mercoledì 21 settembre 2011

La storia della resurrezione di Lydia Thofozi

Lydia
  
Lydia è una collaboratrice di Erlo. Nel 1968 trovò Gesù e la sua crescita spirituale fu notevole. Quando l’incontrai nel 1976, lei aveva 24 anni.
Nel 1973 Lydia si ammalò gravemente. Il primo medico che la visitò, la curò per una forma di epatite e il suo stato peggiorava a vista d’occhio. Fu consultato allora un medico famosissimo, il quale diagnosticò una bilharziosi. Un terzo medico le trovò un’insufficienza cardiaca ed ordinò il ricovero in ospedale.
Fu la stessa Lydia a chiedere di essere portata nell’ “Ospedale della fede e della preghiera” di Siza Bantu. La trasportarono poi a Krnaskop, ove si tengono le riunioni di preghiera prolungate. Ma lei continuava a peggiorare. Si poteva nutrire solo di liquidi, e verso la fine vomitava tutto, anche il latte. Si pregò molto per lei. Le sue amiche le facevano compagnia a turno e trascorrevano le ore della notte nella preghiera.
Di giorno nella sua camera erano quasi sempre presenti vari membri del gruppo

CREDERE IN DIO


Dio non smette di esistere quando gli uomini non credono alla sua esistenza!
Graham Greene

JOAN, ex suora

Voglio ringraziare il Signore per la sua grande misericordia e per come mi ha guidato fuori dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. Io sono cresciuta in una famiglia cattolica irlandese e non conoscevo altro modo per servire Dio, se non attraverso la messa e i sacramenti, pregando ai santi. Dopo aver speso gran parte della mia gioventù nella scuola cattolica, decisi di entrare nel convento di Nuoburgh (NY) nel 1955. Chiesi perdono a Dio di tutti i miei peccati e onestamente espressi il desiderio di servirlo per tutta la vita.

I miei primi anni spesi in questo convento dominicano erano molto felici, vivendo in comunità con altre suore, insegnando ai bambini e studiando. Il culmine della mia esperienza comunque la ebbi mentre mi trovavo in missione a Porto Rico dal 1970 al 1973. Ebbi modo di frequentare una riunione di preghiera di carismatici e qualcuno dei presenti pregò per me. Da quella sera in poi sperimentai un cambiamento meraviglioso nella mia vita. I miei occhi si aprirono alla parola di Dio e il mio cuore sperimentò il Suo amore per me. Fino ad allora ero stata sempre molto timorosa

LIBERAZIONE MIRACOLOSA

Il faraone, re d'Egitto... ha lasciato passa­re il tempo fissato!           Geremia 46:17

Vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. Colui che non ha conosciuto peccato, Egli lo ha fatto diven­tare peccato per noi, affinché noi diven­tassimo giustizia di Dio in lui.
2 Corinzi 5:20-:21

Il veicolo sbanda in curva, esce di strada e si ritrova in un giardino sottostante. Per l'impat­to l'auto si sfascia. Ne escono due giovani, vivi per miracolo, con solo alcune ferite non gravi.
Stanno lì, inebetiti; sanno di aver sfiorato la morte e dicono di aver avuto molta "fortuna". Ma dì che fortuna sì tratta?
Chi li ha protetti e liberati da conseguenze che avrebbero potuto essere fatali? Ma soprattutto, dove sarebbero oggi se non ci fosse stato quel miracolo? All'inizio sono tanti gli interrogativi, ma presto la spensieratezza ha il sopravvento. Gli spaventi e le angosce vengono facilmente e rapidamente rimossi dalla mente. Questa è la natura umana con la sua incredibile capacità di reagire per occultare i cattivi ricordi e rica­dere nell'indifferenza.
E se fosse Dio che ha voluto parlare a quei ragazzi? "Dio parla una volta, e anche due, ma l'uomo non ci bada" (Giobbe 33:14). La sua bontà ha concesso loro un tempo supplemen­tare per pentirsi, perché "il Signore è pazien­te... non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento" (2 Pietro 3:9). Quei due giovani avranno approfittato della "fortuna" offerta loro di regolare con Dio la questione dei loro peccati e di ricevere il meraviglioso perdono concesso a tutti quelli che credono in Gesù Cristo? Non lo sappiamo. Ma questo racconto ci spinge a dirvi, con la Bibbia: "Oggi, se udite la sua voce, non induri­te i vostri cuori" (Ebrei 4:7).

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