mercoledì 30 novembre 2011

"LA CASA DÌ DIO"

ALCUNE COSE CHE LA SCRITTURA CI INSEGNA INTORNO AL NOSTRO COMPORTAMENTO NE
"LA CASA DÌ DIO"

Una parte importante dell'educazione spirituale del cristiano dovrebbe essere l'insegnamento della volontà di Dio in riguardo alla Sua casa. Oggi si nota chiaramente che questo soggetto è stato per lo più trascurato da molti. Non pos­siamo dire la stessa cosa dell'apostolo Paolo, il quale lo teneva invece nella dovuta considerazione e ne scriveva a Timoteo « affinché tu sappia come bisogna comportarsi nella casa di Dio » (1 Timoteo 3: 15),
Per non essere mal compreso, desidero far rilevare che questa traduzione del ver­so biblico è un po' errata. Parlando de « la casa di Dio », Paolo non si riferiva ad un fabbricato di legno o di pietra. Una traduzione più appropriata potreb­be essere « la famiglia spirituale di Dio ».

STOLTO!

Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomanda­ta"... Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio. Luca 12:20-21

Siate pronti. Luca 12:40

A chi si rivolge, in questo modo, Dio? Ad un uomo che sembrava essere pieno dì buonsenso. I suoi campi stavano per dare un raccolto molto abbondante, e lui pensò di costruire dei magaz­zini adatti. Non esitò ad abbattere i suoi granai ormai troppo piccoli e a costruirne dei più
grandi. Sembrerebbe una buona gestione degli affari. Quell'uomo pensò pure che, in seguito, avrebbe potuto ritirarsi dalle sue attività per godersi finalmente la vita.
Saggezza? Previdenza? Niente affatto! Quell'uo­mo ha dato prova di grande stoltezza: credeva di aver fatto, per il futuro, dei piani ragionevoli, ma aveva trascurato l'eternità!
Ed ecco che Dio pone fine a tutti quei progetti, interrompe in un attimo quella vita così prospe­ra. Cosa porterà con sé, nell'aldilà, quell'uomo? Niente. "Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla" (1 Timoteo 6:7). Nell'ingranaggio della quoti­dianità, occupato nelle sue attività, ha ammas­sato tesori per se stesso, ma ha completamente trascurato ciò che aveva di più prezioso: la sua anima! Oppure, forse, credeva di poterla soddi­sfare con i suoi beni materiali: "Dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; riposati, mangia, bevi, divertiti" (Luca 12:19). L’anima, che è immortale e ha bisogno di cibo spirituale, ha bisogno della ric­chezza di Dio (Luca 12:32-34) .
Meditiamo sull'esperienza di quel ricco e chie­diamoci sinceramente su cosa si appoggiano le nostre certezze per il presente e per il futuro.

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