venerdì 28 dicembre 2012

DIVORZIO TRA GENITORI E FIGLI


Poi udirono la voce dell'Eterno Dio,che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza dell'Eterno Dio fra gli alberi del giardino. Allora l'Eterno Dio chiamò l'uomo egli disse: «Dove sei?» (Genesi 3:8-9)


Il giudice colpì il tavolo col martello, e pronunciò la sentenza: "Concessa la domanda. Gregorio è separato da Rachele." Ma in questo caso si riferiva al divorzio in senso figurato, perché chi divorziava era un bambino di dodici anni. Il minorenne aveva fatto istanza per "separarsi" da sua madre Rachele ed essere legalmente adottato da Giorgio e Lisa Russo, la coppia che l'aveva allevato. Il giudice concedette questo strano divorzio perché Rachele, aveva abbandonato completamente suo figlio dalla nascita, si drogava ed era frequentatrice assidua di bar e locali notturni.
Giorgio non ricevette mai affetto, né educazione né attenzioni dalla madre naturale. Il crollo della famiglia, della "casa" che conseguenze porta tra gli adolescenti? Tossicodipendenza, relazioni sessuali prima del matrimonio, gravidanze indesiderate, delinquenza giovanile. Da dove derivano tutti questi mali sociali? Dal più grande dei divorzi, quello dell’uomo da Dio. Tutti i mali che esistono nel mondo provengono dal primo divorzio che Adamo ed Eva fecero da Dio, il loro Creatore e Padre. Tuttavia è possibile riconciliarsi con Dio e tornare a sposarsi. C'è sanità nella famiglia quando si ristabilisce questa comunione sottomettendoci al dominio di Gesù Cristo. Quando Egli è Signore della nostra vita, del nostro matrimonio e della nostra casa, tutto cambia. Egli sta in questo momento bussando alla porta del nostro cuore. Apriamola oggi stesso.

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lunedì 24 dicembre 2012

IO SO IN CHI HO CREDUTO


Quest'afflitto ha gridato e l'Eterno lo ha esaudito, l'ha salvato da tutte le sue avversità (Salmo 34:6) 

Mi chiamo Andrea e sono nativo di Caltagirone, vicino a Catania. Provengo da una famiglia semplice, nella fede tradizionale; mio padre era impiegato postale e mia madre impiegata comunale. Sin da piccolo, sono andato alle funzioni in chiesa dove ho ricevuto gli insegnamenti tradizionali... ma a 12 anni e' iniziata in me una ribellione interiore ed esteriore: ho cominciato a fumare, a fare uso di droghe leggere e bere alcool fino a 18 anni. Poi le cose sono peggiorate, ho iniziato a fare uso quotidiano di eroina e, per mantenere questo vizio, anche rubare e a spacciare. Sono stato arrestato tre volte, ma a 25 anni sono passato anche all'uso di cocaina abusandone fino a 10-15 volte al giorno. In questo modo ho perso tutto e ho dovuto cedere la mia falegnameria, arrivando al punto di non avere nulla da dare da mangiare alla mia famiglia. Ho provato molte volte a smettere: sono stato in una comunità per tossicodipendenti per un anno e mezzo, ma dopo ho ricominciato a drogarmi. Sono tornato per altri sei mesi in quella comunità, ma sono ricaduto, peggio di prima! Sono andato da psicologi, psichiatri, mi sono rivolto anche ai preti perché ero convinto di avere un grande problema spirituale … ma niente!
Nell'agosto 2011 sono arrivato così in basso, come non mai nella mia vita! Un sogno però mi ha turbato: ero in un grande prato verde e vedevo una persona che conoscevo, che nel passato aveva avuto problemi di tossicodipendenza, ma che da più di dieci anni vive seguendo Cristo Gesù'. Lo conoscevo solo di vista, ma nel sogno mi diceva parole di conforto: "Stai tranquillo, stai sereno, si sistemerà tutto". La notte successiva ho sognato lo stesso prato verde, ma questa volta ero disteso e guardavo il cielo, quando ho sentito una voce che mi diceva: "Devi iniziare a pregare, devi iniziare a leggere la Bibbia, devi avvicinarti alla Chiesa". Quel sogno e' rimasto così impresso nella mente, che una volta svegliato ho cercato per mezzo del computer di acquistare una Bibbia ma, vedendo il costo dell'edizione che avevo trovato, ho abbandonato l'idea. Giorno per giorno crescevano nel mio cuore sempre di più il dolore e la disperazione, mentre aumentava in me la voglia di farla finita, di uccidermi. Era diventato il mio pensiero fisso. Il 2 settembre ho lasciato moglie e figli con cui vivevo a Padova da un anno, e da solo sono partito per la Sicilia. Durante il viaggio in auto ho passato momenti di disperazione, che mi portavano ad aprire il finestrino e gridare con tutte le mie forze: "Signore, o mi salvi ora in questo momento o, per favore, toglimi la vita, perché non ce la faccio più a vivere così!".
Dopo qualche giorno, per il mio compleanno, mi sono giunti sul computer gli auguri da parte di molti conoscenti. Fra questi c'erano anche quelli di Maurizio, quel giovane che avevo visto in sogno. Mi ha scritto: "Andrea, tanti auguri di buon compleanno e Dio ti benedica". Gli risposi, dicendo che avrei voluto parlargli. Così ci siamo subito incontrati e, anche se praticamente non ci conoscevamo, gli ho raccontato la mia vita nei minimi particolari. Al termine gli ho chiesto: "E ora, che cosa devo fare?" Lui mi ha risposto che dovevamo pregare subito. Così ho chiuso gli occhi e con tutto il mio cuore ho parlato a Gesù' chiedoGli di essere il mio Signore e il mio Salvatore. Ho cominciato a piangere, sentendo che ero stato liberato da ogni legame. Ho provato una pace che non avevo mai sentito prima e quella sera stessa ho iniziato a leggere la Bibbia, dal Vangelo di Marco 11:24: "Tutto quello che domandate nella preghiera, credete di averlo già ottenuto e vi sarà dato". Ho cominciato a pregare dicendo a Dio: "Signore, ti chiedo di aiutarmi a smettere di fumare senza che debba soffrire per la mancanza di nicotina". La mattina seguente ho fumato mezza sigaretta e poi ho gettato via tutto il pacchetto, con la certezza che non avrei ripreso mai più, e così e' stato! Ora, giorno dopo giorno vedo come il Signore sta cambiando i miei pensieri, le mie azioni e il mio modo di vivere. Mio fratello Stefano e' stato salvato e legge la Bibbia ogni giorno; mia mamma ha iniziato a frequentare gli incontri in Chiesa certe volte anche assieme a mio padre. In Atti 16:31 l'Apostolo Paolo disse: "Credi nel Signore Gesù' e sarai salvato tu e la casa tua". Il Signore e' lo stesso ieri, oggi e in Eterno!
Come ha salvato me ridandomi vita, facendomi tornare alla mia famiglia e cambiandomi profondamente, può salvare anche te, se Glielo permetterai!
Andrea

domenica 23 dicembre 2012

DALL'AUTORE STESSO


            
"Voi investigate le Scritture, ...ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me"
(Giovanni 5:39)


Si racconta di una ragazzina che camperò una Bibbia per donarla a suo padre per il suo compleanno. Decise di fargli una dedica, cosi l'apri alle prime pagine, pensò e ripensò, ma non sapeva cosa dirgli. "Da Maria" sembrava troppo freddo; "Dalla tua figlioletta" non era il caso, visto che suo padre le aveva detto che stava diventando grande ormai; "Da chi ti ama", neppure andava bene, perché c'erano altri che l'amavano. A questo punto si recò alla libreria del padre e decise di copiare la dedica di uno dei suoi libri preferiti. Quando il papà ricevette la Bibbia e lesse la dedica scritta dalla figlia, rimase sorpreso, perché diceva "Dall'Autore" Questo, però, lo portò a considerare che non conosceva l'Autore di quel libro, lo spinse a cercarLo, a studiare quel libro ed alla conversione. Tu leggi la Bibbia? Perché la leggi? La leggi per curiosità? Perché sei affascinato dalle sue storie? Per conoscenza? Per un senso di dovere? Queste motivazioni sono anche buone, ma la vera buona motivazione dovrebbe essere per conoscere l'Autore. La Bibbia rivela il carattere di Dio - Fa che la Bibbia possa diventare il libro dedicato a te dall'Autore. Ci sono tanti, infatti, che sono così presi dal libro che ne dimenticano l'Autore.

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venerdì 14 dicembre 2012

.... e Lui mi ha dato





Ho chiesto a Dio la forza e Lui mi ha dato difficoltà per rendermi forte.

Ho chiesto a Dio la saggezza e Lui mi ha dato problemi da risolvere.

Ho chiesto a Dio la prosperità e Lui mi ha dato muscoli e cervello per lavorare.

Ho chiesto a Dio il coraggio e Lui mi ha dato pericoli da superare.

Ho chiesto a Dio l’Amore e Lui mi ha affidato persone bisognose da aiutare.

Ho chiesto a Dio favori e Lui mi ha dato opportunità.

Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo ma tutto quello di cui avevo bisogno mi è stato dato.

La mia preghiera è stata ascoltata.

lunedì 10 dicembre 2012

Il monte santo

Chi salirà al monte del SIGNORE?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
L'uomo innocente di mani e puro di cuore,
che non eleva l'animo a vanità
e non giura con il proposito di ingannare.
Salmo 24:3-4 



La Bibbia non è solo ricca di belle frasi e di bei aforismi, ma apre uno squarcio nel velo dell'ignoranza umana e ci rivela ciò che Dio ha in serbo per l'uomo che fà del timore di Dio un proposito di vita.
Dio ci apre le porte del suo santuario e ci fa salire nel suo monte santo, al cospetto della sua santità.
ALLELUIA!

Coro Blau Gospel - Cuán Grande es Él

Il cieco e la lanterna




Ricordo di aver sentito dire di un cieco che era solito sedere in una via avendo una lanterna accanto. Gli fu chiesto perché avesse quella lanterna, dal momento ch'egli non poteva vedere la luce; ed egli rispose che quella lanterna serviva affin­ché i passanti non inciampassero in lui. Io credo che la ragione per la quale molti inciampano negli sforzi che compiono per vivere una vita cristiana sia appunto da ritrovarsi nelle inconsistenze che caratterizzano questa loro vita. Ciò che più nuoce alla causa di Cristo, al di là dello scetticismo dilagante nel mondo, è appunto que­sto freddo, morto formalismo, questo conformarsi al mondo, questo professare ciò che non abbiamo. Gli occhi del mondo sono rivolti su noi. Credo che fu Giorgio Fox il quale disse che ogni Quacquero doveva risplendere nel paese per un raggio di 10 miglia attorno a lui. Se ciascuno di noi risplendesse per il Maestro, coloro che ci circondano sarebbero anch'essi ben presto convertiti ed un grido di lode salirebbe al cielo.

D. L. MOODY

giovedì 6 dicembre 2012

IL PREZZO DELLA VITA


"Sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come di agnello senza difetto e senza macchia" (I Pietro 1:18,19)


Mentre una ballerina di fama mondiale si esibiva su uno dei palcoscenici più conosciuti al mondo, qualcosa della scenografia cadde e le fratturò un dito della mano. In mezzo alla contestazione generale del pubblico, la ballerina si dovette ritirare dalla tournée.
Con sorpresa dei padroni del teatro, la ballerina chiese come indennizzo nientemeno che venticin­que milioni di dollari, sostenendo che l'accaduto avrebbe fermato la sua lunga carriera d'artista. Nel reclamare indennizzi per danni, la gente non bada a cifre, specialmente gli artisti di cinema, sport, televisione o teatro. Gli artisti credono di valere tanti milioni, tanto che se si spezzano un'unghia, chiedono i danni perché anche la loro unghia è pregiata.
Questo ci dimostra ancora una volta l'enorme dislivello dei valori umani. Un pugile di prima categoria, un calciatore di fama mondiale, un tennista, un golfista, e perfino un cavallo da corsa può arrivare a valere miliardi, solo perché il pubblico è disposto a pagare qualsiasi cifra per vederli all'opera. Mentre un operaio che mette in pericolo la sua vita lavorando a 80 metri di altezza, un contadino che passa le sue giornate sotto il sole a lavorare il campo, un infermiere che passa notti intere per alleviare dolori e sofferenze di persone moribonde, una maestra che sì inoltra nella giungla per insegnare a bambini poveri e lontani da ogni civiltà, tutti loro valgono pochissimo, anzi, quasi niente. La verità è che anche il loro lavoro è di grande importanza. per Cristo sono anime molto preziose, tanto l'attore che il contadino, il calciatore o la maestra, per tutti loro Gesù ha pagato lo stesso prezzo, versando il Suo sangue sulla croce del calvario. Fatti comprare da Lui!
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giovedì 29 novembre 2012

Torrenti di montagna




Sulla montagna i torrenti scorrono diritti scavando il loro corso; mentre in pianura i canali devono essere penosamente scavati dagli uomini perché le acque possano scorrere. Così, fra quelli che vivono nei cieli con Dio lo Spirito Santo si fa strada spontaneamente, ma arriva con difficoltà fra quelli che dedicano poco tempo alla preghiera.

(Sundar Singh)

lunedì 26 novembre 2012

My God is Awesome


La felicità che viene da Dio!



















Isaia 51:11
I riscattati del SIGNORE torneranno,
verranno con canti di gioia a Sion;
letizia eterna coronerà il loro capo,
otterranno felicità e gioia;
il dolore e il gemito fuggiranno.

domenica 25 novembre 2012

LE QUALITÀ DEL VERO DISCEPOLO


      LA PESCA MIRACOLOSA         Luca 5:1-11


“1 Mentre egli stava in piedi sulla riva del lago di Gennesaret e la folla si stringeva intorno a lui per udire la parola di Dio, 2 Gesù vide due barche ferme a riva: da esse i pescatori erano smontati e lavavano le reti.
3 Montato su una di quelle barche, che era di Simone, lo pregò di scostarsi un poco da terra; poi, sedutosi sulla barca, insegnava alla folla. 4 Com'ebbe terminato di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo, e gettate le reti per pescare». 5 Simone gli rispose: «Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti». 6 E, fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano.
7 Allora fecero segno ai loro compagni dell'altra barca, di venire ad aiutarli. Quelli vennero e riempirono tutt'e due le barche, tanto che affondavano. 8 Simon Pietro, veduto ciò, si gettò ai piedi di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». 9 Perché spavento aveva colto lui, e tutti quelli che erano con lui, per la quantità di pesci che avevano presi, 10 e così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Allora Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». 11 Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono”.

    La storia che ci viene raccontata nel vangelo di Luca riguardo alla pesca miracolosa, nella sua brevità risulta molto avvincente e piena di significati, infatti, non solo Gesù è capace di trasformare una semplice barca nel pulpito più inadeguato ma nello stesso tempo più efficace che l’uomo possa desiderare ma è anche affascinante vedere una pesca senza precedenti avvenire in tempi e orari diciamo al quanto contrari a qualunque buon pescatore. Quello che però intendo mettere in risalto sono le qualità che escono fuori dal contesto del personaggio Simone che poi conosceremo come Pietro, qualità che ci fanno comprendere perché Gesù lo sceglie fra i suoi discepoli 10«Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini».

          ESSERE A DISPOSIZIONE DÌ GESÙ
Il racconto ci dice che Gesù vide due barche ferme a riva e che i pescatori stavano lavando le reti, azione molto usuale tra i pescatori in quanto le reti devono essere sempre pulite, rammendate e pronte per la prossima pescata, e questo essi facevano preparandosi per l’ uscita prossima con la speranza che la fatica fosse ben ricompensata e fruttuosa, cosa che non era successo la notte prima, come ci rivela il testo. Gesù fa una cortese richiesta a Simone (Pietro), chiede di tralasciare il suo lavoro per far si che la sua barca si scostasse un po’ dalla riva, quel tanto che gli permettesse di trasformare momentaneamente la barca in un pulpito da cui Gesù potesse parlare a tutta la folla che si accalcava davanti a Lui per ascoltare la sua parola. Qui vediamo come Simone si mette subito e senza indugio a disposizione di Gesù, egli avrebbe avuto tutte le ragioni per risponderGli negativamente dato che era sicuramente deluso e irritato per la pesca infruttuosa, poteva dire che era giustamente impegnato in altro lavoro necessario e impellente ma invece vediamo che subito si mette e mette la sua barca a disposizione di Gesù.
    Domandiamoci siamo veramente a disposizione di Gesù? E ciò che ci appartiene è a disposizione di Gesù?
Arauna disse a Davide: «Il re, mio signore, prenda e offra quello che gli piacerà! Ecco i buoi per l'olocausto; gli attrezzi per trebbiare e i gioghi dei buoi serviranno da legna. Tutte queste cose, o re, Arauna te le dà». Poi Arauna disse al re: «Il SIGNORE, il tuo Dio, ti sia propizio!»”  2Samuele 24:22-23

       PRESTARE ATTENZIONE GLI INSEGNAMENTI DÌ GESÙ
Dopo essersi messo a disposizione di Gesù, leggendo attentamente il testo, vediamo che Simone non lascia Gesù solo nella barca ma è li con Lui per tutto il tempo che dura il sermone, infatti leggiamo “Com'ebbe terminato di parlare, disse a Simone …”, quel disse a Simone ci fa presupporre che gli era molto vicino, probabilmente sulla stessa barca per governarla al meglio e far si che Gesù potesse parlare senza grossi scossoni. Appunto per questo vediamo non solo un Simone disponibile ma anche un Simone ben disposto ad ascoltare ogni parola che Gesù proferiva.
    Domandiamoci, siamo veramente disposti a nutrirci delle parole di Gesù? Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più seteGiovanni 6:35.

        UBBIDIENTI AL COMANDO DÌ GESÙ
Nutrirci delle parole di Gesù ha un unico risultato quello di fare crescere in noi la fiducia in Lui, infatti ciò che avviene dopo possiamo spiegarcelo solo dal fatto che Simone si è cibato delle parole di Gesù non trascurando la ben che minima espressione che Egli quel giorno esternò. Gesù dice a Simone «Prendi il largo, e gettate le reti per pescare» e Simone gli risponde «Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti». Simone è disposto ad ubbidire alle parole di Gesù andando contro a ogni legge in termini di pesca e lo fa anche risaltare “tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla”, come dire se non abbiamo pescato di notte che è l’ora migliore per pescare immagina ora, ma pur nondimeno mi voglio fidare di te, le tue parole hanno acceso la fede in me. Avere fede in Gesù vuol dire mettere certezza nel solo che può portare a compimento ogni cosa, Simone si rese conto di tutto ciò quando vide le reti piene oltremodo “E, fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano”.
    Domandiamoci, abbiamo vera mentente riposto la nostra fede in Gesù?
“Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” Romani 10:17.

     RICONOSCERSI  MANCANTI
Simone è oltremodo meravigliato, i suoi occhi stanno vedendo cose che nella normalità non succedono mai, questo Gesù non solo parla meravigliosamente, ma opera in altrettanto modo straordinario, tant’è che una sorta di paura subentra in lui e nei suoi compagni “Perché spavento aveva colto lui, e tutti quelli che erano con lui”ed ecco che corre ai suoi piedi e dichiara di essere peccatore «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». Alla presenza della santità di Gesù non possiamo non sentirci peccatori, sporchi e colpevoli, e bisognosi di perdono.
   Domandiamoci, come Simone siamo disposti a buttarci ai piedi di Gesù per dichiarare la nostra natura peccaminosa?
“tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” Romani 3:23

   DISPOSTI A LASCIARE OGNI COSA
Solo ora e non prima arriva la chiamata di Gesù ad essere suo discepolo «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini» Gesù ha fatto in modo di fare uscire in Simone quelle qualità che cerca in un discepolo, ora egli è pronto a fare la giusta scelta quella di lasciare ogni cosa per Gesù  “lasciarono ogni cosa e lo seguirono”, questa è l’ultima ma non meno importante qualità che Gesù cerca in un discepolo, essere disposto a lasciare ogni cosa al fine di seguire Gesù.
   Domandiamoci, cosa siamo disposti a rinunciare e a sacrificare per seguire Gesù?
«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, e la moglie, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo». Luca 14:26-27

     CONCLUSIONE
Sicuramente tutti desideriamo essere discepoli di Gesù, tutti saremo contenti di sentirci dire «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini» ma dobbiamo anche renderci conto che Gesù cerca veri discepoli, uomini e donne che sono disposti a crescere nella fede, disposti a tutto per Lui, cibandosi giornalmente delle sue parole, a mettere a sua disposizione ogni cosa Lui ci chiede, ed infine a seguirlo incondizionatamente per qualunque destinazione. Un’ultima domanda, siamo ancora disposti a essere discepoli di Gesù, discepoli non di nome ma di fatto?
A Dio sia la lode
                                                                    GIACOMO ACETO

lunedì 12 novembre 2012

CHI E’ COSTUI ...


                       
                  CHI E’ COSTUI ...                   Luca 5:17-26



17 Un giorno Gesù stava insegnando; e c'erano, là seduti, dei farisei e dei dottori della legge, venuti da tutti i villaggi della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era con lui per compiere guarigioni. 18 Ed ecco degli uomini che portavano sopra un letto un paralitico, e cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. 19 Non trovando modo d'introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e, fatta un'apertura fra le tegole, lo calarono giù con il suo lettuccio, in mezzo alla gente, davanti a Gesù. 20 Ed egli, veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati». 21 Allora gli scribi e i farisei cominciarono a ragionare, dicendo: «Chi è costui che bestemmia? Chi può perdonare i peccati se non Dio solo?» 22 Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Che cosa pensate nei vostri cuori? 23 Che cosa è più facile, dire: "I tuoi peccati ti sono perdonati", oppure dire: "Alzati e cammina?" 24 Ora, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra il potere di perdonare i peccati, "Io ti dico", disse al  paralitico, "alzati, prendi il tuo lettuccio, e va' a casa tua"». 25 E subito il paralitico si alzò in presenza loro, prese il suo giaciglio e se ne andò a casa sua, glorificando Dio. 26 Tutti furono presi da stupore e  glorificavano Dio; e, pieni di spavento, dicevano: «Oggi abbiamo visto cose straordinarie».

Nella storia citata dal testo, a differenza di altre storie che la Bibbia ci racconta di Gesù, questa spicca per il fatto che questo paralitico non va da solo a Lui, bensì quattro suoi amici, sospinti dalla fede, portano l’amico ai piedi di Gesù superando ogni difficoltà di ordine pratico, infatti, dice il racconto: “Non trovando modo d'introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e, fatta un'apertura fra le tegole, lo calarono giù con il suo lettuccio, in mezzo alla gente, davanti a Gesù”. Gli scribi e i farisei, all’azione e alle parole di Gesù, si fecero una domanda che anche noi vogliami porci “Chi è costui”.

         GESÙ,  IL MAESTRO
La prima cosa che possiamo fare risaltare di Gesù è che Lui è il maestro, infatti nei vangeli, troviamo come si dilettava e a sua volta dilettava gli ascoltanti, dando i giusti insegnamenti ed esprimendo quella sapienza che andava oltre ad ogni sapienza umana. Le sue parole stupivano gli uomini facendo vibrare l’anima dell'uomo e scendendo fino al cuore. Coloro che prima erano considerati insegnanti e maestri ora erano costretti ad ascoltare e tacere di fronte a tanta sapienza che non comprendevano e li sconvolgeva.
      “Perciò i Giudei si meravigliavano e dicevano: «Come mai conosce così bene le Scritture senza aver fatto studi?»”  Giovanni 7:15
        “Le guardie dunque tornarono dai capi dei sacerdoti e dai farisei, i quali dissero loro: «Perché non l'avete portato?» Le guardie risposero: «Nessuno parlò mai come quest'uomo!»” Giovanni 7:45-46
         “Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, la folla si stupiva del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi”. Matteo 7:28-29

         GESÙ, COLUI CHE SÀ
 Un altro aspetto di Gesù da fare risaltare è il fatto che a Lui non si può nascondere nulla, perché conosce ogni cosa, egli conosce perfettamente il cuore dell’uomo e vede in esso come attraverso una superficie trasparente. Non illudiamoci, Gesù conosce ogni nostro pensiero, buono o cattivo che sia perché Egli è il Conoscitore per eccellenza, l’Onniveggente. Al suo occhio attento non sfuggi la fede degli amici “Ed egli, veduta la loro fede ….”, come non sfuggirono i pensieri degli scribi e farisei “Allora gli scribi e i farisei cominciarono a ragionare, dicendo: «Chi è costui che bestemmia?”, rendiamoci conto che agli occhi suoi siamo dei libri aperti.
Se ne rese conto Simone il Fariseo quando Gesù evidenziò il pensiero negativo che aveva elaborato nella sua mente quando vide che una donna peccatrice toccare i piedi di Gesù:
         “Il fariseo che lo aveva invitato, veduto ciò, disse fra sé: «Costui, se fosse profeta, saprebbe che donna è questa che lo tocca; perché è una peccatrice»”. Luca 7:39       
     Se ne rese conto anche la donna Samaritana che andava a prendere l'acqua al pozzo e incontrò Gesù e gli rivelò fatti angosciosi della sua vita:  
        “Gesù le disse: «Va' a chiamar tuo marito e vieni qua». La donna gli rispose: «Non ho marito». E Gesù: «Hai detto bene: "Non ho marito"; perché hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in questo hai detto la verità». Giovanni 4:16 -18 
     Se ne rese conto anche Natanaele quando incontrò Gesù e gli rivelò qualcosa che nessuno avrebbe potuto sapere se non Dio stesso:
         “Gesù vide Natanaele che gli veniva incontro e disse di lui: «Ecco un vero Israelita in cui non c'è frode». Natanaele gli chiese: «Da che cosa mi conosci?» Gesù gli rispose: «Prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto il fico, io ti ho visto»” Giovanni 1:47-48 

GESÙ, COLUI CHE CI PERDONA
 «Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati». Questa meravigliosa frase, deve farci riflettere sulle priorità di Gesù, infatti di fronte ad un’evidente grande bisogno fisico, Gesù antepone prima il bisogno spirituale, la guarigione spirituale è ben più importante della guarigione fisica, la priorità di Gesù per noi è di portare l’uomo dalla morte alla vita,anche se sappiamo che dopo non trascura i bisogni materiali. È bello mettere in risalto le verità contenute nella frase «Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati»:
              UOMO – Gesù mette l’accento sul peccato dell’uomo e come ogni uomo è peccatore
             I TUOI PECCATI – quali peccati Gesù perdonò, tutti i suoi peccati grande o piccoli che siano. 
    TI SONO PERDONATI – Il perdono di Gesù è assoluto e incondizionato in quanto ogni debito è stato pagato a caro prezzo sulla croce.

     GESÙ, COLUI CHE CI GURISCE
Dopo che si è preso cura del bisogno spirituale dell’uomo, ora può prendersi cura del bisogno materiale  "alzati, prendi il tuo lettuccio, e va' a casa tua",  è bello sapere che l’opera di Gesù è un impegno completo, Egli vuole per noi il meglio e Lui sa cosa è il meglio per ogn’uno di noi, possiamo andare con fiducia ai suoi piedi, Egli sa prendersi cura di noi. È bello, anche in questo caso,mettere in risalto le verità contenute nella frase "alzati, prendi il tuo lettuccio, e va' a casa tua" 
            ALZATI – Il tuo problema è stato risolto, non c’è più motivo di stare sdraiato sul tuo lettuccio.
  PRENDI IL TUO LETTUCCIO - Il tuo problema è stato risolto, il lettuccio che prima era chiaro esempio della tua malattia, ora non ti tiene più prigioniero.
             VA A CASA TUA -  Il tuo problema è stato risolto, ora puoi riprendere una vita normale, non c’è più bisogno che qualcuno ti porti, ora puoi camminare con i tuoi piedi.

    GESÙ, COLUI CHE CI SBALOSDISCE
Oggi abbiamo visto cose straordinarie». L’uomo guarito si alza dal letto, e non solo, al comando di Gesù prende il letto su cui giaceva inerte poco prima e trova le forze per caricarselo addosso e portarlo via. C’e potenza nelle parole di Gesù, Egli sbalordisce tutti presenti. Ricordiamoci che alla presenza di Gesù lo straordinario diventa possibile, Egli può e vuole sbalordirci ancora oggi perché l’opero dello S. Santo ancora oggi è attiva sulla terra e vuole fare del bene all’uomo bisognoso.
         “Ed egli disse loro: «Perché avete paura, o gente di poca fede?» Allora, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia. E quegli uomini si meravigliarono e dicevano: «Che uomo è mai questo che anche i venti e il mare gli ubbidiscono?»”  Matteo 8:26-27    
         “E, vedendo un fico sulla strada, gli si accostò, ma non vi trovò altro che foglie; e gli disse: «Mai più nasca frutto da te, in eterno». E subito il fico si seccò. I discepoli, veduto ciò, si meravigliarono, dicendo: «Come mai il fico è diventato secco in un attimo?»” Matteo 21:19-20  
        “Detto questo, gridò ad alta voce: «Lazzaro, vieni fuori!» Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da fasce, e il viso coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare»”  Giovanni 11:43-44  


      CONCLUSIONE
“CHI E’ COSTUI ...” si domandarono gli scribi e i farisei, e pur vedendo le grandi opere che Egli compii, non compresero e non vollero comprendere che Gesù era il Messia tanto atteso. Non cadiamo nello stesso errore in cui caddero gli scribi e i farisei, riconosciamo le sue grandi qualità, ma ancor di più che Egli è il Salvatore di tutti noi.
“Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli. Amen.” Efesini 3:20-21
                                                      
                                                                    GIACOMO ACETO

sabato 10 novembre 2012

IL CATALOGO DELLE PAROLACCE


"Perché nella loro bocca non ce alcuna rettitudine, il loro cuore non merita altro che rovina"
(Salmi 5:9)


Il direttore di un call center a Palermo stava per compiere gli anni. Tutti i dipendenti gli comprarono un regalo. Era un "Libro d'Oro" rilegato in cuoio rosso. Quando il capo aprì il libro, pensò di trovare famose poesie.
Ma quel libro era una collezione, in ordine alfabetico, di 2.804 parolacce che le persone dirigono ai poveri telefonisti quando danno loro un numero sbagliato.
Questo ci porta a domandarci: cosa fa arrabbiare le persone e le fa dire cattiverie? La risposta la troviamo nelle parole di Gesù Cristo: "Dall'abbondanza del cuore la bocca parla". Quindi se la bocca dice oscenità il cuore deve essere sporco.
Il saggio Salomone disse: "Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, perché da esso procedono le sorgenti delle vita". Se nel cuore conserviamo odio, risentimento, impazienza ed antipatia, non è strano che il nostro linguaggio sia cattivo.
Affinché comprendiamo perfettamente la gravità delle conseguenze di questa abitudine, Cristo affermò che nel giorno del giudizio tutti dovranno rendere conto di ogni parola che avranno pronunciata.
Matteo insegna che, se vogliamo avere un linguaggio pulito, equilibrato e giusto, dobbiamo incominciare a pulire e purificare il nostro cuore. E come farlo? Correndo all'unica fonte di vita, di pulizia morale e spirituale: il sangue che Gesù Cristo donò per noi.
Se crediamo in Cristo come Signore e Salvatore, accettandolo come Maestro e affidando a Luì la direzione della nostra vita, puliremo e purificheremo il nostro cuore e pure la nostra condotta.

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domenica 4 novembre 2012

COME COMPORTARSI IN CHIESA


“Affinché tu sappia … come bisogna comportarsi nella casa di Dio …”
1Timoteo 3:15



La Chiesa è come un giardino, un luogo, dove la vegetazione può crescere rigogliosa emanando un’immane bellezza. Coltivare un giardino richiede tempo e lavoro perciò bisogna tenere d’occhio
le erbacce e sradicarle prima che crescano troppo e uccidano tutte le piante. Due delle malerbe più comuni, all’interno di una comunità sono:
1) I favoritismi. “Allora Pietro, cominciando a parlare, disse: “In verità comprendo che Dio non ha riguardi personali, ma in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente gli è gradito. Questa è la parola che egli ha diretta ai figli d’Israele …” (Atti 10:34-36). Pietro, che sapeva di avere un problema con i pregiudizi, disse: “… comprendo che Dio non ha riguardi personali …”. Lo capisci anche tu o sei, per caso, una di quelle persone che si uniscono solo con i propri simili? Le cricche, in chiesa, rappresentano un alto tradimento al Re dei Re. Qualora nella tua comunità, vedessi anche una sola persona restare in disparte, datti da fare perché quello è un lavoro per te! La Bibbia dice che “… a quelli che sono soli Dio da’ una famiglia …” (Salmi 68:6). Quando le persone sono timide, ferite, insicure e diffidenti, tu devi andare loro incontro e incoraggiarli ad avvicinarsi.
2) I pettegolezzi. “Non sparlate gli uni degli altri, fratelli …” (Giacomo 4:11). Quando ti giunge all’orecchio un pettegolezzo, fermalo all’istante e se non sei disponibile a parlare apertamente a una persona, non criticarlo alle spalle e non permettere neanche che altri lo facciano a loro volta. Il pettegolezzo è l’arte del non dire nulla e tutto allo stesso tempo perciò se vuoi promuovere l’armonia nella famiglia di Dio non lasciarti travolgere dalle chiacchiere.

martedì 30 ottobre 2012

PERCHÉ TUTTO CIÒ?


Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano.(Giacomo 1:12)


Nel mondo accadono eventi terribili, e quando li leggiamo nel giornale, ci ritorna sempre la domanda: "Dio? Ma come può permettere tutto ciò?" La domanda diventa molto più angosciosa quando siamo toccati personalmente: Magari uno dei nostri bambini che amiamo ci viene preso. Oppure ci viene inferto un colpo talmente duro da sconvolgere tutta la nostra vita. Allora la domanda non è più teorica, ma brucia come un fuoco dentro di noi: "Perché mi è accaduto questo? Come ha potuto Dio farmi una cosa simile?" Non troveremo riposo finché non avremo la risposta. Fu qui che un giorno un minatore mi aiutò enormemente: Era un uomo grande e forte, e non si preoccupava né di Dio né del diavolo. Ma un giorno rimase coinvolto nel crollo di una galleria. Mi fu riferito che era rimasto paralizzato agli arti inferiori. Così mi misi in cammino per rendergli visita. Lo trovai nel suo appartamento, seduto su una sedia a rotelle, circondato da alcuni compagni. Quando mi vide alla porta si mise a sbraitare: "Ah, eccoti, prete dei miei stivali! E dov'era il tuo buon Dio quando mi è crollata addosso la galleria? Va' al diavolo coi tuoi discorsi." Era una situazione tale che non riuscii nemmeno ad aprir bocca e me ne andai in silenzio" . Ci furono però alcuni minatori che si preoccuparono di lui. Erano veri cristiani. Gli mostrarono la via che conduce a Gesù, sulla quale Dio ci dona la salvezza. E così ebbe inizio un grande cambiamento in quest'uomo. Trovò perdono per i suoi peccati e vera pace con Dio. Un giorno andai a trovarlo. Era nella sedia a rotelle, sulla strada davanti al suo appartamento. (Nel frattempo eravamo divenuti talmente amici da darci del tu.) Mi sedetti sull'uscio accanto a lui, poiché mi accorsi che mi voleva confidare qualcosa d'importante. Infatti cominciò: "Sai", mi disse, "ho la sensazione che non starò più a lungo su questa terra. Però so anche dove andrò quando chiuderò gli occhi. Quando sarò davanti a Dio mi prostrerò ai suoi piedi e lo ringrazierò di avermi rotto la spina dorsale." "Ma cosa dici?" esclamai. Egli sorrise e mi spiegò: "Se non fosse capitato questo incidente, avrei continuato ad allontanarmi da Dio fino a giungere all'inferno. Ecco perché Dio ha dovuto intervenire in modo così drastico, per attirarmi verso suo Figlio, il mio Salvatore. Sì, è stata dura. Ma è servito per la mia salvezza eterna." Fece una pausa, poi proseguì lentamente: "È meglio entrare storpio in paradiso piuttosto che camminare con due gambe verso l'inferno." Presi la sua mano e gli dissi: "Amico mio, sei stato nella dura scuola di Dio. Ma non invano. Hai imparato la lezione.

domenica 28 ottobre 2012

SERVIRE DIO CON PERSEVERANZA



                                                            Daniele 6:16-24

 16 Allora il re ordinò che Daniele fosse preso e gettato nella fossa dei leoni. E il re parlò a Daniele e gli disse: «Il tuo Dio, che tu servi con perseveranza, sarà lui a liberarti». 17 Poi fu portata una pietra e fu messa sull'apertura della fossa; il re la sigillò con il suo anello e con l'anello dei suoi grandi, perché nulla fosse mutato riguardo a Daniele. 18 Allora il re ritornò al suo palazzo e digiunò tutta la notte; non fece venire nessuna delle concubine e non riuscì a dormire. 19 La mattina il re si alzò molto presto, appena fu giorno, e si recò in fretta alla fossa dei leoni. 20 Quando fu vicino alla fossa, chiamò Daniele con voce angosciata e gli disse: «Daniele, servo del Dio vivente! Il tuo Dio, che tu servi con perseveranza, ha potuto liberarti dai leoni?»
21 Daniele rispose al re: «Vivi per sempre, o re! 22 Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso la bocca dei leoni; essi non mi hanno fatto nessun male perché sono stato trovato innocente davanti a lui; e anche davanti a te, o re, non ho fatto niente di male». 23 Allora il re fu molto contento e ordinò che Daniele fosse tirato fuori dalla fossa; Daniele fu tirato fuori dalla fossa e non si trovò su di lui nessuna ferita, perché aveva avuto fiducia nel suo Dio. 24 Per ordine del re, gli uomini che avevano accusato Daniele furono presi e gettati nella fossa dei leoni con i loro figli e le loro mogli. Non erano ancora giunti in fondo alla fossa, che i leoni si lanciarono su di loro e stritolarono tutte le loro ossa.

    Nel testo biblico citato, il re Ciro dice a Daniele un’affermazione che è da fare risaltare per l’importante verità che in essa è contenuta «Il tuo Dio, che tu servi con perseveranza, sarà lui a liberarti» riferita non tanto alla bella affermazione di fede “sarà lui a liberarti”, ma al fatto che Daniele serviva Dio con perseveranza. Daniele viene insignito di appellativi uno più bello dell’altro come “in lui vi era uno spirito straordinario”6:3 oppure “egli era fedele” 6:4, ovvero ancora “uomo molto amato” 9:23 ma non meno importante e sicuramente motivo di riflessione è quel “che tu servi con perseveranza”, perché ci permette di comprendere appieno la personalità di Daniele e perché viene tanto apprezzato da Dio stesso.  Ma andando per ordine è fondamentale comprendere il significato del termine  PERSEVERANZA, questo è quanto tiriamo fuori dal dizionario elettronico Wikipedia     - caratteristica di chi persevera, non si arrende di fronte alle difficoltà per il raggiungimento di un obiettivo -. Riportato al cristiano quanto detto, possiamo dire che per ottenere le promesse di Dio, cioè di vivere l’eternità vicino a Gesù, non si arrende di fronte a nessuna difficoltà.
Ci sono tre aspetti della vita di Daniele che ci mostrano e ci insegnano quanto egli sia perseverante nel servire il suo Dio:

1) PERSEVERANZA NELLA SANTITÀ
Al’inizio del libro di Daniele (1:8) ci viene raccontato di come egli decide insieme ai suoi amici Anania, Misael e Azaria di non contaminarsi con i cibi e le bevande che il re metteva a loro disposizione dalla sua tavola, preferendo cibarsi solo di legumi e acqua. La storia ci dice che Dio benedisse oltremodo la loro decisione: “A questi quattro giovani Dio diede di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni saggezza. Daniele aveva il dono di interpretare ogni specie di visioni e di sogni. Giunto il momento della loro presentazione, il capo degli eunuchi condusse i giovani da Nabucodonosor. Il re parlò con loro; ma fra tutti quei giovani non se ne trovò nessuno che fosse pari a Daniele, Anania, Misael e Azaria, i quali furono ammessi al servizio del re. Su tutti i punti che richiedevano saggezza e intelletto, sui quali il re li interrogasse, li trovava dieci volte superiori a tutti i magi e astrologi che erano in tutto il suo regno. Daniele continuò così fino al primo anno del re Ciro” Daniele 1:17-21.
Perseverare nella via della santificazione è ciò in cui ogni cristiano dovrebbe cimentarsi giornalmente se vuole vedere Dio, infatti sta scritto “Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore” Ebrei 12:14.

2) PERSEVERANZA NELLA FEDELTÀ
All’inizio del capitolo 6, ci viene raccontato come degli uomini gelosi e malvagi, decidano di trovare un’occasione per accusare Daniele davanti al re circa l’amministrazione del regno, ma restarono delusi quando si resero conto che avevano a che fare con un uomo fedele che non si lasciava corrompere ed era irreprensibile sotto ogni aspetto, talché decisero che potevano trovare un escamotage solo nella legge del suo Dio. Quello su cui vale la pena mettere l’accento è “ma non potevano trovare alcuna occasione né alcun motivo di riprensione, perché egli era fedele e non c'era in lui alcuna mancanza da potergli rimproverare” Daniele 6:4.
Daniele era fedele, fedele al compito che gli era stato assegnato ma principalmente era fedele a Dio. Se vogliamo piacere a Dio, dobbiamo imparare la fedeltà cominciando a valutare di presentarci irreprensibili nella società in cui viviamo, ma principalmente fedeli e irreprensibili agli occhi di Dio. Dio apprezza questa qualità nell’uomo in quanto Lui stesso viene chiamato IL FEDELE
«All'angelo della chiesa di Laodicea scrivi: Queste cose dice l'Amen, il testimone fedele e veritiero, il principio della creazione di Dio: … »  Apocalisse3:14.
“Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia”  Apocalisse 19:11

3) PERSEVERANZA NELLA PREGHIERA
Un altro aspetto della vita di Daniele che non possiamo trascurare è la sua dedizione a Dio pregandolo giornalmente e più volte al giorno. Ritornando alla storia raccontata al cap. 6, vediamo che gli uomini che volevano accusare Daniele, non trovando come accusarlo circa l’amministrazione del regno, trovano il modo di incastrarlo proponendo al re di firmare un decreto per cui si vietava ad ogni uomo, per un periodo di trenta giorni, di rivolgere richieste a qualunque Dio o uomo che non forre il re in persona, pena la morte gettandolo nella fossa dei leoni. Al verso 10 ci viene detto come reagì Daniele a tale notizia:  “Quando Daniele seppe che il decreto era firmato, andò a casa sua; e, tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchio, pregava e ringraziava il suo Dio come era solito fare anche prima”. Daniele poteva evitare di cadere nella trappola dei suoi nemici, poteva evitare di mettersi in preghiera, oppure poteva chiudere le finestre, ma proprio perché non tiene conto del pericolo imminente ci dimostra come Daniele era perseverante nella preghiera, e ancor di più che non provava nessuna vergogna a mostrarsi inginocchiato davanti al suo Dio. La preghiera nel credente è non solo importante ma fondamentale, Gesù stesso ce lo ha insegnato, molta della sua vita terrena la trascorreva in preghiera e sicuramente aveva i suoi buoni motivi.
“pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi”  Efesini 6:18

CONCLUSIONE
Alla fine della storia vediamo come Dio opera una grande liberazione verso il suo fedele servo Daniele, infatti Egli manda un angelo per chiudere la bocca ai leoni perché, come lui stesso afferma, era innocente davanti a Dio e anche davanti al re. Misera fine fecero i suoi nemici che morirono subito dopo per mano degli stessi leoni che avrebbero dovuto sbranare Daniele. Impariamo da Daniele e non solo da lui, come dobbiamo perseverare nella santità, nella fedeltà e nella preghiera e certamente piaceremo a Dio.

                                                                        GIACOMO ACETO

domenica 21 ottobre 2012

QUANTO LO DESIDERI?


“… Grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi” Matteo 15:28



Matteo riporta: “… una donna cananea … venne fuori e si mise a gridare: “Signore … Mia figlia è gravemente tormentata da un demonio” … Egli rispose: “Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele … Non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini”. Ma ella disse: “… Signore, eppure anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”. Allora Gesù le rispose: “Donna, grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi tu” (vv. 22-28). Questa donna era una Gentile, non faceva parte della cerchia di persone cui Gesù era stato mandato, cioè i Giudei, ma non volle rinunciare a ciò che molti di essi non avevano ancora colto e fece il possibile per essere esaudita. All'inizio  Gesù rifiutò di risponderle ma poi disse: “Quello che ho è solo per i Giudei”. In seguito, insistette: “Non è bene prendere il pane dei figli e buttarlo ai cagnolini”. La maggior parte di noi si sarebbe allontanata offesa ma non lei! Gridò ancora più forte: “Abbi pietà di me!” Non stava chiedendo qualcosa che meritava, ma quanto necessitava! Gesù, rimosso ogni ostacolo, rispose alla preghiera perciò, se persevererai, Egli farà la stessa cosa per te. In realtà questa donna aveva detto: “Che i figli si prendano pure il pane, ciò che a me basta sono le briciole”. Spesso, in chiesa, si danno per scontate molte cose, al punto da iniziare a ignorare il pane, a sprecarlo, a lamentarsi della qualità o, addirittura, a non presentarsi nemmeno a mangiarlo. Vi sono, tuttavia, dei disperati che raccolgono le briciole da terra e assaporano la vita! Sanno che vi è potenza nel pane perciò, altrettanta, ne troveranno anche nelle briciole. Qualora fosse solo una briciola quello che riesci a raccogliere, sappi che è solo di quella che hai bisogno. Che cosa stai chiedendo a Dio oggi? Quanto lo desideri veramente?