giovedì 23 agosto 2012

Perseverare fino alla fine ....


"Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, proseguo il corso verso la meta verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù" (Filippesi 3:13, 14)

Florence May Chadwick 

A MENO DÌ UN CHILOMETRO DAL TRAGUARDO
A trentaquattro anni contava già un buon numero di vittorie invidiabili. A sei anni aveva imparato a nuotare, e a soli dieci anni fu la prima minorenne ad attraversare a nuoto il Canale della Baia di San Diego. A trentadue anni batté il record femminile attraversando il Canale della Manica. L'anno dopo fu la prima donna ad attraversarlo a nuoto in entrambe le direzioni. Ora, solo otto mesi dopo, voleva essere la prima donna a nuotare dall'isola di Santa Catalina fino alla costa della California al sud di Los Angeles. Quella mattina, il 4 Luglio del 1952, il mare era gelato e la nebbia tanto densa che la donna riusciva a vedere a stento le imbarcazioni di appoggio che l'accompagnavano. Lottò ora dopo ora contro le gelide acque mentre milioni di Americani guardavano lo spettacolo per televisione. In una delle imbarcazioni sua madre e l'allenatore non smettevano di incoraggiarla: "Manca poco all'arrivo, non ti dare per vinta!", le gridavano. Ma l'atleta vedeva solo nebbia, e decise, per la prima volta in vita sua, di abbandonare la traversata. Alcune ore dopo spiegò a un reporter che se soltanto fosse riuscita a vedere l'arrivo, ce l'avrebbe fatta a continuare: era stata vinta dalla nebbia che le aveva impedito di vedere il traguardo. Dopo due mesi tentò di nuovo, ma questa volta, nonostante la stessa nebbia densa, riuscì in quell'impresa battendo tutti i record precedenti. Come la madre e l'allenatore incoraggiavano quella campionessa, San Paolo c'incoraggia ad avanzare verso il traguardo. Il nostro traguardo, però, non consiste nell'essere i primi ad arrivare all'altro lato né nel battere un record, bensì di perseverare solo fino alla fine. Fissiamo, dunque, lo sguardo in Gesù Cristo, autore e compitore della nostra fede, per poter dire un giorno insieme all'apostolo: "Ho finito la corsa, ho conservato la fede".

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