Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce(Gesù), affinché tutti credessero per mezzo di lui. Giovanni 1:7
sabato 29 ottobre 2011
CHIESA ADI CONEGLIANO: Dall'occultismo a Gesù Cristo
CHIESA ADI CONEGLIANO: Dall'occultismo a Gesù Cristo: Rimasi preso nella rete seduttrice dell'occultismo per alcuni anni. All'inizio questa pratica rispondeva ad una autentica ricerca di spirit...
CHIESA ADI CONEGLIANO: FOTO EVENTI DELLA COMUNITA'
CHIESA ADI CONEGLIANO: FOTO EVENTI DELLA COMUNITA': FOTO SCATTATE IN OCCASIONE DELL'EVANGELIZZAZIONE SVOLTA IL 15/05/2010 FOTO SCATTATA IN OCCASIONE DI EVANGELIZ...
Una Testimonianza da Far Tremare i Polsi
Sembra pazzia ma la realtà di questa testimonianza ci dice che la vita che Dio ci dona è preziosa, così come lo è quella spirituale.
"La lingua, il timone della nostra barca"
Preferisco dire cinque parole inerenti alla Bibbia che cinquantamila di filosofie del mondo.
H. Spurgeon
È DA SCIOCCHI RIDERE SENZA MOTIVO
"Un cuore allegro è una buona medicina" (Proverbi 17.22)
"Per ogni cosa ce la sua stagione ce un tempo per ogni situazione sotto il cielo: ... un tempo per piangere e un tempo per ridere" (Ecclesiaste 3:1, 4)
Entrarono uno per volta e si sedettero sulle panche di fronte all'altare. Susuki Mitzko, una donna di quarantasei anni, diede inizio alla cerimonia con una risata coinvolgente, e tutti cominciarono a ridere, ridevano con forza, a crepapelle, sembravano molto felici. Si trattava della liturgia di una nuova setta di Tokyo, la "Taisokyo", secondo la quale le lacrime e la paura non possono avvicinarci a Dio, l'unica cosa che può farlo è la risata. E’ interessante vedere come nel mondo proliferino nuove sette e nuove religioni. C'è una brama nel cercare nuove dottrine perché l'anima di molti è vuota, perciò si gettano in qualunque cosa pur di trovare una sorta di appagamento.
Gli adepti di questa setta giapponese credono che la risata sia il mezzo per avvicinarsi a Dio. Per loro, qualunque cosa tragica succeda nel mondo o nella vita, provoca una risata o per lo meno è il modo in cui reagiscono quando stanno insieme. Chissà se quando sono da soli, assaliti dai problemi, dall'afflizione, dalle pene della vita la risata riesca a rasserenarli?
Certo, la buona risata e il buon umore fanno bene, ma non è ridendo che ci liberiamo dalle angosce. Ridere senza motivo o per sfuggire ai mali della vita, è pura pazzia; infatti, non è ridendo o negando la realtà del dolore che lo sopprimiamo. Solo avvicinandoci a Dio con semplice fede troviamo la vera restaurazione, Egli ci dà la forza per vincere il male, e con Lui nel nostro cuore possiamo sopportare ogni dolore.
www.piuchevincitori.com
"QUELLO CHE HO, TE LO DO"
"Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!" Atti 3:6
Quando qualcuno mi racconta la sua sofferenza, ciò che ho di meglio da dargli, come credente, è che Gesù è morto ed è risuscitato per lui. Se voglio portare qualcosa a chi soffre, gli porto Gesù. Se sono vivo è grazie a Lui, e se oggi sono felice è perché Lui è la mia gioia. Cosa possiamo annunciare d'altro se non la vittoria di Gesù sul male, sulla sofferenza e sulla morte?
Facciamo attenzione che nel modulare la forma del messaggio dell'Evangelo non perdiamo di vista il suo contenuto. C'è o non c'è la "buona notizia"? Può darsi che non siamo più convinti che sia poi così buona. Per noi è ancora una novità la morte e la risurrezione del Signore Gesù? Oppure ne siamo assuefatti all'idea e ci siamo addormentati? Il messaggio che diamo può fare ancora oggi del bene, guarire le anime e dare la vita eterna? Oppure siamo caduti nel formalismo religioso, dove compiamo solo dei riti che non hanno più nulla a che vedere con la fede e non hanno alcuna potenza?
Forse non riusciremo a dire, come l'apostolo Pietro al paralitico: "Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!". Ma possiamo certamente dire: Vieni a scoprire che sei da Lui amato fino nel profondo della tua sofferenza.
Il mondo in cui viviamo muore di sete e cerca ristoro nell'acqua di cisterne crepate che non può dissetare e in più rischia di essere avvelenata. Se noi credenti non annunciamo più la speranza in Cristo, chi lo farà?
edizioni iI messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it
Iscriviti a:
Post (Atom)