domenica 3 novembre 2019

IL SE DÌ DIO


       LE CONDIZIONI DÌ DIO     2Cronache 7:11-18 
"Salomone dunque terminò la casa del SIGNORE e il palazzo reale, e portò a felice compimento tutto quello che aveva avuto in cuore di fare nella casa del SIGNORE e nel suo proprio palazzo. Poi il SIGNORE apparve di notte a Salomone, e gli disse: «Ho esaudito la tua preghiera, e mi sono scelto questo luogo come casa dei sacrifici. Quando chiuderò il cielo in modo che non ci sarà più pioggia, quando ordinerò alle locuste di divorare il paese, quando manderò la peste in mezzo al mio popolo, se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese. I miei occhi saranno ormai aperti e le mie orecchie attente alla preghiera fatta in questo luogo; infatti ora ho scelto e santificato questa casa, perché il mio nome vi rimanga per sempre, e i miei occhi e il mio cuore saranno qui per sempre. E quanto a te, se tu cammini davanti a me come camminò Davide tuo padre, facendo tutto quello che ti ho comandato, e se osservi le mie leggi e miei precetti, io stabilirò il trono del tuo regno, come promisi a Davide tuo padre, dicendo: "Non ti mancherà mai qualcuno che regni sopra Israele". Ma se vi allontanate da me e abbandonate le mie leggi e i miei comandamenti, che vi ho posti davanti, e andate invece a servire altri dèi e a prostrarvi davanti a loro, io vi sradicherò dal mio paese che vi ho dato; e respingerò dalla mia presenza la casa che ho consacrata al mio nome, e la farò diventare la favola e lo zimbello di tutti i popoli. Chiunque passerà vicino a questa casa, già così eccelsa, si stupirà e dirà: "Perché il SIGNORE ha trattato in tal modo questo paese e questa casa?"risponderà: "Perché hanno abbandonato il SIGNORE, Dio dei loro padri, che li fece uscire dal paese d'Egitto, si sono invaghiti di altri dèi, si sono prostrati davanti a loro e li hanno serviti; ecco perché il SIGNORE ha fatto venire tutti questi mali su di loro"»".

Il versetto che prendiamo in considerazione è il versetto 14, esso inizia con un se, il se di Dio. Questo se ci dice la grande disponibilità di Dio nei riguardi dell'uomo ribelle e peccatore a fargli del bene a condizione che egli si ravveda. Una delle voci che ricorre più frequente nelle nostre comunità è "abbiamo bisogno di un grande risveglio" e questo è la triste realtà che coinvolge quasi la totalità di quanti di definiscono veri cristiani. Oggi più che mai si cerca di sopperire la mancanza di vera spiritualità con dei surrogati, come manifestazioni teatrali, manifestazioni musicali e quant'altro può servire per manifestare un cristianesimo di facciata. Gesù condanno in modo aspro gli scribi e i farisei del tempo perché della religione di facciata ne avevano fatto una emblema oltre che un sistema di vita.Bramare un risveglio è possibile ancora oggi? Certamente sì ma questo passa dal se di Dio. Qual è la chiave per un vero risveglio? Analizziamo il versetto 14 perché la troveremo quanto serve al credente per poterlo realizzare. La prima cosa che dobbiamo fare risaltare è che Dio ammonisce e promette dopo la grande benedizione che il popolo aveva ottenuto dalla dedicazione del famoso tempio di Salomone. Grandi festeggiamenti, grandi manifestazioni della presenza di Dio, il fuoco era sceso dal cielo per sancire la tangibile presenza in quel luogo, la gioia e l'allegria del popolo era ai massimi livelli, ma Dio è colui che vede aldilà e sa che quanto prima il popolo avrebbe peccato allontanandosi da Lui peccando miseramente. Dio ci chiede costanza e coerenza giorno dopo giorno fino alla fine dei nostri giorni. Detto questo analizziamo il versetto.

SI UMILIA - Per capire cos'è la vera umiltà parliamo di cosa è il contrario, superbia, presunzione, alterigia, queste sono l'esatto contrari della parola umiltà e ciò è peccato agli occhi di Dio. Dio chiede per prima cosa all'uomo umiltà perché il peccato di superbia, di presunzione e di alterigia ha invaso il suo cuore portandolo di fatto alla ribellione. Ricordiamoci che ogni qualvolta trasgrediamo l'ordine di Dio cadiamo nel peccato, ecco perché per prima cosa Dio ci chiede di umiliarci alla sua presenza. Umiliarci vuol dire avere riconosciuto non solo che siamo peccatore ma che abbiamo individuato, con l'aiuto della S. Santo, i vari peccati che hanno affollato il nostro cuore. Il segreto della vera umiltà è riconoscere il peccato che così facilmente ci avvolge Ebrei 12:1 "Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta". Quando i nostri occhi vengono aperti per la grazia di Dio, non solo avremo coscienza del nostro peccato, ma anche di quanto bisogno abbiamo del suo aiuto.

PREGA - È bene, come prima cosa, distinguere la preghiera formale e talvolta anche fredda dalla preghiera profonda e infuocata. Se un credente si riconosce imperfetto, peccatore e bisognoso della continua grazia di Dio, se sente la necessità di umiliarsi davanti alla sua presenza, se sente il bisogno di rinascita spirituale e di un grande risveglio, certamente la sua preghiera sarà accompagnata da pentimento, da lacrime e di vera umiliazione, ma ancora più impellente sentirà la necessità di piegare le sue ginocchia ogni qual volta gli sarà possibile. Saulo da Tarso, quando incontro Gesù sulla Via di Damasco, riconobbe il suo grande peccato e nei giorni dopo, ci dice la scrittura, era in preghiera Atti 9:11 "E il Signore a lui: «alzati, va' nella strada chiamata Diritta, e cerca in casa di Giuda uno di Tarso chiamato Saulo; poiché ecco, egli è in preghiera". Paolo, come fariseo zelante conosceva la preghiera, sicuramente era un pratica che svolgeva abitualmente, quella preghiera pero era diversa da tutte le altre, c'era vero pentimento, c'era vero fuoco e Dio lo ha grandemente onorato. Abbiamo bisogno di infiammarci alla presenza del Signore, sia singolarmente che come chiesa, facciamo in modo che la vera preghiera non manchi mai nella nostra vita, nella nostra casa e nella nostra comunità. Il freddo è colui che non ritiene importante la preghiera Apocalisse 3:15-16 "Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh, fossi tu pur freddo o fervente! Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente io ti vomiterò dalla mia bocca".

CERCA LA MIA FACCIA - Si cerca qualcosa quando ci si rende conto di quanto ne abbiamo bisogno. Mi ha colpito la notizia di qualche tempo fa che in occasione dell'uscita di un nuovo telefonino di una nota casa produttrice si formò una fila ordinata di una grande folla che aspettava pazientemente l'apertura del negozio che lo avrebbe messo in commercio. Niente di male in tutto questo ma rendiamoci conto che se cerchiamo la faccia del Signore con la stessa intensità e con la stessa necessità con cui sentiamo il bisogno di possedere un telefonino, certamente la nostra vita spirituale subirà un vero cambiamento in positivo. Credenti svogliati, poco affamati della presenza e delle benedizioni di Dio, poco inclini alla preghiera e alla lettura della parola di Dio, sono quei credenti che stanno rischiando di essere vomitato dalla bocca di Dio perché tiepidi. Gesù ci dice e ci ricorda "Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più" Matteo 6:33. Qual è la nostra priorità, stiamo mettendo Dio al primo posto nella nostra vita? È stabilmente seduto sul trono del nostro cuore o è soltanto uno fra i tanti pensieri che affollano la nostra mente? Dio ci dice ancora oggi cercate la mia faccia Salmi 27:8 "Il mio cuore mi dice da parte tua: «Cercate il mio volto!» Io cerco il tuo volto, o Signore".

SI CONVERTE DALLE SUE VIE MALVAGIE . Convertirsi dalle vie malvagie vuol dire rinunciare definitivamente al male e al peccato, quel peccato che come abbiamo detto prima ci avvolge così facilmente. Tanti erano i mali che affliggevano il popolo di Dio ma uno in particolare era quello più odiato dal Signore, il peccato di idolatria, peccato che ha accompagnato quasi sempre questo popolo, non possiamo dimenticare la sorpresa che ebbe Mosè quando scese dal monte di Dio trovando il popolo a festeggiare la statua del vitello d'oro. Eppure era passato poco tempo da quando avevano visto manifestare la gloriosa potenza di Dio. C'è bisogno di vera conversione, c'e bisogno che il popolo di Dio si renda conto che niente e nessuno può e deve prendere il posto di Dio nella nostra vita. Un giorno Gesù parlò del Dio mammona Luca 16:13 "Nessun domestico può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona»", il Dio mammona non è altro che il Dio denaro, esso è sempre pronto a prendere il posto di Dio nella nostra vita e non è solo questo quello da cui dobbiamo guardarci, sono tanti i finti dei che la società moderna ci propone come sostituti di Dio, stiamo attenti a non fare la fine del popolo Israele che è stato rigettato per i sue molteplice infedeltà.

CONCLUSIONE - Ricordiamoci che le promesse di Dio sono "si ed amen", pertanto se Dio promette "io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese" come effetto della vera umiliazione, del riconoscersi peccatori, di pregare ferventemente e costantemente per cercare la sua faccia, aspettiamoci fiumi di benedizioni e certamente un grande risveglio perché Dio onora sempre le sue promesse.