1. L'IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE.
2. L'IMPORTANZA DEL RINGRAZIAMENTO
3. L'IMPORTANZA DEI RAPPORTI CON GLI ALTRI
4. L'IMPORTANZA CHE SI DA AL MATRIMONIO
Introduzione allo studio
Per prima cosa è bene comprendere che i rapporti con le altre persone sono importanti e, infatti, essi sono estremamente importanti.
Se una persona ha un ottimo lavoro e buona salute, ma i suoi rapporti con le persone intorno a sé vanno male, la sua vita non sarà gioiosa e il suo cuore non sarà soddisfatto. Al contrario, quando i nostri rapporti sono veramente ricchi, abbiamo dentro una gioia e una soddisfazione così profonda che le cose che le persone desiderano maggiormente non possono mai dare. Dio ci ha creati come creature sociali, ovvero ci ha creati per avere rapporti, rapporti in cui ci amiamo, ci rispettiamo, ci incoraggiamo, ci aiutiamo e siamo una fonte di gioia gli uni per gli altri. Questo è il piano di Dio per i nostri rapporti.
Eppure, nonostante che Dio ci ha creati per rapporti così fatti, troppo spesso i nostri rapporti, soprattutto con le persone più vicine a noi, sono una fonte di insoddisfazione, di conflitto anziché di pace, un peso anziché una gioia, una delusione anziché una soddisfazione. Come mai i nostri rapporti sono così e non sono invece la benedizione che dovrebbero essere? E se anche tali rapporti sono buoni, essi possono essere di certo migliori. Ma in che modo?
Per avere rapporti benedetti occorre l'aiuto di Dio, una vita vissuta in comunione con Dio e occorre conoscere e seguire gli insegnamenti che Dio ci dà riguardo ai nostri rapporti.
Ignorare il nostro Creatore, la fonte di ogni benedizione, e ignorare i Suoi insegnamenti, rende impossibile avere i rapporti benedetti che vorremmo.
Quindi lo scopo di questo studio è di aiutare a conoscere ciò che Dio insegna per quanto riguarda come vivere i nostri rapporti e anche come avere un rapporto personale e vivente con Dio stesso per mezzo di Cristo Gesù.
La prima lezione è considerare qualcosa di molto importante in ogni nostro rapporto:
L'IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE.
Perché migliorare la comunicazione?
Quanto è importante la comunicazione nei nostri
rapporti? Sai che con le nostre parole possiamo fare del bene o possiamo fare
del male? Pensa a quante volte una comunicazione sbagliata ha causato un
litigio o ha ferito una persona che non volevi ferire. Quante volte hai detto
qualcosa di cui dopo ti sei pentito? Le nostre parole taglienti o cattive, in
quei momenti di rabbia, possono danneggiare e distruggere sia la comunicazione
che il rapporto stesso, che sia il matrimonio o qualsiasi altro rapporto.
Quante persone vivono nella stessa casa o lavorano l’una accanto all’altra ma,
anziché avere gioia nel vedersi, l'incontro crea tensione e stress a causa delle
parole negative che sono state dette in passato. Quanto danno possiamo fare con
le nostre parole!
Ascoltiamo quello che Dio ci dichiara nella Bibbia
riguardo alle parole che diciamo senza riflettere:
Leggiamo Proverbi
12:18, Proverbi 16:27 e ancora Giacomo 3:5-8
Quanto danno possono fare le nostre parole!
Esempi di rapporti rovinati
Ci sono tanti esempi di parole sbagliate che possono
danneggiare un rapporto. Per esempio, se un marito spesso fa' commenti negativi
sulla propria moglie, se spesso l’accusa di sbagliare, se trova sempre qualcosa
da criticare, diventa quasi impossibile per la moglie averi sentimenti d’amore
per lui. Le critiche del marito distruggono la vera comunicazione e creano una
barriera nel rapporto che è insuperabile senza l’aiuto di Dio. Sarà impossibile
per il marito stesso trovare gioia nel suo matrimonio.
Nel rapporto fra genitori e figli, se il genitore
critica il figlio continuamente e lo imbarazza davanti agli altri, sarà
estremamente difficile per quel figlio avere un buon rapporto con il genitore.
Qual è la soluzione? Come possiamo usare le nostre
parole per edificare anziché per distruggere? Dio, il Creatore dei rapporti, ci
insegna nella Sua Parola a rendere la comunicazione uno strumento per edificare
anziché distruggere. Però non possiamo cambiarci da soli. In Giovanni 8:31-36 Gesù ci spiega cosa
deve succedere prima di poter seguire veramente i principi di Dio:
Il nostro problema fondamentale è che il nostro cuore
è marcio, siamo schiavi del peccato che dimora in noi. Abbiamo bisogno della
libertà che solo Cristo può darci, la libertà dal nostro peccato. Abbiamo
bisogno della potenza di Dio per vivere una vita trasformata. Dio ci dà i
principi necessari che stiamo per considerare in questo studio. Però dobbiamo
rivolgerci a Lui di tutto cuore per essere cambiati e poter mettere in pratica
questi principi.
Principi fondamentali per una buona
comunicazione
Con questa base iniziamo a considerare i principi
fondamentali che occorre seguire per comunicare in modo da produrre del bene e
non del male. Per comunicare così dobbiamo conoscere e seguire i principi di
Dio che riguardano la comunicazione. Questi principi possono migliorare molto
la nostra comunicazione e quindi i nostri rapporti. Valutiamo noi stessi alla
luce di ognuno di questi principi, maggiormente per il matrimonio ma questi
principi sono validi per qualunque altro rapporto.
1. Essere onesto
l’essere onesto l’uno con l’altro è fondamentale per
avere una buona comunicazione e buoni rapporti. Efesini 4:25; Proverbi 12:22.
Il primo principio per avere una buona comunicazione è
essere completamente onesti nei nostri rapporti. Non è possibile che un
rapporto sia veramente buono se non parliamo sempre con verità.
Le menzogne, piccole o grandi, sono un'abominazione
per Dio.
In Matteo 5:34-37, Gesù ci comanda di parlare in modo
totalmente onesto, al punto che non serve mai giurare per convincere l'altra
persona.
Il nostro modo di parlare dovrebbe essere
costantemente e completamente onesto, al punto che le persone sappiano che il
nostro “sì” vuol dire “sì” e il nostro “no” vuol dire “no”. A quel punto non
serve giurare perché ci crederanno. Non parlare sempre con verità viene dal
Maligno, cioè viene da Satana.
La menzogna è considerata normale agli occhi degli uomini,
ma agli occhi di Dio anche la più piccola bugia è un grande peccato ed è una
cosa abominevole. Pensate a cosa fa la menzogna nei nostri rapporti.
- Se un marito mente alla moglie, lei non potrà mai avere piena fiducia in lui. Sapendo che egli a volte mente, lei avrà sempre qualche dubbio su tutto ciò che le viene detto da lui.
- Pensa ancora al bambino il cui genitore minaccia la disciplina che il più delle volte non arriva. Oppure il genitore promette qualcosa, magari un regalo se il bambino starà buono, e poi non mantiene la parola. Tristemente ma a giusta ragione, quel figlio sarà convinto che non può credere al genitore perché il genitore non dice la verità, ovvero perché il genitore è un bugiardo.
- Se un datore di lavoro mente ai suoi dipendenti, essi non riescono mai a credere pienamente a quello che egli dice. Perciò non possono mai avere un buon rapporto con lui. È impossibile avere un rapporto ricco e benedetto se in quel rapporto non c'è vera onestà da entrambe le parti. Se vuoi buoni rapporti devi sempre parlare onestamente.
- Se un marito mente alla moglie, lei non potrà mai avere piena fiducia in lui. Sapendo che egli a volte mente, lei avrà sempre qualche dubbio su tutto ciò che le viene detto da lui.
- Pensa ancora al bambino il cui genitore minaccia la disciplina che il più delle volte non arriva. Oppure il genitore promette qualcosa, magari un regalo se il bambino starà buono, e poi non mantiene la parola. Tristemente ma a giusta ragione, quel figlio sarà convinto che non può credere al genitore perché il genitore non dice la verità, ovvero perché il genitore è un bugiardo.
- Se un datore di lavoro mente ai suoi dipendenti, essi non riescono mai a credere pienamente a quello che egli dice. Perciò non possono mai avere un buon rapporto con lui. È impossibile avere un rapporto ricco e benedetto se in quel rapporto non c'è vera onestà da entrambe le parti. Se vuoi buoni rapporti devi sempre parlare onestamente.
I. Aprirti
L'IMPORTANZA
DEL RINGRAZIAMENTO
Un aspetto importante dell’essere onesto è quello di
aprirti con l'altra persona, cioè condividere quello che hai nel cuore. Infatti
si potrebbe dire che un rapporto non può essere più profondo di quanto la
comunicazione sia profonda. Per avere un rapporto veramente buono bisogna
conoscere la persona, ma questo richiede trasparenza da entrambe le parti.
Quando il cuore di qualcuno è chiuso, non si può avere un rapporto ricco e
soddisfacente.
Troppo spesso, per esempio, il marito non sa veramente
cosa c’è nel cuore della moglie e la moglie non sa quello che c’è nel cuore del
marito.
Sarà impossibile avere un rapporto ricco e
soddisfacente finché non c'è una comunicazione aperta e onesta. Questo vale nel
matrimonio, vale fra genitori e figli e vale anche nell'amicizia.
Leggiamo in Proverbi
23:7
Solamente con una comunicazione onesta e aperta si può
conoscere il cuore della persona con la quale ci si rapporta e solamente così
si possono avere buoni rapporti.
II. Ostacoli all’onestà e alla trasparenza
Quanto è fondamentale essere onesti e trasparenti per
avere rapporti buoni, spesso però abbiamo timore di aprirci, forse perché siamo
stati feriti da quella persona o da altre persone nel passato. Forse abbiamo
paura di rischiare troppo o forse ancora desideriamo manipolare il rapporto per
ottenere quello che vogliamo noi, finché non siamo onesti e trasparenti, non
avremo mai un rapporto ricco con quella persona.
Una delle ragione per cui non vogliamo aprirci e non
vogliamo essere onesti è perché siamo egoisti, cioè vogliamo ottenere qualcosa
per noi. È impossibile avere rapporti veramente benedetti essendo al tempo
stesso egoisti. Infatti questo è il problema principale di ogni rapporto. Solo
chi si arrende totalmente a Dio sarà trasformato da Dio per poter avere rapporti
più ricchi.
2. Non serbare irritazione, rancore
o rabbia
Un'altra qualità altrettanto fondamentale per poter
avere una buona comunicazione è: non serbare irritazione, rancore o rabbia.
Poche cose possono ostacolare una buona comunicazione
e, quindi, buoni rapporti, quanto tenere dentro sentimenti negativi.
Succede a tutti che, per un qualche motivo, un' altra
persona ci fa del male e ci irrita.
In questi casi, quando qualcuno ci fa del male,
possiamo reagire in uno dei quattro modi che vi elenco di seguito, ma solo due
di essi sono permessi da Dio:
- possiamo
arrabbiarci con la persona, ovvero sfogarci per qualche minuto e puoi calmarci.
- possiamo
tenere l’irritazione dentro e non dire niente.
- possiamo
risolvere la situazione con la persona senza arrabbiarci.
- possiamo
perdonare e dimenticare senza dire nulla all’altra persona.
Di queste quattro possibilità, solo due sono permesse
da Dio e solo queste due ci permetteranno di avere buoni rapporti. Gli altri
due modi di reagire sono peccato, ci rendono colpevoli davanti a Dio e ci
ostacolano nell'avere un buon rapporto.
Le due reazioni che vanno bene sono o di parlare con
la persona per cercare di risolvere la situazione oppure di perdonare senza
dire nulla.
Invece, sia tenere l’irritazione dentro di noi che
sfogarci sono peccati e danneggiano il rapporto.
Vi leggo due brani dalla Parola di Dio che parlano di
come arrabbiarsi o irritarsi è una cosa sbagliata:
Leggiamo Ecclesiaste
7:9 e ancora Matteo 5:22
Parliamo un po' più chiaramente dei due modi giusti di
rispondere quando qualcuno ti fa qualcosa che a te sembra ingiusta o offensiva.
I.
Perdonare senza dire niente
Spesso la cosa migliore è semplicemente quella di
perdonare nel tuo cuore, senza dire nulla alla persona.
Leggiamo 1
Pietro 4:8 e ancora 1 Corinzi 13:5
Se consideriamo quanta pazienza il Signore ha con noi,
ci renderemo spesso conto di quanto è giusto perdonare senza dire niente. Il
Signore è molto paziente con noi e ci comanda di essere pazienti gli uni con
gli altri.
Inoltre, se il nostro scopo nel parlare con l'altra
persona è quello di avere ragione, allora il nostro cuore non è ancora giusto e
il nostro discorso non porterà buon frutto. Matteo 7:3-5
Delle volte, quando qualcuno fa' qualcosa contro di
noi, in realtà, anche noi abbiamo fatto qualcosa contro quella persona e,
perciò, non siamo in condizione di poter parlare con tale persona del suo
sbaglio. Dobbiamo prima di tutto mettere a posto il nostro cuore e, se serve,
chiedere perdono; solo allora saremo in grado di aiutare l'altra persona a vedere
il suo peccato.
II.
Quando far vedere a qualcuno
il suo sbaglio
Comunque, ci sono dei casi in cui è giusto anche far
notare a qualcuno il suo sbaglio nei tuoi confronti.
Però, per fortificare il rapporto, è importante che la
tua motivazione sia giusta prima che parli con l'altra persona.
Voglio ripetere questo perché è veramente molto
importante:
se vuoi una buona comunicazione perché vuoi buoni
rapporti, rapporti benedetti, allora, prima di parlare con l'altra persona del
suo sbaglio, è importante che la tua motivazione sia giusta.
Una motivazione sbagliata consiste nel voler parlare
per avere ragione e per far vedere all'altra persona quanto male ti ha fatto.
Questa è una forma di vendetta, di orgoglio e porterà sempre del male al
rapporto.
Invece la
motivazione giusta è quando hai già perdonato la persona nel tuo cuore e
puoi andare da quella persona con amore, desideroso di aiutarla a crescere e a
stare meglio e desideroso pure di migliorare il rapporto.
In questi casi, chiaramente, è importante agire con
amore e con gentilezza per discutere il problema.
Se senti ancora la tentazione di sfogarti, allora TU
non sei pronto a parlare con l'altra persona.
Se anche dovesse accadere che tu vai dall'altra
persona con amore e quella persona rifiuta di risolvere il problema, comunque
tu puoi avere pace con Dio e stare bene.
Leggiamo Romani
12:18
III.
Cose da non dire mai
Nel comunicare, una regola d'oro, una regola
fondamentale, una regola da seguire, costi quello che costi, è di non dire mai
parole cattive o malvagie. Quando siamo stati feriti o quando siamo arrabbiati,
è naturale dire qualcosa per ferire l'altra persona. Questa è la nostra natura.
Però, dire parole che feriscono è un modo di fare male non solo all'altra
persona, ma anche al rapporto e, in fin dei conti, anche a noi stessi. Efesini 4:29
Dio ci comanda di non usare parole malvagie, ovvero
parole cattive. Questo riguarda sia le parole stesse che il modo in cui
parliamo, anzi dovremmo solamente dire parole che possono edificare, che
possono aiutare l'altra persona. Chi si umilia davanti a Dio e con l'aiuto di
Dio vive così, avrà rapporti molto più benedetti, avrà gioia nei suoi rapporti
e non tensione. Alla luce di questo, l’abitudine che hanno alcuni di lasciarsi
andare alla collera per sfogarsi al fine poi di diventare calmi, è un grave
peccato e danneggia tantissimo il rapporto.
Dio è stato tanto paziente con noi e la Sua pazienza
dovrebbe spingerci a umiliarci davanti a Lui e chiedere perdono. La Sua
pazienza dovrebbe spingerci a essere ben pronti a perdonare gli altri, alla
luce di quanto noi abbiamo bisogno del perdono di Dio. Matteo 6:12
3. Non chiudersi nel silenzio
(reticenza)
Un altro principio della buona comunicazione è di
comunicare, ovvero, di non chiuderti nel silenzio. Quando ci sono scontri e
vedute diverse, certe persone vogliono parlarne, mentre altre persone tendono a
chiudersi in un guscio e smettono di discutere e di parlare, almeno su quel
discorso oggetto dello scontro. Forse sembra un modo facile per non litigare,
ma anche questo può rovinare la comunicazione e danneggiare il rapporto.
Chiudersi in silenzio, non vuol dire necessariamente
che non parla affatto ma che non parla di quello che ha nel cuore a tale
riguardo. In realtà questi avrebbe qualcosa da dire, ma non vuole farlo.
Nella Bibbia Dio ci insegna l’importanza di
comunicare. Chiaramente, se sei pieno di rabbia e non riesci a parlare con
calma, è meglio tacere finché non ti calmi. Però, se continui a non parlare di
quel discorso, nonostante che ci pensi, sarà impossibile avere un buon
rapporto.
La Bibbia, in un capitolo che descrive una buona
moglie, dichiara che ella apre la sua bocca e parla. Non rimane in silenzio. Proverbi 31:26
È importante parlare dei problemi e delle differenze.
Il fatto di parlare di differenze NON vuol dire che si può sempre risolvere
tutto, almeno non subito. Ma è importante non nascondere le differenze,
soprattutto se ciò vuol dire rischiare di avere rancore o amarezza nel cuore.
Evita la tentazione di non parlare tenendo tutto
dentro, perché quel tipo di silenzio ostacola la possibilità di avere buoni
rapporti.
In un rapporto entrambi devono impegnarsi a rendere
facile la comunicazione l’uno con l’altro. Facendo così, tutti e due saranno
benedetti. Quindi, per avere buona comunicazione, è necessario comunicare.
4. Non usare le lacrime o il muso
lungo
Passiamo ora ad un'altra regola che riguarda la
comunicazione. Questa regola riguarda qualcosa che bisogna evitare a tutti i
costi, perché danneggia moltissimo un rapporto.
Bisogna non usare un comportamento negativo come arma
per punire o per ottenere quello che si vuole.
Certe persone cercano di ottenere quello che vogliono
loro in un rapporto punendo l'altra persona con un comportamento negativo, per
esempio, usando il muso lungo, oppure le lacrime o qualche altro comportamento
negativo, finché l’altra persona non cede e gli dà ragione.
Vediamo questo in modo molto palese nei bambini
piccoli che fanno i capricci finché non ottengono quello che vogliono. Però
anche noi adulti lo facciamo, magari in modi diversi.
Anche se qualche volta si riesce ad ottenere ciò che
si desidera con questo metodo, questo comportamento rovina la comunicazione e
anche il rapporto. Esso rappresenta una forma di ricatto perché è come se si
dicesse: “se non fai quello che voglio, ti punisco con il mio muso lungo!”
Quindi evitate di fare il muso lungo o qualunque cosa
simile.
5. Imparare ad ascoltare bene
Ora arriviamo ad uno degli aspetti più importanti,
anzi direi fondamentali, per poter avere buone comunicazioni che portano a
buoni rapporti, rapporti che benedicono: saper ascoltare bene.
Per avere buona comunicazione, tu devi non solo saper
parlare in modo giusto, ma devi anche saper veramente ascoltare bene. Ascoltare
bene non è naturale, è qualcosa che si impara tramite un impegno serio.
-
L’IMPORTANZA DÌ ASCOLTARE BENE
Consideriamo quanto è importante l'ascoltare bene e
quanto influisce sul rapporto.
Come ti senti quando cerchi di parlare con qualcuno
che non ti ascolta? Forse la persona sta pensando a come vuole risponderti.
Oppure legge o guarda la TV o fa qualcos’altro o semplicemente non ti ascolta.
Come ti senti quando succede questo? Quanto è frustrante! Quanto rende
difficile, se non proprio impossibile, una buona comunicazione. Quanto
danneggia il rapporto!
Invece, dall’altra parte, quanto è bello quando
l’altra persona ti dà ascolto veramente. Pensa ad un bambino la cui mamma lo
ascolta a metà mentre svolge altri lavori. Pensate a quanto il bambino è
frustrato. Adesso pensa a quanto è diverso quando la mamma gli dà piena
attenzione, lo prende in braccio e lo ascolta attentamente. Pensa a come il
figlio si sente amato e sicuro. Ogni persona ha bisogno di essere ascoltata con
piena attenzione.
Quando qualcuno non ti ascolta diventa naturale
perdere la voglia di impegnarti a comunicare con quella persona.
Saper ascoltare veramente può
aiutare quasi chiunque ad aprirsi. Ascoltare bene è come adescare una pompa
d’acqua: prima che la si adeschi, una pompa a mano non dà acqua. Ma, una volta
adescata, può dare tanta acqua.
Descriviamo ora qualche aspetto del vero ascoltare.
I.
Ascoltare attivamente
Ascoltare veramente non è qualcosa di passivo, cioè
non è solo il fatto di non parlare. Ascoltare veramente non è solo sentire con
le orecchie le parole che l'altro dice, non è solo aspettare pazientemente il
proprio turno per parlare. Quello è aspettare, non ascoltare. Giacomo 1:19
Essere pronti ad ascoltare vuol dire concentrarsi
su quello che l'altro dice.
Per avere buona comunicazione dobbiamo essere pronti
ad ascoltare davvero l'altro per capire quello che lui intende dire.
Come esempio di questo, tu, moglie, se stai lavando i
piatti e tuo marito inizia un discorso importante, sarebbe molto positivo
lasciar stare i piatti per quel momento e sederti per concentrarti davvero su
quello che ti sta dicendo.
E tu, marito, se tua moglie inizia un discorso con te,
spegni la TV, metti giù il giornale e dai a lei la tua piena attenzione.
Chiaramente bisogna poi ascoltare con il cuore quello che ti dirà.
II.
Ascoltare cercando di
COMPRENDERE quello che l’altra persona
dice
Oltre ad ascoltare attivamente e con cura, dobbiamo
cercare di comprendere bene quello che l’altra persona intende dire. Spesso
sentiamo le parole che qualcuno dice, ma quello che comprendiamo non è quello
che la persona intendeva. Poi basiamo la nostra risposta su quello che abbiamo
capito. Chiaramente, questo porta ad equivoci e spesso ad un litigio.
Gesù, durante il Suo tempo sulla terra, è stato
l’unica persona a comunicare sempre perfettamente. Nonostante questo, molto spesso
è stato frainteso, anche dai suoi discepoli. Marco 8:14-17
Gesù non stava parlando di pane, stavo parlando
dell'insegnamento dei farisei. Però i suoi discepoli non avevano compreso le
sue parole. Essi non avevano ascoltato bene per capire quello che Gesù voleva
dire. Allora, se Gesù fu capito male, è certo che, a volte, ci comprenderemo
male gli uni gli altri. Perciò è importante tenere in mente che non sempre
comprendiamo bene e non sempre siamo compresi bene. È importante impegnarci a
comprendere bene quello che l'altro dice.
Visto che possiamo facilmente capire male, in quei
casi in cui quello che comprendiamo sembra negativo, dobbiamo tenere in mente
che forse abbiamo capito male il senso delle parole pronunciate dall'altra
persona. Se un discorso non è chiarissimo, è molto meglio supporre il bene e
non il male.
Una cosa che può aiutarci a capire bene le parole del nostro
interlocutore è quella di fare domande, riassumendo quello che abbiamo capito
fino a quel momento di quanto egli sta dicendo.
Facciamo domande, domande che non accusano. Facciamo
delle domande che non presumano il male ma che siano invece per capire. Questo
rappresenta una parte molto importante di un vero ascolto.
Poi riassumiamo quello che stiamo capendo: in questo
modo l'altra persona può capire se abbiamo capito bene o male ed eventualmente
spiegarci meglio quello che stava dicendo.
Questo modo di ascoltare è un aspetto fondamentale di
come ascoltare bene per avere rapporti migliori e più benedetti.
III.
Ascoltare senza interrompere
Oltre a comprendere bene, un altro aspetto dell'
ascoltare bene è di non interrompere l'interlocutore mentre parla. Proverbi 18:13 Chi risponde ad un
argomento prima di averlo ascoltato mostra la propria follia, mostra la propria
stoltezza. Purtroppo questa forma di stoltezza è molta diffusa.
Quanti di noi mostriamo la nostra stoltezza perché non
siamo capaci di ascoltare senza interrompere! Quanti di noi rispondiamo prima
di ascoltare bene l’altra persona e prima di capire quello che sta veramente
dicendo.
Perciò, per avere una buona comunicazione, che è
fondamentale per avere rapporti ricchi e benedetti, è assolutamente necessario
imparare a non interrompere.
Pensando al fatto di interrompere, è triste ma vero
che solitamente, quando interrompiamo, il più delle volte lo facciamo con
quelli di casa nostra. Cioè, il più delle volte, interrompiamo proprio quelle
persone con cui sarebbe più importante avere rapporti buoni e ricchi.
Nei Salmi, Davide conosceva la lotta contro il peccato
di parlare troppo presto. Leggiamo la sua preghiera a Dio in Salmi 141:3
È importante riconoscere quanto male fa questo grave
peccato perché solo così puoi confessarlo in modo da ricevere il perdono e la
vittoria su di esso per poter avere rapporti più buoni e più benedetti.
6. Usare la comunicazione per
edificare l’altra persona
Se vogliamo rapporti veramente benedetti, è
fondamentale avere come scopo quello di edificare l’altra persona. In altre
parole, lo scopo non deve essere di prevalere, non deve essere di avere ragione
o di ottenere quello che vuoi tu. Se vuoi rapporti buoni, rapporti che siano
benedetti e portino gioia al tuo cuore, allora tu devi comunicare con lo scopo
di edificare il rapporto e l'altra persona. Efesini 4:29
Se si ha una buona parola per l'edificazione, se
quello che abbiamo da dire può edificare, allora è da dire.
Se parliamo in un modo che non edifica, pecchiamo e
danneggiamo i nostri rapporti.
Le parole che pronunciamo edificano? Quante parole
inutili o anche negative diciamo! Quanti discorsi facciamo che non hanno alcun
vero valore! Viviamo in una società in cui si sentono tante parole sciocche
ogni giorno. Quanto è importante che impariamo ad usare le nostre parole per
edificare.
-
QUANDO ABBIAMO UN FORTE DESIDERIO DÌ EDIFICARE
L’ALTRA PERSONA
Quando parliamo cercando di edificare l’altra persona,
i nostri rapporti saranno trasformati.
Per esempio, quando un marito è mansueto, sensibile,
paziente e tenero nel suo modo di parlare e di agire con sua moglie, sarà
naturale per lei cominciare ad aprirsi più a fondo e condividere le cose più
intime del suo cuore. Quando una moglie sa che suo marito non la condannerà, ma
piuttosto parlerà con pazienza, lei cercherà di avvicinarsi di più a lui. Quel
matrimonio sarà benedetto e ambo i membri di quella coppia saranno una fonte di
gioia l'uno per l'altro.
Similmente, quando una moglie è molto disposta a
perdonare e a sopportare, quando lei accetta il marito nonostante i suoi
difetti, quando dimostra di apprezzarlo tanto, diventa molto più facile per lui
iniziare ad aprirsi con lei. Egli può così smettere di nascondersi dietro una
maschera di cattiveria e di durezza e può pure smettere di fingere di non aver
paura come fanno gli uomini di solito.
Pensiamo ad una famiglia con figli grandi. Come sarà
il rapporto se i genitori e i figli parlano gli uni con gli altri con bontà, con
ringraziamento e con pazienza, ascoltandosi reciprocamente? Quella famiglia
sarà una famiglia benedetta. Allora, se vogliamo buoni rapporti, dobbiamo
valutare attentamente come parliamo. Dobbiamo tenere ben presente i principi di
Dio e chiedere a Dio di cambiare prima di tutto il nostro cuore, quando serve,
e poi anche il nostro modo di parlare.
Domande da farti prima di parlare
Domande prima di parlare:
-
Ho veramente ascoltato quello che l’altra persona ha
da dire? Proverbi 18:13
-
Quello che ho da dire è sicuramente VERO? Efesini 4:25
-
Quello che ho da dire, è utile? Edifica la persona? Efesini 4:29
-
È adesso il momento giusto di parlare o sarebbe più
edificante per l’altra persona se io aspettassi? Efesini 4:29; Proverbi
15:23,28; Proverbi 25:11-12
-
Ho l’atteggiamento giusto e buono quando parlo? (Tu
puoi dire la cosa giusta al momento giusto, ma con un atteggiamento sbagliato.)
Efesini 4:32 1 Corinzi 16:14
-
6) Sto per dire la cosa con le parole migliori che
posso usare? Proverbi 12:25; Proverbi 15:1; Proverbi 15:23; Proverbi
16:237)
- In situazioni dove si devono prendere grandi decisioni ho regato riguardo a questo discorso? Sono pronto a sottomettermi alla volontà di Dio? Mi sto fidando di Dio e del Suo aiuto? Proverbi 3:5-6; Colossesi 4:2,6; Salmo 19:14.
- In situazioni dove si devono prendere grandi decisioni ho regato riguardo a questo discorso? Sono pronto a sottomettermi alla volontà di Dio? Mi sto fidando di Dio e del Suo aiuto? Proverbi 3:5-6; Colossesi 4:2,6; Salmo 19:14.
Senza dubbio,
avere buoni rapporti è molto importante. Però, non siamo capaci, per contro
nostro, di avere buoni rapporti. Abbiamo bisogno dell'aiuto di Colui che ha
creato i nostri rapporti, Dio.
Solo Dio può
benedire i nostri rapporti. Solo Dio può curarci. La nostra vita sta nelle mani
di Dio. Se ignoriamo ciò che il nostro Creatore ci dichiara, non esiste più
alcuna vera speranza. Ecco perché ci dobbiamo impegnare per conoscere le verità
di Dio che riguardano i nostri rapporti, sia in famiglia che al di fuori della
famiglia.
Dio ci dà i
principi giusti da seguire ma, di natura, nessuno di noi è capace di seguirli
veramente. Abbiamo bisogno che Dio ci doni un nuovo cuore per poter veramente
seguire la via che Egli ci mostra.
Vogliamo
quindi considerare qualcosa che può veramente trasformare la nostra vita e i
nostri rapporti, vogliamo considerare l’importanza di essere riconoscenti,
ovvero l'importanza di abbondare nei ringraziamenti.
1)
Essere riconoscente
Prima di
considerare come diventare più riconoscenti, consideriamo quanto il fatto di
essere riconoscente trasforma la vita ed è fondamentale per avere buoni
rapporti.
Come esempio,
consideriamo come vanno le cose in una famiglia in cui non c'è la buona consuetudine
di ringraziarsi reciprocamente per il proprio operato.
Pensate alla
moglie, che fa anche la mamma, che non riceve i dovuti ringraziamenti per
quello che fa.
I lavori
necessari per portare avanti una famiglia sono tanti e la moglie arriva facilmente
a stancarsi. Se non ci sono ringraziamenti per lei da parte degli altri membri
della famiglia, se è poco apprezzata, come starà? Il suo lavoro le sembrerà
molto pesante e difficile. Sarà difficile farlo con gioia e la sua vita sarà
molto triste e pesante, se invece un marito abbonda nel ringraziamento per
tutto quello che fa la moglie, per i pasti che prepara, per i vestiti che lava,
per la casa che pulisce e, soprattutto, per il suo amore, se lui la ringrazia
di cuore per tutte queste cose, che atmosfera ci sarà in casa?
Pensate ad un
marito la quale moglie non lo apprezza.
Egli si
impegna tanto, forse con un lavoro molto stressante o molto difficile. Come si
sente pensando che la moglie non lo ringrazia quasi mai, ma anzi gli parla di
tutto quello che,secondo lei, egli non fa? Quanto questa cosa aiuta il
rapporto? Quanta gioia ha lui di stare con lei ogni sera?
Sarà un
rapporto pesante e non gioioso. Egli avrà difficoltà a voler passare con
piacere del tempo con la moglie.
Non ci sarà
tanta gioia in quella famiglia.
Quando i
membri della famiglia sono veramente riconoscenti l’uno verso l’altro, la vita
di quella famiglia viene trasformata in positivo. Quello che prima era un peso
può diventare una gioia. Ci sarà grande felicità nel vedersi e stare assieme, i
lavori sembreranno più leggeri e, anche quando sono stancanti, sarà una
stanchezza che porta comunque gioia e soddisfazione.
Quando si
vive così, quanto cambia l’atmosfera in casa? Tantissimo! E cambia in meglio.
La famiglia viene trasformata. Il rapporto porta gioia.
2)
Cosa ci fa essere riconoscenti?
Spero quindi
che stiate vedendo quanto la vita cambia e come cambia in meglio quando siamo
veramente riconoscenti.
Però, spesso,
non siamo riconoscenti. Perché?
Perché certe
persone sono riconoscenti ed altre no?
Qual è la
differenza principale che rende una persona riconoscente e l’altra no?
Chiaramente non l'essere o meno riconoscenti non dipende da quello che si è
ricevuto, allora da che cosa dipende?
Essere
riconoscenti dipende dal fatto di riconoscere che non si merita quanto di buono
si riceve.
Vediamo in
tutto ciò un principio importante, cioè in questo sta la chiave che determina
se una persona sarà riconoscente o no.
Quella
persona che crede di meritare quello che riceve, ovvero crede che è suo diritto
avere una certa cosa o situazione, non può essere veramente riconoscente quando
lo ottiene perché crede che sia suo diritto averlo.
Invece, se
qualcuno sa di non meritare certe buone cose, se poi le riceve, sarà facile per
lui, quasi automatico, esserne veramente riconoscente.
Per
dimostrare questo, pensa a come ti senti quando paghi il pieno prezzo di
qualcosa per comprarla. In questo caso non ti senti veramente riconoscente a
chi te l’ha venduta perché hai meritato quella cosa pagandone il suo pieno
prezzo.
Se invece ti
trovi nel grande bisogno di avere qualcosa ma non hai i soldi per poterla
comprare e qualcuno te la dà, magari qualcuno che hai anche trattato male, in
modo che sai di non meritare alcun bene da quella persona, se tu pensi a quello
che ha fatto per te, sarai veramente riconoscente, proprio perché sai di non
meritare affatto quel bene.
3)
Cosa meritiamo veramente da Dio
Allora, a
questo punto ciò che ci serve è di valutare con serietà, alla luce della
verità, quello che meritiamo. La maggior parte delle persone e forse gran parte
di noi ha un concetto sbagliato riguardo a cosa si merita. Abbiamo bisogno di
riconoscere quello che meritiamo veramente. Infatti, se noi meritiamo quello
che abbiamo, allora non serve essere riconoscenti. Se invece non meritiamo
quello che abbiamo, allora è stoltezza non essere riconoscenti. Perciò
consideriamo seriamente quello che meritiamo davvero.
4)
Tutto viene da Dio
Per capire
quello che meritiamo, dobbiamo iniziare capendo da dove viene tutto. La Parola
di Dio ci spiega molto chiaramente che Dio è il Creatore di tutto. Egli è il
nostro Creatore, ma non solo: Egli ci sostiene e non solo ci ha dato la vita,
ma ci tiene in vita. Ogni battito del cuore è un dono di Dio. Ogni respiro viene
da Dio.
Tutto ciò che
mangiamo, le forze che abbiamo, l'intelligenza che abbiamo, tutto viene da Dio Atti 17:24-25
Dio ci dà la
vita, il fiato ed ogni cosa. Leggiamo altri due passi. Atti 4:24 e Isaia 40:28 Nel primo, i credenti che stanno pregando
Dio durante una dura prova affermano che Dio è il Creatore di tutto e tutto
appartiene a Lui, nel secondo troviamo ribadito che l’Eterno è il Creatore dei
confini della terra.
Quanto è
importante che teniamo ben presente nella nostra mente che tutto ciò che abbiamo
di buono e persino la nostra stessa vita viene da Dio. Ogni buon dono viene da
Lui, Giacomo 1:17
5)
Cosa meritiamo da Dio
Quanto
abbiamo detto ci porta allora alla seconda domanda, cioè: che cosa meritiamo
noi da Dio?
Prima di
considerare la risposta, pensiamo a quello che è il pensiero più diffuso a tale
proposito e, forse, anche il nostro pensiero. Valutiamo questa cosa.
Spesso,
quando sentiamo di un qualche male che succede ad una certa persona, sentiamo
pure commenti del tipo: come mai Dio ha permesso che tale cosa avvenisse a lei,
è una donna tanto buona. Oppure: Non è giusto che lui debba soffrire. Ha sempre
fatto del bene a tutti.
Ragionate
bene riguardo a questo modo di pensare. Che presupposto sta sotto frasi come
queste? Se uno dice, o direttamente o indirettamente, che non è giusto che Dio
ha permesso tale male a quella persona, cosa sta dicendo per quanto riguarda
ciò che la persona meritava da Dio?
Frasi di
questo tipo presuppongono che noi meritiamo il bene da Dio.
Spesso
crediamo di meritare buone cose da Dio e perciò pensiamo che non sia giusto
quando ci arriva invece qualcosa di male. Crediamo di meritare le benedizioni
da Dio e non i mali. Ecco perché a noi può sembrare che un male non sia giusto.
Però su quale
base crediamo di meritare il bene da Dio? Cosa abbiamo fatto noi da meritare il
bene da Dio?
Chi è Dio e
qual è il nostro dovere nei suoi riguardi?
Dio è il
nostro Creatore, apparteniamo a Lui. Abbiamo già visto che la nostra stessa
vita viene da Dio, come tutto quello che siamo e abbiamo. Dio ci sostiene,
dipendiamo da Lui per tutto anche se spesso non ci rendiamo conto di tutto
questo.
Essendo stati
creati da Dio e ricevendo tutto quello che abbiamo da Dio, abbiamo certi doveri
nei confronti di Dio, il nostro Creatore.
Come Creatore
di tutto, Dio ha stabilito due tipologie di legge. Ha stabilito la Sua legge
sulla natura, quelle che noi chiamiamo le leggi naturali e, inoltre, per l'uomo
ha stabilito anche la sua legge morale, alla quale ogni persona dovrà
rispondere. Un esempio di quest'ultima è rappresentato dai 10 comandamenti.
Essendo Dio
il nostro Creatore che ci dà tutto, Dio ci comanda inoltre di glorificarlo come
Dio perché è glorioso e di ringraziarlo per tutto, visto che tutto viene da
Lui.
Allora, alla
luce di questo, qual è la nostra condizione davanti al nostro Creatore? Cosa
meritiamo da Lui? Come ci siamo comportati nei suoi confronti? Domandiamoci:
Diamo noi a
Dio la gloria che Egli merita, essendo Lui il glorioso Creatore di tutto?
Ringraziamo Dio per tutto, visto che tutto quello che abbiamo viene da Lui come
dono? Ubbidiamo assiduamente alla Sua legge, che è la cosa giusta da fare visto
che la nostra stessa vita viene da Lui?
La risposta
triste è ovvia!
Nessuno di
noi può dire di aver sempre ubbidito a tutte le leggi di Dio. Piuttosto,
disubbidiamo tutti i giorni, in tanti modi.
Possiamo dire
di aver sempre ringraziato Dio per le innumerevole benedizioni che riceviamo da
Lui? In realtà, giorno per giorno, pecchiamo contro di Lui non essendo a Lui
riconoscenti.
Possiamo dire
di aver sempre dato a Dio la gloria e l’onore che Egli merita? No! Infatti, di
solito, cerchiamo gloria per noi stessi anziché per Dio. Facendo così, stiamo
rubando gloria che appartiene a Dio. Anche in questo offendiamo Dio!
6) Ricordiamo sempre la nostra condizione
La verità è
che nei confronti di Dio siamo grandemente colpevoli. Siamo disubbidienti,
abbiamo peccato ripetutamente contro Dio.
Secondo la
legge perfetta di Dio, chiunque disubbidisce a Dio, anche poche volte, è
colpevole e quindi non merita nulla di buono da Lui. Romani 6:23
Ognuno di
noi, ogni persona nel mondo, ha peccato contro Dio ogni giorno della sua vita,
sia in quello che fa di sbagliato, sia in quello che non fa e che avrebbe invece
dovuto fare.
Perciò,
essendo tutti colpevoli, non solo non meritiamo nulla di buono da Dio, ma
meritiamo il male. Eppure quanto bene abbiamo ricevuto!
Voglio
ripetere questo concetto perché esso è fondamentale per capire la vita
correttamente. Per natura noi meritiamo solamente il male da Dio. Non meritiamo
alcun bene.
Perciò, alla
luce di questo, la domanda giusta non è perché Dio ha permesso questo o quel
male nella vita di qualcuno, piuttosto, la domanda giusta sarebbe: “Come mai
Dio ci ha benedetto così tanto nonostante tutti i nostri peccati?”
Inoltre,
riconoscendo che non meritiamo nulla del bene che riceviamo, dovremmo veramente
abbondare nel ringraziamento a Dio ogni giorno della nostra vita per tutto il
bene che Egli ci dà, ricordando inoltre che Dio non ci punisce in questa vita
per tutti i nostri peccati ma che è paziente fino al giorno del Giudizio,
lasciandoci tempo ora di ravvederci per ricevere da Lui il perdono.
Alla luce di
tutto questo, quando pensiamo all'importanza di essere riconoscenti gli uni
verso gli altri nei nostri rapporti, affinché tali rapporti siano davvero più
benedetti e gioiosi, dobbiamo capire che non è possibile essere veramente
riconoscenti agli altri, da cui riceviamo relativamente poco, se non siamo
anzitutto riconoscenti a Dio, da cui, in realtà, riceviamo tutto.
Infatti, la
chiave per essere riconoscenti agli altri è di essere riconoscenti a Dio.
Quando saremo veramente riconoscenti a Dio, saremo veramente riconoscenti anche
agli altri e avremo la gioia e le benedizioni nei nostri rapporti di cui
abbiamo parlato all'inizio.
Se tu vuoi
rapporti benedetti devi essere riconoscente a Dio. Tutto quello che abbiamo di
buono viene da Lui, perfino la vita. Inoltre Dio ci comanda di essere
riconoscenti. 1Tessalonicesi 5:18; Efesini 5:20; Filippesi 4:6; Colossesi
3:17. Dio ci comanda di ringraziarLo per tutto.
Non
ringraziare Dio è vera stoltezza perché Egli è la fonte di ogni benedizione che
abbiamo. Anzi, prima di ringraziarlo, abbiamo bisogno di chiederGli perdono per
tutte le volte che non lo abbiamo ringraziato.
Per iniziare
veramente a ringraziare Dio, un buon punto di partenza è di farlo ad ogni pasto
per il cibo che ci offre, non in modo meccanico, ma ringraziandolo di cuore,
con parole nostre.
È anche
giusto ringraziare Dio per tutte le altre benedizioni, ricordando sempre che
non meritiamo la Sua immensa bontà.
7) Essere riconoscenti anche agli altri
Torniamo ora
ai nostri rapporti con gli altri. Come già menzionato, spesso Dio ci cura
tramite gli altri.
Quando
iniziamo ad avere un cuore riconoscente verso Dio, diventerà molto più facile e
naturale essere riconoscenti anche verso gli altri intorno a noi. Quando mi
rendo conto che non merito nulla da Dio, sarà facile rendermi conto che ricevo
molto dagli altri che non merito. Perciò posso essere veramente riconoscente
anche a loro. Quando tu riconosci che non meriti nulla di buono da Dio e che
ricevi molto dagli altri che non meriti, allora la tua vita sarà trasformata.
Potrai apprezzare il bene che ricevi e potrai accettare il male che Dio
permette per portare avanti il Suo piano perfetto. Avrai molta più gioia perché
riconoscerai le benedizioni che ricevi dalle persone intorno a te. Il tuo cuore
sarà molto più gioioso.
Inoltre,
vivendo così, tu diventerai un motivo di gioia per le persone intorno a te
perché ti comporterai diversamente nei loro confronti. Così come per noi è
bello quando gli altri sono veramente riconoscenti nei nostri confronti, allo
stesso modo è anche bello per gli altri quando noi siamo veramente riconoscenti
nei loro confronti.
Quando tu
inizi a vivere così, sarai un fonte di gioia per gli altri e tu stesso avrai
molta più gioia. Vivere così aiuta tanto a migliorare i tuoi rapporti.
Questo vale
sia per i tuoi rapporti in casa che con altre persone al di fuori della tua
famiglia.
Se tu vuoi
rapporti benedetti, devi abbondare nel ringraziamento.
È
fondamentale comprendere, finché saremo su questa terra, che questa vita passerà
e, quando finirà, ci troveremo davanti a Dio dove saremo giudicati per ogni
nostra parola, ogni nostra azione, ogni nostro pensiero. Abbiamo bisogno di
avere il perdono per mezzo di Gesù Cristo. Chi ha il perdono, ha il motivo più
grande di tutti per il quale ringraziare Dio, questo sarà l'inizio di una vita
trasformata e riconoscente Pertanto:
-
Per quanto
riguarda il nostro rapporto con Dio, dobbiamo imparare ad essere molto più
coscienti del fatto che quello che abbiamo viene da Dio. Abbiamo bisogno di
ricordarci, tramite la lettura della Parola di Dio, che non meritiamo alcun
bene da Dio e, perciò, il bene che riceviamo è veramente una grazia di Dio.
Allora
potremo abbondare nel ringraziamento ogni giorno.
-
Per quanto
riguarda i nostri rapporti con gli altri, abbiamo bisogno di ricordare che non
meritiamo il bene che gli altri fanno per noi perché, in realtà, esso viene da
Dio tramite loro.
_____________________
Marito: è vero che Dio insegna che la moglie, fra le altre cose, dovrebbe curare la casa e preparare i pasti. Però questo non avviene perché tu lo meriti e pertanto, quando tua moglie ti cura, dovresti riconoscere che lei si è impegnata per te e dovresti esserle grato.
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Marito: è vero che Dio insegna che la moglie, fra le altre cose, dovrebbe curare la casa e preparare i pasti. Però questo non avviene perché tu lo meriti e pertanto, quando tua moglie ti cura, dovresti riconoscere che lei si è impegnata per te e dovresti esserle grato.
Moglie: lo stesso concetto vale per te.
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
La cosa importante
è riconoscere quello che gli altri fanno per noi per poter abbondare nel
ringraziamento. Quanto cambia un matrimonio quando entrambi riconoscono tutto
quello che il coniuge fa per l'altro coniuge. Solo se riconosci che non meriti
quello che ricevi dall’altra persona puoi veramente godere il tuo rapporto a
fondo.
Per quanto
riguarda l'essere genitori, una grande mancanza in tante famiglie è che non si
insegna ai figli ad essere riconoscenti. Di natura, i figli sono egoisti, non
riconoscenti. Infatti, chi ha provato sa che ci vuole molto impegno per
insegnare ad un figlio ad essere veramente riconoscente e non solo a dire
grazie. I genitori hanno la responsabilità, da parte di Dio, di insegnare ai
figli ad essere riconoscenti. Questo è un grande lavoro che bisogna iniziare a
fare mentre il figlio è giovane.
Prima di
tutto non bisogna dare sempre al figlio tutto quello che egli chiede.
Diversamente egli crederà che basta dire che vuole qualcosa e automaticamente
gli sarà data. Un figlio ha bisogno di capire che non si può avere tutto nella
vita, anzi, ci sono tante cose che non si possono avere. Capire questo aiuterà
il figlio a capire che non merita quello che riceve e così potrà essere
riconoscente.
Poi, dobbiamo
spiegare che è buono per il figlio avere vere responsabilità in casa ed essere
riconoscenti per quel poco che riesce a fare. In questo modo egli può iniziare
a capire cosa vuol dire lavorare e, così, può riconoscere e apprezzare i lavori
che gli altri in famiglia fanno. E' bene iniziare ad insegnare queste cose già
quando i figli hanno due o tre anni.
-
Esempio pratico
a) Per prima cosa, i figli devono vedere che i
genitori sono veramente riconoscenti a Dio. Non bastano le parole, i figli
devono vedere, giorno dopo giorno, che i genitori sono veramente riconoscenti a
Dio. Vedranno questo nel modo secondo il quale i genitori parlano e agiscono.
b) Poi, i figli devono vedere che i genitori sono
veramente riconoscenti l’uno verso altro. I figli vedono subito quando qualcosa
è finta o quando è sincera. Perciò essi devono vedere che i genitori sono
veramente riconoscenti l’uno verso l’altro. Anche questa cosa è essenziale per
aiutare il figlio a diventare veramente riconoscente.
c) È anche importante che i genitori siano
riconoscenti al figlio per quello che il figlio fa per la famiglia. Sarebbe
molto sbagliato pretendere che lui sia riconoscente verso gli altri se il
genitore non è riconoscente verso di lui. Chiaramente, egli deve fare
determinate cose per la famiglia, in modo tale che si possa essere riconoscenti
verso di lui.
d) Infine, con molto impegno, bisogna aiutare il
figlio a capire che non merita il bene che riceve, né da voi, né da Dio. Questo
non è un insegnamento che si trasmette una volta per sempre, ma è una verità di
cui si deve parlare volta dopo volta dopo volta.
A livello
pratico, è molto positivo pregare con un figlio prima che vada a letto, non
solo quando è piccolo ma finché vive con voi. Nella tua preghiera con tuo
figlio è importante che egli ti senta ringraziare Dio specificamente per le
tante benedizioni che Egli ti ha elargito durante tutta la giornata. In più,
dovrebbe sentirti ringraziare Dio per certe benedizioni che Egli ti ha dato
tramite il tuo coniuge.
Questi sono
alcuni pensieri sul come possiamo essere più riconoscenti a Dio e su come
possiamo essere più riconoscenti in casa. Quando una persona vive così, la sua
vita sarà trasformata.
RIFLESSIONE
Non è
possibile essere veramente riconoscenti ad alcune persone e non riconoscenti ad
altre. O sei riconoscente o non sei riconoscente. Essere riconoscente non
riguarda il rapporto con la persona, riguarda il tuo cuore.
Se tu sei
veramente riconoscente, sarai riconoscente in tutti i tuoi rapporti. Se invece
tu credi di essere riconoscente solo in certi rapporti, allora non sei
veramente riconoscente di cuore. Se non sei veramente riconoscente, perderai le
benedizioni che arrivano a chi è veramente riconoscente. Mancherai di avere
gioia nei tuoi rapporti.
Ricordati che
Dio non ci consiglia di essere riconoscenti, piuttosto ci comanda di
essere riconoscenti. Perciò non essere riconoscente è un grave peccato.
Però essere
riconoscente non è solo un comandamento, è un privilegio. È un privilegio che
ci fa riconoscere molto di più le benedizioni che abbiamo da Dio e anche dagli
altri, il che ci porta ad avere un cuore pieno di gioia.
Infatti c'è
uno stretto legame fra l'essere riconoscente ed avere gioia. Possiamo dire che,
chi non è riconoscente, non avrà vera gioia. Al contrario, chi è veramente
riconoscente non può non avere gioia, ovvero avrà vera gioia sicuramente. Avrà
vera gioia perché riconoscerà quanto è benedetto.
Quindi, se tu
vuoi essere benedetto nei tuoi rapporti con gli altri, hai bisogno di renderti
conto che non meriti alcun bene da Dio e, perciò, tutto il bene che hai, e
ognuno di noi ne ha tanto, è un dono che tu non meriti, un dono della grazia di
Dio e per questo dovresti abbondare nel ringraziamento.
Chi è in Cristo ha in Lui ogni benedizione spirituale
nei luoghi celesti, come leggiamo in Efesini
1:3
Queste benedizioni superano qualunque benedizione
terrena che potremmo avere.
Eppure Dio ci dà anche tante benedizioni terrene,
benedizioni legate alla vita su questa terra, benedizioni da godere e da usare
per la Sua gloria.
Infatti le benedizioni terrene che ci vengono elargite
non sono solo da godere per noi stessi, ma sono da usare per la gloria di Dio.
A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto.
Fra le benedizioni terrene, le più grandi sono le
persone preziose che Dio mette nella nostra vita. La ragione di ciò è molto
semplice: Dio è un Dio che ha rapporti ed esiste, fra l'altro, come Trinità,
con un rapporto perfetto fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Dio è in relazione con gli uomini. Nella Bibbia
leggiamo che Abrahamo viene chiamato “l'amico di Dio”. Analogamente, Gesù chiama
i Suoi discepoli Suoi amici Giacomo 2:23;
Giovanni 15:15-16
Ancora, nei Salmi 127:3-5 e 128
ci viene mostrato quanto grande sia la benedizione che il Signore riversa sui
Suoi concedendo loro una moglie virtuosa ed una figliolanza numerosa:
Quindi, i rapporti con gli altri e, in special modo,
taluni rapporti, sono un immenso dono da parte di Dio.
1.
I RAPPORTI NON SEMPRE SONO UNA FONTE
DÌ GIOIA, PERCHÉ?
Purtroppo, spesso proprio quei rapporti che dovrebbero
essere le più grandi benedizioni terrene portano molto male nelle nostre vite.
Rapporti che dovrebbero darci gioia sono invece fonte di tristezza, lacrime e
frustrazione. Come mai questo?
Ci sono tanti motivi che causano ciò, ma una delle
ragioni principali per cui i nostri rapporti ci portano cose negative anziché
positive come dovrebbero è perché abbiamo aspettative sbagliate.
Farsi delle aspettative sbagliate porta sempre del
male ed anche una cosa stupenda può portare delusione se si ha un'aspettativa
sbagliata.
Un esempio semplice ma chiaro: se qualcuno mi vende
una macchina che fa 20 km al litro, il che è ottimo, ma io credo che dovrebbe farne
40, sarò deluso da quella macchina e ciò non perché non è buona, ma perché ho
un'aspettativa sbagliata e non realistica.
Questo succede spesso nei nostri rapporti. Abbiamo un
metro sbagliato di come dovrebbero essere e, visto che, in tal caso, la realtà
sarà inferiore alle aspettative, restiamo delusi dal nostro rapporto. Anziché
essere una gioia, esso diventa un peso.
Fra tutte le aspettative sbagliate, forse quella più
comune è di credere, non in senso cosciente, ma almeno subcosciente, che
l'altra persona non dovrebbe sbagliare mai nei nostri confronti.
Credere questo porterà sempre del male.
Prima di tutto, dobbiamo capire che, finché siamo in
questo corpo, peccheremo. Questo non deve mai essere una scusa per i nostri
peccati, ma è una realtà che dobbiamo ricordare, soprattutto per quanto
riguarda le altre persone nella nostra vita: 1Giovanni 1:8-10
Se tu vuoi avere pace nei tuoi rapporti, allora devi
ricordare due cose: prima di tutto, devi ricordare che tu cadrai nel peccato.
Secondo, devi ricordare che anche l'altra persona cadrà nel peccato. Perciò è
assolutamente essenziale non sperare che la persona con la quale abbiamo il
nostro rapporto arriverà ad un punto in cui non peccherà più. Infatti, uno dei
motivi principali per cui ci sono grossi problemi nei rapporti è perché uno
pretende o spera che l'altro agirà sempre in modo giusto. Questo non succederà
mai in questa vita!
In altre parole, se tu, o marito, speri che tua moglie
farà sempre tutto come vuoi tu, se speri che sarà proprio come vuoi tu, allora,
per quanto lei possa essere una moglie preziosa e meravigliosa, tu sarai sempre
deluso dal suo comportamento! Non ne sarai contento e non avrai la gioia in lei
che potresti avere se valutassi realisticamente le cose. Questo vale anche per
le mogli e anche per i genitori ed i loro figli e figlie, vale per fratelli e
sorelle ed anche nei rapporti di amicizia.
Quindi, è fondamentale tenere ben presente nella mente
che, sia noi stessi che le altre persone, non siamo perfetti e perciò una cosa
fondamentale per avere buoni rapporti è di accettare l'altra persona con i suoi
difetti, come anche l'altra persona ha bisogno di accettare noi con i nostri
difetti. È importante però che noi non usiamo questo come scusa per non voler
crescere, ma che sia un motivo per cui abbiamo tanta grazia e pazienza nei
confronti degli altri.
Quindi, se vuoi godere i rapporti che Dio ti ha dato,
devi avere aspettative realistiche.
Dio sa che, finché siamo in questo mondo, avremo da
combattere contro il peccato e perciò peccheremo l'uno contro l'altro.
La Bibbia ci fornisce vari brani che ci spiegano come
vivere i nostri rapporti alla luce del fatto che continuiamo a peccare gli uni
contro gli altri.
Leggiamo qualche brano e facciamo qualche commento ad
esso.
I.
SOPPORTARE.
Cominciamo con Colossesi
3:12-17. Questo brano ci insegna come vivere i nostri rapporti. Chi vive
così avrà grande gioia in essi, quella gioia che viene solamente da Dio:
Notiamo attentamente i termini che Dio usa in questo
brano e che descrivono come dobbiamo vivere i nostri rapporti:
- Viscere
di misericordia:il Nuovo Testamento usa questo modo di dire, strano
per noi ma comunissimo nelle lingue antiche, nel senso ebraico, cioè per
indicare quella dolce commozione delle viscere che si prova per una persona che
si ama teneramente (si veda pure Luca
1:18; 2Corinzi 6:12; 7:15; Filippesi 1:8; 2:1; Filemone 7,12,20; 1Giovanni 3:17);
per gli ebrei le viscere sono infatti la sede degli affetti più teneri,
specialmente della carità, della benevolenza e della misericordia. Ed anche
noi, oggi, talvolta diciamo «viscere di padre», «di madre», «di umanità», «di
misericordia» a significare affetto, sentimento d'amore e di compassione.
- Benignità: la
benignità (si veda pure Romani 2:4;
2Corinzi 6:6; Galati 5:22; Tito 3:4) è l'opposto della severità (si veda
anche Romani 11:22) e si esercita
nel sovvenire ai bisogni esterni del prossimo.
- Umiltà:
l'umiltà (si veda anche Colossesi
2:18,23; Atti 20:19; Efesini 4:2 Filippesi 2:3; 1Pietro 5:5), che secondo
l'apostolo non consiste in una dimostrazione apparente ma in una virtù reale
dell'animo, è propria di colui che sa davvero stimare gli altri più di se
stesso (si veda pure Filippesi 2:3).
- Mansuetudine: per
mansuetudine si intende quell'atteggiamento di pensiero che è opposto
all'asprezza e alla contenziosità e che si manifesta con la gentilezza e con la
tenerezza nel trattare gli altri (si veda anche 1Corinzi 4:21; 2Corinzi 10:1; Galati 5:23; 6:1; Efesini 4:2; 2Timoteo
2:25; Tito 3:2; Giacomo 1:21; 3:13; 1Pietro 3:15). Essa è quella virtù di
cui Cristo ha, in se stesso, lasciato al mondo l'ideale: la mansuetudine di
Gesù Cristo è un fatto stabilito (si veda 2
Corinzi 10:1,Matteo 21:5;11:29) e si manifesta nella pazienza e nella
longanimità con i deboli (si veda Matteo
12:20, Isaia 42:3), nel perdonare e dare pace a colui che meriterebbe
condanna (si veda Luca 7:38, 48, 50),
nel guarire chi cerca guarigione pur sapendo di non meritarla (si veda Marco
5:33,34), nel rimproverare con dolcezza l'incredulità ostinata (come si vede in
Giovanni 20:24, 25, 29), nel
correggere dolcemente la fiducia che Pietro aveva in se stesso, la sua
infedeltà e il triplice rinnegamento del suo Signore (come possiamo constatare
in Giovanni 21:15-17), nel biasimare
dolcemente il suo traditore (vedasi Matteo
26:48-50) e, infine, nel pregare pieno di compassione per i suoi uccisori
(si veda Luca 23:24). O che possiamo
essere, anche in tutto questo, imitatori di Cristo!
- Pazienza:essa
vuol dire sopportare il male che riceviamo dall'altra persona senza agitarci,
nella speranza d'un ravvedimento e d'un conseguente ritorno a migliori
sentimenti da parte di chi l'ha prodotto (si veda pure Romani 2:4; 9:22; 2Corinzi 6:6; Galati 5:22; Efesini 4:2; 1Timoteo
1:16; 2Timoteo 4:2; 1Pietro 3:20; 2Pietro 3:15).
- Sopportandovi
gli uni gli altri: qui si parla specificamente di quei casi in cui
qualcuno ha peccato contro di noi, facendoci del male. In tali casi è
profondamente cristiano non reagire di fronte alle afflizioni che ci son
causate dal fratello e portare pazienza, verso di lui, per amore di Cristo e
del fratello stesso (vedasi 2Tessalonicesi
1:4). Perdonandovi: perdonarsi a vicenda è la parola d'ordine del
cristiano. Fratelli cari, dobbiamo perdonarci a vicenda come Cristo ci ha
perdonati (si veda Colossesi 3:13)!
II.
CONFESSARE.
Ci sono altri aspetti fondamentali per poter avere
rapporti benedetti. Uno di questi è l'importanza di confessare i peccati gli
uni agli altri. Giacomo 5:16
Senza andare nei dettagli, voglio chiarire che qui il
punto principale non è che noi dobbiamo insistere sul fatto che gli altri
confessino i loro peccati, ma che ciascuno di noi deve essere pronto a
confessare i propri peccati. Notate che il brano dice di confessare i peccati
gli uni agli altri. Non basta confessare un peccato solamente a Dio se quel
peccato è stato commesso anche contro un altro. Certamente ogni peccato viene e
deve essere confessato a Dio. Però, quando pecchiamo contro un'altra persona, bisogna
confessarlo anche a quella persona.
Infatti un grande ostacolo nell'avere buoni rapporti è
quando non confessiamo i nostri peccati gli uni agli altri.
Ci sono molti motivi per cui non facciamo ciò e forse
il più grande è quello dell'orgoglio. In un certo senso, si può confessare a
Dio senza calpestare l'orgoglio, perché confessare solo a Dio non è confessare
pienamente il peccato. Confessare di cuore il tuo peccato anche all'altra
persona richiede umiltà, però, è la via che porta alla benedizione.
Infatti, notate che il brano dice confessate i vostri
falli, ovvero i vostri peccati, gli uni agli altri e pregate gli uni per gli
altri, affinché siate guariti. Molto spesso soffriamo le conseguenze del
peccato non confessandolo all'altra persona o alle altre persone. Quindi, se tu
ti senti spiritualmente abbattuto, se sembra che non riesci ad avere vittoria,
se cadi e ricadi, forse ciò che ti serve è non solo confessare il tuo peccato a
Dio, ma confessarlo anche alle persone contro le quali hai peccato.
Chiaramente, se qualcuno confessa un peccato a te, è
fondamentale perdonarlo, anche se ha già confessato quel peccato tante altre
volte. Questo è il chiaro messaggio che Gesù ci trasmette parlando a Pietro,
dopo che Pietro gli fece una domanda sul perdono. Matteo 18:21,22
Pietro pensava che ci fosse un limite al quanto doveva
perdonare un altro che aveva peccato contro di lui. Gesù gli spiega allora che
non ci sono limiti al un numero di volte in cui dobbiamo perdonare. Dobbiamo
infatti essere sempre pronti a perdonare, perché anche noi abbiamo sempre
bisogno di perdono.
2.
NON AVERE ALCUN DONO COME IDOLO
Parlando dei rapporti, voglio parlare di un'altra cosa
che fa tanto male ai nostri rapporti. Spesso possiamo fare di un rapporto un
idolo.
I nostri rapporti non andranno bene se li abbiamo come
idoli. Lasciatemi spiegare bene questo concetto.
Un grande pericolo per quanto riguarda le benedizioni
terrene è di essere troppo attaccati ad un dono terreno concessoci da Dio.
Quando siamo troppo attaccati ad un dono, pur essendo da Dio, quel dono diventa
un idolo per noi. Possiamo far diventare un idolo qualunque dono terreno. Per
esempio, il cibo può diventare un idolo per noi: Filippesi 3:18-19
Tante persone invece fanno della buona salute un idolo,
essendo estremamente attaccati ad essa. La loro vita diventa un immenso impegno
finalizzato al curare la loro salute, al punto che essa diventa ciò che
controlla le loro decisioni. In questo modo, tali persone fanno di una
benedizione un idolo.
Chiaramente, si può fare di qualunque cosa materiale
un idolo, se ci si attacca troppo ad essa. Può dunque trattarsi di un oggetto
di grande valore, come una casa o una macchina, ma può pure essere
rappresentato da piccoli oggetti che hanno poco valore.
Infine, un altro tipo di idolo che tanti purtroppo
hanno è l'approvazione degli altri. Tanti considerano molto importante quello
che pensano gli altri e prendono tante decisioni con lo scopo di non perdere
l'approvazione degli altri. Anche questa è idolatria!
o IDOLI
NASCOSTI.
Ora voglio parlare di altri due tipi di idoli, idoli
molto comune, ma che spesso non si riconoscono come tali perché sono cose buone
in sé.
I.
PERSONE PREZIOSE
Questi due idoli sono le persone preziose della nostra
vita ed il frutto di un ministero nostro, soprattutto nella vita delle persone
preziose a noi. Cerco di spiegarmi.
Dio ci comanda di trovare il nostro diletto
nell'Eterno: Salmo 37:4
Possiamo godere dei doni che Dio ci dà, ma il nostro
diletto deve essere in Dio stesso. L'Apostolo Paolo, per quanto amava i
credenti e per quanto si impegnava nel suo ministero, cercava una cosa: di
conoscere sempre di più Gesù Cristo, che è Dio stesso.
Tenendo questo in mente, quando Dio ci dà una persona
come benedizione, per esempio un coniuge, un figlio, un fratello o sorella, un
amico o amica, è giusto e buono riconoscere la grandezza di questo dono e
apprezzarlo. Però non dobbiamo attaccarci troppo a quel dono, ovvero non
dobbiamo legare la nostra gioia a quel rapporto come se esso ne fosse l'unica fonte.
Questo non vuol dire che non dobbiamo avere gioia in conseguenza del nostro
rapporto con determinate persone, anzi dobbiamo ringraziare del continuo Dio
per averci dato la gioia di vivere quel rapporto ed esserGli riconoscenti di
vero cuore per la benedizione che esso rappresenta nella nostra vita. Tuttavia,
la nostra gioia deve prescindere dai nostri rapporti. Dobbiamo infatti vivere i
rapporti come un qualcosa che aggiunge gioia alla nostra gioia, a quella gioia
cioè che abbiamo dentro di noi a prescindere da quel particolare rapporto e che
ha come unica e sola fonte Cristo Gesù, il nostro Signore. Le persone preziose
sono un dono e come tali devono essere considerate e stimate, ma sono anche e
solo per un tempo. Quando ci attacchiamo troppo ad una persona, questo può
creare un ostacolo fra noi e Dio. Poi, se Dio toglie quella persona dalla
nostra vita, o parzialmente o totalmente, la nostra situazione diventa
disastrosa. Vediamo questo, per esempio, in certi genitori quando i loro figli
si sposano e formano una nuova famiglia, soprattutto se non vivono
geograficamente vicini.
Dobbiamo riconoscere che ogni rapporto è un dono che
viene da Dio, ma non qualcosa in cui cerchiamo la nostra unica e sola fonte di
gioia, la nostra completa soddisfazione. Infatti, se noi cerchiamo la nostra
vera soddisfazione in un dono di Dio, anziché in Dio stesso, quel dono diventa
un idolo per noi. Dobbiamo cercare il nostro diletto in Dio, in Cristo Gesù.
II.
SUCCESSO SPIRITUALE CON GLI ALTRI
Similmente, un altro tipo di idolo, qualcosa che in sé
è molto buono, ma può diventare un idolo, è quando ci aggrappiamo troppo al
voler avere risultati nel nostro giusto impegno di aiutare gli altri a crescere
nelle vie di Dio. Spieghiamo anche questo caso, come esempio analizziamo una
situazione che si può creare in ambito matrimoniale. Se il marito, vuole
aiutare sua moglie (o viceversa) a cambiare perché riconosce vari aspetti del
carattere di lei che non vanno bene e vuole aiutarla a diventare di più come
Cristo, in sé, egli si propone un ottimo traguardo.
Però, questo buon traguardo può diventare anche un
idolo. Se lei non fa il progresso che lui vorrebbe e ciò spinge lui ad essere
frustrato o a non avere pace o ad insistere troppo con lei affinché cresca, si
ha una chiara indicazione che il desiderio del marito di aiutare lei a cambiare
è un idolo per lui. E ciò perché quel marito non sta vivendo questo desiderio
in modo giusto e quindi pecca di idolatria.
Ciò crea una barriera fra quell'uomo e Dio, crea una
barriera fra lui e la moglie e, anziché aiutarla concretamente, in realtà,
ostacola la crescita di lei.
Questo stesso tipo di idolatria può manifestarsi anche
nel rapporto di un genitore con suo figlio. Certamente ogni genitore deve
desiderare che un figlio cresca bene e acquisisca preziose e stimabili qualità
sotto ogni aspetto della sua persona. Non solo, ma, nel caso specifico, un
genitore ha la responsabilità, da parte di Dio, di formare il carattere del
figlio, responsabilità che un coniuge non ha con l'altro coniuge. Però, mentre
un genitore può influenza molto il carattere di un figlio, soprattutto un
figlio piccolo, egli non può controllare l'esito finale che la sua educazione
avrà su quel figlio. Se il genitore ci tiene ed i risultati che egli si
prefigge non arrivano, può diventare troppo esigente, può arrivare a peccare in
vari modi per cercare di forzare il figlio ad essere come lui desidera. Questo
porta a disastri educativi e a rapporti frustranti fra genitore e figlio.
La stessa cosa può avvenire in un rapporto con persone
che sono i nostri pari, per esempio fratelli, sorelle o amici in Cristo. È
giustissimo che desideriamo che le persone nella nostra vita diventino più come
Gesù Cristo. Entro determinati limiti, dovremmo anche impegnarci ad aiutarli a
crescere verso la maturità della fede. Però, non dobbiamo lasciare questo
desiderio diventare un idolo.
Come possiamo riconoscere se il nostro desiderio per
la loro crescita è un idolo o un desiderio troppo forte?
Questo è molto importante e vale fra coniugi, vale con
genitori e figli e vale in rapporti, per esempio, con fratelli, sorelle o
amici.
Quando la mancanza di crescita nell'altra persona ci
porta ad essere frustrati, quando essa ci toglie la nostra pace, quando ci
spinge ad insistere ancora di più, si ha una chiara indicazione che il nostro
desiderio per la loro crescita non è più tenuto in equilibrio e rappresenta,
con molta probabilità, un idolo.
Chiaramente, questo è anche vero per chi ha un
ministero, per esempio per i pastori anziani e per altri impegnati in un ruolo
di guida. È importante che una guida della Chiesa desideri profondamente la
crescita della Chiesa, sia in numero che in maturità. Se egli o loro si
aggrappano troppo a questo desiderio, esso può facilmente diventare un idolo.
Quando succede così, come negli altri esempi, la persona che ha questo titolo
sarà ostacolata nella sua crescita e comincerà ad usare mezzi o atteggiamenti
sbagliati per spronare gli altri a crescere.
Anche in questo caso, pur avendo un ottimo traguardo,
la guida deve riconoscere che è responsabile del seminare e dell'annaffiare, ma
solo Dio può fare crescere.
Qual è la soluzione? Prima di tutto, la soluzione è
che la persona che desidera il cambiamento dall'altra persona riconosca che, di
un desiderio puro, ne ha fatto un idolo. Infatti, come abbiamo precisato più
volte, il problema non è che il desiderio in sé sia sbagliato, ma lo è
piuttosto il fatto di aggrapparsi troppo al desiderio stesso, cioè al fatto di
vedere i risultati che si vorrebbero.
Quindi, se tu sei così in qualche rapporto della tua
vita, ti esorto a riconoscere che questo è sbagliato ed è anche pericoloso.
Ravvediti da questo grave peccato, chiedendo perdono a
Dio e chiedendo perdono anche all'altra persona. Lascia a Dio i risultati del
tuo impegno nella vita di quell'altra persona. Sta in silenzio e aspetta i
tempi di Dio. Cerca la tua pace e gioia in Dio, non in certi risultati.
RIFLESSIONE
Preghiamo che possiamo apprezzare i doni che Dio ci dà
e, fra i doni terreni, soprattutto le persone.
Ricordiamoci sempre di non farci aspettative
sbagliate. Non dobbiamo sperare che gli altri arrivino ad un livello tale da
non peccare più o da non sbagliare più nei nostri confronti. Dobbiamo invece
ricordare che pure noi continuiamo a cadere e che anche loro sono come noi.
Questo ci permetterà di avere pace anche davanti ai loro peccati. D'altronde
anche noi abbiamo sempre bisogno di questo tipo di pazienza da parte degli
altri e, soprattutto, da parte di Dio.
Poi, non lasciamo che le persone o i risultati che
vorremmo vedere nella loro vita, diventino idoli per noi.
Cerchiamo la nostra gioia in Cristo e così potremo
essere usati da Lui per aiutare le persone a crescere, non sempre come vorremmo
noi, ma secondo il piano di Dio.
O che possiamo vivere i nostri rapporti come Dio
intende!
1.
L'IMPORTANZA DEL MATRIMONIO
Se qualcosa è di grande importanza, il fatto che tanti
la vedano come di poca importanza cambia il suo valore? Certamente no!
Facciamo un esempio: i bambini possono vedere la
scuola come qualcosa di poco importante ma, in realtà, a prescindere da come
loro la vedono, la scuola è per loro molto importante. Analogamente, un nuovo
soldato potrebbe non capire perché l'allenamento deve essere così duro e ciò
perché non ha mai visto quanto pericolosa è la guerra.
Pensiamo ora a quello che possiamo definire come
l'esempio più grande: la salvezza eterna, ovvero l'offerta di salvezza da parte
di Dio per mezzo di Gesù Cristo.
Il fatto che tanti non la vedano come una cosa
importante o di grande valore non cambia il fatto che vale più di tutti i
tesori della terra messi insieme.
Gli uomini spesso non capiscono il valore di tanti dei
doni più grandi di Dio. Di essi, la salvezza è certamente quello più grande.
a)
Il matrimonio: stabilito da Dio
In questo studio vogliamo iniziare a considerare
qualcosa di estremamente importante e che, spesso viene vista e vissuta come
fosse poco importante. Quello che vogliamo considerare è uno dei doni più
importante della vita terrena: il
matrimonio.
Per capire quanto il matrimonio è importante, dobbiamo
capire che il matrimonio non è qualcosa che gli uomini hanno inventato,
piuttosto il matrimonio è il piano di Dio per l'uomo dall'inizio del mondo. Leggiamo
Genesi 2:18-24
In questo passo scopriamo che è stato Dio a istituire
il matrimonio, cioè a stabilire che un uomo e una donna lascino le famiglie in
cui sono cresciuti per formare una nuova famiglia. Vediamo quindi che il
matrimonio e la famiglia che crea è il piano di Dio per l'uomo.
Perciò il matrimonio non è qualcosa di stabilito dallo
stato, né dalla religione ma da Dio stesso. Quindi, né lo stato, né la
religione hanno il diritto di cambiare quello che è stato stabilito da Dio
stesso.
Visto che è stato Dio, il Creatore di tutti, a
stabilire il matrimonio, il matrimonio è estremamente importante. Dio stesso
dichiara che non è buono per l'uomo stare solo e, proprio per questa ragione,
Egli ha creato la donna come un aiuto giusto per lui .
Infatti il matrimonio è il rapporto umano più
importante. È stabilito da Dio che esso duri solitamente più di tutti gli altri
rapporti e che sia il rapporto umano più intimo, più stretto e di più grande
benedizione.
Essendo stato creato così, il matrimonio dovrebbe
essere il rapporto che dà più gioia di ogni altro rapporto.
Purtroppo, nel mondo di oggi, tante persone non vedono
il proprio matrimonio così. Questo non cambia quanto in realtà il matrimonio
sia importante, cambia piuttosto che esso diventa un peso anziché una fonte di
gioia.
Visto che alla creazione Dio dichiarò che non è buono
per l'uomo di stare solo, è chiaro che, nella grande maggioranza dei casi, il
matrimonio è il piano di Dio per un uomo e una donna.
Ci sono eccezioni, ma sono poche.
Non ne parliamo adesso, ma probabilmente molte delle
persone che oggi non sono sposate, non lo sono a causa di come la società è
messa male, a causa del modo sbagliato in cui oggi si iniziano rapporti fra
uomini e donne e anche a causa di aver visto brutti matrimoni che spaventano
chi valuta di intraprendere questa via.
Quello è tutto un altro discorso che non faremo in
questo studio. Il punto da capire ora è che il matrimonio è secondo il piano di
Dio per la maggioranza delle persone e che il matrimonio è estremamente
importante, perciò conviene che ci impegniamo con tutto il nostro cuore a
migliorare il nostro matrimonio e, se non si è sposati, a crescere come persona
in modo che un eventuale matrimonio sarà benedetto e fonte di grande gioia.
b)
Come era il matrimonio
Prima di parlare di come possiamo migliorare i
nostri matrimoni, è importante capire che il matrimonio, che è stato creato da
Dio, in origine era molto diverso da quello che è oggi.
Dio aveva creato il matrimonio perfetto e interamente
buono, così come tutto il resto della creazione.
Quando il matrimonio fu creato, nel primo di essi non
c'era peccato, non c'era gelosia, non c'era orgoglio, non c'era egoismo, non
c'erano menzogne, non c'era rabbia, non c'era alcun tipo di cattiveria. I
coniugi non avevano dubbi l'uno nei confronti dell'altro, non c'era concorrenza
e non serviva cercare di convincere il coniuge di nulla perché c'era sempre un
perfetto accordo.
Come è stato creato da Dio, il matrimonio era uno
stupendo rapporto fra marito e moglie. I coniugi trovavano grande gioia l'uno
nell'altro e, insieme, trovavano immensa gioia in Dio.
La loro vita era così bella che non possiamo veramente
concepirlo pienamente.
c)
Cosa è successo
Chiaramente le cose non sono così oggi. Come mai?
È importante capire perché il matrimonio non è più
così, in quanto, capendo ciò, troveremo la chiave per ritornare ad avere i
matrimoni che Dio intende.
Perciò è giusto porre la domanda: come mai il
matrimonio non è più così meraviglioso? Anzi, il più delle volte, è una fonte
di tanta tensione e dolore. Come mai? Come mai non solo il matrimonio, ma tutti
i rapporti sono diventati difficili e facilmente fanno male anziché bene? Come
può una cosa così meravigliosa essere cambiata così tanto?
Leggiamo la risposta in Genesi 3. Tenete in mente che
capire questo ci aiuta a poter avere rapporti trasformati.
Nel principio, Dio aveva creato un mondo perfetto, un
mondo senza il male, un mondo pieno di bontà. Però le cose sono cambiate,
cambiate drasticamente.
Ricordate che Dio aveva creato il primo uomo, Adamo, e
poi la moglie, Eva. Essi vivevano in un giardino meraviglioso che Dio aveva
creato specificamente per loro. La loro era una vita meravigliosa e avevano
tutto ciò che serviva per avere un cuore pienamente soddisfatto. Oltre ad avere
un matrimonio stupendo, avevano il dono più grande di tutti, la benedizione più
meravigliosa possibile, avevano un rapporto personale e intimo con Dio stesso e
condividevano questo rapporto con Dio insieme come coppia.
Per capire quello che è successo e che ha rovinato
tutto, dobbiamo capire che esiste Satana.
Satana è un angelo che si è ribellato a Dio. Dal
momento della sua ribellione, Satana ha cercato di danneggiare l'opera di Dio
il più possibile. Soprattutto, la cosa che più ha cercato di fare è stata
quella di rovinare il rapporto che Adamo ed Eva avevano con Dio e, per
realizzare questa cosa, doveva tentarli affinché si ribellassero a loro volta
contro Dio. Leggiamo Genesi 3:1-7. Ci
sarebbe tantissimo da dire riguardo a questo passo. Esso ci mostra come si
arriva a peccare, ovvero a scartare le vere benedizioni, le cose più
meravigliose, per un inganno. Senza prendere del tempo per andare a fondo nelle
verità contenute in questo brano, dico brevemente che il serpente, prima di
tutto, cercò di far credere ad Eva che Dio non si stesse curando perfettamente
di loro e lei scelse di credere a questa menzogna. La cura di Dio, per chi si
fida di Lui, è sempre perfetta!
Poi, quando Eva spiegò al serpente che la
disubbidienza a Dio, in questo caso il mangiare del frutto proibito, avrebbe
portato a lei e ad Adamo delle brutte conseguenze, ovvero sarebbero morti, il
serpente mentì dicendo che non sarebbero morti, ovvero che non ci sarebbero
state delle conseguenze. In effetti il serpente stava dicendo che Dio era un
bugiardo e che quello che Egli aveva detto non era vero.
Infine il serpente presentò il peccato come qualcosa
di meraviglioso che avrebbe soddisfatto il cuore di Eva. Del frutto proibito le
disse: “Dio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri si
apriranno e sarete come Dio, conoscendo il bene e il male.” In altre
parole, il serpente cercava di farle credere che i comandamenti di Dio fossero
gravosi e che il peccato offrisse più di quanto Dio offriva. In altre parole,
il serpente stava dicendo che le vere benedizioni, quelle che possono
soddisfare il cuore, vengono dal peccato e non da Dio.
Questa è una menzogna, perché solamente Dio può
benedirci. Quando noi scegliamo una via diversa da quella stabilita da Dio,
il nostro Creatore, perdiamo le benedizioni che solo Dio può darci.
Fino a quel giorno Eva aveva conosciuto la cura
perfetta di Dio. Aveva una vita meravigliosa, insieme ad Adamo.
Però, quel triste giorno, anziché fidarsi di Dio, Eva
scelse di fidarsi delle menzogne del serpente, ovvero di Satana. Eva scelse di
cercare benedizioni al di fuori di Dio anziché godere le benedizioni che aveva
ricevuto fino a quel momento da Dio.
Eva scelse di disubbidire a Dio, di non fidarsi di
Lui. Poco dopo Adamo seguì l'esempio di Eva. Subito entrambi capirono la loro
colpa davanti a Dio e, per la prima volta, ebbero paura e furono pervasi da un
terribile senso di colpa.
Riprendo il brano da quel punto per farvi sentire quel
che è successo. Quello che sto per leggere spiega perché il mondo è pieno di
tutto il male che vediamo oggi e, specificamente, spiega perché il matrimonio è
così spesso una fonte di dolore e di frustrazione anziché di gioia. Capire
questo ci dà anche la chiave per come avere un matrimonio benedetto. Leggiamo
ora dal v. 8 fino al 19.
Prima di tutto notate che Dio è la fonte di ogni
benedizione e, quando uno sceglie di non fidarsi di Dio, ma prova a cercare
benedizioni altrove, perde le benedizioni di Dio.
Al serpente, che rappresenta Satana, Dio disse: “15
E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei;
esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno”.
Questa è una profezia di come il seme, ovvero il
discendente della donna, avrebbe schiacciato il capo di Satana. In tutta la
Bibbia si parla sempre delle persone come discendenti dei loro padri. Esiste
solamente una persona nella storia che non ebbe un padre biologico e perciò era
discendente o seme della donna: Costui è Gesù Cristo, nato da Maria quando lei
era ancora vergine.
d)
La maledizione sulla donna
Visto che Adamo ed Eva avevano scelto di non fidarsi
di Dio, sono stati maledetti, ovvero hanno subito le conseguenze della loro
scelta. Notate specificamente ciò che Dio dichiarò ad Eva in quanto questo ci
aiuta molto a capire perché il matrimonio è oggi così disastroso .
Infatti, la scelta di Adamo ed Eva di non fidarsi di
Dio è la chiave che spiega perché i matrimoni e gli altri rapporti sono così
difficili e pieni di dolori al giorno d'oggi. Leggiamo di nuovo Genesi 3:16
Prima di tutto, questo verso parla dei dolori che la
donna avrà in gravidanza e nelle doglie. Poi c'è una dichiarazione che riguarda
il matrimonio e che, a prima vista, potrebbe sembrare difficile da capirsi. Dio
disse: “i tuoi desideri si svolgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà
su di te.” Che cosa vuol dire? In realtà, queste parole spiegano perché è
così difficile avere un matrimonio gioioso e benedetto.
Dio stesso ci dà il significato di queste parole nel
capitolo seguente, dove troviamo le stesse parole in quello che Dio dichiara a
Caino.
In quel passo, troviamo Caino e Abele, i due figli di
Adamo ed Eva. Caino e Abele avevano fatto un'offerta a Dio. Abele aveva fatto
come Dio aveva comandato e la sua offerta fu accettata. Al contrario, Caino
fece di testa sua, non come Dio aveva comandato, e per questo Dio non accettò
la sua offerta. Per questa ragione Caino fu irritato e arrabbiato. Anziché
punirlo, Dio gli parlò per incoraggiarlo a riprendere la giusta via. Notiamo
quello che Dio gli disse. Leggiamo Genesi
4:7 (i suoi desideri sono volti a te).
Dio dichiarò qui a Caino che il peccato lo stava
spiando alla porta e i suoi desideri erano volti a lui. Queste sono le stesse
parole che Dio stesso aveva detto alla donna, cioè che i suoi desideri si
sarebbero rivolti verso suo marito.
Il significato è qui chiaro: nel dire che i desideri
del peccato erano volti a Caino, Dio sta dicendo a Caino che il peccato voleva
dominarlo e che, invece, doveva essere Caino a dominare il suo peccato.
Perciò, dire che i desideri della donna sarebbero
stati volti verso suo marito, vuol dire che lei avrebbe tentato di dominare il
marito.
Voler dominare il marito è, per la moglie, il
contrario del ruolo benedetto che Dio aveva stabilito per il matrimonio.
Visto poi che la donna, andando contro il volere di
Dio, cerca in vari modi di dominare suo marito, il marito domina per reazione
su di lei, ma ovviamente non con amore.
Quando Adamo ed Eva hanno scelto di non fidarsi di
Dio, ma di cercare benedizioni altrove, hanno perso le benedizioni che solo Dio
può dare, compresa la benedizione sul matrimonio. Il matrimonio fu trasformato
da una fonte di grande benedizione ad una fonte di tensione e conflitto.
È importante capire questo per saper ritornare alle
benedizioni.
Tutto quello che Dio ha creato era buono e perfetto,
compreso il matrimonio. Quindi l'unico modo per avere un matrimonio benedetto
come Dio intende è di vivere il matrimonio come è stato stabilito da Dio, il
che è un frutto del fidarsi che la via di Dio è sempre la via giusta.
Detto in modo semplice: o ci fidiamo di quello che il
nostro ragionamento dice e reputiamo questa essere la via giusta, o ci fidiamo
di quello che Dio dichiara è stimiamo questa essere la via giusta.
In altre parole, abbiamo le benedizioni se scegliamo
di credere che la legge di Dio, cioè il modo in cui Egli ha stabilito le cose,
è la via giusta.
Solamente fidandoci di Dio possiamo essere benedetti
da Dio. Ricordate che Dio è l'unica fonte di benedizioni.
In un certo senso, non è difficile capire il principio
che Dio è l'unica fonte di benedizione. Basta pensare alla legge di Dio sulla
natura. Dio ha stabilito le Sue leggi sulla natura, quelle che noi chiamiamo
legge naturale. Quando gli uomini si informano su quello che la legge di Dio
sulla natura dichiara e che riguarda quello che essi devono fare, se poi si
sottomettono a quella legge, Dio elargisce la Sua benedizione e l'opera
dell'uomo va a buon fine.
Per esempio, se un artigiano o un ingegnere
ubbidiscono attentamente a tutte le leggi naturali date da Dio che riguardano i
materiali che essi usano, quello che costruiscono funzionerà.
Se invece essi ignorano le leggi di Dio sulla natura,
quello che costruiscono non funzionerà.
È molto raro vedere che un ingegnere o un artigiano
non si informano a dovere delle leggi di Dio sulla natura prima di iniziare un
lavoro.
Lo stesso principio vale anche nel campo spirituale e
morale della vita. Dio ha stabilito la Sua legge e solamente conoscendo e
seguendo la Sua legge possiamo avere le Sue benedizioni.
Questo vale anche per quanto riguarda il matrimonio.
Purtroppo, troppo spesso siamo ignoranti dei principi
di Dio che riguardano i nostri rapporti, come il matrimonio, e perciò seguiamo
i nostri ragionamenti anziché quello che Dio ci comanda. Ed è per questo che
troppo spesso i nostri rapporti, soprattutto il matrimonio, non sono l'immensa
benedizione che dovrebbero essere.
A questo punto è importante sottolineare che Dio ha
creato il matrimonio per essere un rapporto che rispecchia quello fra Gesù
Cristo è l'insieme dei veri credenti, che la Bibbia chiama la Chiesa. Qui non
stiamo parlando di un'istituzione umana, ma dell' insieme di tutti i veri
salvati, in tutto il mondo e in tutta la storia Efesini 5:22-27.
Dio ci insegna nella Bibbia che il ruolo fra marito e
moglie è una figura del ruolo di Cristo con la Chiesa, la vera Chiesa si fida
totalmente di Cristo, si sottomette a Lui in tutto ed Egli si sacrifica
totalmente per il bene della Chiesa. Quindi il matrimonio è un qualcosa di
immensa ed eterna importanza.
Infatti, lo scopo di questo studio è di aiutarci a
comprendere come avere la nostra vita, il nostro matrimonio, la nostra famiglia
e tutti i tuoi rapporti trasformati, affinché possiamo godere le benedizioni di
Dio nei nostri rapporti, come Dio li aveva creati all'inizio.
RIEPILOGHIAMO
Torniamo ora alla domanda iniziale. Che cosa è
successo per far diventare il matrimonio un rapporto pieno di difficoltà,
anziché il rapporto estremamente benedetto che era all'inizio? La risposta è
semplice: il fatto che l'uomo e la donna hanno scelto di peccare, ovvero di non
fidarsi di Dio e perciò di non vivere come Egli aveva stabilito, ha causato
tutto questo.
Entrambi hanno smesso di guardare a Dio per ricevere
le benedizioni, preferendo cercare benedizioni in quello che Dio aveva vietato.
Facendo così, hanno perso le benedizioni di Dio.
Sapere tutto questo rappresenta una buonissima notizia
perché ci permette di capire come possiamo tornare ad avere matrimoni
riccamente benedetti.
Per avere matrimoni benedetti, dobbiamo capire che
solamente Dio può benedirci. Quindi, la chiave per avere rapporti benedetti
e non solo dei rapporti ma la vita stessa benedetta, è di camminare per fede
nella via di Dio, l'unico che può benedirci.
Ricordiamoci quello che serve ad un artigiano per
poter avere successo in quello che fa? Conoscere la legge di Dio e poi fidarsi
di quella legge, ovvero, fidarsi di Dio. Questa è la chiave anche per noi.
Grazie a Dio, Egli vuole benedire l'uomo. E per questo Dio fa di tutto per
permetterci di conoscere la Sua via per poter camminare in essa, ovvero di
fidarci di Lui. In questo modo Egli ci ricolma con le Sue benedizioni. Abbiamo
quindi bisogno di conoscere le leggi di Dio che riguardano la nostra vita e il
matrimonio, in modo che possiamo fidarci di Lui e camminare in tale via.
2.
ONORARE IL
MATRIMONIO
Abbiamo stabilito che il matrimonio è il rapporto più
importante fra tutti i rapporti umani. L'andazzo del matrimonio, più di quello
di ogni altro rapporto, influisce sulla condizione del cuore. Se il matrimonio
va veramente bene, esso produce un cuore soddisfatto e una grande gioia. Se il
matrimonio non va bene, anche se non lo fa visibilmente e pure se tanti altri
campi della vita vanno bene, la persona avrà un cuore sofferente, scontento e
aggravato.
Perciò, se vuoi investire in qualcosa che porta grandi
risultati, impegnati a migliore il tuo matrimonio, qualsiasi sia la sua
condizione oggi.
Onorare il matrimonio
In questo proseguo di studio, vogliamo parlare del
modo più importante e più efficace per migliorare il matrimonio.
Per migliorare il matrimonio, il primo impegno da
avere, e in un certo senso il più importante, è di onorare il matrimonio.
Dio ci comanda di onorare il matrimonio. Solamente un matrimonio onorato può
essere un matrimonio benedetto. Solo un matrimonio onorato può dare tanta gioia
ed essere fonte di benedizione.
Quando ci si impegna ad onorare il matrimonio, non si
trova aiuto nella società, anzi, la società rappresenta un vero ostacolo al
conseguimento di tale scopo. Leggiamo cosa Dio ci comanda, Ebrei 13:4.
Dio comanda che il matrimonio sia tenuto in onore da
tutti. In altre parole, Dio comanda a tutti di onorare il matrimonio, sia come
istituzione e sia, in modo specifico, di farlo con i matrimoni delle persone
con cui abbiamo a che fare.
Come ogni comandamento di Dio, questo comandamento è
fatto per il nostro bene, se lo ubbidiamo.
a)
Significato di onorare
Per poter onorare il matrimonio, la prima cosa che
serve è capire il significato di onorare. Non puoi onorare il tuo matrimonio né
il tuo coniuge se non sai cosa vuol dire onorare!
Allora, cosa vuol dire onorare qualcuno o qualcosa? Lo
facciamo tutti. Ma cosa vuol dire?
Parlando di persone, onorare qualcuno vuol dire vedere
quella persona come molto importante e quindi trattarla con la massima stima ed
il massimo rispetto. In altre parole, vuol dire vedere qualcuno o qualcosa come
estremamente importante e trattarlo, di conseguenza, in modo speciale a ragione
del grande valore che si riconosce in lui o in esso.
Similmente, onorare il matrimonio vuol dire riconoscere
il matrimonio come qualcosa di immensa importanza e quindi trattarlo con la
massima cura e il massimo rispetto.
Il concetto di onorare è molto diffuso nella società.
Ad una cena speciale ci sono i posti riservati per gli ospiti più onorati, come
per esempio quando si festeggia proprio un matrimonio.
Quando certi personaggi arrivano in Italia, se sono
visti come molto importanti, per esempio il presidente di una nazione
importante che viene in visita, essi vengono trattati con grande onore. Tutto è
fatto in modo speciale per loro. C'è la guardia d' onore, si stende il tappeto
rosso, si prepara una cena speciale e si predispongono tanti altri cerimoniali
per mezzo dei quali lo Stato rende onore a queste persone.
Ad un livello più familiare, quando arriva un ospite
d' onore, si fa la cena migliore, si organizza il programma della serata
intorno a quell'ospite, ci si impegna tanto per dare a quell'ospite onorato il
massimo del rispetto e della cura. Questo è un esempio di come ci si comporta
per onorare.
Perciò, onorare il matrimonio vuol dire prima di tutto
vedere il matrimonio come un qualcosa di immensa importanza.
Il comandamento di Dio è che tutti dovrebbero onorare
il matrimonio. Cioè, nel piano perfetto di Dio, ognuno di noi dovrebbe onorare
ogni matrimonio con cui abbiamo a che fare. Chiaramente, chi è sposato dovrebbe
onorare il proprio matrimonio, il che si fa soprattutto onorando il proprio
coniuge. 1Pietro 3:7
b)
Modi di onorare il matrimonio Romani 12:10
Come possiamo onorare il matrimonio in senso pratico?
Chiaramente onorare il matrimonio non sarà uguale all' onorare un ospite
speciale che viene per una breve visita. Il matrimonio è camminare insieme nel
sentiero della vita tutti i giorni. Perciò onorare il matrimonio deve per forza
riguardare un comportamento di tutti i giorni.
Infatti, il vero onorare il matrimonio è qualcosa che
riguarda come si vede e come si vive il matrimonio giorno per giorno.
Vediamo tre aspetti fondamentali per onorare il
matrimonio. Ognuno di essi è fondamentale. Se non si tiene conto di anche solo
uno di essi, le cose non andranno bene. I tre aspetti dell' onorare il
matrimonio sono i seguenti:
-
vedere il matrimonio come importante giorno per giorno
-
non disprezzare il matrimonio
-
impegnarti specificamente a onorare il matrimonio e il
coniuge.
Consideriamo singolarmente questi tre aspetti del come
onorare il matrimonio.
1) VEDERE IL MATRIMONIO COME
IMPORTANTE
Il primo passo fondamentale per onorare il matrimonio
è di vedere, giorno per giorno, il matrimonio come qualcosa di importante,
qualcosa da onorare. È necessario vederlo così coscientemente, costantemente e
chiaramente.
In altre parole, se non vediamo il matrimonio come
importante, qualunque onore che diamo sarà solo formale, non verrà dal cuore.
Se il matrimonio va bene, diventa un'immensa benedizione. Se il matrimonio non
va bene, anche se uno cerca di ignorare questa cosa, essa rappresenterà
comunque un peso grandissimo. Perciò è fondamentale riconoscere e ricordare che
il matrimonio è importante ed è da onorare. Non importa se il matrimonio in
quanto tale soddisfa o no, è fondamentale onorarlo perché è il rapporto più
importante della vita.
Se non si vede il matrimonio come importante, non ci si
metterà mai un impegno serio per migliorarlo. Questo è vero in ogni campo della
vita. Una persona deve capire l'importanza di qualcosa prima di avere un
impegno serio in quel campo.
E quindi, per migliorare il matrimonio, si deve tenere
sempre presente quanto è importante il tuo matrimonio.
Come possiamo fare questo? Un aiuto grandissimo è di
cercare una buona compagnia, ovvero cercare altre persone che sono convinte
dell'importanza del matrimonio.
Se è possibile, entrambi i coniugi dovrebbero
riconoscere l'importanza del matrimonio e metterci un grande impegno, insieme,
per migliorarlo, parlandone e pregando assieme per questo traguardo.
Però è anche estremamente utile avere altre persone
nella vita che possono incoraggiarci e aiutarci in questo impegno. Per esempio,
un uomo sposato dovrebbe scegliere i suoi amici tenendo molto in considerazione
quanto si impegnano per migliorare i loro matrimoni. Una moglie dovrebbe
cercare amicizia con altre donne che vogliono, per conto loro, migliorare i
loro matrimoni. Quando è possibile, è anche importante avere amicizie e passare
del tempo con altre coppie che condividono questo stesso traguardo.
Quindi la buona compagnia è importante per avere buoni
matrimoni. Per onorare il matrimonio è importante avere contatto con altri che
onorano il matrimonio.
Perciò, il primo passo per onorare il matrimonio è di
ricordare, giorno per giorno, quanto è importante il matrimonio.
2) NON DISPREZZARE IL
MATRIMONIO O IL CONIUGE
Arriviamo ora al secondo aspetto pratico su come
onorare il matrimonio.
Forse può sembrare palese ma, per onorare il
matrimonio, bisogna assolutamente non disonorarlo.
È importante capire questo perché, spesso, uno
potrebbe impegnarsi molto in vari campi per onorare il matrimonio ma poi, in
qualche altro campo, potrebbe finire per disonorarlo e, facendo così, andrebbe
a rovinare il suo impegno di onorarlo.
È importante capire che ognuno di noi ha quello che
Dio chiama “la carne”, la quale nulla ha a che vedere con il corpo fisico,
piuttosto è quell' aspetto dell'uomo che trova piacere nel peccato. È la radice
del nostro orgoglio, della nostra cattiveria, del nostro egoismo.
Ecco perché così spesso facciamo del male anche
quando, in realtà, quel male porta male anche a noi, oltre che ad un'altra
persona.
Purtroppo, esistono tanti modi per disonorare il
matrimonio e il coniuge.
I.
Disonorare disprezzando
Uno dei modi più comuni in cui disonoriamo l'altra
persona è disprezzandola, spesso a mezzo di battute.
Vediamo tanti esempi di questo tipo; per esempio da
parte di quel marito che fa commenti sul peso della moglie o su qualcosa che
lei ha bruciato in cucina o su qualche altra cosa in cui lei ha mancato. Anche
le mogli, ovviamente, fanno commenti del genere sui loro mariti e li
disonorano.
Quindi, per onorare il proprio matrimonio e anche
quello degli altri, è cosa buona non fare mai commenti sprezzanti, nemmeno sottoforma
di battute.
II.
Non bisogna dire cose
cattive durante un litigio
Un altro modo in cui spesso si disprezza il matrimonio
e, quindi, qualcosa assolutamente da evitare, è quella di fare commenti cattivi
e disprezzanti durante un litigio. Questi sono commenti fatti per fare del male
e costituiscono a tutti gli effetti un'arma.
E' probabile che fare commenti del genere forse (e
dico forse) aiuterà a vincere una battaglia, ma faranno sicuramente perdere la
guerra.
Però è difficile, anzi difficilissimo, non cadere in
questo grave peccato. Per uscire da questo modo di agire ci serve fare tre cose
fondamentali:
-
prega Dio, spesso, di aiutarti a non fare questo.
-
Quando capita, chiedi perdono, NON scusa, ma perdono,
a Dio e al tuo coniuge, senza mezzi termini.
-
Vai al contro-attacco contro il tuo peccato, pensando
e parlando proprio delle qualità del tuo coniuge che si contrappongono ai
commenti negativi che hai fatto a suo riguardo.
Solo facendo queste tre cose puoi avere vittoria su
questo terribile peccato che rovina il matrimonio.
a.
Non parlare mai di divorzio
Un' altra regola per onorare il matrimonio è che non
si deve mai parlare di non volere più restare uniti in matrimonio, anche se, in
un dato momento, si potrebbe sentire dentro questa cosa. Il matrimonio è da Dio
e, quindi, una possibile separazione non deve nemmeno essere pensata. È proprio
un discorso da evitare. Inoltre bisogna evitare commenti in cui uno dichiara di
aver sbagliato sposando l'altro. Un commento così è un immenso disprezzo alla
persona e al matrimonio e il danno enorme che provoca durerà molto tempo.
Quindi, in mezzo a litigi o ad altri momenti
difficili, è opportuno pregare il Signore di proteggerti dal dire cose che
possono danneggiare moltissimo il matrimonio.
III.
Non sparlare del coniuge
Non sparlare del matrimonio né del coniuge, né in sua
presenza, né in sua assenza con altri. Nella nostra società è cosa molto comune
fare commenti negativi sul matrimonio, soprattutto sparlare del proprio
coniuge. È normale fare commenti per indicare che il matrimonio è pesante. È
normale lamentarsi del proprio coniuge, lo fanno sia gli uomini con i loro
amici, sia le donne con le loro amiche.
Se tu vuoi un buon matrimonio, un matrimonio
benedetto, un matrimonio che ti dà gioia, tu devi smettere di fare questo. Fare
commenti negativi è un veleno che danneggia moltissimo il matrimonio, indipendentemente
da quanti altri sforzi tu compi per migliorarlo.
Inoltre, poiché Dio comanda che il matrimonio deve
essere tenuto in onore da tutti; se un tuo amico si lamenta del suo matrimonio
o di sua moglie, dovresti non solo non dargli retta seguendo il suo esempio
negativo, ma anche aiutarlo ed incoraggiarlo a vedere e riconoscere le buone
qualità della propria moglie. Facendo così, tu onorerai il suo matrimonio e
questo ti aiuterà anche a capire quanto è grave lamentarsi del matrimonio.
Quindi, per onorare il matrimonio, bisogna ricordare
quanto esso è importante e bisogna evitare di disprezzarlo.
3) IMPEGNARSI PER ONORARE IL
MATRIMONIO E IL CONIUGE.
Arriviamo ora al terzo punto, cioè, a quello che
richiede di impegnarti in modo pratico ad onorare il matrimonio e,
specificamente, il tuo coniuge.
Prima di ogni altra cosa, ancor più che essere
qualcosa che si fa, onorare il coniuge deve diventare uno stile di vita.
Parliamo di alcuni aspetti pratici di come si può onorare il matrimonio e di
come ci si può onorare reciprocamente fa coniugi, ma ricordiamo che la cosa
veramente importante è che questo sia un modo da fare che rispecchia il cuore. Teniamo
a mente che questi esempi di come onorarsi l'un l'altro possono sembrare
semplici e banali, ma hanno invece un grande valore.
-
COME
ONORARE IL MATRIMONIO OGNI GIORNO
I.
Trovare gioia nel vedere una
persona
Con questo argomento, arriviamo a qualcosa di molto pratico
per onorare una persona. Prima di tutto, per onorare una persona, e questo vale
sia nel matrimonio che con ognuno dei figli, quando si vede quella persona,
soprattutto per la prima volta ogni giorno, bisogna dimostrare gioia e grande
piacere nel vederla. Infatti si capisce quanto una persona è importante per te
da come saluti quella persona, con quale cuore, con quale impegno.
Un esempio di non
onorare qualcuno è di vederlo e subito, senza mostrare piacere per averlo
visto, iniziare un discorso che riguarda una qualche informazione che ti serve
o un qualcosa che serve fare.
Come esempio di questo, immagina una famiglia in cui
la moglie si alza prima del marito. Quando egli arriva in cucina per la
colazione, se egli inizia dicendo: “ti sei ricordata che oggi devi portare la
macchina da meccanico?”, con le sue azioni sta dimostrando che pensare alla
macchina è più importante di quanto è importante pensare a lei. In un certo
senso, ha dato per scontato di avere la moglie, non ci ha pensato, ha pensato piuttosto
solo al fatto di quello che serviva fare in quel giorno. Così facendo, egli non
sta assolutamente onorando sua moglie ma considera scontato il fatto di averla.
O che marito stolto che è!
Adesso pensate a come andrebbe se egli pensasse
soprattutto alla benedizione che la moglie è per lui. Vivendo così, quando lui
arriva in cucina la mattina le direbbe qualcosa come: “buongiorno, preziosa.
Che bello vederti oggi! Hai dormito bene? Hai una giornata piena di impegni
davanti a te? Ci sono cose specifiche per cui potrei pregare per te oggi?”
Se il marito inizia così, mostrando che la moglie è
importante per lui, sta onorando la moglie e, in questo modo, sta onorando il
matrimonio. Chiaramente, dopo aver preso del tempo per apprezzare la moglie,
può passare a qualunque discorso che serve per organizzare la giornata.
Questo stesso principio vale per quanto riguarda il
momento in cui la coppia si riunisce dopo il lavoro.
In realtà iniziare la giornata in questo modo non
richiede molto tempo, anche solo uno o due minuti. Perciò, a livello di
impegno, costa pochissimo. Però, se tutto ciò è fatto di cuore, rende
tantissimo! L'atmosfera in casa cambia drasticamente e in positivo: ciò aiuta
il marito a rendersi conto del dono prezioso che ha nella moglie ed aiuta anche
la moglie a riconoscere quanto è benedetta nell' avere lui come marito.
Questo è un aspetto semplice ma importante di come
onorare il matrimonio.
II. Lasciare la preferenza al coniuge
II. Lasciare la preferenza al coniuge
Un altro aspetto di onorare il matrimonio è di
lasciare una eventuale preferenza al coniuge e di fare ciò reciprocamente.
In altre parole, un aspetto importante di come onorare
il matrimonio consiste nel prestare attenzione alle preferenze dell'altra
persona e comportarsi in conseguenza di queste. Pensate a come facciamo quando
abbiamo in casa un ospite d' onore. Ovviamente ci impegniamo moltissimo per
lasciare ogni preferenza del caso a quell' ospite.
Se vogliamo un matrimonio ricco e benedetto, impegnati
ad onorare il tuo coniuge nello stesso modo, dando ascolto alla preferenza di
lui o di lei.
Per esempio, quando ci sono scelte che sono puramente una questione di preferenza, beata quella coppia in cui ciascuno propone di cuore di fare quello che preferisce l'altro! Fare questo reciprocamente vuol dire cercare un modo di fare del bene all'altro e cercare di dare a questi del piacere, anche nelle piccole cose di tutti i giorni. Preferire dare ascolto all'altra persona anziché alle proprie preferenze vuol dire cercare di fare del bene anche quando non è necessario, proprio per la gioia di dare piacere all'altra persona.
Per esempio, quando ci sono scelte che sono puramente una questione di preferenza, beata quella coppia in cui ciascuno propone di cuore di fare quello che preferisce l'altro! Fare questo reciprocamente vuol dire cercare un modo di fare del bene all'altro e cercare di dare a questi del piacere, anche nelle piccole cose di tutti i giorni. Preferire dare ascolto all'altra persona anziché alle proprie preferenze vuol dire cercare di fare del bene anche quando non è necessario, proprio per la gioia di dare piacere all'altra persona.
A tal proposito, è molto importante capire e tenere
sempre a mente che la chiave di un matrimonio benedetto non consiste in quello
che uno fa in quelle che chiamiamo occasioni speciali, per esempio
quando ricorre un anniversario o un compleanno, ma piuttosto risiede nel come
si vive giorno per giorno nelle piccole cose.
Così, tornando agli esempi pratici, avendo questo
cuore, si può dare preferenza all'altra persona in mille modi diversi giorno
per giorno.
Così, per esempio la moglie può dare preferenza al
marito nel modo di cucinare e, viceversa, il marito può farlo con la propria
moglie, chiedendole di cucinare i suoi cibi preferiti.
Questo può essere attuato anche nei lavori e nelle
responsabilità in casa: ognuno può cercare di fare per l'altro, rendendosi in
tal modo la vita più speciale e gioiosa reciprocamente. Avere lo stesso cuore
che si ha per un ospite di onore, ma vissuto tutti i giorni nei confronti del
coniuge: beata la famiglia che vive così!
III.
Riservarsi del tempo solo
per voi due
Un aiuto pratico per onorare il matrimonio per coppie
che hanno figli, soprattutto figli piccoli, è di riservarsi del tempo, magari
almeno una volta al mese, in cui si può passare un pomeriggio o una sera
insieme da soli come coppia.
Un modo facile per fare questo è quello di trovare
un'altra coppia che ha lo stesso traguardo, in modo che, a turno, una coppia
guarda tutti i figli e poi l'altra coppia fa lo stesso. Per esempio, sia i
Rossi che i Bianchi hanno figli. Alternandosi, ogni 15 giorni una delle coppie
si prende cura di tutti i figli mentre l'altra coppia prende una serata tutta
per sé. La coppia a cui tocca trascorrere la serata da sola può fare quello che
più desidera, per esempio, i coniugi possono uscire o possono avere una serata
tranquilla in casa; in altri termini, la serata è per loro il modo più consono
per investire il loro tempo al fine di migliorare il matrimonio nel modo che
ritengono meglio. Questo tipo di impegno è un modo pratico di onorare di più il
matrimonio. Inoltre fare questo permette alla coppia di ritagliarsi un po' di
tempo per valutare in tranquillità come stanno andando le cose e per
programmare insieme come vogliono comportarsi per migliorare la famiglia ancora
di più.
IV.
Non preoccuparti di te
stesso
Qui vorrei menzionare un principio molto importante.
Ricordate che noi ci comportiamo in base ai nostri ragionamenti; in altre
parole, facciamo quello che facciamo perché crediamo e pensiamo in un certo
modo.
Alla luce di ciò, dobbiamo seriamente stare in guardia
per riconoscere quando i nostri ragionamenti sono sbagliati! Cambiare un
ragionamento sbagliato è più importante che cercare di cambiare semplicemente
un comportamento sbagliato che è frutto di quel ragionamento.
Come esempio di un ragionamento sbagliato, nella
società, è consuetudine pensare che ognuno deve impegnarsi a curare se stesso
perché, diversamente, sarà trascurato. E' frequente questo anche se non è
sempre detto che, se non pensi a te, nessuno penserà a te! E infatti, in
tantissimi rapporti, ciascuno si impegna ad ottenere per sé. Questo porta ad
avere rapporti, soprattutto in casa, in cui c'è una concorrenza subdola nel
rapporto. Questo produce un rapporto che stanca anziché benedire.
Il principio di onorarsi reciprocamente e di
comportarsi in modo da dare preferenza ai desideri dell'altro, è il contrario
di questo ragionamento sbagliato. Il ragionamento giusto è di fidarsi di Dio,
fidarsi che Egli ti curerà e, perciò, di impegnarsi nel vivere per la gloria di
Dio e per il bene degli altri, soprattutto del proprio coniuge.
Questa mentalità ci libera dalla concorrenza nei
rapporti e apre la porta per avere un rapporto profondamente benedetto da Dio.
V.
Trattare il coniuge con
onore nelle piccole cose
Un altro aspetto importante è quello di trattare
l'altra persona con onore nelle piccole cose di ogni giorno.
Infatti, il vero onore si esprime soprattutto nelle
piccole cose di ogni giorno e non soltanto in quelle occasioni che diciamo
essere speciali.
Perciò, vogliamo analizzare alcuni esempi pratici di
come onorare il nostro coniuge giorno per giorno.
Esempi pratici
a) È bene
che tutti aspettino per iniziare a mangiare finché la moglie (o chi ha servito)
sia seduta e pronta a mangiare anche lei. Se noi non ci
comportiamo in questo modo, implicitamente la trattiamo come se lei fosse solo
una serva. Non inizieresti mai il pranzo prima che lo faccia un ospite d'onore
e, pertanto, a maggior ragione, non devi farlo se non prima tua moglie si siede
a tavola con te.
b) È
bene non pensare solo a te stesso o a te stessa:
pensa anche al tuo o alla tua coniuge. Per esempio, come abitudine, non rilassarti
finché anche il tuo o la tua coniuge può farlo a sua volta. Se è possibile, aiuta
l'altro a finire i suoi impegni in modo che potete rilassarvi entrambi e,
meglio ancora, insieme. Questo è un modo importante di onorare l'altra persona.
c) È un
atto d'onore scegliere cose che si possono godere insieme, riguardo
gli hobby e i divertimenti. Un marito che rinuncia ad un'attività che
piace solo a lui per passare più tempo con la moglie perché vuole migliorare il
matrimonio, sta investendo con grande saggezza e sta dimostrando che lei è
estremamente importante per lui.
d) È
molto bello fare dei piccoli piaceri al partner,
cioè cose che piacciono all'altra persona, per esempio, grattarle la schiena o
praticarle un massaggio alle spalle. Fare ciò è sempre una cosa speciale, ma lo
è ancora di più quando chi dà il piacere lo fa di sua iniziativa. Questo è un
bel modo di onorare, soprattutto se è qualcosa che si fa tutti i giorni.
e) È
molto importante onorare il coniuge avendo tanta premura per l'altra
persona. Un impegno costante nel pensare all'altra persona,
cioè ai suoi bisogni, alle sue preferenze, ai modi in cui la si può
incoraggiare e darle piacere.
Quando c'è questa premura nel matrimonio, non solo
nelle grandi cose ma, giorno per giorno, anche nelle piccole cose, essa trasforma
l'atmosfera di casa.
-
COME
ONORARE IL CONIUGE OGNI GIORNO
I.
Prendere del tempo per
comunicare
Prendere del tempo per comunicare veramente tutti i
giorni, un tempo in cui si ascolta quello che lui o lei ha nel cuore. Infatti
ci sono poche cose più importanti che impegnarsi a passare del tempo per
parlare insieme ogni giorno, facendolo come consuetudine e, quando si parla, ad
ascoltare veramente bene l'altra persona.
Al contrario, non ritagliarsi abitualmente del
tempo per ascoltare di cuore e con impegno l'altra persona è un modo di
disonorarla ed è una forma di disprezzo. Quando ciascun membro della coppia si
impegna ad ascoltare veramente di cuore l'altra persona, questa pratica in sé
già porterà immensi benefici al loro matrimonio, oltre ai benefici che vi
saranno in conseguenza della migliore comunicazione.
Se io e te parliamo ed io dimostro che il tuo discorso
è importante per me, non per il contenuto in sé, ma perché è il tuo
discorso, sto dimostrando che tu sei importante per me e, quindi, ti sto
onorando.
Per tante coppie il modo migliore per fare questo è di
avere un tempo giornaliero fissato per sedersi insieme, meglio ancora se ciò
avviene prima che i figli vanno a letto, in modo che essi imparino a
rispettare il matrimonio dei genitori.
II.
Abbondare nel ringraziamento
Un aspetto fondamentale per potersi onorare l'un
l'altro è di abbondare nel ringraziamento l'uno per l'altro, sia ringraziando
Dio per l'altra persona, sia ringraziando la persona per chi lei è ed anche per
quello che fa.
Credo che tutti conosciamo il concetto del circolo
vizioso, ovvero di come una cosa negativa porti ad un'altra cosa che, per conto
suo, peggiora la prima cosa, la quale, a sua volta, peggiora poi la seconda
cosa e così via.
Grazie a Dio esiste anche un circolo positivo che
comprende il ringraziare e l'onorare. Essere sempre più grato per un qualcosa
ti aiuta a riconoscere di più le buone qualità di quella persona che ti
permette di godere di quel qualcosa e ciò ti aiuta ad onorarla di più, il che
ti stimola a ringraziarla di più e così il cerchio continua.
In altre parole, quando tu ti impegni a cercare di
notare cose per le quali puoi ringraziare una persona, chiaramente tu vedrai
molto di più quanto è preziosa quella persona e questo ti aiuterà ad onorarla
di più.
III.
Essere premurosi l'uno per
l'altro
Passiamo ora ad un altro modo di onorare qualcuno e
che consiste nell'avere tanta premura nei suoi confronti, nel senso di cercare
di anticipare quali sono i suoi bisogni prima ancora che egli li manifesti.
Vi spiego meglio tutto ciò con un semplice esempio.
Il marito torna a casa. Se egli è premuroso verso la
propria moglie, spesso, prima che la moglie stessa lo dica, egli capisce, dalla
condizione della casa e da come parla, che lei è stanca e frustrata. Avendo
notato questo, egli le dice qualcosa come: “cara, immagino che sia stata una
giornata pesante. Come posso meglio aiutarti per alleviare le tue fatiche?
Apparecchio la tavola e poi tolgo e piego i vestiti dallo stendino? Oppure c'è
qualcos'altro che posso fare e che sarebbe un aiuto più grande per te?”
Il punto di quello che sto qui citando come esempio è
che il marito NOTA, per conto suo, che la moglie è stanca. Un' offerta, da
parte sua, di aiutarla o, meglio, iniziare ad aiutarla senza che lei lo abbia
richiesto, vale molto di più ed è un più grande onore, del solo rispondere ad
una richiesta di aiuto che potrebbe venirgli dalla moglie.
Chiaramente si può avere questo tipo di premura ogni
giorno ed in più modi. Questo studio riguarda il matrimonio ma vale in ogni
rapporto.
Si può onorare, mostrandosi premurosi, col fare
piccoli atti di cortesia. Per esempio, dopo un pasto, anche se sarà la moglie o
uno dei figli a lavare i piatti, essere premurosi consiste, per il marito, nel
dedicare qualche minuto del suo tempo per aiutare a mettere in ordine e per
portare i piatti al lavandino, magari anche nello spazzare per terra, tutto
senza che ciò gli venga chiesto. Questo è un modo di onorare.
Una moglie che è premurosa riconoscerà quando il
marito è estremamente indaffarato e cercherà dei modi per alleggerire il suo
peso prima che egli lo richieda.
Un marito che ha premura verso la moglie nota che
qualcosa è fuori posto e, anche. se solitamente ci pensa la moglie a mettere
ordine, egli prenderà un po' del suo tempo per metterla al suo posto.
Quindi, un modo importante di onorarsi l'un l'altro è
di essere premurosi l'uno per l'altro. In altre parole, è necessario essere
attenti e interessati osservatori per capire come sta l'altra persona e come è
messa per poi agire di conseguenza al fine di cercare di alleggerire il suo
peso. Beata la famiglia che vive così, non comportandosi in tal modo come un
dovere da compiere, ma con il sincero desiderio di onorare l'uno l'altro!
IV.
Servire l'uno l'altro
Una cosa simile, ma con aspetti diversi, è quella di
servire l'uno l'altro. Un modo importante di onorare qualcuno è di impegnarti a
servire quella persona.
La persona più importante e maestosa mai vissuta è
stata Gesù Cristo, che è Dio diventato anche uomo.
Gesù Cristo è Dio, Gesù Cristo ha creato il mondo.
Egli è il sovrano Signore di tutto e di tutti. Eppure, quando Gesù era sulla
terra, Egli, che meritava gloria da tutti, serviva gli altri.
Marco 10:42-45
Marco 10:42-45
Cristo ci comanda e ci spiega che il vero modo di
essere grandi è di farsi servi degli altri, seguendo il suo esempio. Il
comandamento di Dio per noi è che ci facciamo servi, ovvero, che abbiamo un
cuore pronto ad impegnarci per il bene, cioè per la crescita, gli uni degli
atri.
Chiaramente, questo è simile ad avere premura per gli
altri, ma va oltre. Essere servo rappresenta quell'atteggiamento che si ha
quando ci si adopera per servire l'altra persona, cercando il suo bene e il suo
beneficio.
Si può conseguire questo fine in tanti modi ogni
giorno. Per esempio, durante il pasto, se manca qualcosa o se serve qualcosa,
chi dice che deve essere sempre la moglie a prendere tutto? Piuttosto, tu, o
marito, onora tua moglie, trattala come ospite d'onore e alzati tu per prendere
quello che occorre.
Se siete a letto e serve qualcosa all'altra persona,
onorare vuol dire impegnarti ad alzarti e prenderla.
Ci sono tanti, tanti altri esempi di questo. Comunque,
quando ci si impegna ad onorarsi reciprocamente in questo modo, si arricchisce
moltissimo il rapporto.
- Il rischio -
- Il rischio -
E se tu pensi che non vuoi rischiare a fare tutto
questo, che non vuoi metterti a servire perché potrebbe accadere che l'altra
persona non farà la stessa cosa e così tu perderai dei vantaggi, allora non hai
ancora capito il valore del matrimonio e non hai capito che è rischiando e
fidandosi di Dio che conosciamo e riceviamo le benedizioni di Dio. Stai ancora
cercando tu, con i tuoi ragionamenti e non seguendo la Sua volontà, di creare
le tue benedizioni. Prego che ricorderai che solo Dio può benedire e che,
quindi, anziché fidarti dei tuoi ragionamenti, ti serve fidarti di Dio!
V.
Non creare pesi per l'altra
persona
Passiamo ora ad un altro modo in cui ci si può onorare
l'un l'altro nel matrimonio e in qualsiasi rapporto. E' necessario impegnarsi a
non essere di peso inutile all'altra persona.
In un certo senso, amare qualcuno vuol dire portare
con gioia i pesi che fanno parte di una rapporto. In qualsiasi buon rapporto ci
sono pesi. Fare qualcosa per un altro con amore non vuol dire che non è un
peso, vuol dire che sarà una gioia portare quel peso.
Allo stesso tempo, una parte di onorare è di
impegnarti a non aggiungere pesi inutili all'altra persona.
Un modo molto importante di vivere questo è nel modo
in cui si chiede qualcosa a qualcuno.
Per esempio, supponiamo che sabato pomeriggio il
marito dica alla moglie che a lui andrebbe tanto bene mangiare un certo cibo per
cena. Immaginate che lui dica qualcosa come: “cara, mi andrebbe tanto bene
mangiare spezzatino alle olive stasera. Puoi cucinarmi quel piatto per favore?”
Non c'è niente di sbagliato in sé nel fare questa
richiesta, però il marito, con queste sole parole, non ha dimostrato di pensare
minimamente al fatto che forse stava aggiungendo un peso a sua moglie. Se a lei
non è possibile preparare quel piatto, per esempio se non ha gli ingredienti,
oppure se non ha del tempo sufficiente per farlo, lui sta in un certo senso
costringendo lei a dovergli negare la sua richiesta. Non è bello dover negare
la richiesta a qualcuno che ami.
Lui potrebbe fare la stessa domanda in un altro modo
per evitare di far gravare su di lei un peso nel caso in cui a sua moglie non fosse
possibile accontentarlo. Se lui imposta la domanda non pensando principalmente
alla sua voglia di volere quel piatto ma, piuttosto, pensando anzitutto a non
voler mettere lei in difficoltà, egli la formulerà in modo molto diverso. Per
esempio, potrebbe dire qualcosa come: “È già sabato pomeriggio e non so come
sei messa né con gli ingrediente né con il tempo ma, prossimamente, quando ti
verrà comodo, anche fra una o due settimane, apprezzerei una cena a base del
tuo spezzatino alle olive che è buonissimo.”
Chiedendo così, egli sta pensando anzitutto a lei e,
se la cosa per sua moglie non è fattibile quella sera, lei non si trova nella
difficoltà di doversi scusare anche perché, comunque, potrà accontentare suo
marito in tempi brevi. Se invece è una cosa che lei può fare, la moglie può
avere la gioia di cucinare quel piatto per lui già quella sera. Il modo in cui
il marito chiede può rendere molto meno pesante, per la moglie, il dare a lui
un certo tipo di risposta se egli pensa anzitutto a lei e non soprattutto a se
stesso.
Ciò che importa non è memorizzare un certo modo di
chiedere le cose ma, piuttosto, avere un tal cuore da non pensare solo ai
propri bisogni e desideri ma, anche e soprattutto, a quelli degli altri. Questa
è una maniera di onorare l'altra persona, sia nel matrimonio, sia in altri
rapporti. Filippesi 2:4 Vivere così
migliora tantissimo i propri rapporti.
Quindi, per migliorare i tuoi rapporti, soprattutto il
tuo matrimonio, impegnati ad onorare l'altra persona non pensando solamente ai tuoi
bisogni, ma anche e anzitutto all'altra persona.
VI.
Nell'uso dei soldi
Parlando dei modi in cui possiamo onorare l'altra
persona, soprattutto nel matrimonio, è importante menzionare l'uso dei soldi.
Il problema di base non sono i soldi, ma piuttosto l' egoismo, la mancanza di
autocontrollo e la mancanza di rendersi onore reciprocamente.
Troppo spesso, quando sembra che i soldi siano pochi,
si arriva facilmente ad accusarsi l'un l'altro di non averli usati bene. Spesso
è vero che l'uno o l'altro o anche entrambi non hanno gestito bene i soldi
della famiglia ma la soluzione a questo tipo di errore non è di accusare.
Per onorare l'uno l'altro, quando è necessario ridurre
le spese, la volontà di farlo spinge ciascuno ad impegnarsi per essere il primo
a sacrificarsi. Questo comportamento è l'esatto contrario del nostro egoismo
naturale, in cui ciascuno cerca di sacrificare meno dell'altro per trarne un
vantaggio materiale. Chi cerca per sé potrebbe arrivare ad avere più cose
dall'altro, ma non avrà la gioia che viene da un matrimonio benedetto. In
realtà sarebbe importante passare del tempo insieme stabilendo un bilancio
familiare.
CONCLUSIONE ** **Risultati quando si
vive così ** **
Ci sarebbero tante altre cose da dire ma, in realtà,
se avete il desiderio di migliorare il vostro matrimonio e, quindi, se volete
onorare il coniuge, se davvero avete quel traguardo, sarete voi a cominciare a
riconoscere tanti altri modi di farlo tutti i giorni.
A questo punto fermiamoci e pensare a cosa succede in
un rapporto in cui, giorno dopo giorno, si vive onorandosi l'un l'altro, così
come sottolineato in questo studio. Cosa succede in una famiglia quando il
marito e la moglie si impegnano così reciprocamente, facendo lo stesso pure con
i figli?
Come è bella la vita in quella famiglia! Essa
conoscerà le benedizioni di Dio e avrà la vera gioia, cioè quella che viene
solo da Dio. Quella casa sarà un rifugio dal mondo.
Onestamente è difficile spiegare con parole umane
quanto è bello vivere in una famiglia così!
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