venerdì 19 agosto 2011

I GIORNI DI ELIA


LA VIA...

Nella vita non serve il navigatore, perché spesso la strada giusta è quella più lunga e difficile.


Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Giovanni 14:6 

MI CHIAMO JOELE....


Io non sono sempre stata fedele verso il Signore, ma Lui lo e’ sempre stato verso di me!

ero certa che il Signore sarebbe intervenuto, e mi abbandonai completamente a Lui

Mi chiamo Jole e ho 52 anni. Ne avevo 6 quando iniziai a frequentare la scuola domenicale nella Chiesa Evangelica ADI di Milano.
Non ho molti ricordi di quel periodo, anche se uno e’ rimasto impresso nella mia mente, quello della sera in cui pregando con altri fratelli ricevetti il dono dello Spirito Santo (NdR: lo stesso che fu ricevuto dai discepoli di Gesù a Pentecoste).
Fino all’età di 14 anni ho continuato a frequentare la comunità, ma poi mi sono fatta attrarre dalle offerte di questo mondo, che per me non ha avuto in serbo nulla di buono.

LA ROSA BIANCA



La storia che stiamo per raccontare ci è pervenuta da un evangelista in­glese, le cui parole cercheremo di ri­produrre con la massima fedeltà.
Una sera, alla fine dell'estate, percor­revo lentamente una riva del Tamigi, per recarmi alla sala dove dovevo pre­dicare. Il mio passo era stato rallen­tato da uno strano presentimento, e ad un certo punto mi fermai addirittura per guardare l'acqua tranquilla, pensando ai secoli di storia ed ai dram­mi di cui quelle rive erano state testi­moni. Quanti hanno conosciuto la pace dì Dio, fra quelli che hanno percorso queste rive? mi domandavo.

LA PAROLA DI IO


Parabola dei vignaiuoli          Marco 12:1-9

Poi cominciò a parlare loro in parabole:
«Un uomo piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l'uva e vi costruì una torre; l'affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio.
Al tempo della raccolta mandò a quei vignaiuoli un servo per ricevere da loro la sua parte dei frutti della vigna.
 Ma essi lo presero, lo picchiarono e lo rimandarono a mani vuote.
 Egli mandò loro un altro servo; e anche questo insultarono e ferirono alla testa.
Egli ne mandò un altro, e quelli lo uccisero; poi molti altri che picchiarono o uccisero.

QUAL È IL PECCATO PIÙ GRANDE?


Di quale peggiore castigo... sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figlio di Dio... e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? Ebrei 10:29

Per rispondere a questa domanda, abbiamo solo l'imbarazzo della scelta: bagni di sangue, torture, condanne ingiuste, depravazione morale, tradimenti, furti... La lista si potrebbe allungare. In tutte le epoche e in ogni angolo del mondo, sono stati compiuti gli atti più spa­ventosi, e il nostro 21° secolo, che si pretende evoluto, non fa eccezione.
Ma, agli occhi di Dio, il peccato più grave è quello di disprezzare il dono del suo Figlio e il suo sacrificio alla croce. Questo non potrà mai essere perdonato. La venuta di Gesù Cristo ha rivelato all'uomo l'amore e la grazia di Dio.