giovedì 15 settembre 2011

Nuova vita in Cristo


Sono nata e cresciuta in una famiglia cattolica, molto religiosa: andavo a messa tutte le domeniche, a volte facevo anche digiuni, e naturalmente rispettavo tutte le festività. Mia mamma mi aveva insegnato a dire sempre le preghiere (Rosario, Padre nostro), la mattina appena sveglia e la sera prima di addormentarmi. Avevo timore di Dio. Dopo il matrimonio, continuai ad andare sempre in chiesa con i miei figli e il prete mi diceva che ero la colonna della chiesa, un esempio da seguire. Mi sentivo giusta, dato che tutti gli altri andavano a messa 1 o 2 volte all’anno, io invece tutte le domeniche.
Un giorno il fratello di mio marito venne a casa mia, mi parlò del Signore e mi lesse qualche passo della Sacra Scrittura. A quel tempo, intorno agli anni ’70, quasi nessuno aveva la Bibbia in casa, io la ascoltavo solo tramite le parole del prete, una volta a settimana. Mio cognato Luigi continuava a parlarmi di Dio e piano piano capivo di conoscere i comandamenti del Signore, ma di non metterli in pratica.
La mia era un’abitudine: ascoltavo il prete, ma non conoscevo Dio.
Chiesi di avere anch’io una Bibbia, e iniziai a leggerla per confrontare se quello che sentivo a messa,

Ciò che lo aveva convinto


Un evangelista stava portando a termine una serie di conferenze contro l'ateismo. Si era soprattutto augurato di convincere un suo vicino incredulo, che aveva accettato di ascoltarle.

Alla fine dell'ultima serata, costui venne a trovarlo e gli confessò che un gran cambiamento si era prodotto in lui. Felicissimo e internamente un po' lusingato, il predicatore gli chiese quale dei suoi discorsi lo aveva particolarmente colpito e illuminato.

Il nuovo convertito lo guardò sorridendo: "Dio mi ha convinto ieri sera non per mezzo delle sue parole né con le sue argomentazioni, d'altronde molto giuste, ma per mezzo della semplice osservazione di una povera donna zoppa. Uscendo dalla sala, siccome l'avevo aiutata a scendere i gradini, mi ringraziò e mi chiese: Lei ama Gesù, il mio caro Salvatore? A queste parole sono rimasto come inchiodato sul posto, senza trovare una parola per rispondere. Aveva pronunziato le parole 'Gesù, il mio caro Salvatore' con una tale convinzione che era assolutamente impossibile dubitare che avesse trovato in Gesù un reale Salvatore. Allora mi sono detto: Che Salvatore straordinario deve mai essere Colui che dà una tale consolazione e tanta gioia a una povera invalida senza risorse ma sicuramente ricca della vera ricchezza! Tutto questo mi fece rientrare in me stesso, letteralmente sconvolto, finché riconobbi, piangendo, il mio induramento per aver così a lungo disprezzato e rigettato il Salvatore. Adesso, anch'io posso dire: 'Io amo Gesù, il mio caro Salvatore'."

RIGENERATI PER GENERARE di DAWSON TROTMAN

CI VUOLE TEMPO PER COMPIERE L'OPERA DÌ DIO

Potete condurre un'anima a Cristo in venti minuti o al massimo in un paio d'ore. Ma occorrono dalle venti settimane ad un paio d'anni per con­durla sulla via della maturità, vitto­riosa sul peccato e sui problemi che riemergono durante il cammino cri­stiano. Essa deve imparare come fare le giuste decisioni, deve essere messa in guardia contro i vari, « ismi » che quasi certamente la raggiungeranno con i loro tentacoli per sospingerla e farla sviare.
Ma quando voi curate un uomo, ave­te raddoppiato il vostro ministerio, in­fatti, avete più che raddoppiato il vo­stro ministerio. Sapete perché? Quan­do istruite un uomo, egli vede come lo fate ed egli vi imiterà.
Se io fossi il ministro di una chie­sa ed avessi diaconi o anziani ...

ESSERE O SEMBRARE?

Beato l'uomo a cui la trasgres­sione è perdonata e il cui pecca­to è coperto! Beato l'uomo a cui il Signore non imputa l'iniquità e nel cui spirito non c'è inganno! Salmo 32:1-2

Quando chiesero a Gesù "Chi sei tu?", Egli rispose "Sono per l'appunto quel che vi dico" (Giovanni 8:25). Infatti, in Lui non c'era nessu­no scarto, nessuna contraddizione, tra le sue parole e quello che egli era veramente. L'apo­stolo Pietro ha scritto che "nella sua bocca non
si è trovato inganno" (1 Pietro 2:22). Di tutti noi, la Bibbia dice invece: "Con le loro lingue hanno tramato frode" (Romani 3:13). Quante volte non voglio farmi vedere come sono real­mente o pretendo di essere quello che non sono! Quante volte dico delle belle parole nascondendo i miei pensieri profondi! Posso ingannare gli altri, ma non potrò mai inganna­re Dio che vede tutto.
Dov'è allora il rimedio? Riconoscere il mio vero stato e andare a Dio così come sono, con­fessando la mia miseria. Davide dice a Dio: "Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità... e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato" (Salmo 32:5). Dio mi conosce perfettamente e mi può dichiarare perfettamente giusto in virtù dell'opera di Cri­sto. Se l'ho ricevuto come mio Salvatore, il suo sangue cancella tutti í miei peccati; e se Dio mi considera giusto, nessuno mi può più condan­nare (Romani 8:33). Da quel momento, il mio più grande desiderio sarà di vivere seguendo le orme di Cristo, per la gloria di Dio e il bene del mio prossimo.

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