giovedì 15 marzo 2012

IL GRANDE TRONO BIANCO

Vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presen­za... Vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono.
Apocalisse 20:11,
Se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.
Apocalisse 20:15



Che cos'è questo grande trono bianco di cui parla l'Apocalisse? È il tribunale dí Dio per il giudizio finale. Vi compariranno tutti quelli che non hanno accettato la grazia di Dio. Non ne mancherà uno, grande o piccolo. Ci saran­no, ín posizione di accusati, quelli che avranno bestemmiato contro Dio e negato la sua esi­stenza. Grandi, che avranno fatto tremare il mondo e ricevuto gli omaggi della folla, e anche piccoli, se avranno rifiutato il Vangelo.
I grandi sono menzionati per primi. Quanto a loro, la giustizia umana è troppo spesso indul­gente e impotente. Ma la giustizia dì Dio giudi­cherà tutti senza parzialità e non accetterà nessuna scusa per il male compiuto. Saranno aperti dei libri, non libri umani, ma il registro divino di tutte le azioni degli uomini.
Noi immaginiamo facilmente che le nostre colpe scompaiano col tempo. Non illudiamoci: in quel giorno tutto tornerà a galla. Nessuno potrà contestare i fatti rimproverati.
L'accusa non avrà bisogno di essere appoggia­ta da un procuratore. Il giudizio sarà senza appello. Ognuno sarà posto davanti alla realtà di quello che ha fatto. Quelli che non hanno voluto saperne di Gesù, il Salvatore, si trove­ranno di fronte a Gesù, il Giudice. È oggi che bisogna credere e dire: "Signore Gesù, così quale sono, senza niente di mio, io vengo a te". Il Signore Gesù ha detto: "Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna" (Giovanni 5:24).
 (Nel cielo) nulla di impuro... vi entre­rà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello. Apocalisse 21:27
La Bibbia è molto chiara: davanti al tribunale dì Dio, ogni uomo sarà giudicato secondo quello che avrà fatto nella sua vita. Non c'è dunque nessun modo di sfuggire alla condanna? Sì, oggi ce n'è uno: è ricevere Gesù Cristo come Salvatore, e così avere il proprio nome scritto nel libro della vita. Però, al momento del giudizio finale, sarà troppo tardi. Il libro della vita sarà sì aperto, ma solo per fare questa constatazione: i nomi di quelli che sono giudicati non sono scritti in quel libro!
La giustizia di Dio è inconfutabile, perché la con­danna sarà pronunciata su due testimonianze incontestabili e concordanti:
- da una parte l'elenco delle opere malvagie: tutte le azioni degli uomini registrate nei libri;
- dall'altra parte, l'assenza del nome del colpevo­le nel libro della vita.
Per entrare un giorno in paradiso, bisogna essere iscritti nel libro della vita. Altrimenti... Che pen­siero terribile dover essere giudicati secondo le proprie azioni! Chi può essere orgoglioso di tutto quello che ha fatto? Anche le azioni migliori non sono senza macchia agli occhi di Dio che leggono nei nostri cuori. Spesso mescoliamo ad esse senti­menti poco nobili: il desiderio di apparire, l'obbli­go sociale o persino l'orgoglio.
Dunque, non esitiamo più a volgerci a Dio per avere il suo perdono. Egli ha dato Gesù, "il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna... Chi crede in lui non è giudicato" (Giovanni 3:16, 18).
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