martedì 20 settembre 2011

IL GIUDIZIO IMMINENTE

L'uomo moderno non ama pensare a Dio in termini di collera, d'ira e di giudizio. Gli piace modellarsi un Dio secondo le proprie preferenze e attribuire a Dio le caratteristiche che vorrebbe farGli avere. Cerca di rifare un Dio che si conformi ai suoi profondi desideri e che lo faccia sentire a suo agio nei propri peccati.

Questo "dio" moderno ha gli attributi dell'amore, della misericordia e del perdono senza quello della giustizia. Ciò significa l'inesistenza di condanna e di punizione per il peccato. Dio è ricostruito secondo i princìpi della tolleranza, dell'amore che abbraccia tutti, e del benvolere universale.
La concezione biblica che nella natura divina la giustizia sia fondamentale come l'amore, viene abbandonata. In questa immagine di Dio non vi sono leggi che esigano obbedienza assoluta né criteri cui l'uomo debba attenersi.
Per esempio qualche tempo fa, più di novecento tra ecclesiastici e studenti si riunirono alla Scuola Teologica di Harvard per studiare la cosiddetta "nuova moralità". Un professore di teologia disse che l'unione sessuale tra coppie fidanzate prima del matrimonio non era un male e che Iddio avrebbe compreso. In un'altra scuola teologica un professore insegnava che la chiesa non dovrebbe condannare in forma assoluta nessun rapporto sessuale. Molti capi ecclesiastici continuano così a rifarsi un Dio secondo le tendenze mondane ed umanistiche del nostro tempo.
Ma questa specie di "dio" renderebbe il mondo impossibile, caotico, irresponsabile e votato alla distruzione di se stesso. Sarebbe impossibile all'uomo vivere con certezza e felicità. Perché abbia un significato, la vita dell'uomo deve essere basata sulla legge e su un legislatore. Il salmista diceva: "La legge dell'Eterno è perfetta,...

La realtà di Dio

Dio non è lontano dall'uomo; è l'uomo che è lontano da Dío.
Didier Decoin

Salvezza e liberazione


Vito Rigillo era un alcolizzato e un bestemmiatore, ma un giorno accettò Cristo e la sua vita fu cambiata radicalmente dalla potenza di Dio

Ho 39 anni ed ho accettato il Signore nel mese di giugno del 1998. Soltanto allora ho capito l’amore che Dio ha sempre nutrito verso di me e posso comprendere il suo comandamento: “Ama il prossimo tuo come te stesso”.
A 16 anni ho intrapreso la strada dell’alcol e così facendo non amavo la mia vita; come potevo amare quella degli altri? A volte s’incomincia a bere per incomprensione, mancanza d’amore e di fiducia. A 21 anni ero già sposato con un figlio, continuavo a bere senza mai vigilare sul rapporto che avevo con l’alcol; mi sembrava di poterlo dominare, ma quando ho cercato di abbandonarlo ormai non ne potevo fare più a meno. La mattina, appena alzato, avevo bisogno di bere per stare meglio e affrontare la giornata, e per me era difficile accettare la sconfitta davanti alla bottiglia. Avevo abbandonato anche il lavoro, il tempo lo passavo con i soliti amici dai quali non riuscivo a separarmi. Gl’incidenti si verificavano a catena. Ne ricordo uno avvenuto sul lavoro: mentre stavo demolendo una trave in cemento, è ceduta l’impalcatura e stavo per essere schiacciato dall’ammasso di materiale che si era staccato,...

IL CALEIDOSCOPIO

`Ma beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri orecchi, perché odono!"
(Matto 13:16)

Un uomo aveva perso la vista durante la guerra. Per poter continuare a vivere, sviluppò una grand'abilità e destrezza con le mani, diventando un bravissimo artigiano. Il suo lavoro gli permetteva di assicurarsi il minimo sostentamento, tuttavia non era sufficien­te, perciò la povertà era un elemento costante nella sua vita e nella sua famiglia. Per il compleanno di suo figlio di cinque anni, volle regalargli qualcosa, e costruì con le sue mani un bel caleidoscopio. In gran segreto raccolse pietre di diversi tipi, pezzi di specchi rotti, vetri, metalli, legno, ecc. Dopo cena poté finalmente sentire la gioia del figlio mentre riceveva il prezioso regalo. Il bambino non stava nella pelle per l'emozione di aver ricevuto quel meraviglioso giocattolo. La mattina seguente il bambino portò il pregiato regalo a scuola. Durante il tempo di ricreazione, mostrò pieno d'orgoglio il suo giocattolo ai compagni che ne restarono affascinati. Ad un certo punto, uno di loro si avvicinò al figlio dell'artigiano e gli domandò: "Che meraviglioso caleidoscopio! Dove l'hanno comprato? Non ho visto mai niente di simile in paese!", ed il bambino, orgoglioso di potere rivelare quella verità emozio­nante, gli rispose di cuore: "No, non me lo hanno comprato in nessun posto, me lo ha fatto il mio papà!" A quel punto l'altro bambino replicò incredu­lo: "Tuo padre? Ma è impossibile, tuo padre è cieco!" Il nostro piccolo amico rimase per un po' in silenzio a guardare il compagno; poi, dopo pochi secondi, gli sorrise dicendogli: "sì, il mio papà è cieco, ma solamente agli occhi, solamente agli occhi!" L'amore è qualcosa che non sempre si vede con la vista, bensì col cuore...

ZACCHEO Luca 19:1-10

Il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto. Luca 19:10

Vorremmo vedere Gesù. Giovanni 12:21

Chi ama Gesù Cristo è sempre stupito al pen­siero che Lui, il Figlio di Dio, che era da ogni eternità nella gloria del cielo, sia venuto sulla terra a cercare e a salvare degli esseri perduti.
L'incontro di Gesù con Zaccheo ne è un bel­l'esempio.
Durante il suo ultimo viaggio a Gerusalemme, il Signore attraversa Gerico, città che era stata nemica del popolo di Dio e che fu maledetta (Giosuè 6:26). Gerico rappresenta lo stato del mondo e di ogni uomo lontano da Dio e per­duto per sempre.
È proprio verso esseri tali che Gesù Cristo è venuto, esseri che non avrebbero mai potuto liberarsi da soli dalla maledizione di Dio a causa del peccato.
L'amore del Figlio di Dio cerca ogni uomo, per­sonalmente. Cerca tutti quelli che, come Zac­cheo, desiderano vedere Gesù e sapere chi Egli è (Luca 19:3). Gesù è passato da Gerico per dir­gli: "Oggi debbo fermarmi a casa tua" (v. 5).
Il Salvatore ci vede così, perduti, schiavi dei nostri peccati e delle nostre colpe, lontani da Dio e dalla sua benedizione, e non è indiffe­rente. Per questo motivo ha preso il nostro posto sulla croce.
Come Zaccheo, volete vedere Gesù? Se il vostro desiderio è sincero, oggi stesso lo incon­trerete.

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