martedì 1 ottobre 2013

LA SAGGEZZA CHE VIENE DALL'ALTO





           Giacomo 3:13-18

“Chi fra voi è saggio e intelligente? Mostri con la buona condotta le sue opere compiute con mansuetudine e saggezza. Ma se avete nel vostro cuore amara gelosia e spirito di contesa, non vi vantate e non mentite contro la verità. Questa non è la saggezza che scende dall'alto; ma è terrena, animale e diabolica. Infatti dove c'è invidia e contesa, c'è disordine e ogni cattiva azione. La saggezza che viene dall'alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia. Il frutto della giustizia si semina nella pace per coloro che si adoperano per la pace”.

Leggere lo scritto dell’apostolo Giacomo vuol dire farsi un bagno nella concretezza e nella vitale pratica della Parola di Dio, infatti egli scrive: Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi”Giacomo 1:22, attestando che non mettere in pratica ciò che leggiamo nella Parola di Dio vuol dire illudere se stessi. L’apostolo Giacomo afferma che ci sono due tipi di saggezza, umana e quella che scende dall’alto, cioè la saggezza di Dio. Affermare che abbiamo la saggezza di Dio e poi avere in sé amare gelosie e spirito di contesa è un controsenso in quanto nella saggezza che proviene da Dio non possono esistere queste pessime qualità. Dio è amore e tutto ciò che procede da Lui ha come essenza l’amore e esterna amore, al contrario tutto ciò che procede dalla nostra carnalità è intriso di peccato e corruttibilità e quindi è terrena, animale e diabolica, esternando invidia, contesa, disordine e ogni cattiva azione.
Ciò di cui sarà oggetto la nostra meditazione sarà il versetto diciassette quando parla della sapienza che procede dall’alto e dalle caratteristiche che deve possedere, qualità che devono fare parte del vero cristiano, infatti il verso inizia dicendo la saggezza che viene dall'alto, anzitutto è:

      1)   È PURA
Dire che la saggezza di Dio è pura vuol dire che non ha in sé nessun elemento di inquinamento e non potrebbe essere diversamente. Quando si parla di inquinamento, il nostro pensiero corre a ciò che usualmente chiamiamo inquinamento atmosferico, cioè tutto ciò che l’azione dell’uomo ha aggiunto all’atmosfera originale e pura che il nostro Dio ha creato pulita per noi. In qualunque parte del globo terrestre ormai troviamo tracce di inquinamento e difficilmente potremmo respirare aria sana e pura come agli albori della creazione. È comprensibile come la saggezza che Dio ci fornisce non può contenere in sé nessun elemento di inquinamento perché in Dio troviamo l’estrema purezza e quando ci viene riversata dobbiamo esternarla con quella genuinità che la contraddistingue. Essa ci viene donata pura e tale deve restare “Le mosche morte fanno puzzare e imputridire l'olio del profumiere: un po' di follia guasta il pregio della saggezza e della gloria” Ecclesiaste 10:1.

         2)        È PACIFICA
Affermare che la saggezza di Dio è pacifica non può dare adito a diverse interpretazioni, infatti come abbiamo letto nel testo, lo spirito di contesa fa parte della sfera umana, tant’è  che la storia dell’umanità è solcata da innumerevoli e sanguinose guerre. La genesi ci parla del primo conflitto dell’umanità che è sfociato nell’uccisione, quello di Caino e Abele. Molto chiarificatrici sono le parole che Dio rivolge a Caino poco prima di commettere l’azione meno pacifica dell’umanità: Il SIGNORE disse a Caino: «Perché sei irritato? e perché hai il volto abbattuto? Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!»” Genesi 4:6-7. Dio vuole che nella quotidianità il cristiano possa esprimere la natura pacifica di Dio che ha messo in noi con la sua sapienza, non possiamo permetterci il contrario.

       3)        È MITE
Possimo affermare per assurdo che si può essere pacifici ma nello stesso tempo non essere miti, sembra un’assurdità ma se riflettiamo può succedere. Essere mite (dal lat. Mitis) vuol dire etimologicamente essere tenero, maturo come un frutto che giunge a piena maturità e tale ci vuole fare diventare Dio riversando in noi la sua saggezza. La saggezza di Dio in noi, deve portare come risultato un cambiamento nel nostro carattere, trasformandoci in esseri benevoli, dolci, clementi, comprensivi e pazienti  Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente” 2Timoteo 2:24.

       4)        È CONCILIANTE
La parola conciliante viene da conciliare che in latino voleva dire mettere insieme due parti opposte per far si che trovino un accordo, da questo deduciamo che essere concilianti vuol dire essere disposti a mettersi in gioco anche a costo di rivedere le proprie posizioni affinché si arrivi e si mantenga un clima di pace e serenità: e a chi vuol litigare con te e prenderti la tunica, lasciagli anche il mantello. Se uno ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due” Matteo 5:40-41.
Il vero cristiano non può e non deve vivere immerso in un ambiente di continua lotta e di scontro, ma grazie alla sapienza di Dio può e deve essere accomodante, a volte arrendevole, disposto a cedere per arrivare a un accordo di pace. Ma il fratello processa il fratello, e lo fa dinanzi agl'infedeli. Certo è già in ogni modo un vostro difetto che abbiate fra voi dei processi. Perché non patite piuttosto qualche torto? Perché non patite piuttosto qualche danno? Invece siete voi che fate torto e danno; e per giunta a dei fratelli. Non sapete che gl'ingiusti non erediteranno il regno di Dio?” 1Corinzi 6:6-9

       5)        È PIENA DÌ MISERICORDIA E DÌ BUONI FRUTTI
Parlando di misericordia non possiamo non ricordare la storia raccontata da Gesù del buon samaritano che usò misericordia verso quell’uomo vittima dei ladroni, briganti che lo avevano lasciato quasi morto nella strada che scendeva da Gerusalemme a Gerico. Se vogliamo descrivere la misericordia piena di frutti basta descrivere ciò che ha fatto quel samaritano per quello sconosciuto, con quale amore lo ha curato salvandogli la vita, se vogliamo un esempio del contrario basta guardare come si comportò un sacerdote prima e un levita dopo e abbiamo il perfetto esempio di una spietata indifferenza. Se veramente la saggezza di Dio è in noi, dobbiamo maturare frutti degni di tale parola e manifestare frutti di vera misericordia. Ricordiamoci che se il nostro Dio non fosse stato compassionevole con noi, sicuramente non ci sarebbe stata la grazio che ci permette di chiamarci figli di Dio. “Egli dunque si alzò e tornò da suo padre; ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò” Luca 15:20.

       6)        È IMPARZIALE
Essere imparziale vuol dire prendere delle decisioni o assumere delle posizioni senza farsi influenzare da forze estranee o da simpatie e antipatie personali. Certo non è facile raggiungere un alto grado di imparzialità, tanto più che come uomini il nostro giudizio e le nostre prese di posizioni sono sempre influenzate dalla nostra carnalità, ma se veramente lasciamo che la saggezza di Dio regni nella nostra vita, sicuramente potremmo maturare quell’imparzialità che è la caratteristica che contraddistingue il nostro Dio. Lui è imparziale e tale vuole che noi diventiamo.
 E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l'opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno” 1Pietro 1:17

    7)        È SENZA IPOCRISIA
Gesù molte volte rivolse agli scribi e ai farisei tale appellativo aggiungendo sempre “guai a voi ..”. essere ipocriti vuol dire essere attori, impersonare un personaggio che non è il nostro e tali erano gli scribi e i farisei che si mostravano come il meglio della religiosità ma dentro erano peggio degli altri: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d'ossa di morti e d'ogni immondizia” Matteo 23:27. Avere in noi la saggezza di Dio vuol dire non essere bugiardi, manifestare sempre coerenza, esprimere all’esterno una santità non finta ma vera ed efficace, non impersonare il personaggio del cristiano ma essere un vero cristiano, perché se così non fosse stiamo certi che quel “guai a voi ..” riferito agli scribi e ai farisei sicuramente un giorno Dio lo rivolgerà a noi.

    CONCLUSIONE
All’inizio abbiamo letto una domanda: “Chi fra voi è saggio e intelligente? Dio vuole che diventiamo saggi e intelligenti, ecco perche vuole metterci in condizioni di diventarlo. riversando in noi la sua infinita saggezza. Da soli è scontato che non possiamo farcela perché umani e peccatori, ma con il suo aiuto c’è speranza di vedere realizzare quel cambiamento che ci porterà a diventare ogni giorno più simili a Lui e vedere crescere in noi il frutto di tale sapienza. Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli. Amen” Efesini 3:20-21
A Dio sia la lode

            GIACOMO ACETO

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