Studio della Lettera agli Efesini cap. 1

EFESINI CAP. 1

Vers. 1-2 Indirizzo e saluti

-v.1-"Paolo, apostolo di Cristo Gesù" Paolo si presenta come apostolo. La parola “apostolo”, in greco, indica qualcuno che viene mandato in senso ufficiale, e infatti Paolo fu mandato da Gesù Cristo stesso. Fu chiamato direttamente da Gesù Cristo, e ricevette il suo insegnamento da Lui, e non da qualche uomo. Perciò, ciò che Paolo dichiara, proviene da Gesù Cristo. Non è il pensiero di Paolo o di un altro uomo. Paolo fu mandato come apostolo, per la volontà di Dio: cioè, fu guidato da Dio, per la missione che Dio aveva stabilito per lui. Non era una sua iniziativa. Qual era questa missione? La missione di Paolo consisteva nel portare il Vangelo ai Gentili e anche nello scrivere una parte consistente del Nuovo Testamento Galati 1:11-17.

"ai santi che sono in Efeso" Paolo scrive ai santi e fedeli in Cristo Gesù. Erano santi, non perché fossero bravi per merito loro, ma perché erano stati giustificati in Cristo Gesù, e avevano la sua giustizia.

-v.2- “Grazia e pace”, La grazia e la pace provengono da Dio, nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo.

La grazia è la qualità che spinge Dio a riversare benedizioni eterne su coloro che meritano solo tormento eterno. La grazia è quella che porta il Dio onnipotente ad usare il suo potere per gestire gli avvenimenti del mondo per il nostro bene eterno.

La pace è lo stato di riposo del nostro cuore che ci rende soddisfatti e tranquilli. Avere pace nel cuore dipende dal fatto di avere pace con Dio.

Vers. 3-14 Benedizioni in Gesù Cristo

I versetti da 3 a 14, ci parlano di una rivelazione che Dio ci fa, così profonda e ricca che nessun uomo potrebbe mai arrivare a sondarne veramente tutte le ricchezze. In questi versetti, guidato da Dio stesso, l'apostolo Paolo descrive la grazia di Dio nella nostra salvezza, dall'eternità passata, quando essa era solamente un pensiero nella mente di Dio, fino ad arrivare a quella che sarà la nostra condizione eterna, quando saremo in piedi davanti al trono di Dio per adorarlo per tutta l'eternità.

- v.3 - "Benedetto sia Dio" Il più grande privilegio che abbiamo è di benedire Dio! L'uomo, infatti può non solo glorificare Dio, ma anche benedirLo, perché all'uomo Dio ha dato la capacità di parlare e di esprimersi. Nell'introduzione della sua lettera, Paolo menziona Dio come “Padre nostro”, mentre qui Lo presenta come

“Padre del Signore nostro Gesù Cristo”. Paolo inizia benedicendo Dio, che è il Padre di Gesù Cristo, il nostro Signore. Il nostro rapporto con Dio è totalmente ed eternamente collegato a Gesù Cristo. Il nostro accesso a Dio è per mezzo di Gesù, ora e per tutta l'eternità.

"Egli ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti". In che cosa consistono queste benedizioni? In che senso esse sono nei luoghi celesti? Dio non ci ha benedetti con tantissime benedizioni ma Egli ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale, nei luoghi celesti, in Cristo Gesù. Queste benedizioni sono benedizioni che possiamo godere già ora, perché sono già nostre in Cristo in quanto siamo già cittadini del cielo, come leggiamo in Filippesi 3:20 “La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo".

"In Cristo Gesù" L'unico modo di arrivare a Dio è per mezzo di Gesù Cristo. L'unico modo di continuare ad avere accesso a Dio è per mezzo di Cristo. Cristo è sempre e sarà eternamente Colui che ci provvede ogni benedizione da Dio. Siamo salvati per merito Suo. Viviamo per Lui, Gal 2:20, 2Cor 1:19-20, Fil 3:7-15. Gesù Cristo è la nostra benedizione. Chi ha Cristo Gesù, ha ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti.

-v.4- "ci ha eletti prima della fondazione del mondo" Tramite l'Apostolo Paolo, Dio ci descrive la nostra salvezza dal Suo punto di vista eterno, la nostra salvezza ha origine nell'eternità passata, nel proponimento di Dio, e che essa porterà a stupendi privilegi nell'eternità futura. Dio ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a Lui nell'amore. Dio ci ha eletti nell'eternità passata per salvarci durante questa vita, per poi portare avanti la sua opera in noi in modo da farci trascorrere tutta l'eternità futura con Lui, santi e irreprensibili davanti a Lui nell'amore. È da notare che nella versione Diodati leggiamo " .. affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore”. La nostra salvezza è radicata nell'amore eterno e infinito di Dio per noi in Cristo Gesù. Tutto quello che Dio fa nei nostri riguardi, lo fa con amore e per amore. La nostra elezione, la nostra chiamata, la salvezza, le prove, la disciplina, la santificazione, e anche il fatto che saremo glorificati, tutto ciò che Dio fa nella nostra vita, Egli lo fa con amore. Il suo amore per noi è infinito, perfetto ed eterno.

"Santi ed irreprensibili davanti a Lui" la Bibbia ci rivela che Dio ci elegge non solo alla salvezza, ma anche ad essere santi e irreprensibili davanti a Lui nell'amore per tutta l'eternità. Quando parliamo di elezione non confondiamola con la dottrina della predestinazione ma fa riferimento alla preconoscenza che Dio ha su ogni evento già prima nell'eternità, Dio ci chiama a salvezza perché ci ha preconosciuti ma l'uomo decide di seguirLo nella capacità decisionale che Dio ci ha conferito (libero arbitrio ma ricordiamoci che Dio non sbaglia mai). La salvezza è solo una tappa in questo processo che inizia nell'eternità in quanto Dio ha conosciuto ugni uomo nell'intimo prima della fondazione del mondo (salmo 139). Quindi, la verità dell'elezione di Dio è una verità meravigliosa, che porta a lodare e ringraziare Dio, ed incoraggia a crescere nella santità. In altre parole, l'elezione di Dio è la prima tappa di una Sua opera che si conclude con la piena santificazione, nella sua presenza per l'eternità. È un'opera unica, composta da varie fasi, fra le quali c'è la salvezza. Ma è un'opera unica di Dio. Perciò, non si può separare la salvezza dall'elezione. Colui che è eletto da Dio, Dio lo santifica, al punto che egli sarà santo ed irreprensibile davanti a Dio nell'amore.

-v.5- "predestinati ad essere adottati" Il termine “predestinato” è la traduzione italiana del greco “pro-orizo”, un verbo composto dal prefisso “pro”, che significa “prima”e dal verbo “orizo”, che vuol dire “determinare” o “stabilire”. Quindi, quel termine greco significa “stabilire o determinare prima”. L'elezione ci parla della chiamata a salvezza, dopodiché il salvato è certo del suo futuro perché predestinato (determinato, stabilito prima) nel grande amore di Dio a diventare figli suoi adottivi per mezzo di Gesù Cristo.
Dio ci ha predestinati ad essere adottati come figli suoi. Non come servi, non come amici, o sudditi, o dipendenti, ma come figli. Essere figlio vuol dire essere prezioso per Dio, significa avere un rapporto intimo e personale con Dio, essere amato e curato da Dio, avere Dio come Padre, e quindi, avere libero accesso a Lui per mezzo di Cristo Gesù.
Essere figlio è un rapporto eterno. Un servo può essere mandato via, un dipendente può essere licenziato. Ma un figlio è figlio per sempre. Il mezzo che Dio usa per farci diventare i suoi figli è il sacrificio e la risurrezione di Gesù Cristo.

"Secondo il beneplacito della sua volontà"
La parola greca che viene tradotta con “secondo” è la preposizione greca "kata" che, nella forma grammaticale che incontriamo qui, ovvero seguita da una parola all'accusativo, significa “secondo”, nel senso di “in base a” (la sua volontà). In Romani 8:1, vediamo che la preposizione “kata” viene tradotta due volte con la parola “secondo”. “Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito,”. Qui leggiamo di coloro che non camminano secondo la carne, ovvero in base alla carne, ma camminano secondo lo Spirito, cioè in base allo Spirito Santo di Dio in loro. In altre parole, la predestinazione è stata una decisione di Dio, presa secondo il consiglio della sua propria volontà di adottare coloro che avrebbero accettato Gesù come personale Salvatore, a diventare figli di Dio (adottivi). Questa decisione dipendeva solamente dalla volontà di Dio, e non da fattori esterni. Dio non prende consigli da nessuno e non usa fattori esterni nell'elaborazione dei suoi proponimenti. I proponimenti di Dio nascono dentro di Lui. Dio ha creato tutto per se stesso, per la propria gloria, in base a un'idea che Egli aveva dentro di sé. Dio ha stabilito tutto il suo piano nell'eternità e per l'eternità.

-v.6- “a lode della gloria della sua grazia" La preposizione che qua viene tradotta con “a”, nella frase “a lode della gloria della Sua grazia”, è una preposizione greca che spiega il motivo o lo scopo per il quale si fa qualcosa. Prima della creazione del mondo Dio ha determinato dentro di sé di adottarci come figli suoi per farci giungere al punto di essere santi ed irreprensibili davanti a Lui nell'amore, e tutto questo per produrre la lode della gloria della Sua grazia. La nostra elezione e predestinazione porteranno alla lode della grazia di Dio per tutta l'eternità! L'elezione e la predestinazione porteranno ad una condizione in cui la grazia di Dio sarà glorificata per tutta l'eternità! Stiamo vivendo per la gloria di Dio ora? Tutto quello che Dio fa, lo fa per la sua gloria! Parlando "della sua grazia" è importante cosa aggiunge subito dopo " … che ci ha concessa nel suo amato Figlio”. Possiamo e dobbiamo dire di essere salvati, figli di Dio, non certo perché cera in noi qualcosa di buono ma esclusivamente per un atto di grazia. La grazia viene concessa a colui che viene ritenuto colpevole e deve scontare la pena. Ricordiamoci cosa è scritto in Romani 3:23-24 "tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù". Per poterci graziare prima dovevamo essere condannati cosa che è avvenuta in Gesù quando è salito sulla croce Romani 8:3-4 "Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha fatto; mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo Spirito".
Dio ha condannato il peccato dell'umanità in Gesù, troviamo scritto in Isaia 53:5 "Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti". Gesù sulla croce si è caricato di tutto il peccato dell'umanità, Isaia 53:6 "Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti". Ora in Gesù abbiamo ottenuto la condanna meritata, contemporaneamente abbiamo anche ricevuto la sua grazia.

-v.7- "In Lui abbiamo la redenzione attraverso il suo sangue" La redenzione, come abbiamo accennato prima, suppone la prigionia e la schiavitù (la condanna), e ne è una liberazione; gli eletti di Dio per natura sono schiavi del peccato, di Satana e della legge; per la grazia di Cristo, sono redenti da ogni iniquità; riscattati dalle mani di colui che è più forte di loro; e sono liberati dalla legge, dalla sua schiavitù, maledizione e condanna, e da ogni altro nemico: e di questo beneficio Cristo è l'autore.
"il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia" la grazia di Dio non è limitata e misera ma ricca, capace di affrancare ogni peccatore, che si riconosce tale, e affida la sua vita nelle mani di Gesù. Nessun peccatore che va ai piedi di Gesù sarà mai deluso in quanto l'amore del padre è immenso “Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.” Giovanni 3:16.

-v.8- "dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza" Dio, nella sua immensa grazia, mostrata così abbondantemente nella redenzione e nel perdono dei peccati attraverso il sangue di Gesù Cristo, l'ha palesata dandoci ogni sorta di sapienza e di intelligenza. In altre parole: la grazia di Dio arriva su di noi in una tale quantità che trabocchiamo di grazia. Riceviamo tutta quella che possiamo contenere e continua ad arrivare ancora. C'è anche un altro aspetto legato al fatto che Dio ha riversato abbondare su di noi la Sua grazia con ogni sapienza e conoscenza. La nostra salvezza è dovuta al piano di Dio concepito con divina sapienza e conoscenza. Nel piano di Dio, la Sua giustizia è stata soddisfatta, la Sua legge adempiuta, il nostro peccato punito, il Suo amore riversato su di noi. Nessun piano umano avrebbe mai potuto fare tutto questo, ma la divina sapienza di Dio ha compiuto l'impossibile. Quindi vediamo e conosciamo la perfetta sapienza e conoscenza di Dio nella Sua grazia verso di noi in Cristo Gesù (quale grande rivelazione).
-v.9,10- "facendoci conoscere il mistero della sua volontà" Dio ci ha fatto conoscere il mistero della Sua volontà, che Egli aveva determinato in Se stesso, Dio aveva un piano che aveva progettato nell'eternità, esso passava per la condanna del peccato la redenzione del peccatore tramite Gesù Cristo. Fin qua abbiamo compreso l'opera del grande amore di Dio ma questo va oltre perché al verso 10 ci viene rivelato qualcos'altro. Il piano di Dio è di raccogliere tutte le cose sotto Cristo. Cristo ha creato ogni cosa e in Colossesi 1 impariamo che tutte le cose sussistono in Lui. Quindi, nel piano di Dio, Cristo sarà il Capo sopra tutto e così porterà gloria a Dio Padre. Tutto questo avverrà nel compimento dei tempi. Sarà al tempo giusto, il tempo che Dio ha stabilito prima della creazione del mondo. Tutto va secondo il piano di Dio. Tutto è sotto il Suo controllo. Nello stesso modo che Gesù andò alla croce nel giorno, nel momento e nel modo stabilito da Dio, così, al compimento dei tempi, Dio raccoglierà sotto Gesù Cristo, come Capo su tutto, tutte le cose nei cieli e sulla terra. Tutti gli angeli in cielo non decaduti e gli uomini eletti sulla terra sono riuniti sotto un unico capo, in Cristo Gesù e mediante lui; e nessuno tranne lui è stato in grado di farlo, e nessuno è così adatto, che è il Creatore di tutti ed è sopra tutto.

-v.11- "Fatti eredi in Cristo" Questo versetto parla di un aspetto immenso della salvezza, la nostra eredità eterna! Siamo stati scelti in Cristo per ricevere l'eredità. Che cos'è la nostra eredità in Cristo? Un'eredità è qualcosa di grande valore che si riceve in un momento ben preciso. La nostra eredità è di stare nella presenza di Dio per tutta l'eternità in cielo, la nostra eredità è di avere la comunione perfetta ed eterna con Dio, la nostra eredità sarà, oltre a stare nella sua presenza, di godere la Sua gloria. Dio non è un uomo. Le sue decisioni provengono da Lui stesso "secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé". Egli realizza i Suoi proponimenti e tutto quello che fa è secondo il consiglio della Sua propria volontà. Dio fa quello che fa perché Egli vuole fare così, è la Sua volontà. Non deve tener conto di alcun fattore al di fuori di Sé perché Egli sa tutto e controlla tutto.

-v.12- "per essere a lode della sua gloria" Perché Dio ci ha salvati e ci ha fatti anche eredi? Notiamo che Dio ci ha scelti per un'eredità eterna, secondo il Suo proponimento, affinché (e la parola “affinché” ci fa capire che questo era lo scopo per cui Dio ha fatto così) fossimo a lode della Sua gloria. In altre parole, noi che siamo stati salvati, porteremo lode alla gloria di Dio per tutta l'eternità.
Che verità incoraggiante! La nostra salvezza serve per portare gloria a Dio per sempre. La nostra salvezza porterà lode alla gloria di Dio per tutta l'eternità perché l'opera della salvezza è la più gloriosa e maestosa di tutte le opere di Dio. Essa infatti dimostra la santità di Dio, la giustizia di Dio, la sapienza di Dio, la potenza di Dio, l'amore di Dio e tanti altri attributi.

-v.13- "avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo" Quando Dio ci ha salvati, ci ha anche sigillati con lo Spirito Santo, qui chiamato lo Spirito Santo della promessa. Per capire meglio questo, consideriamo che cos'è un sigillo. Nel mondo antico, il sigillo era un oggetto usato per lasciare un segno su un oggetto. Quel segno, che era il marchio del padrone, veniva usato per indicare che l'oggetto sigillato apparteneva per sempre al proprietario del sigillo. Quindi, il fatto che noi siamo stati sigillati con lo Spirito Santo vuol dire che apparteniamo a Dio per tutta l'eternità. Lo Spirito Santo viene applicato alla nostra vita per sempre. Perciò, avendo il sigillo dello Spirito Santo, abbiamo la certezza che Dio porterà a termine la redenzione che ha iniziato in noi. Dio ci ha acquistato a caro prezzo e prenderà pieno possesso della Sua preziosa proprietà. Quella proprietà siamo noi in Cristo Gesù. Una degli usi del sigillo era di chiudere le lettere in modo che chi la ricevesse avrebbe compreso che non era un falso ma era stata scritta dal mandante del sigillo. In 2Corinzi 3:2-3 troviamo scritto "La nostra lettera, scritta nei nostri cuori, siete voi, lettera conosciuta e letta da tutti gli uomini; è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne".
Pertanto possiamo dedurre quanto sia importante il sigillo dello Spirito Santo nella vita del credente in quanto sta a testificare non solo l'appartenenza ma anche la bontà del messaggio che dobbiamo portare a questo mondo.

-v.14- "il quale è pegno" La versione riveduta usa la parola pegno mentre la versione Diodati usa la parola più antica "arra" che vuol dire "Garanzia, caparra". In realtà non cambia nulla nel significato della parola ma penso che il termine caparra sia più vicino e comprensibile a quello che sia il significato del testo.
Lo Spirito Santo è stato dato come caparra, ovvero come prezzo, pagato al momento dell'acquisto, che garantisce che, al giorno stabilito, il nuovo proprietario completerà l'acquisto, portando quello che ha comprato a casa con sé. La certezza di un acquisto è proporzionale alla grandezza della caparra. Più grande è la caparra, più è certo che l'acquisto sarà sicuramente portato a casa dal proprietario. Se poi la caparra vale più dell'oggetto acquistato, è cosa assolutamente certa che chi ha dato la caparra porterà a compimento l'acquisto. Perciò, avendo lo Spirito Santo come caparra, è assolutamente certo che Dio porterà a compimento quello che ha iniziato mettendo il sigillo dello Spirito Santo medesimo su ognuno che salva.
"Fino alla piena redenzione" Quando arriverà la piena redenzione dell'acquistata proprietà, staremo nella presenza stessa di Dio per vederlo, goderlo e adorarlo nella Sua gloria per sempre. Saremo redenti dal potere del peccato, saremo redenti dal potere della nostra carne, dalle tentazioni di Satana e dal mondo. Vivremo nella presenza di Dio. Quanto sarà meravigliosa la piena redenzione che ci aspetta in Gesù Cristo.

Vers. 15-23 Preghiera di Paolo per gli Efesini

Nei versetti precedenti di questo studio abbiamo considerato Efesini 1:1-14, in cui abbiamo messo in risalto, riguardo alla salvezza, come essa rappresenti una sovrana e eterna scelta di Dio e che anche i credenti di Efeso erano stati salvati e sigillati dallo Spirito Santo. Ora consideriamo la preghiera di Paolo per loro.

-v.15- "avendo udito parlare della vostra fede nel Signore Gesù" Paolo aveva udito della loro fede, aveva sentito dalla loro salvezza per mezzo della fede in Gesù Cristo, e non solo aveva sentito anche "dell'amore che avevano per tutti i santi". In altre parole, aveva udito dalla loro crescita perché un amore di cui si può sentir parlare è un amore fatto di sacrifici, un frutto del diventare più simili a Gesù Cristo, il che rappresenta la crescita spirituale. È bene sottolineare l'abbinamento non casuale della parola fede con la parola amore, l'uno non può prescindere dall'atro.

-v.-16- "ricordandovi nelle mie preghiere" Paolo è un credente che prega, e che è costantemente davanti al trono di grazia, dove prega per gli altri oltre che per se stesso; e indica il tempo e il modo in cui e in cui rende grazie a Dio per loro; ed è menzionato, non solo per testimoniare il suo grande affetto per loro, ma anche per risvegliarli, con il suo esempio, all'esercizio di quei doveri si è chiamati come credenti. O che possiamo anche noi avere a cuore gli uni gli altri per avere un impegno a pregare gli uni per gli altri (intercessione).

-v.17- "affinché … vi dia" Arriviamo dunque allo scopo della preghiera di Paolo, l'oggetto per cui pregava. Paolo pregava per la loro crescita spirituale. Paolo prega il Padre, però lo fa per mezzo di Gesù Cristo che egli riconosce come il nostro Signore. Non potremo mai entrare nella presenza di Dio per contro nostro. Però, abbiamo un potente amico, Uno che può aprirci la porta, il nostro Signore, Gesù Cristo. Notiamo poi come Paolo descrive il Padre chiamandolo “il Padre della gloria”! A CHI facciamo le nostre richieste? A CHI ci rivolgiamo per ottenere l'aiuto e la grazia che ci servono? Non ad un uomo, non ad un piccolo dio, ma al Padre della gloria, il nostro Dio glorioso, pieno di gloria, che per noi è Padre. Se ricordiamo e meditiamo su chi è Dio, allora vedremo che i nostri problemi sono nulla davanti a un Dio così glorioso, che per noi è Padre. "Vi dia" Paolo prega Dio affinché dia loro lo Spirito di sapienza e di rivelazione. Senza lo Spirito Santo non siamo capaci umanamente di comprendere le cose di Dio. Solo lo Spirito Santo, di cui parla Paolo, può darci la sapienza spirituale da poter comprendere le verità di Dio, sia per noi stessi, sia per insegnarle agli altri.

-v.18,19- "Egli illumini gli occhi del vostro cuore" o della vostra mente come traduce il Diodati. L'espressione illumini è da comprendere come rendere chiara qualcosa che prima era scura, comprensibile e realizzabile ciò che prima era incomprensibile e impossibile da attuare. Ricordiamoci che l'uomo naturale non può capire le cose di Dio. Sono pazzia per lui, proprio come leggiamo in 1Corinzi 2.14. Solamente quando lo Spirito Santo gli apre gli occhi, l'uomo può comprendere sempre di più l'immensità della salvezza.

"Affinché sappiate"
Le tre cose che risaltano nella preghiera di Paolo affinché possiamo saperle, ovvero saperle sempre più profondamente, sono:

- la speranza della Sua vocazione

- le ricchezze della gloria della Sua eredità tra i santi

- la straordinaria grandezza della Sua potenza verso di noi che crediamo.

"la speranza della Sua vocazione" La prima cosa che Paolo chiede a Dio è che i credenti di Efeso possano sapere a quale speranza sono stati chiamati e cosa li aspetta nell'eternità avendo risposto alla chiamata di Dio che gli era stata rivolta. Questo vale anche per noi. Dio ci ha chiamati, che è il senso della vocazione, ad una speranza viva. È una speranza viva, è una cosa è certa, è una realtà che già esiste, pur essendo ancora nel futuro per noi, una speranza certa che dipende dalla fedeltà e dalla potenza di Dio.
"Qual è la ricchezza della gloria della sua eredità". Il Diodati traduce la frase con ricchezze, usando in questo caso il plurale, Anche in questo caso non cambia nulla ma è bello pensare che le ricchezze che ci aspettano nella gloria sono tante e svariate. La seconda cosa che Paolo chiede a Dio è che i credenti di Efeso possano sapere, comprendere, scoprire quale sono le ricchezze della gloria della sua eredità che è riservata tra i santi. L'eredità che ci aspetta è infinitamente più grande e più meravigliosa di qualsiasi tesoro sulla terra. È una eredità piena delle ricchezze della gloria di Dio. La nostra eredità sarà gloriosa perché per tutta l'eternità avremo comunione diretta e personale con Dio stesso. Saremo circondati dalla Sua gloria e il nostro cuore ne sarà pienamente soddisfatto. Apocalisse 21:2-4.
"l'immensità della sua potenza" o come traduce il Diodati "la straordinaria grandezza della sua potenza". La terza cosa che Paolo chiede a Dio è che i credenti di Efeso possano sapere e qual è l'immensità della potenza di Dio messa a disposizione verso di noi, che crediamo. Parlando di potenza divina che opera in noi, non possiamo non ricordare quando Dio ha creato l'universo, il mondo e tutto ciò che è in esso con la potenza della Sua parola. Dio disse: “sia la luce” e la luce fu. Ogni cosa che Dio fece, la fece con la potenza della Sua parola. Questa è la potenza di Dio che opera in noi. Ricordiamo anche i tanti esempi che abbiamo di Gesù Cristo. Con una parola calmò la tempesta, con una parola risuscitò i morti, con una parola guarì i ciechi. Gesù Cristo è Dio e vediamo questo anche nella Sua potenza divina. Consideriamo anche un tale potere per mezzo del quale Egli (Gesù) può riprendere la propria vita dopo la morte. Questa è la potenza di Dio che vediamo in Gesù Cristo perché anche Egli è Dio. Pertanto,alla luce di quanto detto, comprendiamo meglio che Egli adopera la Sua potenza divina verso di noi che crediamo, per il nostro bene, per portare a compimento la Sua opera eterna in noi. Per quanto noi siamo capaci di cadere, Dio è tanto più capace a rialzarci. Per quanto la tentazione può essere grande, la potenza di Dio di curarci è di certo più grande. Le tempeste della vita possono essere grandi, ma la potenza di Dio è infinitamente al di sopra di qualsiasi tempesta che potremmo mai affrontare.

-v.20- "Forza … mostrata in Cristo" Per aiutarci a comprendere meglio l'immensità della potenza di Dio verso di noi, Paolo continua e parla di come vediamo questa potenza all'opera nella risurrezione di Gesù Cristo.
Gesù Cristo, che è Dio, come aveva preannunziato ai Suoi discepoli, è risuscitato ed è passato dalla morte all' essere seduto al posto più alto che esiste, la destra di Dio Padre nei luoghi celesti. Gesù è passato dal punto più basso al punto più alto. Solamente la potenza divina di Dio avrebbe potuto fare un'opera così immensa.
Quando Gesù Cristo ha sconfitto la morte, aveva già sconfitto ogni altro nemico. Egli oggi è al posto di onore e potenza, alla destra del Padre. La stessa potenza di Dio che ha risuscitato Gesù dalla morte e Lo ha elevato al posto di onore, farà arrivare anche noi che crediamo nella presenza di Dio, santi, immacolati e irreprensibile, per adorarLo per tutta l'eternità. Nulla in tutto l'universo può fermare Dio dal completare la Sua opera in noi.
"e lo fece sedere alla propria destra nel cielo" che è espressione del grande onore conferito alla natura umana di Cristo, come mai è stato dato a nessuno degli angeli, e della gloria a cui è esaltato; e mostra che il lavoro svolto e realizzato sulla terra è stato gradito perché in linea perfetta con il volere del Padre; e quindi è posto alla destra di suo Padre, dove gode di riposo e agio dalle sue fatiche, ed è fuori dalla portata di ogni nemico; non morirà mai più, ma vivrà per sempre, per intercedere per il suo popolo, per assisterlo e proteggerlo e portarlo dove si trova; e in cui, come loro capo e rappresentante, sono già stabiliti negli stessi luoghi celesti.

-v.21- "al di sopra di …" Dopo che Dio Padre ha risuscitato Gesù dalla morte, Lo ha fatto sedere alla Sua destra nei luoghi celesti, al di sopra di ogni principato, potestà, potenza, signoria e di ogni nome che si nomina, non solo in questa età ma anche in quella futura. Gesù è sovrano oggi e sarà sovrano per tutta l'eternità.
Gesù Cristo è al di sopra di tutto e di tutti! Non esiste e non esisterà mai alcuna potenza in tutto l'universo che può in alcun modo ostacolare l'opera di Gesù Cristo, il Signore dei signori. Egli è assolutamente sovrano e onnipotente. Lo potenza di Dio che ha elevato Gesù Cristo a questa posizione, porterà a termine la Sua opera anche in noi.

-v.22- "posta sotto i suoi piedi" Dio ha posto ogni cosa sotto i piedi di Gesù Cristo.
Ogni cosa comprende:

 Ogni cosa naturale, cioè tutta la natura, gli animali, le piante, il vento, il sole, la pioggia, i terremoti; ogni cosa del mondo naturale è sotto il controllo di Gesù Cristo.
Ogni uomo. Tutti gli uomini sono sotto i piedi, sotto il controllo di Gesù Cristo. Potenti o deboli, giusti o malvagi che siano. Ogni nazione, ogni impero, tutti sono sotto il controllo di Cristo ed è per questo che gli uomini malvagi non sono mai riusciti a distruggere la vera chiesa di Gesù Cristo.
Gli angeli in cielo. Tutti gli angeli sono sotto i piedi di Gesù Cristo, ovvero sottoposti a Lui. In Ebrei 1:14 leggiamo che sono tutti servitori del Signore Gesù Cristo.
Tutti i demoni perché anche essi sono sotto il Suo controllo e non possono fare nulla se non è permesso da Lui. Ecco perché i credenti veri sono sicuri.
Visto che OGNI cosa è sotto i Suoi piedi e soggetta al Suo controllo, è impossibile che un nemico possa mai ostacolare Cristo nell' avere vittoria in tutto quello che fa.
Ecco quanto è potente il nostro Signore e Salvatore.
"Capo della Chiesa" Gesù Cristo, l'autorità suprema su ogni cosa naturale, su ogni uomo, su tutti gli angeli del cielo, su tutti i demoni, su ogni potere in tutto l'universo, ora e per l'eternità, è il nostro capo. Il nostro capo è onnipotente e senza limiti, supremo su ogni Suo nemico, avendo il pieno controllo di tutto l'universo e, quindi, capace di portare sempre a compimento la Sua volontà per noi. Quale grande privilegio avere per capo l'autorità suprema sull'universo intero, capo assoluto del mondo spirituale e materiale.

-v.23- "che è il corpo di lui" Gesù è il nostro capo, noi siamo il suo corpo. Che immenso, infinito, eterno privilegio, l' essere il corpo di Gesù Cristo! Essendo noi credenti il corpo di Gesù Cristo, che è il nostro capo, godiamo di tutti i benefici che sono di Cristo. Egli ci cura perfettamente, siamo inseparabili da Lui e saremo con Lui per sempre.
"Il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti"
Consideriamo la parola compimento:
Nel greco, la parola qui tradotta come “compimento” è un sostantivo con una forma verbale che, sempre qui,troviamo tradotta come “compie”.
Il sostantivo viene usato 17 volte nel Nuovo Testamento. Il suo significato è pienezza o completezza. Più di metà delle volte viene tradotto come pienezza e anche come totalità. Nella forma verbale vuol dire riempire in modo che sia totalmente pieno o completo.
Quindi una traduzione migliore potrebbe essere: La pienezza di Colui che riempie ogni cosa in tutti. In altre parole, la Chiesa, che è il Suo corpo, rappresenta la pienezza di Colui che riempie ogni cosa in tutti, cioè di Cristo Gesù.
La Chiesa è la pienezza di Cristo Gesù. Che immenso onore è quello di essere la pienezza di Gesù Cristo! Questo non è in virtù di alcun merito da parte nostra ma per la libera scelta di Dio.
La completezza di Gesù Cristo è la Chiesa, l'insieme di tutti i veri credenti. Tutto questo getta luce sul rapporto stretto che si viene a creare tra Gesù, il capo e la chiesa che è il corpo. La chiesa apparirà come la pienezza di Cristo, quando tutti gli eletti, sia Giudei che Gentili, saranno radunati; quando saranno tutti pieni della grazia progettata per loro; e quando saranno tutti cresciuti e arrivati ​​alla misura della statura della pienezza di Cristo. Romani 8:28-39.

 

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