lunedì 20 maggio 2013

CONVERSIONE E GUARIGIONE Isaia 6:9-10





9 Ed egli disse: «Va', e di' a questo popolo: "Ascoltate, sì, ma senza capire; guardate, sì, ma senza discernere!" 10 Rendi insensibile il cuore di questo popolo, rendigli duri gli orecchi, e chiudigli gli occhi, in modo che non veda con i suoi occhi, non oda con i suoi orecchi, non intenda con il cuore, non si converta e non sia guarito!»

Facendo riferimento alle parole conclusive del verso dieci “non si converta e non sia guarito!» non possiamo non ricordarci l’opera espiatrice che  Gesù ha svolto duemila anni fa morendo sulla croce per portarci a salvezza (conversione) e guarigione. È chiaro che quando si parla di guarigione fa riferimento sia alla guarigione fisica che principalmente alla guarigione spirituale. Nel versetto in questione, il Signore parla al profeta Isaia dicendo di andare e riferire al popolo che per un certo tempo il Signore faceva in modo che l’insensibilità che fino ad ora avevano dimostrato, ora Dio la sfruttava a suo scopo per allontanarli da Lui. A tale scopo parla di occhi di orecchie e di cuore, strumenti senza di cui non si può afferrare la salvezza e la guarigione. Gesù stesso riprende i versetti in questione nel Cap. 13:15 di Matteo  perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile: sono diventati duri d'orecchi e hanno chiuso gli occhi, per non rischiare di vedere con gli occhi e di udire con gli orecchi, e di comprendere con il cuore e di convertirsi, perché io li guarisca" asserendo che così si adempiva la profezia di Isaia. Conclude dicendo Ma beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri orecchi, perché odono!”
1)   Vedere con gli occhi.
Che cosa vedevano i discepoli perché Gesù li qualifica beati? Essi stavano vedendo la realizzazione della promessa antica ed eterna del Messia, Gesù era ed è il Messia tanto atteso, lo vedevano con i loro occhi e potevano finalmente credere in Lui. Luca 10:23 E, rivolgendosi ai discepoli, disse loro privatamente: «Beati gli occhi che vedono quello che voi vedete! Tanti prima di loro, profeti e giusti, avevano desiderato di essere al loro posto, ma non erano nati nel tempo giusto, ora loro potevano gustare di essere alla presenza del Giusto, il Messia, il Figlio di Dio.
Per quello che ci concerne, alla stessa stregua dei tanti, noi non possiamo vedere fisicamente Gesù perché è alla destra del Padre, ma i nostri occhi spirituali possono farci percepire quando Lui è vicino a noi.  Gesù ebbe a dire: Matteo 18:20 “Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”. Gesù, tramite lo S. Santo, è sempre presente e noi possiamo e dobbiamo sforzarci di ammiralo spiritualmente. La scrittura stessa ci fa un quadro dettagliato della sua persona, del suo carattere e dei suoi  pregi. Vedere Gesù per riconoscerlo come il Messia, è il primo passo per la salvezza.                                          2) Udire con gli orecchi.
Che cosa i discepoli udivano perché Gesù li qualifica beati? Essi stavano udendo la sua parola, i suoi insegnamenti, i suoi ragionamenti, i suoi rimproveri, i suoi incoraggiamenti, udivano le parole di salvezza tanto attese, udivano parole di perdono.
Il suo parlare era affascinante - Giovanni 7:46 “Le guardie risposero: «Nessuno parlò mai come quest'uomo!”; il suo parlare era incoraggiante Matteo 14:27 “Ma subito Gesù parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!”.
Il suo parlare era autorevolmente potente - Luca 4:41 “Anche i demoni uscivano da molti, gridando e dicendo: «Tu sei il Figlio di Dio!» Ma egli li sgridava e non permetteva loro di parlare, perché sapevano che egli era il Cristo”.
Il suo parlare era amorevole - Giovanni 8:10-11 “Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?» Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare più»”.
Il suo parlare accendeva la speranza futura - Luca 21:33 “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.
Ancora oggi se apriamo le nostre orecchie spirituali, possiamo udire la voce di Gesù che ci parla di salvezza, di perdono e di guarigione; udire la voce di Gesù è il secondo passo per la salvezza.
 3)      Intendere con il cuore.
Abbiamo parlato di vedere e di udire, due passi importanti per la salvezza ma che in realtà potrebbero non bastare per arrivare ad ottenerla, infatti il terzo passo è determinante “intendere con il cuore”.
Quanti al tempo di Gesù in carne hanno visto e udito parlare Gesù? Sicuramente tantissimi, ma solo pochi sono diventati seguaci di Lui, questo ci deve fare pensare quanto sia importante il terzo passo “intendere con il cuore”. Il cuore, come sappiamo, è la sede sei sentimenti e pertanto comprendiamo che credere in Lui non può essere soltanto qualcosa che coinvolge la nostra mente o psiche ma deve coinvolgere tutto il nostro essere interiore Matteo 22:37 Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". Egli vuole che il suo messaggio di salvezza venga accettato con quello slancio che solo un cuore infiammato può fare, Egli vuole che lo accettiamo come il Salvatore, l’Unto,il Figlio di Dio. Giovanni 1:12-13 “ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio”. Gesù non si accontenta di parlare alla mente, Egli vuole parlare al cuore, infatti il cuore è l’unica porta che aprendosi riesce a raggiungere tutto l’essere umano: il cuore, la mente e lo spirito al fine di risvegliarlo completamente 1Timoteo 1:5 “Lo scopo di questo incarico è l'amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera”; in noi ci può essere un amore che scaturisce da un cuore impuro, ci può essere una coscienza non buona che proviene da una mente peccaminosa, ci può essere una fede non sincera che viene da uno spirito immorale, ma quando Gesù è penetrato dentro il cuore dell’uomo, ecco che Egli mette ordine in ogni parte di esso mettendo luce e vita nel cuore nella mente e principalmente nello spirito suo.


CONCLUSIONE
Al tempo di Isaia leggiamo che Dio ha chiuso per un tempo l’accesso alla salvezza, ma Gesù ci rivela che già da duemila anni la porta di accesso è stata aperta, la via è stata tracciata Giovanni 3:16-17 “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”. La salvezza è stata proclamata con la nascita di Gesù, è stata promulgata con la sua morte, è stata resa effettiva con la sua resurrezione, oggi è il tempo accettevole.

Luca 4:18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me;
perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri;
mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai prigionieri,
e ai ciechi il ricupero della vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
Luca 4:19 e a proclamare l'anno accettevole del Signore».

A Dio sia la gloria.

                                                                       GIACOMO ACETO