sabato 29 settembre 2012

IL PARALITICO





Come molti altri, l'uomo infermo aspettava che una meraviglia si compisse, e un segno gli fosse dato. Stancamente guardava alla vasca, ma non venne nessun angelo per lui. Pensando che quella fosse la sua unica speranza, aspettava ancora, e non sapeva che lì c'era Uno che poteva guarirlo in un momento. Molti sono nella stessa condizione: aspettano una particolare emozione, un'impressione speciale, o una visione celeste; aspettano invano e vegliano per nulla. Anche se, in alcune circostanze, si vedono dei segni particolari, sono comunque rari, e nessun uomo deve pretendere che si manifestino nella propria condizione. E' triste pensare che migliaia di persone stanno aspettando di ricevere qualcosa dall'uso di sacramenti, pratiche religiose, voti, e decisioni, e hanno così aspettato un lunghissimo tempo, del tutto invano. Nel frattempo queste povere anime ignorano il vivente Salvatore che li chiama a guardare a Lui per essere salvati. Egli potrebbe guarirli immediatamente, ma loro preferiscono aspettare un angelo e un segno. Confidare in Lui è la via sicura ad ogni benedizione, ed Egli è degno della più solida fiducia; ma l'incredulità fa sì che essi preferiscano le fredde vasche di Betesda al caldo grembo del Suo amore. Possa, il Signore, volgere il Suo sguardo alle moltitudini di persone che sono in questa condizione questo giorno; possa Egli perdonare il disprezzo che essi mostrano per la Sua divina potenza, e chiamarli mediante quella dolce voce che costringe per amore, ad alzarsi dal letto della disperazione e camminare con fede. Signore! Ascolta la nostra preghiera per tutte queste persone e prima che un nuovo giorno sorga ancora possano essi guardare a Te e vivere.

giovedì 27 settembre 2012

FA' ATTENZIONE ALLA FORMICA!


'Fa' attenzione alla formica! Fa' attenzione a quello che fa, ed acquisisci saggezza" (Proverbi 6:6)


Il deserto ardeva come un forno surriscaldato. Il sole fiammeggiante bruciava la terra, e forti venti alzavano onde di sabbia che annerivano il cielo. In mezzo al caldo, una spedizione che attraversava il Sahara, si vide all'improvviso circondata da nuvole nere e dovette cercare rifugio. Finita la tempesta, ritornò sulla rotta che aveva perso. Non si trattava di una spedizione di persone né di cammelli: erano formiche, formiche che sapevano trovarla rotta. Le formiche del Sahara hanno un meraviglioso senso di orientamento. Se deviano, ritornano sulla loro rotta solo guardando le stelle.
Il Dr. Rudiger Wehner, dell'Università di Zurigo, spiegò: "Questo tipo di formica, alzando lo sguardo alle stelle, riesce a vedere modelli di luce polarizzata. Ciò le basta per fare la lunga traversata".
Anche la Bibbia, nel libro dei Proverbi, parla della formica. La formica, per istinto, sa interpretare i segni dei cieli. Sa dirigersi attraverso vasti deserti senza perdere la direzione. Lavora tutti i giorni della sua vita e sta sempre in attesa di qualcosa di nuovo. Non smette mai di agire, non smette mai dì lavorare, non smette mai di produrre. La formica si sottomette alle leggi. Nel suo caso, queste leggi fanno parte del suo istinto naturale. Molti, in questo mondo, non sanno che il vero trionfo nella vita consiste nel vivere entro i parametri delle leggi morali di Dio. L'uomo che ignora le leggi divine si trova senza bussola in mezzo a un deserto di confusione. È allora che si dà alla droga, all'alcool, alla vita sfrenata, distruggendosi.

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lunedì 17 settembre 2012

"L'ANGELO DELLA FRONTIERA"


Gesù disse: "Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me, sarà salvato; entrerà, uscirà e
troverà pascolo" (Giovanni 10:9)


Frank Fede, un americano del Texas che amava i messicani, è vissuto più di cinquant'anni vicino alla frontiera del Rio Grande. Durante quel tempo spese tutto il suo denaro, tempo e salute, aiutando in mille modi i messicani poveri che si avvicinavano alla frontiera guardando dall'altra parte con speranza. Ha avuto un costante impegno disinteressato verso le persone povere. Ha avuto due volte la nomination per il premio. Nobel della pace. Non ha mai chiesto niente per se stesso. Ha dato tutto per il prossimo, fino al suo ultimo respiro, prima di attraversare definitivamente la frontiera. Ecco qui un uomo comune, semplice e buono, un uomo ricco, padrone di terreni, che sentiva compassione per i suoi vicini poveri. Non considerava le leggi umane, né i problemi, né le esigenze di frontiere. Vedeva solo il suo prossimo nel bisogno e l'aiutava con ogni mezzo. La gente povera cominciò a chiamarlo "l'angelo della frontiera". Lui era sempre lì per tendere una mano, dare qualche dollaro, offrire una coperta per la notte, anche se non era legale. Questo mondo è pieno di frontiere che separano e dividono gli uomini. Alcune frontiere sono facili da attraversare, altre sono chiuse ermeticamente con muri di cemento, muraglie di pietra e guardie armate pronte a sparare. Attraversare alcune frontiere significa libertà, benessere e vita. Attraversarne altre, significa essere arrestati o condannati a morte. Ma c'è un'ultima frontiera, enorme, gigantesca, in un solo senso di marcia, perché non c'è ritorno, è la frontiera della morte. Prima o poi, l'inarrestabile veicolo del tempo ci porterà fin lì. Troveremo 'l'angelo della frontiera' che ci aiuterà ad attraversarla? Sì, l'angelo dell'ultima frontiera è Cristo Gesù, il Signore e Salvatore. Ma dobbiamo accettare oggi il Suo aiuto, prima di arrivare a quella frontiera.

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domenica 16 settembre 2012

UNA PAROLA PER GLI ANSIOSI


“Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose” Luca 10:41



La preoccupazione agisce come un ladro poiché ci deruba della gioia che Dio desidera farci godere ogni giorno. Fondamentalmente tutte le nostre preoccupazioni possono riassumersi in due concetti:
a) temiamo di non ottenere ciò di cui abbiamo bisogno  e
b) abbiamo paura di perdere quanto già abbiamo.
 Marta era una donna ansiosa e lo dimostrò quando Gesù, invitato, si fermò a cenare nella sua casa. Preoccupata, si affaticava in cucina mentre la sorella Maria stava seduta ad ascoltare Gesù. A un certo punto, Marta travolta dalla frustrazione, chiese: “Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? …” (v. 40). Quando ci lasciamo sopraffare dall’ansia dimentichiamo chi sia il servitore e chi il Signore. Nota in questa storia, tre considerazioni:
1) Marta era impegnata a servire, ma questa occupazione non la faceva gioire. Sicuramente voleva compiacere a Gesù ma quest’opera era diventata più importante del rapporto che aveva con Lui. Probabilmente questo è già successo anche a te!
2) Satana non fece uscire Marta dalla cucina ma le fece perdere di vista il motivo per cui si trovava lì. Satana non ti aizzerà contro la chiesa ma farà sì che tu ti concentri su te stesso. Non ti toglierà il ministero ma insinuerà che tu stai lavorando troppo, per di più, senza essere apprezzato.
3) Dio dà più valore ai tuoi atteggiamenti che alle tue azioni. “Fate ogni cosa senza mormorii …” (Filippesi 2:14).
Un atteggiamento negativo sminuisce o rovina il dono che offri a Dio. Gesù disse: “Marta … una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la cosa buona” (Luca 10:41,42). Che cosa scelse? Sedersi ai piedi di Gesù. Egli predilige una devozione sincera piuttosto che gli atteggiamenti petulanti di quanti si lamentano.
 Pensaci!

domenica 9 settembre 2012

DIO ONORA COLORO CHE LO ONORANO


"Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la ricchezza della sua gloria, in Cristo Gesù" (Filippesi 4:19)


In un villaggio africano molti anni fa un missionario avrebbe dovuto celebrare il giorno dopo un culto importante e tutte le donne cristiane del villaggio lavavano i loro vestiti col sapone sulle rive del fiume. Una donna dopo la sua conversione a Cristo per onorare il Signore aveva cambiato il suo nome africano in uno cristiano e si faceva chiamare Cristiana.
Questa donna era preoccupata perché non poteva quel giorno andare al fiume come le altre a lavare i vestiti per il giorno dopo col sapone, perché l'aveva finito e non aveva denaro per comprarne un pezzo. Era molto povera e fece una preghiera: "Signore, tu sai che voglio essere pulita e in ordine per partecipare al culto. Tu sai che non ho denaro per comprare il sapone, ti prego Signore provvedi tu a questo."
Poi uscì di casa e andò sul retro della sua capanna e si sedette afflitta per questa situazione. Intorno a lei razzolavano alcune galline, dopo poco una di queste cominciò a razzolare con insistenza e a beccare a terra senza raccogliere nulla. Questo attirò la sua attenzione, Cristiana si avvicinò e scoprì che la gallina aveva "scoperto" una moneta, l'esatta cifra che serviva per comprare un pezzo di sapone. Ovviamente il giorno dopo anche lei partecipò al culto pulita e profumata, come le altre e ringraziava Dio per questo.
Qualche settimana dopo trovò un piccolo lavoro e quando ebbe ritirato la prima paga andò dal missionario portandogli la moneta che aveva trovato con la gallina. II missionario chiese il perché, lei rispose: "Ecco la moneta che il Signore mi ha prestato". Poi raccontò della sua situazione quel giorno quando chiese a Dio di poter essere pulita per Lui e come Egli aveva risposto.
Se noi ci rivolgiamo a Dio con le richieste "giuste", quelle che Egli gradisce, e mettiamo la nostra fiducia in Lui, risponderà certamente. Ma siamo sicuri che lo conosciamo e Lo amiamo? No? Allora comincia ad onorarlo chiedendogli di perdonare i tuoi peccati e di rivelarsi nella tua vita affinché tu possa amarLo e onorarLo.

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martedì 4 settembre 2012

ANSIETÀ


Fino a quando avrò l'ansia nell'anima e l'affanno nel cuore tutto il giorno? (Salmo 13:2)


L'autore del salmo 13 è il re Davide, il quale ne ha composti tanti altri. In questo caso il salmista pone una domanda al Signore: "fino ha quando avrò l'ansia nel cuore?". Leggendo il salmo in esame apparentemente la risposta non c'è. L'ansia attanaglia tantissime persone ancora oggi, molti hanno questo senso dì inquietudine, angoscia nell'aspettazione di qualcosa. C'è chi è in ansia per il suo stato di salute: paura di possedere qualche malattia che non gli permetterà di godere la sua vita. Altri invece hanno l'ansia del futuro: aspettano il domani con le incertezze e senza alcuna speranza. C'è anche chi soffre di ansia senza avere un motivo in particolare. Vive questo stato emotivo che non gli permette di avere serenità e tranquillità, questo stato a volte provoca anche disturbi fisici. Anche i credenti non sono esenti da questo malessere: "l'ansietà". Il salmista Davide alla fine conclude dicendo: "quanto a me, io confido nella tua benignità; il mio cuore giubilerà per la tua salvazione; io canterò all'Eterno perché mi ha fatto del bene." (Salmo 13:5) Era una bellissima caratteristica del re Davide quella di confidare in Dio, questo lo deduciamo dall'intera sua vita.
La fiducia in Dio è la medicina per curare l'ansia, questo lo aveva capito Davide e questo dobbiamo capirlo anche noi. La preghiera di Davide non ottiene una risposta, ma la via che lo avrebbe fatto trovare il rimedio. A proposito dell'ansia, la Bibbia, la parola di Dio dà questo consiglio: "Il Signore è vicino. Non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna; ma in ogni cosa siano le vostre richieste rese note a Dio in preghiera e suppliche con azioni di grazie". ( filippesi 4:6) Ed ancora la Bibbia dice: " Non siate dunque con ansietà solleciti del domani perché il domani sarà sollecito di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno." (Matteo 6:34)
Se ti trovi in questa condizione di ansia confida in Dio, fai tua questa preghiera, troverai sicuramente la via di uscita perché Dio è fedele ed è attento al grido di chiunque si rivolge a lui con fede. Il Signore ti benedica.

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