sabato 11 febbraio 2012

"....predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio"

La sapienza del mondo e la sapienza di Dio     1Corinzi 1:17-31


Infatti Cristo non mi ha mandato a battezzare ma a evangelizzare; non con sapienza di parola, perché la croce di Cristo non sia resa vana.
Poiché la predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio;
infatti sta scritto:
«Io farò perire la sapienza dei saggi
e annienterò l'intelligenza degli intelligenti».

Dov'è il sapiente? Dov'è lo scriba? Dov'è il contestatore di questo secolo? Non ha forse Dio reso pazza la sapienza di questo mondo?
Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione.
I Giudei infatti chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza,
ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia;
ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio;
poiché la pazzia di Dio è più saggia degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini.

Infatti, fratelli, guardate la vostra vocazione; non ci sono tra di voi molti sapienti secondo la carne, né molti potenti, né molti nobili;
ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti;
Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono,
perché nessuno si vanti di fronte a Dio.
Ed è grazie a lui che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione;
affinché com'è scritto:
«Chi si vanta, si vanti nel Signore».

GIONA E NINIVE, MESSAGGIO FUNESTO O MESSAGGIO DI GRAZIA?

La parola del SIGNORE fu rivolta a Giona in questi termini: 'Alzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me". Giona 1:1, 2


Giona, ricevuto da Dio l'ordine di andare a Ninive per annunciare l'imminente giudizio di Dio, è indietreggiato ed è fuggito lontano dalla presenza del Signore. Forse ha pensato: Come posso io, che sono un Ebreo, presentarmi a quella popolosa e ricca città pagana e predicare contro i suoi abitan­ti? Dire loro che a causa della loro malvagità Dio li condannava e che dopo quaranta giorni li avreb­be sterminati? E se si pentissero, che figura farei?
Anche il cristiano, in questo mondo peccatore, ha il compito di proclamare che il giudizio di Dio è
decretato. "Dio... ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissa­to un giorno nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo che egli ha stabili­to, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitando­lo dai morti" (Atti 17:30, 31). Come Giona, anche noi a volte indietreggiamo davanti a questo com­pito che ci rende nemici del mondo. Ma se siamo convinti del terribile futuro destinato agli incre­duli, non possiamo non essere "spinti" ad avver­tirli.
Qualcuno potrebbe dire: "Se il giudizio deve veni­re, perché spaventare le persone in anticipo? Se è irrimediabile, lasciate che godano in pace quel poco che resta loro da vivere! Vi sono già abbastanza motivi di sofferenza in questo mondo...". Ma, facendo proclamare il suo prossimo giudizio, Dio agisce in grazia e spinge al pentimento. Gli abitanti di Ninive si ravvidero quando, finalmen­te, Giona andò a predicare in quella città e la distruzione preannunciata non avvenne. Giona sapeva che Dio poteva fare grazia; ma, non aven­do amore per loro, si irritò vedendo che la sua pro­fezia di giudizio non si era adempiuta.
Se il mondo ricevesse il Vangelo, tutti quelli che odono e credono il messaggio della grazia sareb­bero salvati. Non cessiamo di trasmettere agli altri il messaggio della grazia di Dio, e facciamolo con amore!

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