giovedì 6 ottobre 2011

Ciò che non possiamo nascondere

Se Cristo è nella tua casa, i tuoi vicini presto lo sapranno
Bruce Wilkinson

Cosa pensare degli extraterrestri?

Così parla il SIGNORE che ha creato i cieli, il Dio che ha formato la terra, l'ha fatta, l'ha stabilita, non l'ha crea­ta perché rimanesse deserta, ma l'ha formata perché fosse abitata: "Io sono il SIGNORE e non ce n'è alcun altro". Isaia 45:18

Uno degli argomenti preferiti dagli autori di film di fantascienza è la storia di esseri viventi che avrebbero popolato o popolano tuttora altri pianeti. La Parola di Dio, fin dalla sua prima frase, ci dice: "Nel principio Dio creò i cieli e la terra" (Genesi 1:1). Con questa dichiarazione, la terra si distingue dall'insieme degli altri corpi celesti sparsi nell'universo. È sul nostro pianeta che si sviluppano i piani di Dio verso le sue creature intelligenti. Sono gli abi­tanti di questo mondo che Dio ha tanto amato fino a dar loro un Salvatore e, per mezzo di lui, la vita eterna. È in questo mondo che Gesù Cri­sto è venuto, e solo lui "è dal cielo" (1 Corinzi 15:47). Noi lo abbiamo odiato e rifiutato met­tendolo in croce, ma Lui è risuscitato ed è stato elevato in cielo.
Oggi Dio trae, da questo mondo, un popolo per introdurlo nel cielo, uomini e donne della razza decaduta di Adamo, ai quali perdona le colpe, se si riconoscono bisognosi del Salvato­re. E per salvare gli abitanti della terra, creatu­re intelligenti e responsabili, che Dio non ha risparmiato il proprio Figlio: "Cristo Gesù uomo... ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti" (1 Timoteo 2:5-6). Fra poco Egli prenderà con sé tutti quelli che, morti o vivi, avranno creduto in lui. I beffardi dicono: "Non c'è Dio" (Salmo 14:1). Dio risponde: "IO SONO... tale è il mio nome in eterno" (Esodo 3:14-15). È agli abitanti della terra che Dio si è rivelato nella sua potenza eterna, nella sua divinità e nel suo amore. Tutti hanno la responsabilità di ascoltarlo.

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LA RANA E LA ROSA.


C'era una volta una rosa rossa molto bella, si sentiva soddisfatta di sapere che era la rosa più bella del giardino.
La gente la guardava solo da lontano perché vicino a lei c'era un rospo grande che faceva repulsione e non si avvicinavano alla rosa.
Indignata, la rosa ordinò al rospo di andarsene e il rospo dopo pochi momenti di perplessità, obbedì.
Poco tempo dopo, il rospo passò dove era la rosa e la trovò senza foglie e senza petali, e le disse: "Come mai ti vedo così male? Che è successo?".
La rosa rispose: "E che, da quando te ne sei andato, le formiche mi hanno mangiata giorno dopo giorno, e non potrò mai più ritornare ad essere come prima".
Il rospo allora rispose: "E' ovvio, perché quando io ero vicino a te, mangiavo tutte queste formiche, è per questo che eri sempre la più bella del giardino".

Questa storiella, ci fa comprendere che molte volte si possono disprezzare gli altri per diversi motivi e diverse ragioni soprattutto, quando ci crediamo di essere migliori, di essere superiori a loro, più in gamba di loro o più astuti, e pensiamo che chi ci circonda non sono degni della nostra presenza.

La verità, è che tutti abbiamo molto da imparare dagli altri e questo vale soprattutto nel campo spirituale perché Dio abbassa i superbi e fa grazia agli umili.
Gesù ha istituito la chiesa come corpo in cui ognuno ha una funzione importante per l'altro e ciascuno, deve sentire il bisogno di legarsi al fratello giacché insieme, formiamo il Corpo di Cristo!


storia proposta da Alfredo