domenica 16 settembre 2012

UNA PAROLA PER GLI ANSIOSI


“Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose” Luca 10:41



La preoccupazione agisce come un ladro poiché ci deruba della gioia che Dio desidera farci godere ogni giorno. Fondamentalmente tutte le nostre preoccupazioni possono riassumersi in due concetti:
a) temiamo di non ottenere ciò di cui abbiamo bisogno  e
b) abbiamo paura di perdere quanto già abbiamo.
 Marta era una donna ansiosa e lo dimostrò quando Gesù, invitato, si fermò a cenare nella sua casa. Preoccupata, si affaticava in cucina mentre la sorella Maria stava seduta ad ascoltare Gesù. A un certo punto, Marta travolta dalla frustrazione, chiese: “Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? …” (v. 40). Quando ci lasciamo sopraffare dall’ansia dimentichiamo chi sia il servitore e chi il Signore. Nota in questa storia, tre considerazioni:
1) Marta era impegnata a servire, ma questa occupazione non la faceva gioire. Sicuramente voleva compiacere a Gesù ma quest’opera era diventata più importante del rapporto che aveva con Lui. Probabilmente questo è già successo anche a te!
2) Satana non fece uscire Marta dalla cucina ma le fece perdere di vista il motivo per cui si trovava lì. Satana non ti aizzerà contro la chiesa ma farà sì che tu ti concentri su te stesso. Non ti toglierà il ministero ma insinuerà che tu stai lavorando troppo, per di più, senza essere apprezzato.
3) Dio dà più valore ai tuoi atteggiamenti che alle tue azioni. “Fate ogni cosa senza mormorii …” (Filippesi 2:14).
Un atteggiamento negativo sminuisce o rovina il dono che offri a Dio. Gesù disse: “Marta … una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la cosa buona” (Luca 10:41,42). Che cosa scelse? Sedersi ai piedi di Gesù. Egli predilige una devozione sincera piuttosto che gli atteggiamenti petulanti di quanti si lamentano.
 Pensaci!