letteralmente dal greco quello che vi è scritto: “similmente voi, mariti, dimorate con le vostre mogli secondo conoscenza, dando onore alla moglie come al vaso più debole, come coeredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite.” Per conoscere veramente bene la propria moglie al fine di poterla curare ed amare, bisogna assolutamente passare del tempo con lei.
Questo è vero in tanti campi della vita in cui uno si prende cura di un altro. Per esempio, un dottore, per poter curare bene una paziente, deve impegnarsi prima a conoscere bene qual è il problema del paziente stesso e la sua condizione fisica perché solo così può realmente individuare la cura a lui più adatta. Similmente, un buon allenatore deve capire molto bene la condizione e le capacità dell'atleta per poter scegliere l'allenamento più opportuno per lui.
Visto che un traguardo del marito è quello di aiutare la moglie a crescere in Cristo, è assolutamente necessario per lui conoscere bene la condizione spirituale della propria moglie. Anche in tutti gli altri campi in cui egli deve curarla, serve conoscerla, serve capire il suo cuore ed i suoi bisogni. Egli deve conoscere i suoi ragionamenti per aiutarla ad avere ragionamenti sottomessi a Cristo.
Notate, per prima cosa, che il marito è chiamato a dimorare con sua moglie. Questo, in sé, implica un rapporto stretto e quotidiano. Il verbo dimorare usato qui viene dal sostantivo che in Greco vuol dire "casa" ed indica una vita in cui si vive veramente insieme, nella stessa casa, passando del tempo insieme, mangiando insieme, dormendo insieme, impegnandosi insieme. Nel piano di Dio, il marito deve passare molto tempo con la moglie. Il versetto va oltre e dichiara che il marito deve dimorare con sua moglie secondo conoscenza. Egli deve conoscere sua moglie e deve anche conoscere gli insegnamenti ed i comandamenti di Dio che servono per poterla curare. Quindi, non basta che un marito agisca di testa sua, così come gli sembra meglio. Piuttosto, egli deve impegnarsi a conoscere bene gli insegnamenti di Dio e a conoscere bene la propria moglie. Solo così può amarla nel modo giusto, nel modo desiderato da Dio.
1Pietro 3:7 parla anche di onorare la propria moglie e questo ci dà un'indicazione di come sarà il tempo che egli passa con lei. Se sta in casa, occupandosi delle sue cose e, per lo più, ignorando la propria moglie e dedicandole poco tempo, un marito non sta vivendo con lei con onore e secondo conoscenza. E' pur vero che sta nella stessa casa, ma è come se non stesse vivendo con lei e, pertanto, non la sta onorando.
A livello pratico, per conoscere la propria moglie, bisogna parlare con lei, ascoltarla e osservarla. Se un marito è eccessivamente preso dai propri impegni, può stare nella stessa stanza della moglie e non accorgersi della sua condizione. Per esempio, se la moglie è stanca, ma il marito ha la testa piena dei propri impegni, egli non noterà la stanchezza della moglie. Se la moglie è abbattuta oppure è ansiosa o è gioiosa, il marito deve avere occhi aperti per notare la condizione della moglie, in modo da conoscerla. Solo così può amarla, curandola come serve.
Quindi, occorre passare del tempo con la moglie e serve anche avere un cuore impegnato a capire la sua condizione. Solamente così si può conoscere la moglie.
Per chi ha dei figli, è estremamente importante che questo tempo sia un tempo in cui i figli sanno che non devono disturbare i genitori. I figli devono capire che il matrimonio è estremamente importante. Ci sono quei genitori che aspettano che i figli stiano a letto prima di prendere tempo insieme. Credo che, solitamente, questo sia un grande errore, perché è importante che, sin dalla più tenera età, un figlio capisca che i suoi genitori hanno un rapporto speciale fra di loro e che dedichino, quindi, del tempo l'uno all'altro anche quando lui è presente. La cura dei figli è importante, ma non deve portare il marito a trascurare la moglie. Prendere il tempo che si vuole dedicare al rapporto matrimoniale mentre un figlio è ancora sveglio, lo aiuta a non essere egoista e ad imparare l'importanza del matrimonio.
Per certe coppie, una passeggiata potrebbe essere un ottimo modo per avere del tempo per parlare insieme, perché permette alla moglie di uscire di casa con il marito, provvede un po' di esercizio fisico per entrambi e dà al marito un tempo in cui può dedicarsi alla moglie.
Tante coppie trovano utile prendersi del tempo seduti assieme sul divano dopo la cena, in modo da potersi raccontare l'un l'altro della giornata e condividere i pensieri ed i pesi. Il modo di prendere tempo insieme può variare, ma la cosa importante è di prendersi del tempo per stare insieme. Marito, solo passando del tempo insieme a tua moglie puoi impegnarti a concentrarti su quello che tua moglie dice ed anche sul suo stato d'animo, per conoscerla bene!
Marito, per conoscere veramente tua moglie, è anche importante osservarla mentre lei si rapporta con altri. Osserva come si rapporta con i figli, come si rapporta con altri fratelli e sorelle in Chiesa e con altre persone nella vita. Tutto questo serve al marito per poter veramente conoscere sua moglie, per poterla amare e provvederle la cura di cui lei ha bisogno.

a) Conoscere la moglie per poter dire: “ti amo” (spesso e sinceramente)
Per poter amare sua moglie, prima di tutto, è importante che il marito dica “ti amo” alla moglie ogni giorno e, meglio, più volte al giorno.
Certamente, è importante che il marito dimostri il suo amore a sua moglie con il suo comportamento e non solo con le parole. Tuttavia, è anche importante che il marito riaffermi verbalmente il suo amore ogni giorno. Questo serve alla moglie e serve anche al marito. Aiuta il marito stesso ad avere in mente il dono che ha nella moglie e l'importanza dell'amore. O marito, se ti capita di non “sentire” amore per tua moglie, allora, ricordati che l'amore non è principalmente un sentimento, ma piuttosto un impegno per il bene di lei! Se non senti amore per tua moglie, prima di tutto, prega, chiedendo a Dio di cambiare il tuo cuore, perché il tuo cuore non va bene. Poi, impegnati a curarla con tenerezza e costanza. Spesso, il fatto stesso di impegnarsi nell'amare la moglie fa crescere il sentimento. Però, sentimento o no, il vero amore è una presa di posizione, un impegno e, perciò, ogni marito che teme Dio dovrebbe parlare alla moglie, più volte al giorno, del suo amore per lei.

b) Conoscere la moglie per provvedere per i bisogni della moglie
Passiamo ora ad un importante aspetto dell'amore del marito per sua moglie. Parliamo del fatto che, come parte del suo amore per sua moglie, un marito deve provvedere per i bisogni di lei.
Ogni moglie ha bisogni spirituali, fisici, emotivi, intellettuali, sociali, e sessuali. Come Cristo provvede per la Chiesa, così il marito deve impegnarsi a provvedere per sua moglie in tutti i campi della vita. Per poter provvedere per lei, egli deve conoscerla e poi, essendosi informato dei suoi bisogni, può darsi da fare per provvedere per lei o per guidare le cose in modo che i bisogni siano adempiuti.
Come ho già detto, ad alcuni bisogni il marito può provvedere direttamente, mentre per altri può adoperarsi per agevolare il fatto che siano provveduti da altri. In ogni caso, l'unico modo in cui egli può fare questo è se lui stesso è strettamente legato a Cristo.

c) Conoscere la moglie per avere cura spirituale
Ora vogliamo considerare principalmente la cura spirituale della moglie, in quanto, per amare sua moglie, un marito dovrebbe provvedere ad essa. Analizziamo quindi alcuni aspetti fondamentali di tale cura


I. TEMPO PER IL SIGNORE: Una parte della cura spirituale della moglie, che rappresenta pure un aiuto fisico e materiale per lei, è, per il marito, di guidare la famiglia in modo da fare il possibile per provvedere alla moglie del tempo per riposarsi e da dedicare al Signore, tutti i giorni. Ogni marito dovrebbe impegnarsi severamente per assicurare alla moglie del tempo per leggere e pregare.
Ci sono tanti modi diversi in cui un marito può aiutare la moglie ad avere questo tempo. Per esempio, se lei è molto indaffarata, il marito può aiutarla in taluni lavori per alleggerire i suoi pesi. Se lei è poco organizzata, il marito può, con dolcezza e pazienza, aiutarla a diventare più organizzata, perché questo le darà più tempo da dedicare a Dio. Se lei prende troppi impegni, il marito può aiutarla a valutare meglio gli impegni, per capire quali sono da tenere e quali sono da lasciare. Se lei ha troppo da fare, il marito può aiutarla a ridurre quanto fa. In alcuni casi, per esempio, egli potrebbe suggerirle di cucinare pasti più semplici o di cucinarne una quantità doppia, in modo da poter mangiare quel che avanza al pasto successivo, risparmiando così molto tempo.
Se ci sono dei figli, è importante stabilire una vita famigliare in cui i figli condividono in modo sostanzioso le responsabilità della famiglia, per permettere alla moglie di avere tempo per crescere spiritualmente per conto suo. Se i figli dedicano poco tempo agli impegni della famiglia, è quasi certo che la mamma avrà così tanto da fare che le sarà difficile trovare tempo per il Signore.
Quindi, un aspetto della cura spirituale per la moglie è, per il marito, di guidare l'andazzo della famiglia in modo che i figli ricoprano un ruolo sempre più grande nell'aiutare ad assolvere gli impegni familiari di responsabilità.
In realtà, questo non è solo per il bene della moglie, ma è anche per il bene dei figli. Più di ogni altra cosa, i figli hanno bisogno di genitori che camminano bene davanti a Dio. Quindi, i figli che partecipano molto nei lavori di casa stanno aiutando la mamma ad essere molto più la mamma che serve a loro. Serve molto più la presenza della mamma come donna matura in Cristo, che del tempo libero che la mamma può spendere per svolgere la maggioranza dei lavori.


II. PAROLA DÌ DIO: È importante provvedere del sano cibo spirituale per la moglie e, se ci sono, anche per i figli. Questo non vuol dire necessariamente che il marito sarà più maturo di sua moglie e, in modo analogo, non vuol dire che egli conoscerà la Bibbia meglio di lei. Vuol dire, però, che egli prenderà l'iniziativa di riempire la vita famigliare con le verità di Dio.

III. PREGARE: Chiaramente, una parte importante del provvedere una sana cura spirituale è di pregare insieme con la moglie. In questo, il marito può aiutare tanto, con un esempio di umiltà, di fede in Dio e mostrando un cuore che desidera la gloria di Dio. Chiaramente, ogni marito ha bisogno di crescere, ma è bello quando si può crescere insieme. È utile usare le preghiere della Bibbia come guida per le vostre preghiere.

IV. CHIESA SANA: Un altro modo in cui il marito può provvedere per i bisogni spirituali della moglie è di provvedere, per quanto è possibile, ad una Chiesa in cui lei, insieme a lui, possa essere cibata bene spiritualmente dalla Parola di Dio e nella quale Cristo è concretamente visibile. Una parte di questa cura consiste, per il marito, nell'impegnarsi ad aiutare la Chiesa ad essere quanto più sana possibile. Il marito dovrebbe sostenere la Chiesa, pregare per la Chiesa e per le guide e dovrebbe impegnarsi per la crescita della Chiesa, in base ai suoi doni spirituali.

V. AMICA: Un'altra parte della cura spirituale che il marito può dare alla moglie è di incoraggiarla ad avere una buona amica, un'amica cioè che rappresenti uno stimolo spirituale per lei, e poi di aiutarla a trovare del tempo per vedere quell’amica e coltivare così l'amicizia con lei.

VI. USARE I SUOI DONI: Un altro aspetto della cura spirituale che il marito può provvedere alla moglie è di aiutarla a riconoscere e ad adoperare i suoi doni spirituali ed a crescere in questo.
Tante mogli tendono ad andare in una di due direzioni. Quando ci sono dei figli, la maggioranza delle donne tendono a investire così tanto tempo nei figli, che non credono di averne a sufficienza per impegnarsi a dovere per il regno di Dio in altri modi. Se la moglie è così, il marito può provvederle una cura spirituale aiutandola ad allargare la sua visione. Può darsi che, come famiglia, possono essere più attivi nell'evangelizzare, cercando quindi più attivamente un contatto con nuove persone, per parlare loro di Cristo. Può darsi che il marito possa incoraggiarla ad utilizzare i suoi doni nell'insegnare o nel servire in altri modi, per edificare altri credenti nella Chiesa. Quindi, se è pur vero che il ruolo principale della donna sposata, in famiglia, è quello di fare la moglie e la mamma, ciò comunque non esclude il fatto che lei debba anche esercitare i suoi doni spirituali in altri modi, per edificare la Chiesa.
L'altra direzione delle due menzionate e verso le quali spesso si ha l'erronea tendenza di andare in modo pressoché univoco per una moglie, è quella di trovare così tanto piacere in ministeri al di fuori della casa dal trascurare la propria famiglia. Se la moglie è così, il marito può provvederle una adeguata cura aiutandola a capire l'importanza del dedicarsi di più alla famiglia. A proposito di ciò, può essere utile, per il marito, il chiedere l'aiuto di una donna più anziana, che può aiutare la moglie a capire meglio il suo ruolo in casa in senso pratico, proprio come leggiamo in Tito 2:3-5. Quindi, sia chiaro che il marito non deve fare tutto lui da solo, ma una parte del curare la propria moglie e amarla è di provvederle il giusto aiuto anche da altri.
In tutto questo, è importante ricordare che il marito sta aiutando la moglie, mentre egli stesso deve anche crescere. Quindi, una parte importante della sua cura della moglie è che lei può vedere in lui un impegno concreto e costante nel crescere per conto proprio.

VII. LEGGERE LA BIBBIA ED ALTRI LIBRI: Abbiamo accennato prima al fatto che una parte della cura spirituale della moglie è di provvedere del tempo per lei in modo da permetterle di leggere la Bibbia ed anche di leggere la Bibbia e pregare insieme. Può essere utile, anche per il marito, suggerirle buoni libri da leggere ed anche aiutarla ad avere il tempo di leggere. Se tu, o marito, non sai quali libri potrebbero essere utili da leggere per tua moglie, potresti chiedere un consiglio agli anziani della Chiesa che hanno l'incarico, da parte di Dio, di curare le vostre anime.

VIII. ESSERE D'ESEMPIO: Stiamo vedendo vari modi in cui il marito può amare la propria moglie, provvedendo una sana cura spirituale per lei. Finora, non abbiamo menzionato uno dei modi più importanti per mezzo del quale il marito può curare spiritualmente la moglie e così amarla come Cristo ama la Chiesa. Forse il modo più importante attraverso cui il marito può aiutare sua moglie spiritualmente è di essere un reale e concreto esempio per lei. Questo vale più di tutto l'insegnamento che egli può dare, vale più di tante altre cose!
Essere di esempio non vuol dire essere perfetto, perché nessun uomo è perfetto. Però, anche quando un marito pecca, può essere di esempio, mostrando, con il suo comportamento, cosa vuol dire odiare il proprio peccato, umiliandosi davanti a Dio e davanti agli uomini e confessando e abbandonando il peccato stesso.
Il marito può essere un esempio di quello che vuol dire tenere gli occhi su Cristo. Può essere un esempio di quello che vuol dire rinunciare alla carne. Può essere di esempio nel suo desiderio di vivere per la gloria di Dio e nel suo trovare la propria gioia in Cristo. Infatti, fra tutto quello che il marito può fare per aiutare sua moglie spiritualmente, essere un esempio è la cosa più importante.
Questa è una buona notizia, perché anche un marito salvato da poco può essere un buon esempio. Essere di buon esempio non dipende da quanti anni uno ha studiato la Bibbia o da quali doni spirituali si possiedono. Essere di esempio è una questione del cuore del marito, un cuore umile, un cuore che odia il proprio peccato, un cuore che desidera la gloria di Dio e tiene gli occhi fissati su Cristo. Essere un esempio così è l'amore più grande che un marito può avere per sua moglie.

B. DEVE PROTEGGERLA
Alla luce di come uno cura il proprio corpo ed alla luce di come Dio ha creato l'uomo e la donna e di come Cristo cura la Chiesa, una delle responsabilità più importanti del marito è quella di proteggere la moglie. Lei è come il vaso più debole, proprio come leggiamo in 1Pietro 5:7.
Quindi, il marito deve proteggere la moglie. Ci sono tanti aspetti di questa protezione. Consideriamone assieme alcuni.
a) Protezione fisica
Il primo tipo di protezione che viene in mente è la protezione fisica. Il marito dovrebbe proteggere la moglie fisicamente. Certamente, questo comprende proteggerla, per quanto è possibile, contro gli uomini malvagi. Però, in realtà, la protezione fisica comprende tanti altri aspetti della vita.
Per esempio, un marito che ama la moglie sarà attento a notare se lei è stanca. Quando un marito scopre che la moglie è stanca, vuole aiutarla, vuole alleggerire il suo peso, per quanto ciò è possibile. In questi casi ci sono tanti modi in cui egli può curarla teneramente. Anzitutto, sempre per quanto possibile, egli può aiutarla a svolgere i suoi impegni. Se vede che la moglie è stanca, può suggerirle di lasciare tutto e riposarsi. Attenzione, però, che se il marito dice solo: “Cara, non preoccuparti, lascia tutto e vai a letto”, in realtà, potrebbe aggravare la sua situazione ancora di più anziché alleggerirla, perché, la mattina seguente, lei si troverà a dover svolgere tutto il lavoro del giorno presente ma anche quello non fatto del giorno passato.
Sarebbe molto meglio, allora, che il marito, non si limitasse soltanto a suggerire alla moglie di andare a letto prima, ma che si desse pure da fare per darle concretamente una mano, in modo che, il mattino seguente, lei non si ritroverebbe con tutto quel da fare.
Se è un periodo pesante per la moglie, il marito può cercare di proteggerla, aiutandola a capire come può ridurre certe responsabilità. Per esempio, visto che uno dei campi che richiede più tempo è la preparazione dei pasti, il marito potrebbe suggerire alla moglie di preparare pasti più semplici, per risparmiarle del tempo, aiutandola così a riprendersi. Inoltre, potrebbe suggerirle di mangiare più avanzi, risparmiando del tempo per lei. Spesso, una moglie non farebbe questo, se non incoraggiata dal marito a farlo.
Nella Bibbia, troviamo che il ruolo della moglie è principalmente quello di curare la famiglia e la casa. Tito 2:3-5. La frase “dedite ai lavori di casa” è una traduzione di una frase greca che vuol dire, letteralmente, “guardiane della casa”. Il ruolo principale della moglie è in casa. Quindi, la tendenza che esiste nella nostra società e che vede tante mogli lavorare fuori di casa non segue i principi della Bibbia.
Pertanto, nel caso in cui una moglie lavora fuori casa, sarebbe importante, per il marito, osservare attentamente come sta, per proteggerla fisicamente ed anche spiritualmente. Se vede che lei è spesso stanca, dovrebbe fare del tutto per alleggerire il suo impegno. Ci sono tanti modi di fare questo. Per esempio, potrebbe vedere se è possibile, facendo dei sacrifici, ridurre le spese a sufficienza in modo tale da non doverla costringere a lavorare o, almeno, in maniera tale da poterla far lavorare part-time.
Un modo per fare questo consiste, da parte del marito, nell'impegnarsi, se ve ne è concretamente la possibilità, nel cercare un altro lavoro che permetterebbe alla moglie di restare a casa o, almeno, di lavorare meno ore.
Chiaramente, l'amore spingerà il marito a sacrificarsi per aiutare di più in casa, per alleggerire il peso della moglie. Se ci sono figli, il marito dovrebbe guidare le cose in casa in modo che i figli imparino ad aiutare molto di più, alleggerendo così il peso che la moglie deve portare. In questo caso, non basta per il marito dire che le cose devono andare così, ma dovrà essere egli stesso a preoccuparsi di guidare ed addestrare i figli in questo ruolo. In realtà, è importante che il marito guidi così i propri figli, a prescindere dal fatto che la moglie sia stanca o meno, perché questo impegno è estremamente importante per la loro sana crescita. Un marito che lascia i figli giocare tranquillamente quando la moglie è stanca ed indaffarata sta mancando molto nell'amore per lei.
Può essere anche il caso che la moglie è stanca perché cerca di fare troppo. Ci sono mamme che credono che, per essere una buona mamma, devono fare tutto per i figli e stanno sempre a corrergli dietro. Certamente, un piccolo bimbo, di uno o due anni, avrà bisogno di aiuto in tante cose. Però, già da piccolo, un figlio dovrebbe imparare a giocare da solo. Se la coppia ha figli e la moglie non comprende questo, è importante, per il marito, aiutarla a capire che fare tutto per i figli ed essere sempre disponibile per loro, al punto da non avere tempo per curare se stessa, non è una cosa che contribuisce al loro bene.
Riassumendo, un marito che ama sua moglie si impegnerà a curarla fisicamente, aiutandola a non avere un peso troppo grande da sopportare. Soprattutto, questo richiede un cuore attento ad osservarla ed ascoltarla, per capire quando lei è stanca e poi un impegno ad aiutarla per quanto ciò sia realisticamente possibile.

b) Protezione nei rapporti con altri.
Un altro campo in cui il marito dovrebbe proteggere la moglie è nei rapporti che lei ha con gli altri. Se un rapporto è negativo per lei ed ha su di lei una cattiva influenza o, peggio, le arreca o può arrecarle del male, il marito dovrebbe intervenire per aiutarla in quel rapporto.
Per esempio, a volte la moglie può essere molto criticata o trattata male dalla suocera, la madre del marito.
In questo caso, è responsabilità del marito intercedere per proteggere sua moglie, la donna più importante della sua vita. Come esempio, se la madre di lui parla male della moglie, il marito dovrebbe prendere una posizione molto forte con la madre, facendole capire che egli non le permetterà di parlare così di sua moglie. Dovrebbe comunicarle che l'unica condizione alla quale lui continuerà a restare in contatto con la madre è se lei tratta sua moglie con onore e gentilezza. Egli dovrebbe essere rispettoso, ma molto fermo. Se serve, egli dovrebbe perfino rompere o interrompere i rapporti con la madre, finché lei non comincia a rispettare veramente sua moglie. Egli dovrebbe proteggere sua moglie ad ogni costo. Una parte di questo consiste nell'aiutare la propria moglie a guardare a Cristo, un' altra parte richiede invece di intervenire per lei.
Se la moglie ha un amicizia che influisce su di lei in senso negativo, il marito dovrebbe intervenire per aiutarla a riconoscere che non è un buon rapporto e dovrebbe anche aiutarla a cercare un'altra amica, una che può rappresentare, per lei, un'influenza positiva. Allo stesso tempo, egli dovrebbe essere sicuro che sta passando abbastanza tempo con lei.
Questi sono alcuni esempi di come il marito dovrebbe proteggere sua moglie nei suoi rapporti.

c) Protezione Spirituale.
La protezione più importante che un marito dovrebbe avere per sua moglie è la protezione spirituale. Certamente, le altre forme di protezione influiscono sulla condizione spirituale, ma, in questo ambito, voglio parlare proprio della protezione spirituale in modo più specifico. Ma come può un marito proteggere sua moglie spiritualmente?
Ogni credente e, perciò, ogni moglie, affronta tanti pericoli spirituali ogni giorno. Visto che anche il marito affronta tanti pericoli, egli non deve pensare di essere forte a tal punto da riuscire ad aiutare la propria moglie con le sue sole forze e come gli sembra meglio. Piuttosto, egli deve capire che entrambi sono bisognosi dell'aiuto di Dio. La sua cura e protezione consisterà soprattutto nell'aiutarla a ricevere quell'aiuto che le è necessario da Dio.
I. Uno dei pericoli spirituali più comuni sono i ragionamenti sbagliati. Un marito dovrebbe valutare i propri ragionamenti ed anche quelli della moglie. Spesso, può essergli utile chiedere aiuto a chi è più maturo di lui, in modo da poter riconoscere eventuali ragionamenti sbagliati.
Quando riconosce un ragionamento sbagliato, ogni marito dovrebbe aiutare la propria moglie a riconoscerlo e a riconoscere la verità di Dio che lo sostituisce.
II. Un altro modo fondamentale in cui un marito può proteggere la propria moglie consiste nel pregare con lei e nel pregare per lei, come dovrebbe pregare anche per se stesso. Abbiamo sempre bisogno di Dio e la preghiera è il mezzo che Dio ci dà per ricevere il Suo aiuto. Un marito può proteggere la moglie spiritualmente impegnandosi a provvedere per lei e per se stesso un buon insegnamento, principalmente dalla chiesa, ma anche quello che proviene da buoni libri.
Inoltre, leggere regolarmente la Bibbia insieme è una protezione spirituale che serve ad ogni famiglia.
III. Un altro aspetto della protezione spirituale che il marito dovrebbe dare alla moglie è di proteggerla dai peccati del marito. In altre parole, se il marito pecca e non riconosce il suo peccato, questo è un grave pericolo per la moglie. Notate il comandamento in Colossesi 3:19
Se il marito si inasprisce contro la moglie, facilmente la spinge verso lo scoraggiamento e la tristezza spirituale, ma anche ed in vari modi verso il peccato. Perciò, una delle protezioni spirituali più grandi che il marito può avere per sua moglie è quella di camminare in umiltà davanti a Dio e non inasprirsi contro di lei. Quindi, la protezione spirituale è vitale!

d) Proteggere il suo Onore.
Un altro tipo di protezione che il marito dovrebbe avere per sua moglie è quello di proteggere il suo onore. 1Pietro 3:7 insegna ad ogni marito di onorare la propria moglie.
Consideriamo un esempio di questo. Nel mondo di oggi, la donna viene vista come un oggetto da desiderare. La società mette moltissima enfasi sulla bellezza fisica della donna, anziché su chi ogni donna è come persona. Per la società, ogni donna è un oggetto che tutti gli altri possono godere visivamente. Invece, la Bibbia insegna che il corpo della moglie è esclusivamente per suo marito, non solo fisicamente, ma anche da guardare.
Visto l'andazzo del mondo in questo, tante ragazze crescono, cercando di essere belle, senza rendersi veramente conto che quello che a loro sembra essere solo un modo di venire apprezzata, in realtà rappresenta un modo impuro di apprezzare da parte degli uomini.
Un uomo capisce molto meglio di una donna che la maggioranza dei vestiti delle donne sono fatti per mettere in evidenza il corpo di lei. Spesso, quello che il mondo chiama moda femminile è finalizzata proprio ad evidenziare il corpo della donna. Solitamente, una donna non capisce l'effetto che i suoi vestiti, ovvero, il suo corpo, hanno sugli uomini.
Essendo uomo, il marito capisce quando i vestiti della moglie la disonorano davanti ad altri uomini. Troppo spesso, egli pecca contro la moglie, non aiutandola a proteggere il suo onore.
Il vero amore da parte del marito lo spinge ad aiutare sua moglie a capire quali sono i vestiti che possono farla desiderare ad altri uomini. Chiaramente, il marito dovrebbe anche proteggere l'onore di eventuali figlie che ha e, altrettanto chiaramente, egli non dovrebbe apprezzare con i suoi occhi i corpi di altre donne.
Mentre sto parlando di questo, vorrei anche sottolineare il fatto che il buon padre di famiglia dovrebbe pure aiutare eventuali figli maschi ad imparare l'importanza di onorare le donne e a non vederle come oggetti da desiderare e come schiave, utili solo al loro servizio.
Quindi, il marito dovrebbe proteggere l'onore della moglie anche in questo campo.
Questi sono solo alcuni dei modi in cui il marito dovrebbe proteggere la moglie, il che fa parte del suo amore per lei. Dovrebbe proteggerla spiritualmente, dovrebbe proteggerla fisicamente, dovrebbe proteggerla da chi la tratterebbe male e dovrebbe proteggere il suo onore.

C. DEVE SACRIFICARSI PER LEI
A questo punto, avendo visto vari modi in cui il marito può amare la moglie conoscendola e proteggendola, vorrei passare ad alcuni altri modi pratici in cui il marito può amare sua moglie. Quelli che seguono sono esempi di come il marito può amare sua moglie come il proprio corpo, curandola teneramente.
Nutrire vero amore vuol dire sacrificarsi per l’altra persona. Vediamo questo nell’esempio di Gesù Cristo. Allora, un modo pratico di amare la moglie è di sacrificarsi per lei.
Facciamo un piccolo esempio: il marito torna dal lavoro, stanco, con tanta voglia di rilassarsi davanti al computer. La moglie è stata da sola con i bambini tutto il giorno. Lei ha tanta voglia di parlare insieme al marito. E, sia chiaro, NON insieme e davanti alla televisione o al computer, perché vorrebbe la piena attenzione del marito. Il marito dimostrerebbe concretamente il suo amore sacrificando i suoi desideri per curarla.

D. DEVE CONDIVIDERE LA VITA CON LEI
Un altro modo importantissimo per un marito di amare ed onorare la moglie è di condividere la sua vita, il suo cuore ed i suoi pensieri con lei. Quanto è importante aprire a lei il suo cuore!.
Se il marito non si apre con sua moglie, se non condivide con lei il suo passato, i suoi sogni, i suoi pensieri, allora la moglie si sentirà giustamente esclusa da un rapporto intimo, si sentirà un’estranea per lui. In tal caso, non può sentirsi veramente amata, perché egli manca d'amore nei suoi confronti.
Il vero amore, da parte del marito, comprende il condividere il suo cuore con la moglie. Vediamo questo in Giovanni 15:15, nel rapporto di Gesù con i Suoi discepoli. Ve lo leggo:
“io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa ciò che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udito dal padre mio.” (Giovanni 15:15 LND)
Perciò, mariti, ricordatevi che un aspetto del vero amore per la moglie è, per il marito, di aprirsi con lei, condividere il suo cuore con lei, le sue paure, i suoi sogni! Questo aiuta molto ad unire la coppia.

E. DEVE NON PARAGONARLA MAI AD ALTRI
Un altro aspetto del vero amore che un marito può avere per la propria moglie è di non paragonarla mai con altre persone, soprattutto in senso negativo.
Un esempio di un paragone che ferisce, anziché edificare, sarebbe quello di affermare che qualcun altro è più brava di lei in questo o quel campo, come quando si dice, per esempio: “La moglie del mio amico Giorgio cucina questo piatto meglio di te.” Tale commento fa solo male e non è costruttivo da nessun punto di vista.
Marito, dovresti assolutamente evitare di paragonare tua moglie con altre donne, sia nel tuo cuore, sia con le tue parole. Piuttosto, ringrazia Dio del continuo per la preziosa moglie che ti ha dato!
Dio non fa paragoni fra noi ed altri credenti, ma ciascuno è giudicato per conto suo. Seguiamo il Suo esempio.

F. DEVE SEMPRE METTERLA AL PRIMO POSTO
Un aspetto fondamentale nell'amore verso la propria moglie è di amarla più di qualunque altra persona. Certamente, dobbiamo amare Dio più di ogni altra cosa, ma fra gli essere umani, la moglie deve avere il primo posto, il che significa che bisogna amarla prima dei genitori, prima dei figli e prima di qualsiasi altra persona. Inoltre, lei deve venire prima del tuo lavoro, prima dello sport, prima di qualunque attività tua. Non basta solo dirle questo, ma è importante dimostrarlo nelle tue decisioni.
Questo non vuol dire che la coppia vive egoisticamente, cioè che due coniugi conducono la loro esistenza pensando solo a loro stessi. Il matrimonio è fatto per glorificare Dio e per impegnarsi insieme per la gloria di Dio ed il bene degli altri. Però, il marito dovrebbe amare la moglie più di ogni altra persona.
Marito, se vuoi capire veramente se ami tua moglie, ti faccio qualche domanda ma rispondi nel tuo cuore.
- Che cosa ti importa di più? Tua moglie o i tuoi figli?
- Che cosa ti importa di più? Ascoltare quello che tua moglie ha nel suo cuore o fare l’amore con lei?
- Che cosa ti importa di più? Soddisfare i tuoi desideri o provvedere per i suoi bisogni?
- Che cosa ti importa di più? Pregare con tua moglie o pregare con altre persone?
- Che cosa ti importa di più? Ascoltare le opinioni di altri o di tua moglie?
- Che cosa ti importa di più? Aiutare altri o aiutare tua moglie?
La Chiesa è l'amore di Cristo. Beato quel marito che ama la moglie così, più di ogni altra persona!

G. DEVE USARE SEMPRE TENEREZZA, RISPETTO E GENTILEZZA
Un altro aspetto dell'amore per la moglie si manifesta dimostrandole tanta tenerezza, tanto rispetto e tanta gentilezza. Leggiamo qualche versetto: Colossesi 3:19; 1 Corinzi 13:4-5; 1Pietro 3:7.
Facciamo qualche esempio pratico di questo.
I. Per onorare la moglie, non criticarla mai davanti agli altri. Non scherzare di lei in modo negativo, anche se è solo uno scherzo. Se lei sbaglia davanti agli altri, non evidenziarlo davanti a loro, ma solo dopo, da soli, e farlo soltanto se è veramente necessario.
II. Non parlare in modo brusco, ma farlo con tanta cortesia.
III. Trattala come se fosse un gioiello prezioso, come uno strumento delicato e costoso, anziché come qualcosa di poca importanza. Dimostrale quanto è preziosa per te. Se non ti sembra tanto preziosa, trattala così comunque e vedrai che differenza farà nella sua vita.

H. DEVE DIMOSTRARE TANTO APPREZZAMENTO E LODE
Un altro modo di amare la moglie è quello di dimostrare grande apprezzamento per lei e di lodarla. Proverbi 31:28-29.
Uomo, se vuoi una moglie migliore, concentrati sui suoi pregi, anziché sui suoi difetti. Impara a dimostrarle un vero e sincero apprezzamento e a lodarla.
Che cosa serve per poter fare così? Per prima cosa, bisogna imparare ad osservarla attentamente per notare le tante cose per cui puoi dimostrarle vero apprezzamento. Certo, un uomo egoista ed orgoglioso potrebbe non notare cose buone, però, ti assicuro che, se guardi attentamente, ci saranno tante cose per cui puoi dimostrare apprezzamento.
Ad esempio, nota le cose che fa per te, come i pasti che cucina, come pulisce la casa, come lava i tuoi vestiti, ecc. Dimostrale apprezzamento per queste cose. Inoltre, nota altre cose, per esempio, i suoi pensieri, i suoi suggerimenti, le sue opinioni, le sue preghiere ed altre qualità che ha. Impara a dimostrarle apprezzamento per tutte le sue qualità positive.
Di solito, noi uomini siamo molto mancanti nel ringraziare e lodare le nostre mogli. Però, l’uomo che fa questo aiuterà sua moglie a crescere nelle sue qualità positive, per diventare sempre di più una benedizione per il marito stesso.

I. DEVE IMPEGNARSI DÌ CUORE A GUIDARE E AD ALLEVARE I FIGLI.
Una grande parte di come amare la moglie è di prendere la guida nella crescita dei figli. In questo campo, è facile per il marito essere egoista, lasciando gran parte della responsabilità alla moglie. Invece, nella Bibbia, Dio dà i comandamenti per la crescita dei figli al padre.
Il marito deve tenere conto delle capacità sue ed anche di quelle della moglie. Guidare non vuol dire fare tutto. Egli dovrebbe prendere la guida, non lasciando il peso alla moglie. Deve tenere conto delle capacità di entrambi. Non deve essere un dittatore, ma deve parlarne insieme a lei, per essere uniti di cuore negli intenti da perseguire e raggiungere. Se non siete uniti, potrebbe essere buono chiedere consiglio a chi ha più esperienza e saggezza, pure perché può anche darsi che tua moglie non sia d'accordo con te perché sei tu che sbagli.

CONCLUSIONE
In realtà, ci sarebbe molto di più da dire, ma lo scopo di questo studio non è tanto di insegnare come amare la moglie, il che sarebbe praticamente impossibile, ma di aiutare ad ricordare quanto questo è un impegno che riguarda la vita di tutti i giorni. È importante che ogni marito ricordi che il matrimonio è un tipo, ovvero un simbolo, del rapporto fra Cristo e la Chiesa, che è il Suo corpo. Infatti, Paolo conclude questo discorso, in Efesini 5, citando Gesù, che, a Sua volta, citava Genesi. Efesini 5:31. Nel piano di Dio, un uomo trova la donna giusta per lui, lascia la sua famiglia, si unisce a sua moglie e i due diventano una sola carne. Tutto questo parla molto più che del rapporto intimo fra marito e moglie e parla appunto di un'unione che rispecchia quella fra Gesù Cristo e il Suo corpo, la Chiesa. Nel piano di Dio, è un'unione indissolubile. Nella società in cui viviamo, per un uomo e una donna che decidono di convivere, il matrimonio è un qualcosa di facoltativo ed è un qualcosa che si può tralasciare di sottoscrivere e rispettare. Nel piano di Dio, esso è invece il rapporto che Egli intende fra l'uomo e la donna e dovrebbe durare per tutta la vita.
Preghiamo affinché i matrimoni cristiani possano rispecchiare sempre di più il rapporto fra Cristo e la Chiesa!












Nessun commento:

Posta un commento