domenica 23 ottobre 2011

Io non sono sempre stata fedele verso il Signore, ma Lui lo è sempre stato verso di me!

Mi chiamo Jole e ho 52 anni. Ne avevo 6 quando iniziai a frequentare la scuola domenicale nella Chiesa  Evangelica ADI di Milano. Non ho molti ricordi di quel periodo, anche se uno è rimasto impresso nella mia mente, quello della sera in cui pregando con altri fratelli ricevetti il dono dello Spirito Santo (NdR: lo stesso
che fu ricevuto dai discepoli  di Gesù a Pentecoste). Fino all’età di 14 anni ho continuato  frequentare la comunità, ma poi mi sono fatta attrarre dalle offerte di questo mondo, che per me non ha avuto in serbo nulla di buono. Ho smesso di frequentare la chiesa, anche se non facevo nulla di male perché non ho mai dimenticato il timor di Dio. Ho sempre sentito di appartenere al Signore, ma non volevo avere più l’impegno della frequenza domenicale. A 18 anni sono stata colpita da un virus che, a detta di tutti i professori consultati,
mi avrebbe portato alla cecità. Eravamo disperati. Ero consapevole che solo il Signore sarebbe potuto intervenire, e chiesi ai miei genitori di chiamare il pastore perché pregasse per me. Ricordo che appena
entrò mi chiese: “Credi che il ignore può guarirti?” e io risposi “Sì” con convinzione.

COSA DICE LA BIBBIA DI SÉ?

"La mia parola non è forse come un fuoco", dice il SIGNORE, "e come un martello che spezza il sasso?" Geremia 23:29

"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno". Matteo 24:35

"La parola vivente e permanente di Dio è un seme incorruttibile" (1 Pietro 1:23). Il seme però può cadere su diversi tipi di terreno: in un cuore duro, come una strada calpestata da tutti, o in un cuore oppresso dalle difficoltà o distratto dalle ricchezze e dai piaceri, dove viene soffocata. Oppure cade in un terreno fer­tile: un cuore sensibile, che trattiene il seme e gli fa portare dei frutti. Così è della Parola di Dio.
"È più affilata di qualunque spada a doppio taglio" (Ebrei 4:12); è "la spada dello Spirito" (Efesini 6:17), l'arma offensiva del credente per lottare contro gli attacchi del diavolo.
"È una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero" (Salmo 119:105), e mi permette di evitare gli ostacoli e le trappole tese dal nemico nel mondo tenebroso che attraverso.
"Un fuoco e un martello" (Geremia 23:29). Un fuoco che giudica e purifica i miei pensieri e le mie azioni, un martello che deve spesso spez­zare la mia ostinazione.
"Uno specchio" (Giacomo 1:23-24) che riflette la mia immagine e mi mostra ciò che sono agli occhi di Dio.
"L'acqua" che lava le nostre coscienze (Efesini 5:26) attraverso il giudizio di me stesso ogni volta che un peccato interrompe la mia comu­nione con Dio.
"Il puro latte spirituale" (1 Pietro 2:2), un ali­mento completo che assicura la sopravvivenza e la crescita spirituale dei figli di Dio.
Che valore ha per te la Parola di Dio?

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NON C'È BISOGNO DÌ DIO?

"Il saggio non si glori della sua saggezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza: ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligen­za e conosce me, che sono il SIGNORE". Geremia 9:23-24

«In certi momenti potremmo pensare che non abbiamo bisogno di Dio, ma quando la tempesta imperversa, quando soffia il vento del disastro, e quando le onde della tristezza si abbattono sulla nostra vita, se non abbiamo una fede profonda la nostra vita va in pezzi.
Se c'è tanta delusione in questo mondo è perché ci appoggiamo su falsi dei, piuttosto che su Dio.
Ci siamo inginocchiati davanti al "dio della scien­za", e abbiamo scoperto che ci aveva dato la bomba atomica con il suo contorno di paure e di ansie che la scienza non può calmare.
Abbiamo adorato il "dio piacere" e abbiamo capi­to che le sensazioni e le emozioni durano solo un istante.
Ci siamo inchinati davanti al "dio denaro" e abbiamo imparato che ci sono delle cose come l'amore e l'amicizia, che non si possono acqui­stare e che, in un mondo dove i mercati crollano e í gli investimenti si azzerano, il denaro è una divinità incerta e traditrice.
Tutti questi "idoli" non sono in grado di salvare e neppure di rendere felice il cuore umano.
Dio solo è potente; è la fede in lui che dobbiamo riscoprire, perché solo con questa fede possiamo trasformare le valli fredde e desolate in sentieri illuminati di gioia, e portare una gioia nuova nelle buie caverne del pessimismo.»
Martin Luter King (1929-1968)

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