Studio della Lettera agli Efesini cap. 6

EFESINI CAP. 6

Nell'ultimo studio in Efesini 5, abbiamo considerato prima l'insegnamento che Dio dà per quanto lo spogliarsi del vecchio uomo e poi gli insegnamenti riguardanti il marito e la moglie. Ora, vogliamo iniziare a considerare l'insegnamento che riguarda genitori e figli.

Vers. 1-4 Genitori e figli

-v.1- "Figli, ubbidite nel Signore" Questo brano è importante per ogni figlio, e anche per ogni genitore. Però, è anche importante per ogni credente, perché ci insegna come vivere come figli di Dio. Quindi, ascoltiamo tutti questa parola da parte di Dio. I genitori hanno la responsabilità di allevare i figli nell’ammonizione del Signore, quindi, sono essi stessi che devono insegnare i figli ad ubbidire e ad onorare i genitori. Aiutare un figlio a capire che l’ubbidienza ai suoi genitori è la via per essere benedetto lo aiuterà ad ubbidire a Dio quando sarà più grande. Al contrario, un figlio che non impara ad essere ubbidiente ai suoi genitori avrà un'immensa difficoltà ad essere ubbidiente a Dio. Quindi, gli insegnamenti in questo brano non riguardano solo il comportamento del figlio in casa, ma riguardano moltissimo il suo rapporto con Dio. I figli sono chiamati ad ubbidire ai loro genitori “nel Signore”. L'ubbidienza ai genitori, come anche l'onorare i genitori, è il piano di Dio per ogni figlio. Quindi, ubbidire ai genitori equivale a ubbidire a Dio. Nella sua perfetta saggezza, è Dio che ha stabilito i ruoli così. E perciò, un figlio è chiamato ad ubbidire in ogni cosa. Che cos'è la vera ubbidienza? La parola ubbidire vuol dire semplicemente ascoltare e poi fare ciò che i genitori dicono al figlio. Infatti, in greco, la parola ubbidire ha come radice la parola “ascoltare”. Per poter ubbidire, un figlio deve ascoltare per poi poter fare ciò che il genitore ha detto. Quindi, il primo passo nell'allevare in modo giusto un figlio è di insegnare al figlio l'importanza di ascoltare attentamente quando un genitore gli parla. Qual è l’ubbidienza che Dio comanda, a noi, e ai figli nei confronti dei genitori? L’ubbidienza che Dio comanda deve essere un’ubbidienza immediata, un'ubbidienza fatta col cuore, ed un'ubbidienza totale. E perciò, questo è l'unico tipo di ubbidienza che Dio accetta in un figlio nei confronti dei genitori. Chi è un genitore deve addestrare il figlio ad essere ubbidiente in questo modo. È giusto che un figlio ubbidisca ai suoi genitori nel Signore. Qualunque forma di disubbidienza è ribellione ed è peccato. Non c'è via di mezzo.

-v.2- «Onora tuo padre e tua madre» Dio comanda ai figli di onorare i genitori. Cosa vuol dire “onorare”? Il senso basilare del verbo “onorare” è di considerare la persona onorata di grande valore. Quando tu onori qualcuno, tu stimi quella persona di avere un altissimo valore. Quindi, onorare il padre e la madre vuol dire considerarli di grande valore, vederli come preziosi, e trattarli come tali. Certamente, l'onorare i genitori comprende l’ubbidienza, ma va molto oltre all’ubbidienza. Comprende anche il comportarsi con grande rispetto nei loro confronti, parlando loro con rispetto e gentilezza, e parlando con rispetto di loro. Il comandamento di onorare i genitori è così importante che Dio lo accluse nei 10 comandamenti. Ci sono tante cose che non sono state comprese nei 10 comandamenti, ma troviamo il comandamento di onorare i genitori in quell'elenco. Riconosciamo quanto sia importante anche dal fatto che il comandamento di onorare i genitori è il primo comandamento con promessa. Dio promette una benedizione meravigliosa a quel figlio che veramente onora i suoi genitori.

-v.3- «affinché tu sia felice e abbia lunga vita sulla terra» Quando un figlio onora i suoi genitori, Dio opererà affinché quel figlio stia veramente bene nella sua vita. La mano di Dio sarà sopra quel figlio in modo particolare, per tutta la vita. Voglio incoraggiare ciascuno di voi, sia voi che siete genitori che voi figli, a considerare l'immensità di questa promessa. Dio avrà una cura speciale e particolare per quel figlio che veramente onora i suoi genitori. Avrà una vita lunga sopra la terra. Questa non è una garanzia che ogni individuo vivrà a lungo, perché nel piano di Dio può essere che Dio avrà stabilito meno anni per una certa persona. Però, in linea generale, chi onora i suoi genitore mentre è in casa, avrà una vita lunga, e in ogni caso starà bene, curato in modo speciale da Dio. Come è vero che un figlio che onora i suoi genitori sarà benedetto in modo speciale da Dio, e la sua vita andrà bene, è altrettanto vero che un figlio che non onora suoi genitori avrà una vita che non andrà bene. La vita non andrà bene per quel figlio che non onora i suoi genitori. Capire questo dovrebbe spingere ogni genitore ad avere un immenso impegno nell'addestrare il figlio al vero onore per i genitori. Infatti, alla luce delle conseguenze belle o brutte che ci saranno per l'ubbidienza o meno di questo comandamento, è una immensa mancanza di amore da parte di un genitore se non insegna al suo figlio a veramente onorare i genitori Proverbi 10:1 Proverbi 17:25Proverbi 19:13 Proverbi 30:17 Deuteronomio 21:18-21.

-v.4- "E voi, padri …" Il termine “disciplina”, in greco paideia, abbraccia tutta l'educazione, tutto quello che riguarda sia la mente, sia i valori morali, sia il corpo. Comprende l'istruzione, la disciplina, le varie regole, gli ammonimenti e, quando è necessario, la punizione. Ammonire: mettere in testa, trasmettere e fissare verità nella mente. Allevare nella disciplina e nell'ammonizione del Signore. In altre parole significa formare il figlio perché diventi un adulto ben preparato in ogni campo della vita. Possiamo fare un paragone con l'addestramento di un soldato egli deve conoscere tante cose. Certamente, deve sapere come combattere, ma anche come trovare cibo, come orientarsi, dove andare, come comunicare con la base, come curare un compagno ferito, come comportarsi di fronte a una bomba chimica, come affrontare un nemico faccia a faccia, e tante, tante altre cose. Genitori, il nostro ruolo è molto simile. Abbiamo a disposizione un certo tempo, di solito circa 19 o 20 anni. Poi i figli si troveranno in mezzo alle tante battaglie della vita. Genitori: abbiamo in mente un chiaro elenco delle capacità fondamentali che devono possedere i figli? È possibile essere buoni genitori se non ubbidiamo al comandamento principale che Dio dà ai genitori? Educare vuol dire allevare il figlio in modo tale che egli non prenda nessuna decisione, senza pensare bene alle conseguenze che ne deriveranno. Ricordiamoci però che l'insegnamento e la disciplina da parte del genitore, deve essere fatto in modo da non procurate ira interiore nei figli. Un modo gravemente sbagliato di fare, che prova grande ira nel figlio, ma che purtroppo è molto comune, è di disciplinare o punire il figlio con rabbia, ovvero, essendo motivati dalla rabbia e non dal fare la cosa giusta. La cosa importante è la motivazione, che si può esprimere in modi diversi. Quando un genitore disciplina con rabbia, anche se il figlio è veramente colpevole, al figlio quella disciplina sembrerà ingiusta, perché egli noterà la rabbia del genitore, non ciò che il figlio ha fatto di male. Un altro modo in cui possiamo provocare i figli ad ira, è quando non abbiamo delle chiare regole in casa che devono venire applicate con costanza, questo crea confusione e ira nel figlio. Invece, avere chiare regole, che vengono applicate con costanza produce pace nel cuore del figlio. Ricordiamoci che anche le leggi spirituali di Dio sono costanti. Se qualcosa è peccato, è sempre peccato. Se qualcosa è permesso, è sempre permesso. Così, possiamo vivere tranquillamente, sapendo ciò che Dio permette, e ciò che è vietato. Non c’è alcuna confusione. Questa stabilità ci permette di avere pace.

Vers. 5-9 Servi e padroni

-v.5- "Servi, ubbidite ai vostri padroni" Il termine non si riferisce tanto ai servi salariati, quanto agli schiavi, di cui a quel tempo c'erano molti milioni nell'impero romano. Erano di tutte le razze, prigionieri presi in guerra o loro figli. Il cristianesimo non ha distrutto violentemente questo rapporto, ma l'ha regolato, mitigato e minato introducendo nella vita umana un nuovo elemento che l'avrebbe distrutto, davanti a Dio siamo tutti uguali, tutti figli di Dio. Oggi, nella nostra società, non esiste la schiavitù come l'abbiamo conosciuta nel passato ma questi insegnamenti restano validi per quanti sono soggetti a persone, a società o a istituzioni a cui siamo legati con contratti di lavoro e di sottomissione.
"Con timore e tremore" Dobbiamo fare il nostro dovere non per paura della punizione, ma per paura che il servizio non sia fatto bene. Con grande umiltà e rispetto, stimandoli e onorandoli, con attenzione a non offenderli, con sottomissione ai loro rimproveri e correzioni e con timore di punizione; ma soprattutto con il timore di Dio, essendo da esso ispirato e obbligato all'obbedienza.
"Come a Cristo" Non dobbiamo cercare l'approvazione dell'uomo ma di Cristo, Egli vedrà e ricompenserà la nostra fedeltà al dovere, anche se un istruttore terreno non lo farà.

-v.6- "Non servendo per essere visti" Non bisogna fare il proprio dovere solo sotto l'occhio del padrone, fingendo molta diligenza e industria, per ingraziarsi i suoi affetti, per poi trascurare i suoi affari quando egli è assente; è doveroso sostenere il proprio servizio anche in sua assenza, così come in sua presenza, il che è lodevole.
"Ma come i servi di Cristo" Agendo allo stesso modo come se essi servissero Cristo, ricordiamoci che siamo servi di Cristo in ogni occasione della vita, pertanto è doveroso fare la volontà di Dio di buon animo sotto ogni aspetto della vita.

-v.7- "Servendo con benevolenza, come se serviste il Signore e non gli uomini" Servendo e ubbidendo ai loro padroni non a malincuore o con cattiva volontà ma come al Signore, perché è la volontà del Signore ed è piacevole ai suoi occhi.

-v.8- "Sapendo che" Sapendo che qualunque cosa buona fa ogni uomo secondo la volontà di Dio, guidato dai giusti principi nel suo cuore, e in vista della gloria di Dio, lo stesso riceverà dal Signore, vale a dire ne riceverà ricompensa e ne trarrà vantaggio; non ha importanza se sia servo o libero, uno schiavo o un uomo affrancato, Dio darà la giusta ricompensa.

-v.9- "Voi, padroni, agite allo stesso modo" Chiaramente l'apostolo si riferisce a quei padroni che avevano accettato Gesù come salvatore. Questo versetto non si riferisce al servizio e all'obbedienza, ma all'onestà di cuore, alla benevolenza, all'umanità e al rispetto per Cristo e alla volontà di Dio, al fare cose buone e all'adempimento del loro dovere, come vorrebbero che i loro servi facessero il loro; il cui dovere, se precettori religiosi, è, istruirli e usarli per compiti religiosi, pregare con loro e per loro, dare loro il buon esempio, per evitare che cadano in cattive compagnie e concedere loro il tempo adeguato per i doveri religiosi; e per quanto riguarda i loro corpi e le preoccupazioni esteriori, fornire loro cibo sufficiente e vestiti adeguati, o dare loro il salario dovuto, prendersi cura di loro quando sono malati o zoppi, e mostrare loro compassione e umanità, per incoraggiarli a prudenza, fedeltà e laboriosità (esempio il centurione romano).
"Sapendo che" Non dobbiamo mai dimenticare che in qualunque posizione possiamo trovarci, Dio è il sovrano di ogni cosa, l'unico vero Signore e in Lui non esiste neanche l'ombra di favoritismo, Egli è imparziale.

Vers. 10-20 L'armatura del cristiano
Dal capitolo 1 al capitolo 3 Efesini spiega come la nostra salvezza è un’opera di grazia da parte di Dio. In questi capitoli, impariamo che Dio ci ama con un amore immenso. Poi, iniziando nel capitolo 4, ci insegna come dobbiamo vivere, ora che siamo stati salvati da Dio per grazia. Parla di come vivere i vari ruoli della vita. Ora, da Efesini 6:10 in avanti, ci spiega come combattere nella guerra in cui ci troviamo. Quindi, nel considerare questo brano, dobbiamo ricordare che prima di parlarci di come possiamo avere la vittoria, Dio ci parla dalla salvezza che Egli ha compiuto per noi per mezzo di Gesù Cristo. Dobbiamo sempre considerare la nostra responsabilità alla luce di tutto ciò che Dio ha provveduto per noi in Gesù Cristo.

-v.10- "Fortificatevi nel Signore" Ora, Paolo sta per concludere la sua epistola, e così dichiara "del resto", ovvero, quello che rimane da dire è il seguente. In ordine, questo è l'ultimo insegnamento principale di questa lettera, ma non è ultimo in importanza. Quindi, prego che anche noi presteremo attenzione a ciò che Dio ci insegna in questo brano. La prima cosa da notare qui è che se Dio ci comanda di essere fortificati nel Signore, vuol dire che abbiamo bisogno di una forza che non è in noi stessi per poter superare le prove e il combattimento contro la carne che abbiamo in questa vita. In altre parole, questo comandamento rende chiaro che la nostra forza non basta. Noi siamo troppo deboli in noi stessi per vincere i combattimenti che ci sono nella vita. A volte crediamo di potercela fare da soli. A volte il nostro orgoglio ci inganna, e crediamo di essere forti per conto nostro. Infatti, Dio ci avverte di questo pericolo, questo orgoglio, perché l'orgoglio di credere di farcela da soli precede la caduta. Quindi, la prima verità da tenere bene in mente è che noi siamo troppo deboli da soli per resistere nella guerra in cui ci troviamo. Abbiamo bisogno della forza di Dio. La nostra forza non ci basta. E per questo motivo, dobbiamo fortificarci nel Signore. Gesù Cristo, il Signore dei signori, ha ogni potere in cielo e sulla terra. Tutto è sotto il suo controllo. Non esiste alcuna situazione o alcuna forza che non sia sotto il potere di Gesù Cristo. Questo significa che ogni situazione della nostra vita, ogni ostacolo, ogni persona nella nostra vita, ogni nemico, ogni forza che si innalza contro di noi, tutto è sotto il controllo di Gesù Cristo. Pertanto dobbiamo fortificarci nel Signore, e nella forza della sua potenza. Se riconosciamo la verità che Gesù ha ogni potere, e che è pienamente sovrano su tutto, e che la Sua potenza è senza limiti, allora avremo la fede per essere fortificati nella forza della sua potenza, e troveremo che la sua potenza sarà sempre più che sufficiente per ogni nostro bisogno. Non dimentichiamo che finché siamo in questa terra, avremo combattimenti. Il nostro nemico peggiore, il nostro peccato, non smetterà di attaccarci finché non lasceremo questo mondo. Quindi, ogni giorno abbiamo bisogno di nuove forze dal Signore. E perciò, ogni giorno, dobbiamo essere fortificati di nuovo dal Signore, e dalla forza della sua potenza.

-v.11- "Rivestitevi" Questo presuppone che gli eletti sono in uno stato di guerra, e che dobbiamo avere il carattere di soldati, e che abbiamo nemici con cui combattere, e che quindi dobbiamo essere equipaggiati con un'armatura adeguata e adatta, per affrontarli. Il comandamento principale di questo versetto è di rivestirci dell'intera armatura di Dio. L'unico modo per vincere nei combattimenti che avremo è di essere rivestiti dell'intera armatura di Dio. Nello stesso modo in cui la nostra forza non basta e dobbiamo essere fortificati nel Signore e nella forza della sua potenza, similmente non bastano le nostri armi umane. Dobbiamo rivestirci dell'armatura di Dio. Non è sufficiente rivestirci solamente con una parte dell’armatura. Dobbiamo rivestirci dell'intera armatura di Dio. Se manchiamo qualsiasi pezzo, Satana ci attaccherebbe proprio in quel punto, visto che là saremo senza difesa. E' necessaria l'intera armatura di Dio. Non basta conoscere l'armatura, bisogna indossarla.
"Saldi contro le insidie" Cosa vuol dire il termine “le insidie del diavolo”? La parola insidie descrive la furbizia, l'inganno, e i metodi subdoli di Satana per combattere e cercare di abbattere i figli di Dio. Solitamente, quando Satana attacca, non è in modo diretto e palese. Piuttosto, egli è furbo, e mette le sue trappole in modo che non siano evidenti. Lui ci conosce molto bene, e cerca quei modi per farci cadere con furbizia anziché con la forza. Infatti, il suo potere è nell’inganno. La Bibbia ci dà tanti esempi di come Satana opera Marco 13:22 (falsi cristi e falsi profeti), 2Corinzi 2:11 (con l’inganno e la menzogna), 2Corinzi 4:4 (accecare le menti), 2Corinzi 11:3 (seduzione), 2Corinzi 11:13-15 (trasformazione in angelo di luce), 2Tessalonicesi 2:9 (Segni e prodigi bugiardi), 2Pietro 2:1-3 (falsi dottori). Siamo in una guerra, una guerra spirituale, una guerra in cui il nostro peccato, il mondo, e Satana vogliano farci del male e abbatterci. Se non siamo attenti, se non siamo svegli, cadremo, e le cadute ci fanno molto, molto male. Considerando la grandezza del nostro combattimento, e i rischi terribili che abbiamo, quanto è importante che vegliamo, che siamo sobri, e che siamo ben armati.

-v.12- "Il nostro combattimento infatti non è …" Abbiamo bisogno dell’intera armatura di Dio perché il nostro combattimento è contro un nemico spirituale, non è contro sangue e carne. Noi combattiamo contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti. Consideriamo chi sono questi nostri nemici. I primi tre di questo elenco, i principati, le potestà, i dominatori del mondo di tenebre, sono descrizioni di potenze. Sono varie descrizioni della potenza di Satana e degli angeli che lo seguono. Ricordate che Satana è chiamato il dio di questo mondo, e il principe del mondo Giovanni 14:30. Nella Bibbia, impariamo che c'è una certa gerarchia negli angeli di Dio. Similmente, c'è una gerarchia negli angeli che seguono Satana. E quindi, questi termini, i principati, le potestà, e i dominatori del mondo di tenebre, rappresentano le varie categorie di forze malvagie che collaborano insieme per farci cadere. La quarta descrizione è “gli spiriti malvagi nei luoghi celesti”. I nostri nemici sono spiriti, non sono persone. I veri nemici non sono le persone ma gli spiriti malvagi dietro quelle persone. E voglio notare la parola “malvagi”. Gli spiriti che sono i nostri veri nemici sono malvagi. Non c'è nulla di buono in loro. Sono assolutamente e totalmente malvagi. Gli uomini più malvagi possono avere qualche briciola di bontà in loro. Invece, questi spiriti malvagi sono assolutamente malvagi. C’è solo malvagità in loro. Fanno il più male possibile che sia loro concesso di fare. Dobbiamo capire che noi stiamo combattendo contro forze spirituali, che sono più forti di noi. Le armi materiali e umane non possono fare nulla contro i poteri spirituali che sono i nostri nemici. È per questo che anche l'uomo più forte, con le armi umane più potenti, non può difendersi minimamente contro queste forze. Dobbiamo avere l'armatura di Dio. Dobbiamo essere fortificati nel Signore. I vari principati, le potestà e i dominatori del mondo di tenebre sono tutti parte della gerarchia di Satana. Insieme, usano le loro insidie per cercare di farci peccare e allontanarci da Dio. Lo scopo di Satana è di farci dubitare Dio e desiderare il peccato. La nostra battaglia è una battaglia spirituale.

-v.13- "Perciò prendete la completa armatura di Dio" La parola “perciò” traduce due parole greche che vogliono dire “alla luce di questo”. In altre parole, alla luce del fatto che siamo in un combattimento contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre, e contro gli spiriti malvagi, alla luce della severità del nostro combattimento, e del fatto che stiamo combattendo contro le insidie del diavolo, alla luce del fatto che la nostra forza non basta e che per questo dobbiamo fortificarci nel Signore, questo versetto ci comanda di prendere l'intera armatura di Dio. Notate che questo comandamento dice quello che noi dobbiamo fare. Dio provvede la sua armatura gratuitamente per noi. Ma dobbiamo noi rivestirci, o come dichiara in questo versetto, dobbiamo prendere l'intera armatura di Dio. Per un soldato, l’armatura che rimane appesa nell'armadio non è di alcun aiuto. Solamente se lui la tira fuori e la indossa pienamente potrà essere un grande aiuto. E similmente, dobbiamo prendere e rivestirci dell’intera armatura di Dio. Come ho menzionato quando abbiamo considerato il versetto 11, ci serve l'intera armatura di Dio. Non bastano solo alcune parti. In un combattimento, se un soldato dovesse mancare di indossare solo un pezzo della sua armatura, potrebbe essere ferito proprio in quella parte che non era coperta. E perciò, è essenziale prendere l'intera armatura di Dio. Oggi, con l'aiuto di Dio vogliamo considerare i vari aspetti di questa armatura. È molto importante capire che se noi prendiamo l'intera armatura di Dio possiamo resistere contro qualunque insidia di Satana. In realtà, Satana vuole farci credere che non riusciamo a resistergli. Ogni volta che usiamo l'intera armatura di Dio avremo la vittoria. Dio ha provveduto tutto per noi per avere la vittoria. Ma dobbiamo utilizzare tutti i mezzi di Dio, qui chiamati l'intera armatura di Dio.
"Resistere nel giorno malvagio" Che cos'è questo giorno malvagio? Il giorno malvagio descrive quei momenti in cui Satana attacca in modo più duro e precisamente quando la nostra guardia è abbassata perché per un po’ di tempo non abbiamo ricevuto attacchi spirituali. Dobbiamo essere pronti a combattere tutti i giorni, perché quando meno ce lo aspettiamo, satana scaglia il suo attacco più forte. E possiamo vincere in quelle battaglie solamente se prendiamo l’intera armatura di Dio. Non basta solo avere l'armatura nell'armadio, sperando di poterla indossare nel giorno in cui servirà. Piuttosto, dobbiamo già essere rivestiti dell’intera armatura di Dio prima che arrivi l'attacco di Satana. Questo vuol dire che dobbiamo prendere l'armatura di Dio ogni giorno della nostra vita.
"E restare in piedi" La frase "restare ritti in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere" è una frase militare, che descrive ciò che faceva un soldato in battaglia. Lui restava in piedi combattendo finché c'erano nemici ancora in piedi. Poi, essendo l’unico rimasto in piedi, rimaneva dritto perché era il vincitore. Quindi descrive uno che continua a combattere finché non arriva a conquistare la piena vittoria. Restare ritti in piedi vuol dire vincere nel combattimento. È estremamente importante capire che fortificandoci nella forza del Signore, e prendendo l'intera armatura di Dio, possiamo vincere ogni battaglia. Satana usa l’insidia di cercare di farci credere che non ce la facciamo. Satana cerca di farci credere che è impossibile vincere. Se lo crediamo, a quel punto ci arrendiamo. Grazie a Dio, la verità è che possiamo vincere se abbiamo l'intera armatura di Dio.

-v.14- "State dunque saldi" Questo versetto inizia di nuovo con una frase che comprende la parola saldi. Questa è una posizione di battaglia. Dobbiamo essere sempre pronti per ogni battaglia, perché non sappiamo quando e come Satana ci attaccherà. E perciò, dobbiamo stare sempre e costantemente ritti e saldi, ovvero, pronti per la battaglia. Altrove, leggiamo di essere sobri, di vegliare.
"Prendete la verità per cintura dei vostri fianchi" Prima di tutto, dobbiamo essere saldi nella verità di Dio, ovvero nella Parola di Dio. Ricordate che l'arma principale di Satana è la menzogna. L'unico modo per combattere la menzogna è con la verità. La verità viene da Dio. E perciò, per cingerci con la verità dobbiamo conoscere sempre di più la Parola di Dio. È con la verità di Dio che combattiamo le menzogne di Satana. È utile ricordare come Gesù combatté la tentazione di Satana quando fu tentato dopo quaranta giorni nel deserto, perché Satana usa delle tentazioni simili a queste anche con noi Matteo 4:3-10. Notate che Gesù combatteva ogni tentazione di Satana con una verità dalla Parola di Dio. Questo ci insegna che la difesa più importante ed essenziale per vincere la tentazione di Satana è la verità di Dio. Dobbiamo riempire la nostra mente e il nostro cuore con la verità di Dio. Non basta solo conoscere la verità intellettualmente, dobbiamo coprirci con la verità. In altre parole, dobbiamo dirigere tutti i nostri pensieri e ragionamenti secondo la verità di Dio. Dobbiamo rendere ogni nostro pensiero e ragionamento prigioniero a Cristo, che vuol dire prigioniero alla sua verità. Certamente, per essere cinti della verità dobbiamo camminare pienamente nella verità, nel senso che dobbiamo evitare ogni forma di inganno e di ipocrisia e di menzogna. Se lasciamo qualunque forma di menzogna nella nostra vita, stiamo lasciando la porta pienamente aperta a Satana di entrare e farci tanto male. Quindi, una parte dell’avere la cintura della verità è di evitare ogni forma di disonestà. In più, oltre a riempirci della Parola di Dio, dobbiamo far sì che i nostri pensieri siano controllati dalla Parola di Dio.
"Rivestitevi della corazza della giustizia" Dobbiamo rivestirci con la giustizia. La giustizia è ciò che è giusto. Ricordate che solamente Dio è il metro di ciò che è giusto. Ci sono due modi con cui dobbiamo rivestirci con la corazza della giustizia. Per prima cosa, dobbiamo sempre ricordare che la nostra giustizia è la giustizia di Gesù Cristo. E perciò, dobbiamo aggrapparci sempre alla Sua giustizia. Dobbiamo sempre vedere in Gesù Cristo la nostra giustizia. Questa non deve essere solamente una conoscenza intellettuale, ma deve essere una verità a cui ci aggrappiamo coscientemente tutti i giorni. Dobbiamo ringraziare Dio ogni giorno che Gesù Cristo è la nostra giustizia, e che Egli è il nostro sommo sacerdote, la via per arrivare a Dio. Ma c'è anche un altro modo importante con cui dobbiamo rivestirci con la corazza della giustizia. Dobbiamo camminare in giustizia. In altre parole, dobbiamo camminare in santità, secondo la verità di Dio. Se lasciamo qualsiasi peccato nella vostra vita, Satana può usare quel peccato come appoggio per attaccarci ancora di più. Quando confessiamo i nostri peccati, Dio ci perdona e ci purifica, in modo che Satana non può usare quel peccato come appoggio. Quindi, rivestirsi con la corazza della giustizia vuol dire aggrapparsi coscientemente ogni giorno alla giustizia di Cristo, e vuol dire anche camminare in giustizia, ovvero in santità, confessando subito ogni peccato.

-v.15- "Mettete come calzature ai vostri piedi" I calzari erano fondamentali nella composizione dell'armatura in quanto davano protezione al piede e stabilità nel combattimento. Dobbiamo essere fermamente fondati e stabiliti nelle verità dell'evangelo che ci ha salvato. La parola che viene tradotta “prontezza” vuol dire anche “essere preparato”. Dobbiamo essere ben preparati nell'evangelo, dobbiamo conoscere bene la verità della nostra salvezza. Per esempio, dobbiamo capire la nostra natura di peccato, dobbiamo capire che siamo pienamente giustificati in Gesù Cristo, e che la nostra giustizia non è qualcosa che meritiamo, ma piuttosto ci viene attribuita da Cristo. Dobbiamo capire che in Gesù Cristo abbiamo libero accesso a Dio per ottenere sempre l'aiuto che ci serve. Dobbiamo riconoscere e ricordare che siamo sigillati con lo Spirito Santo che è la caparra della nostra piena redenzione. Notiamo che l'evangelo è chiamato “l'evangelo della pace”. Per mezzo dell'evangelo, ovvero la salvezza in Gesù Cristo, abbiamo pace con Dio. E quindi, ricordando questa verità, essendo ben preparati e pronti a ricordare sempre questa verità, possiamo difenderci dall'inganno quando Satana cerca di farci credere che Dio ci ha abbandonato e che non possiamo più rivolgerci a Lui. Quindi, per combattere contro le insidie di Satana, dobbiamo conoscere l'evangelo che ci ha salvati, ed essere ben saldi in esso avendolo calzato e reso parte integrale della nostra vita.

-v.16- "Lo scudo della fede" Oltre a tutto quello che abbiamo visto finora, dobbiamo prendere lo scudo della fede. Che cos'è la fede? La fede è confidare pienamente in Dio. Come leggiamo più volte nella Bibbia, il giusto vivrà per fede. Ciò che Dio vuole da noi è la fede, la fede in Dio e la fede in Gesù Cristo. Non dobbiamo mai avere fede in noi stessi. Non dobbiamo avere fede in altri uomini, non dobbiamo avere fede nella nostra chiesa o nella nostra denominazione. La fede deve essere in Gesù Cristo. Questo versetto dichiara che con lo scudo della fede, con una fede solida fissata su Dio, possiamo spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Satana ci attacca con dardi infuocati. Ricordiamoci che i dardi non solo altro che le frecce scoccate da un arco con lo scopo di colpire il nemico e ucciderlo. I dardi infuocati non erano altro che frecce che avevano del materiale intono alla punta che poteva prendere fuoco e anche se non colpiva il nemico, certamente faceva molto danno, in quanto incendiava tutto ciò che colpiva. Questo è un modo figurato per descrivere le varie tentazioni che Satana usa per cercare di farci cadere. Possono essere tentazioni forti. Possono essere tentazioni che durano a lungo, cercando quel momento in cui siamo stanchi di combattere. Possono arrivare in vari modi e in vari momenti. Se dovessimo cercare di vincere una tentazione con la nostra forza, prima o poi cadremmo di sicuro. Invece, quando teniamo i nostri occhi su Cristo, camminando per fede, allora potremo spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Ma in che senso dobbiamo avere fede? Cos'è che crediamo? Crediamo in Dio. Crediamo in tutto ciò che Dio è, e in ciò che Dio dichiara. Per esempio, dobbiamo avere fede che Dio è con noi. Avere fede vuol dire avere fede nella potenza di Dio, una potenza forte da reggerci in qualunque prova, e forte da farci superare qualunque tentazione. Vuol dire avere fede nell'amore di Dio, un amore che non ha risparmiato il proprio Figlio, e perciò non mancherà di completare la sua opera in noi. Dobbiamo avere fede nella fedeltà di Dio, che Dio non verrà mai meno alle Sue promesse e alla Sua parola. Vuol dire avere fede che siamo veramente in pace con Dio per mezzo di Cristo Gesù. Camminare veramente per fede in Dio è uno scudo che può spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. In altre parole, può farci restare in piedi, vittoriosi su tutte le tentazioni che Satana ci manda.

-v.17- "Prendete anche l'elmo della salvezza" Prima di tutto, la parola tradotta qui con“prendere” non è la stessa parola che viene tradotta con “prendere” nei versetti 13 e 16. La parola usata qui viene tradotta altrove come “ricevere”. Quindi possiamo tradurre questo versetto così: “ricevete anche l’elmo della salvezza...”. Dobbiamo ricevere la salvezza da Dio. Dobbiamo riconoscere che è un dono, tutto per grazia. Più riconosciamo che la salvezza è un’opera di Dio più siamo sicuri contro le insidie di Satana. In 1Tessalonicesi 5:8 leggiamo un versetto simile "Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza". In Efesini l’elmo è chiamato la salvezza, in 1Tessalonicesi è chiamato la speranza della salvezza. Dobbiamo riceverla da Dio, cioè, ogni giorno abbiamo bisogno di aprire il nostro cuore e la nostra mente a credere nella speranza della salvezza che Dio ci dà per mezzo di Cristo. Una forte speranza nella salvezza di Dio ci difende contro le insidie di Satana. Una delle tattiche più potenti di Satana è di farci dubitare la salvezza. Quando un credente dubita la salvezza, diventa debole, perde totalmente la gioia, non ha più pace, e diventa difficile per lui di vivere per la gloria di Dio. Quando invece riceviamo da Dio la speranza della salvezza, e copriamo la nostra testa, ovvero i nostri pensieri, con questa speranza, sapendo perciò che siamo salvati per grazia, abbiamo una forte difesa contro questo tipo di attacco di Satana. La speranza della salvezza è il fatto di ricordare che siamo salvati per l’opera di Cristo. La speranza della salvezza è ricordare che Dio porterà a compimento la sua opera in noi! La speranza della salvezza è aggrapparci alla verità che dove il peccato abbonda, la grazia sovrabbonda. È anche ricordare che Dio è fedele, e che se noi confessiamo i nostri peccati Dio ci perdonerà e ci purificherà da ogni iniquità. Quando ci aggrappiamo alla speranza della salvezza, il peccato non ci attirerà. Quindi, se noi riceviamo ogni giorno la speranza della salvezza che abbiamo in Gesù Cristo, una speranza sicura, una speranza certa, allora, saremo protetti contro le insidie del diavolo così come l'elmo protegge efficacemente il capo del soldato.

"E la spada dello Spirito, che è la parola di Dio" Passiamo ora ad un altro aspetto dell'armatura di Dio, questa volta, un'arma offensiva. Come ogni parte dell'armatura di Dio, questa è un'arma essenziale, infatti, è estremamente importante. Sto parlando della spada dello Spirito, che è la Parola di Dio. Grazie a Dio, abbiamo quest'arma preziosa e potente, potente contro le insidie del diavolo, e potente contro il nostro proprio peccato. Perché la Parola di Dio viene chiamata “la spada dello Spirito”? È importante riconoscere e ricordare che la Parola di Dio non è qualcosa che origina dalla mente degli uomini che l'hanno scritta, ma origina da Dio, dallo Spirito Santo. In 2Timoteo 3:16 leggiamo: “Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a educare nella giustizia.” Tutta la Bibbia è ispirata dallo Spirito Santo. Quindi, è la spada dello Spirito. È totalmente affidabile, ed è potente. Infatti, la Parola di Dio è potente da rendere manifesto l'inganno di Satana quando egli ci tenta. Abbiamo visto questo quando abbiamo considerato la tentazione di Gesù Cristo, e come Gesù usò la Parola di Dio per vincere ogni tentazione di Satana. Dobbiamo prendere la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio, non solo per poter riconoscere l'inganno di Satana, ma per riconoscere e confessare anche il nostro peccato. Ricordate che il nostro peccato è il nostro nemico più terribile. Grazie a Dio, la Parola di Dio ci rivela il nostro peccato, come leggiamo in Ebrei 4:12. In Apocalisse 1, l'apostolo Giovanni vede Gesù Cristo nella sua gloria Apocalisse 1:16. La spada che usciva dalla bocca di Cristo è la Parola di Dio, ovvero è la Sua parola autorevole e divina. Ed è potente, potente da distruggere, potente da salvare, potente da guidare, potente da illuminare. Quanto è importante che sappiamo usare la Parola di Dio! E infatti, tenete conto che quando Gesù combatteva le tentazioni di Satana, sapeva rispondere con la Scrittura giusta per ogni tentazione. Perciò, per combattere e vincere nella battaglia in cui ci troviamo, dobbiamo leggere la Parola di Dio. Dobbiamo studiare la Parola di Dio per capirla sempre meglio. Tanti credenti conoscono versetti qua e là, conoscono varie storie dalla Bibbia, ma in realtà, non sono ben fondati nella Parola. Non riescono a vedere i collegamenti fra gli insegnamenti. Non sanno tener conto del contesto di ogni brano, tenendo conto anche dei brani paralleli. Per questo, tanti credenti e purtroppo anche tante chiese, non hanno un concetto chiaro e corretto della Parola di Dio. La usano male, e perciò, non sanno difendersi dalle insidie del diavolo. Quindi, dobbiamo studiare la Bibbia con cura ed impegno. Dobbiamo anche essere ripieni dello Spirito Santo, perché solamente se lo Spirito ci guida possiamo comprenderLa correttamente.

-v.18- "Pregate "L'ultima arma è la preghiera, l'arma più potente che Dio ha messo a nostra disposizione, il nemico scappa quando il cristiano prega Giacomo 4:7. Nella vera preghiera, noi riconosciamo i nostri bisogni di Dio e focalizziamo i nostri occhi su di Lui come l'Unico che può rispondere. Nella vera preghiera, ci umiliamo davanti a Dio per aspettare da Lui ciò di cui abbiamo bisogno. La vera preghiera, la preghiera che Dio ascolta, è sempre fatta con umiltà, e anche con fede Ebrei 11:6. Dobbiamo pregare con fede, non fede che Dio farà ciò che vogliamo noi, ma fede che Dio risponderà secondo la sua saggezza e bontà. E questo vuol dire pregare con umiltà. Dio ascolta gli umili Salmo 10:17. L'Eterno dà ascolto al desiderio degli umili. Certamente, tante volte noi non sappiamo come pregare. Secondo il nostro giudizio, una certa risposta sarebbe la cosa migliore. Ma visto che non possiamo vedere il futuro, e non comprendiamo molto di ciò che Dio sta facendo, spesso, in realtà non sappiamo la cosa migliore. Grazie a Dio, lo Spirito Santo sovviene alle nostre debolezze Romani 8:26-27. Grazie a Dio, lo Spirito Santo intercede per noi, non secondo ciò che noi pensiamo nella nostra debolezza, ma secondo Dio, secondo la saggezza perfetta di Dio. E quindi, anche quando noi chiediamo la cosa sbagliata, lo Spirito Santo prende le nostre richieste sbagliate e le trasforma in richieste giuste per Dio. Così, Dio risponde in modo perfetto e al momento giusto in base a ciò che lo Spirito ha pregato per noi. Questa verità dovrebbe stimolarci a continuare a pregare, sapendo che anche quando siamo deboli, abbiamo lo Spirito Santo che prega per noi. Perciò, non smettiamo a pregare, ma perseveriamo sempre nella preghiera. Egli trasformerà le nostre preghiere in quelle giuste.
"In ogni tempo" Il punto centrale qua è semplicemente che dobbiamo pregare costantemente. Dobbiamo pregare con ogni sorta di preghiera e di supplica, il che significa che dobbiamo pregare per ogni tipo di richiesta. E dobbiamo pregare nello Spirito. Questo vuol dire guidati dallo Spirito Santo, secondo le verità che troviamo nella Parola di Dio, che è la spada dello Spirito. Dobbiamo vegliare a questo scopo. Certamente possiamo dormire la notte, anzi, chi guarda a Dio con fede può dormire con tranquillità anche in mezzo alle difficoltà più grandi. Ma vegliare a questo scopo vuol dire che resteremo in atteggiamento di preghiera in ogni parte della giornata, e in ogni situazione.
"Con ogni preghiera e supplica" Consideriamo ciò che questo versetto dichiara per quanto riguarda il contenuto delle nostre preghiere. Paolo dice di pregare in ogni tempo con ogni sorta di preghiera e di supplica nello Spirito, e poi dice con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi. Le nostre preghiere non devono essere principalmente per i nostri bisogni. Prima di tutto, seguendo l'esempio del Padre Nostro, dobbiamo pregare che il nome di Dio sia santificato, ovvero glorificato. Dobbiamo pregare per l'espansione del suo regno. Dobbiamo pregare per la protezione spirituale di noi stessi e di altri credenti. Seguendo l'esempio di tante preghiere che troviamo nella Bibbia, soprattutto le preghiere del Nuovo Testamento, dobbiamo pregare affinché l'amore dei santi possa crescere in conoscenza e discernimento, affinché possano scegliere le cose migliori, e avere una vita che dia piacere a Dio e porti frutto. Dobbiamo pregare che gli altri credenti intorno a noi possano conoscere meglio la ricchezza della nostra eredità, e la potenza di Dio che opera in noi, e che possano conoscere di più l'immensità dell'amore di Dio per noi. Dobbiamo pregare che l'Evangelo possa spandersi per essere glorificato con la salvezza di nuove persone. Dobbiamo pregare per porte aperte. Paolo ci esorta in questo brano a pregare per tutti i santi. Visto che il secondo comandamento è di amare gli altri come noi stessi, pregare principalmente per noi stessi e la nostra famiglia è mancare nell’amore. Dobbiamo avere amore anche per gli altri, e questo vuol dire pregare per loro, secondo gli insegnamenti della Bibbia.
-v.19/20- "E anche per me" Dopo aver detto di pregare per gli altri, nei versetti 19 e 20 Paolo chiede preghiera per se stesso. Questo mostra la grande umiltà dell'apostolo e il senso che aveva della grandezza del lavoro del ministero; e che è dovere delle persone pregare per i loro ministri. È buono quando chiediamo ad altri di pregare per noi. Fare così è riconoscere il nostro bisogno. Fare così ci aiuta a combattere l'orgoglio di voler sembrare forte davanti gli altri. Questo dà agli altri il privilegio di partecipare all'opera di Dio in noi, in modo che quando Dio opera, possano anche rallegrarsi e ringraziare Dio per le risposte alle loro preghiere. Paolo chiese preghiera per avere le parole giuste per poter parlare in modo giusto dell’Evangelo.
"Perché lo annunzi francamente" Chiese preghiera per franchezza, ovvero coraggio, da poter proclamare l'Evangelo. Nonostante che Paolo fosse prigioniero, pregava di poter annunciare l'Evangelo con franchezza, riconoscendo che era un suo dovere farlo. In una tale situazione, tanti di noi avremmo chiesto preghiera di poter essere liberati dall’essere ingiustamente tenuti prigionieri. Ma il desiderio di Paolo era che il nome di Cristo Gesù fosse proclamato. E perciò, non chiese preghiera di essere liberato, ma di avere coraggio e parole giuste per poter annunciare in modo giusto l’Evangelo.

Vers. 21-24 Saluti 

  -v.21/22- "Tichico" Notate che Paolo descrive Tichico come un caro fratello e fedele ministro del Signore. Paolo sta dando una raccomandazione di Tichico a loro. Quando uno è fedele, è buono far conoscere questa sua fedeltà agli altri, in modo che sapranno di potersi fidare di quella persona. Infatti, vediamo nelle epistole che Paolo era ben pronto a parlare bene di altri. Abbiamo l'abitudine di parlare bene di chi è fedele e impegnato per Dio? Consideriamo gli altri come cari, come Paolo descriveva Tichico come un caro fratello? In greco, la parola tradotta con "caro" è la parola "amato". Quindi, in realtà Paolo stava dicendo: l’amato fratello. Notate come in questi due versetti Paolo riteneva importante far sapere ai credenti come stava e ciò che faceva. Paolo sapeva che questo era importante, cioè che loro conoscessero la sua condizione, sia per consolare i loro cuori, sia per aiutarli ad avere una visione per l’opera di Dio. Come credenti, è molto importante che non viviamo in un piccolo guscio, pensando soprattutto alle nostre cose. Visto l'importanza dell'amore cristiano, è importante che ci informiamo della situazione degli altri. Se ci focalizziamo principalmente sui nostri problemi e sulle nostre circostanze, ci porta ad essere egoisti. Quando invece ci impegniamo ad essere informati degli altri, ci aiuta a vedere di più l'opera di Dio, e ad avere più amore per gli altri. In più, quando Dio opera in loro, ci dà motivo di ringraziarLo e di lodarLo. Quindi, è importante anche informare gli altri della nostra situazione, e impegnarci a sapere delle loro circostanze.

-v.23/24- "Pace ai fratelli e amore con fede"A questo punto, Paolo ha concluso la sua epistola, e perciò, chiude con le parole che usa per chiudere varie epistole, che sono una forma di preghiera. Paolo prega che possiamo avere pace e amore con fede, il tutto che origina da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo. Poi, prega che la grazia sia con tutti quelli che amano il Signore Gesù Cristo con amore inalterabile. Questo è un altro modo di descrivere i veri credenti. La parola qui tradotta con "inalterabile" è la stessa parola che troviamo in 1Corinzi 15:42 (incorruttibile). E quindi, il senso è di amare Cristo con un amore puro, un amore non macchiato dal peccato. Come possiamo avere un amore puro? Se noi confessiamo ogni peccato, Dio è fedele, non solo da perdonarci, ma anche da purificarci da ogni iniquità. E perciò, quando camminiamo in santità, confessando i nostri falli ogni volta che cadiamo nel peccato, siamo puri davanti a Dio, e il nostro amore sarà un amore puro, un amore inalterabile o incorruttibile. Questo è un frutto di chi è un vero credente. E perciò, Paolo prega che la grazia sia con tutti i veri credenti, ovvero con coloro che amano il Signore nostro Gesù Cristo con un amore puro.



 

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