giovedì 29 novembre 2012

Torrenti di montagna




Sulla montagna i torrenti scorrono diritti scavando il loro corso; mentre in pianura i canali devono essere penosamente scavati dagli uomini perché le acque possano scorrere. Così, fra quelli che vivono nei cieli con Dio lo Spirito Santo si fa strada spontaneamente, ma arriva con difficoltà fra quelli che dedicano poco tempo alla preghiera.

(Sundar Singh)

lunedì 26 novembre 2012

My God is Awesome


La felicità che viene da Dio!



















Isaia 51:11
I riscattati del SIGNORE torneranno,
verranno con canti di gioia a Sion;
letizia eterna coronerà il loro capo,
otterranno felicità e gioia;
il dolore e il gemito fuggiranno.

domenica 25 novembre 2012

LE QUALITÀ DEL VERO DISCEPOLO


      LA PESCA MIRACOLOSA         Luca 5:1-11


“1 Mentre egli stava in piedi sulla riva del lago di Gennesaret e la folla si stringeva intorno a lui per udire la parola di Dio, 2 Gesù vide due barche ferme a riva: da esse i pescatori erano smontati e lavavano le reti.
3 Montato su una di quelle barche, che era di Simone, lo pregò di scostarsi un poco da terra; poi, sedutosi sulla barca, insegnava alla folla. 4 Com'ebbe terminato di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo, e gettate le reti per pescare». 5 Simone gli rispose: «Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti». 6 E, fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano.
7 Allora fecero segno ai loro compagni dell'altra barca, di venire ad aiutarli. Quelli vennero e riempirono tutt'e due le barche, tanto che affondavano. 8 Simon Pietro, veduto ciò, si gettò ai piedi di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». 9 Perché spavento aveva colto lui, e tutti quelli che erano con lui, per la quantità di pesci che avevano presi, 10 e così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Allora Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». 11 Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono”.

    La storia che ci viene raccontata nel vangelo di Luca riguardo alla pesca miracolosa, nella sua brevità risulta molto avvincente e piena di significati, infatti, non solo Gesù è capace di trasformare una semplice barca nel pulpito più inadeguato ma nello stesso tempo più efficace che l’uomo possa desiderare ma è anche affascinante vedere una pesca senza precedenti avvenire in tempi e orari diciamo al quanto contrari a qualunque buon pescatore. Quello che però intendo mettere in risalto sono le qualità che escono fuori dal contesto del personaggio Simone che poi conosceremo come Pietro, qualità che ci fanno comprendere perché Gesù lo sceglie fra i suoi discepoli 10«Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini».

          ESSERE A DISPOSIZIONE DÌ GESÙ
Il racconto ci dice che Gesù vide due barche ferme a riva e che i pescatori stavano lavando le reti, azione molto usuale tra i pescatori in quanto le reti devono essere sempre pulite, rammendate e pronte per la prossima pescata, e questo essi facevano preparandosi per l’ uscita prossima con la speranza che la fatica fosse ben ricompensata e fruttuosa, cosa che non era successo la notte prima, come ci rivela il testo. Gesù fa una cortese richiesta a Simone (Pietro), chiede di tralasciare il suo lavoro per far si che la sua barca si scostasse un po’ dalla riva, quel tanto che gli permettesse di trasformare momentaneamente la barca in un pulpito da cui Gesù potesse parlare a tutta la folla che si accalcava davanti a Lui per ascoltare la sua parola. Qui vediamo come Simone si mette subito e senza indugio a disposizione di Gesù, egli avrebbe avuto tutte le ragioni per risponderGli negativamente dato che era sicuramente deluso e irritato per la pesca infruttuosa, poteva dire che era giustamente impegnato in altro lavoro necessario e impellente ma invece vediamo che subito si mette e mette la sua barca a disposizione di Gesù.
    Domandiamoci siamo veramente a disposizione di Gesù? E ciò che ci appartiene è a disposizione di Gesù?
Arauna disse a Davide: «Il re, mio signore, prenda e offra quello che gli piacerà! Ecco i buoi per l'olocausto; gli attrezzi per trebbiare e i gioghi dei buoi serviranno da legna. Tutte queste cose, o re, Arauna te le dà». Poi Arauna disse al re: «Il SIGNORE, il tuo Dio, ti sia propizio!»”  2Samuele 24:22-23

       PRESTARE ATTENZIONE GLI INSEGNAMENTI DÌ GESÙ
Dopo essersi messo a disposizione di Gesù, leggendo attentamente il testo, vediamo che Simone non lascia Gesù solo nella barca ma è li con Lui per tutto il tempo che dura il sermone, infatti leggiamo “Com'ebbe terminato di parlare, disse a Simone …”, quel disse a Simone ci fa presupporre che gli era molto vicino, probabilmente sulla stessa barca per governarla al meglio e far si che Gesù potesse parlare senza grossi scossoni. Appunto per questo vediamo non solo un Simone disponibile ma anche un Simone ben disposto ad ascoltare ogni parola che Gesù proferiva.
    Domandiamoci, siamo veramente disposti a nutrirci delle parole di Gesù? Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più seteGiovanni 6:35.

        UBBIDIENTI AL COMANDO DÌ GESÙ
Nutrirci delle parole di Gesù ha un unico risultato quello di fare crescere in noi la fiducia in Lui, infatti ciò che avviene dopo possiamo spiegarcelo solo dal fatto che Simone si è cibato delle parole di Gesù non trascurando la ben che minima espressione che Egli quel giorno esternò. Gesù dice a Simone «Prendi il largo, e gettate le reti per pescare» e Simone gli risponde «Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti». Simone è disposto ad ubbidire alle parole di Gesù andando contro a ogni legge in termini di pesca e lo fa anche risaltare “tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla”, come dire se non abbiamo pescato di notte che è l’ora migliore per pescare immagina ora, ma pur nondimeno mi voglio fidare di te, le tue parole hanno acceso la fede in me. Avere fede in Gesù vuol dire mettere certezza nel solo che può portare a compimento ogni cosa, Simone si rese conto di tutto ciò quando vide le reti piene oltremodo “E, fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano”.
    Domandiamoci, abbiamo vera mentente riposto la nostra fede in Gesù?
“Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” Romani 10:17.

     RICONOSCERSI  MANCANTI
Simone è oltremodo meravigliato, i suoi occhi stanno vedendo cose che nella normalità non succedono mai, questo Gesù non solo parla meravigliosamente, ma opera in altrettanto modo straordinario, tant’è che una sorta di paura subentra in lui e nei suoi compagni “Perché spavento aveva colto lui, e tutti quelli che erano con lui”ed ecco che corre ai suoi piedi e dichiara di essere peccatore «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». Alla presenza della santità di Gesù non possiamo non sentirci peccatori, sporchi e colpevoli, e bisognosi di perdono.
   Domandiamoci, come Simone siamo disposti a buttarci ai piedi di Gesù per dichiarare la nostra natura peccaminosa?
“tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” Romani 3:23

   DISPOSTI A LASCIARE OGNI COSA
Solo ora e non prima arriva la chiamata di Gesù ad essere suo discepolo «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini» Gesù ha fatto in modo di fare uscire in Simone quelle qualità che cerca in un discepolo, ora egli è pronto a fare la giusta scelta quella di lasciare ogni cosa per Gesù  “lasciarono ogni cosa e lo seguirono”, questa è l’ultima ma non meno importante qualità che Gesù cerca in un discepolo, essere disposto a lasciare ogni cosa al fine di seguire Gesù.
   Domandiamoci, cosa siamo disposti a rinunciare e a sacrificare per seguire Gesù?
«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, e la moglie, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo». Luca 14:26-27

     CONCLUSIONE
Sicuramente tutti desideriamo essere discepoli di Gesù, tutti saremo contenti di sentirci dire «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini» ma dobbiamo anche renderci conto che Gesù cerca veri discepoli, uomini e donne che sono disposti a crescere nella fede, disposti a tutto per Lui, cibandosi giornalmente delle sue parole, a mettere a sua disposizione ogni cosa Lui ci chiede, ed infine a seguirlo incondizionatamente per qualunque destinazione. Un’ultima domanda, siamo ancora disposti a essere discepoli di Gesù, discepoli non di nome ma di fatto?
A Dio sia la lode
                                                                    GIACOMO ACETO

lunedì 12 novembre 2012

CHI E’ COSTUI ...


                       
                  CHI E’ COSTUI ...                   Luca 5:17-26



17 Un giorno Gesù stava insegnando; e c'erano, là seduti, dei farisei e dei dottori della legge, venuti da tutti i villaggi della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era con lui per compiere guarigioni. 18 Ed ecco degli uomini che portavano sopra un letto un paralitico, e cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. 19 Non trovando modo d'introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e, fatta un'apertura fra le tegole, lo calarono giù con il suo lettuccio, in mezzo alla gente, davanti a Gesù. 20 Ed egli, veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati». 21 Allora gli scribi e i farisei cominciarono a ragionare, dicendo: «Chi è costui che bestemmia? Chi può perdonare i peccati se non Dio solo?» 22 Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Che cosa pensate nei vostri cuori? 23 Che cosa è più facile, dire: "I tuoi peccati ti sono perdonati", oppure dire: "Alzati e cammina?" 24 Ora, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra il potere di perdonare i peccati, "Io ti dico", disse al  paralitico, "alzati, prendi il tuo lettuccio, e va' a casa tua"». 25 E subito il paralitico si alzò in presenza loro, prese il suo giaciglio e se ne andò a casa sua, glorificando Dio. 26 Tutti furono presi da stupore e  glorificavano Dio; e, pieni di spavento, dicevano: «Oggi abbiamo visto cose straordinarie».

Nella storia citata dal testo, a differenza di altre storie che la Bibbia ci racconta di Gesù, questa spicca per il fatto che questo paralitico non va da solo a Lui, bensì quattro suoi amici, sospinti dalla fede, portano l’amico ai piedi di Gesù superando ogni difficoltà di ordine pratico, infatti, dice il racconto: “Non trovando modo d'introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e, fatta un'apertura fra le tegole, lo calarono giù con il suo lettuccio, in mezzo alla gente, davanti a Gesù”. Gli scribi e i farisei, all’azione e alle parole di Gesù, si fecero una domanda che anche noi vogliami porci “Chi è costui”.

         GESÙ,  IL MAESTRO
La prima cosa che possiamo fare risaltare di Gesù è che Lui è il maestro, infatti nei vangeli, troviamo come si dilettava e a sua volta dilettava gli ascoltanti, dando i giusti insegnamenti ed esprimendo quella sapienza che andava oltre ad ogni sapienza umana. Le sue parole stupivano gli uomini facendo vibrare l’anima dell'uomo e scendendo fino al cuore. Coloro che prima erano considerati insegnanti e maestri ora erano costretti ad ascoltare e tacere di fronte a tanta sapienza che non comprendevano e li sconvolgeva.
      “Perciò i Giudei si meravigliavano e dicevano: «Come mai conosce così bene le Scritture senza aver fatto studi?»”  Giovanni 7:15
        “Le guardie dunque tornarono dai capi dei sacerdoti e dai farisei, i quali dissero loro: «Perché non l'avete portato?» Le guardie risposero: «Nessuno parlò mai come quest'uomo!»” Giovanni 7:45-46
         “Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, la folla si stupiva del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi”. Matteo 7:28-29

         GESÙ, COLUI CHE SÀ
 Un altro aspetto di Gesù da fare risaltare è il fatto che a Lui non si può nascondere nulla, perché conosce ogni cosa, egli conosce perfettamente il cuore dell’uomo e vede in esso come attraverso una superficie trasparente. Non illudiamoci, Gesù conosce ogni nostro pensiero, buono o cattivo che sia perché Egli è il Conoscitore per eccellenza, l’Onniveggente. Al suo occhio attento non sfuggi la fede degli amici “Ed egli, veduta la loro fede ….”, come non sfuggirono i pensieri degli scribi e farisei “Allora gli scribi e i farisei cominciarono a ragionare, dicendo: «Chi è costui che bestemmia?”, rendiamoci conto che agli occhi suoi siamo dei libri aperti.
Se ne rese conto Simone il Fariseo quando Gesù evidenziò il pensiero negativo che aveva elaborato nella sua mente quando vide che una donna peccatrice toccare i piedi di Gesù:
         “Il fariseo che lo aveva invitato, veduto ciò, disse fra sé: «Costui, se fosse profeta, saprebbe che donna è questa che lo tocca; perché è una peccatrice»”. Luca 7:39       
     Se ne rese conto anche la donna Samaritana che andava a prendere l'acqua al pozzo e incontrò Gesù e gli rivelò fatti angosciosi della sua vita:  
        “Gesù le disse: «Va' a chiamar tuo marito e vieni qua». La donna gli rispose: «Non ho marito». E Gesù: «Hai detto bene: "Non ho marito"; perché hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in questo hai detto la verità». Giovanni 4:16 -18 
     Se ne rese conto anche Natanaele quando incontrò Gesù e gli rivelò qualcosa che nessuno avrebbe potuto sapere se non Dio stesso:
         “Gesù vide Natanaele che gli veniva incontro e disse di lui: «Ecco un vero Israelita in cui non c'è frode». Natanaele gli chiese: «Da che cosa mi conosci?» Gesù gli rispose: «Prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto il fico, io ti ho visto»” Giovanni 1:47-48 

GESÙ, COLUI CHE CI PERDONA
 «Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati». Questa meravigliosa frase, deve farci riflettere sulle priorità di Gesù, infatti di fronte ad un’evidente grande bisogno fisico, Gesù antepone prima il bisogno spirituale, la guarigione spirituale è ben più importante della guarigione fisica, la priorità di Gesù per noi è di portare l’uomo dalla morte alla vita,anche se sappiamo che dopo non trascura i bisogni materiali. È bello mettere in risalto le verità contenute nella frase «Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati»:
              UOMO – Gesù mette l’accento sul peccato dell’uomo e come ogni uomo è peccatore
             I TUOI PECCATI – quali peccati Gesù perdonò, tutti i suoi peccati grande o piccoli che siano. 
    TI SONO PERDONATI – Il perdono di Gesù è assoluto e incondizionato in quanto ogni debito è stato pagato a caro prezzo sulla croce.

     GESÙ, COLUI CHE CI GURISCE
Dopo che si è preso cura del bisogno spirituale dell’uomo, ora può prendersi cura del bisogno materiale  "alzati, prendi il tuo lettuccio, e va' a casa tua",  è bello sapere che l’opera di Gesù è un impegno completo, Egli vuole per noi il meglio e Lui sa cosa è il meglio per ogn’uno di noi, possiamo andare con fiducia ai suoi piedi, Egli sa prendersi cura di noi. È bello, anche in questo caso,mettere in risalto le verità contenute nella frase "alzati, prendi il tuo lettuccio, e va' a casa tua" 
            ALZATI – Il tuo problema è stato risolto, non c’è più motivo di stare sdraiato sul tuo lettuccio.
  PRENDI IL TUO LETTUCCIO - Il tuo problema è stato risolto, il lettuccio che prima era chiaro esempio della tua malattia, ora non ti tiene più prigioniero.
             VA A CASA TUA -  Il tuo problema è stato risolto, ora puoi riprendere una vita normale, non c’è più bisogno che qualcuno ti porti, ora puoi camminare con i tuoi piedi.

    GESÙ, COLUI CHE CI SBALOSDISCE
Oggi abbiamo visto cose straordinarie». L’uomo guarito si alza dal letto, e non solo, al comando di Gesù prende il letto su cui giaceva inerte poco prima e trova le forze per caricarselo addosso e portarlo via. C’e potenza nelle parole di Gesù, Egli sbalordisce tutti presenti. Ricordiamoci che alla presenza di Gesù lo straordinario diventa possibile, Egli può e vuole sbalordirci ancora oggi perché l’opero dello S. Santo ancora oggi è attiva sulla terra e vuole fare del bene all’uomo bisognoso.
         “Ed egli disse loro: «Perché avete paura, o gente di poca fede?» Allora, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia. E quegli uomini si meravigliarono e dicevano: «Che uomo è mai questo che anche i venti e il mare gli ubbidiscono?»”  Matteo 8:26-27    
         “E, vedendo un fico sulla strada, gli si accostò, ma non vi trovò altro che foglie; e gli disse: «Mai più nasca frutto da te, in eterno». E subito il fico si seccò. I discepoli, veduto ciò, si meravigliarono, dicendo: «Come mai il fico è diventato secco in un attimo?»” Matteo 21:19-20  
        “Detto questo, gridò ad alta voce: «Lazzaro, vieni fuori!» Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da fasce, e il viso coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare»”  Giovanni 11:43-44  


      CONCLUSIONE
“CHI E’ COSTUI ...” si domandarono gli scribi e i farisei, e pur vedendo le grandi opere che Egli compii, non compresero e non vollero comprendere che Gesù era il Messia tanto atteso. Non cadiamo nello stesso errore in cui caddero gli scribi e i farisei, riconosciamo le sue grandi qualità, ma ancor di più che Egli è il Salvatore di tutti noi.
“Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli. Amen.” Efesini 3:20-21
                                                      
                                                                    GIACOMO ACETO

sabato 10 novembre 2012

IL CATALOGO DELLE PAROLACCE


"Perché nella loro bocca non ce alcuna rettitudine, il loro cuore non merita altro che rovina"
(Salmi 5:9)


Il direttore di un call center a Palermo stava per compiere gli anni. Tutti i dipendenti gli comprarono un regalo. Era un "Libro d'Oro" rilegato in cuoio rosso. Quando il capo aprì il libro, pensò di trovare famose poesie.
Ma quel libro era una collezione, in ordine alfabetico, di 2.804 parolacce che le persone dirigono ai poveri telefonisti quando danno loro un numero sbagliato.
Questo ci porta a domandarci: cosa fa arrabbiare le persone e le fa dire cattiverie? La risposta la troviamo nelle parole di Gesù Cristo: "Dall'abbondanza del cuore la bocca parla". Quindi se la bocca dice oscenità il cuore deve essere sporco.
Il saggio Salomone disse: "Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, perché da esso procedono le sorgenti delle vita". Se nel cuore conserviamo odio, risentimento, impazienza ed antipatia, non è strano che il nostro linguaggio sia cattivo.
Affinché comprendiamo perfettamente la gravità delle conseguenze di questa abitudine, Cristo affermò che nel giorno del giudizio tutti dovranno rendere conto di ogni parola che avranno pronunciata.
Matteo insegna che, se vogliamo avere un linguaggio pulito, equilibrato e giusto, dobbiamo incominciare a pulire e purificare il nostro cuore. E come farlo? Correndo all'unica fonte di vita, di pulizia morale e spirituale: il sangue che Gesù Cristo donò per noi.
Se crediamo in Cristo come Signore e Salvatore, accettandolo come Maestro e affidando a Luì la direzione della nostra vita, puliremo e purificheremo il nostro cuore e pure la nostra condotta.

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domenica 4 novembre 2012

COME COMPORTARSI IN CHIESA


“Affinché tu sappia … come bisogna comportarsi nella casa di Dio …”
1Timoteo 3:15



La Chiesa è come un giardino, un luogo, dove la vegetazione può crescere rigogliosa emanando un’immane bellezza. Coltivare un giardino richiede tempo e lavoro perciò bisogna tenere d’occhio
le erbacce e sradicarle prima che crescano troppo e uccidano tutte le piante. Due delle malerbe più comuni, all’interno di una comunità sono:
1) I favoritismi. “Allora Pietro, cominciando a parlare, disse: “In verità comprendo che Dio non ha riguardi personali, ma in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente gli è gradito. Questa è la parola che egli ha diretta ai figli d’Israele …” (Atti 10:34-36). Pietro, che sapeva di avere un problema con i pregiudizi, disse: “… comprendo che Dio non ha riguardi personali …”. Lo capisci anche tu o sei, per caso, una di quelle persone che si uniscono solo con i propri simili? Le cricche, in chiesa, rappresentano un alto tradimento al Re dei Re. Qualora nella tua comunità, vedessi anche una sola persona restare in disparte, datti da fare perché quello è un lavoro per te! La Bibbia dice che “… a quelli che sono soli Dio da’ una famiglia …” (Salmi 68:6). Quando le persone sono timide, ferite, insicure e diffidenti, tu devi andare loro incontro e incoraggiarli ad avvicinarsi.
2) I pettegolezzi. “Non sparlate gli uni degli altri, fratelli …” (Giacomo 4:11). Quando ti giunge all’orecchio un pettegolezzo, fermalo all’istante e se non sei disponibile a parlare apertamente a una persona, non criticarlo alle spalle e non permettere neanche che altri lo facciano a loro volta. Il pettegolezzo è l’arte del non dire nulla e tutto allo stesso tempo perciò se vuoi promuovere l’armonia nella famiglia di Dio non lasciarti travolgere dalle chiacchiere.