martedì 11 ottobre 2011

Il visitatore di mezzogiorno

Un pastore inglese diceva una sera al  sacrestano della sua chiesa: “Hai notato quel vecchio mal vestito che, ogni giorno verso mezzogiorno, entra in chiesa e ne esce quasi subito? Lo sto sorvegliando dalla finestra del presbiterio. Questo mi preoccupa un po’, perché, nella chiesa, ci sono oggetti di valore. Vedi di interrogarlo”.

A partire dal giorno seguente il sacrestano attese il nostro visitatore e l’abbordò: “Amico, che cosa le prende di venire così ogni giorno a quest’ora in chiesa?” “Vengo a pregare”, disse con calma l’uomo anziano. “Andiamo! Non ci rimane abbastanza a lungo per pregare. Non fa altro che andare fino all’altare e poi torna indietro."
E’ vero, rispose il povero vecchio, io non so fare una preghiera lunga; allora vengo ogni giorno a mezzogiorno e gli dico semplicemente: ‘Gesù!... sono Simone’. E’ una preghiera breve, ma sento che Egli mi ascolta”.
Poco tempo dopo il vecchio Simone fu investito da un autocarro e curato all’ospedale. “Lei ha sempre l’aria felice, nonostante le sue disgrazie”, gli disse un giorno un’infermiera.
“Come non lo sarei? Lei deve sapere, è a causa del mio visitatore”.
“Il suo visitatore? riprese l’infermiera stupita.
Non ne vedo mai. E quando viene?” “Tutti i giorni a mezzogiorno, rimane qui, ai piedi del mio letto e mi dice: ‘Simone... sono Gesù!’.

Testimonianza tratta da: Il Buon Seme

PER FEDE ....

Senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve cre­dere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano. Ebrei 11:6

Giustificati dunque per fede, abbia­mo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Romani 5:1

La fede di Abraamo ha fatto dì lui "il padre dì tutti quelli che credono" (Romani 4:11). Unicamente sulla base della promessa divina, Abraamo lasciò il suo paese, il suo popolo e la sua posizione sociale per andare in un paese straniero. Con assoluta fiducia obbedì e partì, non per abitare in una città confortevole, ma per essere un pastore nomade. Là dove Dio lo mandò, piantò le sue tende e vi abitò per un secolo. All'età di 75 anni ricevette da Dio la promessa di un figlio. Egli attese ben 25 anni prima che tale promessa si realizzasse, e in più in condizioni umanamente impossibili; infatti sua moglie Sara aveva già 90 anni! Nonostante tutto, però, il figlio promesso, Isacco, nacque.
Quando Isacco diventò grande, Dio chiese ad Abraamo di offrirgli in sacrificio proprio quel figlio tanto atteso e tanto amato. Convinto che Dio pote­va risuscitarglielo, e sostenuto da una fede incon­dizionata, Abraamo si recò con Isacco sul monte che Dio gli aveva indicato, ubbidendo così al comandamento che aveva ricevuto; ma Dio, all'ul­timo istante, risparmiò la vita del ragazzo.
La volontà di Dio a volte può sembrarci misteriosa, difficile da accettare e incomprensibile, ma Abraa­mo si è fidato delle promesse di Dio ed è stato ricompensato. Solo la fede permette di compren­dere i pensieri di Dio!
In cosa Abraamo è un esempio per noi? Nella fede. La Parola di Dio, riguardo ai nostri conduttori dice: "Imitate la loro fede" (Ebrei 13:7). Noi non dobbia­mo imitare ciò che Abraamo ha fatto, ma la sua fede e la sua fiducia incrollabile in Dio, la sua ubbi­dienza in ogni circostanza, nell'attesa gioiosa del risultato finale.

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

SCEGLI LA VITA!

Non si trovi in mezzo a te... chi eser­cita la divinazione..., né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché il SIGNORE detesta chiunque fa queste cose. Deuteronomio 18:10-12

Ai nostri giorni, in molti paesi, c'è una tale angoscia esistenziale tra i giovani che molti sono spinti ad invocare degli spiriti pur sapen­do che sono malvagi. Anche le autorità sono preoccupate nel vedere la crescita esponenzia­le del numero di adepti alle sette sataniche. È una specie di suicidio. Chi entra in quel giro non ha più nulla da perdere, non ha più aspet­tative dalla vita, non ha valori. I giovani sono capaci di compiere grandi gesti eroici ma anche atti orrendi.
Se abbiamo la possibilità di mostrar loro che con Gesù siamo felici, saranno incuriositi, per­ché anche loro cercano la felicità; devono sapere che Dio li ama. Non dobbiamo avere paura di testimoniare umilmente della nostra fede, anche a costo di essere ridicolizzati, per­ché Gesù non trionfa attraverso i bei discorsi, ma per mezzo della potenza dello Spirito che tocca i cuori.
Credenti, noi siamo degli inviati del Signore per mostrare a questo mondo la nostra felicità di averlo conosciuto come nostro Salvatore, perché Gesù ci ha liberati dalle catene di Sata­na e del peccato e dalla morte eterna.
Il diavolo non potrà più renderci schiavi al punto da non poter più essere liberati, perché Dio, con la sua onnipotenza, è sempre più forte del nemico. Gesù Cristo è Dio, mentre il diavolo non è che una creatura ribelle e desti­nata all'inferno.

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it