lunedì 5 agosto 2013

LA LAMPADA ACCESA


"Il popolo che giaceva nelle tenebre ha visto una gran luce, e su coloro che giacevano nella regione e nell'ombra della morte, si è levata la luce" (Matteo 4:16)




La più grande eredità che un genitore o un parente possa lasciare è il ricordo della sua vita vissuta con amore, rettitudine e rispetto per il prossimo e soprattutto con gratitudine verso Dio.
Si racconta di un pescatore e suo figlio, smarriti nel mare durante un violento uragano. Poiché la loro piccola e precaria casetta era vicina alla costa, la moglie disperata, andò a porre una lampada accesa ai piedi del molo. La sua fede fu premiata, giacché, nel buio della notte, il figlio scoprì il debole riflesso dorato della lampada. Lentamente e con costanza i due naufraghi, sballottati dalla tempesta, lottarono contro le onde in direzione della luce. Alla fine furono avvistati e salvati. La donna domandò loro come avessero trovato la giusta direzione. "Ci dirigemmo verso la luce!" disse il ragazzo. Un uomo, incredulo, che aveva assistito, disse a se stesso: "È tempo che anch'io mi diriga verso la luce". E quella notte, prima di addormentarsi, affidò la sua vita alla vera luce: "Gesù Cristo". Da quel momento accettò la giusta guida di Dio sul mare tempestoso della vita. Dopo tanti anni quell'uomo, ottantenne e in fin di vita, disse: "Non vi preoccupate per me, la grazia di Dio mi basta. Presto raggiungerò il capolinea, perché mi dirigo verso la luce". Coloro che conoscevano la storia della sua vita, capirono e piansero di gioia. Caro amico, fatti illuminare dalla vera luce: "Gesù Cristo".

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