mercoledì 6 giugno 2012

SEI UN INTERPRETE


“Le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente”
Giovanni 5:19



Gesù agiva da interprete, infatti, riceveva il Suo messaggio dal
Padre per poi spiegarlo a quanti lo circondavano. Egli udiva una
voce che altri non riuscivano a sentire e si comportava di conseguenza.
Ti ricordi l’episodio in cui i discepoli turbati Gli ponevano
continue domande sull’uomo cieco dalla nascita? Egli, invece, era
tranquillo poiché sapeva che questa situazione avrebbe rivelato la
potenza di Dio (Giovanni 9:3). Rammenti il brano in cui tutti erano
distrutti e disperati per la morte di Lazzaro? Anche in quel caso
Gesù aveva conservato la calma e piuttosto che affrettarsi al capezzale
del Suo caro amico, disse: “Questa malattia non è per la
morte, ma è per la gloria di Dio” (Giovanni 11:4). Com’è possibile
raggiungere una comunione più intima di questa? Gesù dimorava
del continuo con il Padre. Come lo realizzava? Fin dall’alba si poneva
in preghiera e comunicava con Lui anche durante le ore della
notte quando tutti dormivano, estraniandosi dalle continue richieste
della folla, al fine di essere certo di compiere la volontà di Dio. Pensi
realmente che il Signore desideri la stessa cosa anche per te? Assolutamente
sì! Paolo dichiara che siamo “… predestinati a essere
conformi all’immagine del Figlio suo …” (Romani 8:29). Un tale stile
di vita è promesso, non garantito, infatti, ha un prezzo. Sei pronto a
pagarlo? Giovanni scrive: “Quel che abbiamo visto e udito, noi lo
annunciamo anche a voi, perché voi pure siate in comunione con
noi; e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù
Cristo” (1 Giovanni 1:3). Solo quando avrai vissuto alla presenza di
Dio e avrai “visto e udito”, allora sarai in grado di parlare di Gesù in
modo tale che le persone stesse vorranno ascoltarti