mercoledì 31 agosto 2011

FIDUCIA O SUPERSTIZIONE

O Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco dal­l'alba; di te è assetata l'anima mia. Salmo 63:1
Dio è la mia salvezza; ío avrò fiducia e non avrò paura.   Isaia 12:2

Sulle monete degli Stati Uniti figura l'iscrizio­ne: "In God We Trust" (noi abbiamo fiducia in Dio). Vi sono stati degli atei che hanno propo­sto ripetutamente di far sopprimere questa iscrizione, ma un buon numero di Americani si augura che sia conservata.
È difficile sapere se questo motto corrisponde, per coloro che lo proclamano, ad un vero bisogno dell'anima, se la necessità di appog­giarsi su Dio è realmente sentita.

Si sa che subito dopo una catastrofe c'è un incremento nella frequenza dei luoghi di culto e di preghiera. Ma che cosa avviene in seguito? Non appena svanisce il timore, molti ripren­dono le loro attività come se nulla fosse capi­tato. Tale slancio verso Dio per la maggioranza era solo un impulso dettato dalla paura, una forma di superstizione. Ricorrere alla religione può a volte rassicurare persone angosciate di fronte alla realtà della prova, ma non è la vera fede in Dio.
In ogni tempo, vi sono stati credenti che hanno posto la loro fiducia incondizionata in Dio e non sono mai stati delusi. La fede non è una credenza vaga, ma la conoscenza perso­nale di un Dio che si è rivelato in Gesù Cristo. Non un Dio lontano, ma un Dio che vuole entrare nella nostra vita. Egli desidera essere vicino a tutti gli uomini per parlare loro della sua grazia e per ascoltare quelli che si rivolgo­no a Lui. La fede, che è una piena fiducia in Dio, pone il credente in una posizione di feli­ce dipendenza da Lui, e gli procura la pace in tutte le situazioni.

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