venerdì 1 novembre 2013

SEGUIRE GESÙ


               Luca 5:27-32 
27 Dopo queste cose, egli uscì e notò un pubblicano, di nome Levi, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». 28 Ed egli, lasciata ogni cosa, si alzò e si mise a seguirlo. 29 Levi gli preparò un grande banchetto in casa sua; e una gran folla di pubblicani e di altre persone erano a tavola con loro. 30 I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai discepoli di Gesù: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?» 31 Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati. 32 Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento».”
  


Gesù ha da poco iniziato il suo ministerio terreno e come si vede dai versetti che precedono il testo preso in esame, ha cominciato a chiamare i suoi discepoli. Pietro, Giacomo e Giovanni avendo visto la pesca miracolosa che Gesù aveva loro donato, dice la scrittura che “lasciarono ogni cosa e lo seguirono”. Ora è il turno di Levi, che poi conosceremo come l’apostolo Matteo colui a cui avrebbe affidato la redazione del primo dei Vangeli. Levi, come abbiamo visto, era un pubblicano, cioè uno di coloro che riscotevano le tasse per conto dei Romani, ecco perché giustamente non era ben visto dai suoi stessi concittadini e quindi considerato alla stessa stregua di un pagano e di un peccatore. Ma Gesù và ben oltre l’esterno, Lui vede l’interno dell’uomo e sa cosa in realtà ogni uomo nasconde nel suo intimo. Al mormorio dei farisei e dei loro scribi dice il racconto che Gesù rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati.  Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento».”. Gesù ha visto in Levi il futuro apostolo Matteo. Quello che però ci interesserà in questa riflessione è prendere spunto dalla pronta risposta di Levi per capire come bisogna seguire Gesù.

         1)      SEGUIRE GESÙ VUOL DIRE LASCIARE OGNI IMPEDIMENTO
All’affermazione di Gesù “seguimi” vediamo che Levi lascia ogni cosa per seguirlo. Certamente Levi aveva sentito parlare di Gesù, le voci su di Lui correvano veloci, la pesca miracolosa, il lebbroso guarito miracolosamente, il paralitico portato dai sui quattro amici davanti a Lui guarito e così in forze che si carica il lettuccio e va via, sono tutti miracoli che non passavano inosservati, ma lui ha ben altro da fare, ha i suoi interessi da curare, ha dei padroni che non vuole dispiacere, ha una vita tutta sua da vivere, e non ha il tempo di fare come tanti altri che corrono dietro a questo nuovo personaggio anche se tanto interessante. Quella mattina si alza e come ogni mattina va al sedersi al banco delle imposte per fare il suo dovere,ma qualcosa di inaspettato quel giorno succede, Gesù passa proprio davanti al posto dove lui sedeva e stranamente gli dice: “seguimi” . Levi poteva anche rifiutare quell’invito, poteva continuare i suoi affari, ma attratto fortemente dal maestro dice che lasciata ogni cosa, si alzò e si mise a seguirlo”. Quello che è importante sottolineare è quel lasciata ogni cosa, infatti non poteva seguire Gesù e contemporaneamente mettere al primo posto i suoi affari, doveva fare una scelta e la preferenza è stata per Gesù.  Seguire Gesù vuol dire comprendere quali sono le priorità che devono influenzare le nostre scelte, in Giosuè 24:15 leggiamo: “E se vi sembra sbagliato servire il SIGNORE, scegliete oggi chi volete servire: o gli dèi che i vostri padri servirono di là dal fiume o gli dèi degli Amorei, nel paese dei quali abitate; quanto a me e alla casa mia, serviremo il SIGNORE»”. Mettere al primo posto Gesù vuol dire considerarlo così importante che niente potrà indurci a essere altrove quando Egli è presente e vuole parlare al nostro cuore, quando Egli è presente e sta facendo opere strabilianti, quando Egli è presente e vuole mostrarci il suo amore.

        2)       SEGUIRE GESÙ VUOL DIRE DESIDERARE DÌ AVERLO VICINO PER OFFRIRGLI IL MEGLIO.
Subito dopo vediamo che Gesù è a casa di Levi, infatti la scrittura ci dice: “Levi gli preparò un grande banchetto in casa sua”. Certamente quella mattina aveva seguito Gesù, aveva sentito il suo parlare e l’aveva visto all’opera, ora poteva anche smettere di seguirlo per andare a curare i suoi affari, ma Levi non si sente sazio, vuole stare ancora col maestro, vuole ancora godere della sua presenza, sentire ancora la sua parola, voleva ancora essere influenzato positivamente dal suo carisma, voleva che Gesù restasse ancora con lui, ecco che dimenticando ogni impegno e rotto ogni indugio lo invita a casa sua e gli prepara “un grande banchetto”. È bello puntualizzare quel “grande”, come dire che non gli presentò a tavola qualche pietanza fatta al momento , ma aveva l’onore di mettere davanti a Gesù una tavola imbandita con tante pietanze succulente preparate apposta per quell’ospite tanto importante. A Gesù dobbiamo dare il meglio di noi e non il superfluo o a volte anche lo scarto. In  Malachia 1:7-8 leggiamo: “Voi offrite sul mio altare cibo contaminato, ma dite: "In che modo ti abbiamo contaminato?" L'avete fatto dicendo: "La tavola del SIGNORE è spregevole".  Quando offrite in sacrificio una bestia cieca, non è forse male? Quando ne offrite una zoppa o malata, non è forse male? Presentala dunque al tuo governatore! Te ne sarà egli grato? Ti accoglierà forse con favore?» dice il SIGNORE degli eserciti”. Mettere al primo posto Gesù, seguirlo, vuol dire considerarlo così importante da aprirGli la porta della nostra vita per offrirgli la primizia del nostro tempo e il posto d’onore nel nostro cuore.

        3)      SEGUIRE GESÙ VUOL DIRE AVERE DESIDERIO DÌ CONDIVIDERLO CON ALTRI
È importante sottolineare che Levi non si limita a fare solo un grande banchetto a Gesù, ma leggiamo che: “una gran folla di pubblicani e di altre persone erano a tavola con loro”. Levi sente un così grande onore e una  così immensa gioia nell’ospitare il grande Maestro che non può fare  a meno di condividerla con i sui amici e conoscenti; il testo afferma che era “una gran folla”, Levi aveva tanti amici e conoscenti, tutti peccatori come lui o forse anche più o meno di lui, ma questo non importava, se Gesù lo aveva accettato ma ancor di più lo aveva chiamato e sicuramente non si sarebbe fatto scrupolo a sedere a tavola con tanti altri peccatori come lui e non si sbagliava perché Gesù dice: “Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento»”. L’apostolo Paolo trovandosi davanti al re Agrippa, raccontando come aveva incontrato Gesù sulla via di Damasco, afferma come subito sentì il dovere di testimoniare la salvezza ricevuta affermando Atti 26:20 “ma, prima a quelli di Damasco, poi a Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea e fra le nazioni, ho predicato che si ravvedano e si convertano a Dio, facendo opere degne del ravvedimento”. Mettere al primo posto Gesù vuol dire gioire della sua grazia ma anche gioire nel farlo conoscere a quanti ancora non lo hanno conosciuto come noi. Nel giorno della pentecoste sappiamo che tutti furono ripieni dello S. Santo, e se prima erano paurosi ora avevano la gioia e l’ardire di scendere fra la folla e parlare di Gesù e della salvezza tramite la sua morte e resurrezione. Sempre l’apostolo Paolo afferma in 1Corinzi 9:16-17 “Perché se evangelizzo, non debbo vantarmi, poiché necessità me n'è imposta; e guai a me, se non evangelizzo! Se lo faccio volenterosamente, ne ho ricompensa; ma se non lo faccio volenterosamente è sempre un'amministrazione che mi è affidata”. Ricordiamoci che grande gioia nel condividere la salvezza, ma è anche un grande dovere che Dio ci ha affidato.


     CVONCLUSIONE
Come abbiamo letto Gesù dice:Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento»”. Levi era quel peccatore chiamato da Gesù, i suoi amici erano dei peccatori amati da Gesù, ogni uno di noi è quel peccatore a cui Gesù dice “seguimi” , come vogliamo reagire a una così grande chiamata, ci voltiamo dall’altro lato?, mostriamo indifferenza?, poniamo davanti alla chiamata di Gesù tanti ma e tanti se? Oppure ci alziamo di scatto pronti a rispondere eccomi Signore la mia casa e il mio cuore ti appartengono? 
Salmo 95:1-3
Venite, cantiamo con gioia al SIGNORE,
acclamiamo alla rocca della nostra salvezza!
Presentiamoci a lui con lodi,
celebriamolo con salmi!
Poiché il SIGNORE è un Dio grande,
un gran Re sopra tutti gli dèi.

A Dio sia la gloria.

        GIACOMO ACETO