“Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il
grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati
con Cristo” (Efesini
2:4)
"Ho
paura di essere un ragazzo nero che cresce nel mondo della droga" ammise
Marco, giovane di diciassette anni. Teodoro, di sedici anni, confessò: "Il
mío problema è l'invidia. Invidio chi ha più di me. I ragazzi della mia età
guadagnano molto denaro vendendo droghe." Antonio, anche lui sedici anni,
dichiarò: "Io mi sento tanto in colpa. È degradante stare in prigione.
Io non
pensavo di essere la vergogna della mia famiglia." E Michele, di quindici,
aggiunse: "L'avidità è una malattia distruttiva. Non sei mai soddisfatto.
Io ne so qualcosa..."
Queste sono
le dichiarazioni di quattro ragazzi in prigione. Il loro crimine? Spaccio di
droghe. Da queste dichiarazioni emergono quattro moderni cavalieri dell'apocalìsse:
la paura, l'invidia, la colpa e l'avidità.
Non c'è una
sola persona che non sia stata loro vittima, ín una forma o nell'altra. La
paura, l'invidia, la colpa e l'avidità imperano, imbattibili, ín tutti í
settori e classi sociali di tutti i paesi del mondo. Come combatterli? Come
superarli? Gesù Cristo cambia il cuore umano. L'unica soluzione per il
disordine della nostra società, già quasi senza valori morali e spirituali, è
appartenere ad un'autorità superiore. Questa autorità è Gesù Cristo, il Figlio
di Dio. Quando Egli non è il Signore della nostra vita, non abbiamo né mappa,
né bussola, né timone che ci conduca per le strade della saggezza e della
ragione. Per il bene della nostra propria vita, del nostro coniuge e dei nostri
figli, arrendiamoci a Cristo. Invitiamolo a essere il Signore della nostra
vita. Egli cambierà la nostra depressione in pace e la nostra confusione in
luce.