sabato 3 dicembre 2011

CHI MANTERRÀ LA SUA CORONA?

Attorno al trono c'erano venti­quattro troni su cui stavano sedu­ti ventiquattro anziani vestiti di vesti bianche e con corone d'oro sul capo... Gettarono le loro coro­ne davanti al trono, dicendo: "Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza". Apocalisse 4:4, 10-11


Quando fu incoronato imperatore, Napoleo­ne I non volle farsi mettere la corona dal
papa, ma gliela prese di mano per incoronar­si da sé! Mostrò così che non voleva ottenere la corona da nessun altro se non da se stesso, non riconoscendo nessuno più grande di lui. Solo qualche anno più tardi dovette abbando­nare quella corona di cui andava così fiero; a 45 anni venne deposto e, come sappiamo, tra­scorse il resto della sua vita prigioniero in un'isola sperduta in mezzo all'oceano.
Che contrasto con gli "anziani" che troviamo nelle visioni dell'Apocalisse, che rappresenta­no i credenti nel cielo. Essi sono seduti su dei troni perché regnano con il Signore. Quanto è grande la grazia di Dio! Uomini che erano lontani da lui sono stati vivificati, per mezzo dell'opera di Cristo, e rivestiti di corpi gloriosi simili al suo. Sono stati resi degni di parteci­pare al governo celeste, di sedere su troni e di portare delle corone.
Ma le corone che portano, essi sanno di non averle ottenute grazie ai propri meriti; così, quando il Signore appare loro nella sua gloria di Creatore, si prostrano e le depongono ai suoi piedi. Quelle corone le hanno ricevute per l'eternità, ma le offrono al loro Signore che li ha amati fino a morire per loro, e al quale devono tutto. A Lui solo sia la gloria! (Isaia 52:13)

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L' ISOLA DESERTA


Gli abitanti d' una città avevano la strana abitudine di scegliersi sempre un re straniero, di lasciarlo regnare solo per breve tempo, e di obbligarlo poi ad abdicare perché lasciasse il trono od un altro.
Una volta stavano per eleggere n nuovo re, quando ebbero notizia che uno straniero molto distinto stava approssimandosi alla città. I dignitari di corte si affrettarono quindi ad I incontrarlo e quando lo videro, lo saluta­rono come loro Governatore, lo condussero ai Palazzo Reale e lo incoronarono come Re.
I cortigiani poi lo applaudirono, gli mostrarono tutti i tesori e le Meraviglie del Palazzo, e gli dissero: «Guarda, tutto questo é tuo, e puoi usarne a tuo piacimento. Noi siamo tutti tuoi servi, e siamo sempre pronti ad ub­bidire ai tuoi ordini e a soddisfare tutti i tuoi desideri. Usa, perciò, del tuo potere come meglio ti piace, e non rifiutare alcuna gioia al tuo cuore!
Tutto ciò sembrò meraviglioso al nuovo re, che era incerto sulla decisione da prendere. Avendo però notato tra i suoi cortigiani un uomo serio e dall'aspetto venerabile, il quale, pur essendo in mezzo agli altri, non l'aveva mai adulato e nemmeno si era avvicinato a lui, gli domandò: « Dimmi, la regalità che io ho  acquistato cosi improvvisamente é una realtà o è soltanto un sogno?