"Voi investigate
le Scritture eppure non volete venire a me per aver la vita!" (Giovanni
5:39, 40)
Un giovane studente, appassionato di astronomia, ricevette
in dono dal padre un telescopio piuttosto costoso. Il ragazzo, ferrato anche in
studi di ottica, lo trovò a dir poco affascinante.
Lo prese e cominciò a esaminarlo, smontando, una ad una, le
lenti che lo componevano. Fece dei calcoli minuziosi sul punto focale del telescopio
e finì per essere così assorbito dalla conoscenza tecnica dì quello strumento
che non ebbe mai modo di puntarlo verso le stelle.
La stessa cosa può accadere nello studio della Parola di
Dio. Possiamo analizzarla e classificarla, ma perdendo di vista lo scopo
primario per cui essa deve far luce nella nostra vita. L'apprendimento e la
verifica storica dei fatti, dei luoghi e delle vicende narrati deve essere strumentale
alla ben più elevata mira cui vuole volgerci il messaggio dell'Evangelo, cioè
la redenzione eterna dell'anima e la comunione quotidiana con Dio. Leggere
senza considerare lo scopo per cui Dio ci ha donato le Scritture ispirate,
porta a una conoscenza che gonfia, ma non edifica. L'apostolo Paolo bramava
approfondire l'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù (cfr. Filippesi 3:8,
10). Ecco perché dovremmo investigare le Scritture.
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