sabato 9 giugno 2012

LE LENZUOLA SPORCHE...



Una giovane coppia di sposi novelli
andó ad abitare in una zona
molto tranquilla della città.

Una mattina, mentre bevevano il caffé,
la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra,
che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria.

Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina!

Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo...
Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!

Il marito guardò e rimase zitto.

La stessa scena e lo stesso commento
si ripeterono varie volte,
mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento.

Dopo un mese, la donna si meravigliò

nel vedere che la vicina stendeva le sue lenzuola pulitissime,
e disse al marito:

Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato!
Chi le avrà fatto vedere come si fa?

Il marito le rispose: Nessuno le ha fatto vedere;

semplicemente questa mattina,
io mi sono alzato più presto e, mentre tu ti truccavi,
ho pulito i vetri della nostra finestra !

Così è nella vita!

Tutto dipende dalla pulizia della finestra
attraverso cui osserviamo i fatti.
Prima di criticare,
probabilmente sarà necessario osservare
se abbiamo pulito a fondo il nostro cuore
per poter vedere meglio.
Allora vedremo più nitidamente la pulizia del cuore del vicino....

CHIESA ADI CONEGLIANO: Testimonianze Pentecostali


CHIESA ADI CONEGLIANO: Testimonianze Pentecostali: AGLI INIZI DEL SECOLO Nell'autunno del 1900 fu inaugurata una Scuola Biblica a Topeka, Kansas. Quaranta studenti si riunirono col solo...

IL DISCEPOLATO


 “Chi non prende la sua croce … non può essere mio discepolo” Luca 14:27


Brenda Goodine racconta: “Un giorno una mia amica pensò che fosse arrivato il momento di invitare suo figlio, un bambino vivace di quattro anni, ad accettare Gesù nel suo cuore. “Benji”, gli chiese in tono pacato, “Vorresti ricevere Gesù nel tuo cuoricino?” Benji alzò i suoi occhioni azzurri e rispose con fare serioso: “No! Non credo di volermi assumere questa responsabilità”. Forse non gradirai né ti soddisferà questa risposta, ma, per lo meno, puoi ammirarne l’onestà. Egli non pensava solo ai benefici del discepolato, bensì alle responsabilità che questa condizione avrebbe comportato. Qualcuno, profondamente colpito, ne parlò così: “Sforziamoci di pensare che la nostra chiamata, in questa vita, sia quella di compiacere a Dio”. Prima di ogni azione, parola o atteggiamento prova a chiederti: “Ciò che sto per fare piacerà a Dio?” Facendolo, pensi che la tua vita sarebbe diversa? Che influenza avrebbero le tue decisioni sulla vita altrui? Gesù disse: “Chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.” Le croci non si costruivano per viverci sopra ma per morirci. Ogni mattina quando ti alzi, guardati allo specchio e ripeti a te stesso: “Oggi sei chiamato a morire all’auto indulgenza, all’egoismo e al voler metterti in mostra”. Tom Landry, l’allenatore dei Dallas Cowboys, una volta disse: “Il compito di un allenatore di calcio è di far fare ai suoi uomini ciò che non vogliono, per farli diventare ciò che hanno sempre sognato d’essere”. Questa è l’essenza del discepolato. Gesù ha, inoltre, detto che se non sei disposto al sacrificio, non “puoi” essere Suo discepolo.

Tratto da “Gocce dal cielo”