Subito dopo aver terminato i suoi studi, l'ingegnere
svizzero Maurizio Koechlin fu impiegato da una compagnia di costruzioni
francese. Lavorando in quell'impresa dimostrò la sua competenza. Tuttavia, la
vera prova per lui fu la realizzazione di un progetto a Parigi per la
costruzione dell'Esposizione Centenaria del 1889, in occasione
dell'anniversario della rivoluzione francese. Una famosa costruzione di ferro,
alta 300 metri, oggi è lì, nel Campo di Marte, frutto del suo talento, e
ingiustamente battezzata dai posteri con il solo nome del costruttore Gustavo
Eiffel. Tutto il mondo la conosce come la Torre Eiffel.
Da qui il detto "alcuni hanno la fama, altri tessono
lana".
Tra i discepoli di Gesù nacque una disputa su chi tra loro
fosse il più importante. Gesù li conosceva alla perfezione, cosi approfittò
dell'opportunità per insegnare una lezione importante: se qualcuno vuole essere
il primo deve essere l'ultimo e servitore di tutti gli altri. Poi chiamò un
bambino e abbracciandolo, disse loro di cambiare e diventare come piccoli fanciulli
per entrare nel regno dei cieli. Perché il Figlio dell'uomo non venne per
essere servito ma per servire e per dare la sua vita per il riscatto di molti.
Ciò che conta non è essere importante ma insignificante, non
primo ma ultimo, non capo ma servitore, non famoso ma sconosciuto, non grande
ma piccolo. Se davvero vogliamo entrare nel regno dei cieli, preoccupiamoci che
il nostro nome sia scritto nel libro della vita.
Gli altri libri non hanno nessuna importanza!
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