EFESINI CAP. 6
Nell'ultimo
studio in Efesini 5, abbiamo considerato prima l'insegnamento che Dio
dà per quanto lo spogliarsi del vecchio uomo e poi gli insegnamenti
riguardanti il marito e la moglie. Ora, vogliamo iniziare a considerare
l'insegnamento che riguarda genitori e figli.
Vers. 1-4 Genitori e figli
-v.1- "Figli, ubbidite nel Signore"
Questo brano è importante per ogni figlio, e anche per ogni genitore.
Però, è anche importante per ogni credente, perché ci insegna come
vivere come figli di Dio. Quindi, ascoltiamo tutti questa parola da
parte di Dio. I genitori hanno la responsabilità di allevare i figli
nell’ammonizione del Signore, quindi, sono essi stessi che devono
insegnare i figli ad ubbidire e ad onorare i genitori. Aiutare un figlio
a capire che l’ubbidienza ai suoi genitori è la via per essere
benedetto lo aiuterà ad ubbidire a Dio quando sarà più grande. Al
contrario, un figlio che non impara ad essere ubbidiente ai suoi
genitori avrà un'immensa difficoltà ad essere ubbidiente a Dio. Quindi,
gli insegnamenti in questo brano non riguardano solo il comportamento
del figlio in casa, ma riguardano moltissimo il suo rapporto con Dio. I
figli sono chiamati ad ubbidire ai loro genitori “nel Signore”.
L'ubbidienza ai genitori, come anche l'onorare i genitori, è il piano di
Dio per ogni figlio. Quindi, ubbidire ai genitori equivale a ubbidire a
Dio. Nella sua perfetta saggezza, è Dio che ha stabilito i ruoli così. E
perciò, un figlio è chiamato ad ubbidire in ogni cosa. Che cos'è la
vera ubbidienza? La parola ubbidire vuol dire semplicemente ascoltare e
poi fare ciò che i genitori dicono al figlio. Infatti, in greco, la
parola ubbidire ha come radice la parola “ascoltare”. Per poter
ubbidire, un figlio deve ascoltare per poi poter fare ciò che il
genitore ha detto. Quindi, il primo passo nell'allevare in modo giusto
un figlio è di insegnare al figlio l'importanza di ascoltare
attentamente quando un genitore gli parla. Qual è l’ubbidienza che Dio
comanda, a noi, e ai figli nei confronti dei genitori? L’ubbidienza che
Dio comanda deve essere un’ubbidienza immediata, un'ubbidienza fatta col
cuore, ed un'ubbidienza totale. E perciò, questo è l'unico tipo di
ubbidienza che Dio accetta in un figlio nei confronti dei genitori. Chi è
un genitore deve addestrare il figlio ad essere ubbidiente in questo
modo. È giusto che un figlio ubbidisca ai suoi genitori nel Signore.
Qualunque forma di disubbidienza è ribellione ed è peccato. Non c'è via
di mezzo.
-v.2- «Onora tuo padre e tua madre» Dio comanda
ai figli di onorare i genitori. Cosa vuol dire “onorare”? Il senso
basilare del verbo “onorare” è di considerare la persona onorata di
grande valore. Quando tu onori qualcuno, tu stimi quella persona di
avere un altissimo valore. Quindi, onorare il padre e la madre vuol dire
considerarli di grande valore, vederli come preziosi, e trattarli come
tali. Certamente, l'onorare i genitori comprende l’ubbidienza, ma va
molto oltre all’ubbidienza. Comprende anche il comportarsi con grande
rispetto nei loro confronti, parlando loro con rispetto e gentilezza, e
parlando con rispetto di loro. Il comandamento di onorare i genitori è
così importante che Dio lo accluse nei 10 comandamenti. Ci sono tante
cose che non sono state comprese nei 10 comandamenti, ma troviamo il
comandamento di onorare i genitori in quell'elenco. Riconosciamo quanto
sia importante anche dal fatto che il comandamento di onorare i genitori
è il primo comandamento con promessa. Dio promette una benedizione
meravigliosa a quel figlio che veramente onora i suoi genitori.
-v.3- «affinché tu sia felice e abbia lunga vita sulla terra»
Quando un figlio onora i suoi genitori, Dio opererà affinché quel
figlio stia veramente bene nella sua vita. La mano di Dio sarà sopra
quel figlio in modo particolare, per tutta la vita. Voglio incoraggiare
ciascuno di voi, sia voi che siete genitori che voi figli, a considerare
l'immensità di questa promessa. Dio avrà una cura speciale e
particolare per quel figlio che veramente onora i suoi genitori. Avrà
una vita lunga sopra la terra. Questa non è una garanzia che ogni
individuo vivrà a lungo, perché nel piano di Dio può essere che Dio avrà
stabilito meno anni per una certa persona. Però, in linea generale, chi
onora i suoi genitore mentre è in casa, avrà una vita lunga, e in ogni
caso starà bene, curato in modo speciale da Dio. Come è vero che un
figlio che onora i suoi genitori sarà benedetto in modo speciale da Dio,
e la sua vita andrà bene, è altrettanto vero che un figlio che non
onora suoi genitori avrà una vita che non andrà bene. La vita non andrà
bene per quel figlio che non onora i suoi genitori. Capire questo
dovrebbe spingere ogni genitore ad avere un immenso impegno
nell'addestrare il figlio al vero onore per i genitori. Infatti, alla
luce delle conseguenze belle o brutte che ci saranno per l'ubbidienza o
meno di questo comandamento, è una immensa mancanza di amore da parte di
un genitore se non insegna al suo figlio a veramente onorare i genitori
Proverbi 10:1 Proverbi 17:25Proverbi 19:13 Proverbi 30:17 Deuteronomio 21:18-21.
-v.4- "E voi, padri …"
Il termine “disciplina”, in greco paideia, abbraccia tutta
l'educazione, tutto quello che riguarda sia la mente, sia i valori
morali, sia il corpo. Comprende l'istruzione, la disciplina, le varie
regole, gli ammonimenti e, quando è necessario, la punizione. Ammonire:
mettere in testa, trasmettere e fissare verità nella mente. Allevare
nella disciplina e nell'ammonizione del Signore. In altre parole
significa formare il figlio perché diventi un adulto ben preparato in
ogni campo della vita. Possiamo fare un paragone con l'addestramento di
un soldato egli deve conoscere tante cose. Certamente, deve sapere come
combattere, ma anche come trovare cibo, come orientarsi, dove andare,
come comunicare con la base, come curare un compagno ferito, come
comportarsi di fronte a una bomba chimica, come affrontare un nemico
faccia a faccia, e tante, tante altre cose. Genitori, il nostro ruolo è
molto simile. Abbiamo a disposizione un certo tempo, di solito circa 19 o
20 anni. Poi i figli si troveranno in mezzo alle tante battaglie della
vita. Genitori: abbiamo in mente un chiaro elenco delle capacità
fondamentali che devono possedere i figli? È possibile essere buoni
genitori se non ubbidiamo al comandamento principale che Dio dà ai
genitori? Educare vuol dire allevare il figlio in modo tale che egli non
prenda nessuna decisione, senza pensare bene alle conseguenze che ne
deriveranno. Ricordiamoci però che l'insegnamento e la disciplina da
parte del genitore, deve essere fatto in modo da non procurate ira
interiore nei figli. Un modo gravemente sbagliato di fare, che prova
grande ira nel figlio, ma che purtroppo è molto comune, è di
disciplinare o punire il figlio con rabbia, ovvero, essendo motivati
dalla rabbia e non dal fare la cosa giusta. La cosa importante è la
motivazione, che si può esprimere in modi diversi. Quando un genitore
disciplina con rabbia, anche se il figlio è veramente colpevole, al
figlio quella disciplina sembrerà ingiusta, perché egli noterà la rabbia
del genitore, non ciò che il figlio ha fatto di male. Un altro modo in
cui possiamo provocare i figli ad ira, è quando non abbiamo delle chiare
regole in casa che devono venire applicate con costanza, questo crea
confusione e ira nel figlio. Invece, avere chiare regole, che vengono
applicate con costanza produce pace nel cuore del figlio. Ricordiamoci
che anche le leggi spirituali di Dio sono costanti. Se qualcosa è
peccato, è sempre peccato. Se qualcosa è permesso, è sempre permesso.
Così, possiamo vivere tranquillamente, sapendo ciò che Dio permette, e
ciò che è vietato. Non c’è alcuna confusione. Questa stabilità ci
permette di avere pace.
Vers. 5-9 Servi e padroni
-v.5- "Servi, ubbidite ai vostri padroni"
Il termine non si riferisce tanto ai servi salariati, quanto agli
schiavi, di cui a quel tempo c'erano molti milioni nell'impero romano.
Erano di tutte le razze, prigionieri presi in guerra o loro figli. Il
cristianesimo non ha distrutto violentemente questo rapporto, ma l'ha
regolato, mitigato e minato introducendo nella vita umana un nuovo
elemento che l'avrebbe distrutto, davanti a Dio siamo tutti uguali,
tutti figli di Dio. Oggi, nella nostra società, non esiste la schiavitù
come l'abbiamo conosciuta nel passato ma questi insegnamenti restano
validi per quanti sono soggetti a persone, a società o a istituzioni a
cui siamo legati con contratti di lavoro e di sottomissione.
"Con timore e tremore"
Dobbiamo fare il nostro dovere non per paura della punizione, ma per
paura che il servizio non sia fatto bene. Con grande umiltà e rispetto,
stimandoli e onorandoli, con attenzione a non offenderli, con
sottomissione ai loro rimproveri e correzioni e con timore di punizione;
ma soprattutto con il timore di Dio, essendo da esso ispirato e
obbligato all'obbedienza.
"Come a Cristo" Non dobbiamo
cercare l'approvazione dell'uomo ma di Cristo, Egli vedrà e ricompenserà
la nostra fedeltà al dovere, anche se un istruttore terreno non lo
farà.
-v.6- "Non servendo per essere visti" Non bisogna
fare il proprio dovere solo sotto l'occhio del padrone, fingendo molta
diligenza e industria, per ingraziarsi i suoi affetti, per poi
trascurare i suoi affari quando egli è assente; è doveroso sostenere il
proprio servizio anche in sua assenza, così come in sua presenza, il che
è lodevole.
"Ma come i servi di Cristo" Agendo allo stesso
modo come se essi servissero Cristo, ricordiamoci che siamo servi di
Cristo in ogni occasione della vita, pertanto è doveroso fare la volontà
di Dio di buon animo sotto ogni aspetto della vita.
-v.7- "Servendo con benevolenza, come se serviste il Signore e non gli uomini" Servendo
e ubbidendo ai loro padroni non a malincuore o con cattiva volontà ma
come al Signore, perché è la volontà del Signore ed è piacevole ai suoi
occhi.
-v.8- "Sapendo che" Sapendo che qualunque cosa
buona fa ogni uomo secondo la volontà di Dio, guidato dai giusti
principi nel suo cuore, e in vista della gloria di Dio, lo stesso
riceverà dal Signore, vale a dire ne riceverà ricompensa e ne trarrà
vantaggio; non ha importanza se sia servo o libero, uno schiavo o un
uomo affrancato, Dio darà la giusta ricompensa.
-v.9- "Voi, padroni, agite allo stesso modo"
Chiaramente l'apostolo si riferisce a quei padroni che avevano
accettato Gesù come salvatore. Questo versetto non si riferisce al
servizio e all'obbedienza, ma all'onestà di cuore, alla benevolenza,
all'umanità e al rispetto per Cristo e alla volontà di Dio, al fare cose
buone e all'adempimento del loro dovere, come vorrebbero che i loro
servi facessero il loro; il cui dovere, se precettori religiosi, è,
istruirli e usarli per compiti religiosi, pregare con loro e per loro,
dare loro il buon esempio, per evitare che cadano in cattive compagnie e
concedere loro il tempo adeguato per i doveri religiosi; e per quanto
riguarda i loro corpi e le preoccupazioni esteriori, fornire loro cibo
sufficiente e vestiti adeguati, o dare loro il salario dovuto, prendersi
cura di loro quando sono malati o zoppi, e mostrare loro compassione e
umanità, per incoraggiarli a prudenza, fedeltà e laboriosità (esempio il
centurione romano).
"Sapendo che" Non dobbiamo mai
dimenticare che in qualunque posizione possiamo trovarci, Dio è il
sovrano di ogni cosa, l'unico vero Signore e in Lui non esiste neanche
l'ombra di favoritismo, Egli è imparziale.
Vers. 10-20 L'armatura del cristiano
Dal
capitolo 1 al capitolo 3 Efesini spiega come la nostra salvezza è
un’opera di grazia da parte di Dio. In questi capitoli, impariamo che
Dio ci ama con un amore immenso. Poi, iniziando nel capitolo 4, ci
insegna come dobbiamo vivere, ora che siamo stati salvati da Dio per
grazia. Parla di come vivere i vari ruoli della vita. Ora, da Efesini
6:10 in avanti, ci spiega come combattere nella guerra in cui ci
troviamo. Quindi, nel considerare questo brano, dobbiamo ricordare che
prima di parlarci di come possiamo avere la vittoria, Dio ci parla dalla
salvezza che Egli ha compiuto per noi per mezzo di Gesù Cristo.
Dobbiamo sempre considerare la nostra responsabilità alla luce di tutto
ciò che Dio ha provveduto per noi in Gesù Cristo.
-v.10- "Fortificatevi nel Signore"
Ora, Paolo sta per concludere la sua epistola, e così dichiara "del
resto", ovvero, quello che rimane da dire è il seguente. In ordine,
questo è l'ultimo insegnamento principale di questa lettera, ma non è
ultimo in importanza. Quindi, prego che anche noi presteremo attenzione a
ciò che Dio ci insegna in questo brano. La prima cosa da notare qui è
che se Dio ci comanda di essere fortificati nel Signore, vuol dire che
abbiamo bisogno di una forza che non è in noi stessi per poter superare
le prove e il combattimento contro la carne che abbiamo in questa vita.
In altre parole, questo comandamento rende chiaro che la nostra forza
non basta. Noi siamo troppo deboli in noi stessi per vincere i
combattimenti che ci sono nella vita. A volte crediamo di potercela fare
da soli. A volte il nostro orgoglio ci inganna, e crediamo di essere
forti per conto nostro. Infatti, Dio ci avverte di questo pericolo,
questo orgoglio, perché l'orgoglio di credere di farcela da soli precede
la caduta. Quindi, la prima verità da tenere bene in mente è che noi
siamo troppo deboli da soli per resistere nella guerra in cui ci
troviamo. Abbiamo bisogno della forza di Dio. La nostra forza non ci
basta. E per questo motivo, dobbiamo fortificarci nel Signore. Gesù
Cristo, il Signore dei signori, ha ogni potere in cielo e sulla terra.
Tutto è sotto il suo controllo. Non esiste alcuna situazione o alcuna
forza che non sia sotto il potere di Gesù Cristo. Questo significa che
ogni situazione della nostra vita, ogni ostacolo, ogni persona nella
nostra vita, ogni nemico, ogni forza che si innalza contro di noi, tutto
è sotto il controllo di Gesù Cristo. Pertanto dobbiamo fortificarci nel
Signore, e nella forza della sua potenza. Se riconosciamo la verità che
Gesù ha ogni potere, e che è pienamente sovrano su tutto, e che la Sua
potenza è senza limiti, allora avremo la fede per essere fortificati
nella forza della sua potenza, e troveremo che la sua potenza sarà
sempre più che sufficiente per ogni nostro bisogno. Non dimentichiamo
che finché siamo in questa terra, avremo combattimenti. Il nostro nemico
peggiore, il nostro peccato, non smetterà di attaccarci finché non
lasceremo questo mondo. Quindi, ogni giorno abbiamo bisogno di nuove
forze dal Signore. E perciò, ogni giorno, dobbiamo essere fortificati di
nuovo dal Signore, e dalla forza della sua potenza.
-v.11- "Rivestitevi"
Questo presuppone che gli eletti sono in uno stato di guerra, e che
dobbiamo avere il carattere di soldati, e che abbiamo nemici con cui
combattere, e che quindi dobbiamo essere equipaggiati con un'armatura
adeguata e adatta, per affrontarli. Il comandamento principale di questo
versetto è di rivestirci dell'intera armatura di Dio. L'unico modo per
vincere nei combattimenti che avremo è di essere rivestiti dell'intera
armatura di Dio. Nello stesso modo in cui la nostra forza non basta e
dobbiamo essere fortificati nel Signore e nella forza della sua potenza,
similmente non bastano le nostri armi umane. Dobbiamo rivestirci
dell'armatura di Dio. Non è sufficiente rivestirci solamente con una
parte dell’armatura. Dobbiamo rivestirci dell'intera armatura di Dio. Se
manchiamo qualsiasi pezzo, Satana ci attaccherebbe proprio in quel
punto, visto che là saremo senza difesa. E' necessaria l'intera armatura
di Dio. Non basta conoscere l'armatura, bisogna indossarla.
"Saldi contro le insidie"
Cosa vuol dire il termine “le insidie del diavolo”? La parola insidie
descrive la furbizia, l'inganno, e i metodi subdoli di Satana per
combattere e cercare di abbattere i figli di Dio. Solitamente, quando
Satana attacca, non è in modo diretto e palese. Piuttosto, egli è furbo,
e mette le sue trappole in modo che non siano evidenti. Lui ci conosce
molto bene, e cerca quei modi per farci cadere con furbizia anziché con
la forza. Infatti, il suo potere è nell’inganno. La Bibbia ci dà tanti
esempi di come Satana opera Marco 13:22 (falsi cristi e falsi profeti), 2Corinzi 2:11 (con l’inganno e la menzogna), 2Corinzi 4:4 (accecare le menti), 2Corinzi 11:3 (seduzione), 2Corinzi 11:13-15 (trasformazione in angelo di luce), 2Tessalonicesi 2:9 (Segni e prodigi bugiardi), 2Pietro 2:1-3
(falsi dottori). Siamo in una guerra, una guerra spirituale, una guerra
in cui il nostro peccato, il mondo, e Satana vogliano farci del male e
abbatterci. Se non siamo attenti, se non siamo svegli, cadremo, e le
cadute ci fanno molto, molto male. Considerando la grandezza del nostro
combattimento, e i rischi terribili che abbiamo, quanto è importante che
vegliamo, che siamo sobri, e che siamo ben armati.
-v.12- "Il nostro combattimento infatti non è …"
Abbiamo bisogno dell’intera armatura di Dio perché il nostro
combattimento è contro un nemico spirituale, non è contro sangue e
carne. Noi combattiamo contro i principati, contro le potestà, contro i
dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti
malvagi nei luoghi celesti. Consideriamo chi sono questi nostri nemici. I
primi tre di questo elenco, i principati, le potestà, i dominatori del
mondo di tenebre, sono descrizioni di potenze. Sono varie descrizioni
della potenza di Satana e degli angeli che lo seguono. Ricordate che
Satana è chiamato il dio di questo mondo, e il principe del mondo
Giovanni 14:30. Nella Bibbia, impariamo che c'è una certa gerarchia
negli angeli di Dio. Similmente, c'è una gerarchia negli angeli che
seguono Satana. E quindi, questi termini, i principati, le potestà, e i
dominatori del mondo di tenebre, rappresentano le varie categorie di
forze malvagie che collaborano insieme per farci cadere. La quarta
descrizione è “gli spiriti malvagi nei luoghi celesti”. I nostri nemici
sono spiriti, non sono persone. I veri nemici non sono le persone ma gli
spiriti malvagi dietro quelle persone. E voglio notare la parola
“malvagi”. Gli spiriti che sono i nostri veri nemici sono malvagi. Non
c'è nulla di buono in loro. Sono assolutamente e totalmente malvagi. Gli
uomini più malvagi possono avere qualche briciola di bontà in loro.
Invece, questi spiriti malvagi sono assolutamente malvagi. C’è solo
malvagità in loro. Fanno il più male possibile che sia loro concesso di
fare. Dobbiamo capire che noi stiamo combattendo contro forze
spirituali, che sono più forti di noi. Le armi materiali e umane non
possono fare nulla contro i poteri spirituali che sono i nostri nemici. È
per questo che anche l'uomo più forte, con le armi umane più potenti,
non può difendersi minimamente contro queste forze. Dobbiamo avere
l'armatura di Dio. Dobbiamo essere fortificati nel Signore. I vari
principati, le potestà e i dominatori del mondo di tenebre sono tutti
parte della gerarchia di Satana. Insieme, usano le loro insidie per
cercare di farci peccare e allontanarci da Dio. Lo scopo di Satana è di
farci dubitare Dio e desiderare il peccato. La nostra battaglia è una
battaglia spirituale.
-v.13- "Perciò prendete la completa armatura di Dio"
La parola “perciò” traduce due parole greche che vogliono dire “alla
luce di questo”. In altre parole, alla luce del fatto che siamo in un
combattimento contro i principati, contro le potestà, contro i
dominatori del mondo di tenebre, e contro gli spiriti malvagi, alla luce
della severità del nostro combattimento, e del fatto che stiamo
combattendo contro le insidie del diavolo, alla luce del fatto che la
nostra forza non basta e che per questo dobbiamo fortificarci nel
Signore, questo versetto ci comanda di prendere l'intera armatura di
Dio. Notate che questo comandamento dice quello che noi dobbiamo fare.
Dio provvede la sua armatura gratuitamente per noi. Ma dobbiamo noi
rivestirci, o come dichiara in questo versetto, dobbiamo prendere
l'intera armatura di Dio. Per un soldato, l’armatura che rimane appesa
nell'armadio non è di alcun aiuto. Solamente se lui la tira fuori e la
indossa pienamente potrà essere un grande aiuto. E similmente, dobbiamo
prendere e rivestirci dell’intera armatura di Dio. Come ho menzionato
quando abbiamo considerato il versetto 11, ci serve l'intera armatura di
Dio. Non bastano solo alcune parti. In un combattimento, se un soldato
dovesse mancare di indossare solo un pezzo della sua armatura, potrebbe
essere ferito proprio in quella parte che non era coperta. E perciò, è
essenziale prendere l'intera armatura di Dio. Oggi, con l'aiuto di Dio
vogliamo considerare i vari aspetti di questa armatura. È molto
importante capire che se noi prendiamo l'intera armatura di Dio possiamo
resistere contro qualunque insidia di Satana. In realtà, Satana vuole
farci credere che non riusciamo a resistergli. Ogni volta che usiamo
l'intera armatura di Dio avremo la vittoria. Dio ha provveduto tutto per
noi per avere la vittoria. Ma dobbiamo utilizzare tutti i mezzi di Dio,
qui chiamati l'intera armatura di Dio.
"Resistere nel giorno malvagio" Che
cos'è questo giorno malvagio? Il giorno malvagio descrive quei momenti
in cui Satana attacca in modo più duro e precisamente quando la nostra
guardia è abbassata perché per un po’ di tempo non abbiamo ricevuto
attacchi spirituali. Dobbiamo essere pronti a combattere tutti i giorni,
perché quando meno ce lo aspettiamo, satana scaglia il suo attacco più
forte. E possiamo vincere in quelle battaglie solamente se prendiamo
l’intera armatura di Dio. Non basta solo avere l'armatura nell'armadio,
sperando di poterla indossare nel giorno in cui servirà. Piuttosto,
dobbiamo già essere rivestiti dell’intera armatura di Dio prima che
arrivi l'attacco di Satana. Questo vuol dire che dobbiamo prendere
l'armatura di Dio ogni giorno della nostra vita.
"E restare in piedi"
La frase "restare ritti in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro
dovere" è una frase militare, che descrive ciò che faceva un soldato in
battaglia. Lui restava in piedi combattendo finché c'erano nemici ancora
in piedi. Poi, essendo l’unico rimasto in piedi, rimaneva dritto perché
era il vincitore. Quindi descrive uno che continua a combattere finché
non arriva a conquistare la piena vittoria. Restare ritti in piedi vuol
dire vincere nel combattimento. È estremamente importante capire che
fortificandoci nella forza del Signore, e prendendo l'intera armatura di
Dio, possiamo vincere ogni battaglia. Satana usa l’insidia di cercare
di farci credere che non ce la facciamo. Satana cerca di farci credere
che è impossibile vincere. Se lo crediamo, a quel punto ci arrendiamo.
Grazie a Dio, la verità è che possiamo vincere se abbiamo l'intera
armatura di Dio.
-v.14- "State dunque saldi" Questo
versetto inizia di nuovo con una frase che comprende la parola saldi.
Questa è una posizione di battaglia. Dobbiamo essere sempre pronti per
ogni battaglia, perché non sappiamo quando e come Satana ci attaccherà. E
perciò, dobbiamo stare sempre e costantemente ritti e saldi, ovvero,
pronti per la battaglia. Altrove, leggiamo di essere sobri, di vegliare.
"Prendete la verità per cintura dei vostri fianchi" Prima di
tutto, dobbiamo essere saldi nella verità di Dio, ovvero nella Parola
di Dio. Ricordate che l'arma principale di Satana è la menzogna. L'unico
modo per combattere la menzogna è con la verità. La verità viene da
Dio. E perciò, per cingerci con la verità dobbiamo conoscere sempre di
più la Parola di Dio. È con la verità di Dio che combattiamo le menzogne
di Satana. È utile ricordare come Gesù combatté la tentazione di Satana
quando fu tentato dopo quaranta giorni nel deserto, perché Satana usa
delle tentazioni simili a queste anche con noi Matteo 4:3-10. Notate che
Gesù combatteva ogni tentazione di Satana con una verità dalla Parola
di Dio. Questo ci insegna che la difesa più importante ed essenziale per
vincere la tentazione di Satana è la verità di Dio. Dobbiamo riempire
la nostra mente e il nostro cuore con la verità di Dio. Non basta solo
conoscere la verità intellettualmente, dobbiamo coprirci con la verità.
In altre parole, dobbiamo dirigere tutti i nostri pensieri e
ragionamenti secondo la verità di Dio. Dobbiamo rendere ogni nostro
pensiero e ragionamento prigioniero a Cristo, che vuol dire prigioniero
alla sua verità. Certamente, per essere cinti della verità dobbiamo
camminare pienamente nella verità, nel senso che dobbiamo evitare ogni
forma di inganno e di ipocrisia e di menzogna. Se lasciamo qualunque
forma di menzogna nella nostra vita, stiamo lasciando la porta
pienamente aperta a Satana di entrare e farci tanto male. Quindi, una
parte dell’avere la cintura della verità è di evitare ogni forma di
disonestà. In più, oltre a riempirci della Parola di Dio, dobbiamo far
sì che i nostri pensieri siano controllati dalla Parola di Dio.
"Rivestitevi della corazza della giustizia"
Dobbiamo rivestirci con la giustizia. La giustizia è ciò che è giusto.
Ricordate che solamente Dio è il metro di ciò che è giusto. Ci sono due
modi con cui dobbiamo rivestirci con la corazza della giustizia. Per
prima cosa, dobbiamo sempre ricordare che la nostra giustizia è la
giustizia di Gesù Cristo. E perciò, dobbiamo aggrapparci sempre alla Sua
giustizia. Dobbiamo sempre vedere in Gesù Cristo la nostra giustizia.
Questa non deve essere solamente una conoscenza intellettuale, ma deve
essere una verità a cui ci aggrappiamo coscientemente tutti i giorni.
Dobbiamo ringraziare Dio ogni giorno che Gesù Cristo è la nostra
giustizia, e che Egli è il nostro sommo sacerdote, la via per arrivare a
Dio. Ma c'è anche un altro modo importante con cui dobbiamo rivestirci
con la corazza della giustizia. Dobbiamo camminare in giustizia. In
altre parole, dobbiamo camminare in santità, secondo la verità di Dio.
Se lasciamo qualsiasi peccato nella vostra vita, Satana può usare quel
peccato come appoggio per attaccarci ancora di più. Quando confessiamo i
nostri peccati, Dio ci perdona e ci purifica, in modo che Satana non
può usare quel peccato come appoggio. Quindi, rivestirsi con la corazza
della giustizia vuol dire aggrapparsi coscientemente ogni giorno alla
giustizia di Cristo, e vuol dire anche camminare in giustizia, ovvero in
santità, confessando subito ogni peccato.
-v.15- "Mettete come calzature ai vostri piedi" I
calzari erano fondamentali nella composizione dell'armatura in quanto
davano protezione al piede e stabilità nel combattimento. Dobbiamo
essere fermamente fondati e stabiliti nelle verità dell'evangelo che ci
ha salvato. La parola che viene tradotta “prontezza” vuol dire anche
“essere preparato”. Dobbiamo essere ben preparati nell'evangelo,
dobbiamo conoscere bene la verità della nostra salvezza. Per esempio,
dobbiamo capire la nostra natura di peccato, dobbiamo capire che siamo
pienamente giustificati in Gesù Cristo, e che la nostra giustizia non è
qualcosa che meritiamo, ma piuttosto ci viene attribuita da Cristo.
Dobbiamo capire che in Gesù Cristo abbiamo libero accesso a Dio per
ottenere sempre l'aiuto che ci serve. Dobbiamo riconoscere e ricordare
che siamo sigillati con lo Spirito Santo che è la caparra della nostra
piena redenzione. Notiamo che l'evangelo è chiamato “l'evangelo della
pace”. Per mezzo dell'evangelo, ovvero la salvezza in Gesù Cristo,
abbiamo pace con Dio. E quindi, ricordando questa verità, essendo ben
preparati e pronti a ricordare sempre questa verità, possiamo difenderci
dall'inganno quando Satana cerca di farci credere che Dio ci ha
abbandonato e che non possiamo più rivolgerci a Lui. Quindi, per
combattere contro le insidie di Satana, dobbiamo conoscere l'evangelo
che ci ha salvati, ed essere ben saldi in esso avendolo calzato e reso
parte integrale della nostra vita.
-v.16- "Lo scudo della fede"
Oltre a tutto quello che abbiamo visto finora, dobbiamo prendere lo
scudo della fede. Che cos'è la fede? La fede è confidare pienamente in
Dio. Come leggiamo più volte nella Bibbia, il giusto vivrà per fede. Ciò
che Dio vuole da noi è la fede, la fede in Dio e la fede in Gesù
Cristo. Non dobbiamo mai avere fede in noi stessi. Non dobbiamo avere
fede in altri uomini, non dobbiamo avere fede nella nostra chiesa o
nella nostra denominazione. La fede deve essere in Gesù Cristo. Questo
versetto dichiara che con lo scudo della fede, con una fede solida
fissata su Dio, possiamo spegnere tutti i dardi infuocati del maligno.
Satana ci attacca con dardi infuocati. Ricordiamoci che i dardi non solo
altro che le frecce scoccate da un arco con lo scopo di colpire il
nemico e ucciderlo. I dardi infuocati non erano altro che frecce che
avevano del materiale intono alla punta che poteva prendere fuoco e
anche se non colpiva il nemico, certamente faceva molto danno, in quanto
incendiava tutto ciò che colpiva. Questo è un modo figurato per
descrivere le varie tentazioni che Satana usa per cercare di farci
cadere. Possono essere tentazioni forti. Possono essere tentazioni che
durano a lungo, cercando quel momento in cui siamo stanchi di
combattere. Possono arrivare in vari modi e in vari momenti. Se
dovessimo cercare di vincere una tentazione con la nostra forza, prima o
poi cadremmo di sicuro. Invece, quando teniamo i nostri occhi su
Cristo, camminando per fede, allora potremo spegnere tutti i dardi
infuocati del maligno. Ma in che senso dobbiamo avere fede? Cos'è che
crediamo? Crediamo in Dio. Crediamo in tutto ciò che Dio è, e in ciò che
Dio dichiara. Per esempio, dobbiamo avere fede che Dio è con noi. Avere
fede vuol dire avere fede nella potenza di Dio, una potenza forte da
reggerci in qualunque prova, e forte da farci superare qualunque
tentazione. Vuol dire avere fede nell'amore di Dio, un amore che non ha
risparmiato il proprio Figlio, e perciò non mancherà di completare la
sua opera in noi. Dobbiamo avere fede nella fedeltà di Dio, che Dio non
verrà mai meno alle Sue promesse e alla Sua parola. Vuol dire avere fede
che siamo veramente in pace con Dio per mezzo di Cristo Gesù. Camminare
veramente per fede in Dio è uno scudo che può spegnere tutti i dardi
infuocati del maligno. In altre parole, può farci restare in piedi,
vittoriosi su tutte le tentazioni che Satana ci manda.
-v.17- "Prendete anche l'elmo della salvezza"
Prima di tutto, la parola tradotta qui con“prendere” non è la stessa
parola che viene tradotta con “prendere” nei versetti 13 e 16. La parola
usata qui viene tradotta altrove come “ricevere”. Quindi possiamo
tradurre questo versetto così: “ricevete anche l’elmo della
salvezza...”. Dobbiamo ricevere la salvezza da Dio. Dobbiamo riconoscere
che è un dono, tutto per grazia. Più riconosciamo che la salvezza è
un’opera di Dio più siamo sicuri contro le insidie di Satana. In
1Tessalonicesi 5:8 leggiamo un versetto simile "Ma noi, che siamo del
giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore
e preso per elmo la speranza della salvezza". In Efesini l’elmo è
chiamato la salvezza, in 1Tessalonicesi è chiamato la speranza della
salvezza. Dobbiamo riceverla da Dio, cioè, ogni giorno abbiamo bisogno
di aprire il nostro cuore e la nostra mente a credere nella speranza
della salvezza che Dio ci dà per mezzo di Cristo. Una forte speranza
nella salvezza di Dio ci difende contro le insidie di Satana. Una delle
tattiche più potenti di Satana è di farci dubitare la salvezza. Quando
un credente dubita la salvezza, diventa debole, perde totalmente la
gioia, non ha più pace, e diventa difficile per lui di vivere per la
gloria di Dio. Quando invece riceviamo da Dio la speranza della
salvezza, e copriamo la nostra testa, ovvero i nostri pensieri, con
questa speranza, sapendo perciò che siamo salvati per grazia, abbiamo
una forte difesa contro questo tipo di attacco di Satana. La speranza
della salvezza è il fatto di ricordare che siamo salvati per l’opera di
Cristo. La speranza della salvezza è ricordare che Dio porterà a
compimento la sua opera in noi! La speranza della salvezza è aggrapparci
alla verità che dove il peccato abbonda, la grazia sovrabbonda. È anche
ricordare che Dio è fedele, e che se noi confessiamo i nostri peccati
Dio ci perdonerà e ci purificherà da ogni iniquità. Quando ci
aggrappiamo alla speranza della salvezza, il peccato non ci attirerà.
Quindi, se noi riceviamo ogni giorno la speranza della salvezza che
abbiamo in Gesù Cristo, una speranza sicura, una speranza certa, allora,
saremo protetti contro le insidie del diavolo così come l'elmo protegge
efficacemente il capo del soldato.
"E la spada dello Spirito, che è la parola di Dio"
Passiamo ora ad un altro aspetto dell'armatura di Dio, questa volta,
un'arma offensiva. Come ogni parte dell'armatura di Dio, questa è
un'arma essenziale, infatti, è estremamente importante. Sto parlando
della spada dello Spirito, che è la Parola di Dio. Grazie a Dio, abbiamo
quest'arma preziosa e potente, potente contro le insidie del diavolo, e
potente contro il nostro proprio peccato. Perché la Parola di Dio viene
chiamata “la spada dello Spirito”? È importante riconoscere e ricordare
che la Parola di Dio non è qualcosa che origina dalla mente degli
uomini che l'hanno scritta, ma origina da Dio, dallo Spirito Santo. In
2Timoteo 3:16 leggiamo: “Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e
utile a insegnare, a convincere, a correggere e a educare nella
giustizia.” Tutta la Bibbia è ispirata dallo Spirito Santo. Quindi, è la
spada dello Spirito. È totalmente affidabile, ed è potente. Infatti, la
Parola di Dio è potente da rendere manifesto l'inganno di Satana quando
egli ci tenta. Abbiamo visto questo quando abbiamo considerato la
tentazione di Gesù Cristo, e come Gesù usò la Parola di Dio per vincere
ogni tentazione di Satana. Dobbiamo prendere la spada dello Spirito, che
è la Parola di Dio, non solo per poter riconoscere l'inganno di Satana,
ma per riconoscere e confessare anche il nostro peccato. Ricordate che
il nostro peccato è il nostro nemico più terribile. Grazie a Dio, la
Parola di Dio ci rivela il nostro peccato, come leggiamo in Ebrei 4:12. In Apocalisse 1, l'apostolo Giovanni vede Gesù Cristo nella sua gloria Apocalisse 1:16.
La spada che usciva dalla bocca di Cristo è la Parola di Dio, ovvero è
la Sua parola autorevole e divina. Ed è potente, potente da distruggere,
potente da salvare, potente da guidare, potente da illuminare. Quanto è
importante che sappiamo usare la Parola di Dio! E infatti, tenete conto
che quando Gesù combatteva le tentazioni di Satana, sapeva rispondere
con la Scrittura giusta per ogni tentazione. Perciò, per combattere e
vincere nella battaglia in cui ci troviamo, dobbiamo leggere la Parola
di Dio. Dobbiamo studiare la Parola di Dio per capirla sempre meglio.
Tanti credenti conoscono versetti qua e là, conoscono varie storie dalla
Bibbia, ma in realtà, non sono ben fondati nella Parola. Non riescono a
vedere i collegamenti fra gli insegnamenti. Non sanno tener conto del
contesto di ogni brano, tenendo conto anche dei brani paralleli. Per
questo, tanti credenti e purtroppo anche tante chiese, non hanno un
concetto chiaro e corretto della Parola di Dio. La usano male, e perciò,
non sanno difendersi dalle insidie del diavolo. Quindi, dobbiamo
studiare la Bibbia con cura ed impegno. Dobbiamo anche essere ripieni
dello Spirito Santo, perché solamente se lo Spirito ci guida possiamo
comprenderLa correttamente.
-v.18- "Pregate "L'ultima
arma è la preghiera, l'arma più potente che Dio ha messo a nostra
disposizione, il nemico scappa quando il cristiano prega Giacomo 4:7.
Nella vera preghiera, noi riconosciamo i nostri bisogni di Dio e
focalizziamo i nostri occhi su di Lui come l'Unico che può rispondere.
Nella vera preghiera, ci umiliamo davanti a Dio per aspettare da Lui ciò
di cui abbiamo bisogno. La vera preghiera, la preghiera che Dio
ascolta, è sempre fatta con umiltà, e anche con fede Ebrei 11:6.
Dobbiamo pregare con fede, non fede che Dio farà ciò che vogliamo noi,
ma fede che Dio risponderà secondo la sua saggezza e bontà. E questo
vuol dire pregare con umiltà. Dio ascolta gli umili Salmo 10:17. L'Eterno
dà ascolto al desiderio degli umili. Certamente, tante volte noi non
sappiamo come pregare. Secondo il nostro giudizio, una certa risposta
sarebbe la cosa migliore. Ma visto che non possiamo vedere il futuro, e
non comprendiamo molto di ciò che Dio sta facendo, spesso, in realtà non
sappiamo la cosa migliore. Grazie a Dio, lo Spirito Santo sovviene alle
nostre debolezze Romani 8:26-27. Grazie a Dio, lo Spirito Santo
intercede per noi, non secondo ciò che noi pensiamo nella nostra
debolezza, ma secondo Dio, secondo la saggezza perfetta di Dio. E
quindi, anche quando noi chiediamo la cosa sbagliata, lo Spirito Santo
prende le nostre richieste sbagliate e le trasforma in richieste giuste
per Dio. Così, Dio risponde in modo perfetto e al momento giusto in base
a ciò che lo Spirito ha pregato per noi. Questa verità dovrebbe
stimolarci a continuare a pregare, sapendo che anche quando siamo
deboli, abbiamo lo Spirito Santo che prega per noi. Perciò, non
smettiamo a pregare, ma perseveriamo sempre nella preghiera. Egli
trasformerà le nostre preghiere in quelle giuste.
"In ogni tempo"
Il punto centrale qua è semplicemente che dobbiamo pregare
costantemente. Dobbiamo pregare con ogni sorta di preghiera e di
supplica, il che significa che dobbiamo pregare per ogni tipo di
richiesta. E dobbiamo pregare nello Spirito. Questo vuol dire guidati
dallo Spirito Santo, secondo le verità che troviamo nella Parola di Dio,
che è la spada dello Spirito. Dobbiamo vegliare a questo scopo.
Certamente possiamo dormire la notte, anzi, chi guarda a Dio con fede
può dormire con tranquillità anche in mezzo alle difficoltà più grandi.
Ma vegliare a questo scopo vuol dire che resteremo in atteggiamento di
preghiera in ogni parte della giornata, e in ogni situazione.
"Con ogni preghiera e supplica"
Consideriamo ciò che questo versetto dichiara per quanto riguarda il
contenuto delle nostre preghiere. Paolo dice di pregare in ogni tempo
con ogni sorta di preghiera e di supplica nello Spirito, e poi dice con
ogni perseveranza e supplica per tutti i santi. Le nostre preghiere non
devono essere principalmente per i nostri bisogni. Prima di tutto,
seguendo l'esempio del Padre Nostro, dobbiamo pregare che il nome di Dio
sia santificato, ovvero glorificato. Dobbiamo pregare per l'espansione
del suo regno. Dobbiamo pregare per la protezione spirituale di noi
stessi e di altri credenti. Seguendo l'esempio di tante preghiere che
troviamo nella Bibbia, soprattutto le preghiere del Nuovo Testamento,
dobbiamo pregare affinché l'amore dei santi possa crescere in conoscenza
e discernimento, affinché possano scegliere le cose migliori, e avere
una vita che dia piacere a Dio e porti frutto. Dobbiamo pregare che gli
altri credenti intorno a noi possano conoscere meglio la ricchezza della
nostra eredità, e la potenza di Dio che opera in noi, e che possano
conoscere di più l'immensità dell'amore di Dio per noi. Dobbiamo pregare
che l'Evangelo possa spandersi per essere glorificato con la salvezza
di nuove persone. Dobbiamo pregare per porte aperte. Paolo ci esorta in
questo brano a pregare per tutti i santi. Visto che il secondo
comandamento è di amare gli altri come noi stessi, pregare
principalmente per noi stessi e la nostra famiglia è mancare nell’amore.
Dobbiamo avere amore anche per gli altri, e questo vuol dire pregare
per loro, secondo gli insegnamenti della Bibbia.
-v.19/20- "E anche per me"
Dopo aver detto di pregare per gli altri, nei versetti 19 e 20 Paolo
chiede preghiera per se stesso. Questo mostra la grande umiltà
dell'apostolo e il senso che aveva della grandezza del lavoro del
ministero; e che è dovere delle persone pregare per i loro ministri. È
buono quando chiediamo ad altri di pregare per noi. Fare così è
riconoscere il nostro bisogno. Fare così ci aiuta a combattere
l'orgoglio di voler sembrare forte davanti gli altri. Questo dà agli
altri il privilegio di partecipare all'opera di Dio in noi, in modo che
quando Dio opera, possano anche rallegrarsi e ringraziare Dio per le
risposte alle loro preghiere. Paolo chiese preghiera per avere le parole
giuste per poter parlare in modo giusto dell’Evangelo.
"Perché lo annunzi francamente"
Chiese preghiera per franchezza, ovvero coraggio, da poter proclamare
l'Evangelo. Nonostante che Paolo fosse prigioniero, pregava di poter
annunciare l'Evangelo con franchezza, riconoscendo che era un suo dovere
farlo. In una tale situazione, tanti di noi avremmo chiesto preghiera
di poter essere liberati dall’essere ingiustamente tenuti prigionieri.
Ma il desiderio di Paolo era che il nome di Cristo Gesù fosse
proclamato. E perciò, non chiese preghiera di essere liberato, ma di
avere coraggio e parole giuste per poter annunciare in modo giusto
l’Evangelo.
Vers. 21-24 Saluti
-v.21/22- "Tichico" Notate
che Paolo descrive Tichico come un caro fratello e fedele ministro del
Signore. Paolo sta dando una raccomandazione di Tichico a loro. Quando
uno è fedele, è buono far conoscere questa sua fedeltà agli altri, in
modo che sapranno di potersi fidare di quella persona. Infatti, vediamo
nelle epistole che Paolo era ben pronto a parlare bene di altri. Abbiamo
l'abitudine di parlare bene di chi è fedele e impegnato per Dio?
Consideriamo gli altri come cari, come Paolo descriveva Tichico come un
caro fratello? In greco, la parola tradotta con "caro" è la parola
"amato". Quindi, in realtà Paolo stava dicendo: l’amato fratello. Notate
come in questi due versetti Paolo riteneva importante far sapere ai
credenti come stava e ciò che faceva. Paolo sapeva che questo era
importante, cioè che loro conoscessero la sua condizione, sia per
consolare i loro cuori, sia per aiutarli ad avere una visione per
l’opera di Dio. Come credenti, è molto importante che non viviamo in un
piccolo guscio, pensando soprattutto alle nostre cose. Visto
l'importanza dell'amore cristiano, è importante che ci informiamo della
situazione degli altri. Se ci focalizziamo principalmente sui nostri
problemi e sulle nostre circostanze, ci porta ad essere egoisti. Quando
invece ci impegniamo ad essere informati degli altri, ci aiuta a vedere
di più l'opera di Dio, e ad avere più amore per gli altri. In più,
quando Dio opera in loro, ci dà motivo di ringraziarLo e di lodarLo.
Quindi, è importante anche informare gli altri della nostra situazione, e
impegnarci a sapere delle loro circostanze.
-v.23/24- "Pace ai fratelli e amore con fede"A
questo punto, Paolo ha concluso la sua epistola, e perciò, chiude con
le parole che usa per chiudere varie epistole, che sono una forma di
preghiera. Paolo prega che possiamo avere pace e amore con fede, il
tutto che origina da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo. Poi, prega che
la grazia sia con tutti quelli che amano il Signore Gesù Cristo con
amore inalterabile. Questo è un altro modo di descrivere i veri
credenti. La parola qui tradotta con "inalterabile" è la stessa parola
che troviamo in 1Corinzi 15:42 (incorruttibile). E quindi, il senso è di
amare Cristo con un amore puro, un amore non macchiato dal peccato.
Come possiamo avere un amore puro? Se noi confessiamo ogni peccato, Dio è
fedele, non solo da perdonarci, ma anche da purificarci da ogni
iniquità. E perciò, quando camminiamo in santità, confessando i nostri
falli ogni volta che cadiamo nel peccato, siamo puri davanti a Dio, e il
nostro amore sarà un amore puro, un amore inalterabile o
incorruttibile. Questo è un frutto di chi è un vero credente. E perciò,
Paolo prega che la grazia sia con tutti i veri credenti, ovvero con
coloro che amano il Signore nostro Gesù Cristo con un amore puro.
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