martedì 28 gennaio 2014

LE ARMI POTENTI DEL CRISTIANO

              Giudici 7:16-22



 Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti quanti delle trombe e delle brocche vuote con delle fiaccole nelle brocche; e disse loro: «Guardate me e fate come farò io; quando sarò giunto all'estremità dell'accampamento, come farò io, così farete voi; e quando io con tutti quelli che sono con me sonerò la tromba, anche voi sonerete le trombe intorno a tutto  l'accampamento e direte: "Per il SIGNORE e per Gedeone!"» Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all'estremità dell'accampamento, al principio del cambio di mezzanotte, quando si era appena dato il cambio alle sentinelle. Sonarono le trombe e spezzarono le brocche che tenevano in mano. Allora le tre schiere sonarono le trombe e spezzarono le brocche; con la sinistra presero le fiaccole e con la destra le trombe per sonare, e si misero a gridare: «La spada per il SIGNORE e per Gedeone!» Ognuno di loro rimase al suo posto, intorno all'accampamento; e tutti quelli dell'accampamento si misero a correre, a gridare, a fuggire. Mentre quelli sonavano le trecento trombe, il SIGNORE fece rivolgere la spada di ciascuno contro il compagno per tutto l'accampamento. L'esercito madianita fuggì fino a Bet-Sitta, verso Serera, fino al limite d'Abel-Meola, presso Tabbat.

Leggendo questo passo, sicuramente tutti apprezziamo la vittoria di Gedeone per mano di Dio, ma ciò su cui voglio focalizzare l’attenzione , sono le armi potenti che egli mette in mano ai suoi trecento guerrieri.

             1)      LA BROCCA
  La brocca rappresenta la nostra vita terrena messa a disposizione di Dio. Essa è fragile ma nella sua fragilità ha un compito assolutamente unico e importante, infatti se prima era pieno di ogni peccato e nefandezza, ora , dopo essere stato svuotato, Dio ha messo in noi la sua fiaccola di vittoria “la grazia”. Quando questa brocca sarà rotta, figura della morte, il cristiano risplenderà di luce nuova perché rivestirà l’immortale. 2Corinzi 4:16-18  5:1-10 Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli. Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste, se pure saremo trovati vestiti e non nudi. Poiché noi che siamo in questa tenda, gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. Or colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito. Siamo dunque sempre pieni di fiducia, e sappiamo che mentre abitiamo nel corpo siamo assenti dal Signore  (poiché camminiamo per fede e non per visione); ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore. Per questo ci sforziamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che ne partiamo. Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male.

          2)      LA FIACCOLA 
La fiaccola, come abbiamo accennato prima, rappresenta la grazia che Dio ha messo in noi, essa rappresenta la luce di Dio che diventa un faro risplendente nella notte. Efesini 5:3-14 Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento.
Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro (che è un idolatra) ha eredità nel regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; infatti è per queste cose che l'ira di Dio viene sugli uomini ribelli. Non siate dunque loro compagni;
perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce, poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità, esaminando che cosa sia gradito al Signore. Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele; perché è vergognoso perfino il parlare delle cose che costoro fanno di nascosto. Ma tutte le cose, quando sono denunciate dalla luce, diventano manifeste; poiché tutto ciò che è manifesto, è luce. Per questo è detto: «Risvégliati, o tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti inonderà di luce».
Essa attualmente è nascosta nel nostro corpo mortale, ma un giorno risplenderà liberamente e in piena libertà, liberata dal mortale che la riveste e la nasconde, quel giorno sappiamo tutti che sarà quando Gesù tornerà. 1Corinzi 15:48-54 Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. E come abbiamo portato l'immagine del terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste. Ora io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio; né i corpi che si decompongono possono ereditare l'incorruttibilità. Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati. Infatti bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità. Quando poi questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta:
«La morte è stata sommersa nella vittoria».

            3)      LA TROMBA
La tromba rappresenta la parola di riconciliazione che Dio ha messo nella nostra bocca, ricordiamoci sempre che siamo ambasciatori di Dio . 2Corinzi 5:18-21 E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione. Infatti Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione. Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.
Apocalisse 19:10 Io mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: «Guàrdati dal farlo. Io sono un servo come te e come i tuoi fratelli che custodiscono la testimonianza di Gesù: adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia».
Già da oggi noi siamo ambasciatori, oggi per la grazia Dio, domani, quando la brocca sarà rotta, per annunciare all’universo intero, al compimento dei tempi, che Gesù ha incominciato a regnare pienamente e noi con Lui.
Apocalisse 20:4 Poi vidi dei troni. A quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni.

           CONCLUSIONE
Giudici 6:12 L'angelo del SIGNORE gli apparve e gli disse: «Il SIGNORE è con te, o uomo forte e valoroso!» gedeone rappresenta il nostro Signore Gesù Cristo, egli ha vinto, noi siamo i suoi guerriri testimoni, egli ci ha dato delle armi strane ma efficaci, usiamole nell’ubbidienza e sicuramente vedremo la sua gloria risplendere attorno a noi.
A Dio sia la gloria.


GIACOMO ACETO

lunedì 27 gennaio 2014

In cerca di Dio



Ho cercato il SIGNORE ed egli m'ha risposto.         Salmo 34:4
E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle; e giunto a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: "Ralle­gratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta".
Luca 15:5, 6

Durante una passeggiata in famiglia, Michela si era smarrita nel bosco. Quando se ne sono resi conto, i genitori, molto preoccupati, sono andati alla sua ricerca, seguendo tutti i sentieri
possibili. Dal canto suo, Michela chiamava e gridava fino allo sfinimento, ma senza esito. Dopo alcune ore, il papà la vede, addormentata su una roccia. La chiama per nome e corre verso di lei. Svegliata di soprassalto, la bimba subito gli tende le braccia. Sollevata ed abbracciata, non smette di ripetere: "Papà, ti ho trovato!"
Forse, come quella bambina che non trovava più i genitori, voi non sapete come trovare Dio. Innanzi tutto, siate certi che lui, Dio, vi cerca e vi mette a cuore di cercarlo. Come il pastore del Vangelo che è partito alla ricerca della pecora perduta, Dio vi cerca. Aspetta che riconosciate di essere perduti e che gli tendiate le braccia. Allora vi darà la sua pace.
Noi possiamo trovare Dio solo dandogli fiducia. "Chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano" (Ebrei 11:6). La fede è fiducia in Dio. Ascoltando Dio, quello che ci dice nella sua Parola (la Bibbia), la fede nasce e cresce in noi. Allora percepiamo che Egli è il Dio Salvatore e che ci ha mandato Gesù, il suo unico Figlio. Come quella bambina, conosceremo la gioia dell'incontro, la gioia di essere trovati e salvati. Ancora più grande sarà quella di Gesù, il buon Pastore, che per le sue pecore ha dato la propria vita (Giovanni 10:14).


edizioni il messaggero cristiano 

sabato 18 gennaio 2014

STARE SALDI

                         2Tessalonicesi 2:13-17


 “Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità.  A questo egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro vangelo, affinché otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Così dunque, fratelli, state saldi e ritenete gli insegnamenti che vi abbiamo trasmessi sia con la parola, sia con una nostra lettera.
Ora lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio nostro Padre che ci ha amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza, consoli i vostri cuori e vi confermi in ogni opera buona e in ogni buona parola”.

 “E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù”. Filippesi 1:6 L’apostolo Paolo, nel verso citato di Filippesi, esprime un suo parere che sicuramente gli è stato dettato dallo S. Santo, Dio porta a compimento l’opera che inizia nell’uomo. Dio ha voluto, nel suo disegno di grazia, dare un’opportunità di salvezza all’uomo, ecco perché l’apostolo ringrazia Dio ed ecco perché anche noi dobbiamo esserGLI grati per la salvezza che ci ha gratuitamente donato. Parlando di grazia, non possiamo non fare risaltare tre aspetti che sono scritti nel testo citato:

          1)      ELETTI A SALVEZZA. Il nostro Dio, sin dagli albori della storia umana, ha decretato che avrebbe scelto un popolo di credenti il cui cuore era e sarà sempre per Dio. Già dalla Genesi vediamo come Dio stabilì che un giorno Gesù sarebbe stato il mezzo glorioso di salvezza per l’uomo con il cuore disposto all’amore di Dio “Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno»” Genesi 3:15.

 a)      Sappiamo tutti che la salvezza è frutto della grazia di Dio, perdono che Dio ci concede a patto che permettiamo alla S. Santo di operare nella nostra vita. La prima cosa di cui dobbiamo renderci conto è: senza l’opera dello S. Santo, nessuno può accedere alla grazia. Infatti abbiamo letto “eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito”; comprendiamo che senza la santificazione, ovvero lasciare il peccato, non possiamo minimamente sperare di accostarci alla salvezza. È anche vero che anche avendo il desiderio, da soli non possiamo farcela, ecco perché interviene lo Spirito di Dio che ci da le forze per attuare questo meraviglioso mutamento. Più lasciamo operare lo S. Santo in noi, più la sua santità influenza positivamente la nostra vita.

 b)      Nello stesso verso aggiunge anche che siamo eletti a salvezza per “la fede nella verità”. Parlando di verità, non possiamo non indirizzare il nostro interesse a quel verso di Giovanni 8:32 “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Gesù un giorno disse di sé Giovanni 14:6  “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. Ecco che ora il quadro è completo, Gesù è la verità oltre che la via e la vita e quando ci dice che siamo eletti a salvezza mediante la fede nella verità, non ci sta dicendo altro che avere fede in Gesù, l’unigenito figlio di Dio, ci mette al riparo da ogni dispiacere futuro, garantendoci la salvezza eterna.


Pertanto come prima verità possiamo dire che questi due elementi spirituali esaminati, sono di vitale importanza per la salvezza dell’uomo peccatore, ma ancora di più possiamo aggiungere che uno sussiste se l’altro è presente e viceversa.


          2)   CHIAMATI  “A questo egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro vangelo, affinché otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo”. Senza una chiamata specifica, nessuno si accosta a Dio.  All’inizio abbiamo detto che Dio fa un’opera completa, infatti non si accontenta di influenzare positivamente la nostra vita, ma ci rivolge una chiamata individuale  alla salvezza. Dio chiama a salvezza Saulo da Tarso sulla via di Damasco, Dio chiama a salvezza personalmente l’eunuco di Candaci, e moltissimi altri. Lo scopo di tutto questo è condividere le ricchezze celesti e spirituali con la sua creatura: l’uomo. Il nostro Dio vuole condividere la sua gloria con la sua creatura:
Apocalisse 3:21 “Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch'io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono”.C’è un’aspra battaglia in corso ma il premio, per chi vince, è sedere sul trono di Cristo, Egli vuole condividere il suo trono e la sua gloria con noi miseri peccatori, e cosa ci chiede in cambio? Soltanto e semplicemente credere in Lui.
“Il carceriere, chiesto un lume, balzò dentro e tutto tremante, si gettò ai piedi di Paolo e di Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, che debbo fare per essere salvato?» Ed essi risposero: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia»” Atti 16:29-31.

Come secondo punto possiamo dire, per sintetizzare che Dio ci chiama a credere in Gesù per ottenere salvezza  e gloria eterna, gloria che Gesù vuole condividere con noi peccatori redenti.

       3)   FERMI Così dunque, fratelli, state saldi …” Il termine saldi vuol dire:  forti, massicci, resistenti, robusti, come a indicare che niente e nessuno deve smuoverci dalla grazia che abbiamo ottenuto, ma anche può voler dire che non dobbiamo scostarci dalla verità che ci è stata trasmessa attraverso la sua parola: “e ritenete gli insegnamenti che vi abbiamo trasmessi sia con la parola, sia con una nostra lettera”. Dio vuole che la nostra fede non vacilli ma sia forte e stabile come la roccia “Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore, perché è di animo doppio, instabile in tutte le sue vie”. Giacomo 1:6-8. L’essere saldi, il contrario di instabili, è il frutto di una esperienza di vera rinascita spirituale, ma anche una vita di continuo arrendimento in preghiera. Il vero cristiano sente il bisogno di piegare continuamente le proprie ginocchia davanti alla presenza di Dio e in quella posizione e attitudine, trova la forza per andare avanti e resistere alle forze contrarie che il nemico scaglia per abbatterci. Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione” 2Timoteo 4:7-8. Daniele ottenne risultati strabilianti nella sua vita sia materiale che spirituale, ha dovuto affrontare situazioni scabrose e pericolose, ma in ogni cosa ne uscì vittorioso, frutto di una vita di preghiera viva e costante Daniele 6:10 “Quando Daniele seppe che il decreto era firmato, andò a casa sua; e, tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchio, pregava e ringraziava il suo Dio come era solito fare anche prima”.
In ultimo, sempre per sintetizzare, è importante comprendere che la risposta alla chiamata deve essere seguita da serietà spirituale che ci porta a stare fermi e saldi nella fede acquisita e non a parole ma con l’evidenza di azioni che stanno a indicare che i nostri piedi sono fermamente saldi nella roccia.
“Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, io vi mostrerò a chi assomiglia. Assomiglia a un uomo il quale, costruendo una casa, ha scavato e scavato profondamente, e ha posto il fondamento sulla roccia; e, venuta un'alluvione, la fiumana ha investito quella casa e non ha potuto smuoverla perché era stata costruita bene” Luca 6:47-48.

CONCLUSIONE
Dio, abbiamo detto, porta a compimento la sua opera se gli permettiamo di agire liberamente in noi, il suo piano di redenzione è completo ed efficace, come dice al v. 17 Lui ci ha amato, ci ha dato la sua grazia, ha messo in noi una consolazione eterna e una buona speranza. Abbandoniamoci con fiducia nelle sue mani sicure, continuiamo a rispondere positivamente all’ appello di Dio, diciamo come Samuele “parla che il tuo servo ti ascolta” o come Isaia «Eccomi, manda me!».
A Dio la lode.


                  GIACOMO ACETO