sabato 29 settembre 2012

IL PARALITICO





Come molti altri, l'uomo infermo aspettava che una meraviglia si compisse, e un segno gli fosse dato. Stancamente guardava alla vasca, ma non venne nessun angelo per lui. Pensando che quella fosse la sua unica speranza, aspettava ancora, e non sapeva che lì c'era Uno che poteva guarirlo in un momento. Molti sono nella stessa condizione: aspettano una particolare emozione, un'impressione speciale, o una visione celeste; aspettano invano e vegliano per nulla. Anche se, in alcune circostanze, si vedono dei segni particolari, sono comunque rari, e nessun uomo deve pretendere che si manifestino nella propria condizione. E' triste pensare che migliaia di persone stanno aspettando di ricevere qualcosa dall'uso di sacramenti, pratiche religiose, voti, e decisioni, e hanno così aspettato un lunghissimo tempo, del tutto invano. Nel frattempo queste povere anime ignorano il vivente Salvatore che li chiama a guardare a Lui per essere salvati. Egli potrebbe guarirli immediatamente, ma loro preferiscono aspettare un angelo e un segno. Confidare in Lui è la via sicura ad ogni benedizione, ed Egli è degno della più solida fiducia; ma l'incredulità fa sì che essi preferiscano le fredde vasche di Betesda al caldo grembo del Suo amore. Possa, il Signore, volgere il Suo sguardo alle moltitudini di persone che sono in questa condizione questo giorno; possa Egli perdonare il disprezzo che essi mostrano per la Sua divina potenza, e chiamarli mediante quella dolce voce che costringe per amore, ad alzarsi dal letto della disperazione e camminare con fede. Signore! Ascolta la nostra preghiera per tutte queste persone e prima che un nuovo giorno sorga ancora possano essi guardare a Te e vivere.