mercoledì 31 agosto 2011

LA PAROLA DI DIO


Il giovane ricco  Marco 10:17-27

Mentre Gesù usciva per la via, un tale accorse e, inginocchiatosi davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?»
 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio.
 Tu sai i comandamenti: "Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non frodare nessuno; onora tuo padre e tua madre"».
Ed egli rispose: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia gioventù».
 Gesù, guardatolo, l'amò e gli disse: «Una cosa ti manca! Va', vendi tutto ciò che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi».
 Ma egli, rattristato da quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni.
 Gesù, guardatosi attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!»
 I discepoli si stupirono di queste sue parole. E Gesù replicò loro: «Figlioli, quanto è difficile [per quelli che confidano nelle ricchezze] entrare nel regno di Dio!
 È più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio».
 Ed essi sempre più stupiti dicevano tra di loro: «Chi dunque può essere salvato?»
 Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: «Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché ogni cosa è possibile a Dio».

SACRIFICIO


             
Una giovane vedova cristiana, amata da tutti per il suo carattere dolce e paziente, viveva col suo unico figlio­letto fra le montagne a nord della Scozia. Avendo toccato il fondo delle sue risorse, una mattina si mise in viaggio verso una località assai lonta­na dove abitava un suo parente che aveva promesso di aiutarla a pagare il fitto di casa. Farti portando seco il figlio.
Il mattino era radioso, quand'ella lasciò la sua dimora; ma, verso mez­zogiorno, il cielo s'oscurò improvvisa­mente di dense nubi trasportate dal vento e si fece minaccioso. Cominciò quindi a cadere una pioggia glaciale ed in seguito spessi fiocchi di neve.
I vicini della giovane vedova che ....

"MIRACOLO ..."


Sul certificato medico, il dottore scrisse: miracolo !

Alla nascita del mio primo bimbo, la domanda che subito feci fu « E' nor­male? ».
Non dimenticherò mai il rapido col­po d'occhi che i dottori si scambiaro­no, e poi anche le ostetriche; erano in sei attorno a me. Seguì un silenzio che mi sembrò un'eternità.
In seguito, il mio, dottore curante mi disse con la sua calma abituale:
—Avete un grazioso bebè; è un ma­schietto; è piccolo, ma grazioso. — Ma è normale? — insistetti.
—Ne parleremo subito, rispose il dottore.
Questo fu l'inizio della terribile real­tà che abbiamo vissuto, mio marito ed io, durante sei anni. Alla sua nascita, Michael Craig non raggiungeva il peso di kg. 1,500 e si pensava che non sa­rebbe vissuto a lungo. Attendemmo tre­pidanti cinque giorni, durante i quali gli fecero delle iniezioni di sangue e cercarono con ogni mezzo di liberarlo da una forma di diarrea tutta partico­lare. Il dottore ci disse chiaramente che soltanto una potenza superiore...

IL SEMINATORE


“Il seminatore non avrebbe gettato il seme se non fosse stato sicuro che, malgrado tutti gli ostacoli, quei chicchi di grano esposti a tanti rischi avrebbero finito per produrre una buona messe. Dal momento che Gesù è uscito a seminare, dal momento che ha donato la propria vita con tanta generosità nonostante le opposizioni, significa che ha in sé un’energia capace di venire a capo di tutte le resistenze: la potenza del regno di Dio.”  

FIDUCIA O SUPERSTIZIONE

O Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco dal­l'alba; di te è assetata l'anima mia. Salmo 63:1
Dio è la mia salvezza; ío avrò fiducia e non avrò paura.   Isaia 12:2

Sulle monete degli Stati Uniti figura l'iscrizio­ne: "In God We Trust" (noi abbiamo fiducia in Dio). Vi sono stati degli atei che hanno propo­sto ripetutamente di far sopprimere questa iscrizione, ma un buon numero di Americani si augura che sia conservata.
È difficile sapere se questo motto corrisponde, per coloro che lo proclamano, ad un vero bisogno dell'anima, se la necessità di appog­giarsi su Dio è realmente sentita.