COME AVERE UNA FAMIGLIA FELICE




1. L'IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE.

2. L'IMPORTANZA DEL RINGRAZIAMENTO

3. L'IMPORTANZA DEI RAPPORTI CON GLI ALTRI

4. L'IMPORTANZA CHE SI DA AL MATRIMONIO

Introduzione allo studio
Per prima cosa è bene comprendere che i rapporti con le altre persone sono importanti e, infatti, essi sono estremamente importanti.
Se una persona ha un ottimo lavoro e buona salute, ma i suoi rapporti con le persone intorno a sé vanno male, la sua vita non sarà gioiosa e il suo cuore non sarà soddisfatto. Al contrario, quando i nostri rapporti sono veramente ricchi, abbiamo dentro una gioia e una soddisfazione così profonda che le cose che le persone desiderano maggiormente non possono mai dare. Dio ci ha creati come creature sociali, ovvero ci ha creati per avere rapporti, rapporti in cui ci amiamo, ci rispettiamo, ci incoraggiamo, ci aiutiamo e siamo una fonte di gioia gli uni per gli altri. Questo è il piano di Dio per i nostri rapporti.
Eppure, nonostante che Dio ci ha creati per rapporti così fatti, troppo spesso i nostri rapporti, soprattutto con le persone più vicine a noi, sono una fonte di insoddisfazione, di conflitto anziché di pace, un peso anziché una gioia, una delusione anziché una soddisfazione. Come mai i nostri rapporti sono così e non sono invece la benedizione che dovrebbero essere? E se anche tali rapporti sono buoni, essi possono essere di certo migliori. Ma in che modo?
Per avere rapporti benedetti occorre l'aiuto di Dio, una vita vissuta in comunione con Dio e occorre conoscere e seguire gli insegnamenti che Dio ci dà riguardo ai nostri rapporti.
Ignorare il nostro Creatore, la fonte di ogni benedizione, e ignorare i Suoi insegnamenti, rende impossibile avere i rapporti benedetti che vorremmo.
Quindi lo scopo di questo studio è di aiutare a conoscere ciò che Dio insegna per quanto riguarda come vivere i nostri rapporti e anche come avere un rapporto personale e vivente con Dio stesso per mezzo di Cristo Gesù.
La prima lezione è considerare qualcosa di molto importante in ogni nostro rapporto:


L'IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE.

Perché migliorare la comunicazione?

Quanto è importante la comunicazione nei nostri rapporti? Sai che con le nostre parole possiamo fare del bene o possiamo fare del male? Pensa a quante volte una comunicazione sbagliata ha causato un litigio o ha ferito una persona che non volevi ferire. Quante volte hai detto qualcosa di cui dopo ti sei pentito? Le nostre parole taglienti o cattive, in quei momenti di rabbia, possono danneggiare e distruggere sia la comunicazione che il rapporto stesso, che sia il matrimonio o qualsiasi altro rapporto. Quante persone vivono nella stessa casa o lavorano l’una accanto all’altra ma, anziché avere gioia nel vedersi, l'incontro crea tensione e stress a causa delle parole negative che sono state dette in passato. Quanto danno possiamo fare con le nostre parole!



Ascoltiamo quello che Dio ci dichiara nella Bibbia riguardo alle parole che diciamo senza riflettere:


Leggiamo Proverbi 12:18, Proverbi 16:27 e ancora Giacomo 3:5-8


Quanto danno possono fare le nostre parole!



Esempi di rapporti rovinati


Ci sono tanti esempi di parole sbagliate che possono danneggiare un rapporto. Per esempio, se un marito spesso fa' commenti negativi sulla propria moglie, se spesso l’accusa di sbagliare, se trova sempre qualcosa da criticare, diventa quasi impossibile per la moglie averi sentimenti d’amore per lui. Le critiche del marito distruggono la vera comunicazione e creano una barriera nel rapporto che è insuperabile senza l’aiuto di Dio. Sarà impossibile per il marito stesso trovare gioia nel suo matrimonio.


Nel rapporto fra genitori e figli, se il genitore critica il figlio continuamente e lo imbarazza davanti agli altri, sarà estremamente difficile per quel figlio avere un buon rapporto con il genitore.


Qual è la soluzione? Come possiamo usare le nostre parole per edificare anziché per distruggere? Dio, il Creatore dei rapporti, ci insegna nella Sua Parola a rendere la comunicazione uno strumento per edificare anziché distruggere. Però non possiamo cambiarci da soli. In Giovanni 8:31-36 Gesù ci spiega cosa deve succedere prima di poter seguire veramente i principi di Dio:


Il nostro problema fondamentale è che il nostro cuore è marcio, siamo schiavi del peccato che dimora in noi. Abbiamo bisogno della libertà che solo Cristo può darci, la libertà dal nostro peccato. Abbiamo bisogno della potenza di Dio per vivere una vita trasformata. Dio ci dà i principi necessari che stiamo per considerare in questo studio. Però dobbiamo rivolgerci a Lui di tutto cuore per essere cambiati e poter mettere in pratica questi principi.



Principi fondamentali per una buona comunicazione


Con questa base iniziamo a considerare i principi fondamentali che occorre seguire per comunicare in modo da produrre del bene e non del male. Per comunicare così dobbiamo conoscere e seguire i principi di Dio che riguardano la comunicazione. Questi principi possono migliorare molto la nostra comunicazione e quindi i nostri rapporti. Valutiamo noi stessi alla luce di ognuno di questi principi, maggiormente per il matrimonio ma questi principi sono validi per qualunque altro rapporto.



1. Essere onesto


l’essere onesto l’uno con l’altro è fondamentale per avere una buona comunicazione e buoni rapporti. Efesini 4:25; Proverbi 12:22.


Il primo principio per avere una buona comunicazione è essere completamente onesti nei nostri rapporti. Non è possibile che un rapporto sia veramente buono se non parliamo sempre con verità.


Le menzogne, piccole o grandi, sono un'abominazione per Dio.


In Matteo 5:34-37, Gesù ci comanda di parlare in modo totalmente onesto, al punto che non serve mai giurare per convincere l'altra persona.


Il nostro modo di parlare dovrebbe essere costantemente e completamente onesto, al punto che le persone sappiano che il nostro “sì” vuol dire “sì” e il nostro “no” vuol dire “no”. A quel punto non serve giurare perché ci crederanno. Non parlare sempre con verità viene dal Maligno, cioè viene da Satana.


La menzogna è considerata normale agli occhi degli uomini, ma agli occhi di Dio anche la più piccola bugia è un grande peccato ed è una cosa abominevole. Pensate a cosa fa la menzogna nei nostri rapporti.
- Se un marito mente alla moglie, lei non potrà mai avere piena fiducia in lui. Sapendo che egli a volte mente, lei avrà sempre qualche dubbio su tutto ciò che le viene detto da lui.
- Pensa ancora al bambino il cui genitore minaccia la disciplina che il più delle volte non arriva. Oppure il genitore promette qualcosa, magari un regalo se il bambino starà buono, e poi non mantiene la parola. Tristemente ma a giusta ragione, quel figlio sarà convinto che non può credere al genitore perché il genitore non dice la verità, ovvero perché il genitore è un bugiardo.
- Se un datore di lavoro mente ai suoi dipendenti, essi non riescono mai a credere pienamente a quello che egli dice. Perciò non possono mai avere un buon rapporto con lui.
È impossibile avere un rapporto ricco e benedetto se in quel rapporto non c'è vera onestà da entrambe le parti. Se vuoi buoni rapporti devi sempre parlare onestamente.



I. Aprirti
Un aspetto importante dell’essere onesto è quello di aprirti con l'altra persona, cioè condividere quello che hai nel cuore. Infatti si potrebbe dire che un rapporto non può essere più profondo di quanto la comunicazione sia profonda. Per avere un rapporto veramente buono bisogna conoscere la persona, ma questo richiede trasparenza da entrambe le parti. Quando il cuore di qualcuno è chiuso, non si può avere un rapporto ricco e soddisfacente.
Troppo spesso, per esempio, il marito non sa veramente cosa c’è nel cuore della moglie e la moglie non sa quello che c’è nel cuore del marito.
Sarà impossibile avere un rapporto ricco e soddisfacente finché non c'è una comunicazione aperta e onesta. Questo vale nel matrimonio, vale fra genitori e figli e vale anche nell'amicizia.
Leggiamo in Proverbi 23:7
Solamente con una comunicazione onesta e aperta si può conoscere il cuore della persona con la quale ci si rapporta e solamente così si possono avere buoni rapporti.

   II. Ostacoli all’onestà e alla trasparenza

Quanto è fondamentale essere onesti e trasparenti per avere rapporti buoni, spesso però abbiamo timore di aprirci, forse perché siamo stati feriti da quella persona o da altre persone nel passato. Forse abbiamo paura di rischiare troppo o forse ancora desideriamo manipolare il rapporto per ottenere quello che vogliamo noi, finché non siamo onesti e trasparenti, non avremo mai un rapporto ricco con quella persona.
Una delle ragione per cui non vogliamo aprirci e non vogliamo essere onesti è perché siamo egoisti, cioè vogliamo ottenere qualcosa per noi. È impossibile avere rapporti veramente benedetti essendo al tempo stesso egoisti. Infatti questo è il problema principale di ogni rapporto. Solo chi si arrende totalmente a Dio sarà trasformato da Dio per poter avere rapporti più ricchi.
2. Non serbare irritazione, rancore o rabbia
Un'altra qualità altrettanto fondamentale per poter avere una buona comunicazione è: non serbare irritazione, rancore o rabbia.
Poche cose possono ostacolare una buona comunicazione e, quindi, buoni rapporti, quanto tenere dentro sentimenti negativi.
Succede a tutti che, per un qualche motivo, un' altra persona ci fa del male e ci irrita.
In questi casi, quando qualcuno ci fa del male, possiamo reagire in uno dei quattro modi che vi elenco di seguito, ma solo due di essi sono permessi da Dio:
-      possiamo arrabbiarci con la persona, ovvero sfogarci per qualche minuto e puoi calmarci.
-      possiamo tenere l’irritazione dentro e non dire niente.
-      possiamo risolvere la situazione con la persona senza arrabbiarci.
-      possiamo perdonare e dimenticare senza dire nulla all’altra persona.
Di queste quattro possibilità, solo due sono permesse da Dio e solo queste due ci permetteranno di avere buoni rapporti. Gli altri due modi di reagire sono peccato, ci rendono colpevoli davanti a Dio e ci ostacolano nell'avere un buon rapporto.
Le due reazioni che vanno bene sono o di parlare con la persona per cercare di risolvere la situazione oppure di perdonare senza dire nulla.
Invece, sia tenere l’irritazione dentro di noi che sfogarci sono peccati e danneggiano il rapporto.
Vi leggo due brani dalla Parola di Dio che parlano di come arrabbiarsi o irritarsi è una cosa sbagliata:
Leggiamo Ecclesiaste 7:9 e ancora Matteo 5:22
Parliamo un po' più chiaramente dei due modi giusti di rispondere quando qualcuno ti fa qualcosa che a te sembra ingiusta o offensiva.
      I.        Perdonare senza dire niente
Spesso la cosa migliore è semplicemente quella di perdonare nel tuo cuore, senza dire nulla alla persona.
Leggiamo 1 Pietro 4:8 e ancora 1 Corinzi 13:5
Se consideriamo quanta pazienza il Signore ha con noi, ci renderemo spesso conto di quanto è giusto perdonare senza dire niente. Il Signore è molto paziente con noi e ci comanda di essere pazienti gli uni con gli altri.
Inoltre, se il nostro scopo nel parlare con l'altra persona è quello di avere ragione, allora il nostro cuore non è ancora giusto e il nostro discorso non porterà buon frutto. Matteo 7:3-5
Delle volte, quando qualcuno fa' qualcosa contro di noi, in realtà, anche noi abbiamo fatto qualcosa contro quella persona e, perciò, non siamo in condizione di poter parlare con tale persona del suo sbaglio. Dobbiamo prima di tutto mettere a posto il nostro cuore e, se serve, chiedere perdono; solo allora saremo in grado di aiutare l'altra persona a vedere il suo peccato.
     II.        Quando far vedere a qualcuno il suo sbaglio
Comunque, ci sono dei casi in cui è giusto anche far notare a qualcuno il suo sbaglio nei tuoi confronti.
Però, per fortificare il rapporto, è importante che la tua motivazione sia giusta prima che parli con l'altra persona.
Voglio ripetere questo perché è veramente molto importante:
se vuoi una buona comunicazione perché vuoi buoni rapporti, rapporti benedetti, allora, prima di parlare con l'altra persona del suo sbaglio, è importante che la tua motivazione sia giusta.
Una motivazione sbagliata consiste nel voler parlare per avere ragione e per far vedere all'altra persona quanto male ti ha fatto. Questa è una forma di vendetta, di orgoglio e porterà sempre del male al rapporto.
Invece la motivazione giusta è quando hai già perdonato la persona nel tuo cuore e puoi andare da quella persona con amore, desideroso di aiutarla a crescere e a stare meglio e desideroso pure di migliorare il rapporto.
In questi casi, chiaramente, è importante agire con amore e con gentilezza per discutere il problema.
Se senti ancora la tentazione di sfogarti, allora TU non sei pronto a parlare con l'altra persona.
Se anche dovesse accadere che tu vai dall'altra persona con amore e quella persona rifiuta di risolvere il problema, comunque tu puoi avere pace con Dio e stare bene.
Leggiamo Romani 12:18
    III.        Cose da non dire mai
Nel comunicare, una regola d'oro, una regola fondamentale, una regola da seguire, costi quello che costi, è di non dire mai parole cattive o malvagie. Quando siamo stati feriti o quando siamo arrabbiati, è naturale dire qualcosa per ferire l'altra persona. Questa è la nostra natura. Però, dire parole che feriscono è un modo di fare male non solo all'altra persona, ma anche al rapporto e, in fin dei conti, anche a noi stessi. Efesini 4:29
Dio ci comanda di non usare parole malvagie, ovvero parole cattive. Questo riguarda sia le parole stesse che il modo in cui parliamo, anzi dovremmo solamente dire parole che possono edificare, che possono aiutare l'altra persona. Chi si umilia davanti a Dio e con l'aiuto di Dio vive così, avrà rapporti molto più benedetti, avrà gioia nei suoi rapporti e non tensione. Alla luce di questo, l’abitudine che hanno alcuni di lasciarsi andare alla collera per sfogarsi al fine poi di diventare calmi, è un grave peccato e danneggia tantissimo il rapporto.
Dio è stato tanto paziente con noi e la Sua pazienza dovrebbe spingerci a umiliarci davanti a Lui e chiedere perdono. La Sua pazienza dovrebbe spingerci a essere ben pronti a perdonare gli altri, alla luce di quanto noi abbiamo bisogno del perdono di Dio. Matteo 6:12
3. Non chiudersi nel silenzio (reticenza)
Un altro principio della buona comunicazione è di comunicare, ovvero, di non chiuderti nel silenzio. Quando ci sono scontri e vedute diverse, certe persone vogliono parlarne, mentre altre persone tendono a chiudersi in un guscio e smettono di discutere e di parlare, almeno su quel discorso oggetto dello scontro. Forse sembra un modo facile per non litigare, ma anche questo può rovinare la comunicazione e danneggiare il rapporto.
Chiudersi in silenzio, non vuol dire necessariamente che non parla affatto ma che non parla di quello che ha nel cuore a tale riguardo. In realtà questi avrebbe qualcosa da dire, ma non vuole farlo.
Nella Bibbia Dio ci insegna l’importanza di comunicare. Chiaramente, se sei pieno di rabbia e non riesci a parlare con calma, è meglio tacere finché non ti calmi. Però, se continui a non parlare di quel discorso, nonostante che ci pensi, sarà impossibile avere un buon rapporto.
La Bibbia, in un capitolo che descrive una buona moglie, dichiara che ella apre la sua bocca e parla. Non rimane in silenzio. Proverbi 31:26
È importante parlare dei problemi e delle differenze. Il fatto di parlare di differenze NON vuol dire che si può sempre risolvere tutto, almeno non subito. Ma è importante non nascondere le differenze, soprattutto se ciò vuol dire rischiare di avere rancore o amarezza nel cuore.
Evita la tentazione di non parlare tenendo tutto dentro, perché quel tipo di silenzio ostacola la possibilità di avere buoni rapporti.
In un rapporto entrambi devono impegnarsi a rendere facile la comunicazione l’uno con l’altro. Facendo così, tutti e due saranno benedetti. Quindi, per avere buona comunicazione, è necessario comunicare.
4. Non usare le lacrime o il muso lungo
Passiamo ora ad un'altra regola che riguarda la comunicazione. Questa regola riguarda qualcosa che bisogna evitare a tutti i costi, perché danneggia moltissimo un rapporto.
Bisogna non usare un comportamento negativo come arma per punire o per ottenere quello che si vuole.
Certe persone cercano di ottenere quello che vogliono loro in un rapporto punendo l'altra persona con un comportamento negativo, per esempio, usando il muso lungo, oppure le lacrime o qualche altro comportamento negativo, finché l’altra persona non cede e gli dà ragione.
Vediamo questo in modo molto palese nei bambini piccoli che fanno i capricci finché non ottengono quello che vogliono. Però anche noi adulti lo facciamo, magari in modi diversi.
Anche se qualche volta si riesce ad ottenere ciò che si desidera con questo metodo, questo comportamento rovina la comunicazione e anche il rapporto. Esso rappresenta una forma di ricatto perché è come se si dicesse: “se non fai quello che voglio, ti punisco con il mio muso lungo!”
Quindi evitate di fare il muso lungo o qualunque cosa simile.
5. Imparare ad ascoltare bene
Ora arriviamo ad uno degli aspetti più importanti, anzi direi fondamentali, per poter avere buone comunicazioni che portano a buoni rapporti, rapporti che benedicono: saper ascoltare bene.
Per avere buona comunicazione, tu devi non solo saper parlare in modo giusto, ma devi anche saper veramente ascoltare bene. Ascoltare bene non è naturale, è qualcosa che si impara tramite un impegno serio.
-         L’IMPORTANZA DÌ ASCOLTARE BENE
Consideriamo quanto è importante l'ascoltare bene e quanto influisce sul rapporto.
Come ti senti quando cerchi di parlare con qualcuno che non ti ascolta? Forse la persona sta pensando a come vuole risponderti. Oppure legge o guarda la TV o fa qualcos’altro o semplicemente non ti ascolta. Come ti senti quando succede questo? Quanto è frustrante! Quanto rende difficile, se non proprio impossibile, una buona comunicazione. Quanto danneggia il rapporto!
Invece, dall’altra parte, quanto è bello quando l’altra persona ti dà ascolto veramente. Pensa ad un bambino la cui mamma lo ascolta a metà mentre svolge altri lavori. Pensate a quanto il bambino è frustrato. Adesso pensa a quanto è diverso quando la mamma gli dà piena attenzione, lo prende in braccio e lo ascolta attentamente. Pensa a come il figlio si sente amato e sicuro. Ogni persona ha bisogno di essere ascoltata con piena attenzione.
Quando qualcuno non ti ascolta diventa naturale perdere la voglia di impegnarti a comunicare con quella persona.
Saper ascoltare veramente può aiutare quasi chiunque ad aprirsi. Ascoltare bene è come adescare una pompa d’acqua: prima che la si adeschi, una pompa a mano non dà acqua. Ma, una volta adescata, può dare tanta acqua.
Descriviamo ora  qualche aspetto del vero ascoltare.
       I.        Ascoltare attivamente
Ascoltare veramente non è qualcosa di passivo, cioè non è solo il fatto di non parlare. Ascoltare veramente non è solo sentire con le orecchie le parole che l'altro dice, non è solo aspettare pazientemente il proprio turno per parlare. Quello è aspettare, non ascoltare. Giacomo 1:19
Essere pronti ad ascoltare vuol dire concentrarsi su quello che l'altro dice.
Per avere buona comunicazione dobbiamo essere pronti ad ascoltare davvero l'altro per capire quello che lui intende dire.
Come esempio di questo, tu, moglie, se stai lavando i piatti e tuo marito inizia un discorso importante, sarebbe molto positivo lasciar stare i piatti per quel momento e sederti per concentrarti davvero su quello che ti sta dicendo.
E tu, marito, se tua moglie inizia un discorso con te, spegni la TV, metti giù il giornale e dai a lei la tua piena attenzione. Chiaramente bisogna poi ascoltare con il cuore quello che ti dirà.
      II.        Ascoltare cercando di COMPRENDERE quello che l’altra persona dice
Oltre ad ascoltare attivamente e con cura, dobbiamo cercare di comprendere bene quello che l’altra persona intende dire. Spesso sentiamo le parole che qualcuno dice, ma quello che comprendiamo non è quello che la persona intendeva. Poi basiamo la nostra risposta su quello che abbiamo capito. Chiaramente, questo porta ad equivoci e spesso ad un litigio.
Gesù, durante il Suo tempo sulla terra, è stato l’unica persona a comunicare sempre perfettamente. Nonostante questo, molto spesso è stato frainteso, anche dai suoi discepoli. Marco 8:14-17
Gesù non stava parlando di pane, stavo parlando dell'insegnamento dei farisei. Però i suoi discepoli non avevano compreso le sue parole. Essi non avevano ascoltato bene per capire quello che Gesù voleva dire. Allora, se Gesù fu capito male, è certo che, a volte, ci comprenderemo male gli uni gli altri. Perciò è importante tenere in mente che non sempre comprendiamo bene e non sempre siamo compresi bene. È importante impegnarci a comprendere bene quello che l'altro dice.
Visto che possiamo facilmente capire male, in quei casi in cui quello che comprendiamo sembra negativo, dobbiamo tenere in mente che forse abbiamo capito male il senso delle parole pronunciate dall'altra persona. Se un discorso non è chiarissimo, è molto meglio supporre il bene e non il male.
Una cosa che può aiutarci a capire bene le parole del nostro interlocutore è quella di fare domande, riassumendo quello che abbiamo capito fino a quel momento di quanto egli sta dicendo.
Facciamo domande, domande che non accusano. Facciamo delle domande che non presumano il male ma che siano invece per capire. Questo rappresenta una parte molto importante di un vero ascolto.
Poi riassumiamo quello che stiamo capendo: in questo modo l'altra persona può capire se abbiamo capito bene o male ed eventualmente spiegarci meglio quello che stava dicendo.
Questo modo di ascoltare è un aspetto fondamentale di come ascoltare bene per avere rapporti migliori e più benedetti.
     III.        Ascoltare senza interrompere
Oltre a comprendere bene, un altro aspetto dell' ascoltare bene è di non interrompere l'interlocutore mentre parla. Proverbi 18:13 Chi risponde ad un argomento prima di averlo ascoltato mostra la propria follia, mostra la propria stoltezza. Purtroppo questa forma di stoltezza è molta diffusa.
Quanti di noi mostriamo la nostra stoltezza perché non siamo capaci di ascoltare senza interrompere! Quanti di noi rispondiamo prima di ascoltare bene l’altra persona e prima di capire quello che sta veramente dicendo.
Perciò, per avere una buona comunicazione, che è fondamentale per avere rapporti ricchi e benedetti, è assolutamente necessario imparare a non interrompere.
Pensando al fatto di interrompere, è triste ma vero che solitamente, quando interrompiamo, il più delle volte lo facciamo con quelli di casa nostra. Cioè, il più delle volte, interrompiamo proprio quelle persone con cui sarebbe più importante avere rapporti buoni e ricchi.
Nei Salmi, Davide conosceva la lotta contro il peccato di parlare troppo presto. Leggiamo la sua preghiera a Dio in Salmi 141:3
È importante riconoscere quanto male fa questo grave peccato perché solo così puoi confessarlo in modo da ricevere il perdono e la vittoria su di esso per poter avere rapporti più buoni e più benedetti.
6. Usare la comunicazione per edificare l’altra persona
Se vogliamo rapporti veramente benedetti, è fondamentale avere come scopo quello di edificare l’altra persona. In altre parole, lo scopo non deve essere di prevalere, non deve essere di avere ragione o di ottenere quello che vuoi tu. Se vuoi rapporti buoni, rapporti che siano benedetti e portino gioia al tuo cuore, allora tu devi comunicare con lo scopo di edificare il rapporto e l'altra persona. Efesini 4:29
Se si ha una buona parola per l'edificazione, se quello che abbiamo da dire può edificare, allora è da dire.
Se parliamo in un modo che non edifica, pecchiamo e danneggiamo i nostri rapporti.
Le parole che pronunciamo edificano? Quante parole inutili o anche negative diciamo! Quanti discorsi facciamo che non hanno alcun vero valore! Viviamo in una società in cui si sentono tante parole sciocche ogni giorno. Quanto è importante che impariamo ad usare le nostre parole per edificare.
-         QUANDO ABBIAMO UN FORTE DESIDERIO DÌ EDIFICARE L’ALTRA PERSONA
Quando parliamo cercando di edificare l’altra persona, i nostri rapporti saranno trasformati.
Per esempio, quando un marito è mansueto, sensibile, paziente e tenero nel suo modo di parlare e di agire con sua moglie, sarà naturale per lei cominciare ad aprirsi più a fondo e condividere le cose più intime del suo cuore. Quando una moglie sa che suo marito non la condannerà, ma piuttosto parlerà con pazienza, lei cercherà di avvicinarsi di più a lui. Quel matrimonio sarà benedetto e ambo i membri di quella coppia saranno una fonte di gioia l'uno per l'altro.
Similmente, quando una moglie è molto disposta a perdonare e a sopportare, quando lei accetta il marito nonostante i suoi difetti, quando dimostra di apprezzarlo tanto, diventa molto più facile per lui iniziare ad aprirsi con lei. Egli può così smettere di nascondersi dietro una maschera di cattiveria e di durezza e può pure smettere di fingere di non aver paura come fanno gli uomini di solito.
Pensiamo ad una famiglia con figli grandi. Come sarà il rapporto se i genitori e i figli parlano gli uni con gli altri con bontà, con ringraziamento e con pazienza, ascoltandosi reciprocamente? Quella famiglia sarà una famiglia benedetta. Allora, se vogliamo buoni rapporti, dobbiamo valutare attentamente come parliamo. Dobbiamo tenere ben presente i principi di Dio e chiedere a Dio di cambiare prima di tutto il nostro cuore, quando serve, e poi anche il nostro modo di parlare.
Domande da farti prima di parlare
Domande prima di parlare:
-         Ho veramente ascoltato quello che l’altra persona ha da dire? Proverbi 18:13
-         Quello che ho da dire è sicuramente VERO? Efesini 4:25
-         Quello che ho da dire, è utile? Edifica la persona? Efesini 4:29
-         È adesso il momento giusto di parlare o sarebbe più edificante per l’altra persona se io aspettassi? Efesini 4:29; Proverbi 15:23,28; Proverbi 25:11-12
-         Ho l’atteggiamento giusto e buono quando parlo? (Tu puoi dire la cosa giusta al momento giusto, ma con un atteggiamento sbagliato.) Efesini 4:32 1 Corinzi 16:14
-         6) Sto per dire la cosa con le parole migliori che posso usare? Proverbi 12:25; Proverbi 15:1; Proverbi 15:23; Proverbi 16:237)
-      In situazioni dove si devono prendere grandi decisioni ho regato riguardo a questo discorso? Sono pronto a sottomettermi alla volontà di Dio? Mi sto fidando di Dio e del Suo aiuto? Proverbi 3:5-6; Colossesi 4:2,6; Salmo 19:14.

 L'IMPORTANZA DEL RINGRAZIAMENTO
Senza dubbio, avere buoni rapporti è molto importante. Però, non siamo capaci, per contro nostro, di avere buoni rapporti. Abbiamo bisogno dell'aiuto di Colui che ha creato i nostri rapporti, Dio.
Solo Dio può benedire i nostri rapporti. Solo Dio può curarci. La nostra vita sta nelle mani di Dio. Se ignoriamo ciò che il nostro Creatore ci dichiara, non esiste più alcuna vera speranza. Ecco perché ci dobbiamo impegnare per conoscere le verità di Dio che riguardano i nostri rapporti, sia in famiglia che al di fuori della famiglia.
Dio ci dà i principi giusti da seguire ma, di natura, nessuno di noi è capace di seguirli veramente. Abbiamo bisogno che Dio ci doni un nuovo cuore per poter veramente seguire la via che Egli ci mostra.
Vogliamo quindi considerare qualcosa che può veramente trasformare la nostra vita e i nostri rapporti, vogliamo considerare l’importanza di essere riconoscenti, ovvero l'importanza di abbondare nei ringraziamenti.
1)     Essere riconoscente
Prima di considerare come diventare più riconoscenti, consideriamo quanto il fatto di essere riconoscente trasforma la vita ed è fondamentale per avere buoni rapporti.
Come esempio, consideriamo come vanno le cose in una famiglia in cui non c'è la buona consuetudine di ringraziarsi reciprocamente per il proprio operato.
Pensate alla moglie, che fa anche la mamma, che non riceve i dovuti ringraziamenti per quello che fa.
I lavori necessari per portare avanti una famiglia sono tanti e la moglie arriva facilmente a stancarsi. Se non ci sono ringraziamenti per lei da parte degli altri membri della famiglia, se è poco apprezzata, come starà? Il suo lavoro le sembrerà molto pesante e difficile. Sarà difficile farlo con gioia e la sua vita sarà molto triste e pesante, se invece un marito abbonda nel ringraziamento per tutto quello che fa la moglie, per i pasti che prepara, per i vestiti che lava, per la casa che pulisce e, soprattutto, per il suo amore, se lui la ringrazia di cuore per tutte queste cose, che atmosfera ci sarà in casa?
Pensate ad un marito la quale moglie non lo apprezza.
Egli si impegna tanto, forse con un lavoro molto stressante o molto difficile. Come si sente pensando che la moglie non lo ringrazia quasi mai, ma anzi gli parla di tutto quello che,secondo lei, egli non fa? Quanto questa cosa aiuta il rapporto? Quanta gioia ha lui di stare con lei ogni sera?
Sarà un rapporto pesante e non gioioso. Egli avrà difficoltà a voler passare con piacere del tempo con la moglie.
Non ci sarà tanta gioia in quella famiglia.
Quando i membri della famiglia sono veramente riconoscenti l’uno verso l’altro, la vita di quella famiglia viene trasformata in positivo. Quello che prima era un peso può diventare una gioia. Ci sarà grande felicità nel vedersi e stare assieme, i lavori sembreranno più leggeri e, anche quando sono stancanti, sarà una stanchezza che porta comunque gioia e soddisfazione.
Quando si vive così, quanto cambia l’atmosfera in casa? Tantissimo! E cambia in meglio. La famiglia viene trasformata. Il rapporto porta gioia.
2)     Cosa ci fa essere riconoscenti?
Spero quindi che stiate vedendo quanto la vita cambia e come cambia in meglio quando siamo veramente riconoscenti.
Però, spesso, non siamo riconoscenti. Perché?
Perché certe persone sono riconoscenti ed altre no?
Qual è la differenza principale che rende una persona riconoscente e l’altra no? Chiaramente non l'essere o meno riconoscenti non dipende da quello che si è ricevuto, allora da che cosa dipende?
Essere riconoscenti dipende dal fatto di riconoscere che non si merita quanto di buono si riceve.
Vediamo in tutto ciò un principio importante, cioè in questo sta la chiave che determina se una persona sarà riconoscente o no.
Quella persona che crede di meritare quello che riceve, ovvero crede che è suo diritto avere una certa cosa o situazione, non può essere veramente riconoscente quando lo ottiene perché crede che sia suo diritto averlo.
Invece, se qualcuno sa di non meritare certe buone cose, se poi le riceve, sarà facile per lui, quasi automatico, esserne veramente riconoscente.
Per dimostrare questo, pensa a come ti senti quando paghi il pieno prezzo di qualcosa per comprarla. In questo caso non ti senti veramente riconoscente a chi te l’ha venduta perché hai meritato quella cosa pagandone il suo pieno prezzo.
Se invece ti trovi nel grande bisogno di avere qualcosa ma non hai i soldi per poterla comprare e qualcuno te la dà, magari qualcuno che hai anche trattato male, in modo che sai di non meritare alcun bene da quella persona, se tu pensi a quello che ha fatto per te, sarai veramente riconoscente, proprio perché sai di non meritare affatto quel bene.
3)     Cosa meritiamo veramente da Dio
Allora, a questo punto ciò che ci serve è di valutare con serietà, alla luce della verità, quello che meritiamo. La maggior parte delle persone e forse gran parte di noi ha un concetto sbagliato riguardo a cosa si merita. Abbiamo bisogno di riconoscere quello che meritiamo veramente. Infatti, se noi meritiamo quello che abbiamo, allora non serve essere riconoscenti. Se invece non meritiamo quello che abbiamo, allora è stoltezza non essere riconoscenti. Perciò consideriamo seriamente quello che meritiamo davvero.


4)     Tutto viene da Dio

Per capire quello che meritiamo, dobbiamo iniziare capendo da dove viene tutto. La Parola di Dio ci spiega molto chiaramente che Dio è il Creatore di tutto. Egli è il nostro Creatore, ma non solo: Egli ci sostiene e non solo ci ha dato la vita, ma ci tiene in vita. Ogni battito del cuore è un dono di Dio. Ogni respiro viene da Dio.

Tutto ciò che mangiamo, le forze che abbiamo, l'intelligenza che abbiamo, tutto viene da Dio Atti 17:24-25
Dio ci dà la vita, il fiato ed ogni cosa. Leggiamo altri due passi. Atti 4:24 e Isaia 40:28 Nel primo, i credenti che stanno pregando Dio durante una dura prova affermano che Dio è il Creatore di tutto e tutto appartiene a Lui, nel secondo troviamo ribadito che l’Eterno è il Creatore dei confini della terra.
Quanto è importante che teniamo ben presente nella nostra mente che tutto ciò che abbiamo di buono e persino la nostra stessa vita viene da Dio. Ogni buon dono viene da Lui, Giacomo 1:17

5)     Cosa meritiamo da Dio

Quanto abbiamo detto ci porta allora alla seconda domanda, cioè: che cosa meritiamo noi da Dio?

Prima di considerare la risposta, pensiamo a quello che è il pensiero più diffuso a tale proposito e, forse, anche il nostro pensiero. Valutiamo questa cosa.
Spesso, quando sentiamo di un qualche male che succede ad una certa persona, sentiamo pure commenti del tipo: come mai Dio ha permesso che tale cosa avvenisse a lei, è una donna tanto buona. Oppure: Non è giusto che lui debba soffrire. Ha sempre fatto del bene a tutti.
Ragionate bene riguardo a questo modo di pensare. Che presupposto sta sotto frasi come queste? Se uno dice, o direttamente o indirettamente, che non è giusto che Dio ha permesso tale male a quella persona, cosa sta dicendo per quanto riguarda ciò che la persona meritava da Dio?
Frasi di questo tipo presuppongono che noi meritiamo il bene da Dio.
Spesso crediamo di meritare buone cose da Dio e perciò pensiamo che non sia giusto quando ci arriva invece qualcosa di male. Crediamo di meritare le benedizioni da Dio e non i mali. Ecco perché a noi può sembrare che un male non sia giusto.
Però su quale base crediamo di meritare il bene da Dio? Cosa abbiamo fatto noi da meritare il bene da Dio?
Chi è Dio e qual è il nostro dovere nei suoi riguardi?
Dio è il nostro Creatore, apparteniamo a Lui. Abbiamo già visto che la nostra stessa vita viene da Dio, come tutto quello che siamo e abbiamo. Dio ci sostiene, dipendiamo da Lui per tutto anche se spesso non ci rendiamo conto di tutto questo.
Essendo stati creati da Dio e ricevendo tutto quello che abbiamo da Dio, abbiamo certi doveri nei confronti di Dio, il nostro Creatore.
Come Creatore di tutto, Dio ha stabilito due tipologie di legge. Ha stabilito la Sua legge sulla natura, quelle che noi chiamiamo le leggi naturali e, inoltre, per l'uomo ha stabilito anche la sua legge morale, alla quale ogni persona dovrà rispondere. Un esempio di quest'ultima è rappresentato dai 10 comandamenti.
Essendo Dio il nostro Creatore che ci dà tutto, Dio ci comanda inoltre di glorificarlo come Dio perché è glorioso e di ringraziarlo per tutto, visto che tutto viene da Lui.
Allora, alla luce di questo, qual è la nostra condizione davanti al nostro Creatore? Cosa meritiamo da Lui? Come ci siamo comportati nei suoi confronti? Domandiamoci:
Diamo noi a Dio la gloria che Egli merita, essendo Lui il glorioso Creatore di tutto? Ringraziamo Dio per tutto, visto che tutto quello che abbiamo viene da Lui come dono? Ubbidiamo assiduamente alla Sua legge, che è la cosa giusta da fare visto che la nostra stessa vita viene da Lui?
La risposta triste è ovvia!
Nessuno di noi può dire di aver sempre ubbidito a tutte le leggi di Dio. Piuttosto, disubbidiamo tutti i giorni, in tanti modi.
Possiamo dire di aver sempre ringraziato Dio per le innumerevole benedizioni che riceviamo da Lui? In realtà, giorno per giorno, pecchiamo contro di Lui non essendo a Lui riconoscenti.
Possiamo dire di aver sempre dato a Dio la gloria e l’onore che Egli merita? No! Infatti, di solito, cerchiamo gloria per noi stessi anziché per Dio. Facendo così, stiamo rubando gloria che appartiene a Dio. Anche in questo offendiamo Dio! 

6)     Ricordiamo sempre la nostra condizione


La verità è che nei confronti di Dio siamo grandemente colpevoli. Siamo disubbidienti, abbiamo peccato ripetutamente contro Dio.

Secondo la legge perfetta di Dio, chiunque disubbidisce a Dio, anche poche volte, è colpevole e quindi non merita nulla di buono da Lui. Romani 6:23
Ognuno di noi, ogni persona nel mondo, ha peccato contro Dio ogni giorno della sua vita, sia in quello che fa di sbagliato, sia in quello che non fa e che avrebbe invece dovuto fare.
Perciò, essendo tutti colpevoli, non solo non meritiamo nulla di buono da Dio, ma meritiamo il male. Eppure quanto bene abbiamo ricevuto!
Voglio ripetere questo concetto perché esso è fondamentale per capire la vita correttamente. Per natura noi meritiamo solamente il male da Dio. Non meritiamo alcun bene.
Perciò, alla luce di questo, la domanda giusta non è perché Dio ha permesso questo o quel male nella vita di qualcuno, piuttosto, la domanda giusta sarebbe: “Come mai Dio ci ha benedetto così tanto nonostante tutti i nostri peccati?”
Inoltre, riconoscendo che non meritiamo nulla del bene che riceviamo, dovremmo veramente abbondare nel ringraziamento a Dio ogni giorno della nostra vita per tutto il bene che Egli ci dà, ricordando inoltre che Dio non ci punisce in questa vita per tutti i nostri peccati ma che è paziente fino al giorno del Giudizio, lasciandoci tempo ora di ravvederci per ricevere da Lui il perdono.
Alla luce di tutto questo, quando pensiamo all'importanza di essere riconoscenti gli uni verso gli altri nei nostri rapporti, affinché tali rapporti siano davvero più benedetti e gioiosi, dobbiamo capire che non è possibile essere veramente riconoscenti agli altri, da cui riceviamo relativamente poco, se non siamo anzitutto riconoscenti a Dio, da cui, in realtà, riceviamo tutto.
Infatti, la chiave per essere riconoscenti agli altri è di essere riconoscenti a Dio. Quando saremo veramente riconoscenti a Dio, saremo veramente riconoscenti anche agli altri e avremo la gioia e le benedizioni nei nostri rapporti di cui abbiamo parlato all'inizio.
Se tu vuoi rapporti benedetti devi essere riconoscente a Dio. Tutto quello che abbiamo di buono viene da Lui, perfino la vita. Inoltre Dio ci comanda di essere riconoscenti. 1Tessalonicesi 5:18; Efesini 5:20; Filippesi 4:6; Colossesi 3:17. Dio ci comanda di ringraziarLo per tutto.
Non ringraziare Dio è vera stoltezza perché Egli è la fonte di ogni benedizione che abbiamo. Anzi, prima di ringraziarlo, abbiamo bisogno di chiederGli perdono per tutte le volte che non lo abbiamo ringraziato.
Per iniziare veramente a ringraziare Dio, un buon punto di partenza è di farlo ad ogni pasto per il cibo che ci offre, non in modo meccanico, ma ringraziandolo di cuore, con parole nostre.
È anche giusto ringraziare Dio per tutte le altre benedizioni, ricordando sempre che non meritiamo la Sua immensa bontà.

7)     Essere riconoscenti anche agli altri


Torniamo ora ai nostri rapporti con gli altri. Come già menzionato, spesso Dio ci cura tramite gli altri.

Quando iniziamo ad avere un cuore riconoscente verso Dio, diventerà molto più facile e naturale essere riconoscenti anche verso gli altri intorno a noi. Quando mi rendo conto che non merito nulla da Dio, sarà facile rendermi conto che ricevo molto dagli altri che non merito. Perciò posso essere veramente riconoscente anche a loro. Quando tu riconosci che non meriti nulla di buono da Dio e che ricevi molto dagli altri che non meriti, allora la tua vita sarà trasformata. Potrai apprezzare il bene che ricevi e potrai accettare il male che Dio permette per portare avanti il Suo piano perfetto. Avrai molta più gioia perché riconoscerai le benedizioni che ricevi dalle persone intorno a te. Il tuo cuore sarà molto più gioioso.
Inoltre, vivendo così, tu diventerai un motivo di gioia per le persone intorno a te perché ti comporterai diversamente nei loro confronti. Così come per noi è bello quando gli altri sono veramente riconoscenti nei nostri confronti, allo stesso modo è anche bello per gli altri quando noi siamo veramente riconoscenti nei loro confronti.
Quando tu inizi a vivere così, sarai un fonte di gioia per gli altri e tu stesso avrai molta più gioia. Vivere così aiuta tanto a migliorare i tuoi rapporti.
Questo vale sia per i tuoi rapporti in casa che con altre persone al di fuori della tua famiglia.
Se tu vuoi rapporti benedetti, devi abbondare nel ringraziamento.
È fondamentale comprendere, finché saremo su questa terra, che questa vita passerà e, quando finirà, ci troveremo davanti a Dio dove saremo giudicati per ogni nostra parola, ogni nostra azione, ogni nostro pensiero. Abbiamo bisogno di avere il perdono per mezzo di Gesù Cristo. Chi ha il perdono, ha il motivo più grande di tutti per il quale ringraziare Dio, questo sarà l'inizio di una vita trasformata e riconoscente Pertanto:
-                    Per quanto riguarda il nostro rapporto con Dio, dobbiamo imparare ad essere molto più coscienti del fatto che quello che abbiamo viene da Dio. Abbiamo bisogno di ricordarci, tramite la lettura della Parola di Dio, che non meritiamo alcun bene da Dio e, perciò, il bene che riceviamo è veramente una grazia di Dio.
Allora potremo abbondare nel ringraziamento ogni giorno.
-                    Per quanto riguarda i nostri rapporti con gli altri, abbiamo bisogno di ricordare che non meritiamo il bene che gli altri fanno per noi perché, in realtà, esso viene da Dio tramite loro.
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Marito: è vero che Dio insegna che la moglie, fra le altre cose, dovrebbe curare la casa e preparare i pasti. Però questo non avviene perché tu lo meriti e pertanto, quando tua moglie ti cura, dovresti riconoscere che lei si è impegnata per te e dovresti esserle grato.
Moglie: lo stesso concetto vale per te.
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La cosa importante è riconoscere quello che gli altri fanno per noi per poter abbondare nel ringraziamento. Quanto cambia un matrimonio quando entrambi riconoscono tutto quello che il coniuge fa per l'altro coniuge. Solo se riconosci che non meriti quello che ricevi dall’altra persona puoi veramente godere il tuo rapporto a fondo. 
Per quanto riguarda l'essere genitori, una grande mancanza in tante famiglie è che non si insegna ai figli ad essere riconoscenti. Di natura, i figli sono egoisti, non riconoscenti. Infatti, chi ha provato sa che ci vuole molto impegno per insegnare ad un figlio ad essere veramente riconoscente e non solo a dire grazie. I genitori hanno la responsabilità, da parte di Dio, di insegnare ai figli ad essere riconoscenti. Questo è un grande lavoro che bisogna iniziare a fare mentre il figlio è giovane.
Prima di tutto non bisogna dare sempre al figlio tutto quello che egli chiede. Diversamente egli crederà che basta dire che vuole qualcosa e automaticamente gli sarà data. Un figlio ha bisogno di capire che non si può avere tutto nella vita, anzi, ci sono tante cose che non si possono avere. Capire questo aiuterà il figlio a capire che non merita quello che riceve e così potrà essere riconoscente.
Poi, dobbiamo spiegare che è buono per il figlio avere vere responsabilità in casa ed essere riconoscenti per quel poco che riesce a fare. In questo modo egli può iniziare a capire cosa vuol dire lavorare e, così, può riconoscere e apprezzare i lavori che gli altri in famiglia fanno. E' bene iniziare ad insegnare queste cose già quando i figli hanno due o tre anni.
-         Esempio pratico
a)    Per prima cosa, i figli devono vedere che i genitori sono veramente riconoscenti a Dio. Non bastano le parole, i figli devono vedere, giorno dopo giorno, che i genitori sono veramente riconoscenti a Dio. Vedranno questo nel modo secondo il quale i genitori parlano e agiscono.
b)    Poi, i figli devono vedere che i genitori sono veramente riconoscenti l’uno verso altro. I figli vedono subito quando qualcosa è finta o quando è sincera. Perciò essi devono vedere che i genitori sono veramente riconoscenti l’uno verso l’altro. Anche questa cosa è essenziale per aiutare il figlio a diventare veramente riconoscente.
c)    È anche importante che i genitori siano riconoscenti al figlio per quello che il figlio fa per la famiglia. Sarebbe molto sbagliato pretendere che lui sia riconoscente verso gli altri se il genitore non è riconoscente verso di lui. Chiaramente, egli deve fare determinate cose per la famiglia, in modo tale che si possa essere riconoscenti verso di lui.
d)    Infine, con molto impegno, bisogna aiutare il figlio a capire che non merita il bene che riceve, né da voi, né da Dio. Questo non è un insegnamento che si trasmette una volta per sempre, ma è una verità di cui si deve parlare volta dopo volta dopo volta.
A livello pratico, è molto positivo pregare con un figlio prima che vada a letto, non solo quando è piccolo ma finché vive con voi. Nella tua preghiera con tuo figlio è importante che egli ti senta ringraziare Dio specificamente per le tante benedizioni che Egli ti ha elargito durante tutta la giornata. In più, dovrebbe sentirti ringraziare Dio per certe benedizioni che Egli ti ha dato tramite il tuo coniuge.
Questi sono alcuni pensieri sul come possiamo essere più riconoscenti a Dio e su come possiamo essere più riconoscenti in casa. Quando una persona vive così, la sua vita sarà trasformata.  
RIFLESSIONE
Non è possibile essere veramente riconoscenti ad alcune persone e non riconoscenti ad altre. O sei riconoscente o non sei riconoscente. Essere riconoscente non riguarda il rapporto con la persona, riguarda il tuo cuore.
Se tu sei veramente riconoscente, sarai riconoscente in tutti i tuoi rapporti. Se invece tu credi di essere riconoscente solo in certi rapporti, allora non sei veramente riconoscente di cuore. Se non sei veramente riconoscente, perderai le benedizioni che arrivano a chi è veramente riconoscente. Mancherai di avere gioia nei tuoi rapporti.
Ricordati che Dio non ci consiglia di essere riconoscenti, piuttosto ci comanda di essere riconoscenti. Perciò non essere riconoscente è un grave peccato.
Però essere riconoscente non è solo un comandamento, è un privilegio. È un privilegio che ci fa riconoscere molto di più le benedizioni che abbiamo da Dio e anche dagli altri, il che ci porta ad avere un cuore pieno di gioia.
Infatti c'è uno stretto legame fra l'essere riconoscente ed avere gioia. Possiamo dire che, chi non è riconoscente, non avrà vera gioia. Al contrario, chi è veramente riconoscente non può non avere gioia, ovvero avrà vera gioia sicuramente. Avrà vera gioia perché riconoscerà quanto è benedetto.
Quindi, se tu vuoi essere benedetto nei tuoi rapporti con gli altri, hai bisogno di renderti conto che non meriti alcun bene da Dio e, perciò, tutto il bene che hai, e ognuno di noi ne ha tanto, è un dono che tu non meriti, un dono della grazia di Dio e per questo dovresti abbondare nel ringraziamento. 
 
L'IMPORTANZA  DEI RAPPORTI CON GLI ALTRI
Chi è in Cristo ha in Lui ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti, come leggiamo in Efesini 1:3
Queste benedizioni superano qualunque benedizione terrena che potremmo avere.
Eppure Dio ci dà anche tante benedizioni terrene, benedizioni legate alla vita su questa terra, benedizioni da godere e da usare per la Sua gloria.
Infatti le benedizioni terrene che ci vengono elargite non sono solo da godere per noi stessi, ma sono da usare per la gloria di Dio. A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto.
Fra le benedizioni terrene, le più grandi sono le persone preziose che Dio mette nella nostra vita. La ragione di ciò è molto semplice: Dio è un Dio che ha rapporti ed esiste, fra l'altro, come Trinità, con un rapporto perfetto fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Dio è in relazione con gli uomini. Nella Bibbia leggiamo che Abrahamo viene chiamato “l'amico di Dio”. Analogamente, Gesù chiama i Suoi discepoli Suoi amici Giacomo 2:23; Giovanni 15:15-16
Ancora, nei Salmi 127:3-5  e 128 ci viene mostrato quanto grande sia la benedizione che il Signore riversa sui Suoi concedendo loro una moglie virtuosa ed una figliolanza numerosa:
Quindi, i rapporti con gli altri e, in special modo, taluni rapporti, sono un immenso dono da parte di Dio.
1.     I RAPPORTI NON SEMPRE SONO UNA FONTE DÌ GIOIA, PERCHÉ?
Purtroppo, spesso proprio quei rapporti che dovrebbero essere le più grandi benedizioni terrene portano molto male nelle nostre vite. Rapporti che dovrebbero darci gioia sono invece fonte di tristezza, lacrime e frustrazione. Come mai questo?
Ci sono tanti motivi che causano ciò, ma una delle ragioni principali per cui i nostri rapporti ci portano cose negative anziché positive come dovrebbero è perché abbiamo aspettative sbagliate.
Farsi delle aspettative sbagliate porta sempre del male ed anche una cosa stupenda può portare delusione se si ha un'aspettativa sbagliata.
Un esempio semplice ma chiaro: se qualcuno mi vende una macchina che fa 20 km al litro, il che è ottimo, ma io credo che dovrebbe farne 40, sarò deluso da quella macchina e ciò non perché non è buona, ma perché ho un'aspettativa sbagliata e non realistica.
Questo succede spesso nei nostri rapporti. Abbiamo un metro sbagliato di come dovrebbero essere e, visto che, in tal caso, la realtà sarà inferiore alle aspettative, restiamo delusi dal nostro rapporto. Anziché essere una gioia, esso diventa un peso.
Fra tutte le aspettative sbagliate, forse quella più comune è di credere, non in senso cosciente, ma almeno subcosciente, che l'altra persona non dovrebbe sbagliare mai nei nostri confronti.
Credere questo porterà sempre del male.
Prima di tutto, dobbiamo capire che, finché siamo in questo corpo, peccheremo. Questo non deve mai essere una scusa per i nostri peccati, ma è una realtà che dobbiamo ricordare, soprattutto per quanto riguarda le altre persone nella nostra vita: 1Giovanni 1:8-10
Se tu vuoi avere pace nei tuoi rapporti, allora devi ricordare due cose: prima di tutto, devi ricordare che tu cadrai nel peccato. Secondo, devi ricordare che anche l'altra persona cadrà nel peccato. Perciò è assolutamente essenziale non sperare che la persona con la quale abbiamo il nostro rapporto arriverà ad un punto in cui non peccherà più. Infatti, uno dei motivi principali per cui ci sono grossi problemi nei rapporti è perché uno pretende o spera che l'altro agirà sempre in modo giusto. Questo non succederà mai in questa vita!
In altre parole, se tu, o marito, speri che tua moglie farà sempre tutto come vuoi tu, se speri che sarà proprio come vuoi tu, allora, per quanto lei possa essere una moglie preziosa e meravigliosa, tu sarai sempre deluso dal suo comportamento! Non ne sarai contento e non avrai la gioia in lei che potresti avere se valutassi realisticamente le cose. Questo vale anche per le mogli e anche per i genitori ed i loro figli e figlie, vale per fratelli e sorelle ed anche nei rapporti di amicizia.
Quindi, è fondamentale tenere ben presente nella mente che, sia noi stessi che le altre persone, non siamo perfetti e perciò una cosa fondamentale per avere buoni rapporti è di accettare l'altra persona con i suoi difetti, come anche l'altra persona ha bisogno di accettare noi con i nostri difetti. È importante però che noi non usiamo questo come scusa per non voler crescere, ma che sia un motivo per cui abbiamo tanta grazia e pazienza nei confronti degli altri.
Quindi, se vuoi godere i rapporti che Dio ti ha dato, devi avere aspettative realistiche.
Dio sa che, finché siamo in questo mondo, avremo da combattere contro il peccato e perciò peccheremo l'uno contro l'altro.
La Bibbia ci fornisce vari brani che ci spiegano come vivere i nostri rapporti alla luce del fatto che continuiamo a peccare gli uni contro gli altri.
Leggiamo qualche brano e facciamo qualche commento ad esso.
       I.        SOPPORTARE.
Cominciamo con Colossesi 3:12-17. Questo brano ci insegna come vivere i nostri rapporti. Chi vive così avrà grande gioia in essi, quella gioia che viene solamente da Dio:
Notiamo attentamente i termini che Dio usa in questo brano e che descrivono come dobbiamo vivere i nostri rapporti:
-      Viscere di misericordia:il Nuovo Testamento usa questo modo di dire, strano per noi ma comunissimo nelle lingue antiche, nel senso ebraico, cioè per indicare quella dolce commozione delle viscere che si prova per una persona che si ama teneramente (si veda pure Luca 1:18; 2Corinzi 6:12; 7:15; Filippesi 1:8; 2:1; Filemone 7,12,20; 1Giovanni 3:17); per gli ebrei le viscere sono infatti la sede degli affetti più teneri, specialmente della carità, della benevolenza e della misericordia. Ed anche noi, oggi, talvolta diciamo «viscere di padre», «di madre», «di umanità», «di misericordia» a significare affetto, sentimento d'amore e di compassione.
-      Benignità: la benignità (si veda pure Romani 2:4; 2Corinzi 6:6; Galati 5:22; Tito 3:4) è l'opposto della severità (si veda anche Romani 11:22) e si esercita nel sovvenire ai bisogni esterni del prossimo.
-      Umiltà: l'umiltà (si veda anche Colossesi 2:18,23; Atti 20:19; Efesini 4:2 Filippesi 2:3; 1Pietro 5:5), che secondo l'apostolo non consiste in una dimostrazione apparente ma in una virtù reale dell'animo, è propria di colui che sa davvero stimare gli altri più di se stesso (si veda pure Filippesi 2:3).
-      Mansuetudine: per mansuetudine si intende quell'atteggiamento di pensiero che è opposto all'asprezza e alla contenziosità e che si manifesta con la gentilezza e con la tenerezza nel trattare gli altri (si veda anche 1Corinzi 4:21; 2Corinzi 10:1; Galati 5:23; 6:1; Efesini 4:2; 2Timoteo 2:25; Tito 3:2; Giacomo 1:21; 3:13; 1Pietro 3:15). Essa è quella virtù di cui Cristo ha, in se stesso, lasciato al mondo l'ideale: la mansuetudine di Gesù Cristo è un fatto stabilito (si veda 2 Corinzi 10:1,Matteo 21:5;11:29) e si manifesta nella pazienza e nella longanimità con i deboli (si veda Matteo 12:20, Isaia 42:3), nel perdonare e dare pace a colui che meriterebbe condanna (si veda Luca 7:38, 48, 50), nel guarire chi cerca guarigione pur sapendo di non meritarla (si veda Marco 5:33,34), nel rimproverare con dolcezza l'incredulità ostinata (come si vede in Giovanni 20:24, 25, 29), nel correggere dolcemente la fiducia che Pietro aveva in se stesso, la sua infedeltà e il triplice rinnegamento del suo Signore (come possiamo constatare in Giovanni 21:15-17), nel biasimare dolcemente il suo traditore (vedasi Matteo 26:48-50) e, infine, nel pregare pieno di compassione per i suoi uccisori (si veda Luca 23:24). O che possiamo essere, anche in tutto questo, imitatori di Cristo!
-      Pazienza:essa vuol dire sopportare il male che riceviamo dall'altra persona senza agitarci, nella speranza d'un ravvedimento e d'un conseguente ritorno a migliori sentimenti da parte di chi l'ha prodotto (si veda pure Romani 2:4; 9:22; 2Corinzi 6:6; Galati 5:22; Efesini 4:2; 1Timoteo 1:16; 2Timoteo 4:2; 1Pietro 3:20; 2Pietro 3:15).
-      Sopportandovi gli uni gli altri: qui si parla specificamente di quei casi in cui qualcuno ha peccato contro di noi, facendoci del male. In tali casi è profondamente cristiano non reagire di fronte alle afflizioni che ci son causate dal fratello e portare pazienza, verso di lui, per amore di Cristo e del fratello stesso (vedasi 2Tessalonicesi 1:4). Perdonandovi: perdonarsi a vicenda è la parola d'ordine del cristiano. Fratelli cari, dobbiamo perdonarci a vicenda come Cristo ci ha perdonati (si veda Colossesi 3:13)!
      II.        CONFESSARE.
Ci sono altri aspetti fondamentali per poter avere rapporti benedetti. Uno di questi è l'importanza di confessare i peccati gli uni agli altri. Giacomo 5:16
Senza andare nei dettagli, voglio chiarire che qui il punto principale non è che noi dobbiamo insistere sul fatto che gli altri confessino i loro peccati, ma che ciascuno di noi deve essere pronto a confessare i propri peccati. Notate che il brano dice di confessare i peccati gli uni agli altri. Non basta confessare un peccato solamente a Dio se quel peccato è stato commesso anche contro un altro. Certamente ogni peccato viene e deve essere confessato a Dio. Però, quando pecchiamo contro un'altra persona, bisogna confessarlo anche a quella persona.
Infatti un grande ostacolo nell'avere buoni rapporti è quando non confessiamo i nostri peccati gli uni agli altri.
Ci sono molti motivi per cui non facciamo ciò e forse il più grande è quello dell'orgoglio. In un certo senso, si può confessare a Dio senza calpestare l'orgoglio, perché confessare solo a Dio non è confessare pienamente il peccato. Confessare di cuore il tuo peccato anche all'altra persona richiede umiltà, però, è la via che porta alla benedizione.
Infatti, notate che il brano dice confessate i vostri falli, ovvero i vostri peccati, gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, affinché siate guariti. Molto spesso soffriamo le conseguenze del peccato non confessandolo all'altra persona o alle altre persone. Quindi, se tu ti senti spiritualmente abbattuto, se sembra che non riesci ad avere vittoria, se cadi e ricadi, forse ciò che ti serve è non solo confessare il tuo peccato a Dio, ma confessarlo anche alle persone contro le quali hai peccato.
Chiaramente, se qualcuno confessa un peccato a te, è fondamentale perdonarlo, anche se ha già confessato quel peccato tante altre volte. Questo è il chiaro messaggio che Gesù ci trasmette parlando a Pietro, dopo che Pietro gli fece una domanda sul perdono. Matteo 18:21,22
Pietro pensava che ci fosse un limite al quanto doveva perdonare un altro che aveva peccato contro di lui. Gesù gli spiega allora che non ci sono limiti al un numero di volte in cui dobbiamo perdonare. Dobbiamo infatti essere sempre pronti a perdonare, perché anche noi abbiamo sempre bisogno di perdono.
2.     NON AVERE ALCUN DONO COME IDOLO
Parlando dei rapporti, voglio parlare di un'altra cosa che fa tanto male ai nostri rapporti. Spesso possiamo fare di un rapporto un idolo.
I nostri rapporti non andranno bene se li abbiamo come idoli. Lasciatemi spiegare bene questo concetto.
Un grande pericolo per quanto riguarda le benedizioni terrene è di essere troppo attaccati ad un dono terreno concessoci da Dio. Quando siamo troppo attaccati ad un dono, pur essendo da Dio, quel dono diventa un idolo per noi. Possiamo far diventare un idolo qualunque dono terreno. Per esempio, il cibo può diventare un idolo per noi: Filippesi 3:18-19
Tante persone invece fanno della buona salute un idolo, essendo estremamente attaccati ad essa. La loro vita diventa un immenso impegno finalizzato al curare la loro salute, al punto che essa diventa ciò che controlla le loro decisioni. In questo modo, tali persone fanno di una benedizione un idolo.
Chiaramente, si può fare di qualunque cosa materiale un idolo, se ci si attacca troppo ad essa. Può dunque trattarsi di un oggetto di grande valore, come una casa o una macchina, ma può pure essere rappresentato da piccoli oggetti che hanno poco valore.
Infine, un altro tipo di idolo che tanti purtroppo hanno è l'approvazione degli altri. Tanti considerano molto importante quello che pensano gli altri e prendono tante decisioni con lo scopo di non perdere l'approvazione degli altri. Anche questa è idolatria!
o    IDOLI NASCOSTI.
Ora voglio parlare di altri due tipi di idoli, idoli molto comune, ma che spesso non si riconoscono come tali perché sono cose buone in sé.
      I.        PERSONE PREZIOSE
Questi due idoli sono le persone preziose della nostra vita ed il frutto di un ministero nostro, soprattutto nella vita delle persone preziose a noi. Cerco di spiegarmi.
Dio ci comanda di trovare il nostro diletto nell'Eterno: Salmo 37:4
Possiamo godere dei doni che Dio ci dà, ma il nostro diletto deve essere in Dio stesso. L'Apostolo Paolo, per quanto amava i credenti e per quanto si impegnava nel suo ministero, cercava una cosa: di conoscere sempre di più Gesù Cristo, che è Dio stesso.
Tenendo questo in mente, quando Dio ci dà una persona come benedizione, per esempio un coniuge, un figlio, un fratello o sorella, un amico o amica, è giusto e buono riconoscere la grandezza di questo dono e apprezzarlo. Però non dobbiamo attaccarci troppo a quel dono, ovvero non dobbiamo legare la nostra gioia a quel rapporto come se esso ne fosse l'unica fonte. Questo non vuol dire che non dobbiamo avere gioia in conseguenza del nostro rapporto con determinate persone, anzi dobbiamo ringraziare del continuo Dio per averci dato la gioia di vivere quel rapporto ed esserGli riconoscenti di vero cuore per la benedizione che esso rappresenta nella nostra vita. Tuttavia, la nostra gioia deve prescindere dai nostri rapporti. Dobbiamo infatti vivere i rapporti come un qualcosa che aggiunge gioia alla nostra gioia, a quella gioia cioè che abbiamo dentro di noi a prescindere da quel particolare rapporto e che ha come unica e sola fonte Cristo Gesù, il nostro Signore. Le persone preziose sono un dono e come tali devono essere considerate e stimate, ma sono anche e solo per un tempo. Quando ci attacchiamo troppo ad una persona, questo può creare un ostacolo fra noi e Dio. Poi, se Dio toglie quella persona dalla nostra vita, o parzialmente o totalmente, la nostra situazione diventa disastrosa. Vediamo questo, per esempio, in certi genitori quando i loro figli si sposano e formano una nuova famiglia, soprattutto se non vivono geograficamente vicini.
Dobbiamo riconoscere che ogni rapporto è un dono che viene da Dio, ma non qualcosa in cui cerchiamo la nostra unica e sola fonte di gioia, la nostra completa soddisfazione. Infatti, se noi cerchiamo la nostra vera soddisfazione in un dono di Dio, anziché in Dio stesso, quel dono diventa un idolo per noi. Dobbiamo cercare il nostro diletto in Dio, in Cristo Gesù.
    II.        SUCCESSO SPIRITUALE CON GLI ALTRI
Similmente, un altro tipo di idolo, qualcosa che in sé è molto buono, ma può diventare un idolo, è quando ci aggrappiamo troppo al voler avere risultati nel nostro giusto impegno di aiutare gli altri a crescere nelle vie di Dio. Spieghiamo anche questo caso, come esempio analizziamo una situazione che si può creare in ambito matrimoniale. Se il marito, vuole aiutare sua moglie (o viceversa) a cambiare perché riconosce vari aspetti del carattere di lei che non vanno bene e vuole aiutarla a diventare di più come Cristo, in sé, egli si propone un ottimo traguardo.
Però, questo buon traguardo può diventare anche un idolo. Se lei non fa il progresso che lui vorrebbe e ciò spinge lui ad essere frustrato o a non avere pace o ad insistere troppo con lei affinché cresca, si ha una chiara indicazione che il desiderio del marito di aiutare lei a cambiare è un idolo per lui. E ciò perché quel marito non sta vivendo questo desiderio in modo giusto e quindi pecca di idolatria.
Ciò crea una barriera fra quell'uomo e Dio, crea una barriera fra lui e la moglie e, anziché aiutarla concretamente, in realtà, ostacola la crescita di lei.
Questo stesso tipo di idolatria può manifestarsi anche nel rapporto di un genitore con suo figlio. Certamente ogni genitore deve desiderare che un figlio cresca bene e acquisisca preziose e stimabili qualità sotto ogni aspetto della sua persona. Non solo, ma, nel caso specifico, un genitore ha la responsabilità, da parte di Dio, di formare il carattere del figlio, responsabilità che un coniuge non ha con l'altro coniuge. Però, mentre un genitore può influenza molto il carattere di un figlio, soprattutto un figlio piccolo, egli non può controllare l'esito finale che la sua educazione avrà su quel figlio. Se il genitore ci tiene ed i risultati che egli si prefigge non arrivano, può diventare troppo esigente, può arrivare a peccare in vari modi per cercare di forzare il figlio ad essere come lui desidera. Questo porta a disastri educativi e a rapporti frustranti fra genitore e figlio.
La stessa cosa può avvenire in un rapporto con persone che sono i nostri pari, per esempio fratelli, sorelle o amici in Cristo. È giustissimo che desideriamo che le persone nella nostra vita diventino più come Gesù Cristo. Entro determinati limiti, dovremmo anche impegnarci ad aiutarli a crescere verso la maturità della fede. Però, non dobbiamo lasciare questo desiderio diventare un idolo.
Come possiamo riconoscere se il nostro desiderio per la loro crescita è un idolo o un desiderio troppo forte?
Questo è molto importante e vale fra coniugi, vale con genitori e figli e vale in rapporti, per esempio, con fratelli, sorelle o amici.
Quando la mancanza di crescita nell'altra persona ci porta ad essere frustrati, quando essa ci toglie la nostra pace, quando ci spinge ad insistere ancora di più, si ha una chiara indicazione che il nostro desiderio per la loro crescita non è più tenuto in equilibrio e rappresenta, con molta probabilità, un idolo.
Chiaramente, questo è anche vero per chi ha un ministero, per esempio per i pastori anziani e per altri impegnati in un ruolo di guida. È importante che una guida della Chiesa desideri profondamente la crescita della Chiesa, sia in numero che in maturità. Se egli o loro si aggrappano troppo a questo desiderio, esso può facilmente diventare un idolo. Quando succede così, come negli altri esempi, la persona che ha questo titolo sarà ostacolata nella sua crescita e comincerà ad usare mezzi o atteggiamenti sbagliati per spronare gli altri a crescere.
Anche in questo caso, pur avendo un ottimo traguardo, la guida deve riconoscere che è responsabile del seminare e dell'annaffiare, ma solo Dio può fare crescere.
Qual è la soluzione? Prima di tutto, la soluzione è che la persona che desidera il cambiamento dall'altra persona riconosca che, di un desiderio puro, ne ha fatto un idolo. Infatti, come abbiamo precisato più volte, il problema non è che il desiderio in sé sia sbagliato, ma lo è piuttosto il fatto di aggrapparsi troppo al desiderio stesso, cioè al fatto di vedere i risultati che si vorrebbero.
Quindi, se tu sei così in qualche rapporto della tua vita, ti esorto a riconoscere che questo è sbagliato ed è anche pericoloso.
Ravvediti da questo grave peccato, chiedendo perdono a Dio e chiedendo perdono anche all'altra persona. Lascia a Dio i risultati del tuo impegno nella vita di quell'altra persona. Sta in silenzio e aspetta i tempi di Dio. Cerca la tua pace e gioia in Dio, non in certi risultati.  

RIFLESSIONE
Preghiamo che possiamo apprezzare i doni che Dio ci dà e, fra i doni terreni, soprattutto le persone.
Ricordiamoci sempre di non farci aspettative sbagliate. Non dobbiamo sperare che gli altri arrivino ad un livello tale da non peccare più o da non sbagliare più nei nostri confronti. Dobbiamo invece ricordare che pure noi continuiamo a cadere e che anche loro sono come noi. Questo ci permetterà di avere pace anche davanti ai loro peccati. D'altronde anche noi abbiamo sempre bisogno di questo tipo di pazienza da parte degli altri e, soprattutto, da parte di Dio.
Poi, non lasciamo che le persone o i risultati che vorremmo vedere nella loro vita, diventino idoli per noi.
Cerchiamo la nostra gioia in Cristo e così potremo essere usati da Lui per aiutare le persone a crescere, non sempre come vorremmo noi, ma secondo il piano di Dio.
O che possiamo vivere i nostri rapporti come Dio intende! 

 
 L'IMPORTANZA CHE SI DA AL MATRIMONIO 

1.     L'IMPORTANZA DEL MATRIMONIO
Se qualcosa è di grande importanza, il fatto che tanti la vedano come di poca importanza cambia il suo valore? Certamente no!
Facciamo un esempio: i bambini possono vedere la scuola come qualcosa di poco importante ma, in realtà, a prescindere da come loro la vedono, la scuola è per loro molto importante. Analogamente, un nuovo soldato potrebbe non capire perché l'allenamento deve essere così duro e ciò perché non ha mai visto quanto pericolosa è la guerra.
Pensiamo ora a quello che possiamo definire come l'esempio più grande: la salvezza eterna, ovvero l'offerta di salvezza da parte di Dio per mezzo di Gesù Cristo.
Il fatto che tanti non la vedano come una cosa importante o di grande valore non cambia il fatto che vale più di tutti i tesori della terra messi insieme.
Gli uomini spesso non capiscono il valore di tanti dei doni più grandi di Dio. Di essi, la salvezza è certamente quello più grande.
a)     Il matrimonio: stabilito da Dio
In questo studio vogliamo iniziare a considerare qualcosa di estremamente importante e che, spesso viene vista e vissuta come fosse poco importante. Quello che vogliamo considerare è uno dei doni più importante della vita terrena: il matrimonio.
Per capire quanto il matrimonio è importante, dobbiamo capire che il matrimonio non è qualcosa che gli uomini hanno inventato, piuttosto il matrimonio è il piano di Dio per l'uomo dall'inizio del mondo. Leggiamo Genesi 2:18-24
In questo passo scopriamo che è stato Dio a istituire il matrimonio, cioè a stabilire che un uomo e una donna lascino le famiglie in cui sono cresciuti per formare una nuova famiglia. Vediamo quindi che il matrimonio e la famiglia che crea è il piano di Dio per l'uomo.
Perciò il matrimonio non è qualcosa di stabilito dallo stato, né dalla religione ma da Dio stesso. Quindi, né lo stato, né la religione hanno il diritto di cambiare quello che è stato stabilito da Dio stesso.
Visto che è stato Dio, il Creatore di tutti, a stabilire il matrimonio, il matrimonio è estremamente importante. Dio stesso dichiara che non è buono per l'uomo stare solo e, proprio per questa ragione, Egli ha creato la donna come un aiuto giusto per lui .
Infatti il matrimonio è il rapporto umano più importante. È stabilito da Dio che esso duri solitamente più di tutti gli altri rapporti e che sia il rapporto umano più intimo, più stretto e di più grande benedizione.
Essendo stato creato così, il matrimonio dovrebbe essere il rapporto che dà più gioia di ogni altro rapporto.
Purtroppo, nel mondo di oggi, tante persone non vedono il proprio matrimonio così. Questo non cambia quanto in realtà il matrimonio sia importante, cambia piuttosto che esso diventa un peso anziché una fonte di gioia.
Visto che alla creazione Dio dichiarò che non è buono per l'uomo di stare solo, è chiaro che, nella grande maggioranza dei casi, il matrimonio è il piano di Dio per un uomo e una donna.
Ci sono eccezioni, ma sono poche.
Non ne parliamo adesso, ma probabilmente molte delle persone che oggi non sono sposate, non lo sono a causa di come la società è messa male, a causa del modo sbagliato in cui oggi si iniziano rapporti fra uomini e donne e anche a causa di aver visto brutti matrimoni che spaventano chi valuta di intraprendere questa via.
Quello è tutto un altro discorso che non faremo in questo studio. Il punto da capire ora è che il matrimonio è secondo il piano di Dio per la maggioranza delle persone e che il matrimonio è estremamente importante, perciò conviene che ci impegniamo con tutto il nostro cuore a migliorare il nostro matrimonio e, se non si è sposati, a crescere come persona in modo che un eventuale matrimonio sarà benedetto e fonte di grande gioia.
b)    Come era il matrimonio
Prima di parlare di come possiamo migliorare i nostri matrimoni, è importante capire che il matrimonio, che è stato creato da Dio, in origine era molto diverso da quello che è oggi.
Dio aveva creato il matrimonio perfetto e interamente buono, così come tutto il resto della creazione.
Quando il matrimonio fu creato, nel primo di essi non c'era peccato, non c'era gelosia, non c'era orgoglio, non c'era egoismo, non c'erano menzogne, non c'era rabbia, non c'era alcun tipo di cattiveria. I coniugi non avevano dubbi l'uno nei confronti dell'altro, non c'era concorrenza e non serviva cercare di convincere il coniuge di nulla perché c'era sempre un perfetto accordo.
Come è stato creato da Dio, il matrimonio era uno stupendo rapporto fra marito e moglie. I coniugi trovavano grande gioia l'uno nell'altro e, insieme, trovavano immensa gioia in Dio.
La loro vita era così bella che non possiamo veramente concepirlo pienamente.
c)     Cosa è successo
Chiaramente le cose non sono così oggi. Come mai?
È importante capire perché il matrimonio non è più così, in quanto, capendo ciò, troveremo la chiave per ritornare ad avere i matrimoni che Dio intende.
Perciò è giusto porre la domanda: come mai il matrimonio non è più così meraviglioso? Anzi, il più delle volte, è una fonte di tanta tensione e dolore. Come mai? Come mai non solo il matrimonio, ma tutti i rapporti sono diventati difficili e facilmente fanno male anziché bene? Come può una cosa così meravigliosa essere cambiata così tanto?
Leggiamo la risposta in Genesi 3. Tenete in mente che capire questo ci aiuta a poter avere rapporti trasformati.
Nel principio, Dio aveva creato un mondo perfetto, un mondo senza il male, un mondo pieno di bontà. Però le cose sono cambiate, cambiate drasticamente.
Ricordate che Dio aveva creato il primo uomo, Adamo, e poi la moglie, Eva. Essi vivevano in un giardino meraviglioso che Dio aveva creato specificamente per loro. La loro era una vita meravigliosa e avevano tutto ciò che serviva per avere un cuore pienamente soddisfatto. Oltre ad avere un matrimonio stupendo, avevano il dono più grande di tutti, la benedizione più meravigliosa possibile, avevano un rapporto personale e intimo con Dio stesso e condividevano questo rapporto con Dio insieme come coppia.
Per capire quello che è successo e che ha rovinato tutto, dobbiamo capire che esiste Satana.
Satana è un angelo che si è ribellato a Dio. Dal momento della sua ribellione, Satana ha cercato di danneggiare l'opera di Dio il più possibile. Soprattutto, la cosa che più ha cercato di fare è stata quella di rovinare il rapporto che Adamo ed Eva avevano con Dio e, per realizzare questa cosa, doveva tentarli affinché si ribellassero a loro volta contro Dio. Leggiamo Genesi 3:1-7. Ci sarebbe tantissimo da dire riguardo a questo passo. Esso ci mostra come si arriva a peccare, ovvero a scartare le vere benedizioni, le cose più meravigliose, per un inganno. Senza prendere del tempo per andare a fondo nelle verità contenute in questo brano, dico brevemente che il serpente, prima di tutto, cercò di far credere ad Eva che Dio non si stesse curando perfettamente di loro e lei scelse di credere a questa menzogna. La cura di Dio, per chi si fida di Lui, è sempre perfetta!
Poi, quando Eva spiegò al serpente che la disubbidienza a Dio, in questo caso il mangiare del frutto proibito, avrebbe portato a lei e ad Adamo delle brutte conseguenze, ovvero sarebbero morti, il serpente mentì dicendo che non sarebbero morti, ovvero che non ci sarebbero state delle conseguenze. In effetti il serpente stava dicendo che Dio era un bugiardo e che quello che Egli aveva detto non era vero.
Infine il serpente presentò il peccato come qualcosa di meraviglioso che avrebbe soddisfatto il cuore di Eva. Del frutto proibito le disse: “Dio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri si apriranno e sarete come Dio, conoscendo il bene e il male.” In altre parole, il serpente cercava di farle credere che i comandamenti di Dio fossero gravosi e che il peccato offrisse più di quanto Dio offriva. In altre parole, il serpente stava dicendo che le vere benedizioni, quelle che possono soddisfare il cuore, vengono dal peccato e non da Dio.
Questa è una menzogna, perché solamente Dio può benedirci. Quando noi scegliamo una via diversa da quella stabilita da Dio, il nostro Creatore, perdiamo le benedizioni che solo Dio può darci.
Fino a quel giorno Eva aveva conosciuto la cura perfetta di Dio. Aveva una vita meravigliosa, insieme ad Adamo.
Però, quel triste giorno, anziché fidarsi di Dio, Eva scelse di fidarsi delle menzogne del serpente, ovvero di Satana. Eva scelse di cercare benedizioni al di fuori di Dio anziché godere le benedizioni che aveva ricevuto fino a quel momento da Dio.
Eva scelse di disubbidire a Dio, di non fidarsi di Lui. Poco dopo Adamo seguì l'esempio di Eva. Subito entrambi capirono la loro colpa davanti a Dio e, per la prima volta, ebbero paura e furono pervasi da un terribile senso di colpa.
Riprendo il brano da quel punto per farvi sentire quel che è successo. Quello che sto per leggere spiega perché il mondo è pieno di tutto il male che vediamo oggi e, specificamente, spiega perché il matrimonio è così spesso una fonte di dolore e di frustrazione anziché di gioia. Capire questo ci dà anche la chiave per come avere un matrimonio benedetto. Leggiamo ora dal v. 8 fino al 19.
Prima di tutto notate che Dio è la fonte di ogni benedizione e, quando uno sceglie di non fidarsi di Dio, ma prova a cercare benedizioni altrove, perde le benedizioni di Dio.
Al serpente, che rappresenta Satana, Dio disse: “15 E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno”.
Questa è una profezia di come il seme, ovvero il discendente della donna, avrebbe schiacciato il capo di Satana. In tutta la Bibbia si parla sempre delle persone come discendenti dei loro padri. Esiste solamente una persona nella storia che non ebbe un padre biologico e perciò era discendente o seme della donna: Costui è Gesù Cristo, nato da Maria quando lei era ancora vergine.
d)    La maledizione sulla donna
Visto che Adamo ed Eva avevano scelto di non fidarsi di Dio, sono stati maledetti, ovvero hanno subito le conseguenze della loro scelta. Notate specificamente ciò che Dio dichiarò ad Eva in quanto questo ci aiuta molto a capire perché il matrimonio è oggi così disastroso .
Infatti, la scelta di Adamo ed Eva di non fidarsi di Dio è la chiave che spiega perché i matrimoni e gli altri rapporti sono così difficili e pieni di dolori al giorno d'oggi. Leggiamo di nuovo Genesi 3:16
Prima di tutto, questo verso parla dei dolori che la donna avrà in gravidanza e nelle doglie. Poi c'è una dichiarazione che riguarda il matrimonio e che, a prima vista, potrebbe sembrare difficile da capirsi. Dio disse: “i tuoi desideri si svolgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su di te.” Che cosa vuol dire? In realtà, queste parole spiegano perché è così difficile avere un matrimonio gioioso e benedetto.
Dio stesso ci dà il significato di queste parole nel capitolo seguente, dove troviamo le stesse parole in quello che Dio dichiara a Caino.
In quel passo, troviamo Caino e Abele, i due figli di Adamo ed Eva. Caino e Abele avevano fatto un'offerta a Dio. Abele aveva fatto come Dio aveva comandato e la sua offerta fu accettata. Al contrario, Caino fece di testa sua, non come Dio aveva comandato, e per questo Dio non accettò la sua offerta. Per questa ragione Caino fu irritato e arrabbiato. Anziché punirlo, Dio gli parlò per incoraggiarlo a riprendere la giusta via. Notiamo quello che Dio gli disse. Leggiamo Genesi 4:7 (i suoi desideri sono volti a te).
Dio dichiarò qui a Caino che il peccato lo stava spiando alla porta e i suoi desideri erano volti a lui. Queste sono le stesse parole che Dio stesso aveva detto alla donna, cioè che i suoi desideri si sarebbero rivolti verso suo marito.
Il significato è qui chiaro: nel dire che i desideri del peccato erano volti a Caino, Dio sta dicendo a Caino che il peccato voleva dominarlo e che, invece, doveva essere Caino a dominare il suo peccato.
Perciò, dire che i desideri della donna sarebbero stati volti verso suo marito, vuol dire che lei avrebbe tentato di dominare il marito.
Voler dominare il marito è, per la moglie, il contrario del ruolo benedetto che Dio aveva stabilito per il matrimonio.
Visto poi che la donna, andando contro il volere di Dio, cerca in vari modi di dominare suo marito, il marito domina per reazione su di lei, ma ovviamente non con amore.
Quando Adamo ed Eva hanno scelto di non fidarsi di Dio, ma di cercare benedizioni altrove, hanno perso le benedizioni che solo Dio può dare, compresa la benedizione sul matrimonio. Il matrimonio fu trasformato da una fonte di grande benedizione ad una fonte di tensione e conflitto.
È importante capire questo per saper ritornare alle benedizioni.
Tutto quello che Dio ha creato era buono e perfetto, compreso il matrimonio. Quindi l'unico modo per avere un matrimonio benedetto come Dio intende è di vivere il matrimonio come è stato stabilito da Dio, il che è un frutto del fidarsi che la via di Dio è sempre la via giusta.
Detto in modo semplice: o ci fidiamo di quello che il nostro ragionamento dice e reputiamo questa essere la via giusta, o ci fidiamo di quello che Dio dichiara è stimiamo questa essere la via giusta.
In altre parole, abbiamo le benedizioni se scegliamo di credere che la legge di Dio, cioè il modo in cui Egli ha stabilito le cose, è la via giusta.
Solamente fidandoci di Dio possiamo essere benedetti da Dio. Ricordate che Dio è l'unica fonte di benedizioni.
In un certo senso, non è difficile capire il principio che Dio è l'unica fonte di benedizione. Basta pensare alla legge di Dio sulla natura. Dio ha stabilito le Sue leggi sulla natura, quelle che noi chiamiamo legge naturale. Quando gli uomini si informano su quello che la legge di Dio sulla natura dichiara e che riguarda quello che essi devono fare, se poi si sottomettono a quella legge, Dio elargisce la Sua benedizione e l'opera dell'uomo va a buon fine.
Per esempio, se un artigiano o un ingegnere ubbidiscono attentamente a tutte le leggi naturali date da Dio che riguardano i materiali che essi usano, quello che costruiscono funzionerà.
Se invece essi ignorano le leggi di Dio sulla natura, quello che costruiscono non funzionerà.
È molto raro vedere che un ingegnere o un artigiano non si informano a dovere delle leggi di Dio sulla natura prima di iniziare un lavoro.
Lo stesso principio vale anche nel campo spirituale e morale della vita. Dio ha stabilito la Sua legge e solamente conoscendo e seguendo la Sua legge possiamo avere le Sue benedizioni.
Questo vale anche per quanto riguarda il matrimonio.
Purtroppo, troppo spesso siamo ignoranti dei principi di Dio che riguardano i nostri rapporti, come il matrimonio, e perciò seguiamo i nostri ragionamenti anziché quello che Dio ci comanda. Ed è per questo che troppo spesso i nostri rapporti, soprattutto il matrimonio, non sono l'immensa benedizione che dovrebbero essere.
A questo punto è importante sottolineare che Dio ha creato il matrimonio per essere un rapporto che rispecchia quello fra Gesù Cristo è l'insieme dei veri credenti, che la Bibbia chiama la Chiesa. Qui non stiamo parlando di un'istituzione umana, ma dell' insieme di tutti i veri salvati, in tutto il mondo e in tutta la storia Efesini 5:22-27.
Dio ci insegna nella Bibbia che il ruolo fra marito e moglie è una figura del ruolo di Cristo con la Chiesa, la vera Chiesa si fida totalmente di Cristo, si sottomette a Lui in tutto ed Egli si sacrifica totalmente per il bene della Chiesa. Quindi il matrimonio è un qualcosa di immensa ed eterna importanza.
Infatti, lo scopo di questo studio è di aiutarci a comprendere come avere la nostra vita, il nostro matrimonio, la nostra famiglia e tutti i tuoi rapporti trasformati, affinché possiamo godere le benedizioni di Dio nei nostri rapporti, come Dio li aveva creati all'inizio.
RIEPILOGHIAMO
Torniamo ora alla domanda iniziale. Che cosa è successo per far diventare il matrimonio un rapporto pieno di difficoltà, anziché il rapporto estremamente benedetto che era all'inizio? La risposta è semplice: il fatto che l'uomo e la donna hanno scelto di peccare, ovvero di non fidarsi di Dio e perciò di non vivere come Egli aveva stabilito, ha causato tutto questo.
Entrambi hanno smesso di guardare a Dio per ricevere le benedizioni, preferendo cercare benedizioni in quello che Dio aveva vietato. Facendo così, hanno perso le benedizioni di Dio.
Sapere tutto questo rappresenta una buonissima notizia perché ci permette di capire come possiamo tornare ad avere matrimoni riccamente benedetti.
Per avere matrimoni benedetti, dobbiamo capire che solamente Dio può benedirci. Quindi, la chiave per avere rapporti benedetti e non solo dei rapporti ma la vita stessa benedetta, è di camminare per fede nella via di Dio, l'unico che può benedirci.
Ricordiamoci quello che serve ad un artigiano per poter avere successo in quello che fa? Conoscere la legge di Dio e poi fidarsi di quella legge, ovvero, fidarsi di Dio. Questa è la chiave anche per noi. Grazie a Dio, Egli vuole benedire l'uomo. E per questo Dio fa di tutto per permetterci di conoscere la Sua via per poter camminare in essa, ovvero di fidarci di Lui. In questo modo Egli ci ricolma con le Sue benedizioni. Abbiamo quindi bisogno di conoscere le leggi di Dio che riguardano la nostra vita e il matrimonio, in modo che possiamo fidarci di Lui e camminare in tale via.
2.     ONORARE IL MATRIMONIO
Abbiamo stabilito che il matrimonio è il rapporto più importante fra tutti i rapporti umani. L'andazzo del matrimonio, più di quello di ogni altro rapporto, influisce sulla condizione del cuore. Se il matrimonio va veramente bene, esso produce un cuore soddisfatto e una grande gioia. Se il matrimonio non va bene, anche se non lo fa visibilmente e pure se tanti altri campi della vita vanno bene, la persona avrà un cuore sofferente, scontento e aggravato.
Perciò, se vuoi investire in qualcosa che porta grandi risultati, impegnati a migliore il tuo matrimonio, qualsiasi sia la sua condizione oggi.
Onorare il matrimonio
In questo proseguo di studio, vogliamo parlare del modo più importante e più efficace per migliorare il matrimonio.
Per migliorare il matrimonio, il primo impegno da avere, e in un certo senso il più importante, è di onorare il matrimonio. Dio ci comanda di onorare il matrimonio. Solamente un matrimonio onorato può essere un matrimonio benedetto. Solo un matrimonio onorato può dare tanta gioia ed essere fonte di benedizione.
Quando ci si impegna ad onorare il matrimonio, non si trova aiuto nella società, anzi, la società rappresenta un vero ostacolo al conseguimento di tale scopo. Leggiamo cosa Dio ci comanda, Ebrei 13:4.
Dio comanda che il matrimonio sia tenuto in onore da tutti. In altre parole, Dio comanda a tutti di onorare il matrimonio, sia come istituzione e sia, in modo specifico, di farlo con i matrimoni delle persone con cui abbiamo a che fare.
Come ogni comandamento di Dio, questo comandamento è fatto per il nostro bene, se lo ubbidiamo. 
 
a)     Significato di onorare
Per poter onorare il matrimonio, la prima cosa che serve è capire il significato di onorare. Non puoi onorare il tuo matrimonio né il tuo coniuge se non sai cosa vuol dire onorare!
Allora, cosa vuol dire onorare qualcuno o qualcosa? Lo facciamo tutti. Ma cosa vuol dire?
Parlando di persone, onorare qualcuno vuol dire vedere quella persona come molto importante e quindi trattarla con la massima stima ed il massimo rispetto. In altre parole, vuol dire vedere qualcuno o qualcosa come estremamente importante e trattarlo, di conseguenza, in modo speciale a ragione del grande valore che si riconosce in lui o in esso.
Similmente, onorare il matrimonio vuol dire riconoscere il matrimonio come qualcosa di immensa importanza e quindi trattarlo con la massima cura e il massimo rispetto.
Il concetto di onorare è molto diffuso nella società. Ad una cena speciale ci sono i posti riservati per gli ospiti più onorati, come per esempio quando si festeggia proprio un matrimonio.
Quando certi personaggi arrivano in Italia, se sono visti come molto importanti, per esempio il presidente di una nazione importante che viene in visita, essi vengono trattati con grande onore. Tutto è fatto in modo speciale per loro. C'è la guardia d' onore, si stende il tappeto rosso, si prepara una cena speciale e si predispongono tanti altri cerimoniali per mezzo dei quali lo Stato rende onore a queste persone.
Ad un livello più familiare, quando arriva un ospite d' onore, si fa la cena migliore, si organizza il programma della serata intorno a quell'ospite, ci si impegna tanto per dare a quell'ospite onorato il massimo del rispetto e della cura. Questo è un esempio di come ci si comporta per onorare.
Perciò, onorare il matrimonio vuol dire prima di tutto vedere il matrimonio come un qualcosa di immensa importanza.
Il comandamento di Dio è che tutti dovrebbero onorare il matrimonio. Cioè, nel piano perfetto di Dio, ognuno di noi dovrebbe onorare ogni matrimonio con cui abbiamo a che fare. Chiaramente, chi è sposato dovrebbe onorare il proprio matrimonio, il che si fa soprattutto onorando il proprio coniuge. 1Pietro 3:7
b)    Modi di onorare il matrimonio Romani 12:10
Come possiamo onorare il matrimonio in senso pratico? Chiaramente onorare il matrimonio non sarà uguale all' onorare un ospite speciale che viene per una breve visita. Il matrimonio è camminare insieme nel sentiero della vita tutti i giorni. Perciò onorare il matrimonio deve per forza riguardare un comportamento di tutti i giorni.
Infatti, il vero onorare il matrimonio è qualcosa che riguarda come si vede e come si vive il matrimonio giorno per giorno.
Vediamo tre aspetti fondamentali per onorare il matrimonio. Ognuno di essi è fondamentale. Se non si tiene conto di anche solo uno di essi, le cose non andranno bene. I tre aspetti dell' onorare il matrimonio sono i seguenti:
-         vedere il matrimonio come importante giorno per giorno
-         non disprezzare il matrimonio
-         impegnarti specificamente a onorare il matrimonio e il coniuge.
Consideriamo singolarmente questi tre aspetti del come onorare il matrimonio.
1)     VEDERE IL MATRIMONIO COME IMPORTANTE
Il primo passo fondamentale per onorare il matrimonio è di vedere, giorno per giorno, il matrimonio come qualcosa di importante, qualcosa da onorare. È necessario vederlo così coscientemente, costantemente e chiaramente.
In altre parole, se non vediamo il matrimonio come importante, qualunque onore che diamo sarà solo formale, non verrà dal cuore. Se il matrimonio va bene, diventa un'immensa benedizione. Se il matrimonio non va bene, anche se uno cerca di ignorare questa cosa, essa rappresenterà comunque un peso grandissimo. Perciò è fondamentale riconoscere e ricordare che il matrimonio è importante ed è da onorare. Non importa se il matrimonio in quanto tale soddisfa o no, è fondamentale onorarlo perché è il rapporto più importante della vita.
Se non si vede il matrimonio come importante, non ci si metterà mai un impegno serio per migliorarlo. Questo è vero in ogni campo della vita. Una persona deve capire l'importanza di qualcosa prima di avere un impegno serio in quel campo.
E quindi, per migliorare il matrimonio, si deve tenere sempre presente quanto è importante il tuo matrimonio.
Come possiamo fare questo? Un aiuto grandissimo è di cercare una buona compagnia, ovvero cercare altre persone che sono convinte dell'importanza del matrimonio.
Se è possibile, entrambi i coniugi dovrebbero riconoscere l'importanza del matrimonio e metterci un grande impegno, insieme, per migliorarlo, parlandone e pregando assieme per questo traguardo.
Però è anche estremamente utile avere altre persone nella vita che possono incoraggiarci e aiutarci in questo impegno. Per esempio, un uomo sposato dovrebbe scegliere i suoi amici tenendo molto in considerazione quanto si impegnano per migliorare i loro matrimoni. Una moglie dovrebbe cercare amicizia con altre donne che vogliono, per conto loro, migliorare i loro matrimoni. Quando è possibile, è anche importante avere amicizie e passare del tempo con altre coppie che condividono questo stesso traguardo.
Quindi la buona compagnia è importante per avere buoni matrimoni. Per onorare il matrimonio è importante avere contatto con altri che onorano il matrimonio.
Perciò, il primo passo per onorare il matrimonio è di ricordare, giorno per giorno, quanto è importante il matrimonio.
2)     NON DISPREZZARE IL MATRIMONIO O IL CONIUGE
Arriviamo ora al secondo aspetto pratico su come onorare il matrimonio.
Forse può sembrare palese ma, per onorare il matrimonio, bisogna assolutamente non disonorarlo.
È importante capire questo perché, spesso, uno potrebbe impegnarsi molto in vari campi per onorare il matrimonio ma poi, in qualche altro campo, potrebbe finire per disonorarlo e, facendo così, andrebbe a rovinare il suo impegno di onorarlo.
È importante capire che ognuno di noi ha quello che Dio chiama “la carne”, la quale nulla ha a che vedere con il corpo fisico, piuttosto è quell' aspetto dell'uomo che trova piacere nel peccato. È la radice del nostro orgoglio, della nostra cattiveria, del nostro egoismo.
Ecco perché così spesso facciamo del male anche quando, in realtà, quel male porta male anche a noi, oltre che ad un'altra persona.
Purtroppo, esistono tanti modi per disonorare il matrimonio e il coniuge.
      I.        Disonorare disprezzando
Uno dei modi più comuni in cui disonoriamo l'altra persona è disprezzandola, spesso a mezzo di battute.
Vediamo tanti esempi di questo tipo; per esempio da parte di quel marito che fa commenti sul peso della moglie o su qualcosa che lei ha bruciato in cucina o su qualche altra cosa in cui lei ha mancato. Anche le mogli, ovviamente, fanno commenti del genere sui loro mariti e li disonorano.
Quindi, per onorare il proprio matrimonio e anche quello degli altri, è cosa buona non fare mai commenti sprezzanti, nemmeno sottoforma di battute.
     II.        Non bisogna dire cose cattive durante un litigio
Un altro modo in cui spesso si disprezza il matrimonio e, quindi, qualcosa assolutamente da evitare, è quella di fare commenti cattivi e disprezzanti durante un litigio. Questi sono commenti fatti per fare del male e costituiscono a tutti gli effetti un'arma.
E' probabile che fare commenti del genere forse (e dico forse) aiuterà a vincere una battaglia, ma faranno sicuramente perdere la guerra.
Però è difficile, anzi difficilissimo, non cadere in questo grave peccato. Per uscire da questo modo di agire ci serve fare tre cose fondamentali:
-         prega Dio, spesso, di aiutarti a non fare questo.
-         Quando capita, chiedi perdono, NON scusa, ma perdono, a Dio e al tuo coniuge, senza mezzi termini.
-         Vai al contro-attacco contro il tuo peccato, pensando e parlando proprio delle qualità del tuo coniuge che si contrappongono ai commenti negativi che hai fatto a suo riguardo.
Solo facendo queste tre cose puoi avere vittoria su questo terribile peccato che rovina il matrimonio.
a.     Non parlare mai di divorzio
Un' altra regola per onorare il matrimonio è che non si deve mai parlare di non volere più restare uniti in matrimonio, anche se, in un dato momento, si potrebbe sentire dentro questa cosa. Il matrimonio è da Dio e, quindi, una possibile separazione non deve nemmeno essere pensata. È proprio un discorso da evitare. Inoltre bisogna evitare commenti in cui uno dichiara di aver sbagliato sposando l'altro. Un commento così è un immenso disprezzo alla persona e al matrimonio e il danno enorme che provoca durerà molto tempo.
Quindi, in mezzo a litigi o ad altri momenti difficili, è opportuno pregare il Signore di proteggerti dal dire cose che possono danneggiare moltissimo il matrimonio.
    III.        Non sparlare del coniuge
Non sparlare del matrimonio né del coniuge, né in sua presenza, né in sua assenza con altri. Nella nostra società è cosa molto comune fare commenti negativi sul matrimonio, soprattutto sparlare del proprio coniuge. È normale fare commenti per indicare che il matrimonio è pesante. È normale lamentarsi del proprio coniuge, lo fanno sia gli uomini con i loro amici, sia le donne con le loro amiche.
Se tu vuoi un buon matrimonio, un matrimonio benedetto, un matrimonio che ti dà gioia, tu devi smettere di fare questo. Fare commenti negativi è un veleno che danneggia moltissimo il matrimonio, indipendentemente da quanti altri sforzi tu compi per migliorarlo.
Inoltre, poiché Dio comanda che il matrimonio deve essere tenuto in onore da tutti; se un tuo amico si lamenta del suo matrimonio o di sua moglie, dovresti non solo non dargli retta seguendo il suo esempio negativo, ma anche aiutarlo ed incoraggiarlo a vedere e riconoscere le buone qualità della propria moglie. Facendo così, tu onorerai il suo matrimonio e questo ti aiuterà anche a capire quanto è grave lamentarsi del matrimonio.
Quindi, per onorare il matrimonio, bisogna ricordare quanto esso è importante e bisogna evitare di disprezzarlo.
3)     IMPEGNARSI PER ONORARE IL MATRIMONIO E IL CONIUGE.
Arriviamo ora al terzo punto, cioè, a quello che richiede di impegnarti in modo pratico ad onorare il matrimonio e, specificamente, il tuo coniuge.
Prima di ogni altra cosa, ancor più che essere qualcosa che si fa, onorare il coniuge deve diventare uno stile di vita. Parliamo di alcuni aspetti pratici di come si può onorare il matrimonio e di come ci si può onorare reciprocamente fa coniugi, ma ricordiamo che la cosa veramente importante è che questo sia un modo da fare che rispecchia il cuore. Teniamo a mente che questi esempi di come onorarsi l'un l'altro possono sembrare semplici e banali, ma hanno invece un grande valore.
-         COME ONORARE IL MATRIMONIO OGNI GIORNO
 
            I.        Trovare gioia nel vedere una persona
Con questo argomento, arriviamo a qualcosa di molto pratico per onorare una persona. Prima di tutto, per onorare una persona, e questo vale sia nel matrimonio che con ognuno dei figli, quando si vede quella persona, soprattutto per la prima volta ogni giorno, bisogna dimostrare gioia e grande piacere nel vederla. Infatti si capisce quanto una persona è importante per te da come saluti quella persona, con quale cuore, con quale impegno.
Un esempio di non onorare qualcuno è di vederlo e subito, senza mostrare piacere per averlo visto, iniziare un discorso che riguarda una qualche informazione che ti serve o un qualcosa che serve fare.
Come esempio di questo, immagina una famiglia in cui la moglie si alza prima del marito. Quando egli arriva in cucina per la colazione, se egli inizia dicendo: “ti sei ricordata che oggi devi portare la macchina da meccanico?”, con le sue azioni sta dimostrando che pensare alla macchina è più importante di quanto è importante pensare a lei. In un certo senso, ha dato per scontato di avere la moglie, non ci ha pensato, ha pensato piuttosto solo al fatto di quello che serviva fare in quel giorno. Così facendo, egli non sta assolutamente onorando sua moglie ma considera scontato il fatto di averla. O che marito stolto che è!
Adesso pensate a come andrebbe se egli pensasse soprattutto alla benedizione che la moglie è per lui. Vivendo così, quando lui arriva in cucina la mattina le direbbe qualcosa come: “buongiorno, preziosa. Che bello vederti oggi! Hai dormito bene? Hai una giornata piena di impegni davanti a te? Ci sono cose specifiche per cui potrei pregare per te oggi?”
Se il marito inizia così, mostrando che la moglie è importante per lui, sta onorando la moglie e, in questo modo, sta onorando il matrimonio. Chiaramente, dopo aver preso del tempo per apprezzare la moglie, può passare a qualunque discorso che serve per organizzare la giornata.
Questo stesso principio vale per quanto riguarda il momento in cui la coppia si riunisce dopo il lavoro.
In realtà iniziare la giornata in questo modo non richiede molto tempo, anche solo uno o due minuti. Perciò, a livello di impegno, costa pochissimo. Però, se tutto ciò è fatto di cuore, rende tantissimo! L'atmosfera in casa cambia drasticamente e in positivo: ciò aiuta il marito a rendersi conto del dono prezioso che ha nella moglie ed aiuta anche la moglie a riconoscere quanto è benedetta nell' avere lui come marito. 
Questo è un aspetto semplice ma importante di come onorare il matrimonio. 

          II.        Lasciare la preferenza al coniuge
Un altro aspetto di onorare il matrimonio è di lasciare una eventuale preferenza al coniuge e di fare ciò reciprocamente.
In altre parole, un aspetto importante di come onorare il matrimonio consiste nel prestare attenzione alle preferenze dell'altra persona e comportarsi in conseguenza di queste. Pensate a come facciamo quando abbiamo in casa un ospite d' onore. Ovviamente ci impegniamo moltissimo per lasciare ogni preferenza del caso a quell' ospite.
Se vogliamo un matrimonio ricco e benedetto, impegnati ad onorare il tuo coniuge nello stesso modo, dando ascolto alla preferenza di lui o di lei.  
Per esempio, quando ci sono scelte che sono puramente una questione di preferenza, beata quella coppia in cui ciascuno propone di cuore di fare quello che preferisce l'altro! Fare questo reciprocamente vuol dire cercare un modo di fare del bene all'altro e cercare di dare a questi del piacere, anche nelle piccole cose di tutti i giorni. Preferire dare ascolto all'altra persona anziché alle proprie preferenze vuol dire cercare di fare del bene anche quando non è necessario, proprio per la gioia di dare piacere all'altra persona.
A tal proposito, è molto importante capire e tenere sempre a mente che la chiave di un matrimonio benedetto non consiste in quello che uno fa in quelle che chiamiamo occasioni speciali, per esempio quando ricorre un anniversario o un compleanno, ma piuttosto risiede nel come si vive giorno per giorno nelle piccole cose.
Così, tornando agli esempi pratici, avendo questo cuore, si può dare preferenza all'altra persona in mille modi diversi giorno per giorno.
Così, per esempio la moglie può dare preferenza al marito nel modo di cucinare e, viceversa, il marito può farlo con la propria moglie, chiedendole di cucinare i suoi cibi preferiti.
Questo può essere attuato anche nei lavori e nelle responsabilità in casa: ognuno può cercare di fare per l'altro, rendendosi in tal modo la vita più speciale e gioiosa reciprocamente. Avere lo stesso cuore che si ha per un ospite di onore, ma vissuto tutti i giorni nei confronti del coniuge: beata la famiglia che vive così!
          III.        Riservarsi del tempo solo per voi due
Un aiuto pratico per onorare il matrimonio per coppie che hanno figli, soprattutto figli piccoli, è di riservarsi del tempo, magari almeno una volta al mese, in cui si può passare un pomeriggio o una sera insieme da soli come coppia.
Un modo facile per fare questo è quello di trovare un'altra coppia che ha lo stesso traguardo, in modo che, a turno, una coppia guarda tutti i figli e poi l'altra coppia fa lo stesso. Per esempio, sia i Rossi che i Bianchi hanno figli. Alternandosi, ogni 15 giorni una delle coppie si prende cura di tutti i figli mentre l'altra coppia prende una serata tutta per sé. La coppia a cui tocca trascorrere la serata da sola può fare quello che più desidera, per esempio, i coniugi possono uscire o possono avere una serata tranquilla in casa; in altri termini, la serata è per loro il modo più consono per investire il loro tempo al fine di migliorare il matrimonio nel modo che ritengono meglio. Questo tipo di impegno è un modo pratico di onorare di più il matrimonio. Inoltre fare questo permette alla coppia di ritagliarsi un po' di tempo per valutare in tranquillità come stanno andando le cose e per programmare insieme come vogliono comportarsi per migliorare la famiglia ancora di più.
         IV.        Non preoccuparti di te stesso
Qui vorrei menzionare un principio molto importante. Ricordate che noi ci comportiamo in base ai nostri ragionamenti; in altre parole, facciamo quello che facciamo perché crediamo e pensiamo in un certo modo.
Alla luce di ciò, dobbiamo seriamente stare in guardia per riconoscere quando i nostri ragionamenti sono sbagliati! Cambiare un ragionamento sbagliato è più importante che cercare di cambiare semplicemente un comportamento sbagliato che è frutto di quel ragionamento.
Come esempio di un ragionamento sbagliato, nella società, è consuetudine pensare che ognuno deve impegnarsi a curare se stesso perché, diversamente, sarà trascurato. E' frequente questo anche se non è sempre detto che, se non pensi a te, nessuno penserà a te! E infatti, in tantissimi rapporti, ciascuno si impegna ad ottenere per sé. Questo porta ad avere rapporti, soprattutto in casa, in cui c'è una concorrenza subdola nel rapporto. Questo produce un rapporto che stanca anziché benedire.
Il principio di onorarsi reciprocamente e di comportarsi in modo da dare preferenza ai desideri dell'altro, è il contrario di questo ragionamento sbagliato. Il ragionamento giusto è di fidarsi di Dio, fidarsi che Egli ti curerà e, perciò, di impegnarsi nel vivere per la gloria di Dio e per il bene degli altri, soprattutto del proprio coniuge.
Questa mentalità ci libera dalla concorrenza nei rapporti e apre la porta per avere un rapporto profondamente benedetto da Dio. 







 
 

 

 







          V.        Trattare il coniuge con onore nelle piccole cose
Un altro aspetto importante è quello di trattare l'altra persona con onore nelle piccole cose di ogni giorno.
Infatti, il vero onore si esprime soprattutto nelle piccole cose di ogni giorno e non soltanto in quelle occasioni che diciamo essere speciali.
Perciò, vogliamo analizzare alcuni esempi pratici di come onorare il nostro coniuge giorno per giorno.  
Esempi pratici
a)    È bene che tutti aspettino per iniziare a mangiare finché la moglie (o chi ha servito) sia seduta e pronta a mangiare anche lei. Se noi non ci comportiamo in questo modo, implicitamente la trattiamo come se lei fosse solo una serva. Non inizieresti mai il pranzo prima che lo faccia un ospite d'onore e, pertanto, a maggior ragione, non devi farlo se non prima tua moglie si siede a tavola con te.
b)    È bene non pensare solo a te stesso o a te stessa: pensa anche al tuo o alla tua coniuge. Per esempio, come abitudine, non rilassarti finché anche il tuo o la tua coniuge può farlo a sua volta. Se è possibile, aiuta l'altro a finire i suoi impegni in modo che potete rilassarvi entrambi e, meglio ancora, insieme. Questo è un modo importante di onorare l'altra persona.
c)    È un atto d'onore scegliere cose che si possono godere insieme, riguardo gli hobby e i divertimenti. Un marito che rinuncia ad un'attività che piace solo a lui per passare più tempo con la moglie perché vuole migliorare il matrimonio, sta investendo con grande saggezza e sta dimostrando che lei è estremamente importante per lui.
d)    È molto bello fare dei piccoli piaceri al partner, cioè cose che piacciono all'altra persona, per esempio, grattarle la schiena o praticarle un massaggio alle spalle. Fare ciò è sempre una cosa speciale, ma lo è ancora di più quando chi dà il piacere lo fa di sua iniziativa. Questo è un bel modo di onorare, soprattutto se è qualcosa che si fa tutti i giorni.
e)    È molto importante onorare il coniuge avendo tanta premura per l'altra persona. Un impegno costante nel pensare all'altra persona, cioè ai suoi bisogni, alle sue preferenze, ai modi in cui la si può incoraggiare e darle piacere.
Quando c'è questa premura nel matrimonio, non solo nelle grandi cose ma, giorno per giorno, anche nelle piccole cose, essa trasforma l'atmosfera di casa.
-         COME ONORARE IL CONIUGE OGNI GIORNO
 
                      I.        Prendere del tempo per comunicare
Prendere del tempo per comunicare veramente tutti i giorni, un tempo in cui si ascolta quello che lui o lei ha nel cuore. Infatti ci sono poche cose più importanti che impegnarsi a passare del tempo per parlare insieme ogni giorno, facendolo come consuetudine e, quando si parla, ad ascoltare veramente bene l'altra persona.
Al contrario, non ritagliarsi abitualmente del tempo per ascoltare di cuore e con impegno l'altra persona è un modo di disonorarla ed è una forma di disprezzo. Quando ciascun membro della coppia si impegna ad ascoltare veramente di cuore l'altra persona, questa pratica in sé già porterà immensi benefici al loro matrimonio, oltre ai benefici che vi saranno in conseguenza della migliore comunicazione. 
Se io e te parliamo ed io dimostro che il tuo discorso è importante per me, non per il contenuto in sé, ma perché è il tuo discorso, sto dimostrando che tu sei importante per me e, quindi, ti sto onorando.
Per tante coppie il modo migliore per fare questo è di avere un tempo giornaliero fissato per sedersi insieme, meglio ancora se ciò avviene prima che i figli vanno a letto, in modo che essi imparino a rispettare il matrimonio dei genitori.
                     II.        Abbondare nel ringraziamento
Un aspetto fondamentale per potersi onorare l'un l'altro è di abbondare nel ringraziamento l'uno per l'altro, sia ringraziando Dio per l'altra persona, sia ringraziando la persona per chi lei è ed anche per quello che fa.
Credo che tutti conosciamo il concetto del circolo vizioso, ovvero di come una cosa negativa porti ad un'altra cosa che, per conto suo, peggiora la prima cosa, la quale, a sua volta, peggiora poi la seconda cosa e così via.
Grazie a Dio esiste anche un circolo positivo che comprende il ringraziare e l'onorare. Essere sempre più grato per un qualcosa ti aiuta a riconoscere di più le buone qualità di quella persona che ti permette di godere di quel qualcosa e ciò ti aiuta ad onorarla di più, il che ti stimola a ringraziarla di più e così il cerchio continua.
In altre parole, quando tu ti impegni a cercare di notare cose per le quali puoi ringraziare una persona, chiaramente tu vedrai molto di più quanto è preziosa quella persona e questo ti aiuterà ad onorarla di più.
                    III.        Essere premurosi l'uno per l'altro
Passiamo ora ad un altro modo di onorare qualcuno e che consiste nell'avere tanta premura nei suoi confronti, nel senso di cercare di anticipare quali sono i suoi bisogni prima ancora che egli li manifesti.
Vi spiego meglio tutto ciò con un semplice esempio.

Il marito torna a casa. Se egli è premuroso verso la propria moglie, spesso, prima che la moglie stessa lo dica, egli capisce, dalla condizione della casa e da come parla, che lei è stanca e frustrata. Avendo notato questo, egli le dice qualcosa come: “cara, immagino che sia stata una giornata pesante. Come posso meglio aiutarti per alleviare le tue fatiche? Apparecchio la tavola e poi tolgo e piego i vestiti dallo stendino? Oppure c'è qualcos'altro che posso fare e che sarebbe un aiuto più grande per te?
Il punto di quello che sto qui citando come esempio è che il marito NOTA, per conto suo, che la moglie è stanca. Un' offerta, da parte sua, di aiutarla o, meglio, iniziare ad aiutarla senza che lei lo abbia richiesto, vale molto di più ed è un più grande onore, del solo rispondere ad una richiesta di aiuto che potrebbe venirgli dalla moglie.
Chiaramente si può avere questo tipo di premura ogni giorno ed in più modi. Questo studio riguarda il matrimonio ma vale in ogni rapporto.
Si può onorare, mostrandosi premurosi, col fare piccoli atti di cortesia. Per esempio, dopo un pasto, anche se sarà la moglie o uno dei figli a lavare i piatti, essere premurosi consiste, per il marito, nel dedicare qualche minuto del suo tempo per aiutare a mettere in ordine e per portare i piatti al lavandino, magari anche nello spazzare per terra, tutto senza che ciò gli venga chiesto. Questo è un modo di onorare.
Una moglie che è premurosa riconoscerà quando il marito è estremamente indaffarato e cercherà dei modi per alleggerire il suo peso prima che egli lo richieda.
Un marito che ha premura verso la moglie nota che qualcosa è fuori posto e, anche. se solitamente ci pensa la moglie a mettere ordine, egli prenderà un po' del suo tempo per metterla al suo posto.
Quindi, un modo importante di onorarsi l'un l'altro è di essere premurosi l'uno per l'altro. In altre parole, è necessario essere attenti e interessati osservatori per capire come sta l'altra persona e come è messa per poi agire di conseguenza al fine di cercare di alleggerire il suo peso. Beata la famiglia che vive così, non comportandosi in tal modo come un dovere da compiere, ma con il sincero desiderio di onorare l'uno l'altro!
                   IV.        Servire l'uno l'altro
Una cosa simile, ma con aspetti diversi, è quella di servire l'uno l'altro. Un modo importante di onorare qualcuno è di impegnarti a servire quella persona.
La persona più importante e maestosa mai vissuta è stata Gesù Cristo, che è Dio diventato anche uomo.
Gesù Cristo è Dio, Gesù Cristo ha creato il mondo. Egli è il sovrano Signore di tutto e di tutti. Eppure, quando Gesù era sulla terra, Egli, che meritava gloria da tutti, serviva gli altri.
Marco 10:42-45
Cristo ci comanda e ci spiega che il vero modo di essere grandi è di farsi servi degli altri, seguendo il suo esempio. Il comandamento di Dio per noi è che ci facciamo servi, ovvero, che abbiamo un cuore pronto ad impegnarci per il bene, cioè per la crescita, gli uni degli atri.
Chiaramente, questo è simile ad avere premura per gli altri, ma va oltre. Essere servo rappresenta quell'atteggiamento che si ha quando ci si adopera per servire l'altra persona, cercando il suo bene e il suo beneficio.
Si può conseguire questo fine in tanti modi ogni giorno. Per esempio, durante il pasto, se manca qualcosa o se serve qualcosa, chi dice che deve essere sempre la moglie a prendere tutto? Piuttosto, tu, o marito, onora tua moglie, trattala come ospite d'onore e alzati tu per prendere quello che occorre.
Se siete a letto e serve qualcosa all'altra persona, onorare vuol dire impegnarti ad alzarti e prenderla.
Ci sono tanti, tanti altri esempi di questo. Comunque, quando ci si impegna ad onorarsi reciprocamente in questo modo, si arricchisce moltissimo il rapporto.
- Il rischio -
E se tu pensi che non vuoi rischiare a fare tutto questo, che non vuoi metterti a servire perché potrebbe accadere che l'altra persona non farà la stessa cosa e così tu perderai dei vantaggi, allora non hai ancora capito il valore del matrimonio e non hai capito che è rischiando e fidandosi di Dio che conosciamo e riceviamo le benedizioni di Dio. Stai ancora cercando tu, con i tuoi ragionamenti e non seguendo la Sua volontà, di creare le tue benedizioni. Prego che ricorderai che solo Dio può benedire e che, quindi, anziché fidarti dei tuoi ragionamenti, ti serve fidarti di Dio!
                    V.        Non creare pesi per l'altra persona
Passiamo ora ad un altro modo in cui ci si può onorare l'un l'altro nel matrimonio e in qualsiasi rapporto. E' necessario impegnarsi a non essere di peso inutile all'altra persona.
In un certo senso, amare qualcuno vuol dire portare con gioia i pesi che fanno parte di una rapporto. In qualsiasi buon rapporto ci sono pesi. Fare qualcosa per un altro con amore non vuol dire che non è un peso, vuol dire che sarà una gioia portare quel peso.
Allo stesso tempo, una parte di onorare è di impegnarti a non aggiungere pesi inutili all'altra persona.
Un modo molto importante di vivere questo è nel modo in cui si chiede qualcosa a qualcuno.
Per esempio, supponiamo che sabato pomeriggio il marito dica alla moglie che a lui andrebbe tanto bene mangiare un certo cibo per cena. Immaginate che lui dica qualcosa come: “cara, mi andrebbe tanto bene mangiare spezzatino alle olive stasera. Puoi cucinarmi quel piatto per favore?
Non c'è niente di sbagliato in sé nel fare questa richiesta, però il marito, con queste sole parole, non ha dimostrato di pensare minimamente al fatto che forse stava aggiungendo un peso a sua moglie. Se a lei non è possibile preparare quel piatto, per esempio se non ha gli ingredienti, oppure se non ha del tempo sufficiente per farlo, lui sta in un certo senso costringendo lei a dovergli negare la sua richiesta. Non è bello dover negare la richiesta a qualcuno che ami.
Lui potrebbe fare la stessa domanda in un altro modo per evitare di far gravare su di lei un peso nel caso in cui a sua moglie non fosse possibile accontentarlo. Se lui imposta la domanda non pensando principalmente alla sua voglia di volere quel piatto ma, piuttosto, pensando anzitutto a non voler mettere lei in difficoltà, egli la formulerà in modo molto diverso. Per esempio, potrebbe dire qualcosa come: “È già sabato pomeriggio e non so come sei messa né con gli ingrediente né con il tempo ma, prossimamente, quando ti verrà comodo, anche fra una o due settimane, apprezzerei una cena a base del tuo spezzatino alle olive che è buonissimo.”
Chiedendo così, egli sta pensando anzitutto a lei e, se la cosa per sua moglie non è fattibile quella sera, lei non si trova nella difficoltà di doversi scusare anche perché, comunque, potrà accontentare suo marito in tempi brevi. Se invece è una cosa che lei può fare, la moglie può avere la gioia di cucinare quel piatto per lui già quella sera. Il modo in cui il marito chiede può rendere molto meno pesante, per la moglie, il dare a lui un certo tipo di risposta se egli pensa anzitutto a lei e non soprattutto a se stesso.
Ciò che importa non è memorizzare un certo modo di chiedere le cose ma, piuttosto, avere un tal cuore da non pensare solo ai propri bisogni e desideri ma, anche e soprattutto, a quelli degli altri. Questa è una maniera di onorare l'altra persona, sia nel matrimonio, sia in altri rapporti. Filippesi 2:4 Vivere così migliora tantissimo i propri rapporti.
Quindi, per migliorare i tuoi rapporti, soprattutto il tuo matrimonio, impegnati ad onorare l'altra persona non pensando solamente ai tuoi bisogni, ma anche e anzitutto all'altra persona.
                   VI.        Nell'uso dei soldi
Parlando dei modi in cui possiamo onorare l'altra persona, soprattutto nel matrimonio, è importante menzionare l'uso dei soldi. Il problema di base non sono i soldi, ma piuttosto l' egoismo, la mancanza di autocontrollo e la mancanza di rendersi onore reciprocamente.
Troppo spesso, quando sembra che i soldi siano pochi, si arriva facilmente ad accusarsi l'un l'altro di non averli usati bene. Spesso è vero che l'uno o l'altro o anche entrambi non hanno gestito bene i soldi della famiglia ma la soluzione a questo tipo di errore non è di accusare.
Per onorare l'uno l'altro, quando è necessario ridurre le spese, la volontà di farlo spinge ciascuno ad impegnarsi per essere il primo a sacrificarsi. Questo comportamento è l'esatto contrario del nostro egoismo naturale, in cui ciascuno cerca di sacrificare meno dell'altro per trarne un vantaggio materiale. Chi cerca per sé potrebbe arrivare ad avere più cose dall'altro, ma non avrà la gioia che viene da un matrimonio benedetto. In realtà sarebbe importante passare del tempo insieme stabilendo un bilancio familiare.  

CONCLUSIONE ** **Risultati quando si vive così ** **
Ci sarebbero tante altre cose da dire ma, in realtà, se avete il desiderio di migliorare il vostro matrimonio e, quindi, se volete onorare il coniuge, se davvero avete quel traguardo, sarete voi a cominciare a riconoscere tanti altri modi di farlo tutti i giorni.
A questo punto fermiamoci e pensare a cosa succede in un rapporto in cui, giorno dopo giorno, si vive onorandosi l'un l'altro, così come sottolineato in questo studio. Cosa succede in una famiglia quando il marito e la moglie si impegnano così reciprocamente, facendo lo stesso pure con i figli?
Come è bella la vita in quella famiglia! Essa conoscerà le benedizioni di Dio e avrà la vera gioia, cioè quella che viene solo da Dio. Quella casa sarà un rifugio dal mondo.
Onestamente è difficile spiegare con parole umane quanto è bello vivere in una famiglia così!

 

 

 















 

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