lunedì 16 settembre 2013

UN TOPO PER IL PRINCIPE


"I giusti rideranno di colui che aveva fiducia nell'abbondanza delle sue ricchezze" (Salmi 52:6, 7)



La storia racconta che, quando il principe George d'Inghilterra compi sei anni, ricevette moltissimi regali, quasi tutti importati dall'estero, e modelli unici creati apposta per il principino.
Una mattina i domestici del palazzo notarono che il principino aveva perso interesse a quella montagna di giocattoli. Era stato invece attirato da una scena che poteva osservare da una finestra della sua camera. Sul marciapiede di fronte al palazzo, si trovavano un lustrascarpe e suo figlio di sei anni. In mancanza dì giocattoli, l'uomo aveva acchiappato un topo vivo, gli aveva legato uno spago intorno al collo, e l'aveva dato a suo figlio per farlo giocare. Il bambino si sentiva felice col suo giocattolo vivo. Quando il piccolo principe vide ciò, dimenticò tutto quello che aveva, perse interesse per tutti i suoi giocattoli perché l'unica cosa che voleva, era un topo vivo come quello.
Quest'aneddoto ha qualcosa a che vedere con noi. Non siamo un po' tutti come il piccolo principe d'Inghilterra? Abbiamo tutto quello che si può avere, e forse di più di ciò di cui abbiamo bisogno, eppure ci sarà sempre qualcosa di nuovo che desidereranno i nostri avidi occhi. Non siamo mai soddisfatti. Vogliamo sempre qualcosa in più o di meglio. Gesù Cristo conosceva questo difetto umano. Per questo disse che la vita di una persona non dipende dall'abbondanza dei beni che si possiede. Non importa quanto abbiamo, perché le cose materiali non soddisfanno come quelle spirituali che durano in eterno!
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