domenica 27 novembre 2011

GESÙ NELLA BARCA

Egli riduce la tempesta al silenzio e le onde del mare si calmano. Si ralle­grano alla vista delle acque calme, ed egli li conduce al porto tanto sospira­to. Celebrino il SIGNORE per la sua bontà.
Salmo 107:29-31

Rileggiamo nel Vangelo il racconto in cui Gesù calma la tempesta (Matteo 8:23-27). Lui e i suoi discepoli sono su una barca che rischia di affondare a causa della burrasca. Rispondendo all'appello angosciato dei discepoli, il Signore si alzò, sgridò il vento ed il mare, e ci fu gran calma.
Se la tempesta si abbatte sulla tua vita, se il vento del dubbio o della paura infuria, porta con semplicità i tuoi problemi a Gesù. Ogni potere gli è stato dato sia in cielo che in terra, e ciò che ha fatto altre volte può compierlo ancora oggi, perché la sua potenza non è cambiata e neppure il suo amore. Dagli fidu­cia!
Dargli fiducia significa, prima di tutto, lasciar­lo salire sulla tua "barca", perché se Gesù non ha nessun posto nella tua vita, come potrà intervenire?
Chi è Gesù per te che leggi queste righe? Il più grande, il più santo, il migliore degli uomini? In questo caso, la sua potenza sarebbe limita­ta a delle dimensioni umane; ma se per te è ciò che dichiara la Bibbia, cioè il Figlio di Dio, il Salvatore degli uomini, la sua potenza è illi­mitata e, senza esitazione e senza timore, puoi affidargli la guida della tua vita.

Solo su te l'anima mia riposa
o Dio di grazia, Dio di carità,
perché non c'è nel mondo alcuna cosa
che separarci dal tuo amor potrà.

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