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Ed egli disse: «Va', e di' a questo popolo: "Ascoltate, sì, ma senza
capire; guardate, sì, ma senza discernere!" 10 Rendi insensibile il
cuore di questo popolo, rendigli duri gli orecchi, e chiudigli gli occhi, in modo che non veda con i suoi
occhi, non oda con i suoi orecchi, non intenda con il cuore, non si converta e
non sia guarito!»
Facendo riferimento alle parole conclusive del verso
dieci “non si converta e non sia
guarito!» non possiamo non ricordarci l’opera espiatrice che Gesù ha svolto duemila anni fa morendo sulla
croce per portarci a salvezza (conversione) e guarigione. È chiaro che quando
si parla di guarigione fa riferimento sia alla guarigione fisica che
principalmente alla guarigione spirituale. Nel versetto in questione, il
Signore parla al profeta Isaia dicendo di andare e riferire al popolo che per
un certo tempo il Signore faceva in modo che l’insensibilità che fino ad ora
avevano dimostrato, ora Dio la sfruttava a suo scopo per allontanarli da Lui. A
tale scopo parla di occhi di orecchie e di cuore, strumenti senza di cui non si
può afferrare la salvezza e la guarigione. Gesù stesso riprende i versetti in
questione nel Cap. 13:15 di Matteo “ perché il
cuore di questo popolo si è fatto insensibile: sono diventati duri d'orecchi e
hanno chiuso gli occhi, per non rischiare di vedere con gli occhi e di udire
con gli orecchi, e di comprendere con il cuore e di convertirsi, perché io li
guarisca" asserendo che così si adempiva la profezia di Isaia.
Conclude dicendo “Ma beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri
orecchi, perché odono!”
1) Vedere con gli occhi.
Che cosa
vedevano i discepoli perché Gesù li qualifica beati? Essi stavano vedendo la
realizzazione della promessa antica ed eterna del Messia, Gesù era ed è il
Messia tanto atteso, lo vedevano con i loro occhi e potevano finalmente credere
in Lui. Luca 10:23 E, rivolgendosi
ai discepoli, disse loro privatamente: «Beati gli occhi che vedono quello che
voi vedete! Tanti prima di loro, profeti e giusti, avevano desiderato di
essere al loro posto, ma non erano nati nel tempo giusto, ora loro potevano
gustare di essere alla presenza del Giusto, il Messia, il Figlio di Dio.
Per
quello che ci concerne, alla stessa stregua dei tanti, noi non possiamo vedere
fisicamente Gesù perché è alla destra del Padre, ma i nostri occhi spirituali
possono farci percepire quando Lui è vicino a noi. Gesù ebbe a dire: Matteo 18:20 “Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio
nome, lì sono io in mezzo a loro”. Gesù, tramite lo S. Santo, è sempre
presente e noi possiamo e dobbiamo sforzarci di ammiralo spiritualmente. La
scrittura stessa ci fa un quadro dettagliato della sua persona, del suo
carattere e dei suoi pregi. Vedere Gesù
per riconoscerlo come il Messia, è il primo passo per la salvezza. 2) Udire
con gli orecchi.
Che cosa i discepoli udivano perché Gesù li
qualifica beati? Essi stavano udendo la sua parola, i suoi insegnamenti, i suoi
ragionamenti, i suoi rimproveri, i suoi incoraggiamenti, udivano le parole di
salvezza tanto attese, udivano parole di perdono.
Il suo parlare era affascinante - Giovanni 7:46
“Le guardie risposero: «Nessuno parlò mai
come quest'uomo!”; il suo parlare era incoraggiante Matteo 14:27 “Ma subito Gesù parlò loro e disse: «Coraggio,
sono io; non abbiate paura!”.
Il suo parlare era autorevolmente potente - Luca
4:41 “Anche i demoni uscivano da molti, gridando e dicendo: «Tu sei il
Figlio di Dio!» Ma egli li sgridava e non permetteva loro di parlare, perché
sapevano che egli era il Cristo”.
Il suo parlare era amorevole - Giovanni 8:10-11
“Gesù, alzatosi e non vedendo altri che
la donna, le disse: «Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha
condannata?» Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neppure io ti
condanno; va' e non peccare più»”.
Il suo parlare accendeva la speranza futura - Luca
21:33 “Il cielo e la terra
passeranno, ma le mie parole non passeranno”.
Ancora
oggi se apriamo le nostre orecchie spirituali, possiamo udire la voce di Gesù
che ci parla di salvezza, di perdono e di guarigione; udire la voce di Gesù è
il secondo passo per la salvezza.
Abbiamo parlato di vedere e di
udire, due passi importanti per la salvezza ma che in realtà potrebbero non
bastare per arrivare ad ottenerla, infatti il terzo passo è determinante
“intendere con il cuore”.
Quanti al tempo di Gesù in carne hanno visto e udito
parlare Gesù? Sicuramente tantissimi, ma solo pochi sono diventati seguaci di
Lui, questo ci deve fare pensare quanto sia importante il terzo passo
“intendere con il cuore”. Il cuore, come sappiamo, è la sede sei sentimenti e
pertanto comprendiamo che credere in Lui non può essere soltanto qualcosa che
coinvolge la nostra mente o psiche ma deve coinvolgere tutto il nostro essere
interiore Matteo 22:37 Gesù gli
disse: «"Ama il Signore Dio tuo
con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente".
Egli vuole che il suo messaggio di salvezza venga accettato con quello slancio
che solo un cuore infiammato può fare, Egli vuole che lo accettiamo come il
Salvatore, l’Unto,il Figlio di Dio. Giovanni 1:12-13 “ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli
ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel
suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da
volontà d'uomo, ma sono nati da Dio”. Gesù non si accontenta di parlare
alla mente, Egli vuole parlare al cuore, infatti il cuore è l’unica porta che
aprendosi riesce a raggiungere tutto l’essere umano: il cuore, la mente e lo
spirito al fine di risvegliarlo completamente 1Timoteo 1:5 “Lo scopo di questo incarico è l'amore che
viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera”; in
noi ci può essere un amore che scaturisce da un cuore impuro, ci può essere una
coscienza non buona che proviene da una mente peccaminosa, ci può essere una
fede non sincera che viene da uno spirito immorale, ma quando Gesù è penetrato
dentro il cuore dell’uomo, ecco che Egli mette ordine in ogni parte di esso
mettendo luce e vita nel cuore nella mente e principalmente nello spirito suo.
CONCLUSIONE
Al tempo di Isaia leggiamo che Dio ha chiuso per un
tempo l’accesso alla salvezza, ma Gesù ci rivela che già da duemila anni la
porta di accesso è stata aperta, la via è stata tracciata Giovanni 3:16-17
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che
ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma
abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per
giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”. La
salvezza è stata proclamata con la nascita di Gesù, è stata promulgata con la
sua morte, è stata resa effettiva con la sua resurrezione, oggi è il tempo
accettevole.
Luca 4:18 «Lo Spirito
del Signore è sopra di me;
perciò mi ha
unto per evangelizzare i poveri;
mi ha mandato ad
annunziare la liberazione ai prigionieri,
e ai ciechi il
ricupero della vista;
a rimettere in
libertà gli oppressi,
Luca 4:19 e a
proclamare l'anno accettevole del Signore».
A Dio sia la gloria.
GIACOMO ACETO