venerdì 23 settembre 2011

Canto degli angeli

Canto degli angeli from Chiesa Cristiana di Mascalucia on Vimeo.

"IL GIORNO DEL SIGNORE"

Sonate la tromba a Sion!
Date l'allarme sul mio monte santo!
Tremino tutti gli abitanti del paese,
perché il giorno del SIGNORE viene, è vicino,Gioele 2:1

LA FAIDA

In una regione selvaggia del Kurdistan vige ancora l'usanza della vendetta di sangue. Durante una lite, un uomo ne uccise un altro e subito fuggì, certo che il figlio della sua vittima si sarebbe vendicato su di lui. Infatti il figlio si mise sulle sue tracce. L'inseguimento proseguì per varie settimane. Un giorno il fuggitivo, sfinito e affamato, s'addormentò completamente esausto, senza che avesse avuto il tempo di cercarsi un nascondiglio sicuro. Si svegliò di soprassalto sentendosi toccare su una spalla. Allora capitolò: "Sono alla fine, non posso più fuggire; uccidimi adesso, lo merito". Ma il figlio della vittima gli rispose: "Ascoltami; io non ti ho seguito tutto questo tempo per vendicarmi, ma per dirti che sono cristiano. Ho imparato ciò che è il perdono. Vieni, ritorna a casa con me e viviamo in pace".

Il vecchio ed il nuovo

…Mi trovavo in carcere a scontare una condanna di due anni e mezzo per spaccio di droga (l'ultima delle mie condanne), e fu proprio lì che mia madre un giorno venendomi a trovare mi parlò del Signore…
Entrando nel tunnel della droga, all'età di venti anni, sono diventato anche spacciatore per procurarmi così la dose giornaliera a me necessaria. Cercavo un rifugio che mi aiutasse ad evadere dai miei tanti problemi, invece mi sono trovato sempre più coinvolto in numerosi fattori negativi. Per prima era giunta la cocaina, poi l'eroina, e come conseguenza di quest'ultima, anche il carcere. Questo mio mondo mi aveva offerto veramente poco, e nessuno poteva aiutarmi e liberarmi: infatti, la mia condotta aveva allontanato da me amici, parenti e genitori.
Un giorno mia madre mi fece visita in carcere e ne rimasi meravigliato perché non era mai venuta a trovarmi. Mi raccontò che frequentava una comunità evangelica dove si pregava, si parlava di Gesù ed i credenti pregavano anche per la mia salvezza e liberazione. "Quando uscirai devi venire anche tu" - mi disse.
Questo mi lasciò alquanto indifferente, ...

CHIEDIMI L'AMORE, iO TE LO DARO'

 
SE TI SENTI A META'
TRA SPIRITO E CARNALITA',
CHIEDI LA VITTORIA! DIO TE LA DARA'!
SE L'AMORE CHE VORRESTI DENTRO TE
SBARRA IL DESIDERIO DEL SUO TRIONFO
... NON DIMENTICARE FIGLIO MIO,
CHE IO DIMORO IN TE.
TI DO' RISPOSTE CHE NON HAI,
RIDO' LA LUCE NEI VUOTI TUOI.
SE L'AMORE IN TE VUOI RISVEGLIARE,
SAPPI CHE C'E', NON DEVI ASPETTARE...
L'AMORE VERO NON HA PAURA.
SE TU LO CERCHI LO TROVERAI...
PERCHE' L'AMORE CHE
IL TUO DIO BUONO TI DA'
SE CON TUTTO IL TUO ESSERE LO CERCHERAI,
SAPPI CHE C'E',
E' A DUE PASSI DA TE.
MA DOLOROSE CADUTE TI HANNO FATTO FATTO PENSARE CHE...
" NO... NO... PER ORA L'AMORE NON E' PER ME"!
FIGLIOLO MIO CARO,
COL MIO SANGUE TI HO LAVATO, SULLA MIA CROCE PER TE HO PAGATO...
IO TI HO SCELTO.
SEI IL MIO AMATO.
PENSI DAVVERO CHE SOTTO IL MIO CIELO,
IO NON ABBIA PENSATO AL TUO DESIDERIO?
PENSI DAVVERO CHE IL TUO DILETTO  TI VOGLIA DA SOLO,
SENZA UN AMORE PERFETTO?
APRI IL TUO CUORE,
SPAZZA VIA LA PAURA!!
SIEDITI. E ASCOLTA...
LA MIA PAROLA ORA E' PER TE.
CHE MI CERCHI ED ANELI A ME....
I RICHIAMI, I RESPIRI, ORA... ASCOLTA...
E LEGGI LA VERITA'
NEGLI OCCHI DI CHI...
IN SILENZIO...
TI AMA GIA'..

RIFIUTARE, PREFERIRE, RIMANERE COSTANTI

Per fede Mosè, fattosi grande, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del faraone, preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio, che godere per breve tempo i piaceri del peccato...
Rimase costante, come se vedesse colui che è invisibile. Ebrei 11:24, 27

I genitori di Mosè non ebbero paura del decreto del faraone che esigeva di gettare nel Nilo ogni figlio maschio nato in famiglia ebrea (Ebrei 11:23). La fede in Dio li fece trionfare sul timore degli uomini. Anche Mosè, diventato adulto, allevato alla corte del Faraone, seppe vincere la tentazione di approfittare degli agi che gli erano offerti.
"Mosè fu istruito in tutta la sapienza degli Egizia­ni e divenne potente in parole e opere" (Atti 7:20­22). Era dunque un uomo molto dotato, istruito in tutta la scienza di quel paese la cui cultura dominava il mondo antico. Aveva una posizione molto elevata, essendo, per adozione, figlio della figlia del faraone, dunque potenziale erede al trono.
Ma ecco che nel momento in cui avrebbe potuto trarre profitto dalle sue capacità e dalla sua elevata posizione, voltò le spalle alla gloria del mondo e fece una scelta straordinaria: "preferì essere maltrattato con il popolo di Dio". Egli sapeva che il suo popolo, schiavo degli Egiziani, si stava logo­rando a fabbricare mattoni sotto la frusta di sor­veglianti spietati. Ed era il popolo di Dio! Così Mosè preferì condividere la triste sorte del suo popolo piuttosto che "godere per breve tempo i piaceri del peccato". Ben al di là dei tesori del­l'Egitto, egli vede per fede "il paese che si estende lontano" (Isaia 33:17), e che Dio avrebbe dato a Israele.
Cristiani, seguendo l'esempio di Mosè anche noi dobbiamo rifiutare le offerte del mondo e fare delle giuste scelte. Egli "rimase costante, come se vedesse colui che è invisibile", cioè Dio, quello stesso Dio che noi conosciamo come Padre per mezzo di Gesù Cristo.

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it