giovedì 27 giugno 2013

Il digiuno




Quando digiunate, non abbiate un aspetto malinconico come gli ipocriti; poiché essi si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. Io vi dico in verità: questo è il premio che ne hanno. Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, affinché non appaia agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. Matteo 6:16-18

Parlando di digiuno, Gesù mette l’accento sul modo come il Cristiano deve esternare tale pratica, infatti dice non abbiate un aspetto malinconico come gli ipocriti”, in realtà Gesù sta dicendo che nessuno deve accorgersi del digiuno se non Dio. Questo ci riporta anche all’offerta, “Ma quando tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra” Matteo 6:3. Molti hanno desiderio di fare qualcosa per il Signore e questo è molto pregevole, ma dimenticano ciò che Gesù ci dice e ci consiglia: “ non sappia la tua sinistra quel che fa la destra”. Ci sono fratelli che lavorano tanto per il Signore ma aimè perdono il premio che gli spetta solo perché hanno gradito il premio del plauso umano. Ricordiamoci che non possiamo avere il plauso umano e il premio di Dio, perché le parole di Gesù sono chiare: “Io vi dico in verità: questo è il premio che ne hanno”.

domenica 16 giugno 2013

lunedì 10 giugno 2013

DEPRESSIONE


"Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Imparate da me... e voi troverete riposo alle anime vostre" (Matteo 11:28-29)



Un libro di medicina riporta: "Secondo le stime più recenti, un quinto dell'umanità, oggi, sarebbe minacciato dalla depressione". L'autore si stupisce del silenzio che avvolge un tale flagello e si chiede: "Perché un solo depresso su quattro consulta un medico?"
Questa realtà non è forse dovuta alla consapevolezza, più o meno cosciente, che ci si trova di fronte a
un male profondo, di cui l'uomo non possiede la chiave, e la cui guarigione non dipende sempre dall’arte medica e dai farmaci? Certo la fatica nervosa, lo stress, i conflitti familiari e le difficoltà della vita moderna spiegano, in parte, questa specie d'epidemia. A volte, disgraziatamente, anche qualche credente cade nel vortice della depressione. Eppure in molti casi, la depressione appare come una sorta di misteriosa malattia dell'anima: la mancanza di pace interiore, d'equilibrio morale, di serenità... I nostri contemporanei provano nel fondo dì loro stessi dei bisogni che non riescono a soddisfare.
Dov'è la fine di questo incubo? Guardiamo a Gesù Cristo. Egli ci dice: "Vi do la mia pace... Il vostro cuore non sia turbato e non si spaventi" (Giovanni 14.27).
Smettiamo di dibatterci e aggrappiamoci a queste parole del Signore con la fiducia che un bambino ha verso suo padre, vedremo che Lui non ci lascerà né ci abbandonerà.

www.piuchevincitori.com

sabato 8 giugno 2013

FORTIFICATI


2Timoteo 2:1 Tu dunque, figlio mio, fortificati nella grazia che è in Cristo Gesù




Nutrire il nostro spirito dovrebbe essere la nostra priorità su ogni attività che noi ci siamo proposti di attuare al fine di piacere a Dio.
Molte volte ci ritroviamo, a nostra insaputa, deboli e fragili spiritualmente a causa di trascuratezza o di cattiva alimentazione nei riguardi del nostro essere spirituale , se poi vi aggiungiamo il poco esercizio della fede ci rendiamo conto che in realtà non ce la passiamo proprio di lusso. Ecco che l’affermazione di Paolo “fortificati” incomincia a prendere consistenza e ci rendiamo conto che abbiamo veramente bisogno di fortificarci nello spirito per incominciare a camminare con speditezza nelle vie del Signore, al fine di vincere le tentazioni, sconfiggere le paure, ritrovare la gioia di vivere la grazia e la salvezza, trovare la forza per spandere il messaggio di salvezza e di speranza attorno a noi. Fisicamente per stare bene ed essere forti bisogna nutrirsi e nutrirsi possibilmente di cose genuine e poi fare tanto esercizio, lo stesso vale per il corpo spirituale che Dio ci ha fornito. Gesù ci ha donato la grazia e in essa è l’unico elemento in cui dobbiamo fortificarci.

domenica 2 giugno 2013

QUESTE MANI MI SALVARONO LA VITA


"Infatti vi ho prima di tutto trasmesso, ciò che ho anch’io ricevuto e cioè, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture." (1Corinzi 15:3)


Era un vecchio edificio nella città di New York. L'ascensore era tanto vecchio come l'edificio. Rebecca, lasciando. le sue tre figlie nell' appartamento, disse loro: "Vengo subito. Non abbiate paura." E se ne andò verso l'ascensore del quattordicesimo piano dove abitava. Aprì la porta, ed invece di entrare nella cabina, cadde nel vuoto, perché la
cabina era rimasta al primo piano. Nella sua disperazione, Rebecca si aggrappò a dei cavi dell'ascensore. Sentì il terribile dolore come fuoco nelle sue mani, si ruppe entrambe le caviglie, ma non morì. Nell'ospedale, alcuni giorni dopo, Rebecca mostrò le sue mani bruciate, e disse: "Queste mani mi salvarono la vita."
Le mani sono un strumento meraviglioso, con esse si può dipingere il più bel dipinto o suonare la più dolce melodia ad un pianoforte.
Con le mani si può dare lo schiaffo più violento, o la carezza più dolce. Si può con esse rubare le cose altrui, o con onestà provvedere il pane per la famiglia. Le mani di Rebecca servirono per salvarle la vita.
Ci sono altre mani che furono inchiodate per ottenere la salvezza dell'umanità intera. Furono le mani del Signore Gesù Cristo. Le sue mani furono inchiodate alla croce del Calvario affinché Egli desse la sua vita per salvare quella di ogni essere umano.
Ora qualunque persona di qualunque razza, paese, colore o lingua, di qualunque condizione economica, classe sociale o religione, può essere eternamente salva semplicemente credendo che Gesù Cristo è il Figlia di Dio e che diede la sua vita per riscattare la,nostra.