sabato 17 settembre 2011

IL VERDETTO

Sappiamo molto bene che nei tribunali sono espressi dei verdetti: colpevole o innocente. Il verdetto: "non colpevole" equivale ad un'assoluzione e l'imputato è immediatamente prosciolto da ogni accusa. 
Il linguaggio del vangelo è identico; la sentenza: "non condannato" indica la giustificazione del peccatore. Questo vuol dire che il credente in Cristo riceve immediatamente la giustificazione. La fede non produce i suoi frutti lentamente, ma istantaneamente. Dal momento che la giustificazione è il risultato della fede, essa è concessa nell'attimo in cui il credente accetta Cristo come suo Salvatore e Signore. Siamo nella stessa posizione di coloro che sono davanti al trono di Dio: giustificati, vero? 
Il ladrone penitente sulla croce fu giustificato quando volse gli occhi della fede verso Gesù, inchiodato vicino a lui. 

Lo stesso apostolo Paolo, ormai vecchio, dopo anni di servizio, non fu "maggiormente" giustificato del ladrone che non aveva svolto alcun servizio.
Il verdetto viene emesso nel momento in cui accettiamo il Signore Cristo Gesù. È stato oggi? Allora oggi noi siamo accettati in Cristo, oggi siamo assolti dal peccato, oggi siamo innocenti agli occhi di Dio. Che verità meravigliosa! 
Ci sono cose che non potremo assaporare fino a che non saremo in Cielo;

"L'amore di Dio"

Noí cí aspettiamo prove dell'esistenza di Dío, ma lui ci dà soprattutto prove del suo amore.
Gilberto Cesbron

La Bibbia nel forno


Una Bibbia messa nel forno viene preservata da Dio
Una donna, il cui più grande tesoro era la Parola di Dio, stava facendo la pasta per il pane, quando udì che gl’inquisitori erano giunti nel villaggio e che avrebbero messo in prigione tutti coloro che possedevano una Bibbia.
Senza esitare, prese la sua Bibbia, la ricoperse di pasta e l’infornò assieme al pane. Poco dopo gli agenti arrivarono anche da lei e rovistarono tutta la casa, dal solaio alla cantina, senza trovare nulla. Appena gli uomini si furono allontanati, corse al forno e ritirò il pane con la Bibbia. Quale gioia per lei nel vedere che la Bibbia non aveva sofferto nessun danno; come gli amici di Daniele, che, gettati nella fornace ardente, ne uscirono assolutamente incolumi.
I discendenti di quella donna coraggiosa hanno conservato quella Bibbia gelosamente; l’ultimo erede, un contadino nato in Boemia che viveva in America, aveva ancora un grande rispetto per quel libro prezioso.

Testimonianza tratta da: http://www.chiesa-ev-p.de/Posta_per_te/posta_per_te.html

“Mamma accendi la luce! Mamma accendi la luce!”

“Mamma accendi la luce! Mamma accendi la luce!”
Prefazione.
La storia raccontata in queste poche pagine, non solo è realmente accaduta; ma continua a mantenersi viva fino ad oggi come un  miracolo che in qualsiasi momento può essere dimostrato dai diretti interessati per coloro che, avendo intrapreso un cammino di  fede, hanno bisogno di guardare seriamente all’esistenza di Dio. Per i quanti, persistendo nell’ateismo, credono di poter vivere senza la mano di Dio, non accettando che, del Suo aiuto e del Suo  amore sono un segno potente; un segno che vuole rivelare tutto il Proprio rispetto verso una creatura a volte insensibile, incapace,  ostinata, pronta ad ignorare le migliori opportunità per non ritrovarle più, priva di tendenze verso i tesori del cielo, più amante del  male che del bene, ma, indispensabilmente bisognosa d’amore, bisognosa di Dio. Questa testimonianza, dopo tanti anni, continua ad essere partecipata affinché si sappia….. “ …che ogni cosa è possibile a Dio".  - Marco 10:27  Era il dicembre del 1987 quando,

Allora si cominciò a invocare il nome del SIGNORE.

Anche a Set nacque un figlio, che chiamò Enos. Allora si cominciò a invocare il nome
del SIGNORE. Genesi 4:26

Enos
Set è il figlio che Eva partorì dopo la morte di Abele e dopo la maledizione pronunciata da Dio contro Caino (Genesi 4). A sua volta Set ebbe un figlio, che chiamò Enos, cioè "uomo mortale". Chiamando così suo figlio, Set rico­nosce che il giudizio di Dio pesa sopra ogni uomo e che la morte è la conseguenza del peccato. Ma ecco un secondo carattere della famiglia di Set. 'Allora si cominciò a invocare il nome del SIGNORE". Invocare il nome del Signore presuppone la fede. "Come invoche­ranno colui nel quale non hanno creduto?" (Romani 10:14). Invocare il nome del Signore è innanzitutto trovare la salvezza con le benedizioni infinite che questa comporta. "Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato" (Romani 10:13). Quando poi ho ottenuto la salvezza, allora invoco il nome del Signore per adorarlo. È il significato di questa frase: 'Allora sì cominciò ad invocare il nome del SIGNORE". Da quel momento vi furono sulla terra degli adoratori del vero Dio, tutti uomini dí fede che hanno invocato il suo nome (Genesi 12:8).
Invocare Dio presuppone una relazione vivente con lui e questa si ha solo tramite la fede in Cristo e nel suo sacrificio. "Per mezzo di lui, dunque, offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode: cioè, il frutto dí lab­bra che confessano il suo nome" (Ebrei 13:15).

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