"Venite a me, voi tutti che siete affaticati e
oppressi, e io vi darò riposo. Imparate da me... e voi troverete riposo alle anime
vostre" (Matteo 11:28-29)
Un libro di medicina riporta: "Secondo le stime più
recenti, un quinto dell'umanità, oggi, sarebbe minacciato dalla
depressione". L'autore si stupisce del silenzio che avvolge un tale
flagello e si chiede: "Perché un solo depresso su quattro consulta un
medico?"
Questa realtà non è forse dovuta alla consapevolezza, più o
meno cosciente, che ci si trova di fronte a
un male profondo, di cui l'uomo non possiede la chiave, e la
cui guarigione non dipende sempre dall’arte medica e dai farmaci? Certo la
fatica nervosa, lo stress, i conflitti familiari e le difficoltà della vita
moderna spiegano, in parte, questa specie d'epidemia. A volte,
disgraziatamente, anche qualche credente cade nel vortice della depressione.
Eppure in molti casi, la depressione appare come una sorta di misteriosa
malattia dell'anima: la mancanza di pace interiore, d'equilibrio morale, di
serenità... I nostri contemporanei provano nel fondo dì loro stessi dei bisogni
che non riescono a soddisfare.
Dov'è la fine di questo incubo? Guardiamo a Gesù Cristo.
Egli ci dice: "Vi do la mia pace... Il vostro cuore non sia turbato e non
si spaventi" (Giovanni 14.27).
Smettiamo di dibatterci e aggrappiamoci a queste parole del
Signore con la fiducia che un bambino ha verso suo padre, vedremo che Lui non
ci lascerà né ci abbandonerà.
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