venerdì 29 aprile 2022

Essere assetati di Dio Salmo 42:1

                     


"Come la cerva desidera i corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio. L'anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente; quando verrò e comparirò in presenza di Dio?"

Questo salmo, come leggiamo nell'intestazione, è stato redatto dai figli di Core ed era uno di quei canti che veniva cantato nella santa assemblea del popolo di Dio. Il salmista, pur non essendo Davide, molti pensano che proprio Davide sia l'ispiratore e in particolare quando dovette passare molto tempo come fuggitivo perché Saul lo voleva morto. Davide esprime in poche parole qual è il sentimento che scuote la sua vita proprio perché cacciato come si poteva cacciare una cerva. Notiamo che, pur attraversando quelle peripezie, il sentimento che lo strugge non è la vendetta ne la morte del suo nemico ma la necessità di stare alla presenza di Dio "L'anima mia è assetata di Dio". Davide aveva sete di Dio in quanto aveva gustato la sua presenza e la sua bontà ogni qualvolta andava nella casa del Signore. Notiamo che il riferimento alla casa non è certamente a quel bel tempio che più tardi sarà eretto dal figlio Salomone ma è riferito a quella semplice tenda dove risiedeva l'arca dell'alleanza, segno tangibile della presenza dell'Eterno Dio. Davide aveva gustato quell'acqua ristoratrice che procedeva dalla presenza di Dio. Come la cerva accaldata, assetata perché molto probabilmente stava fuggendo dal cacciatore, egli anela, ansima per dissetarsi nel corso d'acqua che certamente potrà ristorare la sua vita. Ogni credente deve avere sete della presenza di Dio e desiderare di dissetarsi a quella fonte d'acqua viva cui accenna Gesù Giovanni 4:10 "Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: "Dammi da bere", tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva»". Sorge spontanea una domanda, come mai il nostro Dio permette che nella vita del credente possano esserci momenti in cui scarseggia l'acqua?

MANCANZA D'ACQUA PER APPREZZARLO. 

Dio a volte permette che attraversiamo momenti di siccità spirituale affinché possiamo renderci conto quanto sia necessario dissetarsi dell'acqua. Tutti ci rendiamo conto dell'importanza dell'acqua quando la calura dell'estate ci avvolge ma ancor di più pagheremo lingotti d'oro se attraversassimo il deserto e non avremo con noi una buona scorta di quel prezioso liquido. Il popolo d'Israele, quando usci dall'Egitto, si rese conto dell'importanza dell'acqua Esodo 17:1-2 "Poi tutta la comunità dei figli d'Israele partì dal deserto di Sin, marciando a tappe secondo gli ordini del SIGNORE. Si accampò a Refidim, ma non c'era acqua da bere per il popolo. Allora il popolo protestò contro Mosè e disse: «Dacci dell'acqua da bere». Mosè rispose loro: «Perché protestate contro di me? Perché tentate il SIGNORE?»" quando tutto è a portata di mano è tutto facile e difficilmente apprezziamo il dono di Dio ma quando le cose scarseggiano ecco che ci rendiamo conto quanto esso conta nella nostra vita.

MANCANZA D'ACQUA PER LA CRESCITA. 

Davide era ancora giovane quando era stato scelto e unto da Samuele sotto l'ordine di Dio, da quel momento la sua vita ha preso una svolta importante e positiva sotto ogni aspetto. Non possiamo dimenticare quando sfidò il gigante Goliat e lo uccise, quello fu l'inizio di tante imprese che lo portarono alla gloria ma ad un certo punto della sua vita tutto si ribalta in quanto il re Saul lo prende di mira e lo vuole morto. Costretto a scappare, viene braccato come quella cerva cui fa riferimento il salmo e la vita serena passata diventa solo un mero ricordo. Perché Dio ha permesso tutto ciò al suo unto? Davide doveva crescere e maturare, il compito di futuro re d'Israele era molto impegnativo e gravoso. Dio gli fa gustare la sete spirituale affinché in futuro, forte dell'esperienza vissuta non si sarebbe mai allontanato dalla fonte della vita che è Dio e da Lui avrebbe sempre aspettato la sua preziosa guida. 1Pietro 1:6-7 "Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo".

MANCANZA D'ACQUA PER CRESCERE NELLA FEDE.

Alcune parole di questo salmo non possiamo non metterle in evidenza, infatti Davide anche se afflitto, abbattuto, triste, assetato, nei versi cinque e undici dice qualcosa di molto importante "Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio". Davide non ha perso la fiducia in quel Dio che in passato lo ha scelto e lo ha unto. Le circostanze del momento potrebbero indurlo a mollare ma è proprio in quei frangenti in cui la fede viene messa alla prova che la sua fede si rafforza e cresce, la fede di Davide esce da quella prova più forte e robusta di prima perché sa in chi ha creduto "il suo Salvatore, il suo Dio". Non lamentiamoci se qualche volta il nostro Dio ci fa attraversare qualche difficoltà, Dio sta affinando la nostra fede affinché impariamo per esperienza ad affidarci per fede, pienamente alle sue mani amorevoli. Romani 5:3 "non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l'esperienza speranza".

CONCLUSIONE. Nelle afflizioni ci sarà sempre qualcuno che ci dirà dov'è il tuo Dio che tanto predichi? Forse le lacrime stanno solcando il nostro viso ma una cosa è certa, se abbiamo guatato l'amore di Dio non saranno le prove ad allontanarci, anzi proprio in questi frangenti la voce dello Spirito Santo ci rammemorerà quelle belle parole del salmista "Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio".