domenica 4 settembre 2011

GESÙ SULLA VIA PER EMMAUS Luca 24:13-35

         

13 Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi; 14 e parlavano tra di loro di tutte le cose che erano accadute. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con loro. 16 Ma i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano. 17 Egli domandò loro: «Di che discorrete fra di voi lungo il cammino?» Ed essi si fermarono tutti tristi. 18 Uno dei due, che si chiamava Cleopa, gli rispose: «Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che vi sono accadute in questi giorni?» 19 Egli disse loro: «Quali?» Essi gli risposero:
«Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno fatto condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21 Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose. 22 È vero che certe donne tra di noi ci hanno fatto stupire; andate la mattina di buon'ora al sepolcro, 23 non hanno trovato il suo corpo, e sono ritornate dicendo di aver avuto anche una visione di angeli, i quali dicono che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato tutto come avevano detto le donne; ma lui non lo hanno visto». 25 Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! 26 Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?» 27 E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano. 28 Quando si furono avvicinati al villaggio dove andavano, egli fece come se volesse proseguire. 29 Essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con loro. 30 Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista. 32 Ed essi dissero l'uno all'altro: «Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentr'egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?» 33 E, alzatisi in quello stesso momento, tornarono a Gerusalemme e trovarono riuniti gli undici e quelli che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone». 35 Essi pure raccontarono le cose avvenute loro per la via, e come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane.

La storia di questi due discepoli di cui conosciamo solo di uno il nome, un certo Cleopa, è una storia molto bella e interessante e fra l’altro solo Luca ce ne parla in modo così dettagliato. Da essa, traiamo una parte di storia che riguarda il subito dopo la morte e resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Questi discepoli avevano deciso di recarsi al villaggio poco distante di nome Emmaus ( circa dodici chilometri). Cerchiamo di fare risaltare alcuni punti dal brano per trarne degli insegnamenti.

1)      OCCHI IMPEDITI
Il brano letto ci riferisce che quando Gesù si accostò a loro, i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano. Si potrebbe pensare che i loro occhi erano volutamente impediti al fine di non riconoscere immediatamente Gesù, e questo non è da escludere, ma è anche vero che potrebbero essere anche altre le motivazioni.
     a) delusione
     b)     paura
     c)      dubbio
     d)      ansietà
     e)      sfiducia

Ancora oggi queste e alte cose fanno si che gli occhi nostri diventino occhi impediti che non ci permettono di vedere e valutare quanto Gesù è vicino a noi!
Ti sei chiesto, quando sembra che tutto intorno a te sia buio, se per caso sono i tuoi occhi che sono impediti?
“Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero;” V. 31

2)      TUTTI TRISTI
Alla domanda di Gesù  «Di che discorrete fra di voi lungo il cammino?» V. 17, dice la scrittura che si fermano tutti tristi. Certo non possiamo e non dobbiamo biasimare il loro comportamento, ma possa esso servirci d’esempio e di sprone al fine di non cadere nello stesso errore. Gesù era vicino a loro e  loro … erano tristi. Perché? Perche come abbiamo detto prima i loro occhi erano impediti. Impariamo che coltivare certi stati d’animo e certe idee poco spirituali nella nostra vita, non porteranno altro che tristezza e sconforto e ci porteranno sempre più lontano dal luogo d’attesa della benedizione di Dio, e a non riconoscere quando Dio ci sta parlando e confortando il nostro cuore.
Ti se chiesto, quando tu sei solo e sfiduciato, quanto Dio è invece vicino a te?
Gesù le disse: «Maria!» Ella, voltatasi, gli disse in ebraico: «Rabbunì!» che vuol dire: «Maestro!» Giovanni 20:16

3)      NOI SPERAVAMO
Quanta tristezza è racchiusa in queste parole, ma nello stesso tempo esce fuori la verità , essi hanno smesso di credere in Gesù come il messia, per loro ora è solo un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo che ha fatto una brutta fine. E non è tutto, Gesù era stato molto chiaro nel suo messaggio per quanto riguarda la sua missione, ma loro continuavano a sperare ciò che Gesù non aveva promesso loro. Loro speravano in una liberazione in questa terra, Gesù invece parlava di liberazione spirituale e di un regno eterno spirituale.
Ancora oggi molti di dichiarano delusi da Dio e da tutto ciò che lo concerne, ma solo perché hanno sperato per questo mondo. Dio non delude mai chi crede in Lui cecamente con fede e impara a sperare nelle reali promesse che Egli ci ha fatte.
Ti sei chiesto, quando il dubbio ti assale, cos’è Gesù per te e se Egli è ancora il tuo Maestro e Salvatore?
“Simon Pietro rispose: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente»”. Matteo 16:16

4)      INSENSATI  E LENTI DÌ CUORE
Non pensiamo che possiamo arrivare tanto in basso spiritualmente, senza aspettarci poi che Dio non faccia nulla per riportarci sulla retta via. Penso che nessuno si scandalizza dalle parole dette da Gesù quando riprende i due discepoli, certamente dure ma nello stesso tempo veritiere e schiette, sicuramente dolorose ma nello stesso tempo piene d’amore e consolanti. Gesù amava quei due discepoli della stessa intensità che amava gli altri ed ecco perche si scomoda  a farsi una passeggiata con loro, doveva dedicare un po’ di tempo alla loro cura spirituale. Dio non abbandona i suoi figlioli, anzi li cura teneramente perché ogni uno di noi è stato acquistato a caro prezzo.
Ti sei reso conto, quando Dio ti riprende e ti fa vedere la triste realtà della tua vita, quanto invece Egli ti ama e quanto è importante la tua vita per Lui?
“Gli disse la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?» Pietro fu rattristato che egli avesse detto la terza volta: «Mi vuoi bene?» E gli rispose: «Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci le mie pecore …” Giovanni 21:17

5)      ARDERE IL CUORE
Gesù alla fine scompare dagli occhi loro, cosi ci dice la scrittura. La sua missione è compiuta, i due discepoli sono stati recuperati, tant’è che di notte stesso ritornano sui loro passi e tornano a Gerusalemme, quel luogo che avevano lasciato delusi e sfiduciati. Ora vi tornano con nuove forze e nuove prospettive, ora hanno la certezza che Gesù è veramente risorto e non tanto perché avevano visto qualcosa di soprannaturale, ma perché il loro cuore ardeva alla sua presenza «Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentr'egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?»
Ti se chiesto, quando leggi la Bibbia o qualcuno ti parla di Gesù, perché il tuo cuore arde e si infiamma? Ti sei mai chiesto se è Dio stesso che sta parlando al tuo cuore?
“Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo scese su tutti quelli che ascoltavano la Parola. E tutti i credenti circoncisi, che erano venuti con Pietro, si meravigliarono che il dono dello Spirito Santo fosse dato anche agli stranieri, perché li udivano parlare in altre lingue e glorificare Dio”. Atti 10:44-46

    CONCLUSIONE
Concludendo voglio mettere enfasi sul fatto che “tornarono a Gerusalemme”. Come abbiamo accennato prima, essi tornarono a Gerusalemme di notte stessa, perché non vedevano l’ora di dare la bella notizia a tutti gli altri, Quale notizia? Che Gesù è vivente. Alleluia …  Gesù è vivente! Quale notizia migliore, quale notizia più bella, Gesù è vivente. Se abbiamo veramente realizzato che Gesù è vivente e alberga nei nostri cuori, certamente sentiremo la gioia vi fare partecipi i nostri amici, i nostri familiari, i nostri colleghi, tutti coloro che incontreremo e diremo loro che quel Gesù, quello che ha patito la morte sulla croce per noi, è veramente risorto, non è una favola metropolitana come alcuni vogliono farci credere, ma è la pura verità perché il nostro cuore arde e si infiamma per Lui quando Lui si accosta a noi.
Un’ultima domanda voglio farti, ma la faccio principalmente a ma, è il nostro cuore capace di infiammarsi per Gesù come la prima volta che lo abbiamo incontrato?
A Dio sia la gloria.
                                                                                     ACETO GIACOMO.

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