domenica 8 gennaio 2012

CONOSCERE CRISTO


                    CONOSCERE CRISTO                              Efesini 4:17-24

 17 Questo dunque io dico e attesto nel Signore: non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, 18 con l'intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell'ignoranza che è in loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore. 19 Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile.
20 Ma voi non è così che avete imparato a conoscere Cristo. 21 Se pure gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti secondo la verità che è in Gesù, 22 avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; 23 a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente 24 e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.

Anche se come titolo della meditazione abbiamo messo “conoscere Cristo”, in realtà avremmo dovuto mettere  “imparare Cristo”; nella frase originale del verso 20 infatti, la parola conoscere è una parola aggiunta e quindi la lettura risulterebbe così “Ma voi non è così che avete imparato Cristo”,infatti, seguitando la lettura, al v.22 continua dicendo “avete imparato per quanto concerne la vostra condotta …”, questo avete imparato è consequenziale all’aver imparato Cristo. Cristo  Gesù viene equiparato a una materia scolastica che bisogna studiare e imparare. È chiaro che detta così sembra riduttiva, in quanto Gesù è molto di più di una semplice materia scolastica, ma bisogna comprendere che, come dice alla fine del v.21, in Gesù vi è la verità da apprendere “secondo la verità che è in Gesù”, e questo in accordo con quanto dice Gesù di se stesso:
       - Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” Giovanni 14:6
-    “Voi avete mandato a interrogare Giovanni, ed egli ha reso testimonianza alla verità Giovanni 5:33.
È chiaro quindi che c’è una verità che bisogna conoscere e di conseguenza imparare per il bene della nostra vita spirituale. Qual è la verità da scoprire in Gesù?  Una sola, la sua santità che deriva dal fatto che Gesù non è un semplice uomo, ma Dio fatto carne. Infatti troviamo scritto:
            -   perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità” Colossesi 2:9,  
            -   Chi di voi mi convince di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete?” Giovanni 8:46.
<!        -    Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore” Ebrei 12:14,  
            -    poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo» 1Pietro 1:16.
Detto questo, è importante ora comprendere come arrivare a questa santità nella nostra vita, perché il concetto è tutto li, se conosci (impara) Cristo, impara la sua santità e la applichi nella tua vita, quindi è importante capire ciò che l’apostolo Paolo ci vuole dire, chiaramente sospinto dallo S. Santo, nei versetti che seguono.

1)  SPOGLIARSI
Al v. 22 troviamo scritto che bisogna spogliarsi del vecchio uomo – avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici”.
La prima cosa che dobbiamo imparare, se vogliamo SANTITA’, è quella di spogliarsi del vecchio uomo e quando si parla di vecchio uomo, si parla di vanità di pensieri, di intelligenza ottenebrata, di estraneità alla vita di Dio per colpa di ignoranza e indurimento del cuore, di perdita di ogni sentimento, di abbandono alla dissolutezza, di desideri incontenibili nel compiere atti immorali. L’insieme di tutte queste pseudo qualità, ci fanno comprendere che non possiamo cercare di educare il vecchio uomo, ma che bisogna agire in modo più radicale, bisogna spogliarsi, togliere via, allontanare da noi, in quanto esso è sempre incline alla corruzione
 “che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici”. Lo stesso apostolo Paolo nell’epistola ai Romani, usa delle parole più forti e incisive – “Così anche voi fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù” Romani 6:11. È chiaro che i verbi spogliarsi e morire vogliono illustrare tangibilmente ciò che occorre iniziare nella vita del credente e cioè una vera conversione e un progressivo allontanamento da quella che è la triste realtà prima di conoscere Cristo. Gesù con la sua vita pratica e con i suoi insegnamenti ci ha lascito un esempio da studiare e da mettere in pratica - “Infatti a questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme. Egli non commise peccato e nella sua bocca non si è trovato inganno” 1Pietro 2:21-22.


2)  RINNOVATI
Al v. 23 parla di rinnovamento – a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente”. Come subito appare dal verso citato, non basta uno spogliamento del vecchio uomo, ma è importante che ai vecchi modi di pensare e di fare che man mano vengono allontanati, subito intervenga un risanamento, come a dire che dopo avere svuotato un contenitore dal contenuto putrido, intervenga una necessaria sanificazione che garantisca un’igiene appropriato e garantisca che ciò che vi verseremo dopo non prenda le sozzure del contenuto che abbiamo svuotato. Deve intervenire un’insostituibile rinnovamento che garantisca la qualità duratura della conversione. In altre parole dobbiamo essere rinnovati nel modo come pensiamo, nel modo come parliamo, nel modo come interagiamo con il prossimo, nel modo come ci approcciamo al nostro Dio. Il rinnovamento parte dall’interno dell’uomo, nello spirito della nostra mente perché da la parte ogni  peccato, e perché è proprio li che il peccato si è annidato ed è sviluppato. La nostra mente è quel terreno fertile che ora deve subire una radicale trasformazione, non più opere della carne peccaminose, ma frutto meraviglioso di una mente rinnovata in Cristo; è come se prendessimo un terreno adibito alla coltura della droga per farne un frutteto delizioso. Ricordiamoci che nella mente nasce ogni concupiscenza, e la concupiscenza è l’origine di ogni peccato Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte” Giacomo 1:15. Comprendiamo quindi l’importanza di un rinnovamento interiore, esso è garanzia di una potenziale conoscenza della volontà di Dio – “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà” Romani 12:2.

3)  RIVESTIRE
Al v. 24 conclude con il concetto di rivestire – e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità”.L’opera di Dio per l’uomo è un’opera completa, Egli non lascia mai le cose a metà ma sa portarle a termine. La scrittura, come abbiamo visto, ci parla di spogliarsi, poi di rinnovamento e se si fosse fermata qui, sarebbe stata sicuramente insufficiente, certamente incompleta, ma ringraziamo il nostro Dio che appunto nella sua infinita sapienza ha prestabilito che ogni cosa giunga a completamento, infatti dice e aggiunge che abbiamo bisogno come ultimo passaggio di sostituire il vecchio uomo con l’uomo nuovo, uomo che è creato ad immagine di Dio. E come per miracolo quell’immagine che Dio aveva voluto per noi e che avevamo perso nella notte dei tempi, viene di nuovo ristabilita nella nostra vita - “Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra»” Genesi 1:26. Se lasciamo agire in noi l’uomo nuovo, avremo la certezza che essendo stato creato all’immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità”, anche noi nel nostro modo di pensare e di operare, lo faremo secondo la giustizia e la santità di Dio, che procedono dalla sua verità. Giustizia e santità sono un binomio che da oggi in poi non devono mancare, con il suo aiuto, nella nostra nuova vita.
Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. Al di sopra di tutte queste cose rivestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione” Colossesi 3:12-14

CONCLUSIONE
“Siate dunque imitatori di Dio, perché siete figli da lui amati” Efesini 5:1.  La conclusione di questa efficace opera di Dio nella nostra vita è in una trasformazione in figli suoi amati, pertanto è comprensibile perché il nostro comportamento deve somigliare in tutto e per tutto al nostro Padre celeste, ed ecco come mai le parole Siate dunque imitatori di Dio”, dobbiamo sforzarci di operare come opera il nostro Padre celeste perché Lui ci ha trasformato e ci ha fatto rivestire il nuovo, ora possiamo gridare al mondo intero che veramente siamo figli di Dio.

A Dio sia la gloria                                                                  ACETO GIACOMO

IMPOSSIBILE MIGLIORARSI DA SÉ



Il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio... Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.  Romani 7:19, 24-25

Qualcuno crede che il cristianesimo sia un insieme di regole che bisogna seguire per migliorare gli individui ed alzare il livello mora­le delle famiglie e della società in generale. Ascoltate l'insegnamento di Cristo e diventere­te migliori, si sente dire.
Purtroppo l'uomo è, di per sé, incapace di met­tere in pratica, nella quotidianità, questi insegnamenti, e tutti quelli che ci hanno provato sono giunti ad una scoraggiante conclusione: "Il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio". Dobbiamo rinunciare a cercare di migliorarci con le nostre forze.
Quest'affermazione vi sembrerà esagerata e troppo pessimista, eppure è ciò che dichiara la Bibbia, e chi l'ascolta troverà il mezzo per esse­re liberato. La Parola di Dio afferma che tutti gli uomini, per natura, peccano (Romani 7:17). Questa natura peccatrice, Dio non la sopporta e non la migliora, ma la condanna come attesta l'apostolo Paolo: "Dio... ha condannato il pec­cato nella carne" (Romani 8:3). Quando Gesù è venuto sulla terra come uomo per prendere il nostro posto sottoponendosi al giudizio divino sulla croce del Calvario, è stato trattato come la nostra natura di perdizione meritava; ma Lui ha trionfato sulla morte! Grazie alla sua morte e alla sua risurrezione, Cristo trasmette una nuova vita a tutti coloro che lo accettano nel cuore come personale Salvatore. In questa nuova vita, con il soccorso dello Spirito Santo, possiamo compiere ciò che piace a Dio, e allo stesso tempo tenere nella morte quella natura malvagia che ci governava prima (Efesini 2:10; Romani 6:11). Questa è la vittoria della fede!

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