giovedì 29 settembre 2011

Dio e il vuoto dell'anima

Chi nella vita non ha mai conosciuto periodi di depressione? Tante persone che solitamente appaiono felici fuori, dentro di sé spesso portano un peso che si sforzano in ogni modo di ignorare e di mascherare. Può essere l'infelicità di ciò che si è, della propria vita, dei propri rapporti con gli altri, talvolta anche della propria esistenza. Essa attanaglia il cuore e la mente di giovani e adulti, disoccupati e ricchi, malati e persone che godono di buona salute; è un vuoto comune a tutti gli uomini e le donne.
Molte persone cercano di sfuggire alla depressione rifugiandosi nei divertimenti, nelle amicizie, negli hobby, impegnandosi nel lavoro, appoggiandosi su un partner, distraendosi mediante gli svaghi... ma il disagio dell'anima non sparisce, anzi sembra aumentare e non trovare soluzione.

Io ho sofferto per anni di una profonda depressione dalla quale non riuscivo ad uscire;

IL LIBRO MERAVIGLIOSO

“Io credo che la Bibbia sia il miglior dono che Iddio abbia mai fatto all’uomo. Tutto il bene che emana dal Salvatore del mondo ci giunge attraverso questo libro”.


Abramo Lincoln

NON SAPETE QUELLO CHE SUCCEDERÀ DOMANI

Non sapete quello che succederà domani! Giacomo 4:14

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura: le cose vecchie sono passate: ecco, tutte le cose sono diventate nuove. 2 Corinzi 5:17

In una cittadina avevano avuto luogo delle riu­nioni cristiane con questo soggetto: "la salvez­za per la fede in Gesù Cristo". Poco tempo dopo, due donne conversavano su quell'argomento. Una di queste, credente, esortava l'amica ad accettare Gesù Cristo come suo Sal­vatore. E l'altra diceva: "Sì, sono cosciente che dovrei voltare pagina e ricominciare da zero".
La credente le chiese: "Ma lei è sicura di non essere già arrivata alla fine del libro?" L'unica risposta fu il silenzio. Non aveva considerato questa possibilità!
Il domani non ci appartiene. È insensato rin­viare a più tardi decisioni riguardanti la nostra vita futura. Nessuno di noi sa se gli rimane il tempo per mettere in atto le buone intenzioni. E anche se potessimo semplicemente voltare pagina nella nostra vita, se fossimo in grado di fare in futuro meglio che nel passato, tutti i peccati del passato rimarrebbero ugualmente scritti nelle pagine precedenti.
No, non basta voltare pagina. Il passato deve innanzi tutto essere giudicato e i peccati per­donati. Grazie a Dio, chi si riconosce colpevole davanti a Dio e confida in Gesù Cristo, ha i suoi peccati completamente cancellati. Allora, quando le cose vecchie sono cancellate, Dio apre una nuova pagina in un altro libro, quello di una vita nuova con lui. Con il suo aiuto avre­mo così la certezza di arrivare in pace alla mèta.

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

MAZARINO

Non temere se uno s'arricchi­sce... Quando morrà non porte­rà nulla con sé, la sua gloria non scenderà con lui. Salmo 49:16-17

Cardinale Mazarino
Fatevi tesori in cielo. Matteo 6:20

La storia ci insegna che Mazarino era avaro e che si era arricchito a spese dello Stato. Appro­fittò degli ultimi anni della sua attività presso il re per accrescere il proprio patrimonio perso­nale. Fece nel suo palazzo feste sontuose e vi accumulò le più belle collezioni d'arte. Brien­ne, suo segretario, racconta un episodio di uno dei suoi ultimi giorni: «Lo sentii entrare dal rumore che facevano le sue pantofole, e mi nascosi. Parlava da solo, percorrendo la galleria dei quadri: "Devo lasciare tutto questo!" Sí fermava, posava lo sguardo su un altro oggetto e ripeteva sospi­rando: "Anche questo devo lasciare... Addio cari quadri, che ho amato tanto. Non vi vedrò più là dove sto per andare..."»
Senza aspettare l'ultimo momento, ricordia­moci che le cose che ci circondano e alle quali ci attacchiamo così facilmente, sono come i tesori di Mazarino: tutti da lasciare! Se la vostra vita non è stata altro che un inseguimento di beni terreni, fosse anche stata coronata da successo, non temete di dire che è una vita persa.
Gesù dice: "Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano... ma fatevi tesori in cielo... Perché, dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore" (Matteo 6:19-21). Gesù è in cielo. Se il mio cuore si attacca a Lui, al valore del suo sacrificio per me peccatore, eccomi rivestito delle sue perfezioni, legato a Lui per sempre. Il mio tesoro è lì, al sicuro, in Gesù.

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

martedì 27 settembre 2011

"Io e il mio cammino di fede"


Pace, sono Luca, un uomo di 34 anni, nato e vissuto sempre a Milano.
Nato e cresciuto in una famiglia cattolica.
Il mio cammino è iniziato fin da piccolo con il battesimo, la comunione, la cresima e la professione di fede come deve essere per un buon cattolico, ma forse non un buon cristiano.
Nell’adolescenza ho incontrato un prete molto importante e anche molto all’avanguardia come approccio nel rapporto tra giovani e fede: Don Giorgio.
Una sera, mentre eravamo al campo estivo in montagna, ha preso me e altri due ragazzi e a me ha detto o farai il prete o aiuterai un prossimo in difficoltà: oggi sono felicemente sposato con una ragazza disabile, Viviana.
Nella mia adolescenza ho avuto dei momenti di crisi nella fede in cui ho timidamente letto la Bibbia, sperando che potesse dare delle risposte alle cose che secondo me non funzionavano nella mia vita.
Leggendo in modo superficiale e con la convinzione, che la chiesa cattolica ti insegna,

PERDONA SETTANTA VOLTE SETTE

Sono fermamente convinto che molte grandi preghiere non hanno risposta perchè non siamo disposti a perdonare qualcuno.
D.L. Moody

I PRIGIONIERI

Dio è il Dio vivente... Egli libera e salva. Daniele 6:26-27

Se dunque il Figlio (di Dio) vi farà liberi, sarete vera­mente liberi. Giovanni 8:36

Maria è psicologa ed è cristiana. Si occupa di persone dipendenti dall'alcol. Il suo scopo è dì incoraggiarle a credere che c'è una via d'uscita, e di guidarle verso la guarigione. Ma sa per
esperienza che la via da percorrere è lunga. "L'alcol è più che una dipendenza — dice spes­so — è una vera schiavitù".
Maria ha l'abitudine dì affidare a Dio í suoi pazienti con una breve preghiera, prima che entrino nel suo piccolo studio. Solo Lui cono­sce i cuori e i reali bisogni di ognuno; solo Lui è capace di liberare da qualsiasi schiavitù, morale o fisica, come l'alcolismo. Maria crede alla Bibbia e ai racconti di uomini che sono stati liberati.
Gesù è stato mandato da Dio "per evangelizza­re í poveri... per annunziare la liberazione ai prigionieri.., per rimettere in libertà gli oppressi" (Luca 4:18). Chi pone in Lui la pro­pria fiducia trova la libertà di una nuova vita. Possiamo essere certi che Colui che può risu­scitare i morti è pure in grado di liberarci da tutto quello che ci impedisce di vivere libera­mente con lui.
Se anche voi siete schiavi dì qualche vizio, non scoraggiatevi; Gesù può e vuole liberarvi. Confidate in lui, parlategli con parole semplici, ditegli la vostra angoscia e il vostro sentimento di miseria. Riconoscete onestamente di aver bisogno di Lui sia come Salvatore, sia come sostegno in ogni istante della vostra vita e vedrete il suo intervento.

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

VIGILIAMO SUI NOSTRI FIGLI

Come si addice ai santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi. Efesini 5:3

Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze... Questi comanda­menti li inculcherai ai tuoi figli, ne parle­rai quando te ne starai seduto in casa tua. Deuteronomio 6:5-7

Che ne diremmo di genitori che non sorvegliasse­ro l'alimentazione dei loro figli e permettessero loro di consumare alimenti avariati? Ovviamente li accuseremmo di negligenza e di irresponsabilità. Non ne è forse la stessa cosa sul piano spirituale? Noi genitori dobbiamo essere consapevoli dei pericoli che minacciano le nostre famiglie e fare tutto il possibile per proteggerle. I nostri figli hanno bisogno di scale di valori corrette perché viviamo in un mondo sempre più permissivo, nel quale le parole "morale" e "peccato" sono fuori uso e i capisaldi morali di ispirazione cristiana, ancora in vigore alcuni decenni fa, sono stati abbattuti.
I formidabili mezzi di comunicazione attuali pro­pongono ogni tipo di contenuto, i migliori come i peggiori. Un buon numero di trasmissioni televisi­ve, o di film, o di siti internet sono malsani e peri­colosi per la salute spirituale. Se non vigiliamo, corriamo il rischio noi stessi, e i nostri figli ancora più di noi, di banalizzare comportamenti che la Parola di Dio condanna fermamente, come l'im­moralità, le perversioni, la violenza. Immagini e scritti corrotti hanno un impatto tremendo sulla mente e sui comportamenti dei ragazzi, al punto che la loro coscienza non è nemmeno più ín grado di riprenderli. Vigilanza e fermezza sono doti indi­spensabili per genitori consapevoli, che amano i loro figli. Aiutiamo i ragazzi a conoscere il Signore e la sua volontà, e convinciamoli che senza ubbi­dienza non avranno né gioia né vero successo nella vita.

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

domenica 25 settembre 2011

CONVERSIONE E GUARIGIONE

CONVERSIONE E GUARIGIONE               Matteo 13:10-15

10 Allora i discepoli si avvicinarono e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?» 11 Egli rispose loro: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato. 12 Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell'abbondanza; ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha. 13 Per questo parlo loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo, non odono né comprendono. 14 E si adempie in loro la profezia d'Isaia che dice:
"Udrete con i vostri orecchi e non comprenderete; guarderete con i vostri occhi e non vedrete;
15 perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile:sono diventati duri d'orecchi e hanno chiuso gli occhi, per non rischiare di vedere con gli occhi e di udire con gli orecchi, e di comprendere con il cuore e di convertirsi, perché io li guarisca".

Il verso 15 è il verso che sarà il centro della meditazione. Gesù alla domanda dei discepoli che gli chiedono il motivo del suo parlare il parabole, cita i versetti di Isaia per far comprendere che non a tutti è indirizzato il suo messaggio, (anche se poi sappiamo che è per tutti) ma in particolare a coloro che hanno la mente e il cuore predisposto a accettare il messaggio di salvezza. Il verso 15 è un verso con un messaggio al negativo, perché parla di uomini che hanno fatto di tutto per rifiutare il messaggio di salvezza.

L’IDDIO CHE LASCIA SENZA PAROLE

DUE VIE....
Pace del Signore, mi chiamo Luca, all’età di 16 anni ho accettato Gesù come mio personale salvatore.
Se volessi sintetizzare la mia testimonianza, in un solo verso sceglierei questo: “…se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso”. (2 Timoteo 2:13). Sono cresciuto in una famiglia cristiana, come tutti gli altri bambini (solo che era molto taciturno), ho frequentato il campeggio per tre anni di seguito.
Il primo giorno dell’ultimo campeggio, come di consueto risposi all’appello, ma questa volta il Signore mi toccò e piansi di gioia. Fu il giorno più bello della mia vita; il mio cuore era ripieno di gioia, tanto da non poterla esprimere a parole. Era una stupenda sensazione, ma provavo vergogna di dire agli altri ciò che avevo ricevuto; così la sera stessa decisi di non parlarne con nessuno della mia esperienza col Signore. Avevo 14 anni.
Vissi due anni e mezzo della mia vita in completa solitudine spirituale; avevo abbandonato Dio, ma Dio nella sua grande misericordia non aveva abbandonato me.
Questa fase della mia vita passò in rovina, perché ero tormentato da problemi esistenziali di vario tipo. Andavo in chiesa la domenica non per mio desiderio, ma per costrizione dei miei.
Nei primi di maggio, l’anno scolastico 2006 stava per concludersi negativamente

La vera soddisfazione

Tutto quello che non è di Dio non può soddi­sfare le mie aspettative.
Blaise Pascal

I DUE SPICCIOLI DELLA VEDOVA Luca 21:1-4

Il SIGNORE non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell'uomo: l'uomo guarda all'apparenza, ma il SIGNORE guarda al cuore. 1 Samuele 16:7

Gesù era a Gerusalemme, nel tempio, e osser­vava quelli che deponevano le loro offerte. "Vide dei ricchi..." e vide anche "una vedova", poverissima, che gettava nella cassa delle offerte due spiccioli. Paragonato ai doni delle persone facoltose, quello della vedova era insignificante, ma il Signore ha una scala di valori diversa dalla nostra. "In verità vi dico che que­sta povera vedova ha messo più di tutti; perché tutti costoro hanno messo nelle offerte del loro superfluo; ma lei ha messo del suo necessario, tutto quello che aveva per vivere".
Dio apprezza la nostra beneficenza, non solo in base a quanto diamo, ma a quello che teniamo per noi. È questo che il Signore rivela nel caso della vedova: non aveva tenuto niente per sé!
Per dare come quella donna bisogna aver posto la propria fiducia in Dio e averlo cono­sciuto come il Dio misericordioso e fedele alle sue promesse; come i cristiani della Macedo­nia (2 Corinzi 8:5) che prima di aiutare i fratel­li poveri avevano "dato se stessi al Signore". Gesù riconosce con gioia un'anima pia e retta nell'ambiente ipocrita ed egoista, da lui così severamente denunciato (Luca 20:45-47), e si rallegra di trovarvi una scintilla di fede auten­tica e di amore sincero, tanto da segnalare quell'episodio che ancora oggi è un esempio per tutti noi.

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

sabato 24 settembre 2011

Amare i propri nemici

Amare i propri nemici  Matteo 5:38-42

«Voi avete udito che fu detto: "Occhio per occhio e dente per dente".  Ma io vi dico: non contrastate il malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l'altra; e a chi vuol litigare con te e prenderti la tunica, lasciagli anche il mantello.  Se uno ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due.  Dà a chi ti chiede, e a chi desidera un prestito da te, non voltar le spalle.

IL FALCO CHE NON SAPEVA VOLARE

"Ma quelli che sperano. Nel Signore acquistano nuove  forze, si alzano in volo come aquile"
(Isaia 40.31)

Un re ricevette come regalo due piccoli di falco e li consegnò al maestro di falconeria affinché li addestras­se. Passati alcuni mesi, il falconiere comunicò al re che uno dei falchi era stato perfettamente addestrato, che era pronto a volare e a cacciare per lui; però non capi­va cosa succedeva all'altro falco che, dal giorno del suo arrivo a palazzo, non si era mosso dal ramo, al punto che bisognava portargli addirittura il cibo fino a dove si trovava, altrimenti sarebbe morto per deperimento. Il re fece chiamare guaritori d'ogni tipo, ma nessuno di loro riuscì a far volare l'uccello. Incaricò allora i membri della corte di fare qualcosa, ma lo stesso non successe niente. Dalla finestra della sua stanza, il monarca pote­va vedere l'uccello immobile sul suo ramo. Alla fine, pubblicò un bando tra i suoi sudditi, e, la mattina seguente, finalmente vide il falco che volava nel giar­dino.. "Portatemi l'autore di questo miracolo", disse il re. Subito gli presentarono un contadino al quale chie­se: "Spiegami come hai fatto a far volare il falco? Forse sei un mago?" Tra felicità, timore e imbarazzo, l'omino spiegò: "Non è stato difficile, Altezza, ho semplice­mente tagliato il ramo su cui era poggiato il falco. Una volta che l'animale si è resoconto di avere le ali, ha cominciato a volare". Questa favola ci deve far riflette­re sul fatto che spesso anche noi uomini non ci rendia­mo con che possiamo "volare" spiritualmente, che possiamo avere una vita libera dal peccato che ci tiene legati su cose che piano piano ci portano al deperimen­to spirituale, e che prima o poi ci porteranno alla morte. Se diamola nostra vita a Cristo Gesù; allora anche noi saremo liberi dal peccato e... prenderemo il volo!

INCONTRARE DIO

Il cristiano sa che per un incontro reale con Dio c'è una sola via: la via vivente che si chia­ma Gesù Cristo.
Enrico de Lubac

AZZERARE IL CONTATORE

Può un Cusita (Etiope) cambiare la sua pelle o un leopardo le sue macchie? Geremia 13:23

(Dio dice:) "Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati, come una nuvola; torna a me, perché io ti ho riscattato". Isaia 44:22

Nella vita di ognuno di noi vi sono episodi dí cui non siamo orgogliosi, delle colpe dí cui cí vergogniamo quando ci ritroviamo soli con noi stessi, e che ci fanno soffrire. Allora cerchiamo di dimenticare e di respingere tali ricordi. Quello che è chiamato "complesso di colpa" a volte è proprio la giusta percezione del peccato. Come essere liberati da quel rimorso che ci ossessiona o da una colpa che ci turba? Sappiamo molto bene che non possiamo cancellare i peccati commessi, e sappiamo anche che non possiamo essere sicuri di non commetterne altri. Nessuno può, da solo, azzerare il contatore della propria coscienza! Le colpe e i peccati sono scritti nella coscienza in modo indelebile, come le macchie di colore sul pelame di un animale.
Nessuno può cancellare le colpe passate, né per sé, né per altri (Salmo 49:7). Solo Dio lo può fare. Infatti, Egli fa questa promessa: Anche se i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve" (Isaia 1:18).
Com'è possibile? Perché il suo Figlio Gesù Cristo "è stato dato a causa delle nostre offese" (Romani 4:25). "Egli ha portato i nostri peccati (ossia il castigo che questi meritavano) nel suo corpo, sul legno della croce" (1 Pietro 2:24). Il suo sangue sparso, il dono della sua vita, rendono giusto chiunque crede in Lui e lo accetta come suo Salvatore. Il credente è così un colpevole graziato, un peccatore perdonato, in pace con Dio e con se stesso. I suoi peccati sono cancellati per sempre (Ebrei 9:22).
"Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti" (Romani 4:7)!

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

venerdì 23 settembre 2011

Canto degli angeli

Canto degli angeli from Chiesa Cristiana di Mascalucia on Vimeo.

"IL GIORNO DEL SIGNORE"

Sonate la tromba a Sion!
Date l'allarme sul mio monte santo!
Tremino tutti gli abitanti del paese,
perché il giorno del SIGNORE viene, è vicino,Gioele 2:1

LA FAIDA

In una regione selvaggia del Kurdistan vige ancora l'usanza della vendetta di sangue. Durante una lite, un uomo ne uccise un altro e subito fuggì, certo che il figlio della sua vittima si sarebbe vendicato su di lui. Infatti il figlio si mise sulle sue tracce. L'inseguimento proseguì per varie settimane. Un giorno il fuggitivo, sfinito e affamato, s'addormentò completamente esausto, senza che avesse avuto il tempo di cercarsi un nascondiglio sicuro. Si svegliò di soprassalto sentendosi toccare su una spalla. Allora capitolò: "Sono alla fine, non posso più fuggire; uccidimi adesso, lo merito". Ma il figlio della vittima gli rispose: "Ascoltami; io non ti ho seguito tutto questo tempo per vendicarmi, ma per dirti che sono cristiano. Ho imparato ciò che è il perdono. Vieni, ritorna a casa con me e viviamo in pace".

Il vecchio ed il nuovo

…Mi trovavo in carcere a scontare una condanna di due anni e mezzo per spaccio di droga (l'ultima delle mie condanne), e fu proprio lì che mia madre un giorno venendomi a trovare mi parlò del Signore…
Entrando nel tunnel della droga, all'età di venti anni, sono diventato anche spacciatore per procurarmi così la dose giornaliera a me necessaria. Cercavo un rifugio che mi aiutasse ad evadere dai miei tanti problemi, invece mi sono trovato sempre più coinvolto in numerosi fattori negativi. Per prima era giunta la cocaina, poi l'eroina, e come conseguenza di quest'ultima, anche il carcere. Questo mio mondo mi aveva offerto veramente poco, e nessuno poteva aiutarmi e liberarmi: infatti, la mia condotta aveva allontanato da me amici, parenti e genitori.
Un giorno mia madre mi fece visita in carcere e ne rimasi meravigliato perché non era mai venuta a trovarmi. Mi raccontò che frequentava una comunità evangelica dove si pregava, si parlava di Gesù ed i credenti pregavano anche per la mia salvezza e liberazione. "Quando uscirai devi venire anche tu" - mi disse.
Questo mi lasciò alquanto indifferente, ...

CHIEDIMI L'AMORE, iO TE LO DARO'

 
SE TI SENTI A META'
TRA SPIRITO E CARNALITA',
CHIEDI LA VITTORIA! DIO TE LA DARA'!
SE L'AMORE CHE VORRESTI DENTRO TE
SBARRA IL DESIDERIO DEL SUO TRIONFO
... NON DIMENTICARE FIGLIO MIO,
CHE IO DIMORO IN TE.
TI DO' RISPOSTE CHE NON HAI,
RIDO' LA LUCE NEI VUOTI TUOI.
SE L'AMORE IN TE VUOI RISVEGLIARE,
SAPPI CHE C'E', NON DEVI ASPETTARE...
L'AMORE VERO NON HA PAURA.
SE TU LO CERCHI LO TROVERAI...
PERCHE' L'AMORE CHE
IL TUO DIO BUONO TI DA'
SE CON TUTTO IL TUO ESSERE LO CERCHERAI,
SAPPI CHE C'E',
E' A DUE PASSI DA TE.
MA DOLOROSE CADUTE TI HANNO FATTO FATTO PENSARE CHE...
" NO... NO... PER ORA L'AMORE NON E' PER ME"!
FIGLIOLO MIO CARO,
COL MIO SANGUE TI HO LAVATO, SULLA MIA CROCE PER TE HO PAGATO...
IO TI HO SCELTO.
SEI IL MIO AMATO.
PENSI DAVVERO CHE SOTTO IL MIO CIELO,
IO NON ABBIA PENSATO AL TUO DESIDERIO?
PENSI DAVVERO CHE IL TUO DILETTO  TI VOGLIA DA SOLO,
SENZA UN AMORE PERFETTO?
APRI IL TUO CUORE,
SPAZZA VIA LA PAURA!!
SIEDITI. E ASCOLTA...
LA MIA PAROLA ORA E' PER TE.
CHE MI CERCHI ED ANELI A ME....
I RICHIAMI, I RESPIRI, ORA... ASCOLTA...
E LEGGI LA VERITA'
NEGLI OCCHI DI CHI...
IN SILENZIO...
TI AMA GIA'..

RIFIUTARE, PREFERIRE, RIMANERE COSTANTI

Per fede Mosè, fattosi grande, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del faraone, preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio, che godere per breve tempo i piaceri del peccato...
Rimase costante, come se vedesse colui che è invisibile. Ebrei 11:24, 27

I genitori di Mosè non ebbero paura del decreto del faraone che esigeva di gettare nel Nilo ogni figlio maschio nato in famiglia ebrea (Ebrei 11:23). La fede in Dio li fece trionfare sul timore degli uomini. Anche Mosè, diventato adulto, allevato alla corte del Faraone, seppe vincere la tentazione di approfittare degli agi che gli erano offerti.
"Mosè fu istruito in tutta la sapienza degli Egizia­ni e divenne potente in parole e opere" (Atti 7:20­22). Era dunque un uomo molto dotato, istruito in tutta la scienza di quel paese la cui cultura dominava il mondo antico. Aveva una posizione molto elevata, essendo, per adozione, figlio della figlia del faraone, dunque potenziale erede al trono.
Ma ecco che nel momento in cui avrebbe potuto trarre profitto dalle sue capacità e dalla sua elevata posizione, voltò le spalle alla gloria del mondo e fece una scelta straordinaria: "preferì essere maltrattato con il popolo di Dio". Egli sapeva che il suo popolo, schiavo degli Egiziani, si stava logo­rando a fabbricare mattoni sotto la frusta di sor­veglianti spietati. Ed era il popolo di Dio! Così Mosè preferì condividere la triste sorte del suo popolo piuttosto che "godere per breve tempo i piaceri del peccato". Ben al di là dei tesori del­l'Egitto, egli vede per fede "il paese che si estende lontano" (Isaia 33:17), e che Dio avrebbe dato a Israele.
Cristiani, seguendo l'esempio di Mosè anche noi dobbiamo rifiutare le offerte del mondo e fare delle giuste scelte. Egli "rimase costante, come se vedesse colui che è invisibile", cioè Dio, quello stesso Dio che noi conosciamo come Padre per mezzo di Gesù Cristo.

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

giovedì 22 settembre 2011

LAVORO DÌ COSCIENZA

Chi copre le sue colpe non prospere­rà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia.
Proverbi 28:13

Odiato dai suoi fratelli, Giuseppe è prima gettato in una cisterna e alla fine venduto a dei mercanti in viaggio verso l'Egitto. Commesso il loro misfat­to, í fratelli fanno credere al padre che Giuseppe sia stato sbranato da una belva.
Passano vent'anni; una carestia costringe quegli uomini ad andare in Egitto per acquistare del frumento. Essi non sanno che avrebbero incontrato Giuseppe, diventato nel frattempo viceré del paese. Giuseppe non si fa riconoscere subito perché vuole che prima si produca nei suoi fratelli un profondo lavorio dì coscienza. Durante un primo contatto essi osano dire "Siamo gente sincera"! (Genesi 42:11). Ma Giuseppe li accusa di spionag­gio, trattiene uno di loro in prigione e chiede che gli portino Beniamino, il fratello più giovane, unica consolazione per quel povero padre. A que­sto punto la loro coscienza incomincia a risve­gliarsi. Essi percepiscono il legame che c'è tra le difficoltà che stanno attraversando e la loro colpa nei confronti dì Giuseppe (42:21).
Durante il secondo viaggio con Beniamino, la loro coscienza parla ancora più forte, tanto che arriva­no a dire: "Dio ha trovato l'iniquità dei tuoi servi" (44:16), e propongono a Giuseppe di liberare il fratello più giovane e trattenere loro come schiavi. Alla fine uno di loro fa una commovente confes­sione pubblica, segno di un reale e sincero penti­mento, e a questo punto, fra le lacrime, Giuseppe si fa riconoscere.
Le nostre prove non sono sempre le conseguenze di qualche colpa. Ma ci devono far riflettere, perché è possibile che attraverso di esse Dio ci voglia parlare, o per spingerci ad abbandonare l'indiffe­renza o qualche peccato, o anche solo per verifi­care la realtà della nostra fede e rinforzarla. Egli è sempre pronto a perdonare e a farci ritrovare quella comunione con lui così indispensabile per la nostra vita spirituale.

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

mercoledì 21 settembre 2011

La storia della resurrezione di Lydia Thofozi

Lydia
  
Lydia è una collaboratrice di Erlo. Nel 1968 trovò Gesù e la sua crescita spirituale fu notevole. Quando l’incontrai nel 1976, lei aveva 24 anni.
Nel 1973 Lydia si ammalò gravemente. Il primo medico che la visitò, la curò per una forma di epatite e il suo stato peggiorava a vista d’occhio. Fu consultato allora un medico famosissimo, il quale diagnosticò una bilharziosi. Un terzo medico le trovò un’insufficienza cardiaca ed ordinò il ricovero in ospedale.
Fu la stessa Lydia a chiedere di essere portata nell’ “Ospedale della fede e della preghiera” di Siza Bantu. La trasportarono poi a Krnaskop, ove si tengono le riunioni di preghiera prolungate. Ma lei continuava a peggiorare. Si poteva nutrire solo di liquidi, e verso la fine vomitava tutto, anche il latte. Si pregò molto per lei. Le sue amiche le facevano compagnia a turno e trascorrevano le ore della notte nella preghiera.
Di giorno nella sua camera erano quasi sempre presenti vari membri del gruppo

CREDERE IN DIO


Dio non smette di esistere quando gli uomini non credono alla sua esistenza!
Graham Greene

JOAN, ex suora

Voglio ringraziare il Signore per la sua grande misericordia e per come mi ha guidato fuori dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. Io sono cresciuta in una famiglia cattolica irlandese e non conoscevo altro modo per servire Dio, se non attraverso la messa e i sacramenti, pregando ai santi. Dopo aver speso gran parte della mia gioventù nella scuola cattolica, decisi di entrare nel convento di Nuoburgh (NY) nel 1955. Chiesi perdono a Dio di tutti i miei peccati e onestamente espressi il desiderio di servirlo per tutta la vita.

I miei primi anni spesi in questo convento dominicano erano molto felici, vivendo in comunità con altre suore, insegnando ai bambini e studiando. Il culmine della mia esperienza comunque la ebbi mentre mi trovavo in missione a Porto Rico dal 1970 al 1973. Ebbi modo di frequentare una riunione di preghiera di carismatici e qualcuno dei presenti pregò per me. Da quella sera in poi sperimentai un cambiamento meraviglioso nella mia vita. I miei occhi si aprirono alla parola di Dio e il mio cuore sperimentò il Suo amore per me. Fino ad allora ero stata sempre molto timorosa

LIBERAZIONE MIRACOLOSA

Il faraone, re d'Egitto... ha lasciato passa­re il tempo fissato!           Geremia 46:17

Vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. Colui che non ha conosciuto peccato, Egli lo ha fatto diven­tare peccato per noi, affinché noi diven­tassimo giustizia di Dio in lui.
2 Corinzi 5:20-:21

Il veicolo sbanda in curva, esce di strada e si ritrova in un giardino sottostante. Per l'impat­to l'auto si sfascia. Ne escono due giovani, vivi per miracolo, con solo alcune ferite non gravi.
Stanno lì, inebetiti; sanno di aver sfiorato la morte e dicono di aver avuto molta "fortuna". Ma dì che fortuna sì tratta?
Chi li ha protetti e liberati da conseguenze che avrebbero potuto essere fatali? Ma soprattutto, dove sarebbero oggi se non ci fosse stato quel miracolo? All'inizio sono tanti gli interrogativi, ma presto la spensieratezza ha il sopravvento. Gli spaventi e le angosce vengono facilmente e rapidamente rimossi dalla mente. Questa è la natura umana con la sua incredibile capacità di reagire per occultare i cattivi ricordi e rica­dere nell'indifferenza.
E se fosse Dio che ha voluto parlare a quei ragazzi? "Dio parla una volta, e anche due, ma l'uomo non ci bada" (Giobbe 33:14). La sua bontà ha concesso loro un tempo supplemen­tare per pentirsi, perché "il Signore è pazien­te... non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento" (2 Pietro 3:9). Quei due giovani avranno approfittato della "fortuna" offerta loro di regolare con Dio la questione dei loro peccati e di ricevere il meraviglioso perdono concesso a tutti quelli che credono in Gesù Cristo? Non lo sappiamo. Ma questo racconto ci spinge a dirvi, con la Bibbia: "Oggi, se udite la sua voce, non induri­te i vostri cuori" (Ebrei 4:7).

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

martedì 20 settembre 2011

IL GIUDIZIO IMMINENTE

L'uomo moderno non ama pensare a Dio in termini di collera, d'ira e di giudizio. Gli piace modellarsi un Dio secondo le proprie preferenze e attribuire a Dio le caratteristiche che vorrebbe farGli avere. Cerca di rifare un Dio che si conformi ai suoi profondi desideri e che lo faccia sentire a suo agio nei propri peccati.

Questo "dio" moderno ha gli attributi dell'amore, della misericordia e del perdono senza quello della giustizia. Ciò significa l'inesistenza di condanna e di punizione per il peccato. Dio è ricostruito secondo i princìpi della tolleranza, dell'amore che abbraccia tutti, e del benvolere universale.
La concezione biblica che nella natura divina la giustizia sia fondamentale come l'amore, viene abbandonata. In questa immagine di Dio non vi sono leggi che esigano obbedienza assoluta né criteri cui l'uomo debba attenersi.
Per esempio qualche tempo fa, più di novecento tra ecclesiastici e studenti si riunirono alla Scuola Teologica di Harvard per studiare la cosiddetta "nuova moralità". Un professore di teologia disse che l'unione sessuale tra coppie fidanzate prima del matrimonio non era un male e che Iddio avrebbe compreso. In un'altra scuola teologica un professore insegnava che la chiesa non dovrebbe condannare in forma assoluta nessun rapporto sessuale. Molti capi ecclesiastici continuano così a rifarsi un Dio secondo le tendenze mondane ed umanistiche del nostro tempo.
Ma questa specie di "dio" renderebbe il mondo impossibile, caotico, irresponsabile e votato alla distruzione di se stesso. Sarebbe impossibile all'uomo vivere con certezza e felicità. Perché abbia un significato, la vita dell'uomo deve essere basata sulla legge e su un legislatore. Il salmista diceva: "La legge dell'Eterno è perfetta,...

La realtà di Dio

Dio non è lontano dall'uomo; è l'uomo che è lontano da Dío.
Didier Decoin

Salvezza e liberazione


Vito Rigillo era un alcolizzato e un bestemmiatore, ma un giorno accettò Cristo e la sua vita fu cambiata radicalmente dalla potenza di Dio

Ho 39 anni ed ho accettato il Signore nel mese di giugno del 1998. Soltanto allora ho capito l’amore che Dio ha sempre nutrito verso di me e posso comprendere il suo comandamento: “Ama il prossimo tuo come te stesso”.
A 16 anni ho intrapreso la strada dell’alcol e così facendo non amavo la mia vita; come potevo amare quella degli altri? A volte s’incomincia a bere per incomprensione, mancanza d’amore e di fiducia. A 21 anni ero già sposato con un figlio, continuavo a bere senza mai vigilare sul rapporto che avevo con l’alcol; mi sembrava di poterlo dominare, ma quando ho cercato di abbandonarlo ormai non ne potevo fare più a meno. La mattina, appena alzato, avevo bisogno di bere per stare meglio e affrontare la giornata, e per me era difficile accettare la sconfitta davanti alla bottiglia. Avevo abbandonato anche il lavoro, il tempo lo passavo con i soliti amici dai quali non riuscivo a separarmi. Gl’incidenti si verificavano a catena. Ne ricordo uno avvenuto sul lavoro: mentre stavo demolendo una trave in cemento, è ceduta l’impalcatura e stavo per essere schiacciato dall’ammasso di materiale che si era staccato,...

IL CALEIDOSCOPIO

`Ma beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri orecchi, perché odono!"
(Matto 13:16)

Un uomo aveva perso la vista durante la guerra. Per poter continuare a vivere, sviluppò una grand'abilità e destrezza con le mani, diventando un bravissimo artigiano. Il suo lavoro gli permetteva di assicurarsi il minimo sostentamento, tuttavia non era sufficien­te, perciò la povertà era un elemento costante nella sua vita e nella sua famiglia. Per il compleanno di suo figlio di cinque anni, volle regalargli qualcosa, e costruì con le sue mani un bel caleidoscopio. In gran segreto raccolse pietre di diversi tipi, pezzi di specchi rotti, vetri, metalli, legno, ecc. Dopo cena poté finalmente sentire la gioia del figlio mentre riceveva il prezioso regalo. Il bambino non stava nella pelle per l'emozione di aver ricevuto quel meraviglioso giocattolo. La mattina seguente il bambino portò il pregiato regalo a scuola. Durante il tempo di ricreazione, mostrò pieno d'orgoglio il suo giocattolo ai compagni che ne restarono affascinati. Ad un certo punto, uno di loro si avvicinò al figlio dell'artigiano e gli domandò: "Che meraviglioso caleidoscopio! Dove l'hanno comprato? Non ho visto mai niente di simile in paese!", ed il bambino, orgoglioso di potere rivelare quella verità emozio­nante, gli rispose di cuore: "No, non me lo hanno comprato in nessun posto, me lo ha fatto il mio papà!" A quel punto l'altro bambino replicò incredu­lo: "Tuo padre? Ma è impossibile, tuo padre è cieco!" Il nostro piccolo amico rimase per un po' in silenzio a guardare il compagno; poi, dopo pochi secondi, gli sorrise dicendogli: "sì, il mio papà è cieco, ma solamente agli occhi, solamente agli occhi!" L'amore è qualcosa che non sempre si vede con la vista, bensì col cuore...

ZACCHEO Luca 19:1-10

Il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto. Luca 19:10

Vorremmo vedere Gesù. Giovanni 12:21

Chi ama Gesù Cristo è sempre stupito al pen­siero che Lui, il Figlio di Dio, che era da ogni eternità nella gloria del cielo, sia venuto sulla terra a cercare e a salvare degli esseri perduti.
L'incontro di Gesù con Zaccheo ne è un bel­l'esempio.
Durante il suo ultimo viaggio a Gerusalemme, il Signore attraversa Gerico, città che era stata nemica del popolo di Dio e che fu maledetta (Giosuè 6:26). Gerico rappresenta lo stato del mondo e di ogni uomo lontano da Dio e per­duto per sempre.
È proprio verso esseri tali che Gesù Cristo è venuto, esseri che non avrebbero mai potuto liberarsi da soli dalla maledizione di Dio a causa del peccato.
L'amore del Figlio di Dio cerca ogni uomo, per­sonalmente. Cerca tutti quelli che, come Zac­cheo, desiderano vedere Gesù e sapere chi Egli è (Luca 19:3). Gesù è passato da Gerico per dir­gli: "Oggi debbo fermarmi a casa tua" (v. 5).
Il Salvatore ci vede così, perduti, schiavi dei nostri peccati e delle nostre colpe, lontani da Dio e dalla sua benedizione, e non è indiffe­rente. Per questo motivo ha preso il nostro posto sulla croce.
Come Zaccheo, volete vedere Gesù? Se il vostro desiderio è sincero, oggi stesso lo incon­trerete.

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

domenica 18 settembre 2011

..e mi abbandonai completamente a Lui

Io non sono sempre stata fedele verso il Signore, ma Lui lo e’ sempre stato verso di me!

ero certa che il Signore sarebbe intervenuto, e mi abbandonai completamente a Lui

Mi chiamo Jole e ho 52 anni. Ne avevo 6 quando iniziai a frequentare la scuola domenicale nella Chiesa Evangelica ADI di Milano.
Non ho molti ricordi di quel periodo, anche se uno e’ rimasto impresso nella mia mente, quello della sera in cui pregando con altri fratelli ricevetti il dono dello Spirito Santo (NdR: lo stesso che fu ricevuto dai discepoli di Gesù a Pentecoste).
Fino all’età di 14 anni ho continuato a frequentare la comunità, ma poi mi sono fatta attrarre dalle offerte di questo mondo, che per me non ha avuto in serbo nulla di buono.
Ho smesso di frequentare la chiesa, anche se non facevo nulla di male perché non ho mai dimenticato il timor di Dio.
Ho sempre sentito di appartenere al Signore, ma non volevo avere più l’impegno della frequenza domenicale.
A 18 anni sono stata colpita da un virus che, a detta di tutti i professori consultati, mi avrebbe portato alla cecità. Eravamo disperati. Ero consapevole che solo il Signore sarebbe potuto intervenire, e chiesi ai miei genitori di chiamare il pastore perché pregasse per me.
Ricordo che appena entrò mi chiese: "Credi che il Signore può guarirti?" e io risposi "Sì" con convinzione. Durante la preghiera ero certa che il Signore sarebbe intervenuto, e ...

Dio può tutto...

Dio può tutto, ma non costringe l'uomo ad amarlo.
Paolo Evdokimou

MORTE E VITA

Che cosa è la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce. Giacomo 4:14

Chi fa la volontà di Dio rimane in eterno. 1 Giovanni 2:17

Quando si considera la straordinaria comples­sità del corpo umano, si è meravigliati da tanta ingegnosità e intelligenza di Colui che l'ha for­mato. E dire che ne conosciamo solo una pic­cola parte. Eppure, questa cosa meravigliosa, questo meccanismo così perfetto, è ineluttabilmente destinato a morire. È difficile spiega­re perché l'uomo invecchia e muore, ma la Bibbia ci dice che la sentenza di morte pesa su di lui da quando ha voltato le spalle al suo Creatore.
Dio ama gli esseri umani che ha creato. Per questo motivo "ha mandato il suo Figlio unige­nito nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo" (1 Giovanni 4:9). E stato necessario che Gesù Cristo morisse "per i nostri peccati", per cancellarli per sempre e per darci la vita, la vita eterna. Egli si è lasciato inchiodare sulla croce dagli uomini e lì si è offerto in sacrificio a Dio. Non c'è dono più grande di quello di dare la propria vita per chi si ama (Giovanni 15:13). Questo ha fatto Gesù!
Davanti al problema della vita e della morte, è utile fermarsi qualche istante ai piedi della croce per meditare con serietà e raccoglimen­to. È lì che ognuno capirà il valore che ha la sua vita agli occhi di Dio; non è un semplice soffio che presto o tardi svanirà secondo il capriccio del caso, ma è un dono che ha un valore infini­to per il nostro Creatore. Infatti è solo in que­sta breve vita che ognuno di noi può decidere il proprio avvenire eterno, accettando o rifiu­tando la salvezza che ancora oggi Dio ci offre in Cristo. Guai a perdere l'occasione!

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

sabato 17 settembre 2011

IL VERDETTO

Sappiamo molto bene che nei tribunali sono espressi dei verdetti: colpevole o innocente. Il verdetto: "non colpevole" equivale ad un'assoluzione e l'imputato è immediatamente prosciolto da ogni accusa. 
Il linguaggio del vangelo è identico; la sentenza: "non condannato" indica la giustificazione del peccatore. Questo vuol dire che il credente in Cristo riceve immediatamente la giustificazione. La fede non produce i suoi frutti lentamente, ma istantaneamente. Dal momento che la giustificazione è il risultato della fede, essa è concessa nell'attimo in cui il credente accetta Cristo come suo Salvatore e Signore. Siamo nella stessa posizione di coloro che sono davanti al trono di Dio: giustificati, vero? 
Il ladrone penitente sulla croce fu giustificato quando volse gli occhi della fede verso Gesù, inchiodato vicino a lui. 

Lo stesso apostolo Paolo, ormai vecchio, dopo anni di servizio, non fu "maggiormente" giustificato del ladrone che non aveva svolto alcun servizio.
Il verdetto viene emesso nel momento in cui accettiamo il Signore Cristo Gesù. È stato oggi? Allora oggi noi siamo accettati in Cristo, oggi siamo assolti dal peccato, oggi siamo innocenti agli occhi di Dio. Che verità meravigliosa! 
Ci sono cose che non potremo assaporare fino a che non saremo in Cielo;

"L'amore di Dio"

Noí cí aspettiamo prove dell'esistenza di Dío, ma lui ci dà soprattutto prove del suo amore.
Gilberto Cesbron

La Bibbia nel forno


Una Bibbia messa nel forno viene preservata da Dio
Una donna, il cui più grande tesoro era la Parola di Dio, stava facendo la pasta per il pane, quando udì che gl’inquisitori erano giunti nel villaggio e che avrebbero messo in prigione tutti coloro che possedevano una Bibbia.
Senza esitare, prese la sua Bibbia, la ricoperse di pasta e l’infornò assieme al pane. Poco dopo gli agenti arrivarono anche da lei e rovistarono tutta la casa, dal solaio alla cantina, senza trovare nulla. Appena gli uomini si furono allontanati, corse al forno e ritirò il pane con la Bibbia. Quale gioia per lei nel vedere che la Bibbia non aveva sofferto nessun danno; come gli amici di Daniele, che, gettati nella fornace ardente, ne uscirono assolutamente incolumi.
I discendenti di quella donna coraggiosa hanno conservato quella Bibbia gelosamente; l’ultimo erede, un contadino nato in Boemia che viveva in America, aveva ancora un grande rispetto per quel libro prezioso.

Testimonianza tratta da: http://www.chiesa-ev-p.de/Posta_per_te/posta_per_te.html

“Mamma accendi la luce! Mamma accendi la luce!”

“Mamma accendi la luce! Mamma accendi la luce!”
Prefazione.
La storia raccontata in queste poche pagine, non solo è realmente accaduta; ma continua a mantenersi viva fino ad oggi come un  miracolo che in qualsiasi momento può essere dimostrato dai diretti interessati per coloro che, avendo intrapreso un cammino di  fede, hanno bisogno di guardare seriamente all’esistenza di Dio. Per i quanti, persistendo nell’ateismo, credono di poter vivere senza la mano di Dio, non accettando che, del Suo aiuto e del Suo  amore sono un segno potente; un segno che vuole rivelare tutto il Proprio rispetto verso una creatura a volte insensibile, incapace,  ostinata, pronta ad ignorare le migliori opportunità per non ritrovarle più, priva di tendenze verso i tesori del cielo, più amante del  male che del bene, ma, indispensabilmente bisognosa d’amore, bisognosa di Dio. Questa testimonianza, dopo tanti anni, continua ad essere partecipata affinché si sappia….. “ …che ogni cosa è possibile a Dio".  - Marco 10:27  Era il dicembre del 1987 quando,