domenica 5 febbraio 2012

Impossibilità per l'uomo di risolvere i suoi problemi

Ecclesiaste 9:1-10
 Sì, io ho applicato a tutto questo il mio cuore, e ho cercato di chiarirlo: che cioè i giusti e i saggi e le loro opere sono nelle mani di Dio; l'uomo non sa neppure se amerà o se odierà; tutto è possibile.  Tutto succede ugualmente a tutti; la medesima sorte attende il giusto e l'empio, il buono e puro e l'impuro, chi offre sacrifici e chi non li offre; tanto è il buono quanto il peccatore, tanto è colui che giura quanto chi teme di giurare. Questo è un male fra tutto quello che si fa sotto il sole: che tutti abbiano una medesima sorte; così il cuore dei figli degli uomini è pieno di malvagità e hanno la follia nel cuore mentre vivono; poi se ne vanno ai morti. Per chi è associato a tutti gli altri viventi c'è speranza; perché un cane vivo vale più di un leone morto. Infatti, i viventi sanno che moriranno; ma i morti non sanno nulla, e per essi non c'è più salario; poiché la loro memoria è dimenticata. Il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole.

Va', mangia il tuo pane con gioia, e bevi il tuo vino con cuore allegro, perché Dio ha già gradito le tue opere. Siano le tue vesti bianche in ogni tempo, e l'olio non manchi mai sul tuo capo. Godi la vita con la moglie che ami, per tutti i giorni della vita della tua vanità, che Dio ti ha data sotto il sole per tutto il tempo della tua vanità; poiché questa è la tua parte nella vita, in mezzo a tutta la fatica che sostieni sotto il sole. Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno dei morti dove vai, non c'è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né saggezza.

LA PECORA SMARRITA Ezechiele 34:16

Chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere 1 Corinzi 10:12

Se qualcuno ha peccato, noi abbia­mo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo. 1 Giovanni 2:1


L'apostolo Pietro aveva servito fedelmente il suo Maestro. Con eccessiva fiducia nella pro­pria fedeltà aveva affermato davanti a Gesù di essere pronto ad andare con lui in prigione e persino alla morte (Matteo 26:31-35). Quando Gesù fu arrestato e condotto nella casa del sommo sacerdote per essere giudicato, Pietro lo seguì, sebbene da lontano; ma non appena una serva lo riconobbe, arrivò al punto di dire che quell'uomo, Gesù, non l'aveva mai conosciuto; e questo avvenne per ben tre volte, come il Signore gli aveva predetto!
A un certo momento Gesù, che aveva già prega­to per Pietro, si voltò verso di lui. Il suo sguardo sembrava dirgli: "Ti avevo prevenuto; tu mi hai rinnegato, ma io ti amo sempre". Nonostante il dolore, Gesù, che stava per dare la sua vita, si occupa di lui. Il suo sguardo spezza il cuore di Pietro che esce piangendo. Lacrime amare, ma preziose per Dio. Alcune ore dopo, Gesù è croci­fisso; il suo corpo viene deposto in una tomba, e il terzo giorno risuscita.
Da allora il Signore incontrò Pietro a varie ripre­se, lo perdonò e lo stabilì pastore del suo gregge (Giovanni 21:15-19).
La caduta di Pietro ci fa vedere che anche un credente che ama il Signore ha bisogno di Lui in ogni momento per essere preservato da passi falsi. Prestiamo dunque attenzione ai suoi avvertimenti, e cerchiamo di non aver troppa fiducia in noi stessi!

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